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martedì, Maggio 6, 2025
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Arriva il bollino blu per i natanti

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“Se in mare hai bisogno di aiuto, non perdere tempo , chiama il 1530… la Guardia costiera è con te!”. È questo lo slogan del nuovo spot che il ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha realizzato per le emergenze in mare. Quest’anno le capitanerie di porto, alle tradizionali attività di controllo in materia di sicurezza della balneazione e navigazione su tutto il territorio nazionale, hanno affiancato una campagna di valorizzazione e diffusione capillare del numero 1530. L’obiettivo quello di inculcare nell’utente del mare l’importanza di instaurare un filo diretto tra le capitanerie e coloro che trovandosi in difficoltà in mare, chiedono l’intervento della guardia costiera. Sembrerà probabilmente scontato, ma è di fondamentale importanza per la propria salvezza e di quanti si trovano a bordo l’immediata e, soprattutto mirata richiesta di soccorso al 1530. Il numero blu è completamente gratuito , sia da telefono fisso che da cellulare e attivo 24 ore su 24 su tutto il territorio italiano.

In via sperimentale è stato predisposto, fino al 15 settembre, il rilascio del c.d bollino blu, che servirà a evitare duplicazioni dei controlli sugli stessi natanti da parte delle forze di polizia operanti in mare. Il bollino blu viene rilasciato dopo il controllo della regolarità, all’interno delle unità da diporto, escluse quelle ad uso commerciale, della documentazione di bordo, della presenza dei mezzi di salvataggio e dotazioni di sicurezza, oltre, ovviamente al versamento della tassa di soggiorno. All’esito del controllo viene rilasciato un verbale delle operazioni compiute ed un bollino autoadesivo da applicare in un punto ben visibile dell’imbarcazione controllata, per renderne agevole l’individuazione. Altra iniziativa intrapresa, infine, in particolare per i giorni festivi e pre-festivi, quella di potenziare il servizio di front office della capitaneria di porto di Trapani.

Bonventre resta Sindaco di Alcamo

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Giornata convulsa ieri ad Alcamo, per la città, il Sindaco, l’opposizione, la politica. Bonventre in mattinata aveva dichiarato che si sarebbe recato dal Procuratore Viola per dichiarare la propria estraneità al metodo di un eventuale voto di scambio di cui sarebbe stato beneficiario secondo stralci di intercettazioni effettuate dalla Procura e di condannare tale pratica. Le polemiche però non sono affatto mancate e le pressioni su Bonventre sono aumentate tanto che il Sindaco nel primo pomeriggio riunisce giunta e consiglieri e comunica le proprie dimissioni anche alle autorità civili e militari. Abc intanto si riunisce in seguito alla polemica sollevata dalle intercettazioni sulla compravendita di voti presunta e i cittadini si passano la notizia delle dimissioni di bocca in Social Network, dove essenzialmente si trasferisce la polemica con toni anche accesi, tanto che per tutti ormai Bonventre si è dimesso.

 

In realtà si è davvero dimesso, spunta una lettera su un blog in tal senso datata sabato 13 luglio e poi scomparsa ma ormai in tanti l’avevano letta ma alla fine, Sebastiano Bonventre, consultando politici e amministratori, ne riceve da loro solidarietà e appoggio tanto da scrivere di proprio pugno intorno alle ore 20 una lettera in cui dichiara di restare Sindaco e confermando la fiducia alla Magistratura e non regalare la città in mano ad altri. Poi comincia anche a circolare la voce di una presunta minaccia con mazze da baseball nei confronti del Sindaco stesso e la tensione si fa alta. Molti di ABC intanto si riuniscono sotto il Palazzo Comunale provenendo da dove erano riuniti appena saputa la notizia che no, Bonventre non si dimette. Nel comunicato il Sindaco rigetta con forza le eventuali minacce ricevute e i metodi di compravendita, si abbraccia alla città e all’amministrazione, ai consiglieri comunali che lo sostengono, e resta così al suo posto.

 

Escono in Piazza gli amministratori a parlare con i cittadini fuori particolarmente intenzionati a contestare il Sindaco che esce da una porta secondaria del Comune con altri amministratori e uomini della Polizia. La gente gli urla dietro e restano a discutere con i cittadini, e i responsabili di ABC e di Cinque Stelle e altri, il vice sindaco Gino Paglino, il neo assessore Massimo Melodia, l’assessore Gianluca Abbinanti sempre disponibile a confrontarsi anche in modo acceso ma democratico con i cittadini, il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Scibilia, il consigliere Ignazio Caldarella, che in mattinata aveva firmato un documento chiedendo al Sindaco di restare e dichiarando che le sue dimissioni avrebbero messo a rischio i finanziamenti che il Comune dovrebbe ricevere, circa 90 milioni di opere pubbliche annunciati l’anno scorso dalla passata amministrazione.

 

Fino a tarda sera così, ci sono anche Niclo Solina candidato Sindaco al ballottaggio con Bonventre lo scorso anno, ballottaggio perso per 39 voti, i consiglieri Vito Lombardo, Mauro Ruisi e Sebastiano Dara che chiedono spiegazioni e contestano sia Bonventre che l’amministrazione denunciando il sistema della compravendita di voti emerso da stralci delle intercettazioni in cui Nino Papania è parte offesa e lesa dopo l’attentato subito alla propria segreteria, e ci sono stati già tre arresti per questo, e dove dalle intercettazioni emergono personaggi che prometterebbero soldi e favori a suo nome in cambio di voti e così quelli di ABC e di Cinque Stelle ripropongono ciò che avevano detto in passato con un ricorso giudiziale amministrativo sulle elezioni, cioè che il voto democratico era stato macchiato e chiedendo la riconta e il controllo delle schede, ricorso poi respinto.

 

A fine serata Bonventre torna a casa dunque da Sindaco e bisogna anche dire dell’assenza comunque di gran parte della cittadinanza vista la presenza essenzialmente di ABC e Cinque Stelle e politici dell’amministrazione. La questione delle eventuali e presunte minacce con mazze di baseball, verbali a quanto pare ma tutte da circostanziare, chiarire e confermare, torna a ribaltare ancora sui Social Network e tra la bocca delle persone, riportata anche da mezzi stampa e ora bisognerà vedere se sarà presentata denuncia circostanziata o se si tratta di alzata di toni accesi oltre le righe come è anche presumibile avvenga in situazioni calde come quella di ieri sera sia per l’amministrazione alcamese che per l’opposizione.

 

Di sicuro ad Alcamo il clima è teso, anzi tesisissimo. Prima i ricorsi di Solina sulle elezioni, le inchieste sulla passata amministrazione, poi le polemiche al primo consiglio comunale in streaming con voci e frasi fuori campo e fuori luogo, poi le polemiche infinite per il cambio della giunta con il rimpasto, le dimissioni di Massimo Fundarò e di Ottilia Mirrione e l’esclusione di Ylenia Settipani e l’entrata di due uomini dell’UDC come consiglieri e uno del PDL che ora appoggiano Bonventre spostando così l’asse verso destra e l’entrata di tre assessori nuovi di zecca per il panorama politico alcamese, ora l’inchiesta della Procura. Alcamo, insomma, non ha pace.

Giro di prostituzione in night club

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Esercizio in concorso, di una casa di prostituzione: con queste accuse i Carabinieri della Compagnia di Marsala hanno dato esecuzione, la scorsa notte, a cinque misure cautelari emesse dal G.I.P. presso il Tribunale lilybetano nei confronti di altrettanti marsalesi.

Arresti domiciliari per il 70enne marsalese Francesco Bianco, il 41enne ericino Giovanni Candela e per il marsalese 59enne Andrea Figuccia. Obbligo di dimora nel comune di residenza, invece, per i marsalesi Vincenzo Figuccia, 29 anni e Diego Marino di 33.

L’indagine “Cupido”, che prende il nome dall’omonimo locale di Marsala, in Contrada Berbarello, è partita dopo un incendio ai danni di un’attività commerciale avvenuto la notte dell’8 dicembre 2011, con l’obiettivo iniziale di individuare gli autori del rogo doloso e con chiare finalità intimidatorie, seguito da ulteriori due danneggiamenti nel febbraio 2012. Grazie ai servizi di osservazione e alle intercettazioni telefoniche e ambientali del Nucleo Operativo e Radiomobile, oltre ai riscontri diretti registrati sul posto da un ausiliario di P.G. che – dietro autorizzazione del G.I.P. di Marsala – si è finto avventore del club, sono stati identificati autori e mandanti degli atti intimidatori, ma è anche venuta a galla una vera e propria organizzazione, con ruoli ben definiti, che dietro un’associazione celava una casa di prostituzione.

Francesco Bianco è risultato il proprietario dell’immobile dove sorge il “Cupido Club”, che era stato concesso in locazione a Giovanni Candela in qualità di primo socio del locale notturno e successivamente legale rappresentante della società cooperativa “Cupido One”, che lo scorso agosto aveva cambiato denominazione e struttura societaria.

Andrea Figuccia rivestiva, invece, la carica di vice presidente dell’associazione e con la collaborazione del figlio Vincenzo, prima barista e poi vice amministratore, e Diego Marino – socio del Club – controllava, dirigeva ed amministrava tutta l’attività di prostituzione. Giovanni Candela, inoltre, aveva il compito di contattare e reclutare le ragazze, acquisendo informazioni relative all’età, caratteristiche fisiche ed impieghi nel settore, illustrando le modalità di pagamento e la sistemazione abitativa.

Le donne reclutate venivano fatte alloggiare presso le proprie abitazioni, in appartamenti in affitto o in Bed & Breakfast a Marsala ed in provincia di Trapani. I membri del sodalizio criminale trattenevano il 50 % dei proventi derivanti dall’attività di prostituzione. Dalle indagini è emerso anche il costo di ogni prestazione sessuale: 50 euro ciascuna per una durata di 10 minuti ,consumata all’interno dei privé del locale. Il tempo trascorso dalle ragazze veniva accuratamente contabilizzato e riscosso alla cassa del locale. Che era anche molto frequentato: nel corso del controllo, infatti, erano presenti circa 20 avventori, intrattenuti da 21 ragazze – per la maggior parte dell’Est Europa e nordafricane – tutte controllate e sottoposte a perquisizione, così come il night, in cui è stato trovato anche mezzo grammo di cocaina suddiviso in due dosi, che è stato sequestrato. Stessa sorte per l’intero locale.

C/mmare del Golfo: Aree incolte, rischio incendi

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Periferie invase da erbacce e sterpaglie a Castellammare del Golfo. Ad andarci di mezzo non solo il decoro urbano ma anche la sicurezza. Infatti molte zone sono definite a rischio incendi e sono limitrofe a macchia mediterranea, terreni incolti o terreni di proprietà dove è fitta la presenza di vegetazione. In relazione proprio a questa situazione il sindaco Nicola Coppola ha emanato un’ordinanza nella quale autorizza gli uffici preposti ad attivare le procedure di somma urgenza per l’affidamento dei lavori di pulizia dei cigli delle strade comunali dalla folta vegetazione presente, per la prevenzione di eventuali incendi. Si tratta di vere e proprie opere a salvaguardia della pubblica incolumità. Il provvedimento del sindaco scaturisce oltretutto dalla relazione dell’ingegnere Antonino Palminteri, responsabile dell’Ufficio tecnico di Protezione civile del Comune, il quale ha messo in evidenza il pericolo incombente: “Vi è – si legge nella relazione – la necessità di effettuare un’accurata ed urgente pulizia dalla folta vegetazione presente lungo i cigli delle strade di proprietà comunale e ciò al fine di scongiurare eventuali danni ai proprietari dei terreni limitrofi, qualora dovessero innescarsi incendi durante il periodo estivo”. “C’è anche un problema di viabilità – aggiunge il primo cittadino – in quanto bisogna provvedere alla pulizia delle arterie di pertinenza del Comune anche al fine di consentire il transito in condizioni di totale sicurezza ai pullman che circolano”. Da qui è stata emanata l’ordinanza ritenuta necessaria attraverso l’intervento della somma urgenza per la pulizia delle strade comunali “al fine – giustifica Coppola nell’atto – di evitare possibili danni e pericoli alla pubblica incolumità in caso di innesco di incendi”. In tal senso il sindaco ha sollecitato il responsabile del III Settore del Comune ad “attivarsi, adottando tutti i provvedimenti di propria competenza per affidare, con procedura di somma urgenza questi lavori a una ditta specializzata nel settore”. Da tenere presente che è in vigore un’ordinanza sindacale, emessa dall’ex sindaco Marzio Bresciani nell’aprile scorso, sull’obbligo di pulizia dei terreni incolti, delle aree prossime ad edifici, degli impianti, e delle strade pubbliche. Ovviamente una regola che vale per tutti, non solo quindi per i privati ma anche per il pubblico.

Balestrate: strisce blu, si parte da oggi

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Entrano in vigore le strisce blu a Balestrate: da oggi al via il pagamento del ticket. Sono state modificate leggermente le aree di istituzione degli stalli di sosta e allargata la platea di chi usufruirà dei pass gratuiti. Per il resto l’impianto dell’iniziativa da parte del Comune, partita a livello sperimentale, resta tale e quale. Le strisce blu sono state attivate nelle vie: Madonna del Ponte, nel tratto compreso tra le vie Kennedy e Roma; Roma, nel tratto compreso tra le vie Bellini e Repubblica; Meli, nel tratto compreso tra le vie Mazzini e Bellini; Libertà, tra le via San Francesco d’Assisi e Bellini; Vola, tra le vie Mazzini e Bellini; Garibaldi, tra le vie Mazzini e Madonna del Ponte; Montegrappa, tra le vie Mazzini e Madonna del Ponte; Dante, tra le vie Madonna del Ponte e Mazzini; Colombo, tra le vie Francesco Mazzini e Madonna del Ponte. Arriva quindi un’ondata di strisce blu praticamente a ridosso del salotto del paese, nelle aree quindi nevralgiche attorno alla centralissima piazza Rettore Evola dove si concentra il passeggio, gli spettacoli e gli esercizi commerciali più gettonati. L’amministrazione comunale, nell’ambito di tale provvedimento, sottolinea che si tratta di un servizio che è attuato in via sperimentale e che al momento, per ragioni economiche sarà gestito direttamente dal Comune. Gli stalli di sosta a pagamento sono vigore ogni giorno, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20. Non è previsto il pagamento di una frazione di ora, bensì i ticket in vendita presso gli esercizi commerciali saranno esclusivamente della durata di un’ora al costo di 70 centesimi. Per i residenti è previsto il rilascio, da parte della polizia municipale, di un solo pass di esenzione per ogni nucleo familiare che abita in una delle vie interessate alle strisce blu. Le esenzioni sono state estese agli invalidi, ai domicilianti e dimoranti purchè intestatari dell’immobile, medici in visita domiciliare, ai mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine ed a quelli comunali o di proprietà di enti pubblici nello svolgimento dell’esercizio quotidiano. Secondo quanto sostengono sindaco e giunta nell’atto deliberativo, la decisione di attivare i parcheggi a pagamento sarebbe scaturita da alcune considerazioni: “C’è la necessità – si legge – di garantire una rotazione costante dei veicoli, allo scopo di soddisfare le esigenze di sosta di un alto numero di utenti quando la disponibilità di aree di sosta è limitata. Inoltre potrà essere più efficacemente contrastato il fenomeno della sosta in aree vietate”.

Viale Europa ad Alcamo, automobilisti come in un circuito

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Due impellenti richieste da parte dei cittadini arriva da Viale Europa di Alcamo. Una riguarda gli alberi che si trovano al centro della carreggiata che divide con il marciapiede il Viale Europa. I rami sono molto folti e pendono sulla strada tanto da dar fastidio alla spazzatrice che ogni mattina pulisce i lembi del marciapiede. La spazzatrice tocca i rami molto folti e pendenti verso la strada spezzandoli e facendoli cadere sull’asfalto o sulle auto posteggiate sotto gli stessi alberi.

La richiesta è una ripulitura dei rami e una sfoltita agli alberi per evitare sia il danno alle auto sia gli inciampi alla spazzatrice sia anche gli intralci al traffico e al posteggio per i rami caduti. Inoltre c’è da dire che i marciapiedi ormai sono decisamente divelti dale radici degli alberi e l’asfalto completamente in dissesto.

L’altra richiesta dei cittadini, o meglio denuncia, riguarda la velocità delle auto. In Viale Europa le auto spesso camminano pericolosamente a velocità sostenute quando la strada a doppia corsia non è intralciata dal traffico caotico. A rischio i pedoni che attraversano la strada oltre alla stessa circolazione.

Non solo le auto ma anche le moto arrivano a toccare alte velocità spece nelle ore serali e notturne e anche qui grave pericolo per i cittadini che casualmente o incautamente si trovano ad attraversare la strada. Le auto inoltre anche con il traffico sostenuto raggiungono velocita’ alte e lì proprio dove il limite nel perimetro urbano dovrebbe essere di 50 km/h abbondantemente superati.

Nei giorni scorsi diversi i rischi di incidenti a cui i pedono sono scampati per puro miracolo per la velocità sostenuta delle auto e qualche passante è stato comunque toccato, per fortuna senza grave danno, dalle auto in corsa.

In passato erano stati messi dei rallentatori di velocità e a volte l’autovelox che ora sono scomparsi, cosa che consente alle auto ed alle moto di sfrecciare appunto indisturbati ad alta velocità per le vie a doppio senso del Viale Europa che spece in prossimità dei dossi, con la visibilità molto limitata, diventa sempre più una strada pericolosa.

Non parliamo poi dell’incrocio di Viale Europa e Piano Santa Maria in fondo dove con i semafori spenti automobilisti, motociclisti e pedoni fanno a modo proprio senza nessun rispetto della circolazione, delle precedenze, divieti e diritti con gravi e incredibili ingorghi difficilmente districabili e rischio di tamponamenti quasi all’ordine del giorno.

Alcamo: giallo sulle presunte dimissioni del sindaco

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E’ giallo sulle presunte dimissioni del sindaco di Alcamo Sebastiano Bonventre. C’è una lettera, circolata per poche ore sabato scorso su un blog e su facebook, in cui il primo cittadino avrebbe annunciato di rimettere irrevocabilmente l’incarico in seguito all’inchiesta sulla presunta compravendita di voti per le scorse elezioni amministrative ad Alcamo. La lettera, però poche ore dopo, sarebbe scomparsa dalla circolazione. Alla nostra redazione Bonventre non ha confermato alcuna decisione in merito e per il momento resta in silenzio. Il sindaco parrebbe intenzionato ad incontrare personalmente il procuratore di Trapani Marcello Viola per chiarire la sua posizione. Intanto piovono le richieste di dimissioni sul capo del primo cittadino. Dopo Abc, il cui movimento sfidò al ballottaggio Bonventre perdendo per soli 39 voti con il suo candidato sindaco Niclo Solina, questa mattina anche il movimento Modi inviti il primo cittadino a rassegnare al più presto le sue dimissioni “per amore di giustizia e per non vedere rimanere legati sia il suo nome sia la carica attuale che ricopre ad una squallida vicenda di falsificazione delle regole democratiche”. Il riferimento ovviamente è alle intercettazioni pubblicate dal “Fatto Quotidiano” in cui emergono tentativi di acquisiti di voti da parte dell’ex senatore del Pd Nino Papania, sostenitore di Bonventre, e del suo entourage con soldi, buoni benzina o con la promessa di posti di lavoro. “Siamo sicuri – sostiene Modi riferendosi al sindaco – che anche lei abbia sentito dentro di sé il bisogno di lasciare una poltrona ormai offuscata da un pesante sospetto di illegalità. Non esiti a prendere l’unica decisione giusta”. Abc annuncia che chiederà presso gli organi competenti la “revocazione” della recente sentenza del Cga che aveva respinto la richiesta di Solina di un riconteggio dei voti. L’esponente del movimento civico sostenne che ci sarebbero stati degli evidenti segni di riconoscimento nelle schede elettorali. Nonostante tale denuncia Tar e Cga dissero che non vi erano gli elementi per ricorrere al riconteggio. “I fatti emersi dalle indagini riportate dalla stampa – aggiunge Abc – sono corrispondenti alle nostre denunce, culminate con il ricorso al Tar: e cioè che ad Alcamo è stato messo in pratica fin dall’inizio un sistema capillare di controllo del voto”. Infine Abc, attraverso i suoi tre consiglieri comunali e l’intera base, chiede al sindaco le sue dimissioni: “Bonventre – scrivono in una nota – non può più nascondersi dietro la propria storia personale, facendo finta di non sapere. D’altronde il fallimento di quest’amministrazione è sotto gli occhi di tutti, e non basta certo un raffazzonato rimpasto di giunta per risolvere i problemi che attanagliano Alcamo ormai da decenni. Insieme a lui, chiediamo che si dimettano anche il segretario generale Ricupati che, ricordiamo, è già stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio ed inspiegabilmente ancora ricopre le proprie funzioni, e il presidente del consiglio comunale Giuseppe Scibilia che ha dimostrato incontrovertibilmente la sua incapacità a ricoprire un ruolo istituzionale super partes”.

Alcamo, la salvaguardia del verde pubblico

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Un gruppo di associazioni e cittadini di Alcamo ha inviato al sindaco, all’assessore all’ambiente, al dirigente dei servizi tecnici e alla competente commissione, una lettera per evidenziare lo stato in cui versa il verde pubblico alcamese e, in particolar modo, il parco suburbano “San Francesco”.

Nella missiva, MODi, il Movimento 5 Stelle, il circolo Segni Nuovi e il comitato SalviAmo il Bonifato, chiedono la riorganizzazione del parco sia per gli orari di apertura che per il ripristino di quanto già esistente nonché la sistemazione di ciò che era funzionante negli anni in cui è stato creato. Alcuni dei punti su cui si soffermano sono, ad esempio, l’apertura del parco durante il pomeriggio e nelle giornate di sabato e domenica, il posizionamento di cartelli indicativi nelle due entrate del parco, il ripristino dell’ingresso fruibile dai disabili, il ripristino del parco giochi per i bambini, i necessari interventi affinché il bagno pubblico torni ad essere accessibile, l’incremento dei contenitori per i rifiuti e la collocazione di rastrelliere per biciclette.

Le associazioni chiedono, inoltre, che sia rispettato il vigente regolamento del verde pubblico del Comune di Alcamo e che sia nuovamente emesso un avviso per la gestione delle aree destinate a verde pubblico da parte di privati e/o associazioni, già in precedenza emesso e ritirato in autotutela dal Comune di Alcamo.

Il gruppo annuncia infine, di riservarsi di avviare una raccolta firme e altre forme di protesta nel caso in cui la lettera non ricevesse adeguate risposte e adeguati segnali concreti da parte dell’ente comunale.

C.mmare, gli stranieri in villeggiatura dicono la loro

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Un gruppo di cittadini stranieri residenti a Castellammare del Golfo proprio non ci sta ad assistere indifferente e scrive al neoeletto sindaco per inviare delle osservazioni. Un interessante punto di vista che può aiutare a comprendere come usi e costumi considerati “normali” da chi ci convive da sempre, anche se talvolta malvisti, a chi , invece, viene da lontano, appaiono al limite dell’assurdo.

Il testo integrale delle lettera firmata:

“Adesso che Lei è stato eletto Sindaco, noi sottoscritti vorremmo fare delle osservazioni che, se prese in considerazione, potrebbero rendere Castellammare un luogo più efficiente, attraente e prospero.

Lei sarà a corrente del fatto che l’Italia ha il numero maggiore di auto pro capite in tutta Europa. Ciò non significa che la gente possa guidare e parcheggiare come crede (persino sulle strisce pedonali, che peraltro sono spesso ignorate, magari parlando al cellulare!). Il quartiere dove viviamo è un labirinto di vie strette che, sebbene pittoresche, non sono adatte al traffico pesante. Per esempio due macchine non possono passare contemporaneamente senza una serie di attente manovre quando il passaggio non è ulteriormente ostruito da altre auto parcheggiate all’angolo della strada.

Tutto ciò è reso ancora più grave dal fatto che i vigili urbani non sembrano notare né curarsi di tali infrazioni del traffico che potrebbero anche essere pericolose. Essi, al contrario, sembrano preoccuparsi solamente di come possono apparire nella loro elegante uniforme e spesso sono più occupati a bere caffè e chiacchierare con gli amici che a vigilare.

A parte il traffico urbano un altro serio problema è quello dello stato dei luoghi pubblici. Prendiamo atto che la raccolta della netturbe, sebbene complicata, è notevolmente migliorata, ma le persone si disfano dei loro rifiuti nei luoghi pubblici con troppa superficialità. Noi siamo sicuri che essi non getterebbero mai mozziconi di sigaretta, cartacce o fazzolettini usati sul pavimento del loro case iper-pulite. Ci vorrebbero più cestini per l’immondizia sia nelle spiagge che nei giardini pubblici. In questi ultimi, i cani non dovrebbero essere lasciati liberi nei luoghi frequentati sia dai bambini che dagli anziani. Invece capita spesso di vedere padroni di cani che lasciano appositamente defecare i loro cani nelle aiuole dei giardini pubblici. Sicuramente non una bella cosa da osservare!

Le scritte sui muri dovrebbero essere prontamente rimosse, possibilmente dagli stessi autori, se individuati. Abbiamo notato che sono state installate delle telecamere a circuito chiuso nei pressi dell’Ufficio Tecnico in via Canale Vecchio, ma queste saranno veramente efficaci solo quando le attività che lì si svolgono, piccolo spaccio di droga e atti sessuali manifesti, verranno perseguite e inibite. Anche in questo caso si tratta di una pessima pubblicità per Castellammare. Infatti i turisti a cui è capitato di assistere a queste scene sono rimasti piuttosto scioccati, soprattutto perché, nonostante i fatti siano stati riportati a chi di dovere, nulla sembra essere stato fatto al riguardo.

Sebbene ciò richieda molto tempo, le infrastrutture dovrebbero essere migliorate, specie per quanto riguarda il trasporto su strada e ferrovia. Non tutti i turisti hanno voglia di affittare macchine da aggiungere al caos generale. Anche se questo non rientra direttamente tra le responsabilità comunali, fare pressione per migliorare la rete dei trasporti potrebbe avere forti ricadute sul territorio poiché faciliterebbe gli spostamenti tanto dei turisti quanto della popolazione locale.

Castellammare ha molte bellezze che attraggono i turisti nord-europei: il sole, il mare, il cibo, i siti archeologici, l’ospitalità e la gentilezza della gente. Sarebbe però necessario prolungare la stagione turistica almeno da Pasqua ad ottobre ed educare gli operatori del settore affinché invoglino i turisti a ritornare piuttosto che approfittare di loro cercando di realizzare il massimo del profitto nel minor tempo possibile, cosa che potrebbe essere interpretata come ingordigia.

Inoltre l’Ufficio Turistico dovrebbe essere in un posto centrale e opportunamente segnalato. I turisti non attraversano mezza Europa o addirittura l’oceano per poi perdere tempo a cercare informazioni che, peraltro, dovrebbero essere fornite, se non in più lingue, quanto meno in inglese.

Non è di cambiamento che Castellammare ha bisogno, ma di disciplina e buon senso dal momento che alcune tradizioni hanno una loro ragion d’essere e vanno pertanto mantenute. Ma anche le regole hanno una loro ragion d’essere e vanno rispettate se vogliamo vivere in una società veramente civile.

Adesso che Lei è stato eletto Sindaco è sua responsabilità portare Castellammare e la sua popolazione verso il XXI secolo.

Noi che veniamo qui ogni estate, siamo residenti e abbiamo diritto di voto, amiamo Castellammare come dei nativi ma nello stesso tempo abbiamo uno sguardo diverso sulle cose e osserviamo con preoccupazione l’apatia e l’inerzia diffuse tra la gente comune e gli amministratori. Pertanto speriamo che Voglia accettare le nostre come critiche costruttive e ci auguriamo di poter notare i primi progressi già al nostro ritorno, la prossima estate”.

Devasta un bar e inveisce contro i carabinieri

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Nonostante i domiciliari è uscito di casa, ha devastato un noto locale del centro storico trapanese, si è scagliato contro i Carabinieri e si è fatto nuovamente arrestare.

Mario Papa, quarantacinquenne trapanese, pregiudicato già noto alle forze dell’ordine per le sue passate e ripetute turbolenze, si trovava ai domiciliari per scontare un cumulo di pena per reati contro la persona e contro il patrimonio, ma pare, che, preso da un raptus improvviso- aiutato anche dai fumi dell’alcool – sia uscito dalla sua abitazione, ha poi raggiunto il Caffè Noir nella centralissima via Fardella, ed ha iniziato ad inveire contro il proprietario, mettendo in allarme tutti i clienti presenti nel locale.

A quel punto sono intervenuti i carabinieri, ma Papa, noncurante dei tentativi dei militari di riportarlo alla calma, ha iniziato a danneggiare il locale, ha assalito i carabinieri e si è dato alla fuga.

Solo grazie ai rinforzi richiesti, i militari sono infine riusciti ad immobilizzarlo e a portarlo in caserma.

Il Giudice ha convalidato l’arresto, disponendo nuovamente i domiciliari presso la sua abitazione, in attesa del giudizio direttissimo nel quale dovrà rispondere di evasione dagli arresti domiciliari, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e ingiurie.

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