E’ giallo sulle presunte dimissioni del sindaco di Alcamo Sebastiano Bonventre. C’è una lettera, circolata per poche ore sabato scorso su un blog e su facebook, in cui il primo cittadino avrebbe annunciato di rimettere irrevocabilmente l’incarico in seguito all’inchiesta sulla presunta compravendita di voti per le scorse elezioni amministrative ad Alcamo. La lettera, però poche ore dopo, sarebbe scomparsa dalla circolazione. Alla nostra redazione Bonventre non ha confermato alcuna decisione in merito e per il momento resta in silenzio. Il sindaco parrebbe intenzionato ad incontrare personalmente il procuratore di Trapani Marcello Viola per chiarire la sua posizione. Intanto piovono le richieste di dimissioni sul capo del primo cittadino. Dopo Abc, il cui movimento sfidò al ballottaggio Bonventre perdendo per soli 39 voti con il suo candidato sindaco Niclo Solina, questa mattina anche il movimento Modi inviti il primo cittadino a rassegnare al più presto le sue dimissioni “per amore di giustizia e per non vedere rimanere legati sia il suo nome sia la carica attuale che ricopre ad una squallida vicenda di falsificazione delle regole democratiche”. Il riferimento ovviamente è alle intercettazioni pubblicate dal “Fatto Quotidiano” in cui emergono tentativi di acquisiti di voti da parte dell’ex senatore del Pd Nino Papania, sostenitore di Bonventre, e del suo entourage con soldi, buoni benzina o con la promessa di posti di lavoro. “Siamo sicuri – sostiene Modi riferendosi al sindaco – che anche lei abbia sentito dentro di sé il bisogno di lasciare una poltrona ormai offuscata da un pesante sospetto di illegalità. Non esiti a prendere l’unica decisione giusta”. Abc annuncia che chiederà presso gli organi competenti la “revocazione” della recente sentenza del Cga che aveva respinto la richiesta di Solina di un riconteggio dei voti. L’esponente del movimento civico sostenne che ci sarebbero stati degli evidenti segni di riconoscimento nelle schede elettorali. Nonostante tale denuncia Tar e Cga dissero che non vi erano gli elementi per ricorrere al riconteggio. “I fatti emersi dalle indagini riportate dalla stampa – aggiunge Abc – sono corrispondenti alle nostre denunce, culminate con il ricorso al Tar: e cioè che ad Alcamo è stato messo in pratica fin dall’inizio un sistema capillare di controllo del voto”. Infine Abc, attraverso i suoi tre consiglieri comunali e l’intera base, chiede al sindaco le sue dimissioni: “Bonventre – scrivono in una nota – non può più nascondersi dietro la propria storia personale, facendo finta di non sapere. D’altronde il fallimento di quest’amministrazione è sotto gli occhi di tutti, e non basta certo un raffazzonato rimpasto di giunta per risolvere i problemi che attanagliano Alcamo ormai da decenni. Insieme a lui, chiediamo che si dimettano anche il segretario generale Ricupati che, ricordiamo, è già stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio ed inspiegabilmente ancora ricopre le proprie funzioni, e il presidente del consiglio comunale Giuseppe Scibilia che ha dimostrato incontrovertibilmente la sua incapacità a ricoprire un ruolo istituzionale super partes”.