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martedì, Maggio 6, 2025
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Aggredì diverse ragazze ad Alcamo, condannato

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Aurel Marusac, romeno di 24 anni, arrestato ad aprile dai carabinieri di Alcamo, è stato condannato a due anni e due mesi per violenza sessuale e lesioni personali. La sentenza è stata emessa dal giudice per le udienze preliminari di Trapani Massimo Corleo. Ad Alcamo nei mesi scorsi si era diffusa una vera e propria psicosi. Il giovane, che agiva di notte per le strade semi-deserte, pensando di essere protetto dal buio, è stato tradito da alcune telecamere di videosorveglianza. Il primo episodio risale alla notte del 4 marzo; le vittime due sorelle di 21 e 23 anni, aggredite mentre rientravano a casa. Una delle due era rimasta ferita con un’arma da taglio all’altezza del collo. Nel secondo episodio due diciasettenni, furono sorprese alle spalle e scaraventate a terra e colpite con calci e pugni. Il referto medico parlava di una ferita all’arcata dentaria e traumi al ginocchio per una, ed una ferita allo zigomo per l’altra. Nel terzo ed ultimo episodio l’aggressore, aveva alzato il tiro ed era andato anche oltre: dopo aver pedinato una giovane, l’aveva raggiunta cercando di sollevarle la gonna per palpeggiarla. Ma la ragazza opponendo resistenza, lo aveva messo in fuga ma era stata colpita al volto. I carabinieri di Alcamo avviarono le loro indagini ascoltando le vittime e visionando i filmati delle telecamere, riuscendo infine ad individuare Marusac. Nella sua abitazione trovarono indumenti simili a quelli monitorati dalle telecamere ed alcuni dvd a luci rosse. Gli inquirenti riuscirono ad ottenere un fermo di indiziato di delitto: il giovane si trovava infatti ai domiciliari. Marusac, assistito dall’avvocato Anna Fundarò, ha chiesto di definire la sua posizione con rito abbreviato. E’ stato condannato anche a risarcire le vittime, costituitesi parte civile.

Alcamo, M5S: “Bonventre si dimetta”

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Anche il deputato regionale  Valentina Palmeri, è intervenuta, esprimendo la posizione del M5S sulle note vicende alcamesi: “In merito alle intercettazioni recentemente pubblicate dai media locali e nazionali (http://goo.gl/DkIvz), dalle quali si evince che l’elezione del Dott. Sebastiano Bonventre alla carica di Sindaco di Alcamo è stata presumibilmente falsata da una vera e propria compravendita di voti, condita in salsa tipicamente MAFIOSA, per cui mi sento di esprimere la più ampia solidarietà a Niclo Solina, candidato sconfitto al ballottaggio per pochi voti… Mi auguro che il Dott. Bonventre sia coerente con la sua iniziale decisione di fare un passo indietro e dimettersi, per dare un segnale forte alla cittadinanza contro un malcostume radicato da decenni, massima espressione di antidemocraticità.
Ci spieghi quindi il perché del repentino cambio di decisione. Perché in un primo momento erano state rassegnate le dimissioni e poi, dopo un incontro a porte chiuse con i consiglieri di maggioranza e la giunta, sono state ritirate? Cosa è successo in quell’incontro? Quali pressioni o osservazioni ha subito nelle ore successive alle sue dimissioni? In un clima del genere l’unica priorità che ci può essere è la tutela della dignità di tutti gli elettori liberi, che non devono vergognarsi di essere cittadini alcamesi.”

 

Alcamo, consiglieri comunali vs ABC

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Questo il documento firmato dai gruppi consiliari: Partito Democratico , Area Democratica , Insieme per Alcamo, Nuova Presenza – UCD e dai Consiglieri comunali Francesco Dara, Pasquale Raneri e Leonardo Castrogiovanni:

“Il sindaco di Alcamo Sebastiano Bonventre ormai da troppo tempo è destinatario di inaudite pressioni mediatiche e diffamatorie che, sconvolgendo e travisando la verità, vorrebbero creare le condizioni anche psicologiche per spingerlo a venire meno all’impegno assunto con la città e dimettersi.

I cittadini devono sapere che regista di questa squallida e deleteria operazione è il sedicente movimento ABC che in maniera subdola continua a fare un uso improprio, distorto e spregiudicato di internet, ritenendo che su questo mezzo possa essere propagandata qualsiasi porcheria violando la dignità sacrosanta delle persone.

E’ noto a tutti che la violenza non si esercita solo con la forza fisica, le parole quando sono mendaci possono arrecare sulle persone danni ancora maggiori. La calunnia è l’espediente più vigliacco per combattere un avversario, quando si è privi di argomentazioni efficaci e razionali.

La situazione socio economica del nostro tempo è difficile, proprio per questo è facile far leva sulla disperazione della gente e creare un clima di caccia alle streghe, di additare come colpevole, non si sa di cosa, una persona perbene che ha voluto spendersi e si sta spendendo per creare condizioni e opportunità per il rilancio della città.

ABC in maniera caparbia sta contravvenendo alla più elementare regola democratica che vuole che il governo della città si conquisti esclusivamente con la proposta di idee convincenti e quindi con il voto

ABC deve convincersi che in democrazia le teste vanno convinte con la ragione e non spaccate con le mazze.

La città deve sapere che la coalizione di centrosinistra alle ultime elezioni amministrative ha ricevuto un consenso del 62% dei voti. Una vittoria netta e non equivocabile. Due sentenze del TAR e del CGA hanno confermato la vittoria, se pur di misura, del sindaco Sebastiano Bonventre. Le elezioni presidenziali in USA ci insegnano qualcosa? Lì gli avversari sanno accettare le sconfitte e pensare al bene della nazione con proposte costruttive.

Noi crediamo che la polemica abbia superato ogni decenza, la sopportazione ha sempre un limite. Quello che è certo è che siamo al fianco del Sindaco Sebastiano Bonventre e della sua Amministrazione. Lo chiede il buon senso, lo chiede la buona politica, lo chiede la Città”.

Il movimento ABC, intanto, ha indetto una conferenza stampa che si terrà al Centro Congressi Marconi per domani alle ore 18 . Al centro dell’incontro, ovviamente gli ultimi avvenimenti riguardanti la politica alcamese e dei risvolti derivanti dalle inchieste giudiziarie sul voto di scambio alle scorse elezioni amministrative.

Nuoto, sul podio due alcamesi e una calatafimese

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Ai Campionati Regionali Ragazzi, a salire sul gradino più alto del podio, vincendo cinque dei tredici titoli in palio sono state le tre atlete che appena due mesi fa ai giochi delle isole svoltisi ad Ajaccio, avevano fatto incetta di medaglie.

L’alcamese Rita Cammara, con due primi posto nelle gare individuali, diventa la nuova Campionessa Regionale sia nei 100 rana con 1’17.81, che nei 200 rana con 2’44.14, un argento nella staffetta 4×100 mista e due terzi posti nelle staffette 4x100sl e 4x200sl.

L’altra alcamese Nicole Grillo conquista due primi posti, diventando la nuova Campionessa Regionale sia ne1 100 stile libero con 1’01.65, che nei 200 stile libero con 2’12.90, un secondo posto nei 400 misti con 5’26.48.

La calatafimese Giorgia Ponzo ottiene un primo posto, diventando la nuova Campionessa Regionale nei 100 dorso con 1’09.03, ed un terzo posto nei 100 stile libero con 1’02.15.

Le tre atlete che gareggiano per tre società diverse (Rita Cammara Polisportiva Nadir Palermo, allenata dal tecnico Massimo di Matteo), Nicole Grillo Acquagim Trapani, allenata dal tecnico Nicola Catalano), Giorgia Ponzo Aquarius Trapani, allenata dal tecnico Vincenzo Crimi), con queste prestazioni cronometriche hanno ottenuto il pass per partecipare nelle rispettive specialità, ai Campionati Nazionali Giovanili che si disputeranno a Roma il prossimo 27 Luglio.

 

Assolti Mori e Obinu dal Tribunale

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La Quarta sezione del Tribunale di Palermo ha assolto l’ex Generale dei Carabinieri Mario Mori e il Colonnello Mauro Obinu e non ha accolto la richiesta dei PM “Perché il fatto non costituisce reato”. Questa la formula letta dal presidente del collegio, Mario Fontana.

Per loro l’accusa era favoreggiamento aggravato. Con il dispositivo della sentenza, il tribunale ha disposto pure la trasmissione in Procura delle deposizioni di Massimo Ciancimino e Michele Riccio, “per quanto di competenza”, ovvero per la valutazione di eventuali reati. I giudici ritengono dunque che i principali testi dell’accusa non abbiano detto la verità.

Mori e Obinu erano accusati da un collega, il colonnello Michele Riccio, di aver impedito un blitz determinante per la cattura di Provenzano.

Premio Gallo D’oro, un’alcamese menzionata

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Vita Alba Parrino, attrice e presentatrice di Alcamo, sarà premiata tra gli altri al Premio Internazionale Gallo d’Oro contro le mafie che si svolge a Città di Mariglianella dal 17 al 19 aluglio in provincia di Napoli.

Il premio giunto alla VII edizione, quest’anno dedicata a Franca Rame, ha come motivazione esempio di “una Sicilia che attraverso l’arte e la cultura contribuisce a diffondere un’immagine positiva della Regione contro la logica del malaffare”.

 

 

Toni più calmi ad Alcamo ma la tensione resta alta.

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di Antonio Pignatiello

 

Si ridimensiona a quanto pare la vicenda che riguarda le presunte minacce verbali al Sindaco con mazze da baseball. Lo stesso Gino Paglino, Vice Sindaco, tramite la stampa fa sapere che probabilmente potrebbe essersi trattato di una frase gettata lì in momenti concitati di lunedi durante la giornata che ha visto Bonventre in bilico tra le dimissioni da Sindaco e no.

Tutta la vicenda ha preso ora contorni che sembrano più pacati rispetto a lunedi sera quando alcuni cittadini provenienti dalla riunione di ABC, erano presenti i tre consiglieri Lombardo, Ruisi e Dara e il candidato Sindaco Solina che si scontrò con Bonventre al ballottaggio, erano davanti il Comune a manifestare e contestare Bonventre riunito con maggioranza e consiglieri fino a sera.

La tensione comunque serpeggia in bassa traccia tra chi chiedeva e chiede le dimissioni e l’amministrazione.

Bonventre ha incassato la solidarietà dei consiglieri comunali, anche dell’opposizione tranne ABC, e della maggioranza e sempre da notizie stampa sembra abbia deciso di restare Sindaco con riserva.

 

Interviene anche Massimo Fundarò fino a qualche giorno fa assessore di Bonventre e poi dimessosi nel rimpasto e dice tra l’altro in un comunicato stampa: “Quanto sta avvenendo ad Alcamo nelle ultime settimane, testimonia
l’involuzione sui temi della trasparenza e nettezza politica che investe la
giunta di centrosinistra. Un condizionamento, evidenziato dagli ultimi
gravi rimandi di cronaca, che a noi appare ormai largo e non più
riconducibile esclusivamente al solo centrodestra, ma patologicamente
divenuto consuetudine di alcuni settori del PD. Aldilà delle prime
risultanze emerse dagli organi inquirenti e rese pubbliche dalle testate
giornalistiche nazionali, la vicenda che prende spunto dalle intimidazioni
subite dall’ex senatore Papania rientra in un quadro deviato della gestione
della cosa pubblica. Vicende che chiedono una risposta seria ed esaustiva
da parte del centrosinistra, e in particolar modo del suo principale
partito di riferimento.

Inoltre, appare incomprensibile la decisa virata a destra fatta dal sindaco
Bonventre con il recente rimpasto di giunta. Alcamo è l’unico comune della
provincia di Trapani ad avere ininterrottamente, fin dal 1993,
un’amministrazione comunale guidata da coalizioni di centrosinistra, un
primato che Bonventre rischia di vanificare con le sue ultime decisioni.
Tradendo il mandato degli elettori ed a discapito di quelle componenti che
hanno contribuito alla sua elezione, il sindaco ha nominato tre nuovi
assessori appartenenti ad un’area politica estranea alla lunga storia del
centro sinistra ad Alcamo.”

 

C’è ora il bilancio da approvare e il rischio commissariamento esiste ancora. L’inchiesta portata avanti dalla Magistratura sull’attentato subito da Papania che ha portato all’arresto di tre persone e le intercettazioni che parlano di compravendita di voti hanno gettato ombre e polemiche su Alcamo e la giunta di centro sinistra.

E’ molto probabile anche però che un’attenzione un pò esagerata è stata data ai Social Network dove essenzialmente si è svolto in questi giorni il dibattito anche con toni accesi mentre la città essenzialmente sta pensando, nonostante la grave crisi economica e politica di tutto il Paese, non solo di Alcamo, sta pensando dunque a come svolgere le proprie vacanze, villeggiature e viaggi personali come se nulla fosse.

Storicamente comunque le polemiche più forti e le decisioni più incisive vengono prese proprio, un pò ovunque, dunque i due mesi estivi, sia a livello nazionale che locale, proprio quando molti sono interessati al bel tempo o a godersi le meritate, o meno, vacanze.

Sulla vincenda è anche intervenuta libera contro le Mafie di Alcamo che scrive :

“Il presidio di Libera ad Alcamo intende esprimere tutto il proprio sdegno alla luce di quanto emerso dalle indagini della procura di Trapani di cui si è tanto parlato in questi giorni.

Certo è che le indagini devono fare il proprio corso e sarà la magistratura ad accertare reati e pene; ma già la sola ipotesi di voto di scambio che si intuisce dalle intercettazioni è sufficiente a far comprendere che le scorse amministrative non sono state avvelenate solo dal clima politico, ma anche da tanto altro.

Proprio per questo il presidio di Libera ad Alcamo condanna tali atteggiamenti mafiosi che minano la democrazia e l’immagine di un paese costituito anche da tanta brava gente.”

Insomma la questione non è affatto finita lunedi sera.

Intanto Sebastiano Bonventre rilascia un comunicato stampa ufficiale e scrive :

“In merito alle notizie di stampa pubblicate nei giorni scorsi, che hanno generato valutazione non coerenti e inappropriate, devo rappresentare innanzitutto la mia più totale estraneità alle ipotizzate condotte di alterazione del voto democratico espresso dai cittadini alcamesi nelle scorse elezioni amministrative.

Ho già offerto la mia totale disponibilità al Procuratore della Repubblica di Trapani in relazione alle indagini che vedono coinvolte terze persone, e nessuno degli amministratori del comune.

Il senatore PAPANIA da quanto emerge dagli atti è soltanto persona offesa del reato ascritto ad altri soggetti, dunque non vi è , alcun elemento dal quale possa emergere una posizione diversa.

A fronte di siffatto quadro, sono stato destinatario di pressioni politiche di inaudita portata, finalizzate esclusivamente a forzare le mie dimissioni e quindi incrinare il quadro democratico dell’amministrazione comunale.

Di tali condotte, che non fanno parte della mia cultura personale, ho informato gli organi inquirenti, al fine di garantire il regolare svolgimento delle funzioni amministrative.

In questa sede devo ribadire il dovere mio personale, e degli amministratori, di continuare l’impegno istituzionale in rappresentanza della città, tutta; respingo con forza le strumentalizzazioni di alcune forze politiche ed esprimo la mia totale fiducia alla magistratura e agli inquirenti.”

C/mmare del Golfo: progetto “Velanzignu”, parte la prima tappa

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Farsi la doccia con appena 4-5 litri di acqua al giorno. Di rifiuti quasi non se ne producono. Niente auto e stress. E’ la vita che da 7 anni conducono Enrichetta Fiorella e Antonello Salamone: stanno in una barca a vela, abbandonando la vita metropolitana. La loro esperienza è approdata oggi a Castellammare del Golfo nell’ambito del progetto “Velanzignu”, prima tappa di un tour che toccherà nei prossimi giorni San Vito Lo Capo, Trapani, Favignana e che si concluderà il 6 agosto a Palermo. Protagonisti i ragazzi a cui verrà narrata una favola in cui si mette in evidenza l’importanza del riscoprire il rapporto tra l’uomo e l’ambiente, mescolata poi all’esperienza diretta di Enrichetta e Antonello. Un’esperienza unica, in  cui viene raccontata la vita di tutti i giorni che è assolutamente ecosostenibile.

Raccontano di dovere ogni giorno riscoprire la necessità di essere ecosostenibili. E così in due si può arrivare a consumare appena 300 litri di acqua alla settimana, o addirittura non riempire neanche un sacchetto della spazzatura nell’arco di 7 giorni. Uno dei punti cardine della loro vita si fonda proprio sull’impatto zero a livello ambientale. Il loro stile di vita si basa sull’acquisto dei prodotti alla spina, eliminando quindi del tutto gli imballaggi.

I due lupi di mare oltretutto, se così possono essere definiti, sono anche degli urbanisti nella vota professionale. Un lavoro che li ha spinti ad approfondire anche gli stili di vita dei siciliani rispetto ai cittadini europei, tra cui c’è un abisso in termini proprio di esigenze nell’utilizzo di un’abitazione.

Trapani: Autorità portuale, riprende l’iter

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Sempre più vicina la rinascita dell’Autorità portuale di Trapani. E’ infatti approdato all’esame della Commissione Trasporti del Parlamento Nazionale il disegno di legge di riforma della legislazione portuale che, tra le altre cose, prevede il ripristino dell’autorità portuale in alcune città di mare tra cui Trapani. Primo firmatario del testo è il senatore trapanese Antonio D’Alì: “Apprendo con soddisfazione – afferma – dell’avvio dell’esame in 8 Commissione trasporti del disegno di legge a mia prima firma sulla riforma della legislazione portuale che include Trapani come sede di Autorità Portuale. Il testo riproduce integralmente quello già approvato nella scorsa legislatura al Senato e poi rimasto incompiuto durante il suo iter alla Camera a causa della precedente interruzione di legislatura, e segna un importante elemento di modernizzazione nella materia di regolamentazione e nella previsione di risorse e investimenti in grado di rendere più competitivo un settore altamente strategico come quello portuale”. In pratica ora l’iter è ripreso forte di una procedura d’urgenza attivata grazie proprio ad un intervento istituzionale del senatore D’Alì: “Sono fiducioso – aggiunge il senatore – che i lavori si concludano in tempi ragionevoli per rendere finalmente definitivo il ripristino dell’Autorità portuale e dare così nuova linfa al consolidamento e alla governance infrastrutturale della città di Trapani”. La procedura di soppressione dell’Autorità portuale trapanese era stata avviata nell’agosto del 2007, dopo una verifica dei tonnellaggi transitati annualmente dal porto di Trapani, nell’arco del triennio 2004-2006 preso in esame dal Dipartimento della navigazione e del trasporto marittimo e aereo. Successivamente vi fu una rilevazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il primo studio che esaminò scrupolosamente il volume del traffico merci registrato negli anni che vanno dal 2007 al 2009, affrontando anche gli aspetti economici, giuridici e politici legati al porto di Trapani ed alla sua Autorità Portuale. E dall’analisi dei dati sul traffico merci nel triennio venne fuori come il porto, seppure moderatamente, fosse in crescita. I movimenti di container hanno registrato un aumento di circa il 20 per cento rispetto ai movimenti del 2005. Un trend positivo confermato con un ulteriore aumento negli anni successivi del traffico del 25 per cento. C’è poi la movimentazione passeggeri, che nel triennio 2007-2009 si è attestata su una media annuale poco superiore al milione di passeggeri. A questo dato si deve aggiungere la crescita del mercato crocieristico, che ha fatto segnare un più 15 per cento.

Alcamo: operazione Crimiso, Comune parte civile

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Il Comune di Alcamo si costituisce parte civile al processo alla mafia alcamese e castellammarese nell’ambito dell’operazione Crimiso, che ha portato in carcere 12 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, danneggiamenti ed estorsioni. La giunta guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre ha deliberato l’autorizzazione dell’ente a presentarsi in giudizio. L’esecutivo in questo modo vuole esternare la sua presa di distanza dalla criminalità organizzata chiedendo i danni materiali e d’immagine che gli imputati avrebbero provocato al territorio alcamese. Il Comune ha conferito l’incarico al proprio dipendente, l’avvocato Giovanna Mistretta. Dall’operazione Crimiso venne inferto un duro colpo alla mafia di Alcamo, Castellammare del Golfo e Partinico. Un’operazione della squadra mobile di Trapani coordinata dalla Direzione Distrettuale antimafia di Palermo. Sono stati coinvolti l’imprenditore alcamese Antonino Bonura, Antonio e Vincenzo Bosco, Sebastiano Bussa, Vincenzo Campo, Rosario Leo, Salvatore Mercadante, Nicolò Pidone, Diego Rugeri, Giuseppe Sanfilippo e Michele Sottile. Un’inchiesta che fece luce su una spaccatura apertasi all’interno della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo dopo gli arresti dei vertici, alcuni anni fa, nelle operazioni Tempesta I e II. Secondo gli inquirenti, tale spaccatura poteva portare ad una vera e propria faida interna alle cosche di Alcamo e Castellammare. Un gruppo legato a Diego Rugeri, rampollo di una famiglia mafiosa, sotto l’egida del più autorevole Antonino Bonura, “reggente” del clan di Alcamo, aveva intrapreso alcune estorsioni ai danni di operatori economici castellammaresi senza il consenso di Michele Sottile, uomo d’onore di Castellammare che, per “anzianità” anagrafica, riteneva di dover capeggiare la cosca locale. L’incrinarsi del rapporto tra i due, secondo la polizia, sarebbe potuto diventare una vera e propria “faida”.

Per calmare le acque, Bonura, assieme a Rosario Leo, affiliato alla famiglia mafiosa di Vita, aveva convocato un summit dei clan di Alcamo, di Castellammare e di Calatafimi in aperta campagna. Le accuse contestate a vario titolo sono di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni, incendi, violazione di domicilio e della prescrizione della sorveglianza speciale. Un processo oltretutto che, per quanto concerne il primo grado, è alle battute finali. Infatti i pubblici ministeri Carlo Marzella e Laura Vaccaro hanno chiesto in questi giorni la condanna di dieci persone tratte in arresto un anno fa nell’ambito dell’operazione antimafia Crimiso. La pena maggiore, undici anni ed otto mesi di reclusione, è stata chiesto per Antonino Bonura, imprenditore di 50 anni, ritenuto il nuovo reggente del mandamento di Alcamo. Pene inferiori sono state chieste per gli altri imputati.

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