Bonventre resta Sindaco di Alcamo

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Giornata convulsa ieri ad Alcamo, per la città, il Sindaco, l’opposizione, la politica. Bonventre in mattinata aveva dichiarato che si sarebbe recato dal Procuratore Viola per dichiarare la propria estraneità al metodo di un eventuale voto di scambio di cui sarebbe stato beneficiario secondo stralci di intercettazioni effettuate dalla Procura e di condannare tale pratica. Le polemiche però non sono affatto mancate e le pressioni su Bonventre sono aumentate tanto che il Sindaco nel primo pomeriggio riunisce giunta e consiglieri e comunica le proprie dimissioni anche alle autorità civili e militari. Abc intanto si riunisce in seguito alla polemica sollevata dalle intercettazioni sulla compravendita di voti presunta e i cittadini si passano la notizia delle dimissioni di bocca in Social Network, dove essenzialmente si trasferisce la polemica con toni anche accesi, tanto che per tutti ormai Bonventre si è dimesso.

 

In realtà si è davvero dimesso, spunta una lettera su un blog in tal senso datata sabato 13 luglio e poi scomparsa ma ormai in tanti l’avevano letta ma alla fine, Sebastiano Bonventre, consultando politici e amministratori, ne riceve da loro solidarietà e appoggio tanto da scrivere di proprio pugno intorno alle ore 20 una lettera in cui dichiara di restare Sindaco e confermando la fiducia alla Magistratura e non regalare la città in mano ad altri. Poi comincia anche a circolare la voce di una presunta minaccia con mazze da baseball nei confronti del Sindaco stesso e la tensione si fa alta. Molti di ABC intanto si riuniscono sotto il Palazzo Comunale provenendo da dove erano riuniti appena saputa la notizia che no, Bonventre non si dimette. Nel comunicato il Sindaco rigetta con forza le eventuali minacce ricevute e i metodi di compravendita, si abbraccia alla città e all’amministrazione, ai consiglieri comunali che lo sostengono, e resta così al suo posto.

 

Escono in Piazza gli amministratori a parlare con i cittadini fuori particolarmente intenzionati a contestare il Sindaco che esce da una porta secondaria del Comune con altri amministratori e uomini della Polizia. La gente gli urla dietro e restano a discutere con i cittadini, e i responsabili di ABC e di Cinque Stelle e altri, il vice sindaco Gino Paglino, il neo assessore Massimo Melodia, l’assessore Gianluca Abbinanti sempre disponibile a confrontarsi anche in modo acceso ma democratico con i cittadini, il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Scibilia, il consigliere Ignazio Caldarella, che in mattinata aveva firmato un documento chiedendo al Sindaco di restare e dichiarando che le sue dimissioni avrebbero messo a rischio i finanziamenti che il Comune dovrebbe ricevere, circa 90 milioni di opere pubbliche annunciati l’anno scorso dalla passata amministrazione.

 

Fino a tarda sera così, ci sono anche Niclo Solina candidato Sindaco al ballottaggio con Bonventre lo scorso anno, ballottaggio perso per 39 voti, i consiglieri Vito Lombardo, Mauro Ruisi e Sebastiano Dara che chiedono spiegazioni e contestano sia Bonventre che l’amministrazione denunciando il sistema della compravendita di voti emerso da stralci delle intercettazioni in cui Nino Papania è parte offesa e lesa dopo l’attentato subito alla propria segreteria, e ci sono stati già tre arresti per questo, e dove dalle intercettazioni emergono personaggi che prometterebbero soldi e favori a suo nome in cambio di voti e così quelli di ABC e di Cinque Stelle ripropongono ciò che avevano detto in passato con un ricorso giudiziale amministrativo sulle elezioni, cioè che il voto democratico era stato macchiato e chiedendo la riconta e il controllo delle schede, ricorso poi respinto.

 

A fine serata Bonventre torna a casa dunque da Sindaco e bisogna anche dire dell’assenza comunque di gran parte della cittadinanza vista la presenza essenzialmente di ABC e Cinque Stelle e politici dell’amministrazione. La questione delle eventuali e presunte minacce con mazze di baseball, verbali a quanto pare ma tutte da circostanziare, chiarire e confermare, torna a ribaltare ancora sui Social Network e tra la bocca delle persone, riportata anche da mezzi stampa e ora bisognerà vedere se sarà presentata denuncia circostanziata o se si tratta di alzata di toni accesi oltre le righe come è anche presumibile avvenga in situazioni calde come quella di ieri sera sia per l’amministrazione alcamese che per l’opposizione.

 

Di sicuro ad Alcamo il clima è teso, anzi tesisissimo. Prima i ricorsi di Solina sulle elezioni, le inchieste sulla passata amministrazione, poi le polemiche al primo consiglio comunale in streaming con voci e frasi fuori campo e fuori luogo, poi le polemiche infinite per il cambio della giunta con il rimpasto, le dimissioni di Massimo Fundarò e di Ottilia Mirrione e l’esclusione di Ylenia Settipani e l’entrata di due uomini dell’UDC come consiglieri e uno del PDL che ora appoggiano Bonventre spostando così l’asse verso destra e l’entrata di tre assessori nuovi di zecca per il panorama politico alcamese, ora l’inchiesta della Procura. Alcamo, insomma, non ha pace.