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lunedì, Giugno 16, 2025
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Boom di turisti in Sicilia nell’estate 2021, tra le mete di spicco Trapani

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Boom di presenze turistiche nella città di Trapani, durante l’appena trascorsa estate 2021. A darne nota Rosalia d’Alì, presidente del distretto turistico Sicilia Occidentale, su riferimento dei dati statistici raccolti dal noto portale per il turismo eDreams Trapani è risultata essere la più ambita e richiesta tra le città d’Italia registrando il 373% di incremento delle presenze turistiche.

Al capoluogo di provincia, che domina l’estrema punta ad ovest della Sicilia, seguono a ruota Roma col +223% e Bari col +255%. La presidente D’Alì si è detta soddisfatta dei risultati ottenuti “frutto” ha fatto sapere “di una strategia di promozione e comunicazione, integrata, programmata e capillare che hanno fatto di Trapani una destinazione riconosciuta e richiesta: sia in ambito nazionale, sia in quello internazionale”.

Non solo Trapani, eDreams ha infatti rivelato come la Sicilia fosse al top tra le destinazioni vacanziere scelte e prenotate, seguita solo dalla Sardegna. Una florida stagione turistica, quella del 2021, per l’isola trinacria: con 500 mila arrivi di visitatori nel solo mese di agosto ed oltre il 50 per cento di arrivi e presenze tra i turisti stranieri. A renderlo noto, dati Turistat alla mano, l’assessore regionale al Turismo Manlio Messina.

Vincente è risultata la formula della visione unitaria tra ricettività e servizi turistici, nonché l’attrattiva di grandi manifestazioni culturali, come il BellininFest ed il Sicilia Jazz Festival, e le grandi competizioni sportive di carattere internazionale quali il Giro di Sicilia o il mondiale di vela paralimpica classe Hansa. A spingere il turismo in tutta la regione anche le azioni di promozione messe in campo dal governo Musumeci con il progetto SeeSicily. Si punta adesso, ha sottolineato ancora l’assessore Messina, alla destagionalizzazione del turismo sportivo e culturale a mezzo di una programmazione intelligente ed una promozione effettuata con largo anticipo.

Ventinovesimo anniversario dall’assassinio di Don Pino Puglisi

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Sorrise al Killer che, puntandogli l’arma contro, di lì a poco avrebbe premuto il grilletto ponendo fine ai suoi giorni terreni. Questa  l’ultima immagine viva del beato Don Pino Puglisi, presbitero palermitano di cui oggi ricorre il 29esimo anniversario dalla morte per mano mafiosa. Pino Puglisi che a Brancaccio era nato, e che in quei luoghi a lui tanto cari era voluto tornare da sacerdote, operò da educatore e pedagogo.

Don Puglisi si scontrò con la difficile realtà del suo quartiere natio, attraversato dalla violenza delle cosche  mafiose cui facevano capo i fratelli Graviano. Mira manifesta del suo apostolato fu quella di garantire che quanti più, tra i giovani ed i giovanissimi della borgata, sfuggissero alle mani predatorie della mafia ed alla criminalità organizzata che insanguinava strade e attività civili. Attraverso la cultura ed il coinvolgimento ludico sportivo, Don Pino Puglisi faceva comprendere ai giovani che potevano essere amati e rispettati nel mondo senza ricorrere a metodi violenti o criminali. I suoi modi gentili, saggi e accoglienti riuscivano ad attirarsi l’affetto sincero e la stima degli abitanti del piccolo ghetto palermitano, e ben presto il sacerdote divenne per i tanti onesti un faro, l’esempio fulgido da seguire e cui ispirarsi.

Era tanto l’amore che Don Puglisi irradiava intorno a sé ma fu altrettanto l’odio che generò tra i mafiosi che invece di paura e coercizione si nutrivano. Con la sua morte, quel tragico 15 settembre del 1993, davanti al portone di casa, a Brancaccio in piazzale Anita Garibaldi, un velo di tristezza e sconforto si posò sulla chiesa di San Gaetano ed il centro Padre Nostro per la promozione umana e la evangelizzazione.

La memoria di Don Pino Puglisi, tuttavia non si è persa, continua a correre sulle gambe dei volontari di Libera, l’associazione di promozione sociale contro le mafie presieduta da Don Luigi Ciotti e nella memoria collettiva: il poeta Mario Luzi ha dedicato a padre Puglisi, nel 2003, Il fiore del dolore una pièce teatrale, rappresentata lo stesso anno presso il teatro Biondo di Palermo. Lo scrittore Alessandro D’Avenia, ex allievo del liceo classico Vittorio Emanuele dove Don Puglisi insegnava, nel 2014 ha dedicato lui il suo libro Ciò che inferno non è.

Don Puglisi è stato beatificato alla presenza di Papa Francesco, dinnanzi ad una immensa udienza (centomila fedeli circa) sul prato del foro italico di Palermo, il 25 maggio 2013. Il processo di canonizzazione del sacerdote era stato aperto da Benedetto XVI con il decreto di beatificazione per il martirio in odium fidei. Don Puglisi è, infatti, ad oggi la prima vittima di mafia riconosciuta come martire della Chiesa.

Basket. Egadi Yacht Golfo Alcamo in trasferta per Gara 2 del playoff (Interviste)

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Questa sera 20.30, l’Egadi Yacht Golfo Basket sarà di scena a Padova per Gara 2 della finale playoff di Serie B femminile, in palio un posto in A2. La squadra alcamese arriva dalla sconfitta in casa in Gara 1, 56-68 contro Team UP, con 13 punti di Caliendo e 14 di Gasparella per Padova. La formazione di coach Ferrara punta al riscatto lontano da casa: servirà una prestazione corale per ribaltare il -12 del primo match. Le venete invece cercheranno di chiudere la serie davanti al proprio pubblico, forti del vantaggio psicologico e del punteggio dell’andata. Tensione alle stelle al Pala Berta di Padova, dove ogni dettaglio potrebbe decidere il passaggio di categoria. In caso di parità alla fine del tempo regolamentare si giocheranno i supplementari. Un match che si annuncia al cardiopalma che sarà possibile seguire su youtube sul canale del Team Up Padova.

Nuova autobotte per Terrasini, in dotazione alla Protezione Civile Nopcea

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Un’importante novità per la comunità di Terrasini: l’associazione di Protezione civile Nopcea ha ricevuto in dotazione una nuova autobotte, che sarà operativa già nelle prossime settimane. Il mezzo servirà a fronteggiare emergenze idriche sempre più frequenti in Sicilia e sarà di supporto ai moduli antincendio già attivi. Prevista a breve una giornata informativa sull’uso dei mezzi e sui servizi offerti dalla Protezione civile.

Gioielliere trapanese condannato in appello per usura

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La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere per usura a carico di Marcello Tumminia, 62 anni, gioielliere di Trapani. L’uomo aveva concesso prestiti a un imprenditore di Castelvetrano tra il 2012 e il 2015, applicando interessi usurari su somme superiori ai 100 mila euro. A fronte di un prestito di 80 mila euro, pretendeva interessi costanti, rinnovando gli assegni e non estinguendo mai il debito. Oltre alla pena, Tumminia è stato interdetto dai pubblici uffici per 5 anni, condannato alla confisca di beni per oltre 40 mila euro e al risarcimento della vittima. Già coinvolto in un’altra indagine nel 2017, aveva già subito pesanti confische.

Incendi, fondi regionali per quasi due milioni per risarcire i danni

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Pubblicato sul sito dell’Irfis-Fin Sicilia l’avviso pubblico destinato a sostenere i privati gravemente colpiti dagli incendi che hanno devastato le province siciliane tra cui Palermo e Trapani a partire dal 23 luglio 2023. La misura per fornire un sostegno alle comunità colpite da questi eventi, mette a disposizione i fondi residui  per un totale di 1,7 milioni di euro.

Il bando si rivolge  a tre categorie di soggetti: i privati cittadini proprietari o titolari di diritti reali o personali di godimento su immobili danneggiati dagli incendi, gli eredi di persone decedute a causa di questi tragici eventi, e le persone che hanno riportato un’invalidità permanente pari o superiore al 75% direttamente riconducibile all’evento calamitoso. I massimali per i danni materiali a 75.000 euro per l’abitazione principale, 37.500 euro per quella secondaria, 22.500 euro per le parti comuni degli edifici residenziali e 7.500 euro per i beni mobili danneggiati o distrutti. Particolare attenzione, poi, è riservata ai danni alla persona. Per questi casi sono previsti contributi fino a 100.000 euro in caso di decesso, mentre per le invalidità permanenti gli importi variano da 20.000 a 60.000 euro in base al grado di invalidità riconosciuto, che deve essere compreso tra il 75% e il 100%.

Le domande di contributo devono essere inviate esclusivamente tramite Posta elettronica certificata (Pec) all’indirizzo incendi@pec.irfis.it entro e non oltre il 30 settembre 2025. In provincia opera l’associazione sede di SOS Valderice,  che utilizza i droni per vigilare sugli incendi con una capacità di intervento in pochi minuti per le operazioni di spegnimento

Accodo regionale col 118 per garantire sicurezza al personale sanitario

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Più sicurezza per il personale sanitario in servizio nelle strutture pubbliche e sui mezzi di trasporto del servizio emergenza-urgenza 118. Questo l’obiettivo principale del protocollo d’intesa siglato oggi dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, dal prefetto di Palermo, Massimo Mariani e dall’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni. Secondo il protocollo, che ha durata quinquennale, le parti si impegnano a promuovere la sicurezza del personale sanitario nelle strutture pubbliche regionali e nell’ambito del servizio 118 mediante la promozione di campagne istituzionali di comunicazione, la mappatura delle aree e degli orari più critici in termini di aggressioni, la programmazione di interventi di formazione per il personale e l’installazione, nei punti di erogazione dei servizi sanitari e sui mezzi di soccorso, di apparati di allarme Panic Button che permettano di generare una specifica richiesta di soccorso al 112, riportando i dati identificativi del mezzo o del luogo da cui proviene la chiamata e la sua geolocalizzazione.

Previsto anche un ‘tavolo di monitoraggio’ permanente istituito e coordinato dalla Prefettura di Palermo composto da referenti nominati dall’assessorato della Salute, dal numero di emergenza 112, dall’Asp di Palermo e dagli ospedali Villa Sofia – Cervello, P. Giaccone e Civico, dalla Seus Sicilia 118 e dai referenti di questura, carabinieri, guardia di finanza e polizia di Palermo, con compiti di indirizzo, monitoraggio, confronto e proposta sul tema della sicurezza del personale.   “Il numero delle aggressioni a Palermo nei confronti del personale sanitario ha subito un significativo aumento, sono cresciuti gli atti di violenza nei pronto soccorso e negli ospedali come verso chi lavora sui mezzi del 118 – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani –. Questo fenomeno è purtroppo il termometro di una società in grave sofferenza. Non si tratta più di un disagio episodico, ma sistemico per la frequenza con cui si verifica e che non può essere sottovalutato dalle istituzioni. Si rende necessario individuare misure sinergiche per arginare e prevenirne l’impatto sociale”.

Morti sul lavoro, Asaro: “In Sicilia preoccupante aumento”

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In Sicilia, nel primo quadrimestre del 2025, si registrano 22 denunce di morti sul lavoro, a fronte delle 13 presentate nello stesso periodo del 2024 (+ 69%). Le denunce di malattia professionale protocollate in Sicilia nei primi quattro mesi del 2025 sono state 558, di cui 265 per patologie legate al sistema osteoarticolare o del tessuto connettivo. “Assistiamo ad un importante incremento degli infortuni mortali in Sicilia nei primi quattro mesi del 2025. Ciò, oltre che colpirci profondamente per la perdita di vite umane, deve spingere tutte le Istituzioni, le parti sociali e quanti abbiano un ruolo attivo nel mondo della sicurezza sul lavoro ad intensificare ogni possibile azione diretta a ridurre strutturalmente il dramma delle morti sul lavoro – queste le dichiarazioni di Giovanni Asaro, direttore regionale Inail Sicilia, che poi aggiunge – maggiori controlli ed una sistema strutturato che metta al centro l’informazione, la formazione e l’addestramento dei lavoratori, insieme al sostegno e alla consulenza alle imprese per migliorare la sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, devono diventare la modalità operativa ordinaria per quanti doverosamente si impegnano per contrastare il tragico fenomeno delle morti bianche”.     I dati rilevati nell’Isola, nel primo quadrimestre del 2025, fanno registrare un lieve decremento del fenomeno infortunistico. Nel singolo settore d’attività economica si registra il maggior numero di eventi infortunistici nel settore sanità e assistenza sociale, 721 casi denunciati nel primo quadrimestre del 2025, seguito dal settore commercio, che comprende anche la riparazione di auto e motoveicoli, con 493 infortuni e dal settore delle costruzioni con 492 denunce. Il 15% degli infortuni denunciati avviene nel percorso casa lavoro, cioè quelli avvenuti nel tragitto casa-lavoro-casa. In Sicilia c’è una flessione del -4,5%, da 1377 registrati al 30 aprile 2024 a 1315 eventi denunciati nel primo quadrimestre del 2025.

Corruzione nella sanità, ASP Trapani al centro di un nuovo scandalo su appalti pubblici

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Un’altra bufera giudiziaria, un altro scandalo che travolge la sanità siciliana e scuote con forza anche Trapani, piazza strategica di un presunto sistema di corruzione che – secondo la Procura di Palermo – pilotava appalti milionari in cambio di mazzette, incarichi e favori. Al vertice del comitato d’affari ci sarebbe Antonio Maria Sciacchitano, noto commercialista palermitano e super consulente di pubbliche amministrazioni, già presidente dell’OIV (Organismo Indipendente di Valutazione) sia della Regione Siciliana che dell’Asp di Trapani. Sciacchitano, finito ai domiciliari insieme ad altri nove tra imprenditori e dirigenti, è accusato di associazione a delinquere, corruzione e turbativa d’asta.

Secondo gli inquirenti, era lui a manovrare i fili dietro le gare truccate, grazie a una rete di complicità che toccava più province – Palermo, Caltanissetta e appunto Trapani – e che agiva con metodi sistematici: anticipazione dei capitolati alle aziende amiche, manipolazione delle commissioni, esclusione di imprese “non gradite”. Uno dei casi più gravi riguarda proprio la gestione delle apparecchiature biomediche dell’Asp di Trapani, finita nel mirino della Guardia di Finanza. Il sospetto è che l’appalto sia stato cucito su misura per favorire la Polygon S.p.A., con pressioni dirette su funzionari e vertici dell’Azienda. In particolare, Sciacchitano avrebbe influenzato l’allora commissario straordinario Vincenzo Spera, nominato nel luglio 2022 su proposta dell’assessore Razza, e considerato dai magistrati una “pedina” utile per indirizzare la gara. Dall’ordinanza emergono anche i tentativi di interferire sulle certificazioni antimafia richieste alla Polygon, con pressioni rivolte al RUP Francesco Costa e incontri con Giovanni Cino, altro indagato nel gruppo. Tutto per garantire l’assegnazione a una ditta considerata amica.

L’Asp di Trapani ha reagito con la revoca immediata dell’incarico a Sciacchitano, deliberata dal direttore generale facente funzioni Danilo Palazzolo, richiamando il “venir meno dei requisiti di integrità”. Una decisione che però non basta a rassicurare l’opinione pubblica trapanese, da anni spettatrice – e certamente vittima – di una gestione opaca e clientelare della sanità pubblica. Il presidente della Regione Renato Schifani ha annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile. In passato, già altri manager dell’Asp di Trapani erano stati coinvolti nell’inchiesta “Sorella Sanità”, compreso Fabio Damiani, altro nome noto finito sotto inchiesta. E il fatto che oggi, nel secondo atto di quell’indagine, tornino a emergere episodi simili, fa pensare che il sistema non sia mai stato davvero smantellato. Il territorio trapanese paga il prezzo di scelte politiche discutibili e di controlli interni inefficaci. Ma soprattutto, paga in termini di fiducia: quella dei cittadini verso le istituzioni e verso una sanità che dovrebbe garantire servizi, non vantaggi personali.

La polizia di Partinico sorprende spacciatore in una strada del centro

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La polizia blocca spaccio di droga e arresta uno spacciatore nel centro storico di Partinico. In manette un uomo di 36 anni, di origini ghanesi ma da tempo residente in città, con precedenti per droga. Gli agenti lo hanno sorpreso  con una cinquantina di stecchette di hashish mentre era intento a venderle ad un gruppo di ragazzini. Per bloccare il pusher i poliziotti hanno dovuto faticare perché sono stati anche aggrediti: per questo  motivo hanno dovuto fare ricorso all’utilizzo del taser.

Processato per direttissima, al trentaseienne sono stati dati gli arresti domiciliari per spaccio e resistenza a pubblico ufficiale. Giustizia benevola con i delinquenti: lo trovano con la droga, aggredisce i poliziotti ma non varca la soglia del carcere. Di recente un sindacalista della polizia ha denunciato queste situazioni che provocano amarezza nei poliziotti i cui sacrifici per bloccare lo spaccio e altro non vengono ricompensati con provvedimenti  adeguati da parte della magistratura. I poliziotti tempo  tenevano sotto osservazione la via Mignosi, stradina senza sbocco dove erano state fatte diverse segnalazioni da residenti della zona di uno strano via vai di giovani. Una pattuglia, passando da lì la notte ha trovato un  gruppo di ragazzi che, alla vista della volante, si sono  dileguati. Quando i poliziotti si sono avvicinati hanno trovato il presunto spacciatore che ha opposto resistenza. Ha anche provato a gettare per terra lo stupefacente ma, dopo essere stato bloccato in seguito a una colluttazione, gli agenti hanno recuperato tutto. Per l’uomo di origini ganesi arresti in casa.

Lavori di Siciliacque, sospensione dell’erogazione mercoledì anche per Alcamo

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Mercoledì  prossimo verranno eseguiti alcuni interventi di manutenzione straordinaria lungo l’acquedotto Fulgatore-Alcamo. I lavori rientrano in un piano complessivo di Siciliacque che ha l’obiettivo di migliorare il livello di efficienza del tratto di rete che va da Fulgatore all’area industriale di Calatafimi-Segesta. Per realizzare tali interventi sarà necessario sospendere temporaneamente l’esercizio dell’acquedotto a partire dalle ore 8 del 18 giugno. La sospensione del servizio idrico interesserà i comuni di Alcamo, Erice (frazione Ballata), Trapani (frazioni di Fulgatore e Ummari), Buseto Palizzolo (frazione Bruca), Calatafimi-Segesta (zona industriale contrada Fegotto).

Il ripristino delle normali forniture avverrà progressivamente tra le ore 10 e le ore 19 di giovedì 19 giugno. Allo stato attuale l’acqua viene erogata ogni cinque giorni ma con i suddetti lavori non si esclude che il turno possa passare a sei giorni. Intanto con le variazioni di bilancio prevista una spesa di 500 mila euro per la manutenzione della rete idrica mentre è in corso di progettazione il potenziamento e interventi alla rete idrica e fognaria per 413 mila euro. Con molta frequenza lavori alle condutture da parte di Siciliacque fanno notevolmente diminuire  la portata di acqua che arriva al Bottino, Per questa emergenza molto periodica il Comune ha inviato diffide a Siciliacque.

PRG di Alcamo, ultimato esame del Genio civile. Previsti incontri con organizzazioni di categoria

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L’amministrazione comunale di Alcamo è impegnata a promuovere un confronto con gli ordini professionali anche nelle procedure di approvazione degli atti di pianificazione territoriale generale e dello strumento urbanistico (PRG) – che, a breve, dovrebbero iniziare l’iter consiliare di adozione e successiva approvazione. Per quanto riguarda il Prg  completato da parte del Genio civile l’esame di documentazioni e integrazioni chieste  oltre  un anno fa. La novità più importate riguarda la previsione di utilizzare le aree di contrada Fegotto che cadono nel territorio di Alcamo, da destinare agli insediamenti industriali. ll Piano Regolatore Generale (PRG) di Alcamo è uno strumento urbanistico che disciplina l’attività edilizia nel territorio comunale. L’ultimo PRG è stato approvato quasi 25 anni fa, nel 2001, dalla giunta Ferrara, dopo un iter lungo e complesso, e ora è in fase di aggiornamento. L’amministrazione comunale, dopo aver ricevuto il progetto dal Genio civile, deve avviare un confronto con la comunità e le organizzazioni di categoria per discutere il nuovo strumento urbanistico. Ormai si dibatte da 10 anni della necessità di avere uno strumento urbanistico alla luce delle cambiate esigenze ma soprattutto per fronteggiare la fame  di aree necessarie per costruire nuovi immobili, che si vendono già nella fase di progettazione.

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