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martedì, Maggio 6, 2025
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Partinico: Tribunale, ultimo atto

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Inizia la dismissione. Da qualche giorno alla sezione distaccata cittadina del tribunale di Palermo si sta lavorando per la raccolta e conservazione di faldoni e documenti. Il presidio lascerà i locali di Partinico per trasferirsi definitivamente nel capoluogo palermitano. L’ultima parola della Corte Costituzionale, che ha confermato la soppressione della sede distaccata di Partinico, ha praticamente dato il là ai preparativi per il trasloco degli uffici. Si stanno già raccogliendo tutti i documenti dell’archivio, resteranno fuori dagli scatoloni imballati solo quelli che serviranno da qui a settembre per l’espletamento delle ultimissime udienze. La data dell’ultimo dibattimento giudiziario nella sede distaccata partinicese dovrebbe essere il 13 settembre: dall’indomani chiunque dovrà fare esclusivo riferimento al tribunale di Palermo. Nonostante tutto la Federconsumatori torna alla carica nei confronti del Comune: “Vogliamo e pretendiamo che gli uffici giudiziari, e con essi l’ufficio del Giudice di Pace, – scrive in una nota il presidente dell’organizzazione di categoria locale, Pino Polizzi  – vengano garantiti con la presenza nel territorio”. In realtà la pronuncia della Corte era solo una formalità: già da tempo professionisti e istituzioni locali si erano rassegnati al decreto legislativo 155 del 2010, pubblicato sulla gazzetta ufficiale nel settembre dello scorso anno, che per l’appunto annoverava Partinico tra le destinazioni delle sezioni distaccate dei tribunali da sopprimere. Non sono state ritenute fondate, secondo la Corte, alcune questioni proposte per evitare la soppressione, come le violazioni di “parametri costituzionali”, “la prevalenza al risparmio e all’efficienza a dispetto del principio di solidarietà”, i tagli che “inciderebbero sui diritti dei lavoratori”, il “diverso trattamento riservato ai dipendenti dei tribunali soppressi”. Ci ha provato nella scorsa legislatura il consiglio comunale che aveva anche approvato una mozione d’indirizzo nella quale impegnava il sindaco “ad attivarsi per scongiurare la chiusura degli uffici giudiziari della cittadina”. L’impegno c’è stato ma alla fine si è riusciti a salvare solo l’ufficio del Giudice di Pace. Il Comune di Partinico ha stipulato un protocollo d’intesa con i vicini Comuni di Borgetto, Giardinello, Montelepre, Trappeto e Balestrate che in pratica non hanno fatto altro che accollarsi le spese per tenere in piedi questo presidio. Il ministero della Giustizia ha accettato l’istanza.

M5S: “Si salvi Airgest”

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“Tutti i sindaci del Trapanese sono disposti a fare sacrifici per salvare Airgest, Crocetta ne tenga conto e faccia la sua parte. Glielo chiederemo di persona in un incontro che cercheremo di fissare al più presto. L’aeroporto di Birgi è di vitale importanza non solo per il Trapanese, ma per tutta la Sicilia”.

L’appello del deputato Valentina Palmeri del M5S arriva all’indomani dell’incontro convocato presso i locali della Camera di Commercio di Trapani dal Presidente dell’ente Giuseppe Pace con i sindaci dei 24 comuni trapanesi e il commissario straordinario della Provincia Darco Pellos.

Nel corso della riunione è stato deciso di chiedere formalmente al governo regionale un impegno concreto per garantire la ricapitalizzazione di Airgest ed assicurare la presenza nella maggioranza della compagine sociale della parte pubblica.

 

Mazara, il nuovo ospedale più vicino

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“Mazara del Vallo avrà un grande ospedale! Possiamo contare sul finanziamento di oltre trenta milioni di euro per la ristrutturazione e la messa in sicurezza dell’ospedale Abele Ajello e non c’è alcun rischio che possa essere revocato. I lavori, ancora non iniziati a causa di una serie di ricorsi delle ditte partecipanti all’appalto, saranno da noi consegnati sotto riserva di legge entro la prossima settimana all’impresa ConsCoop di Forlì e, pertanto, avviati in agosto per concludersi entro 500 giorni”.

Queste le rassicurazioni fornite dal direttore generale dell’Asp di Trapani Fabrizio De Nicola al Sindaco di Mazara del Vallo Nicola Cristaldi, nel corso dell’incontro avvenuto nella sede dell’Asp per fare il punto sulla sanità mazarese. Presenti anche il direttore aziendale sanitario Osvaldo Ernandez, l’ingegnere Francesco Costa e i legali dell’Asp.

“Sono soddisfatto del lavoro svolto dai vertici dell’Asp – ha dichiarato Cristaldi – e comprendo le ragioni dei ritardi derivanti da ricorsi. Ora i lavori possono finalmente iniziare e procedere spediti per dotare la nostra Città di un grande e moderno ospedale che sarà inoltre arricchito da un polo oncologico con la radioterapia. Abbiamo avuto ampie rassicurazioni – prosegue il sindaco – anche sul potenziamento dell’area di emergenza-urgenza, che comunque sta ben funzionando. Ho ribadito al direttore generale dell’Asp – ha concluso– che ci sembra giusto e doveroso che l’impresa aggiudicataria dei lavori utilizzi manodopera locale affinché l’ingente investimento abbia anche una ricaduta positiva sull’occupazione nel settore edile e nell’indotto, che sono prese con una grave crisi congiunturale”.

Piuttosto difficoltoso l’iter dell’appalto: dopo la prima aggiudicazione provvisoria al Consorzio nazionale delle cooperative di produzione e lavoro Ciro Menotti di Ravenna, poi revocata in sede di accertamento dei requisiti, l’appalto fu aggiudicato all’impresa seconda in graduatoria, la Sigenco spa di Catania.

Il contratto è stato però risolto dall’Asp per problemi che hanno investito l’azienda catanese, che si è opposta al provvedimento di revoca, perdendo il primo ricorso. Il 27 agosto è in programma un secondo giudizio, ma per evitare di perdere altro tempo prezioso per l’avvio dei lavori e forte del parere dei propri legali, l’Asp ha deciso di siglare il contratto d’appalto e consegnare i lavori, sotto riserva di legge, all’impresa giunta terza nella graduatoria d’appalto: la ConsCoop di Forlì. Contratto che contiene una norma di salvaguardia che, nel caso in cui la Sigenco dovesse spuntarla nel procedimento in corso, prevede la risoluzione immediata del contratto con ConsCoop, il pagamento dei lavori effettuati ed il proseguimento degli interventi da parte della Sigenco. In ogni caso, dunque, i lavori dovrebbero proseguire nel rispetto dei tempi prefissati.

Calcio: Alcamo, proroga per iscrizione

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ALCAMO (TP) – Il futuro dell’Alcamo resta ancora appeso ad un filo. La lega nazionale dilettanti ha dato una proroga di ulteriori 10 giorni alla società per permettergli di definire ogni provvedimento utile all’iscrizione. In extremis è stata effettuata l’iscrizione online della squadra al campionato di eccellenza. “La Lega siciliana – sostiene Leonardo Duca che le relazioni esterne dell’Alcamo calcio – ha concesso questa proroga per gli adempimenti riguardanti il versamento del primo acconto e dell’invio del cartaceo. Nel frattempo le due parti, vecchia società e nuova cordata, dovrebbero incontrarsi per mettersi d’accordo sulle modalità della conduzione della stagione”. Restano però ancora moltissime incognite in merito all’effettiva iscrizione, certo è che quest’apertura della Lega lascia intravedere molto più che uno spiraglio. La concessione appare un chiaro tentativo di allungare leggermente i tempi perché, evidentemente, ci sono tempi effettivamente maturi per il cambio ai vertici della società. Quindi buone nuove per il calcio alcamese all’orizzonte dopo le tremende vicissitudini legate ad un assetto finanziario scricchiolante causato dal dietrofront di alcuni imprenditori a raccogliere l’eredità lasciata dal presidente Pietro Daidone, il quale ha manifestato l’intenzione di lasciare il timone. In questi mesi due imprenditori, Giuseppe Milotta e Baldo Marchese, hanno lavorato strenuamente per far sopravvivere la squadra, cercando di darle un futuro roseo e promettente. Bocche ancora cucite riguardo all’accordo che dovrebbe essere suggellato a strettissimo giro di posta. Da capire anzitutto se entrerà in società una nuova cordata di imprenditori ed uscirà definitivamente di scena la vecchia compagine societaria oppure se quello che verrà sarò un anno transitorio. Se comunque dovesse andare in porto l’iscrizione ci sarebbero sempre delle ripercussioni: infatti ad oggi si è programmato pochissimo sul fronte del calcio mercato. Persino sul tecnico ancora non ci sono certezze: si parla insistentemente del ritorno di Riccardo Chico ma non vi sono conferme in tal senso. I cugini del Trapani, neopromossi in serie B, sono invece molto avanti con il calciomercato. Sono stati ceduti, con la formula del prestito, Fabrizio Alastra, Sergio Cucchiara e Marco Alagna. Alastra, portiere classe 1997 con esperienze anche come terzo portiere in prima squadra, e Cucchiara, attaccante classe 1995, che l´anno scorso ha militato nella formazione granata Berretti, passano all´U.S. Cittá di Palermo. Alagna, invece, difensore classe 1995, nella scorsa stagione alla Folgore in Eccellenza, si trasferisce al Mazara Calcio.

Alcamo: Pd, attacco frontale al sindaco

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Sì alla sospensione di esponenti sottoposti a provvedimenti cautelari, no ai processi mediatici, il sindaco sulla graticola. Il Pd di Alcamo, dopo il lungo silenzio di queste ultime intense settimane, prende posizione ufficiale a 360 gradi non lesinando critiche nei confronti del sindaco Sebastiano Bonventre che tutt’oggi è sostenuto da loro stessi. I Democratici attaccano lanciando chiari segnali di maggiore spazio all’interno della forza di governo: “La popolarità dell’amministrazione è ai minimi termini – si legge nel documento a firma del segretario Vincenzo Cusumano – ma su questo voglio precisare che la mano incerta del sindaco ha dato il suo contributo. In questi mesi si è stati in balia di questo o quel dirigente”. Il partito poi alza la scudo attorno all’ex senatore Nino Papania, al centro di una bagarre polemica per un suo presunto coinvolgimento su un altrettanto presunta compravendita di voti nelle scorse amministrative emersa dagli organi di stampa: “Non sappiamo quanto ci sia di vero – si legge nella nota – ma ciò che è certo è che non vi è alcun avviso di garanzia. Sulla questione morale, non accettiamo insegnamenti da nessuno”. Il Pd sostiene di non aver condiviso la scelta del primo cittadino nel recente rimpasto di lasciare al Pd un solo posto in giunta. Il partito alcamese infine prende posizione anche sulla questione relativa al megafono, il movimento fondato dal presidente della Regione Rosario Crocetta, finito nelle mire della Commissione di garanzia del partito stesso. E’ stato deciso che la doppia militanza è incompatibile. I garanti, in pratica, dicono no alla nascita di partiti ‘paralleli’ e invitano Crocetta a sciogliere Il Megafono.

 

Nella foto Vincenzo Cusumano

C/mmare del Golfo: Presidente del consiglio, fumata bianca

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CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TP) – Alla fine tutto è andato in scena secondo copione, con Manuale Cencelli alla mano. Seppur con qualche settimana di ritardo Domenico Bucca, espressione del movimento “Siamo Castellammare” a sostegno del sindaco Nicola Coppola, è stato eletto presidente del consiglio comunale. Questa nomina ha fatto incastonare a catena tutto gli altri pezzi del puzzle: il vicepresidente è stato indicato nella figura di Giuseppe Fausto, esponente del Pdl che invece ha sorretto il candidato sindaco sconfitto Piero Russo alle scorse elezioni amministrative. Nel contempo il sindaco ha potuto nominare il quarto e ultimo assessore, rimasto congelato in attesa proprio di smussare le polemiche interne alla sua coalizione: si tratta di Salvo Bologna, coordinatore cittadino del Partito Democratico. In questo modo si chiude il cerchio politico a distanza di oltre un mese dall’elezione di Coppola che ha sino ad oggi operato non certamente a regime avendo da comporre lo scacchiere politico a suo sostegno. Bucca, di professione geometra, guiderà dunque il civico consesso per il prossimo quinquennio. Consigliere comunale uscente, ex Pdl, da tempo era stato già virtualmente designato dalla maggior parte della coalizione a ricoprire questo ruolo ma ci sono state delle resistenze. A lui l’appello delle forze di opposizione ad essere garantire dell’intera assemblea.

Ora il consiglio comunale sarà chiamato a fare una corsa contro il tempo e a lavorare probabilmente anche nel mese di agosto, considerato il tempo perso ad insediarsi in questa legislatura. Subito dovranno essere nominate le commissioni ma già il neo presidente ha individuato i primissimi atti da porre in essere

Nella foto Salvo Bologna

Alcamo: fuoco al portone di Santa Maria

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A fuoco il portone attiguo all’ingresso principale della chiesa di Santa Maria Gesù ad Alcamo attraverso cui si accede al chiostro. Qualcuno la notte scorsa ha dato alle fiamme gli indumenti che vengono appositamente raccolti nella piazzetta antistante la chiesa per essere donati agli indigenti. Alcuni di questi abiti sono stati incendiati e buttati davanti al portone in legno che è stato avvolto dalle fiamme. Le lingue di fuoco non si sono particolarmente sviluppate e praticamente il rogo si è spento quasi subito, danneggiando solo in parte, tanto che non è stato neanche necessario l’intervento dei vigili del fuoco del locale distaccamento. Al momento i frati Francescani minori, che abitano nel convento della chiesa, non hanno sporto denuncia alle forze dell’ordine. Né al commissariato di polizia né alla Compagnia dei carabinieri risulterebbe alcuna segnalazione dell’episodio. Sembra comunque che si è di fronte ad un atto vandalico, non certo ad un’intimidazione per il modus operandi. Evidentemente gli autori del raid o erano in preda ai fumi dell’alcol mettendo in atto questa bravata oppure qualcuno ha voluto incendiare gli abiti magari perché indispettito dalla presenza continua in zona di vagabondi e indigenti. L’episodio comunque ha lasciato sgomenti i parrocchiani ma anche l’intera comunità. Un simile gesto ha lasciato increduli in molti per la sua violenza nei confronti della chiesa. Un luogo di culto profanato tra i più antichi di Alcamo: le sue origini risalgono addirittura alla seconda metà del XV secolo. Una storia lunghissima che ebbe una svolta nell’800 con la soppressione degli Ordini Religiosi: il convento fu ceduto dal Governo al Comune, che lo destinava a ricovero di mendicità. I frati nel 1888 l’ottennero in affitto, vi instaurarono la comunità minoritica e undici anni dopo lo acquistarono. La loro permanenza prosegue ancora oggi ed è, ovviamente, dedicata soprattutto al sostegno nei confronti delle famiglie povere della città. Decine e decine di persone quasi ogni mattina si presentano dietro quel portone incendiato per chiedere qualcosa da mangiare o un abito da potere indossare. Che siano barboni, mendicanti o extracomunitari, la chiesa di Santa Maria è per loro un punto di riferimento. Abbiamo cercato di contattare i frati minori per chiedere dell’accaduto ma il telefono ha continuato per tutta la mattinata a squillare a vuoto.

Evade e minaccia di far esplodere bombole di gas

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Non era nuovo a episodi di evasione dagli arresti domiciliari, il 36enne marsalese Fabio Raineri. Infatti, dopo essere uscito dal carcere e sottoposto alla misura cautelare per tentata rapina impropria, appena qualche giorno dopo, si era allontanato arbitrariamente ed era stato così denunciato per evasione dai militari dell’Arma, i quali avevano richiesto il ripristino della custodia cautelare in carcere anche in considerazione della sua indole particolarmente pericolosa.

Nell’attesa dell’esito delle valutazioni dell’Autorità Giudiziaria, però, il 13 luglio scorso Raineri era stato nuovamente arrestato in fragranza di reato: si era infatti, ancora una volta, allontanato dal luogo di detenzione domiciliare senza una giustificazione, recandosi presso la propria abitazione nel centro di Marsala, e iniziando a dare in escandescenza, minacciando di far esplodere tre bombole di gas con l’accendino.

Solo l’immediato intervento dei carabinieri di Marsala ha consentito di evitare il peggio, facendolo desistere dal folle gesto.

Di nuovo in manette, e giudicato con rito direttissimo, l’uomo ha fatto nuovamente il suo ingresso presso la casa circondariale di Trapani, dove gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’aggravamento dei domiciliari a cui era sottoposto, in seguito alle sue ripetute violazioni.

Birgi, appello a Crocetta dai sindaci

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La volontà di sollecitare un incontro con il presidente della Regione, Rosario Crocetta, affinché il governo, garantisca la ricapitalizzazione di Airgest assicurando in tal modo la presenza, nella maggioranza della compagine sociale, della parte pubblica.

Questo quanto emerso nel corso della riunione con i sindaci dei comuni della provincia di Trapani, tenutasi ieri nei locali della Camera di Commercio, per discutere del sostegno all’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi.

L’incontro è stato convocato dal presidente dell’ente camerale Giuseppe Pace. Presente alla riunione, oltre ai sindaci del comprensorio, anche il commissario della Provincia regionale di Trapani Darco Pellos.

Gli amministratori locali presenti all’incontro hanno dato inoltre la disponibilità ad istituire una tassa di soggiorno finalizzata a sostenere il contratto tra Airgest e la compagnia Ryanair per l’attività di co-marketing.

Il governatore della Sicilia, ha intanto dichiarato oggi che la Sicilia tornerà presto a volare, attraverso l’Ast, l’azienda pubblica di trasporti, controllata dalla Regione siciliana, che si occupa del servizio su gomma urbano ed extraurbano. L’azienda a breve, potrebbe operare negli aeroporti siciliani, a cominciare da quello di Comiso, con voli low-cost.

“Basta col predominio di Alitalia che impone tariffe troppe alte”, ha riferito all’ANSA Crocetta, che si prepara a firmare la delibera per aprire all’Ast il mercato del trasporto aereo.

Legambiente, Libera e il volontariato amabientale

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Dopo la conclusione del primo campo snorkeling che si è svolto alle Egadi nel mese di giugno, dove, oltre alla pulizia dei fondali è stato effettuato un monitoraggio ambientale seguito da biologi marini, inizia oggi il lavoro dei campi di volontariato ambientale che si protrarrà sino alla prima decade di settembre.

Tra gli interventi previsti la pulizia di scogliere e spiagge, del sentiero di S. Caterina, la riqualificazione del “pozzo a leva” di cala grande, dell’aiuola di punta Fanfalo, la riqualificazione ambientale e la manutenzione del ponte del porticciolo dei pescatori di punta Longa.

Insieme a Libera verrà effettuata la rimozione di rifiuti e pulizia dalle erbacce del terreno confiscato alla mafia a Favignana.

Numerose e qualificate le iniziative formative, che si terranno a Palazzo Florio. Si inizia domani, 24 luglio, con Giacomo Messina, Presidente della coop Libera Calcestruzzi Ericina, che riporterà l’esperienza diretta sui beni confiscati alle Mafie e la storia dell’ex Prefetto Fulvio Sodano.

Il 27 e il 28 luglio, “Liberi in Mare”, la campionessa mondiale di Wind surf Laura Linares, terrà lezioni gratuite ai bambini residenti nell’arcipelago in collaborazione con il circolo velico Gulliver.

Sabato 10 agosto, Rino Giacalone, giornalista del Fatto Quotidiano, parlerà della nuova mafia, dell’assalto alle imprese e la mafia dei colletti bianchi.

Il 17 agosto Salvatore Inguì, Presidente del coordinamento provinciale di Trapani Libera, presenterà “Dal Chiapas – quasi un diario”: il resoconto di un viaggio che narra l’incontro con una terra ma, soprattutto con la sua gente.

Domenica 18 agosto, Umberto Di Maggio, Presidente di Libera Sicilia, porterà “Siciliani si diventa”: un testo di denuncia sulle mafie internazionali e sulla tratta degli esseri umani nel Mediterraneo.

E ancora il 19 agosto, Calì, le testimonianze dei familiari di vittime della mafia, e per concludere il 20 agosto, il magistrato Andrea Tarondo, racconterà la lotta alla mafia in provincia di trapani.

I campi sono aperti a chiunque abbia voglia di dedicare il proprio tempo all’impegno civile, e a difesa della bellezza delle isole, basta solo un pizzico di buona volontà: le iniziative di lavoro cominciano al mattino presto, con partenza alle 7,30 – 8 dal campo sportivo “Omar Gucciardi”.

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