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giovedì, Giugno 19, 2025
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Trapani: infortuni sul lavoro, calo del 40 per cento

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Carenza di organico sul fronte degli ispettorati della prevenzione dell’azienda sanitaria provinciale di Trapani. In tutto 8 unità in meno di tecnici che stanno mettendo letteralmente in ginocchio questo apparato, non più in grado di effettuare con incisività i controlli. L’allarme è stato lanciato questa mattina nel corso del convegno organizzato al Castello Arabo-Normanno di Castellammare del Golfo sul tema dell’importanza della prevenzione, organizzato dall’Unpisi, l’associazione Tecnici della prevenzione nell’ambiente e luoghi e lavoro. Questi 8 tecnici in meno sono l’effetto del mancato rinnovo dei contratti ai tecnici che erano stati assunti con contratti co.co.pro. nel 2010 attraverso un progetto del governo nazionale recepito alla Regione Sicilia. Un vero paradosso se si considera che nell’arco del triennio proprio in provincia di Trapani sono stati abbattuti gli infortuni sul lavoro di ben il 40 per cento per effetto dell’azione di prevenzione e repressione della squadra Spresal.

“Questa giornata – ha sottolineato il segretario provinciale dell’Unpisi di Trapani, Maria Grazia Blandino – ha voluto essere una preziosa occasione per mettere a confronto gli attori della prevenzione. Bisogna investire nella prevenzione con nuove risorse. Investire nella prevenzione per tutelare la salute della comunità, diritto inviolabile sancito dalla nostra Costituzione”. Ma ci si è confrontati non solo sulla prevenzione nei luoghi di lavoro ma anche sul fronte sanitario. Proprio in questo senso l’Asp trapanese nell’anno in corso ha effettuato degli screening per il contrasto ai carcinomi, focalizzando la sua attenzione sulla cervice uterina, mammella e Colon retto. Anche in questo caso i risultati sono stati molto positivi

Alcamo: Rivoluzione del traffico in centro storico

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Il centro storico di Alcamo sarà rivoltato come un calzino. Il Comune ha messo a punto un nuovo piano che prevede una serie di cambiamenti nell’assetto del traffico davvero epocali. Il primo sarà quello  dell’eliminazione dei parcheggi in corso VI aprile, nel tratto del cosiddetto corso stretto. L’ordinanza sarà emanata la prossima settimana.  E questa non sarà l’unica grande novità prevista che è stata illustrata questa mattina al centro congressi Marconi alla cittadinanza. Saranno invertiti alcuni sensi di marcia, il cambiamento più importante sarà senza dubbio quello della strada che collega il centro urbano con il santuario. Con questa inversione si vuole favorire l’ingresso degli automobilisti che arrivano dai Comuni limitrofi che si ritroveranno di fronte il quasi inutilizzato parcheggio sotterraneo. In tal modo si punta a snellire il traffico veicolare nell’asse tra piazza Bagolino e il quartiere di San Francesco. In questo caso l’ordinanza sarà elaborata tra qualche settimana. Accanto a queste iniziative ci sarà anche il ripristino delle bici elettriche vandalizzate e l’emissione del bando per incentivare l’acquisto di bici elettriche e non. E questi cambiamenti solo il preludio al ripristino del ritorno alla Zona a traffico limitato permanente nel centro cittadino

Queste scelte sono state frutto del lavoro portato avanti dall’appena istituto ufficio della mobilità sostenibile, composto da esperti del settore che hanno collaborato a titolo gratuito a fianco dell’amministrazione comunale. Sono stati proprio loro che hanno effettuato un sondaggio tra i cittadini per recepirne le istanze. Nel contempo sarà potenziato il servizio di pedibus, che consiste nell’accompagnamento vigilato degli alunni di diverse scuole dell’obbligo.

Si dimette Doriana Licata

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“Anche se sono pienamente sicura che al più presto mio fratello Aldo potrà dimostrare la sua totale estraneità ai fatti contestati, oggi mi dimetto da vicesegretario regionale e da segretario provinciale dei Democratici Riformisti perché non potrei svolgere il mio compito serenamente . Ringrazio tutti quelli che hanno avuto fiducia in me, ribadisco che è stata ben riposta e mi auguro che  questo incubo presto abbia fine.” Con questa breve nota annuncia le sue dimissioni l’ex assessore provinciale Doriana Licata, finita nell’occhio del ciclone dopo l’arresto di ieri del fratello, nell’ambito dell’operazione Eden, che ha di fatto decapitato il mandamento mafioso di Castelvetrano, con l’arresto di trenta persone, tra cui i vertici del clan Patrizia Messina Denaro, sorella del superlatitante Matteo, che pare tenesse le redini dell’attività illecita del fratello e il nipote Francesco Guttadauro, figlio dell’altra sorella, ed i cugini Mario Messina Denaro, Lorenzo Cimarosa e Giovanni Filardo. Nell’ambito della maxi operazione, sotto la lente di ingrandimento degli investigatori sono finite anche le elezioni regionali dell’anno scorso, dove sarebbe emerso uno scambio di voti politico-mafioso. Nicolò Polizzi, uomo d’onore della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara, ritenuto uno dei principali esponenti della cosca, si sarebbe speso per l’elezione di Doriana Licata, candidata, non eletta per un soffio, nella lista dell’Mpa di Raffaele Lombardo, procurandole un consistente pacchetto di voti in cambio di rilevanti somme di denaro anche se non meglio precisate. I carabinieri hanno arrestato per voto di scambio sia Polizzi che il fratello di Doriana Licata, Aldo Roberto. Secondo gli inquirenti, Polizzi avrebbe avuto influenza diretta nelle istituzioni. “Si rapportava – scrivono gli investigatori – con la locale amministrazione comunale e con vari operatori economici per l’ottenimento di posti di lavoro e la cura di altri interessi del sodalizio mafioso”.

Partinico, Nocella e Puddastri: “Elevato inquinamento”

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Presenza batterica da feci, scarichi industriali oleari e vitivinicoli. C’è di tutto nell’acqua che confluisce sul torrente Nocella che scarica nel mare di San Cataldo, tra Trappeto e Terrasini. Carichi inquinanti che arrivano lungo il percorso del torrente da Partinico dove l’Arpa, l’agenzia regionale protezione ambiente della Regione Sicilia, ha effettuato cinque campionamenti. I prelievi sono stati effettuati: al torrente Puddastri, sotto il ponte dell’autostrada, in contrada Parrini e a monte del depuratore comunale; sul fiume Nocella, in due distinti punti alla foce. I risultati delle analisi sono eloquenti e parlano di “elevata presenza di agenti inquinanti”. Innanzitutto sono stati rilevati batteri: “In tutti i campioni – scrive il direttore dell’Arpa, Luigi Librici – si rileva una presenza significativa di Escherichia coli derivante, ovviamente, dallo scarico di acque reflue urbane da impianti di depurazione non strutturati per l’idoneo abbattimento della carica batterica”. Secondo l’agenzia regionale i corpi idrici hanno una portata limitata rispetto a quella degli scarichi ricevuti, e quindi la loro capacità auto-depurativa risulta notevolmente compromessa. Altro capitolo aperto è quello riguardante la “caratteristica” colorazione delle acque che scaricano nel mare di San Cataldo. Periodicamente le acque del Nocella e del Puddastri sono di colore rossastro. L’Arpa in tal senso esclude che tale fenomeno sia dovuto alla presenza batterica: “la colorazione anomala delle acque – si legge nella relazione – è dovuta a particolari lavorazioni industriali, i cui scarichi, in determinati periodi, arrivano direttamente o indirettamente nei due corpi idrici”. In particolare l’Arpa ha evidenziato che l’elevata presenza di potassio nell’acqua, rispetto a quella del sodio, è riconducibile a scarichi di lavorazioni tipiche nel settore vinicolo e olivicolo. La presenza di potassio infatti è molto elevata nelle fecce e nelle acque di vegetazione: “Questi elementi – conclude la relazione dell’Arpa – sono naturalmente presenti nelle acque in un rapporto d norma inverso rispetto a quello rilevato e più favorevole per il sodio”. Nulla di nuovo, a  dire il vero, “sotto il sole”. Già negli anni Legambiente e Rifondazione comunista in testa avevano denunciato l’ipotesi che tale inquinamento potesse essere riconducibile ad impianti industriali del settore oleario e vinicolo. Nelle scorse settimane, proprio per rilanciare il problema dell’inquinamento del Nocella che va avanti da almeno un trentennio, è stato deciso di costituire una squadra di tecnici a livello intercomunale che avrà il compito di monitorare il fenomeno. Determinazione che è emersa nel corso della terza seduta del  tavolo tecnico attivato tra i Comuni di Terrasini, Partinico, Giardinello, Montelepre, Borgetto e Trappeto, in sinergia con le associazioni ambientalisti e l’Arpa.

C/mmare del Golfo: centro storico, al via II stralcio lavori

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CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Messi a punto gli ultimi provvedimenti burocratici per i lavori di riqualificazione urbana e ripristino dell´antica pavimentazione del centro storico. Il Comune, con apposita determina del Settore Lavori pubblici, ha provveduto ad affidare in via definitiva, dopo le opportune verifiche, l’appalto alla ditta Seicon srl per un importo di circa 800 mila euro. Si tratta del secondo stralcio di questi lavori che riguarda il tratto che va da Via Puccini, Corso Garibaldi fino all´incrocio con i Quattro Canti. I fondi sono stati stanziati dall´assessorato regionale al Turismo che si pone l’obiettivo proprio di migliorare l’aspetto del centro storico del paese marinaro, particolarmente apprezzato dai turisti specie nel periodo estivo quando le presenze si arrivano anche a triplicare. Il finanziamento è stato captato attraverso il programma operativo relativo al fondo europeo di sviluppo regionale. Si tratta quindi di un ulteriore passo verso la riqualificazione del centro storico castellammarese, già oggetto di alcuni interventi similari nel recente passato. Il progetto, redatto dai tecnici comunali, è stato seguito dallo Sportello Europa e presentato circa tre anni fa. Il primo stralcio di riqualificazione urbana e ripristino dell’antica pavimentazione del centro storico è stato già ultimato e  adesso quest’altro finanziamento consentirà di estendere i lavori in zone limitrofe. Notizia che fa il paio con quella di tante altre opere pubbliche che sono in fase di avvio in paese: dal recente sblocco del cantiere per la messa in sicurezza del porto, i cui lavori erano fermi dal 7 maggio 2010 quando la Guardia di finanza, su disposizione della procura di Trapani, aveva apposto i sigilli al cantiere per l’ipotesi di reato di utilizzo di cemento impoverito, per arrivare al depuratore su cui è in atto la progettazione preliminare per la realizzazione del nuovo impianto delle acque reflue che sorgerà in una caverna alla radice del molo foraneo, con relativi emissari e condotta sottomarina. In questo caso il Comune ha espletato l’ultimo passaggio burocratico propedeutico al completamento dell’iter di progettazione con l’affidamento dell’appalto per le prove e le indagini geognostiche, prove geotecniche e di laboratorio. Si parla di un investimento per un ammontare di 18 milioni di euro stanziati attraverso il Cipe. E poi ancora la rete fognaria al borgo di Scopello, che si aggancia alla realizzazione del depuratore, del costo di 5 milioni di euro. Si tratta di un’opera pubblica di grandissima importanza e che avrà anche un enorme impatto sul piano paesaggistico-ambientale.

Alcamo: il liceo “Allmayer” compie 50 anni

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Compie mezzo secolo di vita il liceo statale di Alcamo “Vito Fazio Allmayer”. Un grande traguardo che la scuola ha deciso di festeggiare con un fitto programma di eventi che prenderanno il via da domani con un concerto che si terrà a Monte Bonifato seguito dalla piantumazione di mille alberi, iniziativa quest’ultima portata avanti dall’associazione Salviamo il monte Bonifato che sta lavorando per il rimboschimento dell’area dopo il terribile incendio dell’estate dello scorso anno. La piantumazione ha anche uno scopo sociale di reinserimento di soggetti svantaggiati.

Questo il primo mattone di un serie di manifestazioni che si susseguiranno sino a sabato 21 dicembre. Appuntamenti che hanno l’obiettivo mirato di dare lustro a quella che è diventata una vera e propria istituzione scolastica. L’istituto prende il nome da Vito Fazio Allmayer, eminente pedagogista e filosofo di origine alcamese vissuto nella prima metà del secolo scorso. Proteso a cogliere le innovazioni socio-economiche in atto, l’oramai ex istituto magistrale, oggi liceo linguistico, scienze umane ed economico-sociale, ha saputo diversificare l’offerta formativa per assicurare una scuola di qualità, volta alla formazione di figure professionali nuove. Grazie alle scelte dell’ultimo decennio nel campo dell’offerta formativa, la popolazione scolastica è passata da circa 250 alunni agli attuali 861. Il cartellone degli eventi in programma è molto ricco e variegato.

Operazione Eden: in manette i parenti del boss

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Una vasta operazione antimafia  in tutta la provincia di Trapani che colpisce al cuore il boss Matteo Messina Denaro. La sorella, un nipote e tre cugini del superlatitante sono finiti in manette all’alba di stamani: trenta in tutto le persone arrestate da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Gli arrestati sono ritenuti appartenenti alle famiglie mafiose di Castelvetrano e Campobello di Mazara. Devono rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, intestazione fittizia di beni ed estorsione. Nei giorni scorsi gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia avevano sequestrato una società ed altri beni ritenuti riconducibili ai due nipoti del pericoloso latitante. Dalle opere pubbliche alla ristorazione, tutto sotto il controllo di Matteo Messina Denaro. Gli inquirenti hanno accertato l´esistenza di “un articolato circuito imprenditoriale, che assicurava di fatto il controllo quasi monopolistico nel settore dell´edilizia e relativo indotto, mediante la gestione e la realizzazione di importanti commesse, tra cui opere di completamento di aree industriali, parchi eolici, strade pubbliche e ristoranti. Con riferimento all´attività di sostegno economico al circuito familiare del latitante – scrivono gli investigatori – è emersa la contiguità ed il ruolo di responsabilità decisionale raggiunto in seno al sodalizio mafioso da Patrizia Messina Denaro e da Francesco Guttadauro, rispettivamente sorella e nipote del ricercato”. Sono stati raggiunti da provvedimento cautelare anche tre cugini, Giovanni Filardo, Lorenzo Cimarosa e Mario Messina Denaro. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori sono finite anche le elezioni regionali dell’anno scorso, dove ci sarebbe stato uno scambio di voti politico mafioso. Nicolò Polizzi, uomo d’onore della famiglia mafiosa di Campobello, ritenuto uno dei principali esponenti della cosca, si sarebbe speso per l’elezione dell’ex assessore provinciale Doriana Licata. Nel corso dell’operazione è finito in manette il fratello, Aldo. L’ex assessore non riuscì ad essere eletta per un soffio. Secondo gli inquirenti, Polizzi avrebbe avuto influenza diretta nelle istituzioni. “Si rapportava – scrivono gli investigatori – con la locale amministrazione comunale e con vari operatori economici per l’ottenimento di posti di lavoro e la cura di altri interessi del sodalizio mafioso”. È stata inoltre accertata la diffusa pratica di pressioni a fini di estorsione anche ai danni di imprese concorrenti e perfino su privati cittadini che avevano ereditato una grossa somma di denaro. Nel corso dell´operazione sono stati inoltre sequestrati altri beni riconducibili a Matteo Messina Denaro: sono tre società operanti nel settore edile (B.F Costruzioni S.R.L. – M.G. Costruzioni S.R.L. – Spe.Fra. Costruzioni S.R.L) che sarebbero state affidate ad alcuni prestanome. Il valore dei beni sequestrati ammonta a circa cinque milioni di euro.

Vilardi replica all’ammnistrazione Comunale

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“Al fine di fugare inesattezze, sono costretto, mio malgrado, a replicare al Sindaco, al Vice Sindaco e All’assessore Palmeri”, scrive Sebastiano Vilardi, appena dimessosi dalla presidenza dell’associazione Antiracket di Alcamo e lo fa con una lunga lettera:

“Alla luce dell’attacco personale perché indirizzato al Vilardi e non al Presidente, messo in atto dall’Amministrazione di Alcamo per ridimensionare il ruolo politico di Presidente di Sebastiano Vilardi, attacco pretestuoso, inopportuno, sterile e privo di ogni fondamento, appare opportuna e si rende necessaria una immediata risposta sui punti contestati dal primo cittadino per evitare che il carnefice passi a vittima e più precisamente:

1. Il Sig. Sindaco parla di fallimento (insuccesso) personale del sig. Vilardi nel gestire l’associazione Evidentemente il Sig. Sindaco non sa di cosa parla, disconosce la disamina e la dinamica dei soci, delle vittime e dei collaboratori ne tantomeno le iniziative di cui l’Associazione Antiracket ne è ed è stata attrice. L’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese in questi anni ha combattuto, il racket delle estorsioni, l’usura ed ogni forma di illegalità, ha rappresentato e tutelato unitariamente gli interessi delle attività produttive locali, dell’imprenditoria di Alcamo e delle zone limitrofe, si è costituita parte civile i tutti i processi in difesa degli Associati e in particolare in ben distinti procedimenti giudiziari tra i quali Operazione Abele, Cemento Libero, Dioscuri e Golem 1 e Golem 2, Campus Bell, alcuni dei quali già conclusi con pesanti condanne per gli imputati ed inoltre l’aver fornito assistenza a diverse vittime del racket dell’estorsione e dell’usura, con numero degli assistiti in crescita rispetto agli anni precedenti e ponendosi come tra le più attive del territorio isolano, con iscritti di tanti che di Alcamo non sono. Inoltre ha contribuito a far ottenere alle vittime del racket e dell’usura l’ART. 20, certificato che congela l’azione di recupero crediti del creditore e blocca l’eventuale istanza di fallimento presentata a carico delle vittime. Inoltre ha contribuito a fare ottenere i contributi messe a disposizione dallo stato per le aziende e le persone che hanno denunciato e fatto ritornare a VIVERE parecchie famiglie, facendo riavviare le attività produttive e commerciali delle vittime del racket. Se questo si chiama fallimento o insuccesso preferisco chiamarlo così. Se prima avevo qualche dubbio sulla mancata informazione, quindi ignoranza dell’Amministrazione Comunale del Sindaco, vice e Assessore al ramo sull’operato dell’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese, adesso ne ho la conferma. Non è detto che il Sindaco deve conoscere tutto di tutti ma almeno, quando non sa, sia umile nell’atteggiamento ed eviti gratuite provocazioni.

2. Sede in via Silvio Tornamira a cui l’Associazione ha rinunciato senza alcun motivo. Su questo punto il Sig. Sindaco ha la memoria corta e pertanto mi corre l’obbligo rinfrescargliela. Nei documenti inviati all’Amministrazione in data 25 settembre 2011, 04 settembre 2012, 04 aprile 2013 e nel verbale di assemblea di questa associazione del 17 giugno 2012 c’è la risposta al SENZA MOTIVO espressa dal Sindaco. Ma voglio andare oltre. E’ dichiarazione del Sindaco agli atti del Verbale di assemblea dei Soci del 17 giugno 2012 che > sarebbe già disponibile un locale sequestrato alla mafia, sito in contrada tre Noci ma si dichiara ampiamente disponibile ad una attenta esame della problematica per individuare un locale più idoneo di quello di via Silvio Tornamira, < cosa riconfermata dall’allora Vice Sindaco Pasquale Perricone.

3. L’immobile più idoneo fosse quello di via XI Febbraio n° 16\18 assegnato con delibera del 28 giugno Lo stesso Sindaco afferma della inidoneità della sede assegnata e ha deliberato in data 28 giugno 2013 l’assegnazione della sede idonea, sita in via XI Febbraio, 16. E’ bene ricordare che tale delibera era stata anticipata verbalmente dal Sig. Sindaco al Consigliere Salvatore Adragna in occasione della processione di Maria S.S. Patrona di Alcamo in data 21 giugno 2013 e sempre in quella occasione il Sig. Sindaco si è impegnato oltreché per la delibera, peraltro impegno assunto il 28 giugno, per la consegna della sede da avvenire entro una settimana dalla delibera. Il 10 agosto, per manifesto e venuto meno impegno del Sindaco alla consegna della sede, si dimetteva il Consigliere Salvatore Adragna. Ricordo che dall’ assegnazione della sede ad oggi, decorre un periodo pari a mesi 6 ( sei ) senza che la sede sia stata ancor oggi consegnata.

4. All’Associazione è stata assegnato un congruo contributo L’associazione ha usufruito l’ultimo contributo nel bilancio solare 2011, con l’ultimo bilancio programmato dall’allora sindaco Giacomo Scala. Un importo pari a € 0,00 è stato inserito nel bilancio 2012 dall’attuale Sindaco, come confermatomi dell’Assessore Abbinanti in data 26 marzo 2013, per dimenticanza nell’inserimento al bilancio, ( comunicazione del 04 aprile 2013 ) giustificazione alquanto pretestuosa e priva di fondamento perché si poteva benissimo rimediare inserendo la modica cifra come debito fuori bilancio come tanti altri migliaia di euro inseriti nel bilancio consuntivo 2012 con la stessa voce. Stessa cosa per il bilancio 2013 dove il congruo contributo, come lo chiama il Sindaco, nessuno lo ha visto, in netta contraddizione con le dichiarazioni dell’assessore Abbinanti che, su LA SICILIA scrive > per il contributo stiamo lavorando <, mentre il Vice Sindaco parla di 4.000, 00 €, siamo alla farsa. Ma è possibile che il Sindaco non ricordi l’importo del contributo concesso? E’ bene sottolineare come oltreché nei documenti sopra specificati, anche nel documento inviato all’amministrazione da questa Associazione in data 25 luglio 2011 e 19 marzo 2013 si fa riferimento alla richiesta del contributo e ad un eventuale aumento dello stesso.

5. Boicottaggio dell’attività dell’Associazione Il boicottaggio all’Associazione da parte del Sindaco e del’amministrazione si può racchiudere il tre connubi: boicottaggio, delegittimazione, isolamento.

 

• Il Sig. Sindaco è stato invitato più volte ad assemblee e convegni di questa Associazione ma ha sempre disatteso, tranne un una eccezione, l’invito peraltro invitato a tempo debito come nella manifestazione che ha coinvolto le scuole superiori a dicembre dello scorso anno. Mi risulta e risulta anche alla comunità Alcamese che il Sig. Sindaco non ha disertato alcuna delle manifestazioni a cui è stato invitato da altri soggetti, presentazione libri, programmi, etc. Da qui il boicottaggio

• L’amministrazione ha organizzato convegni legati alla legalità, l’ultimo dei quali in data 12 dicembre 2013 al Marconi, organizzata specificatamente dagli assessorati alla pubblica istruzione e alla cultura, vale a dire il vice Sindaco ( Paglino ) e l’Assessore al ramo ( Palmeri ) senza che l’Associazione fosse stata invitata. Ancora, la presenza di S.E. Il Prefetto a palazzo di città lo scorso mese, a trattare argomenti come racket, usura e illegalità. Associazione Antiracket non invitata. Da qui la delegittimazione dell’Associazione.

• Quanto alla mancanza conclamata della sede e del contributo, con una netta discontinuità con la precedente amministrazione, ne ha creato l’isolamento. Da qui l’assenza dei soci e degli iscritti alle assemblee pubbliche. L’assessore Palmeri nell’intervista parla di problemi personali, forse, evidentemente si riferiva ai suoi ).

Sulla riserva del Sig. Sindaco di adire le vie legali e alle minacce del Vice Sindaco, insomma, un’opportunità sprecata.

Se poi volessimo fugare ogni dubbio su come stanno realmente le cose, che quest’Amministrazione Comunale mi autorizzi a divulgare la documentazione intercorsa tra la stessa e l’Associazione Antiracket ed io gliene sarò grato.

“Se poi volessimo fugare ogni dubbio su come stanno realmente le cose, – è infine l’invito di Vilardi  – che quest’Amministrazione Comunale mi autorizzi a divulgare la documentazione intercorsa tra la stessa e l’Associazione Antiracket ed io gliene sarò grato”.

Sulla vicenda si è espresso il movimento Alcamo Bene Comune evidenziando che le motivazioni delle dimissioni del presidente dell’associazione anti-racket rappresentano “un ulteriore segnale del preoccupante clima di tensione che si vive in città” e il suo auspicio “è che si smetta di minacciare il ricorso alle vie legali contro chiunque “osi” far notare un disservizio o esprimere un’opinione su una mancanza dell’amministrazione”. Dello stesso tenore le considerazioni del Partito Democratico di Alcamo, secondo il quale “E’ evidente che alcune incomprensioni hanno determinato l’incresciosa vicenda delle dimissioni ed invita il Sindaco ed il Presidente Vilardi a ritrovare un’intesa”.

Alcamo: Tares, ressa al Comune

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Preso d’assalto l’ufficio Finanziario del Comune di Alcamo. Da giorni una vera e propria ressa si forma dietro la porta dell’ufficio Tares, al terzo piano del palazzo di vetro, dove vengono emessi i bollettini di pagamento dell’imposta sui rifiuti. E’ scoppiata una vera e propria psicosi dal momento che la scadenza della prima rata è stata fissata per il prossimo lunedì, 16 dicembre. Moltissimi i contribuenti alcamesi che ancora non hanno ricevuto a casa il bollettino e che quindi temono che possano essere vittime dell’applicazione della mora. Una preoccupazione che nasce essenzialmente dal recente provvedimento del Comune di modificare un articolo del regolamento che impone ai contribuenti di andare loro a ritirare la cartella esattoriale all’ufficio in caso questa non sia stata opportunamente modificata. I funzionari del Comune hanno rassicurato tutti. Come prevedibile sarà applicata una certa elasticità rispetto alla scadenza. In caso di mancata ricezione della bolletta nei prossimi giorni si potrà andare a fare richiesta all’ufficio dopo il 27 dicembre prossimo. In sostanza sino alla fine dell’anno non sarà applicata alcuna mora. Un sospiro di sollievo per gli alcamesi che già sono alle prese con la poco lieta notizia del calcolo della tassa sui rifiuti che si sta rivelando un vero e proprio salasso. Ci sono bollette che per nuclei con appena tre persone e 100 metri quadri di casa arrivano a pagare oltre 500 euro, quindi quasi il 100 per cento in più rispetto allo scorso anno. Rientra così l’allarme tra la cittadinanza che era stato in qualche modo indotto dall’avviso emanato dal sindaco Sebastiano Bonventre e dall funzionario del settore Fabio Randazzo i quali avevano evidenziato che il mancato ricevimento da parte dei contribuenti dell’invito al pagamento non determina l’esenzione per il pagamento del tributo: “Semmai – si legge nel provvedimento – obbliga il contribuente, in caso di mancata ricezione, ad attivarsi per procurarselo presso gli uffici del Comune al fine di evitare sanzioni ed interessi per il ritardato pagamento”. Tra oggi e domani comunque, assicurano dal Comune, le bollette saranno notificate. A prescindere dalle scadenze e dai disservizi questo è un natale amaro per gli alcamesi alle pese con una tassa davvero esosa. Il consiglio comunale ha varato le tariffe che per le famiglie incideranno con un aumento medio del 40 per cento. Per ciò che concerne invece le attività imprenditoriali, commerciali, produttive e altre tipologie la storia cambia. Amministrazione e consiglio comunale hanno voluto maggiormente salvaguardare queste categorie. Tanto è vero che negozi di abbigliamento, calzature, ferramenta e cartoleria pagheranno il 10 per cento in meno rispetto allo scorso anno; addirittura il 20 per cento per rivenditori di tappeti, tende e tessuti. Per attività industriali e capannoni, alberghi e ristoranti la tassa rimane invariata, contrazione del 17 per cento per le aree artigianali. Per tutte le altre tipologie invece si riscontrano aumenti che oscillano tra il 2 e il 92 per cento.

Partinico: Natale sotto tono, in azione i vandali

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Tranciato un tirante di ancoraggio alla sede stradale dell’albero di Natale appena installato in città. In neanche 48 dalla sua posa in opera il grande pino che campeggia nella centrale piazza Duomo ha subito un atto vandalico. Qualcuno ha tagliato il filo, di notevole spessore. Secondo le prime testimonianze potrebbe essere stata un’auto pirata a commettere il danneggiamento. Dell’accaduto è stato già informato il locale commissariato di polizia a cui è stata sporta denuncia contro ignoti. Grande l’amarezza dell’amministrazione comunale e del consigliere Totò Rappa il quale nei giorni scorsi si era raccordato con il Comune proprio per installare l’albero e donare un tocco di Natale ad un centro storico quasi del tutto disadorno di addobbi in tema, simbolo di una situazione di crisi economica e di difficoltà anche per le casse dell’ente locale: “Sono passate poco più di 24 ore dalla collocazione dell’albero di Natale in Piazza Duomo – afferma Rappa -. Non è stato ancora addobbato e si è già verificato il primo atto di vandalismo: uno dei 4 tiranti che lo ancorano al suolo è stato tranciato. Ho già provveduto a denunciare il fatto presso il locale Commissariato di Polizia. Esprimo tutta la mia amarezza per l’accaduto”. Episodio che rende ancora più desolante lo scenario di questo primo scorcio di festività in città. Nonostante tutto, però, non si ferma la grande mobilitazione di associazioni, movimenti e gente comune che sta lavorando per addobbare l’albero. Infatti, a causa delle ristrette risorse economiche, è stato lanciato un appello all’intera comunità, ed in particolare alle scuole, affinchè collaborino per creare addobbi da appendere all’albero. Già diverse le adesioni, segno che anche in città c’è voglia di colore in un momento davvero di grande difficoltà socio-economica. La donazione degli addobbi avverrà attraverso l’ufficio Verde del Comune a cui dovrà essere consegnato il materiale. Fuori dagli uffici è stato collocato un contenitore in cui ognuno potrà donare il proprio addobbo. Una volta raccolti il Comune provvederà all’installazione delle donazioni attraverso un cestello che permetterà di arrivare sino alla sommità dell’albero. Di luminarie, sino ad oggi, neanche l’ombra. Solo in via Francesco Crispi sono stati installati dei fili luminosi ma su iniziativa dei commercianti stessi. Ma anche sotto questo aspetto si sta muovendo qualcosa: “Abbiamo a disposizione un budget molto limitato di appena 6 mila euro – precisa l’assessore alla Cultura e Spettacolo, Vincenza Briganò – e la maggior parte sarà impegnato per installare le luminarie in stretta sinergia con l’assessore all’Ambiente Diego Campione. Per il resto sono in corso degli incontri con i rappresentanti dei commercianti, associazioni e Pro Loco per allestire un cartellone di tutto rispetto quasi a costo zero”. Già a partire da domenica prossima, 15 dicembre, nel centro storico i commercianti organizzeranno una serie di spettacoli, iniziative che saranno ripetute il 22 e 24 dicembre prossimi.

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