Vilardi replica all’ammnistrazione Comunale

0
433

“Al fine di fugare inesattezze, sono costretto, mio malgrado, a replicare al Sindaco, al Vice Sindaco e All’assessore Palmeri”, scrive Sebastiano Vilardi, appena dimessosi dalla presidenza dell’associazione Antiracket di Alcamo e lo fa con una lunga lettera:

“Alla luce dell’attacco personale perché indirizzato al Vilardi e non al Presidente, messo in atto dall’Amministrazione di Alcamo per ridimensionare il ruolo politico di Presidente di Sebastiano Vilardi, attacco pretestuoso, inopportuno, sterile e privo di ogni fondamento, appare opportuna e si rende necessaria una immediata risposta sui punti contestati dal primo cittadino per evitare che il carnefice passi a vittima e più precisamente:

1. Il Sig. Sindaco parla di fallimento (insuccesso) personale del sig. Vilardi nel gestire l’associazione Evidentemente il Sig. Sindaco non sa di cosa parla, disconosce la disamina e la dinamica dei soci, delle vittime e dei collaboratori ne tantomeno le iniziative di cui l’Associazione Antiracket ne è ed è stata attrice. L’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese in questi anni ha combattuto, il racket delle estorsioni, l’usura ed ogni forma di illegalità, ha rappresentato e tutelato unitariamente gli interessi delle attività produttive locali, dell’imprenditoria di Alcamo e delle zone limitrofe, si è costituita parte civile i tutti i processi in difesa degli Associati e in particolare in ben distinti procedimenti giudiziari tra i quali Operazione Abele, Cemento Libero, Dioscuri e Golem 1 e Golem 2, Campus Bell, alcuni dei quali già conclusi con pesanti condanne per gli imputati ed inoltre l’aver fornito assistenza a diverse vittime del racket dell’estorsione e dell’usura, con numero degli assistiti in crescita rispetto agli anni precedenti e ponendosi come tra le più attive del territorio isolano, con iscritti di tanti che di Alcamo non sono. Inoltre ha contribuito a far ottenere alle vittime del racket e dell’usura l’ART. 20, certificato che congela l’azione di recupero crediti del creditore e blocca l’eventuale istanza di fallimento presentata a carico delle vittime. Inoltre ha contribuito a fare ottenere i contributi messe a disposizione dallo stato per le aziende e le persone che hanno denunciato e fatto ritornare a VIVERE parecchie famiglie, facendo riavviare le attività produttive e commerciali delle vittime del racket. Se questo si chiama fallimento o insuccesso preferisco chiamarlo così. Se prima avevo qualche dubbio sulla mancata informazione, quindi ignoranza dell’Amministrazione Comunale del Sindaco, vice e Assessore al ramo sull’operato dell’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese, adesso ne ho la conferma. Non è detto che il Sindaco deve conoscere tutto di tutti ma almeno, quando non sa, sia umile nell’atteggiamento ed eviti gratuite provocazioni.

2. Sede in via Silvio Tornamira a cui l’Associazione ha rinunciato senza alcun motivo. Su questo punto il Sig. Sindaco ha la memoria corta e pertanto mi corre l’obbligo rinfrescargliela. Nei documenti inviati all’Amministrazione in data 25 settembre 2011, 04 settembre 2012, 04 aprile 2013 e nel verbale di assemblea di questa associazione del 17 giugno 2012 c’è la risposta al SENZA MOTIVO espressa dal Sindaco. Ma voglio andare oltre. E’ dichiarazione del Sindaco agli atti del Verbale di assemblea dei Soci del 17 giugno 2012 che > sarebbe già disponibile un locale sequestrato alla mafia, sito in contrada tre Noci ma si dichiara ampiamente disponibile ad una attenta esame della problematica per individuare un locale più idoneo di quello di via Silvio Tornamira, < cosa riconfermata dall’allora Vice Sindaco Pasquale Perricone.

3. L’immobile più idoneo fosse quello di via XI Febbraio n° 16\18 assegnato con delibera del 28 giugno Lo stesso Sindaco afferma della inidoneità della sede assegnata e ha deliberato in data 28 giugno 2013 l’assegnazione della sede idonea, sita in via XI Febbraio, 16. E’ bene ricordare che tale delibera era stata anticipata verbalmente dal Sig. Sindaco al Consigliere Salvatore Adragna in occasione della processione di Maria S.S. Patrona di Alcamo in data 21 giugno 2013 e sempre in quella occasione il Sig. Sindaco si è impegnato oltreché per la delibera, peraltro impegno assunto il 28 giugno, per la consegna della sede da avvenire entro una settimana dalla delibera. Il 10 agosto, per manifesto e venuto meno impegno del Sindaco alla consegna della sede, si dimetteva il Consigliere Salvatore Adragna. Ricordo che dall’ assegnazione della sede ad oggi, decorre un periodo pari a mesi 6 ( sei ) senza che la sede sia stata ancor oggi consegnata.

4. All’Associazione è stata assegnato un congruo contributo L’associazione ha usufruito l’ultimo contributo nel bilancio solare 2011, con l’ultimo bilancio programmato dall’allora sindaco Giacomo Scala. Un importo pari a € 0,00 è stato inserito nel bilancio 2012 dall’attuale Sindaco, come confermatomi dell’Assessore Abbinanti in data 26 marzo 2013, per dimenticanza nell’inserimento al bilancio, ( comunicazione del 04 aprile 2013 ) giustificazione alquanto pretestuosa e priva di fondamento perché si poteva benissimo rimediare inserendo la modica cifra come debito fuori bilancio come tanti altri migliaia di euro inseriti nel bilancio consuntivo 2012 con la stessa voce. Stessa cosa per il bilancio 2013 dove il congruo contributo, come lo chiama il Sindaco, nessuno lo ha visto, in netta contraddizione con le dichiarazioni dell’assessore Abbinanti che, su LA SICILIA scrive > per il contributo stiamo lavorando <, mentre il Vice Sindaco parla di 4.000, 00 €, siamo alla farsa. Ma è possibile che il Sindaco non ricordi l’importo del contributo concesso? E’ bene sottolineare come oltreché nei documenti sopra specificati, anche nel documento inviato all’amministrazione da questa Associazione in data 25 luglio 2011 e 19 marzo 2013 si fa riferimento alla richiesta del contributo e ad un eventuale aumento dello stesso.

5. Boicottaggio dell’attività dell’Associazione Il boicottaggio all’Associazione da parte del Sindaco e del’amministrazione si può racchiudere il tre connubi: boicottaggio, delegittimazione, isolamento.

 

• Il Sig. Sindaco è stato invitato più volte ad assemblee e convegni di questa Associazione ma ha sempre disatteso, tranne un una eccezione, l’invito peraltro invitato a tempo debito come nella manifestazione che ha coinvolto le scuole superiori a dicembre dello scorso anno. Mi risulta e risulta anche alla comunità Alcamese che il Sig. Sindaco non ha disertato alcuna delle manifestazioni a cui è stato invitato da altri soggetti, presentazione libri, programmi, etc. Da qui il boicottaggio

• L’amministrazione ha organizzato convegni legati alla legalità, l’ultimo dei quali in data 12 dicembre 2013 al Marconi, organizzata specificatamente dagli assessorati alla pubblica istruzione e alla cultura, vale a dire il vice Sindaco ( Paglino ) e l’Assessore al ramo ( Palmeri ) senza che l’Associazione fosse stata invitata. Ancora, la presenza di S.E. Il Prefetto a palazzo di città lo scorso mese, a trattare argomenti come racket, usura e illegalità. Associazione Antiracket non invitata. Da qui la delegittimazione dell’Associazione.

• Quanto alla mancanza conclamata della sede e del contributo, con una netta discontinuità con la precedente amministrazione, ne ha creato l’isolamento. Da qui l’assenza dei soci e degli iscritti alle assemblee pubbliche. L’assessore Palmeri nell’intervista parla di problemi personali, forse, evidentemente si riferiva ai suoi ).

Sulla riserva del Sig. Sindaco di adire le vie legali e alle minacce del Vice Sindaco, insomma, un’opportunità sprecata.

Se poi volessimo fugare ogni dubbio su come stanno realmente le cose, che quest’Amministrazione Comunale mi autorizzi a divulgare la documentazione intercorsa tra la stessa e l’Associazione Antiracket ed io gliene sarò grato.

“Se poi volessimo fugare ogni dubbio su come stanno realmente le cose, – è infine l’invito di Vilardi  – che quest’Amministrazione Comunale mi autorizzi a divulgare la documentazione intercorsa tra la stessa e l’Associazione Antiracket ed io gliene sarò grato”.

Sulla vicenda si è espresso il movimento Alcamo Bene Comune evidenziando che le motivazioni delle dimissioni del presidente dell’associazione anti-racket rappresentano “un ulteriore segnale del preoccupante clima di tensione che si vive in città” e il suo auspicio “è che si smetta di minacciare il ricorso alle vie legali contro chiunque “osi” far notare un disservizio o esprimere un’opinione su una mancanza dell’amministrazione”. Dello stesso tenore le considerazioni del Partito Democratico di Alcamo, secondo il quale “E’ evidente che alcune incomprensioni hanno determinato l’incresciosa vicenda delle dimissioni ed invita il Sindaco ed il Presidente Vilardi a ritrovare un’intesa”.