Si dimette Doriana Licata

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“Anche se sono pienamente sicura che al più presto mio fratello Aldo potrà dimostrare la sua totale estraneità ai fatti contestati, oggi mi dimetto da vicesegretario regionale e da segretario provinciale dei Democratici Riformisti perché non potrei svolgere il mio compito serenamente . Ringrazio tutti quelli che hanno avuto fiducia in me, ribadisco che è stata ben riposta e mi auguro che  questo incubo presto abbia fine.” Con questa breve nota annuncia le sue dimissioni l’ex assessore provinciale Doriana Licata, finita nell’occhio del ciclone dopo l’arresto di ieri del fratello, nell’ambito dell’operazione Eden, che ha di fatto decapitato il mandamento mafioso di Castelvetrano, con l’arresto di trenta persone, tra cui i vertici del clan Patrizia Messina Denaro, sorella del superlatitante Matteo, che pare tenesse le redini dell’attività illecita del fratello e il nipote Francesco Guttadauro, figlio dell’altra sorella, ed i cugini Mario Messina Denaro, Lorenzo Cimarosa e Giovanni Filardo. Nell’ambito della maxi operazione, sotto la lente di ingrandimento degli investigatori sono finite anche le elezioni regionali dell’anno scorso, dove sarebbe emerso uno scambio di voti politico-mafioso. Nicolò Polizzi, uomo d’onore della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara, ritenuto uno dei principali esponenti della cosca, si sarebbe speso per l’elezione di Doriana Licata, candidata, non eletta per un soffio, nella lista dell’Mpa di Raffaele Lombardo, procurandole un consistente pacchetto di voti in cambio di rilevanti somme di denaro anche se non meglio precisate. I carabinieri hanno arrestato per voto di scambio sia Polizzi che il fratello di Doriana Licata, Aldo Roberto. Secondo gli inquirenti, Polizzi avrebbe avuto influenza diretta nelle istituzioni. “Si rapportava – scrivono gli investigatori – con la locale amministrazione comunale e con vari operatori economici per l’ottenimento di posti di lavoro e la cura di altri interessi del sodalizio mafioso”.