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martedì, Giugno 17, 2025
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Alcamo, sabato un nuovo sacerdote

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Trentuno anni, laureato in informatica, tra i soci fondatori del circolo di cultura cinematografica Segni Nuovi di Alcamo: Fabio Angileri, attualmente diacono, sarà ordinato presbitero dal vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli, sabato 11 gennaio alle ore 18:00, nella Basilica di S. Maria Assunta di Alcamo. Durante la stessa cerimonia saranno ordinati anche Giuseppe Bruccoleri di Calatafimi Segesta, Boniface Nkurunziza, originario del Rwanda e residente a Trapani e  Frà Sergio Farcas dei Conventuali di Alcamo.

Alcamo: Tares, abbattimenti al vaglio

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Ad Alcamo prove tecniche per tentare la strada dell’abbattimento dei costi della Tares, la nuova tassa sui rifiuti. Ci proverà quantomeno nei prossimi giorni. Per i prossimi 9, 10 e 13 gennaio la commissione consiliare competente sarà convocata con un unico ordine del giorno, quello di “studio e consultazione del capitolato d’oneri che regolamenta l’appalto del servizio di raccolta differenziata tra l’Atp “Tera dei fenici” e l’Aimeri ambiente. L’obiettivo è quello di formulare delle proposte sulla possibilità di riduzione dei costi del servizio integrato dei rifiuti, in prospettiva della costituzione della Srr, la società di regolamentazione dei rifiuti che a breve prenderà il posto degli Ato in via di liquidazione. In questo modo anche il Comune di Alcamo si mette in moto nel tentativo di abbassare le tariffe che con l’ingresso della Tares hanno raggiunto aumenti non indifferenti. Alla fine dello scorso mese di novembre il consiglio comunale ha varato le nuove tariffe che per le famiglie incideranno con un aumento medio del 40 per cento. Per ciò che concerne invece le attività imprenditoriali, commerciali, produttive e altre tipologie la storia cambia. Amministrazione e consiglio comunale hanno voluto maggiormente salvaguardare queste categorie, prevedendo aumenti contenuti e solo in alcuni casi picchi comunque non superiori al 92 per cento. Gli alcamesi non hanno però gradito, esternando la loro rabbia nelle scorse settimane costituendosi in comitato e inscenando forti proteste davanti al palazzo municipale. Ora il Comune è alla ricerca di qualche risparmio. Parallelamente alla commissione consiliare anche l’amministrazione è al lavoro. Si sta spingendo per l’attivazione delle isole ecologiche, ad oggi mai entrate in funzione e che potrebbero portare ad alcuni tagli al servizio di raccolta, con conseguente risparmio per le casse del Comune.

Nel contempo la giunta alcamese ha anche approvato una delibera di atto di indirizzo nella quale sollecita gli uffici competenti di “attuare misure straordinarie di tipo assistenziale per alleviare le sofferenze economiche derivanti dall’emissione della Tares”. In pratica si sta pensando alla concessione di un contributo economico straordinario alle famiglie indigenti.

Balestrate, è scomparso Paolo Evola

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Balestrate saluta uno dei suoi figli più amati. Ieri sera se n’è andato Paolo Evola, 60 anni, grande uomo di sport e anche uomo politico di spicco a livello locale, protagonista indiscusso della vita sociale dell’ultimo trentennio del paese marinaro. E’ morto a seguito di una crisi cardiaca: da almeno tre anni Evola accusa problemi al cuore e alla fine non ha retto all’ennesimo peggioramento. Paolo era impiegato al tribunale di Trapani, presso la sezione distaccata di Alcamo. Questa era la sua professione che gli serviva per potere mantenere la famiglia ma il cuore batteva per due grandi passioni: la politica e il calcio. E’ praticamente nato a pane e pallone. Negli anni ’70 è stato un giocatore di punta della squadra locale che giocava tra le serie amatoriali. Dal calcio giocato è passato a quello dietro la scrivania. Ma è solo un modo di dire: infatti era perennemente impegnato tra i campi polverosi siciliani per portare avanti il nome della sua squadra balestratese. E’ diventato dirigente della società locale e anche allenatore: aveva la grande passione di allenare i bambini. “Voglio che imparino il vero valore dello sport, quello sano, fatto di agonismo e lontani da alcune logiche mercenarie che contraddistinguono il pallone moderno professionistico” diceva sempre. Sarà ricordato soprattutto perché ha fondato la sport giovani balestrate a metà anni ’80, creando la prima scuola calcio giovanile a Balestrate. Ma il suo era un vero e proprio impegno sociale non solo sul piano sportivo, tanto che aveva anche deciso con successo di tuffarsi in politica. Il suo motto era quello di impegnarsi in prima persona per cercare di migliorare le condizioni di Balestrate, convinto che le lamentele non sarebbero servite a cambiare le cose. E così nel 1993 si candida e viene eletto in consiglio comunale. Nell’ultimo scorcio della legislatura del sindaco Raffaele Tuzzo riesce anche a essere nominato assessore al Bilancio e vicesindaco. In pratica è rimasto in carica un decennio in primo piano anche istituzionalmente, prima di uscire di scena nel 2002. Tantissimi gli attestati di stima che rimbalzano attraverso facebook: “Addio a Paolo Evola, allenatore di calcio, dirigente sportivo, vicesindaco – scrive sulla sua pagina Balestratesi.it -. Balestrate piange uno dei protagonisti della storia più recente, un simbolo dello sport inteso come valore, passione, impegno, amicizia”. Molti i  messaggi anche degli sportivi: “Lo ricordo come una persona seria e perbene che amava davvero il calcio e la sua città”, scrive un utente. I funerali saranno celebrati domani mattina alle 9 in chiesa Madre. Sarà presente anche una nutrita delegazione della giunta e del consiglio comunale attualmente in carica.

 

Trapani: ictus, novità in provincia

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TRAPANI – Attivata anche dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani la rete delle “Stroke Unit”, i reparti speciali dedicati alle malattie cerebrovascolari. “La riduzione dei tempi d’intervento – spiega il dottor Luigi Sicurella, Capo Dipartimento di Medicina dell’ ASP di Trapani – è uno dei requisiti più importanti per la cura dei pazienti colti da ictus. Oggi grazie all’attivazione della rete stroke nella provincia di Trapani abbiamo non solo la possibilità di ridurre i tempi di intervento ma anche di affidare le cure dei pazienti a personale altamente specializzato e qualificato”. Una volta accolto il paziente in strutture stroke di I° o di II° livello, si ha la possibilità di agire tempestivamente e in maniera del tutto specifica, questo percorso consente di ridurre i danni conseguenti all’ictus e qualora possibile ricorrere alla trombolisi anche di sanarli completamente; la trombolisi, che può effettuarsi solo nel servizio stroke di II° livello, consente di sciogliere il trombo all’interno delle arterie e permette il recupero parziale o totale delle attività cerebrali. Sono 3 le stroke unit della provincia di Trapani: quella di II° livello allocata all´interno della Unità Operativa Complessa di Neurologia del presidio ospedaliero di Trapani è attiva dal primo dicembre scorso; la stroke unit di I° livello allocata all´interno della Unità Operativa Complessa di Medicina del presidio ospedaliero di Castelvetrano, è attiva dal 2 dicembre mentre la struttura di I° livello allocata all´interno delle Unità Operativa Complessa di Medicina del presidio ospedaliero di Marsala, è attiva dal 16 dicembre. La rete delle stroke unit è coordinata dal dottore Luigi Sicurella, il referente per l’ospedale di Castelvetrano è il medico Ignazio Scalisi, primario di medicina di Castelvetrano; il referente per l’ospedale di Marsala è invece Cristiano Raimondo, primario di medicina Marsala. Lo Stroke Unit è una struttura organizzativa specializzata per la presa in carico dei pazienti colpiti da ictus, con particolare riguardo per la fase acuta.

Una diagnosi precisa e una riabilitazione neurologica nella fase acuta dei pazienti colpiti da ictus, dispensate in una struttura specializzata come la Stroke Center, riducono la mortalità in modo significativo, come pure la dipendenza da terze persone nello svolgimento della vita quotidiana e la necessità del ricovero in una struttura assistita (casa per anziani o altro). Il paziente ricoverato per un sospetto ictus segue quindi un percorso standardizzato, con garanzia della massima tempestività, così da potere beneficiare del miglior recupero possibile delle funzioni. La Stroke Unit, con letti di cure intermedie, oltre al trattamento dei pazienti con ictus ischemico ed emorragia cerebrale, si occupa in maniera non prioritaria anche dei pazienti con affezioni non cerebrovascolari che necessitano di cure continue (stato di male epilettico, meningiti ed encefaliti, gravi patologie del sistema nervoso centrale e periferico, stati confusionali di origine organica, ecc.).

Belice, torna a tremare la terra

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In provincia di Trapani, nel Belice, ritornano i fantasmi di quel terribile 1968 quando la terrà tremò. Una scossa di terremoto di magnitudo 2.3 è stata registrata ieri sera, alle 20.38, nel distretto sismico della Valle del Belice, tra le province di Trapani e Agrigento, con epicentro compreso tra Santa Margherita di Belice, Montevago, Menfi e Poggioreale. L’evento è stato localizzato dagli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia a una profondità di 12,6 chilometri ed è stato percepito dalla popolazione. “Abbiamo ricevuto decine di chiamate da parte di cittadini allarmati – spiegano vigili del fuoco e protezione civile – ma non ci risultano danni”. La zona è la stessa teatro di un disastroso terremoto nel 1968. Comincia a salire la paura nel trapanese che sempre nella zona del Belice ha registrato tra luglio 2012 e ottobre 2013 altre tre scosse che non sono andate oltre fortunatamente al magnitudo 3, senza quindi alcuna conseguenza. Scosse ravvicinate che cominciano a suscitare non poca paura dal momento che proprio il Belice fu la zona che venne colpita da un sisma devastante in quel funesto e famoso 1968, nella notte tra il 14 e 15 gennaio, quando si registrò il magnitudo 6,1. Tra i 14 centri colpiti dal sisma vi furono paesi che rimasero completamente distrutti: Gibellina, Poggioreale e Salaparuta nel trapanese, solo per citarne alcuni. Le vittime furono 370, un migliaio i feriti e circa 70 mila i senzatetto. Si ricordano gli altri paesi e cittadine che hanno subito danni ingenti: Castelvetrano, Partanna, Santa Ninfa, Salemi, Vita ed anche Calatafimi. Questo episodio per qualche istante è tornato nella mente di chi ha vissuto quelle terribili ore, per fortuna quella della serata di ieri è stata solo una scossa di terremoto lieve durata solo qualche istante. Da considerare che la gran parte della provincia di Trapani è classificata dalla protezione civile siciliana come area sismica a rischio elevato, piazzata al numero 2 nell’apposita graduatoria. Ovviamente la zona del belice, per la sua storia, è indicata nella speciale cartina geografica con l’evidenziatore rosso. Qui vi sono paesi e città che hanno un grosso numero di strutture di «rilevanza strategica»: scuole, ospedali, caserme centri di protezione civile. Dal rischio terremoti in Sicilia si salvano solo poche realtà: nella provincia di Trapani figura soltanto Pantelleria, per il resto tutti gli altri 23 Comuni sono costantemente monitorati e sono potenzialmente aree soggette a eventi sismici rilevanti.

Impastato, boom adesioni a petizione contro Glassing

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Ha già raggiunto quota 25 mila firme la petizione on line lanciata per il ritiro dello spot per una nuova linea di occhiali dell’azienda Glassing che ha utilizzato alcune parole di Peppino Impastato, il militante di democrazia proletaria ucciso dalla mafia a Cinisi nel 1978. “Insegniamo la bellezza alla gente. Così non avremo più abitudine, rassegnazione, ma curiosità, stupore”, diceva Peppino. Ora questi versi poetici sono diventati il testo dello spot pubblicitario senza che la famiglia Impastato ne sapesse nulla.

Ma la Rete non ci sta: a lanciare la mobilitazione #giulemanidaimpastato con una petizione su Change.org è Ivan Vadori, giornalista e regista del documentario “La voce di Impastato”. Il docufilm di Ivan Vadori, uscito in autunno, racconta la tenacia e la determinazione di Peppino Impastato nel suo impegno nella lotta alla mafia e per la ricerca della verità, un “progetto di unione di tutte le persone che credono in Peppino”. “La bellezza a cui pensava Peppino era fatta di spontaneità e non di marketing”, spiega il fratello, Giovanni Impastato. “Siamo vicini alla famiglia Impastato, che ha già intrapreso vie legali in relazione a questa vicenda”, spiega Vadori. “Come ricorda anche il fratello, Peppino è sempre stato contro il consumismo. La sua vita, all’insegna dell’impegno civile, è quanto di più lontano da qualsiasi forma di mercificazione”. Non solo: la Glassing, sottolinea il regista friulano “ha realizzato lo spot senza alcuna autorizzazione da parte della famiglia”. “Appena l’ho visto ho provato incredulità e rabbia. È inconcepibile che la figura di Peppino Impastato e i suoi versi vengano utilizzati a scopo pubblicitario. Chiedo all’azienda di ritirare immediatamente questa pubblicità. Il 2014 è appena iniziato e vogliamo cominciarlo tutelando senza se e senza ma la memoria di Peppino a quasi 36 anni dalla sua morte”. “Non è la prima volta che la Rete si mobilita in difesa di Peppino Impastato e della sua memoria”, spiega Salvatore Barbera, direttore delle campagne di Change.org Italia. In occasione del 35esimo anniversario dalla morte del giornalista di Cinisi, il 9 maggio scorso, Rete 100 Passi ha infatti lanciato su Change.org una petizione per chiedere al presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, di “consegnare alla collettività il casolare dove fu assassinato Peppino Impastato”. “Un luogo della memoria oggi ridotto quasi ad una discarica”, spiega Barbera. “Una richiesta ancora in attesa di riscontro, alla quale ora più che mai ci auguriamo che Crocetta voglia dare seguito”. Per accedere al testo integrale della petizione di Ivan Vadori contro lo spot Glassing con la poesia di Peppino Impastato si potrà andare sul sito www.change.org/giulemanidaimpastato.

C/mmare del Golfo: depuratore e fogne al vaglio del ministero

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CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TP) – Il nuovo depuratore e il sistema fognario di Scopello diventa sempre più realtà per Castellammare del Golfo. Il comune ha infatti posto in essere un altro decisivo step verso l’inizio dei lavori con la trasmissione della documentazione inerente ai due progetti al Ministero dell’Ambiente e all’assessorato regionale all’Energia. Nello specifico i due progetti riguardano la costruzione del nuovo depuratore, che sorgerà interrato alla radice del molo foraneo in località Punta dell’Acqua, e la realizzazione delle fognature di Scopello e zone costiere, compresa la condotta di adduzione al depuratore stesso. A darne notizia è lo stesso sindaco Nicola Coppola: “Le due opere, una volta realizzate, – sottolinea il primo cittadino – proietteranno Castellammare del Golfo, e il suo prestigioso e pregiato territorio, in una dimensione di carattere europeo, adeguata alla modernità dei tempi e funzionale alla migliore fruizione di tutte le bellezze paesaggistiche che connotano la stupenda costa sulla quale si affaccia la nostra città”. Tra le collaborazioni spicca senza dubbio quella degli ingegneri del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, Aerospaziale, dei Materiali Dell’Università degli studi di Palermo. La tipologia del nuovo depuratore è quella a fanghi attivi, con schema Biological Nutrient Removal. La separazione solido-liquido finale sarà attuata su moduli di membrane, quanto di più avanzato esiste nella tecnologia europea e mondiale. L’impianto, progettato per 30.000 abitanti, sarà realizzato con una procedura di interramento, con uno scavo a cielo libero che interesserà 42 mila metri cubi di materiale lapideo. Avrà una superficie di 3 mila e 200 metri quadrati circa ed un’altezza media di 12 metri e sarà realizzato con una struttura in cemento armato, in grado di consentire il passaggio dei mezzi pesanti. L’impianto progettato avrà la capacità di depurare le acque ad un livello tale che, con una semplice disinfezione, consentirà il riutilizzo della stessa per acqua di lavaggio sia nell’ambito delle attività portuali che nell’ambito della pulizia delle strade cittadine. A tal fine verrà realizzato un piccolo impianto che convoglia, in apposita vasca, le acque depurate per il nuovo utilizzo. Verrà realizzata una condotta sottomarina di 700 metri per allontanare le acque non riutilizzate. Il costo dell’opera ammonta a 18 milioni e 300 mila euro ed è stato finanziato con il Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013. Il primo esame che il progetto delle fognature di Scopello dovrà superare è quello del Ministero dell’Ambiente che dovrà verificare se l’intervento proposto supera le criticità riscontrate nel sito sensibile del golfo di Castellammare e per il quale la Commissione Europea per l’Ambiente ha sottoposto la città di Castellammare del Golfo tra i comuni a procedura di infrazione. Successivamente si avvieranno le procedure di gara. Per questo specifico progetto si prevede che tutti i reflui confluiranno, attraverso una condotta a pelo libero, ad una stazione di pretrattamento, dove verranno effettuate tutte le procedure di norma.

Balestrate: sicurezza scuole comunque finanziata

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BALESTRATE. Le scuole di Balestrate saranno comunque messe in sicurezza. Dal Comune arriva la garanzia che già da tempo era stato attuato un piano “B” se fosse saltata l’opportunità di incassare finanziamenti dalla partecipazione attraverso appositi bandi. E difatti dal ministero dell’Istruzione non arriverà il becco di un quattrino a Balestrate per mettere in sicurezza le scuole. Il Comune si è visto sfumare l’opportunità di incassare un finanziamento per il rifacimento dell’impianto elettrico della scuola elementare “Aldo Moro” e per l’asilo “Piersanti Mattarella”. Una manovra complessiva da circa 140 mila euro. Soldi che oltretutto il Comune è obbligato a trovare dal momento che l’Inail, l’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, ha “diffidato” proprio il Comune ad effettuare i lavori. “Ora l’ente sarà costretto ad indebitarsi con l’accensione di un mutuo” sottolinea il leader del movimento Spazio Comune, che rappresenta l’opposizione in consiglio comunale. Tutto confermato dal sindaco Totò Milazzo: “Avevo già preventivato questa ipotesi di una possibile esclusione dal Comune dai beneficiari dei fondi del ministero – precisa – motivo per cui ho allestito le procedure per tempo per l’accensione del mutuo. I lavori si faranno comunque a fronte di un bando concepito malamente”. Scoppia la polemica in paese per questo finanziamento sfumato che per l’appunto ora costringe il Comune ad indebitarsi: “Questo mutuo – rilancia Rizzo – lo pagheremo noi cittadini per i prossimi 20 anni. Aumento delle tasse locali e nuovi mutui sono un mix micidiale per i bilanci familiari e del nostro Comune”. Il sindaco rispedisce le critiche al mittente: “Le modalità del bando erano da prima Repubblica, e forse nemmeno, – replica il primo cittadino – e prevedevano come unico requisito il criterio dell’ordine cronologico dell’invio delle domande a partire dal giorno di pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Da considerare che il mutuo contratto è a buone condizioni per l’ente e comporterà una piccola spesa che non inficerà la salute delle finanze. Tutte queste polemiche sono assolutamente sterili e pretestuose, l’opposizione potrebbe ogni tanto risparmiarsele”. Spazio Comune è convinta invece che il Comune aveva manovra per potere raggiungere l’obiettivo: “Si sono verificati nuovamente problemi con la tempistica per il Comune – precisa Vito Rizzo -: il precedente bando lo hanno visto in ritardo, in questo invece non siamo stati abbastanza veloci. Sarebbe bastato inviare la richiesta dalla mezzanotte fino alle 8 del primo giorno utile per poter presentare i progetti e ottenere questi finanziamenti, come risulta da graduatoria”. Anche in questo Milazzo risponde per le rime: “Gli uffici comunali aprono alle 8 del mattino, non si lavora la notte – è la risposta stizzita -. Non vedo come sarebbe stato possibile inviare la documentazione di notte. Forse altri sindaci che hanno ottenuto i fondi avevano avuto una soffiata sulla necessità di inviare addirittura la notte le istanze”.

Alcamo: Costa Gaia, la sfilata delle squadre

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Il sindaco Sebastiano Bonventre ha accolto l’enorme folla di giovani calciatori in erba assiepata nella centralissima piazza Ciullo di Alcamo. Oltre mille i baby calciatori che hanno preso parte alla sfilata di ieri sera che ha di fatto aperto la fase finale del prestigioso e tradizionale torneo di calcio giovanile del Costa Gaia, giunto quest’anno alla sua XXVII edizione. Già questa mattina le prime gare in 12 campi della provincia trapanese che ospitano le varie categorie delle due macroaree di campionati, “Esordienti” (per calciatori dell’anno 2011) e “Pulcini” (per calciatori nativi tra il 2002 e il 2006). Il terzo e decisivo appuntamento della prima fase a gironi, sarà celebrato domani mattina. E’ stata una grande giornata di sport e spettacolo, con i ragazzi ad intonare i cori della propria squadra.

Nonostante la crisi contingente, che ha costretto in parte a ridimensionare il torneo, la manifestazione comunque rimane su eccelsi livelli. Tanto che a partecipare si sono anche squadre che prevengono da Stati Uniti, Francia e Spagna. Gli Usa sono presenti con una grossa scuola calcio, l’Eastern Young Soccer di New York, guidata da un ex portiere siciliano ed al suo terzo anno di partecipazione al Costa Gaia, mentre la Spagna è tornata con il Binissalem di Palma de Majorca, squadra della Segunda Division B, campionato corrispondente alla nostra Prima Divisione di Lega Pro. Novità assoluta, invece, la partecipazione del Football Club du Bourget, scuola calcio di Le Bourget, cittadina che sorge nei pressi dell’omonimo aeroporto, a circa 15 chilometri da Parigi. Le note dell’inno ufficiale del torneo hanno fatto da corollario all’evento.

All’evento hanno preso parte il presidente dell’Adelkam, Salvatore Bonino; il rappresentante della Conad, main sponsor del torneo, Mauro Arena; il presidente del consiglio comunale di Alcamo, Giuseppe Scibilia, assieme all’assessore allo sport Abbinanti ed al sindaco. Applausi da parte dei newyorkesi quando dal palco è stato comunicato l’interesse mostrato dal quotidiano statunitense America Oggi, giornale in italiano molto diffuso nel nord est degli States, che nel numero di ieri ha dedicato una pagina intera proprio alla partecipazione, al torneo Costa Gaia, dell’Eastern Young Soccer di New York.

Castelvetrano: Messina Denaro, parla Cimarosa

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Si rompe il muro dell’omertà attorno alla latitanza del boss Matteo Messina Denaro? Sembrerebbe proprio di sì. Ci sarebbe uno degli uomini fidati del numero uno di Cosa nostra che avrebbe deciso di collaborare con la giustizia. E’ quanto rivela questa mattina il quotidiano La Repubblica. Uno degli uomini più fidati del capomafia trapanese ha deciso di parlare con i magistrati, secondo il quotidiano. Si tratta dell’imprenditore Lorenzo Cimarosa, 54 anni, uno degli arrestati nel blitz del 13 dicembre scorso, la cui moglie è cugina del superboss. “Sono esasperato dai continui arresti, dalle perquisizioni e dai sequestri che fate a Messina Denaro” avrebbe detto il collaborante ai carabinieri del Ros. Ai magistrati Paolo Guido, Marzia Sabella e Teresa Principato ha spiegato il proprio ruolo all’interno dell’organizzazione, quello di provvedere al sostentamento del boss e della sua famiglia, negli ultimi due anni. Negli ultimi mesi Cimarosa avrebbe fatto avere a Messina Denaro circa 60 mila euro, 8 mila soltanto nel mese di dicembre. La sua azienda, la M. G. costruzioni, intestata ai figli e che nel trapanese si è aggiudicata appalti importanti, è considerata dal boss come una sorta di bancomat. Nelle dichiarazioni di Cimarosa la storia di appalti, tra cui quello relativo alla realizzazione del parco eolico di Mazara del Vallo. L’inchiesta di qualche settimana fa ha accertato l’esistenza di un articolato circuito imprenditoriale, che assicurava di fatto il controllo quasi monopolistico nel settore dell’edilizia e relativo indotto, mediante la gestione e la realizzazione di importanti commesse, tra cui opere di completamento di aree industriali, parchi eolici, strade pubbliche e ristoranti. La collaborazione di Cimarosa potrebbe essere utile proprio in questa direzione: si spera di potere ricostruire con esattezza il sistema di potere e spartitorio, puntando alla scoperta di altri meccanismi ancora oggi in fase di indagine. L’organizzazione era in grado di monitorare costantemente le opere di maggiore rilevanza del territorio, intervenendo nella loro esecuzione con una fitta rete di società controllate in modo diretto o indiretto da imprenditori mafiosi ed elementi di spicco del sodalizio. Dalle indagini è emerso il ruolo di responsabilità decisionale raggiunto in seno al sodalizio mafioso da Patrizia Messina Denaro e da Francesco Guttadauro, rispettivamente sorella e nipote del ricercato. Proprio perché marito della Denaro, i magistrati sono convinti che l’imprenditore possa rivelare moltissimi particolari che possano anche portare sulle tracce del superlatitante. L’inchiesta ha inoltre accertato la diffusa pressione estorsiva esercitata sul territorio anche ai danni di imprese concorrenti e perfino di privati cittadini che avevano ereditato una rilevante somma di denaro. Allo stato Cimarosa può essere considerato un semplice “dichiarante” ma presto potrebbe diventare un vero e proprio collaboratore. Posizione ed eventuale pentimento che dovranno vagliare attentamente i magistrati.

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