Presto il territorio alcamese e tutte le sue informazioni più salienti sarà interamente “digitalizzato”. E comodamente da casa, con un semplice click, si potranno visionare dati tecnici, economici e amministrativi, solo per fare un esempio. Tutto ciò grazie ad un progetto portato avanti dalla Provincia regionale di Trapani, avviato diversi anni fa, e che si sta oggi concretizzando. Infatti la giunta alcamese, guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre, ha approvato un accordo di collaborazione con la Provincia per la messa a regime del cosiddetto “Sit”, il sistema informatico territoriale per la gestione e la costituzione di una base cartografica su scala provinciale con relative banche dati. Siamo in presenza di una piattaforma informatica che mette in relazione alla loro localizzazione geografica i dati amministrativi, tecnici, economici, scientifici e statistici, riguardanti i settori ritenuti strategici e strettamente legati alle caratteristiche del territorio della Provincia (Viabilità, Ambiente, Beni Culturali, Impianti ed attrezzature, Portualità, Agricoltura, Cave, Turismo, Protezione Civile). Il sistema è stato realizzato dall’Ufficio di Piano Territoriale della provincia diretto dall’Ingegnere Alessandro Putaggio, e dallo Staff Innovazioni Tecnologiche. Già il sito è stato attivato anche se ancora è in fase di rodaggio, quindi sperimentale. On line andranno dei dati cartografici e territoriali della provincia e delle specifiche progettazioni comunali, come ad esempio il piano triennale delle opere pubbliche. Già lo scorso anno fu consegnato ai tecnici comunali un Dvd contenente il software nonché una banca dati con le principali cartografie del territorio provinciale, i grafici della viabilità provinciale, i dati amministrativi dei Comuni ed i dati sulle Aree protette, che rende possibile la visualizzazione e la stampa dei dati territoriali. Questa fase sperimentale è stata propedeutica all’avvio definitivo del Sistema Informativo Territoriale Provinciale che consentirà agli uffici tecnici comunali di effettuare l’aggiornamento online delle banche dati e la fruizione delle stesse via Internet anche da parte di professionisti e cittadini. Le legislazioni comunitaria e nazionale valorizzano il patrimonio informativo pubblico quale strumento di trasparenza dell’attività amministrativa, diffusione della conoscenza nonché come elemento da impiegare per lo sviluppo economico e sociale del territorio chiamando le amministrazioni pubbliche ad intraprendere iniziative di Open Government. Alcune recenti norme impongono, tra l’altro, la pubblicazione dei dati pubblici in modalità di Open Data per rispondere a molteplici finalità: rendere l’amministrazione trasparente, attraverso la diffusione delle informazioni relative al suo funzionamento; migliorare la qualità della vita dei cittadini; e dare impulso all’economia dell’immateriale, in considerazione del grandissimo valore delle informazioni formate e detenute da istituzioni ed amministrazioni.
Trapani: Birgi, trovati solo 2 milioni di euro
I Comuni della Provincia di Trapani si impegneranno a versare due milioni di euro. Più di questo non si poteva fare. Dopo la firma si vedrà come definire il contratto, e cosa i sindaci avranno in cambio concretamente per il loro impegno, soprattutto sotto forma di pubblicità e di collegamenti da e per l’aeroporto. I due Comuni che mancano all’appello sono Erice (che è stato il primo ad impegnarsi, con 50.000 euro, ma poi sta facendo un tentativo per arrivare a 120.000 euro) e Marsala. Quest’ultimo Comune ha all’ordine del giorno la delibera per l’adesione, e sta ancora definendo le giuste modalità per versare questi 300.000 euro quale quota spettante. Della questione si è interessata la prefettura di Trapani che ha quindi fatto da collante tra la società che gestisce lo scalo trapanese e le pubbliche amministrazioni della provincia. “Il mio intervento è stato sollecitato da diverse parti – sostiene i prefetto Leopoldo Falco -. Tutti sono d’accordo che bisogna assicurare il rinnovo del contratto con Ryanair. Nella vicenda si è inserita anche la Regione, che ha comprato le quote della Provincia di Airgest, per evitare speculazioni da parte di privati. Il ruolo della Prefettura è stato quello di chiedere innanzitutto ad Airgest e Camera di Commercio di ridurre le loro richieste nei confronti dei Comuni, riducendo da 3 a 2 milioni di euro l’impegno chiesto ai Comuni del territorio. Si è fatto un piano di ripartizione, cercando di mettere tutti d’accordo sulle giuste quote da versare. Ho apprezzato moltissimo lo sforzo dei sindaci”. Da considerare però che siamo in presenza al momento di un accordo verbale e nulla di più. Il contratto vero e proprio quindi dovrà ancora essere firmato e quindi gli impegni di spesa in bilancio ancora concretamente da effettuare. Forse sarà in quel momento che si dovranno fare davvero i conti in tasca agli enti locali, al di là delle belle intenzioni. Giovedì 23 gennaio Airgest e Camera di Commercio andranno a Roma per firmare il contratto con Ryanair. 22 Comuni su 24 si sono impegnati, con forme diverse, a sostenere l’operazione. Certo è che bisognerà trovare un altro milione di euro per trattenere Ryanair a Birgi, elemento indispensabile per continuare a far crescere uno scalo che ha goduto proprio della presenza della compagnia irlandese in termini di presenze per le sue rotte nazionali e internazionali. Infatti per far base la Ryanair chiede un contratto da 3 milioni di euro. Intanto resta ancora aperto il nodo dei conflitti tra gli stessi Comuni e l’Airgest. Infatti da tenere in considerazione che il sindaco di Marsala ha chiesto la rimozione del management dell’aeroporto in cambio dell’adesione del suo Comune: “Su questa decisione non posso intervenire – aggiunge Falco -. Posso dire che tutti i sindaci hanno fatto il massimo sforzo. I Comuni metteranno in totale due milioni di euro l’anno, senza sapere cosa farà la Regione Siciliana delle sue quote. Se giovedì si firmerà il contratto tra Airgest, Camera di Commercio e Ryanair gli sviluppi saranno tanti”.
Alcamo, MODi: “ecco come ridurre i gettoni di presenza”
Una lettera-proposta al Presidente del Consiglio Comunale di Alcamo affinché si riduca del 70% il valore del gettone di presenza dei consiglieri comunali e una modifica dell’art. 20 del Regolamento Comunale in modo da adeguarlo allo Statuto Comunale che prevede che le Commissioni che intendano svolgere indagini conoscitive si riuniscano solo su “esplicito mandato del Consiglio Comunale”.
È questo in sintesi il contenuto della richiesta inviata dall’associazione MODi (movimento opinione differenti) di Alcamo, attraverso il suo presidente Antonino Vallone, qui di seguito riportata:
“I cittadini dell’associazione MODi di Alcamo, qui rappresentati dal loro presidente, sig. Antonino Vallone, in vista di una riduzione della spesa del Comunale, in modo da alleviare la tassazione a carico dei cittadini, ha pensato di estendere questa riduzione anche ai costi del Consiglio Comunale e pertanto Le chiedono:
a) che, come previsto dal 5° comma dell’art. 19 della Legge Regionale 23 dicembre 2000 n. 30 e dalla L.R. 16 dicembre 2008 n. 22, il Consiglio Comunale deliberi la diminuzione del 70% del valore del gettone di presenza a cui hanno diritto i consiglieri comunali
b) che con idonea deliberazione venga rivisto il comma 1 dell’art. 20 del Regolamento comunale (“Nelle materie di loro competenza le Commissioni possono disporre, indagini conoscitive intese ad acquisire notizie, informazioni e documentazioni”), poiché questo testo, dando facoltà alle Commissioni permanenti di svolgere anche attività di indagini su temi di loro competenze e non vincolando tale facoltà ad un esplicito mandato del Consiglio Comunale, elude quanto invece stabilito chiaramente dal 6º comma dell’art. 12 dello Statuto comunale che recita: “Le commissioni di cui al precedente 4° comma su esplicito mandato del C.C. effettuano indagini conoscitive al fine di acquisire informazioni, dati e documentazione utile all’attività consiliare, avvalendosi anche di audizioni di soggetti pubblici e privati”. Il comma 4° dell’art. 12, che attribuisce alle Commissioni facoltà di svolgere indagini conoscitive, si riferisce, infatti, sia alle Commissioni permanenti (remunerate con gettone di presenza) sia a quelle speciali (non remunerate). La nostra proposta, fondata sulla palese difformità del Regolamento rispetto al testo dello Statuto, si potrebbe attuare semplicemente aggiungendo al comma 1 dell’articolo 20 del Regolamento, dopo la frase “nelle materie di loro competenze le commissioni”, le parole “su esplicito mandato del Consiglio Comunale”. In questo modo tutte le riunioni delle Commissioni permanenti che si effettuano per svolgere “indagini conoscitive al fine di acquisire informazioni, dati e documentazione…” dovranno ricevere prima un esplicito mandato del Consiglio Comunale. Ciò porterà ad indire queste riunioni con maggiore ponderatezza e quindi con una migliore ottimizzazione dell’uso del denaro pubblico”.
I giudici della DDA al processo Campus Belli chiedono 18 anni per Cirò Caravà, l’ex sindaco di Campobello
Il Pubblico Ministero della Direzione Distrettuale Antimafia Pierangelo Padova ha chiesto 18 anni di reclusione per Ciro Caravà, 54 anni, ex sindaco di Campobello, arrestato durante l’operazione Campus Belli.
Caravà è imputato insieme a Leonardo Bonafede, 81 anni, considerato capo della famiglia mafiosa di Campobello, Cataldo La Rosa, 48 anni, Simone Mangiaracina, 76 anni, considerati uomini e braccia operative di Gaspare Lipari, 46 anni, che secondo gli inquirenti svolgeva il collegamento tra Caravà e Antonino Moceri, 62 anni, e Antonio Tancredi, 53 anni, imprenditori accusati di concorso esterno in associazione mafiosa.
Caravà è accusato di aver intrattenuto rapporti con gli esponenti della cosca locale. I giudici per Simone Mangiaracina ha chiesto 20 anni di carcere, 18 per Cataldo La Rosa, 16 per Gaspare Lipari, 15 anni per Antonino Moceri e Antonio tancredi e 6 anni per Leonardo Bonafede che ha la sola accusa di intestazione fittizia di beni ma in passato già condannato per associazione mafiosa.
Secondo gli inquirenti la famiglia mafiosa di Campobello era tra le più vicine alle strategie di Matteo Messina Denaro, latitante dal 1994. Al processo si sono costituiti parti civili il Comune di Campobello e le associazioni antiracket di Alcamo, mazara del Vallo, marsala, e Trapani oltre al centro Pio la Torre.
Partinico: parroco nega ostia a Down
Si presenta davanti al parroco e gli chiede di ricevere la comunione ma viene rifiutato: “A voi non dò l’ostia consacrata”. E’ accaduto a Partinico ad un cinquantenne affetto dalla sindrome di Down tra lo stupore dei familiari che lo accompagnavano ed esplode il caso. Teatro del caso abbastanza singolare la chiesa di Gesù e Maria, nel centro storico della cittadina partinicese. A negare l’ostia consacrata durante la santa messa di domenica il responsabile della Rettoria della chiesa stessa, don Salvatore Patti. Il suo rifiuto sarebbe partito da un’attenta osservazione di un gruppo di due uomini e una donna che accompagnavano il portatore di handicap. Poco prima qualcuno aveva riferito al sacerdote della presenza in zona di appartenenti ad una setta satanica. Gli atteggiamenti di questo gruppo di persone sono stati, all’occhio del sacerdote, sospetti. Sospetti che è finito per ricadere su questi soggetti che accompagnavano il Down.
Il rettore della chiesa giustifica il suo gesto per una sorta di protezione che avrebbe voluto garantire alla sua chiesa ed alla comunità. Infatti proprio Gesù e Maria nel marzo del 2012 fu presa di mira da alcuni balordi che rubarono dal tabernacolo un calice d’oro e la pisside con le ostie consacrate. Ad avvalorare la sua tesi, continua ancora il sacerdote nella sua spiegazione del fatto, quanto accaduto alla fine della messa con la donna che faceva parte del gruppo che accompagnava il ragazzi affetto dalla sindrome di Down.
Il caso è stato subito segnalato all’arciprete della città, monsignor Salvatore Salvia, ed all’arcivescovato di Monreale, competente per territorio. Un fatto increscioso che però sarebbe stato subito chiarito. Il gruppo di persone ritenute sospetto era invece molto conosciuto negli ambienti ecclesiastici della città, quindi alla base di tutto soltanto un malintenso:
Alcamo: scoperto decesso dopo un anno
ALCAMO (TP) – Un anno: tanto tempo sarebbe trascorso dal giorno in cui è morto un pensionato alcamese di 66 anni, Antonino Coraci, trovato ieri nella sua abitazione dopo che i parenti più stretti avevano lanciato l’allarme. Questo quanto stabilito dalla perizia del medico legale e trasmessa al magistrato della Procura di Trapani a cui è stata inviata l’informativa del clamoroso caso. Proprio in base a questa informativa è stato disposto di non effettuare alcun esame autoptico sul corpo dell’uomo. Dai riscontri appare chiaro che la morte sarebbe avvenuta per cause naturali. Ecco perché non è stato aperto alcun fascicolo. Caso chiuso, quindi, e salma restituita ai familiari. Si archivia quindi come un dramma della solitudine quello accaduto in questi giorni nella cittadina alcamese dove un anziano è stato trovato morto addirittura dopo un anno. Di lui restano poche, pochissime tracce. Come il più classico dei casi di uomini invisibili, che muoiono soli, abbandonati al loro destino, e di cui si archivierà presto anche il più flebile dei ricordi. Non sembra affatto scossa la via San Tommaso, stradina del centro storico zeppa di abitazioni e di residenti. Questa mattina regnava il più assoluto silenzio. Tapparelle chiuse, porte sbarrate, non un solo residente che si affacciasse incuriosito. Questa mattina tutto sembra essere tornato alla normalità dopo la scoperta macabra dell’altro ieri. In quella casa del civico 58, dove viveva Coraci, si sono catapultati vigili del fuoco e carabinieri: un insolito scenario per la tranquilla stradina del centro urbano. Dopo essere entrati dentro l’abitazione i militari dell’Arma hanno scoperto il corpo del 66enne riverso a terra, in avanzatissimo stato di decomposizione, orami ridotto quasi del tutto ad uno scheletro. A lanciare l’allarme è stato il fratello dell’anziano, che vive ancora a Bologna e che per l’appunto da un anno non lo sentiva più. Ma come è possibile che ci si sia accorti di lui soltanto dopo un anno? Non aveva moglie e nemmeno figli, faceva una vita abbastanza ritirata, poche uscite e una vita sotto il punto di vista igienico-sanitario anche abbastanza i limiti. Ciò che si scorge dalla finestra al piano terreno della sua abitazione è una casa letteralmente sottosopra, mal messa non solo perché da un anno nessuno faceva pulizie. L’impressione è che l’anziano conducesse una vita estrema, quasi da clochard con la differenza che aveva almeno un tetto sulla testa dove ripararsi. Presumibilmente è stato colto da un malore e non ce l’ha fatta a chiamare i soccorsi. E’ morto così, in silenzio, così come in silenzio era ritornato nella sua Alcamo da dove era emigrato, come tanti altri comunissimi cittadini in cerca di lavoro. Accumunato nel destino beffardo da un concittadino della provincia trapanese. A Mazara del Vallo, infatti, un altro uomo di 42 anni, Antonio Lisma, è stato rinvenuto privo di vita nell’abitazione dove viveva da solo. Sarebbe morto un paio di giorni fa per cause naturali, secondo quanto accertato dal medico legale che ha effettuato l’ispezione cadaverica.
Alcamo: piazza Bagolino, invertito senso marcia
Da questa mattina parte un nuovo step importante del nuovo assetto del piano traffico ad Alcamo: è entrata in vigore l’inversione di marcia all’interno e all’esterno di piazza Bagolino, area di grande snodo del traffico veicolare perché rappresenta uno degli ingressi principali del territorio. In sostanza sono stati invertiti i sensi di marcia delle de strade di accesso alla piazza. Quella all’interno del parcheggio e quella all’esterno. Comunque entrambe le arterie non possono più, come in passato sboccare sulla strada della cosiddetta “discesa del santuario” ma possono solo procedere verso porta Palermo. Con questa inversione si vuole favorire l’ingresso degli automobilisti che arrivano dai Comuni limitrofi che si ritroveranno di fronte il quasi inutilizzato parcheggio sotterraneo. In tal modo si punta a snellire il traffico veicolare nell’asse tra piazza Bagolino e il quartiere di San Francesco, spesso in tilt nelle ore di punta proprio a causa dell’eccessivo flusso di veicoli tutti sempre concentrati nella stessa direzione. Gli operai del Comune hanno provveduto al montaggio della nuova segnaletica verticale, con l’installazione di divieti di accesso e obblighi di direzione per aiutare automobilisti e centauri ad orientarsi. Nel contempo il comando di polizia municipale già da questa mattina ha predisposto un servizio di potenziamento della vigilanza con due unità sul posto per l’intera giornata, in modo da informare la gente della novità. Inutile dire che gli utenti della strada hanno dimostrato un certo disorientamento, anche abbastanza logico considerato che si tratta di una modifica sostanziale dell’assetto viario. Per l’amministrazione comunale, che ha lavorato in stretta sinergia con l’ufficio di mobility manager, si tratta di cambiamenti per il momento in via sperimentale che puntano al miglioramento della circolazione stradale.
La prima importante modifica di questo nuovo Piano traffico è stata quella, introdotta alla vigilia delle festività natalizie, dell’eliminazione dei parcheggi in corso VI aprile, nel tratto del cosiddetto corso stretto. Accanto a queste iniziative ci sarà anche il ripristino delle bici elettriche vandalizzate e l’emissione del bando per incentivare l’acquisto di bici elettriche e non. E questi cambiamenti solo il preludio al ripristino del ritorno alla Zona a traffico limitato permanente nel centro cittadino. Queste scelte sono state frutto del lavoro portato avanti dall’appena istituto ufficio della mobilità sostenibile, composto da esperti del settore che hanno collaborato a titolo gratuito a fianco dell’amministrazione comunale. Sono stati proprio loro che hanno effettuato un sondaggio tra i cittadini per recepirne le istanze. Nel contempo sarà potenziato il servizio di pedibus, che consiste nell’accompagnamento vigilato degli alunni di diverse scuole dell’obbligo.
Alcamo, il sindaco risponde al comitato cittadino
Il sindaco di Alcamo risponde punto per punto al documento presentato dal comitato cittadino “Il popolo alcamese si ribella”, con una lunga nota che si riporta integralmente qui di seguito:
“In merito a quanto emerso in queste settimane in relazione alla TARES (la nuova tassa imposta dallo Stato e applicata dai Comuni) e conseguente presa di posizione da parte di un comitato cittadino denominato “il popolo alcamese si ribella”, il Primo Cittadino, Sebastiano Bonventre, risponde puntualmente alle richieste dello stesso con il documento allegato.
Si specifica altresì che il Sindaco, incontrando i cittadini durante l’assemblea pubblica del 29 Dicembre u.s. si è già impegnato ad assumersi le responsabilità di competenza e, come si legge nel documento allegato, alle richieste del comitato si danno risposte articolate e precise, nel rispetto delle normative vigenti e al fine di garantire sempre migliori servizi per il cittadino.
GABINETTO SINDACO
DOCUMENTO PUNTUALE DEL SINDACO SEBASTIANO BONVENTRE IN RISPOSTA ALLE PROPOSTE E RICHIESTE PRESENTATE DA PARTE DEL COMITATO CITTADINO “IL POPOLO ALCAMESE SI RIBELLA”
Punto 1 – Per quanto riguarda, la TARES si è già provveduto al potenziamento dell’Ufficio Tributi con il trasferimento di diverse unità di personale e l’attivazione di sei sportelli di ricevimento; i controlli sui conteggi sono stati portati avanti registrando circa il 15% di inesattezze sui pressappoco 1200 contribuenti già ricevuti, il che non è poco e me ne scuso assumendomi ogni responsabilità. La situazione tuttavia, anche riguardo all’attesa dei cittadini, si avvia alla normalizzazione e nessuno pagherà un euro in più del dovuto; qualora ciò si dovesse verificare avverranno i relativi rimborsi.
Nel merito del potenziamento dell’ufficio tributi già comunicato alla città subito dopo l’assemblea del 29 Dicembre, anche la stampa e i media ne hanno dato notizia specificando come sia stato reso operativo un servizio di accoglienza e consulenza, su appuntamento, per il controllo delle rispettive pratiche già ricevute dai contribuenti ed è stato emesso un comunicato per chiarire le sigle presenti in bolletta.
Punto 2 – L’ulteriore dilazionamento rateale della TARES, dopo verifica normativa, non è purtroppo possibile, in quanto trattasi di imposta di competenza dell’anno 2013. Peraltro in altri Comuni le rate per il pagamento del tributo 2013 sono state già versate nel corso dell’anno. Si ribadisce come le tariffe qui applicate siano oggettivamente tra le più basse di Sicilia.
La Giunta ha approvato in ossequio a quanto concordato nella precedente assemblea le linee di indirizzo per alleviare i costi della terza rata Tares alla popolazione con maggiori difficoltà economiche.
Punto 3 – Per l’IMU, l’eventuale riduzione delle aliquote può essere proposta solo per il 2014 considerando che il minore gettito va recuperato con altre entrate e/o riduzioni di spesa. L’agevolazione del comodato per la prima casa era previsto dallo Stato solamente purtroppo per la seconda rata del 2013 dall’art. 2 bis del D.L. 102/2013 introdotto dalla legge di conversione approvata il 28/10/2013.
Per l’anno 2014, la legge di stabilità 2014 (L. 147/2013) non ha previsto tale possibilità ma ci attiveremo per trovare, come al solito insieme a voi, le soluzioni più favorevoli ai cittadini.
Resta peraltro ancora da comprendere come lo Stato vorrà procedere con le tassazioni prossime che al di là delle rinnovate sigle non sono ancora state ben definite scaricando ipocritamente sui Sindaci, vittime e non complici di questo modo di procedere, risentimenti popolari;
Punto 4 – La proposta di stabilire il diritto alla percezione dei gettoni di presenza per i consiglieri comunali è rimessa all’autonomia del Consiglio Comunale su cui il Sindaco non ha alcuna potestà, così come la convocazione delle sedute consiliari.
Il presidente Scibilia comunque, con la sua sensibilità, si attiverà per eliminare ogni eventuale inefficienza.
Punto 5 – I consiglieri comunali non percepiscono mensilità ma soltanto un gettone di presenza.
Rispetto alla precedente legislatura i costi per il Consiglio sono già ridotti di circa un 25% e quelli per la Giunta di quasi il 50% e non solo in virtù della riduzione numerica degli Assessori (costo di circa 23.000 €. lordi a componente a fronte di un precedente 28.000). Questi ultimi peraltro per decisione del Sindaco verranno azzerati con la prossima Giunta, ed il ricavato cosituirà un fondo a sostegno ulteriore delle fasce più deboli.
Infatti il Sindaco in accordo con la coalizione, nel tentativo di rilanciare l’azione di Governo, ha dichiarato l’azzeramento politico della Giunta e manifestato la volontà che siano gli stessi attori dell’economia cittadina a scegliersi i propri rappresentanti per condurre insieme il percorso di crescita su programmi condivisi.
E per quanto riguarda la riduzione della spesa di costi non necessari, essa risulta essere già stata attuata dal Comune di Alcamo (la spesa corrente del 2012 rispetto al 2011 è stata ridotta di circa 3 milioni di euro) ed è già stato costituto il Centro unico di costo senza gravi ripercussioni sulla qualità complessiva dei servizi erogati, tutt’altro.
Punto 6 – Per quanto attiene la riorganizzazione del personale comunale l’Amministrazione sta procedendo con la riassegnazione dei vari servizi comunali in modo da rendere sempre più funzionali alle esigenze dei cittadini i servizi stessi.
Si rammenta come il rinnovo dei contratti dei precari in scadenza sia stato volutamente solo trimestrale proprio per verificare l’effettiva disponibilità di tale personale a svolgere solo mansioni utili per il funzionamento della macchina comunale, pena la non conferma.
E’ stato predisposto uno stringente piano delle performances dei dirigenti cosicchè le loro retribuzioni accessorie saranno dovute solo e se accompagnate da obiettive valutazioni di efficienza e produttività a partire da quelle relative all’anno 2013 e si è proceduto alla nomina dell’Organismo Indipendente della Valutazione.
Punto 7 – Per il contratto di raccolta dei rifiuti, il Comune di Alcamo facendo parte della SRR denominata Trapani Provincia Nord è obbligato al subentro con la ditta AIMERI che svolge il servizio, secondo una gara effettuata dall’ex ATO con scadenza 2016.
Tuttavia, alla luce del nuovo accordo sottoscritto il 9 Gennaio scorso, sarà possibile rivedere la modalità di raccolta e verranno rimesse in funzione le isole ecologiche per potenziare la raccolta differenziata. Al riguardo sono state già avviate le diffide per il ripristino appunto di esse e le procedure per il controllo e monitoraggio dei ricavi derivanti dai materiali di recupero.
Punto- 8 – L’informatizzazione degli uffici comunali risulta già ad un buon livello di attuazione ma è stata data direttiva agli uffici per ridurre, fino ad abolire, la produzione di documenti cartacei, al fine di conseguire dei risparmi di spesa.
Punto 9 – Le riunioni del Consiglio comunale sono già trasmesse in diretta streaming e nell’androne del Palazzo di Città è presente una postazione multimediale dalla quale è possibile seguire le sedute del Consiglio.
Punto 10 – L’eventuale sistemazione definitiva della rete idrica per evitare carenze d’acqua ha dei costi esorbitanti (circa 7/8 milioni di euro) che non possono essere sostenuti a meno che non si ottenga un adeguato finanziamento ( su cui in ogni caso stiamo già lavorando ) anche in considerazione dei limiti di spesa previsti dal Patto di Stabilità. Tuttavia, è in fase di definizione, non oltre il 31 marzo per contratto, l’arrivo di 70l/secondo proveniente dall’acquedotto Montescuro che dovrebbe significativamente ridurre i disagi correnti.
Si ricorda come Alcamo non possieda sorgenti all’interno del proprio territorio e questo comporta complesse e lunghe procedure di convogliamento dell’acqua in città con reti particolarmente lunghe ed impianti di sollevamento dai costi onerosi.
Va rivisto pertanto l’intero sistema idrico una volta per tutte ma non mi si chieda di dover risolvere in 18 mesi quanto non fatto in un secolo! Se qualcuno lo sa fare subito batta un colpo e faccia sapere come fare!
Punto 11 – l’Ufficio SUAP è già stato attivato nel rispetto della vigente normativa e si sta procedendo alla sua registrazione ufficiale al fine di garantirne il funzionamento ottimale in collaborazione con la Camera di Commercio.
Punto 12 – Per quanto riguarda il suolo pubblico, le tariffe, in confronto ad altri comuni della Provincia aventi caratteristiche simili al nostro, sono già più basse.
Tuttavia potrebbe effettuarsi un’ulteriore riduzione per le occupazioni relative alle attività edilizie e, nel contempo, adeguare eventualmente al rialzo le altre tipologie di occupazione.
Punto 13 – Per il P.R.G. l’Assessorato competente ha già concluso la fase partecipativa con le categorie professionali, sindacali e produttive per definire le linee guida e si proseguirà speditamente con l’iter successivo che è di competenza consiliare ed a cui sono state già trasmesse le istanze raccolte.
Ma si rimane disponibili ad una piena condivisione del percorso di sua definizione con i cittadini tutti in merito a questo strumento fondamentale di sviluppo.
Punto 14 – Le strutture comunali sono già in gran parte adeguate alle norme vigenti per quanto riguarda la sicurezza e gli impianti, sono in fase di risoluzione le rimanenti carenze. Per il risparmio energetico, sicuramente sarebbe utile procedere con le nuove tecnologie ed infatti si attende l’esito del ricorso sulla revoca dei finanziamenti regionali legati ad una gara di appalto del 2003 che in questo momento comunque ci vincola.
E’ una della maggiori criticità odierne ma la stiamo affrontando di petto una volta per tutte con i tempi purtroppo della Giustizia Italiana.
Punto 15 – La proposta di rinuncia dei consiglieri comunali all’aumento del gettone di presenza relativa al rientro nel patto di stabilità è rimessa all’autonomia del Consiglio Comunale.
Punto 16 – Le commissioni consiliari, le cui sedute sono pubbliche, sono formate per legge solo dai consiglieri comunali. I rappresentanti delle associazioni cittadine possono far parte di eventuali consulte che potranno essere costituite per determinati argomenti ed ascoltate in merito.
Piena disponibilità immediata per quanto di mia competenza a procedere in tal senso.
Punto 17 – Sulla questione delle aree da destinare alla pubblicità, l’Ufficio competente sta provvedendo alla rivisitazione del Piano degli Impianti Pubblicitari. Le proposte di ulteriori miglioramenti al regolamento comunale sulla Pubblicità e al Piano saranno in ogni caso discusse con i cittadini attraverso le loro rappresentanze con un apposito tavolo tecnico da convocare a breve attraverso l’Assessorato di competenza.
Mi permetto ancora di ricordare come soltanto nell’ultima settimana siano stati affidati dal Comune lavori al netto dei ribassi per circa 15 mln di €., anche ad imprese locali, e come si sia definita una altra gara di appalto per ulteriori 5 mln. di €.
Se questo è il nulla, come da Voi scritto, sono orgoglioso di rappresentare il nulla.
Cordialmente
Sebastiano Bonventre
Sindaco della Città di Alcamo “
Alcamo, finanziati il centro antiviolenza e il pronto soccorso sociale
È stato pubblicato il decreto dell’assessorato regionale alla Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro riguardante la graduatoria dei progetti presentati per la riqualificazione di beni confiscati alla mafia.
Tra questi sono stati ammessi al finanziamento due progetti presentati dal Comune di Alcamo, rispettivamente: il progetto per istituire il Centro Antiviolenza, presso l’immobile confiscato alla mafia di via Benedetto Croce e quello riguardante il Pronto Soccorso Sociale da allestire presso l’immobile confiscato di via Tornamira; entrambi per un importo di 350 mila euro ciascuno.
Ars indagata, parlano i magistrati
Dopo gli avvisi di garanzia, ben 97 che hanno colpito 84 tra deputati e presidenti dei gruppi e della Regione all’ars, ora parla il magistrato che ha coordinato le indagini, leonardo Gueci.
“A noi – spiega – interessano i reati, non le valutazioni etiche o politiche, che spettano ad altri. E’ chiaro però che la lotta alla corruzione e al malaffare, così come la lotta alla mafia, non riguardano solo i magistrati, ma nelle loro conseguenze coinvolgono tutti i settori della società”.
“L’inchiesta – aggiunge Agueci – è partita per nostra iniziativa dopo il caso Fiorito. Come avvenuto in altre regioni, abbiamo deciso di avviare indagini a tappeto sulle spese di tutti i gruppi del Parlamento siciliano”. “Si tratta di un’indagine fondamentale – puntualizza – per verificare la correttezza della destinazione dei fondi a disposizione dei gruppi parlamentari”.
Intanto molti rigettano le accuse, altri chiariranno, altri ancora dicono che le cose non stanno proprio come dice la magistratura ma tutti si affidano, come di consueto, alla stessa magistratura.
Per Agueci intanto l’indagine sarebbe solo l’inizio. Ora la palla passa alle valutazioni morali e politiche dove Crocetta rinnega il rimpasto al PD dopo la serie interminabili di avvisati del partito he mette a rischio la permanenza della giunta regionale.