Alcamo: scoperto decesso dopo un anno

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ALCAMO (TP) – Un anno: tanto tempo sarebbe trascorso dal giorno in cui è morto un pensionato alcamese di 66 anni, Antonino Coraci, trovato ieri nella sua abitazione dopo che i parenti più stretti avevano lanciato l’allarme. Questo quanto stabilito dalla perizia del medico legale e trasmessa al magistrato della Procura di Trapani a cui è stata inviata l’informativa del clamoroso caso. Proprio in base a questa informativa è stato disposto di non effettuare alcun esame autoptico sul corpo dell’uomo. Dai riscontri appare chiaro che la morte sarebbe avvenuta per cause naturali. Ecco perché non è stato aperto alcun fascicolo. Caso chiuso, quindi, e salma restituita ai familiari. Si archivia quindi come un dramma della solitudine quello accaduto in questi giorni nella cittadina alcamese dove un anziano è stato trovato morto addirittura dopo un anno. Di lui restano poche, pochissime tracce. Come il più classico dei casi di uomini invisibili, che muoiono soli, abbandonati al loro destino, e di cui si archivierà presto anche il più flebile dei ricordi. Non sembra affatto scossa la via San Tommaso, stradina del centro storico zeppa di abitazioni e di residenti. Questa mattina regnava il più assoluto silenzio. Tapparelle chiuse, porte sbarrate, non un solo residente che si affacciasse incuriosito. Questa mattina tutto sembra essere tornato alla normalità dopo la scoperta macabra dell’altro ieri. In quella casa del civico 58, dove viveva Coraci, si sono catapultati vigili del fuoco e carabinieri: un insolito scenario per la tranquilla stradina del centro urbano. Dopo essere entrati dentro l’abitazione i militari dell’Arma hanno scoperto il corpo del 66enne riverso a terra, in avanzatissimo stato di decomposizione, orami ridotto quasi del tutto ad uno scheletro. A lanciare l’allarme è stato il fratello dell’anziano, che vive ancora a Bologna e che per l’appunto da un anno non lo sentiva più. Ma come è possibile che ci si sia accorti di lui soltanto dopo un anno? Non aveva moglie e nemmeno figli, faceva una vita abbastanza ritirata, poche uscite e una vita sotto il punto di vista igienico-sanitario anche abbastanza i limiti. Ciò che si scorge dalla finestra al piano terreno della sua abitazione è una casa letteralmente sottosopra, mal messa non solo perché da un anno nessuno faceva pulizie. L’impressione è che l’anziano conducesse una vita estrema, quasi da clochard con la differenza che aveva almeno un tetto sulla testa dove ripararsi. Presumibilmente è stato colto da un malore e non ce l’ha fatta a chiamare i soccorsi. E’ morto così, in silenzio, così come in silenzio era ritornato nella sua Alcamo da dove era emigrato, come tanti altri comunissimi cittadini in cerca di lavoro. Accumunato nel destino beffardo da un concittadino della provincia trapanese. A Mazara del Vallo, infatti, un altro uomo di 42 anni, Antonio Lisma, è stato rinvenuto privo di vita nell’abitazione dove viveva da solo. Sarebbe morto un paio di giorni fa per cause naturali, secondo quanto accertato dal medico legale che ha effettuato l’ispezione cadaverica.