Non finiscono mai i problemi idrici per Alcamo. Dopo l’allungamento dei turni da questo mese di giugno, passati in poco tempo da 4 a 6 giorni, ora arriva una nuova tegola. Siciliacque, società che gestisce l’acquedotto di Montescuro ovest da cui Alcamo attinge 50 litri di acqua al secondo, ha ridotto la fornitura proprio su Alcamo per “motivi tecnici”, secondo quanto rende noto l’ufficio Tecnico del Comune. La riduzione dell’acqua è avvenuta nel fine settimana, motivo per cui oggi ci sono state delle ripercussioni. Il turno di approvvigionamento viene quindi spostato di altre 24 ore rispetto alla tabella di erogazione stabilita dal Comune. Il turno pomeridiano di oggi, riguardante la zona di Sant’Anna bassa, è spostato a domani con erogazione fissata a partire dalle 19, mentre il turno di domani riguardante le zone da corso VI Aprile a Viale Europa (direzione sud), e da via Imperiale a viale Italia sarà spostato mercoledì 28 giugno. Dunque un nuovo disagio si accavalla ad altri che in serie in questo mese di giugno si sono succeduti a ritmo vertiginoso proprio su Alcamo. Prima l’abbassamento delle falde delle sorgenti Mirto, Dammusi e Chiusa, che oggi non erogano più di 25-30 litri di acqua al secondo, poi i problemi tecnici che hanno riguardato l’acquedotto di Montescuro e la conseguente riduzione dell’approvvigionamento che ha portato a far slittare i turni di erogazione ogni 6 giorni. Ma ad Alcamo si lotta anche contro le reti colabrodo per combattere l’emergenza idrica. Una serie di interventi sono in itinere ma la dispersione idrica crea disfunzioni in alcune zone della città che alla fine non vengono adeguatamente servite.
Alcamo-Comune, assestamento di bilancio: lettera ai dirigenti
Una nota inviata a tutti i dirigenti del Comune di Alcamo allo scopo di fornire informazioni utili per l’approvazione dell’assestamento del bilancio. Un attento studio per verificare tutti i capitoli del bilancio alle voce entrate e uscite. Un assestamento di bilancio che dovrà approvare il consiglio comunale, dove l’amministrazione non ha problemi di numeri potendo contare sulla maggioranza di 14 pentastellati. Una corsa contro il tempo perché il Comune entro agosto dovrà reperire i fondi da versare a Siciliacque, che da quasi tre anni incassa 69 centesimi a metro cubo. Entro agosto il Comune di Alcamo esaurirà i ben 800 mila euro, messi in bilancio per pagare Siciliaacque. Necessario e urgente trovare altre somme altrimenti si rischia di non vedere più uscire una goccia dai rubinetti della case degli alcamesi, che sopportano con cristiana rassegnazione da quasi cento anni questo supplizio. E intanto ai misteri dell’acqua si aggiunge quello dell’appalto di Cannizzaro dalle cui sorgenti si perdono litri e litri di acqua di sorgente. Ma è mai possibile che è trascorso quasi un anno e ancora i lavori non iniziano quando invece dovrebbero avere il carattere dell’assoluta priorità in una città come quella di Alcamo dove da sempre si registrano disagi? Lamentele della gente solo con i cronisti. In cento anni non si è verificata mai alcuna azione di protesta. Uno sciopero per esempio in piazza tanto che sorge legittimo un interrogativo: ma ad Alcamo manca davvero l’acqua? “Paga e taci” sembra il motto coniato dagli alcamesi. Paga la bolletta. Fai tutta la trafila burocratica e attendi l’autobotte privata con costi raddoppiati. Che fosse necessario un regolamento non ci piove. Ma in casi di emergenza, d’accordo con la prefettura e fatti tutti i dovuti controlli, perché il Comune non requisisce i pozzi per le forniture non potabili ? Forniture dei privati da decenni. La requisizione dei pozzi alleggerirebbe il prelievo al Bottino e quindi ci sarebbe più acqua da mettere nella rete idrica per le forniture agli alcamesi. Qualche interrogazione del Pd. Qualche dibattito in consiglio comunale. Così si affronta e non si risolve il secolare problema dell’approvvigionamento d’acqua ad Alcamo. Ad aggravare la situazione la siccità che ha fatto scendere il livello delle sorgenti con allarmi lanciati in tutta Italia. In Sicilia gli invasi sono quasi a secco e sono necessarie misure straordinarie per le forniture idriche, mentre le campagne diventano sempre più aride con danni gravissimi per l’agricoltura.
Gibellina-Orestiadi, varato il calendario degli spettacoli
Una serie di spettacoli di altissimo livello. Così si presenta la 36^ edizione delle Orestiadi in programma al Baglio Di Stefano di Gibellina dal 15 luglio a 12 agosto, sotto la direzione artistica di Claudio Collovà. Un mese intero di programmazione, dedicato alla musica e alla danza contemporanea. “Una programmazione adatta ad un pubblico – dice il presidente della Fondazione, Lillo Pumilia, molto trasversale e che quest’anno conta molto sulla presenza di una generazione giovane di spettatori. Sono 20 spettacoli con ben quattro prime nazionali”. Oltre agli spettacoli sono molte le iniziative collaterali di cui il pubblico potrà godere, che rendono il Festival un luogo speciale. Un lavoro quello che partirà il 15 luglio che fa parte della programmazione di eventi in corso tutto l’anno in numerosi spazi della città di Gibellina. Il Baglio Di Stefano, si trova ai piedi della montagna di sale di Paladino, tornata al suo antico splendore grazie alle iniziative disinteressate della ditta Atria di Partanna che ha fornito gratuitamente il materiale per il restauro. E di questo si è parlato anche sabato sera a Gibellina durante la manifestazione caratterizzata dalla lettura di bellissime poesie del professore Emanuelle, che ha richiamato un grande pubblico attento e interessato alla iniziativa, promossa in occasione della celebrazione del 90esimo compleanno di Ludovico Corrao, che avrebbe compiuto oggi. Tutti hanno parlato della grandezza di questo illustre figlio di Alcamo, amico di uomini di cultura e capi di Stato di tutto il mondo, che ha trasformato la nuova Gibellina in città cosmopolita dalla quale continuano a partire messaggi di pace. Tornando alla 36esima edizione delle Orestiadi si inizia il 15 luglio con “Histoire du soldat”, un percorso a ritroso tra le due guerre mondiali con la voce narrante di Peppe Servillo e Pathos Ensamble di Napoli. Produzione Reggio iniziative cultuali di Reggio Emilia. E restando su Ludovico Corrao sabato prossimo a Sciacca, nel corso della rassegna letteraria, sarà presentato il libro “Il sogno Mediterraneo, di Baldo Carolla. Editore Ernesto Di Lorenzo.
Alcamo-Sanzioni disciplinari al Comune, “potere” allargato
Si cambia pagina al Comune di Alcamo sui procedimenti disciplinari per il personale dipendente contrattista. Non sarà, come prima, soltanto il segretario generale ad avere mano libera sulla eventuali “punizioni”: da oggi viene istituito un “ufficio collegiale” che sarà sempre composto dal segretario comunale il quale però dovrà avvalersi anche di due dirigenti del Comune. “L’idea – sottolinea il segretario generale Vito Bonanno – è quella di ridurre al massimo la soglia di errore e di discrezionalità quando si prendono decisioni molto delicate per la macchina burocratica”. I dirigenti che accompagneranno ad ogni procedimento disciplinare il segretario saranno scelti sulla base di un sorteggio, in modo anche da creare una sorta di rotazione ed una casualità che possa quindi escludere eventuali possibile decisioni punitive “ad personam”. Queste novità sono state introdotte con la modifica del regolamento che disciplina la materia. Molti sono stati gli strascichi polemici negli ultimi anni riguardo proprio a questi provvedimenti disciplinari che sono caduti a pioggia sui lavoratori, specie sui contrattisti. Ecco perchè la nuova amministrazione comunale guidata dal Movimento 5 Stelle ha voluto rimettere mano a questa materia riorganizzandola e provando a dare equilibrio evitando dunque che scelte così importanti possano ricadere nell’esclusiva responsabilità di un solo burocrate. “E’ previsto anche un monitoraggio del ‘codice di comportamento’ – aggiunge Bonanno – e quindi le eventuali sanzioni avranno carattere più analitico sulla base dei procedimenti”. Il problema delle sanzioni disciplinari venne fuori nel 2014 quando dal Comune si decise la sospensione di due lavoratrici Asu. Queste però vennero successivamente reintegrate dopo una serie di ricorsi e il pronunciamento della Regione che con ben due comunicazioni dirette al Comune di Alcamo, non solo ha ribadito di essere unico soggetto titolare dei poteri sanzionatori, ma ha pure motivato le ragioni per le quali ha ritenuto di non ravvisare alcuna ipotesi di decadenza. Vicenda che ancora oggi porta i suoi strascichi giudiziari. ma sono seguiti tanti altri provvedimenti disciplinari da allora, in un caso finì sotto accusa persino un dirigente oggi in pensione, Marco Cascio, che allora venne sanzionato proprio dal segretario comunale Cristofaro Ricupati. Spesso all’interno del municipio ci sono state situazioni conflittuali tra i vari Settori ed uffici e questo ha portato anche a conseguenze sul piano della produttività e della serenità di lavoro. Questa modifica al regolamento certamente non sarà la panacea di tutti i mali ma comunque può contribuire a rendere più trasparente ogni procedimento.
Alcamo marina e il caos-toponomastica, passi avanti del Comune
Alcamo marina verso la nuova toponomastica. Il Comune avvia la fase concreta che porterà alla nuova numerazione dei civici delle varie abitazioni ed attività commerciali e all’intitolazione delle strade che ancora oggi sono identificate soltanto da una lettera e da una cifra. In arrivo quindi la numerazione e le targhe di intitolazione che dovrebbe sostanzialmente chiudere definitivamente la partita attorno alla toponomastica della zona costiera alcamese rimasta incompleta sin dai tempi dell’allora sindaco Sebastiano Bonventre. Ad occuparsi della revisione e del rifacimento della numerazione civica esterna e della toponomastica sarà l’istruttore amministrativo Franca Manfrè a cui il dirigente dei Servizi Demografici del Comune, Giovanna Mistretta, ha conferito l’incarico. Al momento Alcamo marina è sotto l’aspetto dell’assetto della toponomastica nel più totale caos. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Surdi, in carica dal giugno 2016, ha scoperto e rispolverato un vecchio progetto che ha praticamente lasciato quasi invariati i problemi a chi vuole raggiungere una determinata zona della costa alcamese, dove le residenze fisse tutto l’anno sono cresciute sempre di più nell’ultimo periodo. Il motivo è abbastanza semplice: in pratica è stata prevista la denominazione delle varie arterie ma non una nuova numerazione. I numeri civici che oggi sono presenti creano disorientamento, in alcuni casi davvero è impossibile anche potersi orientare. A conferma della situazione caotica anche il fatto che all’anagrafe non si è nemmeno proceduto ad aggiornare le residenze, tanto è vero che ancora le indicazioni sono per contrade e non per vie. Non solo: una parte di Alcamo marina non è stata ancora ridenominata, infatti ad oggi ci si ferma all’altezza della stele che ricorda la strage della casermetta. Tutto si arenò durante il successivo periodo in cui si insediò il commissario straordinario Giovanni Arnone con gli uffici Demografici che avanzarono alla I commissione consiliare la proposta di esternalizzare il servizio di completamento della toponomastica. Perchè? Il motivo è sempre quello e cioè la presunta mancanza di personale addetto alle installazioni di pali e targhe. Seguirono un marea di polemiche e allora non se ne fece più nulla. Ora l’attuale amministrazione sta riprendendo proprio quel vecchio progetto lasciato in asso. Il gruppo consiliare dell’Udc nelle scorse settimane a tal proposito ha presentato un’interrogazione per far presente la problematica che sta creando davvero tante difficoltà a chi risiede stabilmente ad Alcamo marina. Dando uno sguardo al sito internet associazionealcamomarina.it, che raccoglie tutta la toponomastica della zona costiera, si evince che in totale sono 149 le strade lungo la vasta zona periferica alcamese. Di queste 25 ancora hanno la vecchia denominazione con numeri e lettere.
Terrorismo islamico: giovane castellammarese, radicalizzato jihadista, scomparso in Siria. Arrestata la moglie, anche lei terrorista
Francesco Cascio, castellammarese nato a Erice nel luglio del 1990, secondo quanto raccontato dalla moglie a un familiare, sarebbe morto da “martire”, probabilmente in Siria, da combattente dell’Islam, lo scorso mese di dicembre durante un’imboscata. La donna, Lara Bombonati, 26 anni, è stata adesso arrestata dalla Digos..Era ritornata in quelle zone dopo essersi radicalizzata jahidista e avere assunto il nome di Khadija.
Anche il giovane castellammarese Francesco Cascio, aveva islamizzato il suo nome in Muhammad». Ai genitori, prima di partire per la Turchia, avevano detto che andavano a studiare il Corano. Poi erano spariti. Durante la notte la ventiseienne nata a Milano ma vissuta a Tortona è stata arrestata per terrorismo ed è stata rinchiusa nel reparto alta sicurezza del carcere delle Vallette. Era tornata in Italia dopo essere stata espulsa dalla Turchia.
L’ultima residenza accertata di Lara Kedijia Bombonati e Francesco Muammad Cascio è a Istanbul. Dalla Turchia erano poi partiti «per trasferirsi nei territori di guerra in Siria». La donna è indagata «per aver partecipato a un’associazione che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo, facendo parte del battaglione qaedista».
Non sono ancora noti i contatti di Francesco Cascio, il terrorista morto e di cui da circa un anno non si hanno più notizie, con Castellammare del Golfo, il suo paese di origine. Di certo ha vissuto nella cittadina castellammarese per oltre 20 anni dove si è sposato, proprio con Lara Bombonati, nel 2012 con rito civile e dove ha ancora la residenza ufficiale, in corso Garibaldi.
Figlio di una famiglia medio-borghese, il padre è impiegato presso l’area quarta della prefettura di Trapani, Francesco Cascio ha terminato gli studi nella cittadina del Golfo presso il liceo classico “Vivona”. Da circa un anno i suoi familiari non hanno avuto più notizie. Da oggi, invece, la cittadina è rimasta molto scossa e anche preoccupata. Ci si chiede se il foreign fighter castellammarese avesse mantenuto contatti con il territorio.
Alcamo Marina-Tutela del litorale, sopralluogo di FareAmbiente
Un sopralluogo per verificare lo stato di salute della spiaggia di Alcamo Marina, con particolare riferimento alle dune, che stanno lentamente scomparendo e alla pulizia dell’arenile. Il sopralluogo da contrada Canalotto a Magazzinazzi è stato effettuato stamane dal direttivo della sezione alcamese di FareAmbiente, presieduta da Anna Lisa Guggino. Dal sopralluogo sarà tratta una relazione che sarà inviata all’amministrazione comunale e al Demanio marittimo. Il quadro emerso non è certo confortante. Le dune stanno lentamente scomparendo e addirittura in alcuni tratti compresi tra la Battigia e Magazzinazzi sopra a queste collinette sono passate le ruspe. Un tempo il litorale vantava le dune, che pagano per lo scempio perpetrato dall’abusivismo edilizio di quella che poteva essere una perla incastonata in uno dei più bei angoli del Golfo di Castellammare e che invece rappresenta un monumento all’aggressione selvaggia della Natura. Ispezione lungo la spiaggia, che necessita di interventi, ma già stamane era in funzione il pulispiaggia del Comune, mentre è al via il progetto “Volo”. Che coinvolgerà una trentina di persone nella cura di Alcamo Marina. Sulla spiaggia i cosiddetti “bivacchi del pescatore”, ovvero persone che trascorrono la notte con lenze in mano, ma che dovrebbero avere la massima attenzione a non lasciare pericolosi ami sull’arenile e bottiglie vuote di birra. Se si svuole una spiaggia pulitaè necessaria la collaborazione di tutti “e in questa direzione dice Anna Lisa Guggino – che intende anche lavorare FareAmbiente”. Centinaia i sacchetti contenenti i rifiuti sulla strada e sui muretti che costeggiano la linea ferrata. Ma già dalla mattinata di oggi è iniziata la rimozione anche se i villeggianti chiedono maggiore attenzione da parte del Comune nel servizio della rimozione dei rifiuti, ritenuto carente. Di tutte queste situazioni si farò carico FareAmbiente nella relazione dove suggerirà soluzioni e chiederà maggiori controlli al Comune e al Demanio Marittimo per cercare di salvare quanto ancora è rimasto in vita dopo il passaggio delle tsunami dell’abusivismo selvaggio.
Castellammare del Golfo-Ricerca boom di immobili per ospitare i turisti
Sui siti internet dove si parla di affittare case per le vacanze – dicono titolari di agenzie immobiliari – figurano ben 700 bed & breakfast. Ovvero in rapporto alla popolazione di circa 15 mila unità, una struttura per ogni 220 abitanti. Succede a Castellammare del Golfo diventata una delle mete turistiche più appetibili con decine di migliaia di persone, che, a ragione, la scelgono per trascorrere un periodo di vacanze. Mare e spiagge bellissime. Panorami mozza fiato. Contatti con la Natura grazie alle escursioni allo Zingaro. Migliaia di imbarcazioni al porto. Un centro storico molto bello e l’immancabile passeggiata al porto, senza contare le tante manifestazioni anche di alto livello promosse da Comune provocano sbarchi di persone a Castellammare. Senza dimenticare due porti e due aeroporti a meno di mezzora da Castellammare. Forti le richieste di affitti di alloggi. In poche stanze, anche a prezzi inferiori a venti euro a giorno a persona, tante abitazioni intendono fregiarsi del titolo di bed & breakfast. E la caccia ad abitazioni anche ruderi da ricostruire è aperta da tempo a Castellammare. I più interessati sono gli alcamesi che tempestano di richieste le agenzie immobiliari per trovare un buco qualsiasi da acquistare a Castellammare da trasformare in strutture ricettive. Prezzi alle stelle se un rudere prima si vendeva a 500 euro a metro quadrato oggi non si acquista a meno di mille. Prezzi stratosferici per gli immobili abitabili. Ma il gioco vale la candela? “Se viene acquistato un immobile di 40-50 metri quadrati – dice Giuseppe Balì, titolare dell’agenzia Luna- da ristrutturare per i quattro mesi della stagione estiva in quanti anni si ammortizzerà la spesa?. Occorre fare bene i conti. Quello di Castellammare è un turismo prevalentemente popolare. Acquisti nei supermercati, che fanno ottini affari. Si cucina in casa. La pizza o la cena al ristorante prima di partire. Chi si può permettere l’albergo ha maggiore disponibilità di spesa. Frequenta i ristoranti, sorti come funghi a Castellammare. E poi la sera i ristoranti sono per oltre il 50 per cento frequentati da alcamesi. Ma le migliaia di presenze rappresentano un ritorno economico per l’intera città e le attività di Castellammare, diventata meta turistica tra le più ambite, così come la continua richiesta alle agenzie di immobili per ospitare le persone che decidono di passare le vacanze in una delle zone più belle d’Italia.
Calcio, Eccellenza-Silenzio del Comune, Alba Alcamo ferma
Baldo Marchese, presidente dell’Alba Alcamo, cerca di uscire dalla situazione di stallo, legata alle risposte che non arrivano da parte dell’amministrazione comunale. Baldo Marchese torna alla carica e chiederà la settimana entrante un nuovo incontro con il sindaco Domenico Surdi, per cercare di avere risposte, ancora non arrivate dopo quasi due mesi, dopo il summit avuto col primo cittadino. Richieste che si possono sintetizzare con la possibilità di gestire la cartellonistica pubblicitaria all’esterno dello stadio Catella. E poi l’annosa questione della gestione dell’impianto di contrada Time Rossi, l’urgenza di effettuare lavori di manutenzione nei cadenti e antigienici spogliatoi, che rappresentano un cattivo biglietto di visita per la città da parte di squadre e dirigenze che vengono da fuori. E poi la richiesta di interventi per riaprire i gabinetti dello stadio, che rischia di incancrenire i problemi per la mancanza di manutenzione. L’Alba Alcamo non ha chiesto contributi al Comune. Ma Baldo Marchese chiede risposte chiare da parte del Comune per potere programmare la prossima stagione. Più tempo passa più continua a spegnersi la fiammella della possibilità da parte della società bianconera di chiedere di essere ammessi nella serie D. Marchese e company sono disposti a fare sacrifici per affrontare un campionato di serie D, così come quello di Eccellenza puntando al salto di categoria. Tutti ottimi propositi ma se non arrivano risposte chiare in tempi brevi da parte del Comune, la società non può programmare niente se non quello di varare una squadra di ragazzini per il prossimo campionato, dove si rischia di iniziare: Coppa Italia e campionato allo stadio Matranga di Castellammare.
Trapani-Un inno alla bici del cantante Jaka
Da poco ha festeggiato i 200 anni della sua invenzione. Parliamo della bicicletta oggi sempre più usata. Fa bene alla salute. Non inquina ed è un sano mezzo di trasporto per il tempoi libero e non solo. E un inno all’utilizzo della bicicletta a ritmo di reggae e di reggaeton in onda da ieri. A firmarlo è Jaka, cantante e musicista siciliano, che, con la sua carica live energica e coinvolgente si è esibito nei più importanti festival reggae nazionali fino ad arrivare a prestigiosi palchi di tutto il mondo: Kingston, New York, Londra, Parigi, Kiev, Barcellona. Si chiama “La bicicletta” il nuovo brano ideato, scritto e cantato da Jaka e co-prodotto con l’associazione culturale Bam Bam e Lombardo Bikes, azienda leader in Italia nella produzione di biciclette con stabilimenti proprio nel trapanese, a Buseto Palizzolo. Il brano, che fa parte di un album di imminente uscita, “ll suono dell’isola”, è stato lanciato ieri sulle principali piattaforme social. Il video clip, girato a Trapani con la regia di Baldo Messina, www.youtube.com/watch?v=4FIcB6GHJhw, vede in sella lo stesso Jaka che pedala tra il lungomare, le saline e il porto. “Usa la bicicletta, rispetta il pianeta, nella vita una cosa sola sono il viaggio e la meta – reagga Jaka-. Pedalare fa rilassare, fa bene al cuore e all’umore, diminuisce la pressione del cuore e il colesterolo cattivo”. A pedalare con Jaka c’è anche Davide Camedda, campione di downhill di origini trapanesi, che si esibisce in acrobazie a bordo di bici Lombardo Bikes. Il video, dai ritmi freschi e contemporanei, è un inno allo star bene, alla vita: pedalare fa bene alla salute, rende felici, consente di viaggiare e apprezzare il paesaggio. “E’ un video pieno di natura, vitalità, genuinità e freschezza – commenta Emilio Lombardo, amministratore di Lombardo Bikes che ha co-prodotto il brano -. Una promozione della bicicletta mentre ad Alcamo continua da oltre 70 anni la tradizione dei “biciclittari” della famiglia Abate. Officina e rivendita di bici nuove curate da un vero maestro Stefano Abate accanto al Castello dei conti di Modica di Alcamo