Diminuzione della tassa sui rifiuti e agevolazioni per chi costruisce la prima casa nel centro storico e in periferia. Il consiglio comunale di Castellammare del Golfo rimodula le tariffe legate alla Tari e agli oneri di urbanizzazione con importanti novità, in chiave positiva, per i cittadini, commercianti e imprenditori. per quanto concerne la Tari è stato calato il risparmio da ben 700 mila euro previsto in un anno con il nuovo appalto affidato all’Agesp. In questo modo è stato possibile applicare delle leggere diminuzioni alle utenze domestiche, con una media del -5 per cento, e invece molto rimarcate per commercianti, imprenditori e attività ristorative in genere. Per loro è stato applicato un ribasso che oscilla, a seconda della categoria, dal 40 al 60 per cento. “Queste utenze – affermano il sindaco Nicola Coppola e l’assessore al Bilancio, Giuseppe Fausto – erano state notevolmente penalizzate dall’aumento delle tassazione del 2016. Adesso abbiamo potuto riportare i costi alle tariffe del 2015. Il costo della tassa è stato spalmato in maniera più equilibrata possibile. Ed il consiglio comunale intero ha approvato”. altro passaggio importante la rivisitazione delle tariffe inerenti gli oneri di urbanizzazione e i costi di costruzione. Significative agevolazioni, pari circa al 25 per cento, per chi, nel centro storico, migliora l’efficienza energetica degli edifici, compresa tra la classe B e la classe A4. Riduzioni anche per quelle iniziative che prevedono, all’esterno del centro storico, il cambio di destinazione d’uso per la realizzazione di attività commerciali, consistenti nella determinazione della superficie di calcolo: adesso il 60 per cento delle superfici accessorie mentre prima era calcolato il 100 per cento. Nel centro storico per legge la riduzione è del 50 per cento. Infine, per le nuove costruzioni che rispondo ai requisiti della prima casa, se l’edifico è appartenente alla classe energetica compresa tra la classe B e la classe A4, è concesso un abbattimento del contributo sul costo di costruzione e degli oneri di urbanizzazione, se dovuti, nella misura del 40 per cento. Il civico consesso ha in oltre approvato all’unanimità anche il regolamento Cosap, il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, in sostituzione della vecchia imposta della Tosap. Una necessità rimettere mano a questo regolamento che era fermo addirittura dal 1994. E’ stato stabilito che le tariffe da applicare saranno tre differenziando gli oneri dell’affissione in base alle zone della città: si pagherà di più nel centro storico, una tariffa intermedia nel centro urbano e in periferia la tariffa più bassa. Da registrare anche la surroga del consigliere Maurizio Paradiso, che si è dimesso nei giorni scorsi rimanendo quindi soltanto assessore, sostituito dalla prima dei non eletti nella sua lista, Marilena Barbara, già assessore in questa legislatura con il sindaco Coppola.
Alcamo-Voto di scambio, niente associazione a delinquere per ex consigliere
L’ex consigliere comunale di Alcamo Antonio Nicolosi e l’alcamese Giuseppe Milana sono stati definitivamente assolti dall’accusa di “associazione a delinquere” nell’ambito del processo al voto di scambio alle elezioni amministrative del 2012 ad Alcamo. La Cassazione, che si è pronunciata a seguito del ricorso presentato dal pm Franco Belvisi della Procura di Trapani dal momento che già in primo grado i due erano stati assolti da questa accusa, ha emesso sentenza sostenendo il “non luogo a procedere”. Entro 90 giorni poi saranno depositate le motivazioni. Per Nicolosi e Milana, difesi dall’avvocato Vito Di Graziano, è stato necessario il ricorso per Cassazione dal momento che sono gli unici imputati in questo troncone del processo che non hanno fatto ricorso al rito abbreviato. Allo stesso modo il pm Belvisi ha anche presentato ricorso, però in appello, per gli altri 5 imputati che sempre in primo grado erano stati assolti da questa accusa di associazione a delinquere. Ma questa volta dovrà pronunciarsi l’appello, all’udienza già fissata per il prossimo settembre, in quanto si tratta di imputati che hanno invece richiesto il rito abbreviato, usufruendo quinto dello sconto di pena di un terzo. Per tutti e 7 comunque proseguirà il processo per il reato di voto scambio, accusa questa per la quale in primo grado i 5 che hanno richiesto il rito abbreviato sono stati tutti condannati: l’ex senatore Nino Papania e il suo braccio destro Massimiliano Ciccia hanno avuto inflitti 8 mesi, mentre Giuseppe Bambina, Giuseppe Galbo e Filippo Renda hanno avuto tra i 4 e gli 8 mesi; Nicolosi e Milana, non avendo richiesto il rito abbreviato, attendono ancora la sentenza di primo grado dopo il rinvio a giudizio. La Procura avrebbe appurato un sistema politico, posto in essere dall’entourage a sostegno del sindaco Sebastiano Bonventre, che aveva lo scopo di portare voti allo stesso ex primo cittadino che si è dimesso dalla carica nel giugno del 2015, per la sua elezione che avvenne con appena 39 voti di scarto rispetto al suo antagonista, il candidato di Abc Niclo Solina. I 7 protagonisti della vicenda giudiziaria, secondo la ricostruzione dei fatti, avrebbero posto in essere un sistema tale “al fine di ottenere a vantaggio del candidato sindaco Bonventre e delle 5 liste allo stesso collegate il voto elettorale, promettendo persino alimenti destinati agli indigenti attraverso il banco delle opere di carità”.
Castellammare del Golfo-Da domani riparte la Ztl: telecamere pronte a stangare i trasgressori
Ritorna la zona a traffico limitato a Castellammare del Golfo e con essa la terribile tagliola delle multe con le telecamere. Da domani, sabato 1 aprile, entra in vigore alla cala marina. Nei primi due mesi, quindi ad aprile e maggio, saranno attive le limitazioni al traffico delle auto ma solo negli ultimi giorni della settimana, cioè dal venerdì alla domenica, con orario serale-notturno dalle 20 alle 2.
Contestualmente saranno attivate le telecamere per il controllo dell’accesso e chi violerà il divieto sarà inesorabilmente multato dopo essere stato ripreso dagli spietati occhi elettronici. Da giugno a settembre, invece, la zona a traffico limitato sarà attiva ogni sera. Dal mese di ottobre riprenderà ad essere in vigore il venerdì, sabato e domenica, come in questi mesi di aprile e maggio.
Da giugno sarà attiva la ztl anche in un tratto di via Quintino Sella e di via Marconi (zona nord). Anche nel borgo di Scopello, sempre da domani, sarà attiva la zona a traffico limitato; qui, inoltre, è confermato il divieto di sosta in tutto il baglio Isonzo. La ztl, attiva tutto il giorno, riguarda via Marco Polo, S. Michele, Natale di Roma, Diaz e Piazza Cetaria nei giorni di venerdì, sabato e domenica nei mesi di aprile e maggio.
La zona a traffico limitato, sempre nel borgo di Scopello, è attiva tutto il giorno dall’1 giugno al 31 ottobre. Nelle zone a traffico limitato l’amministrazione ha previsto l’ingresso solo per i mezzi di soccorso, i veicoli per il trasporto di persone disabili e per la raccolta di rifiuti solidi urbani, taxi, pullman turistici e auto elettriche.
I titolari di contrassegno invalidi hanno l’obbligo di comunicare alla polizia municipale, entro 48 ore dall’ingresso nella ztl, i dati relativi alla targa dell’autovettura e il numero di contrassegno.
“Già in questi mesi primaverili la zona della cala marina è molto frequentata così come il baglio di Scopello.Zone di pregio che dobbiamo tutelare dal transito indiscriminato di veicoli – affermano il sindaco Nicolò Coppola e l’assessore alla Polizia municipale Maurizio Paradiso -. Per questo motivo è necessario attivare già da adesso la ztl nei giorni di venerdì, sabato e domenica, per la tranquillità dei tanti che la affollano garantendo la sicurezza della circolazione e l’ordine pubblico. Inoltre le ztl hanno una ricaduta positiva sull’ambiente e sul flusso di visitatori, come abbiamo già verificato in più circostanze e manifestazioni. Tendiamo ad ampliare le ztl soprattutto nel periodo estivo, quando occorre di più e saranno servite con i bus navetta”.
Trapani-De Nicola lascia la direzione dell’Asp, rassegnate le dimissioni
Il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani Fabrizio De Nicola ha rassegnato ieri le proprie dimissioni, a far data dal 10 aprile 2017, con una nota inviata al presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e all’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi. De Nicola aveva assunto l’incarico l’1 luglio 2014. Nel febbraio scorso è stato nominato commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico di Palermo, a partire dall’1 marzo scorso, «nelle more del provvedimento di nomina del nuovo Direttore generale». «Pur consapevole – scrive De Nicola – del gravoso impegno che tale duplice funzione avrebbe comportato, ho accettato senza riserve l’ulteriore incarico, senza alcun compenso». Un incarico che si prospettava come temporaneo perché legato alla definizione delle procedure, già avviate e in corso d’opera, di nomina del nuovo Direttore generale del Policlinico. Tuttavia, con l’entrata in vigore della L.R. 1 marzo 2017 n. 4, è mutato il contesto normativo e, con esso, la durata temporale dell’incarico adesso si prospetta molto più ampia del previsto. «Queste nuove circostanze – afferma il direttore – mi hanno indotto a dover compiere una riflessione non certamente legata alla mera assunzione di responsabilità della conduzione delle due aziende, quanto piuttosto all’ipotesi di non poter assicurare nel lungo termine la medesima assiduità, presenza e tempestività d’azione che hanno sempre contraddistinto il mio impegno manageriale, il mio agire, la mia personalità». «Il nuovo sfidante incarico di Commissario straordinario dell’Azienda Policlinico di Palermo, con il quale in questi giorni ho avuto modo di misurarmi- prosegue -, richiede dedizione ed energie esclusive che mal si conciliano con l’assunzione di ulteriori e continuativi impegni gestionali. Tali riflessioni e motivazioni – prosegue De Nicola – mi portano ad assumere questa decisione ponderata e sofferta, dettata dal senso di responsabilità dell’agire a garanzia del primario interesse del servizio pubblico, dei cittadini e delle istituzioni».
De Nicola, nel rassegnare le sue dimissioni ha voluto fare anche un veloce bilancio della sua gestione: «Sono stati anni, compresi quelli della mia gestione commissariale – ha spiegato – iniziati nel 2009, nel corso dei quali sono state potenziate le attività di prevenzione della salute e dell’assistenza territoriale, in linea con gli indirizzi della l.r. n.5/2009, implementate le cure riabilitative, tra le quali la nascita dell’Hospice e del centro neurolesi a Salemi, rinnovato il parco tecnologico e acquisito strumenti ad alta tecnologia, la PET a Trapani ne è l’ultimo esempio, utilizzato integralmente i fondi comunitari del PO-FESR. E qui come dimenticare il tormentato ma entusiasmante iter per la realizzazione del nuovo ospedale a Mazara del Vallo, con il vecchio che mi sono ritrovato chiuso da un giorno all’altro. E’ stata definita l’assegnazione dei fondi ex art.20, con i quali si sono già avviate le procedure per la realizzazione della nuova palazzina dell’ospedale Sant’Antonio Abate, che permetterà anche di avere due radioterapie in questo territorio, solo un sogno di mezza estate quando mi sono insediato. Azioni sempre da me svolte nel rigoroso rispetto delle norme di legge e degli obblighi propri dell’amministratore della cosa pubblica, che hanno consentito di raggiungere elevati standard di organizzazione e di funzionamento delle strutture sanitarie di questa provincia.
E la nuova rete dell’emergenza-urgenza, che porta a compimento una battaglia di anni per evitare la prospettata chiusura di interi reparti e anche degli ospedali di Salemi e di Pantelleria. Invece la provincia di Trapani non solo non ha visto chiudere nulla, ma ha incrementato i posti letto e ha visto promosso anche l’ospedale di Marsala tra i Dea di primo livello, e per questo non posso che ringraziare l’assessore Baldo Gucciardi.
Insieme al pieno conseguimento degli obiettivi periodicamente assegnati dall’assessorato della Salute, sono stati questi i principali indirizzi che hanno contraddistinto la mia direzione aziendale. Ritengo allora – ha concluso De Nicola – di restituire alla collettività e a colui che sarà chiamato a raccogliere il testimone, un’offerta sanitaria più completa in questo territorio, tecnologicamente avanzata e in grado di poter potenzialmente sviluppare ancora sostanziali e decisivi passi in avanti».
Pallamano/A2-Domenica la sfida della Th Alcamo contro la capolista Ragusa
Nuova durissima sfida per la Th Alcamo, domenica, alle ore 18.00, contro Ragusa, attuale capolista del campionato. La giovane formazione alcamese è alla ricerca di una vittoria interna: l’ultima risale alla seconda giornata di campionato. Cinque le sconfitte in casa per la squadra di Benedetto Randes: il Palaverga è diventato terra di conquista per le formazioni ospiti in questa stagione indecifrabile. Nell’ultimo incontro in terra iblea ha avuto la meglio la formazione di casa, ma c’è da dire che la Th Alcamo priva di Fagone e Scirè sfiorò il colpaccio dopo essere stata in vantaggio per tre quarti di partita. Per l’incontro di domenica recuperato Vincenzo Randes, rientrato in sede dopo una vacanza studio: le sorti del match contro il Mascalucia hanno parecchio risentito dell’assenza dell’azzurrino, mentre non è ancora nelle migliori condizioni Vincenzo Giorlando. Ragusa, intanto, che ha vinto ai rigori con il Cus Palermo, potrebbe dover rigiocare la partita dopo che la formazione palermitana ha presentato ricorso per un presunto errore tecnico nei tiri dai sette metri. I ragusani possono contare su alcuni giocatori che stanno facendo la differenza in campionato come il portiere argentino Anzaldo, il terzino D’Alberti, l’ala sinistra Raniolo e il centrale Girasa. Il match si prospetta interessante con la Th Alcamo chiamata a dare il meglio contro la capolista, la migliore difesa del campionato, ma che, pur essendo in testa alla classifica, ha già perso due partite e pareggiato in due occasioni. Arbitri del match la coppia Cannata-Reale.
Alcamo-Nuovo appalto rifiuti, vertice al Comune: sarà rivisto
Il nuovo piano dei rifiuti ad Alcamo sarà rivisto e se necessario ritoccato. L’impegno è stato preso dall’amministrazione comunale questa mattina al culmine di un faccia a faccia avuto con i sindacati preoccupati per le possibili conseguenze alla drastica riduzione dei fondi destinati dal Comune per coprire i costi del servizio di raccolta dei rifiuti in città. Alla fine di quest’anno è prevista l’emanazione del bando di gara con un nuovo contratto rimodulato nei mesi scorsi dall’amministrazione comunale e che prevede un taglio, rispetto agli attuali costi, di 1,4 milioni di euro l’anno. “Siamo soddisfatti – afferma Giuseppe Favara, segretario della Cgil di Alcamo – perché l’amministrazione comunale ci ha ascoltati ammettendo che nel piano predisposto dal Comune ci sarebbero delle incongruenze. Il governo cittadino ha preso l’impegno di rivedere il piano e di incontrare nuovamente i sindacati prima di Pasqua per verificare insieme gli aggiustamenti apportati”. A detta di Cgil, Cisl e Uil che hanno incontrato al municipio il sindaco Domenico Surdi e l’assessore all’Ambiente Roberto Russo, il rischio concreto è che delle 110 unità in servizio ad Alcamo addetti alla raccolta della spazzatura almeno una quarantina rischierebbero il posto di lavoro con il nuovo piano. “Non solo – precisa ancora Favara -: ci sarebbero gravi ripercussioni nella qualità del servizio rispetto anche a come verrebbe concepito il nuovo bando”. Nel dettaglio l’amministrazione comunale non ha mai presentato il nuovo piano. Sulla base di quanto annunciato genericamente dal primo cittadino il nuovo appalto presenterebbe tante “differenze rispetto al servizio attuale” riguardanti sia la raccolta differenziata ‘porta a porta’ per le utenze domestiche, sia per le utenze commerciali. Un cambiamento complessivo che, per l’appunto, porterebbe un risparmio notevole per le casse del Comune. Abbiamo provato a contattare il sindaco Surdi, il suo vice Roberto Scurto e l’assessore Russo ma non è stato possibile raggiungerli telefonicamente.
Alcamo-Centro congressi “Marconi” e teatro presto a pagamento
Presto il centro congressi “Marconi”, con annessa la sala “Rubino” al piano terra, e il teatro “Cielo d’Alcamo” (nella foto) saranno a pagamento. In attesa che il sindaco Domenico Surdi con propria determina approvi il tariffario, ieri sera il consiglio comunale ha intanto approvato i regolamenti per la gestione delle due strutture che prevedono per l’appunto l’introduzione di un ticket. Una necessità secondo l’amministrazione comunale e la maggioranza che la sostiene in consiglio, sulla base anche di un input dato dagli uffici del Comune che anche in passato non è mai stato recepito dalla politica.
Nei due regolamenti sono contemplate essenzialmente una serie di caratteristiche per determinare la concessione della fruizione degli immobili. Una tariffa sarà stabilita per le prove, ed una specificatamente per gli spettacoli. Tariffe agevolate poi per associazioni culturali, sindacati e partiti politici, per attività benefiche, e associazioni formate prevalentemente da giovani. Previsti anche pacchetti per fruire di intere giornate. Infine ad ogni istituto scolastico concesso un giorno gratuito per l’organizzazione di spettacolo ed un altro giorno gratuito per le prove generali. L’amministrazione comunale ha voluto subito sgombrare il campo da dubbi sottolineano che con questa manovra non si vuole fare cassa.
Alla fine sono passati soltanto alcuni emendamenti tecnici, altri invece sono stati bocciati anche perché la maggior parte ritenuti dagli uffici inammissibili. Dall’opposizione diverse criticità sono state rilevate, non solo per ragioni legate alla tariffe ma anche su alcune modalità come ad esempio il preavviso di 30 giorni per l’organizzazione di un evento, e per questo i consiglieri si sono astenuti.
Alcamo-Piano triennale, semaforo verde: progettazione di una grande bretella
Un altro milione e 600 mila euro di investimenti in opere pubbliche ad Alcamo. Sulla scorta di quanto già fatto lo scorso anno anche adesso il consiglio comunale riesce a dare vita ad una manovra tutto sommato abbastanza corposa: una vera novità rispetto ai trend delle passate amministrazioni quando i piani triennali erano davvero asfittici e presentavano semplici interventi di manutenzione. Lo stanziamento sicuramente più importante approvato ieri sera dal civico consesso sono i 132 mila euro previsti per la progettazione preliminare (nella foto) di una strada a nord della città che da contrada Gammara, all’altezza del centro commerciale Expert, recupera una vecchia trazzera e finisce per collegarsi con la strada statale 113 per snellire il traffico in ingresso da corso generale de Medici. Una vera e propria bretella che riuscirebbe a garantire un enorme snellimento del traffico veicolare in entrata e in uscita dalla città.
Tra le opere finanziate le più importanti figurano i 20 mila euro per le caditoie di viale Europa che convoglierebbero le acque piovane provenienti da Monte Bonifato per dirottarle verso contrada Vallone Monaco; altri 30 mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche nei marciapiedi delle strade principali della città, tutt’oggi impraticabili per i disabili; a questi si aggiungono anche manutenzioni a diverse strade, rete idrica e fognaria. Inserito anche il finanziamento di un concorso di idee per la riqualificazione di corso VI Aprile che preveda come tratto distintivo arredi e abbellimenti che si riallaccino alla figura del poeta Ciullo d’Alcamo.
Alla fine il piano triennale ha incassato la maggioranza dei voti trovando anche il sostegno di parte dell’opposizione, anche se non tutta. L’Udc non ha votato la manovra lamentando che al Comune esistono molti progetti che da anni giacciono nei cassetti dimenticati di uguale importanza.
Preliminarmente approvato anche il piano delle alienazioni che prevede la dismissione e vendita di diversi beni inutilizzati dal Comune: nel 2017 in vendita l’ex canaletta di via Alfano e un fabbricato in viale Europa, nel 2018 un immobile di viale Europa e nel 2019 il “villino Patti”. In questo caso l’ok è arrivato solo dalla maggioranza e il provvedimento è stato approvato.
Alcamo-Sucameli chiede le dimissioni del capogruppo M5S Barone

“In qualità di cittadino e di rappresentante politico della mia città chiedo le dimissioni del capogruppo Movimento 5 Stelle: Laura Barone e le sue scuse all’interno del gruppo consiliare e alla cittadinanza”. Lo scrive in una nota il consigliere comunale di Alcamo Giacomo Sucameli, riferendosi ad un intervento del capogruppo pentastellato, durante la seduta del consiglio del 27 marzo scorso, che ha fatto divampare le polemiche. “Se noi questa sera abbiamo mantenuto la calma e siamo rimasti per lo più in silenzio è perché vogliamo darvi spazio di parola, cosa che potremmo anche tranquillamente evitare. Vi veniamo incontro – ha affermato Barone rivolgendosi all’opposizione – perchè il gruppo, in più occasioni, ha detto che maggioranza e minoranza devono collaborare. Noi adesso ci sentiamo legittimati, ogni volta che c’è un ordine del giorno, a fare ciò che vogliamo”.
“Credo che la politica sia altro, la politica è l’interesse per la città, per i suoi cittadini e non schermaglia continua e nemmeno una partita 14 contro 10!Dovrebbe essere una collaborazione, a volte certo anche scontro tra maggioranza e opposizione, tutto ciò in democrazia” – continua il capogruppo Pd in consiglio-. Ecco questo è il termine che i cinque stelle non conoscono: potere al popolo e non potere alla maggioranza (siamo di più e ci sentiamo più forti). Quindi ricordo al capogruppo che la parola la possiamo prendere quando e come desideriamo in quanto cittadini; la ringrazio per il suo buon cuore ma prima come cittadino e poi come consigliere ho il dovere e il diritto di parlare per la mia città e anzi da adesso ancora di più per controllare l’incommentabile lavoro che questa amministrazione sta facendo.
Credo che il potere che sentite di avere fra le mani abbia distorto le idee e le percezioni; chiedo dunque a chi si sente così in alto e potente da dare e togliere la parola, di tornare con i piedi per terra e di fare ciò per cui è stato eletto: consigliere di un comune e strumento dei cittadini; non proprietari dell’aula consiliare e ricordate: quantità non è sinonimo di qualità!”
Nella ultima seduta del consiglio, quella di ieri sera, il consigliere Giovanni Calandrino, capogruppo di PDR-Sicilia Futura ha invitato il consigliere Barone a porgere le sue scuse, ma non ha ricevuto alcuna risposta in merito.
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