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sabato, Giugno 14, 2025
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Alcamo-Al via la novena di San Francesco d’Assisi

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Iniziate presso la parrocchia San Francesco d’Assisi di Alcamo le solennità dedicate al patrono d’Italia con cerimonie religiose che si concluderanno il prossimo 4 ottobre. Ad organizzare i riti religiosi, come da tradizione ad Alcamo, i frati minori conventuali.  Celebrazioni eucaristiche vespertine alle ore 18 guidate dalle riflessioni dettate da padre Rosario Buccheri.  Durante la novena sino al tre ottobre alle 17,30 recita del Santo rosario ed a seguire la messa. Domani iniziano i “Sabatini” in onore di Maria Santissima Immacolata, mentre mercoledì tre ottobre alle 20,30 celebrazione del “Transito” nella chiesa di Santa Maria di Gesù con la partecipazione di tutte le famiglie francescane. Il 4 ottobre la celebrazione della solennità. Alle 9,30 santa messa alla Badia di via commendatore Navarra e alle 11 nella chiesa di San Francesco. Alle 16,30 nella piazzetta Vespri la benedizione degli animali.  Alle 18 celebrazione eucaristica, presieduta da don Alessandro Damiano, vicario generale  della Diocesi di Trapani alla presenza delle autorità civili e militari. Il sindaco Domenico Surdi accenderà la lampada votiva e rivolgerà un preghiera al Santo Patrono. Al termine bacio della Reliquia e distribuzione dei ramoscelli d’ulivo.

Alcamo-Si celebrano i 60 anni dell’Opera salesiana don Bosco

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Predisposto il programma dei festeggiamenti per celebrare il 60esimo anno della fondazione ad Alcamo  dell’ “Opera Divina Provvidenza”, Opera salesiana don Bosco. Si inizia venerdì 5 ottobre alle 17,30 con l’omaggio floreale a don Bosco, che sarà collocato ai piedi della statua che si trova in piazza Garibaldi, davanti la caserma dei carabinieri . Alle 18 Santa messa presieduta dal vescovo Antonino Raspanti (nella foto) ed a seguire incontro con le famiglie. Domenica sette ottobre incontro con il consigliere generale per le missioni dei salesiani don Guillermo Basanes, che nel pomeriggio riceverà il premio internazionale Città di Alcamo nel corso della serata finale della 21esima edizione del Concorso internazionale per cantanti lirici, che sarà consegnato dal presidente Francesco Bambina. Sempre domenica alle 10,30 messa nella chiesa dell’oratorio. Alle 16,30 incontro con la Cep e la famiglia salesiana. Venerdì 12 ottobre alle 19 concerto di musica classica degli studenti del liceo musicale “Vito Fazio Allmayer”, nella chiesa dell’oratorio. Domenica 14 ottobre santa messa presieduta da don Giuseppe Ruta, ispettore dei salesiani in Sicilia. Le cerimonie si concluderanno il primo novembre alle 17,30 con la solenne concelebrazione, presieduta da Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Trapani. L’Opera Salesiana don Bosco  venne fondata ad Alcamo 60 anni fa dai sacerdoti don Falzone e don Giardina, collaborati dal laico Miraglia. Nel dicembre di due anni fa ad Alcamo si sono costituiti gli ex Allievi don Bosco per portare avanti iniziative di carattere culturale e sociale.

Castellammare del Golfo-Maxi rivoluzione negli uffici del Comune tra assunzioni e stabilizzazioni

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Arriva la stabilizzazione per la maggior parte dei precari in servizio al Comune di Castellammare del Golfo e dietro l’angolo anche la rimodulazione di tutti i vertici apicali dei vari Settori che compongono la macchina burocratica. Novità importanti in arrivo per il municipio che è sulla via di un riassetto dopo l’insediamento dell’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Rizzo. Per l’esattezza in 99 troveranno il contratto a tempo indeterminato e si tratta di tutti gli ex contrattisti in servizio. Nel particolare parliamo di 98 lavoratori a tempo determinato con contratto di lavoro subordinato e part-time, ed un lavoratore con rapporto di co.co.co. La spesa annuale prevista per le retribuzioni, oneri compresi, è di un milione e 800 mila euro all’incirca. A rimanere fuori dai giochi soltanto gli Asu che in tutto sono una settantina. “Quasi un centinaio di lavoratori ad oggi precari avranno certezza -affermano il sindaco Nicola Rizzo e l’assessore Giuseppe Cruciata – e contemporaneamente continueranno ad essere una risorsa ormai indispensabile per gli uffici comunali. Dopo la stabilizzazione avvieremo la formazione del personale”. Nel contempo il governo cittadino annuncia l’avvio della rimodulazione del personale: “La nostra – aggiungono Rizzo e Cruciata – è una precisa volontà politica che si concretizza con la scelta di ruotare ed integrare il personale presente negli uffici, molti dei quali trovati non in grado di svolgere l’ordinario, e la mobilità per alcuni ruoli indispensabili, così da rendere funzionale la macchina amministrativa”. Attraverso la mobilità si vuole tentare di coprire ruoli e posti vacanti negli uffici che rallentano l’attività amministrativa. In questo modo si concretizza la maxi operazione all’interno degli uffici che mira ad individuare professionalità che rappresentano figure necessarie ed intercambiabili per l’ente così da garantire efficienza e presenza nei servizi. Manovra che si è resa possibile attraverso il Piano di fabbisogno del personale, che ha comportato da parte dell’amministrazione una completa ricognizione di tutta la pianta organica composta ad oggi da una dotazione che prevede 131 posti totali, di cui 69 a tempo pieno e 62 part-time: “Occorre agire per rendere efficienti gli uffici potenziandoli – evidenziano ancora il sindaco e l’assessore Cruciata -. Per garantire maggiore efficienza nei servizi alla cittadinanza, interveniamo con la rotazione, mobilità e stabilizzazione dei precari, aspetto sul quale ci stiamo confrontando con le organizzazioni sindacali che hanno un ruolo trainante nella concertazione avviata. Già dal prossimo anno dovremmo raccogliere i primi frutti rilanciando una macchina burocratica inceppata”. Soprattutto c’è grande attesa per superare il cronico problema della carenza di personale all’ufficio tecnico, da sempre tallone d’Achille per il municipio. “Abbiamo anche previsto – fanno sapere Rizzo e Cruciata – l’assunzione a tempo determinato di tre istruttori direttivi socio-culturali, nell’ambito del Pon povertà, finanziato dall’Unione Europea per il tramite del ministero del Lavoro, e una procedura di mobilità di dipendente tecnico a tempo determinato. Una svolta concreta che ci consente di avviare una nuova definizione di uffici e servizi, avviando un graduale processo di modifica”.

Partinico, comune in rosso: parte lo stesso il trasporto disabili nelle scuole

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Nonostante il dissesto che incombe come una mannaia sui conti del Comune, comunque l’amministrazione comunale è riuscita a garantire l’assistenza ai disabili. Ad essere già partiti, allineati con l’inizio dell’anno scolastico (e non è scontato che ciò avvenga con questa tempistica, tutt’altro), il trasporto, l’assistenza igienico-sanitaria e l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione. Non solo: il Comune ha pensato anche a quei disabili che sulla carta non dovrebbe essere assistiti dal municipio perchè iscritti nelle scuole superiori. Anche a loro, a cui dovrebbe pensare l’ex Provincia di Palermo, è stato garantito il trasporto. L’obiettivo è stato raggiunto raccogliendo sino all’ultimo centesimo disponibile tra le pieghe di un bilancio cronicamente in rosso, ma anche sfruttando l’ingegno e la collaborazione. L’amministrazione è infatti riuscita ad alleggerire il peso economico di parte di questi servizi facendo una convenzione con l’associazione Atha che assiste per l’appunto i disabili. “Grazie ad un protocollo d’intesa – evidenzia l’assessore ai Servizi sociali, Rosi Pennino – abbiamo dato in gestione gratuita uno dei tre pulmini in dotazione al Comune per permettere poi all’associazione di effettuare il trasporto dei disabili. In questo modo si garantisce il servizio anche a quei portatori di handicap iscritti nelle scuole superiori a cui dovrebbe pensare la Provincia. Da parte nostra un enorme sforzo ma siamo soddisfatti del risultato raggiunto”. Per riuscire ad attivare tutti questi servizi, garantiti sino al 31 dicembre, il Comune ha impegnato la somma di 92 mila euro: “Con tre pulmini in tutto – aggiunge l’assessore Pennino – trasportiamo attualmente 20 ragazzini, di cui 5 adulti. Abbiamo dato apertura ai ragazzi delle superiori finché il servizio dell’ex Provincia non partirà. In tal senso stiamo raccogliendo ancora le adesioni”. Si mette così in moto una macchina organizzativa che in realtà è già partita da tempo a Partinico proprio sul fronte dei servizi sociali. E’ stato infatti messo a punto nei giorni scorsi con i Comuni del comprensorio il piano che prevede l’arrivo di 12 assistenti sociali e 2 psicologici nel distretto socio-sanitario. Saranno utilizzati in equipe per realizzare un piano di intervento di assistenza sociale soprattutto in ambiti a rischio devianza e povertà. I 14 professionisti esterni saranno reclutati attraverso un bando appena pubblicato e finanziato attraverso i fondi a valere sul Programma Operativo Nazionale Inclusione Avviso 3/2016, finanziato dal Fondo sociale europeo 2014-2020. Soldi che servono per realizzare il “Piano d’intervento per l’attuazione del Sostegno per l’Inclusione Attiva Sia”. Parliamo quindi delle misure connesse al Rei, il Reddito d’inclusione. In buona sostanza questo gruppo di professionisti avrà diversi compiti: in primis la valutazione multidimensionale dei bisogni e delle potenzialità di ciascuna famiglia beneficiaria del Sia (sostengo per l’inclusione); ed a seguire lo sviluppo, l’attuazione e il monitoraggio dei progetti personalizzati di inclusione sociale e lavorativa dei beneficiari del Sia; la partecipazione alle relative équipe multidisciplinari; l’attivazione di prestazioni sociali e interventi in rete con altri servizi pubblici e privati del territorio, all’interno del sistema dei servizi e interventi per  l’inclusione  attiva,  quali l’inserimento al lavoro (orientamento, formazione, misure di attivazione lavorativa, accompagnamento all’avvio di rapporti di lavoro, ecc…), nonché interventi educativi-territoriali e domiciliari per gli adulti e la famiglia; il lavoro di rete con soggetti  pubblici e privati per creare opportunità utili ai progetti di inclusione socio-lavorativa; ed infine il raccordo con gli operatori dei servizi territoriali, con i volontari e le organizzazioni pubbliche e private che operano nel contrasto alla povertà.

Alcamo Proteste e allarme in via P.O.Pastore. Si costituisce comitato

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Allarme sociale e degrado, di questo parlano alcuni alcamesi che stanno costituendo un comitato di residenti della via Pia Opera Pastore e che lunedì incontreranno il sindaco Domenico Surdi, in un esercizio commerciale della stessa strada, per esternare il loro malumore e le loro preoccupazioni. Negli ultimi tempi, infatti, a parte il video divenuto virale sui social del ragazzo che danneggia un’autovettura e che balla per avere centrato la stupida impresa, sono numerose le autovetture ritrovate con danni dai proprietari dopo averle lasciate in sosta in quella zona.

Martedì, in pieno giorno, sono state squarciate due ruote di un’Audi. Stesso trattamento, nei giorni precedenti per altre autovetture. Non soltanto tagli alle gomme ma anche tergicristalli divelti, specchietti divelti, fiancate graffiate con punteruoli. I residenti della via Pia Opera Pastore, che lamentano anche di avere assistito ad attività di spaccio portate avanti senza alcun pudore, hanno adesso levato gli scudi ma le denunce finora pervenute ai carabinieri di Alcamo sono soltanto un paio: per danneggiamenti alle autovetture e per i due pneumatici squarciati proprio ieri.

Dal canto loro i militari dell’Arma diretti dal capitano Giulio Pisani stanno monitorando con attenzione la zona. I risultati sono subito arrivati e due soggetti sono stati denunciati. Il primo, un ragazzo di colore senza fissa dimora, nulla a che fare quindi con il centro di accoglienza, già noto alle forze dell’ordine e protagonista, circa un mese fa, anche di un becero oltraggio al vice-sindaco della città. Il ragazzo, il protagonista del video immesso in rete, è stato denunciato per danneggiamento. L’altro provvedimento, riguarda sempre un extracomunitario, ospite nella SPRAR per migrati di via Maria Riposo, beccato dai carabinieri sempre nella zona di via pia opera pastore in possesso di alcune dosi di marijuana.

La preoccupazione comunque cresce fra i residenti della via Pia Opera Pastore, fenomeno che si ripete ogni anno quando arriva il tempo della vendemmia e della raccolta delle olive. Alcamo, soprattutto questa zona, viene presa d’assalto da extracomunitari che talvolta dormono sotto le stelle o all’interno di vecchi furgoni che vengono lasciati in sosta, nei pressi di scuole e asili, fra attività commerciali e palazzi. A farne le spese soprattutto il decoro e l’immagine della cittadina. Per questo da anni viene realizzato un campo di accoglienza che però non riesce ad ospitare tutti quanti anche perché non sono pochi quelli che arrivano senza permesso di soggiorno. Ma se da ciò e dal possibile degrado sociale si passa a episodi di becera criminalità, la situazione diventa certamente molto più preoccupante.

Castellammare del Golfo a rischio sismico, sopralluoghi gratuiti degli ingegneri nelle abitazioni

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Castellammare del Golfo resta una città definita come “Zona con pericolosità sismica media dove possono verificarsi forti terremoti”. Un’area quindi delicata e a rischio sotto questo aspetto, come da parametri stabiliti dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 2006. Nella suddivisione dell’Italia per questo tipo di fenomeni tellurici la cittadina del trapanese si trova per l’esattezza come “Zona 2”, quindi in rischio medio-alto. Motivo che ancora di più deve spingere a trovare delle soluzioni non solo a livello di prevenzione in investimenti per lavori pubblici ma anche di formazione per la cittadinanza. Ed è in questa direzione che si colloca l’iniziativa del Comune castellammarese di aderire alla giornata nazionale della prevenzione sismica dal titolo “Diamoci una scossa” che mira ad accrescere la cultura della prevenzione sismica così da migliorare la sicurezza degli immobili. Per tutta la giornata del 30 settembre, in piazza Petrolo, sarà presente un punto informativo dove architetti ed ingegneri, gratuitamente, informeranno i cittadini sui rischi sismici, sui fattori che incidono sulla sicurezza degli edifici e prenoteranno eventuali sopralluoghi a domicilio se richiesti dai cittadini. “Una visita non costa nulla ma può valere tanto” è, infatti, lo slogan dei professionisti di tutta Italia che informeranno sull’importanza della sicurezza sismica delle abitazioni e le agevolazioni finanziarie (SismaBonus ed EcoBonus) messe a disposizione dallo Stato per migliorare la sicurezza delle abitazioni. “Diversi i fattori che possono incidere sulla sicurezza di un edificio – afferma il sindaco Nicola Rizzo – come le modalità e l’area di costruzione ma anche la normativa esistente al momento della realizzazione. Questo sarà spiegato in modo chiaro dai professionisti ai cittadini che vorranno informarsi sul rischio sismico unitamente alle agevolazioni previste in materia come il ‘Sisma Bonus’, per migliorare il grado di sicurezza delle abitazioni con una detrazione fiscale che può arrivare, se legato all’Eco Bonus, fino all’85 per cento delle spese sostenute per l’adeguamento antisismico”. Alle “Piazze della prevenzione sismica” in provincia di Trapani hanno anche aderito Trapani, Marsala, Castelvetrano e Salemi. A cura degli ordini provinciali degli architetti e degli ingegneri, i cittadini non solo saranno informati ma, durante la giornata, potranno chiedere un sopralluogo gratuito che sarà effettuato successivamente da tecnici esperti del settore: “Valuteranno – conclude il primo cittadino castellammarese – se è il caso di intervenire sull’abitazione indicata”.

 

Alcamo, Piano demanio marittimo verso lo sblocco: assegnato incarico per valorizzare le spiagge

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Sette chilometri di spiagge rimaste sino ad oggi ad attendere una pianificazione. Ora potrebbe davvero esserci una svolta rispetto ad un iter andato al passo di lumaca, quello del Pudm, il piano del demanio marittimo con cui si può regolamentare e soprattutto valorizzare un litorale immenso come quello alcamese. In questi giorni è stato infatti affidato dal Comune l’incarico professionale per la redazione del Pudm all’architetto alcamese Roberto Longo che ha offerto un ribasso d’asta del 38 per cento, quindi al netto il suo incarico costerà 15 mila euro alle casse municipali.

A lui una questione tutt’altro che semplice, quella per l’appunto di tutelare il litorale e pianificare lo sviluppo della costa alcamese. Da ben 4 anni sono riposte nei cassetti le osservazioni presentate dai cittadini al piano del demanio marittimo. Una problematica che proprio nel corso di questa legislatura è stata portata alla ribalta dal gruppo consiliare di Abc e Alcamo cambierà:

“Necessita – ha sostenuto in tal senso il consigliere Gino Pitò – prendere contatti con l’assessorato regionale Territorio ed Ambiente per indire la conferenza di servizio sul Piano Demaniale Marittimo e al contempo iniziare la trattazione delle osservazioni già depositate”. Proposta su cui il sindaco Domenico Surdi, si è detto assolutamente d’accordo. Questione che è in capo, a livello comunale, alla Direzione dell’Urbanistica che per lungo tempo è rimasta senza un dirigente.

Ci sono sicuramente diversi nodi da dover affrontare e superare. Anzitutto è ancora pendente l’ipotesi da parte del Comune, così come comunicato nel lontano 2014, di voler rinunciare a quattro concessioni demaniali marittime: strada Alcamo Marina per 810 metri quadrati, l’intero piazzale Battigia per 11.238 metri quadrati, il verde pubblico al Canalotto per 715 metri quadrati e ancora le aiuole di contrada Magazzinazzi per 11.831,25 metri quadrati.

Tale iter è rimasto in questi anni fermo per vizi procedurali. Ci sono poi delle presunte incongruenze nella delimitazione del demanio marittimo e delle proprietà private. Incongruenze che sono limitanti in sede di rilascio di atti autorizzativi, cosa che potrebbe far sorgere dei contenziosi nei confronti del municipio.

Da considerare che l’area di Alcamo Marina è costituita da un’impressionante e lunghissimo ”ammasso di case” addossato alla lunga spiaggia limitrofa e alle fragili colline retrostanti di calcari e arenarie recenti, e, come se ciò non bastasse, è priva di un sistema fognario. Tra le ipotesi di pianificazione del litorale quella di istituire un’area destinata ai cani nella spiaggia. Questione che al momento è allo studio della competente commissione consiliare.

Castellammare del Golfo, Comune ricorda capitano Ficalora: vittima di mafia 26 anni fa

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Il Comune di Castellammare del Golfo ricorderà la figura di Paolo Ficalora a 26 anni dall’omicidio che ricorrerà il prossimo venerdì 28 febbraio. La celebrazione si terrà nella via che nel 2004 è stata intitolata al capitano di lungo corso della Marina in pensione, che venne ucciso nel 1992 davanti alla moglie Vita D’Angelo in un agguato mafioso. Il sanguinario boss di San Giuseppe Jato Giovanni Brusca rivelò che i Corleonesi lo punirono per aver ospitato nel suo villaggio turistico il pentito Salvatore Contorno, ignaro della vera identità del cliente, tornato in Sicilia per vendetta. Paolo Ficalora era un capitano di mercantili. A 59 anni fu ucciso nel villaggio turistico che gestiva a Guidaloca. Ficalora è stato riconosciuto vittima di mafia solo 10 anni dopo la sua morte: ucciso perché disse no alle pressioni della mafia che voleva sottrargli il residence. A ventisei anni dall’omicidio di Paolo Ficalora l’amministrazione comunale ha previsto un ricordo proprio nella via Capitano Paolo Ficalora: la deposizione di una corona di fiori, il saluto delle autorità e il ricordo dei familiari del capitano Paolo Ficalora. “Occorre non dimenticare chi ha percorso la via della legalità senza tentennamenti, anche a costo della vita – affermano il sindaco Nicola Rizzo e l’assessore alla Legalità Giacomo Frazzitta -. Il capitano Paolo Ficalora, così come altri nostri concittadini illustri uccisi per mano mafiosa, è un esempio di integrità morale e coraggio che deve essere conosciuto dalle nuove generazioni. Il ricordo di chi non accetta imposizioni della criminalità organizzata e traccia un cammino di vita libero dalla violenza, trasforma la memoria individuale in collettiva per rendere sempre più concreta, memoria su memoria, la costruzione di una diversa coscienza civica, di una società libera dalle mafie”. Ficalora venne assassinato, con diversi colpi di arma da fuoco, proprio davanti a quel residence in cui aveva dato ospitalità al pentito, dal mafioso castellammarese Gioacchino Calabrò. Nel 2002, la vedova Ficalora, che per anni si era battuta per ottenere giustizia per la morte del marito subisce anche un’intimidazione: su un tavolo della sua abitazione trova un mazzo di fiori e alcuni proiettili. La Corte d’Assise d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza di condanna all’ergastolo per Calabrò, emessa in primo grado e condannato a dodici anni di reclusione con il rito abbreviato Giovanni Brusca. La sentenza ha trovato conferma definitiva in Cassazione nel 2004. Al capitano Paolo Ficalora sono state intitolate quattro borse di studio.

 

 

Alcamo-Utilizzo Asu “irregolare”, sindacato minaccia contenzioso

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All’orizzonte potrebbe stagliarsi un nuoco contenzioso tra il personale precario in servizio e il Comune di Alcamo. Il “tappo” potrebbe saltare proprio in questi giorni e si palesa anche un possibile ricorso ai tribunali. Il caso è quello che vede coinvolti i 171 Asu in servizio al municipio alcamese e percettori quindi dell’indennità di circa 500 euro mensile. Ad aprire la maglia è la Cisl Funzione pubblica Palermo-Trapani che in una lettera indirizzata al segretario generale Vito Bonanno, al sindaco Domenico Surdi e all’assessore al Personale Fabio Butera minaccia di adire le vie legali se non sarà “regolarizzato” l’utilizzo di questo tipo di lavoratori. In buona sostanza il sindacato chiede al Comune di attenersi alle circolari e alle direttive che regolano la materia dell’utilizzo dei precari. In particolare si fa riferimento al tetto massimo di orario per cui un Asu può essere utilizzabile mensilmente, che è pari a 80 ore. In realtà, secondo quanto sostiene la Cisl, questi lavoratori sarebbero sistematicamente utilizzati oltre le 80 ore mensili senza che gli venga garantita alcuna integrazione economica rispetto al sussidio che percepiscono. “Ad oggi, per i soggetti utilizzati dall’ente Comune di Alcamo, – si legge nella missiva a firma del segretario generale aggiunto della Cisl Fp Palermo-Trapani Marco Corrao – non è stato effettuato il calcolo delle ore da svolgere settimanalmente, così come previsto dalla circolare assessoriale del 13 maggio 1993, la numero 312. Al fine di non intraprendere azioni di natura legale che potrebbero vedere facilmente soccombere in giudizio l’amministrazione comunale, si chiede di attenersi alle direttive e circolari in materia valutando o una diversa organizzazione dell’orario di lavoro che possa garantire il rispetto del tetto massimo delle 80 ore mensili, o, qualora non possa essere praticabile per motivi strettamente organizzativi, si chiede una eventuale integrazione oraria”. In particolare la circolare a cui si fa riferimento, emanata dalla Regione nel novembre 2017 e che richiama la norma del ’93, disciplina che questo tipo di lavoratori possono essere “impegnati per l’orario settimanale corrispondente alla proporzione tra il trattamento stesso e il livello retributivo iniziale, calcolato al netto delle ritenute previdenziali ed assistenziali, previsto per i dipendenti che svolgono attività analoghe presso il soggetto promotore dell’intervento e comunque per non meno di 20 ore settimanali e per non più di 8 ore giornaliere”. Il sindacato evidenzia in tal senso che l’orario d’impegno è articolato con cadenza settimanale e non mensile e va determinato dal soggetto promotore, quindi in questo caso il Comune di Alcamo, in funzione delle effettive esigenze di utilizzo dei lavoratori nel progetto con moduli anche verticali. “Una cosa è certa – dice in proposito l’assessore al Personale, Fabio Butera -: quando ci siamo insediati non abbiamo modificato l’utilizzo di questo personale. Noi stiamo molto attenti a questa categoria degli Asu perchè sappiamo la loro particolare condizione contrattuale. Comunque, in seguito alla segnalazione della Cisl si farà una ricognizione per effettuare delle verifiche rispetto all’effettivo orario che viene svolto mensilmente da questi lavoratori”.

Frana di Alcamo Marina Diffide e proteste dei proprietari dei villini chiusi

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Il danno di non potere utilizzare da nove anni le proprie case di villeggiatura di Alcamo Marina, realizzate con tanto di concessione edilizia a causa del costone franato 9 anni fa. Ma gli ultimi tre proprietari, dopo anni di attesa per avere giustizia sia civile che penale, la sentenza civile per il risarcimento dei danni è prevista a giorni, hanno deciso di marcare stretto tutte le Istituzioni, in primis il Comune, per cercare di ottenere la revoca dell’ordinanza di inagibilità, supportata dallo studio geologico commissionato ad un privato. Il nuovo capitolo è la decisione presa nello studio dell’avvocato Maurizio Lo Presti di mettere ancora una volta mano alla carta bollata per diffidare Comune e dirigenti affinché intimino alla coppia di coniugi, che hanno la villa in cima alla collina, di procedere all’esecuzione della relazione geologica “per stabilire se il costone è stabile o meno”. “In caso contrario – dice l’avvocato Lo Presti –il Comune si sostituisca ai proprietari ai quali successivamente chiederà il rimborso delle spese”. La diffida nasce da una recente relazione dell’Ufficio della protezione civile del Comune di Alcamo in risposta alla richiesta di revoca delle ultime tre ordinanze di chiusure dei villini. Nella relazione scrive il Comune “che è emersa la necessità di effettuare studi e indagini-tecnico geologiche più approfondite e puntuali in grado di fornire elementi certi circa la effettiva pericolosità e stabilità del sito ai fini di un’eventuale revoca delle ordinanze emesse”. Sollecitata la massima celerità. Nei giorni scorsi è stato scritto l’ennesimo capitolo della vicenda giudiziaria con la proroga delle indagini, notificate   per quattro indagati. Ipotesi di reato: abuso d’ufficio. Per altri due: inosservanza del provvedimento amministrativo. Il gip del tribunale di Trapani accogliendo la richiesta del Pm, Andrea Tarondo  ha concesso altri sei mesi di tempo per la vicenda della frana del costone di una collina ad Alcamo Marina, che va avanti dal mese di febbraio del 2009. Tra gli indagati l’ex sindaco  Sebastiano Bonventre il quale afferma: “Un privato esegue un abuso edilizio prima del mio insediamento. Per tale abuso si determina una frana su altro terreno privato, danneggiando interessi sempre privati. L’ordinanza di sgombero è firmata da Scala. La sentenza di primo grado che attribuisce la responsabilità al privato autore dell’abuso interviene successivamente alle mie dimissioni. Mai stato interessato da un problema che riguarda una controversia tra privati.  Non è problematica legata al dissesto idrogeologico da inosservanza del Comune.  Cosa c’entra un abuso d’ufficio da parte mia?”.  Una vicenda complessa anche a causa dell’urbanizzazione selvaggia di Alcamo Marina, dove dalla fine degli anni ’50 si iniziò a costruire abusivamente in barba a leggi e regolamenti provocando danni irreparabili al territorio. Le vittime incolpevoli della frana seguiranno le fasi minuto per minuto martellando il Comune, rivolgendosi  ai giudici e se è il caso anche alla Corte Europea.

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