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martedì, Maggio 6, 2025
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Rapina con sequestro di una famiglia, presi i basisti

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Giuseppe Di Maggio, 56anni e Emanuele Li Mantri di 22 anni sono stati fermati dalla Squadra Mobile di Trapani per i gravi indizi di colpevolezza a loro carico per i reati di rapina aggravata e per diversi episodi di furti commessi a Trapani.

Il provvedimento di fermo è stato emesso dal Sostituto Procuratore della Repubblica Tarondo.

I due sarebbero stati i “basisti” della rapina del 15 marzo scorso nel rione San Giuliano, presso l’abitazione di un commerciante della zona, dove cinque palermitani (Giovanni Beone, Luigi Verdone, Giuseppe Marrone, Antonio, Patti e Giuseppe Amato), fingendo di appartenere alla Guardia di Finanza, indossando persino i giubbotti riconducibili alle fiamme gialle, erano riusciti ad introdursi con l’espediente di effettuare una perquisizione alla ricerca di droga ed armi.

Tutta la famiglia, tra cui tre minorenni, era stata sequestrata, privata dei cellulari e tenuta costantemente sotto controllo da uno dei malviventi con una pistola.

Il commerciante era anche stato condotto anche in un’altra sua abitazione, non lontana, per aprire la cassaforte, lì custodita.

I cinque erano stati arrestati in flagranza di reato dalle Squadre Mobili di Trapani e Palermo.

Ora è stato accertato che Proprio Di Maggio e Li Mantri, insieme ad un’altra persona indagata a piede libero, avevano fornito ai complici palermitani l’indispensabile supporto logistico, ma anche informazioni sulla vittima, sulle sue disponibilità economiche, ubicazione delle abitazioni ed abitudini di vita.

Durante le indagini è emerso che i due uomini sarebbero autori di diversi furti, tra i quali, uno ai danni di un’autofficina di Trapani, dove, dopo aver forzato la saracinesca, si erano impossessati di circa 20 mila euro, e un altro ai danni di un esercizio commerciale a Valderice, dove avevano portato via numerosi cavi di rame, arrecando un danno di circa 70 mila euro.

Ed ancora, tra il 29 ed il 30 marzo, nella notte della processione dei Misteri, Di Maggio, insieme ad un complice non ancora identificato, forzando l’inferriata di una finestra della Chiesa “Nostra Signora di Fatima”, era persino arrivato a rubare la corona posta sul capo della statua della Madonna, pensando erroneamente che fosse tutta d’oro, e non solo placcata con il prezioso metallo.

Senza contare altri episodi di furti ai danni di altri esercizi commerciali, per i quali sono in corso ulteriori approfondimenti da parte degli investigatori.

Nel corso di una perquisizione domiciliare presso la casa di Di Maggio sono stati rinvenuti e sequestrati alcuni orologi, ritenuti rubati.

Entrambi sono stati rinchiusi nella locale Casa Circondariale.

Birgi, l’aeroporto diventa Wi-Fi

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Ieri mattina, nei locali dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del nuovo sistema wi-fi attivato dalla camera di commercio di trapani all’interno dell’aerostazione. Il servizio permetterà ai passeggeri di collegarsi ad internet gratuitamente, navigando liberamente sul web e accedendo al portale www.trapaniclickandgo.it.

Si tratta del sito messo in rete lo scorso anno nell’ambito del progetto “wi-fi free zone” attivato nel centro storico di trapani. L’iniziativa è stata lanciata dall’ente camerale attraverso l’azienda speciale servizi alle imprese.

«Siamo soci di Airgest e con questo progetto – ha dichiarato il presidente della camera di commercio di trapani Giuseppe Pace – stiamo cercando di contribuire allo sviluppo ed al miglioramento dell’aeroporto di Birgi. Dopo il centro storico di trapani – continua Pace – abbiamo deciso di ampliare il servizio anche all’aerostazione, un punto importante e strategico, considerato il grande numero di turisti che ogni giorno vi transitano. Si tratta di un primo biglietto da visita del territorio e nel portale trapaniclickandgo offriamo diversi servizi, dando informazioni utili sulla nostra provincia. Stiamo comunque valutando la possibilità di attivare il servizio wi-fi anche in altre località turistiche».

La rete internet all’interno dell’aeroporto, attiva da quattro giorni, ha già registrato circa 3.300 accessi, con una media di oltre 600 utenti al giorno.

All’interno del sito è stata realizzata una sezione con gli orari degli arrivi e delle partenze dei voli da e per l’aeroporto di birgi. On line ci sono anche altre pagine ricche di informazioni  utili per i passeggeri. Una volta sul portale, dopo essersi registrati, così come previsto dalla normativa, è possibile navigare liberamente su internet, visitando altri siti o scaricando le e-mail, avendo a disposizione un tetto di 100 minuti di connessione.

Si tratta certamente di  un passo in avanti fatto nell’ottica di adeguare lo standard complessivo dell’aerostazione ai livelli di altri scali internazionali, per quel che riguarda l’efficienza dei servizi ai passeggeri, come ha sottolineato il presidente dell’Airgest Salvatore Castiglione, il quale, soffermandosi sull’impegno dei vertici dell’ente camerale per l’aeroporto di Birgi, ha quindi ricordato la firma, lo scorso 28 giugno, di un protocollo di intesa da parte dei sindaci dei comuni della provincia di trapani per sostenere lo scalo attraverso l’istituzione di una tassa di soggiorno. Al riguardo il presidente della Camera di commercio Pace ha convocato un tavolo tecnico per la prossima settimana, per definire gli aspetti finanziari dell’accordo.

Alcamo: nuova giunta, è terremoto politico

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La composizione della nuova giunta ad Alcamo provoca un vero e proprio terremoto politico. Ad appena qualche ora dalla presentazione della squadra assessoriale, rinnovata per metà e con un quasi totale rimpasto di deleghe, la lista Patto per Alcamo ha ufficializzato la sua fuoriuscita dalla maggioranza a sostegno del sindaco Sebastiano Bonventre. I due consiglieri del movimento, Vito Savio D’Angelo e Dario Pirrone, hanno dato il loro addio dopo mesi tormentati di polemiche con il primo cittadino. “Non ha rispettato gli impegni assunti e per di più ha spostato anche il suo asse politico” scrivono Savio D’Angelo e Pirrone. Poco male dal momento che Bonventre, nominando tre nuovi assessori, ha incassato l’appoggio di altrettanti consiglieri: Francesco Dara dell’Udc, Leonardo Castrogiovanni del Gruppo Misto e Pasquale Raneri del Pdl. Le new entry in giunta sono Francesco Trapani, tecnico in quota Udc, a cui è andata la delega all’Urbanistica; Massimo Melodia, anche lui tecnico in quota Pdl, che andrà a ricoprire gli incarichi ai Lavori pubblici, Sviluppo Economico, Agricoltura, Turismo e Spettacolo: infine Giuseppe Francesco Simone, vicino ad Area Democratica, che va a reggere i rami della Polizia Urbana, Viabilità, Sanità, Servizi Demografici e Protezione Civile. Si vanno ad aggiungere ai tre assessori Gino Paglino, a cui resta la vicesindacatura e incassa i Servizi Manutentivi, Ambiente e Verde Pubblico, Cimiteri e Patrimonio, Gianluca Abbinanti con deleghe all’Economia, Servizi Sociali, Sport, Politiche Giovanili, Rapporti con il Consiglio Comunale, e Elisa Palmeri, unica donna a resistere al terremoto politico, che tiene per sé le deleghe agli Affari Legali, Personale, Pari Opportunità, Cultura e Politiche Comunitarie. Il sindaco chiarisce che il suo governo, dichiaratamente di centrosinistra, non sposta il proprio asse politico nonostante ci siano le evidenti presenze di uomini di fiducia dell’Udc e soprattutto del Pdl.

Non è escluso che ci siano ancora altri strascichi politici nei prossimi giorni. Una degli assessori silurati, Ylenia Settipani, lo lascia molto più che chiaramente. “Come richiesto da questa amministrazione – scrive – non ricoprirò più il ruolo di assessore presso questo Comune, sicuramente sono state fatte valutazioni che disconosco. È chiaro che ciò viene meno agli impegni presi con gli elettori e da questo momento cedo il ruolo di tecnico e non escludo di trasformarlo in ruolo politico”. Fari puntati in particolar modo su due assessori, Trapani e Melodia. Il primo va a prendersi una gatta da pelare come l’Urbanistica, apparato dove lo stesso sindaco ha ammesso che si sono degli inceppamenti della macchina burocratica, tanto da avere scorporato recentemente gli uffici in due settori rimuovendone il dirigente. Per il neoassessore c’è un’assoluta priorità.

Altri occhi puntati su Melodia che invece dovrà trovare soluzione per alleviare la crisi dell’imprenditoria e del commercio locale:

Nella foto Sebastiano Bonventre

C/mmare del Golfo: Zingaro preda dei piromani

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CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Temperature sempre più torride nel trapanese, alla Riserva dello Zingaro si alza sempre di più la preoccupazione per l’immenso polmone verde a rischio incendi e che puntualmente ogni anno si ripetono in forma più o meno violenta. Quest’anno però il rischio è sempre più forte anche per l’assenza di presidi di controllo. Infatti non sono stati ancora inviati sul posto i forestali stagionali, il che significa che quelli attualmente in servizio sono un numero esiguo per controllare un’area troppo vasta. Insomma, i piromani avrebbero vita fin troppo facile. Ecco perché i segretari provinciali di Uila Uil, Flai Cgil e Fai Cisl, Tommaso Macaddino, Giacoma Giacalone e Massimo Santoro, tornano a sollecitare il dirigente della Riserva naturale orientata dello Zingaro ad avviare a lavoro i forestali con contratto di 101 e 78 giornate. “La mancata assunzione dei forestali da impiegare nella riserva è ormai un problema cronico – affermano i sindacalisti –. Non capiamo come mai, nonostante le ripetute sollecitazioni e le riunioni tra rappresentanti sindacali e dirigenza dello Zingaro, ad oggi siamo ancora di fronte all´immobilismo e alla non soluzione del problema”. Le organizzazioni sindacali si limitano a registrare la mancanza di attenzione verso il problema occupazionale di questi lavoratori, oltre alla abbandono al suo destino della riserva: “Nel ribadire il dissenso nei confronti dell´atteggiamento della dirigenza dello Zingaro – aggiungono Cgil, Cisl e Uil – chiediamo l’immediato avviamento dei lavoratori senza ulteriori indugi, specificando che in alternativa saremo costretti ad assumere iniziative di lotta sindacale più concrete”. In realtà quello che c’è da preservare della riserva è davvero ben poco dal momento che un devastante incendio, nell’agosto del 2012, ha distrutto gran parte dell’area boschiva. Si tratta di 7 chilometri quadrati di Riserva che si affaccia a picco sul mare in provincia di Trapani, tra i paesi di San Vito Lo Capo e Castellammare. Da considerare che ancora oggi risulta aperto alla Procura di Trapani un fascicolo contro ignoti in cui si ipotizza il reato di incendio doloso boschivo ai danni dello Zingaro. Gli inquirenti ancora oggi stanno cercando di scoprire chi e perché ha aggredito una delle più suggestive aree protette della Sicilia e se c’é una regia unica per gli altri incendi, verosimilmente dolosi, sviluppatisi, nelle stesse ore lo scorso anno, ad Erice, Makari e Castelluzzo, sempre nel trapanese.

Massimo Fundarò si dimette, Bonventre cambia tre assessori

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Tre fuori. Ylenia Settipani, Ottilia Mirrione e Massimo Fundarò che ieri pomeriggio, anticipando tutti, ha dato le domissioni.

Tre dentro. Massimo Melodia, Giuseppe Simone e Ferdinando Trapani.

Il rimpasto in giunta ad Alcamo c’è stato. Dentro tre professionisti, esterni ai partiti, come aveva anticipato Nino Papania, e ad uscire due donne.

Bonventre ha in pratica dato le risposte che l’opposizione, la cittadinanza e la stessa maggioranza richiedevano. Lo fa con un comunicato stampa elencando una serie di motivazioni e difficoltà che hanno caratterizzato questo primo anno di amministrazione. Molto difficile, dice esplicitamente Bonventre, non solo per le critiche ricevute dalle opposizioni e dalla cittadinanza ma anche per una serie di situazioni che si sono manifestate che in termini pratici riguardano le disponibilità economiche.

Bonventre cita e critica i minori trasferimenti della Regione, i parametri del Patto di Stabilità, la situazione dei contrattisti precari al Comune nella situazione più ampia e generale di crisi economica del Paese e della stessa Regione Sicilia. Ma anche le scadenze elettorali che si sono susseguite una dietro l’altra che hanno ovviamente cambiato gli scenari politici ad Alcamo e non solo.

Anche Massimo Fundarò ha spiegato le sue decisioni con un comunicato stampa senza rilasciare interviste. Fiero del suo lavoro come Assessore all’Ambiente e del riconoscimento, cita, del Governo sulla raccolta differenziata, Fundarò dice di aver svolto il suo lavoro con passione nell’esclusivo interesse della cittadinanza, citando la realizazione del nuovo cimitero, il rifugio sanitario per i cani, gli interventi di successo per le palme attaccate dal punteruolo rosso, le bici elettriche e il bus elettrico prossimo. Un unico rammarico, scrive e dice Fundarò, non aver rivalutato, probabilmente per motivi di tempo, il Parco Suburbano intitolato alla sua amica e di comunanza militante politica, e compianta, Caterina Stellino dei Verdi.

Tornando alla giunta, tutto demandato a una conferenza stampa al Comune dove i tre novi assessori si presenteranno. Giuseppe Simone è un medico, nome sconosciuto alla politica alcamese così come anche Ferdinando Trapani, docente di Urbanistica all’Università di Palermo e Massimo Melodia, imprenditore.

Piano Regolatore da rivisitare, rilancio economico delle imprese e della città, attenzione ai bisognosi e al sociale. In questo Bonventre promette un futuro bilancio di spesa e impegno più consono alla realtà e alle esigenze nonostante i problemi che elenca.

Che le cose non navigavano in acque tranquille lo dice Massimo Fundarò nel suo comunicato in cui parla di incertezza politica ma lo conferma Bonventre che riconosce che le critiche c’erano state, dai partiti, dal consiglio comunale, dai cittadini, con un rimpasto richiesto anche da Area Democratica e da una parte del PD e non ultima la questione dell’Ufficio Tecnico  con la delega all’Urbanistica che non è più di Paglino e la direzione dell’Ufficio Tecnico che non è più dell’Ingegnere Parrino per l’urbanistica, suddividendo in due tronconi così l’Urbanistica e i Lavori Pubblici.

Ora si ricomincia e a prima vista, per quel che può valere, anche l’aspetto politico è mutato. Meno spostati a sinistra in giunta e lievemente più verso il centro destra l’assetto politico. Ma oggi queste valutazioni contano poco, conta di più l’operatività e il risultato.

 

Il Missio Tour fa tappa nella diocesi di Trapani

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Da Giovedì 11 a Domenica 14 Luglio il Missio Tour fa tappa  nella Diocesi di Trapani. L’evento, organizzato su iniziativa della Consulta Missionaria Giovanile Nazionale in collaborazione con l’Ufficio Missionario della Diocesi, toccherà le località di Alcamo Marina, Castellammare del Golfo e S. Vito Lo Capo. Il Missio tour si propone di incontrare i giovani proprio nei luoghi estivi maggiormente frequentati, attraverso attività di animazione in spiaggia, spettacoli musicali e di intrattenimento. L’animazione sarà curata da un’equipe formata da giovani, di età compresa tra 18 e 30 anni, provenienti da tutta Italia ( alcuni dei giovani animatori che si spenderanno in spiaggia ovviamente saranno ragazzi della Diocesi).

“E’ un modo per rendere  i giovani che abitualmente partecipano alle nostre attività protagonisti dello slancio missionario, un’opportunità di vivere in fraternità e in comunione con giovani di diverse realtà del paese e di cimentarsi con la dimensione dell’annuncio che ha portato da sempre i cristiani a lasciare le proprie sicurezze, a volte fisicamente la propria terra, per incontrare gli altri e donare l’annuncio del Vangelo – afferma il Direttore dell’Ufficio Missionario Diocesano don Mario Bonura –  Così i giovani diventano ‘missionari’ verso altri giovani, proponendo lo stile di vita che scaturisce dalla vita del Vangelo e l’annuncio dell’amore infinito di Dio a tutti. Un impegno che invita tutti ad uscire ‘fuori’ dalle nostre realtà che ci viene continuamente richiamato nei gesti, nella testimonianza e nelle parole da Papa Francesco che invita tutti a raggiungere le ‘periferie esistenziali’ dell’uomo di oggi, un impegno che non va in vacanza neppure d’estate quando le attività ordinarie della pastorale vengono sospese”.

L’ appuntamento è per Giovedi 11 luglio a Castellammare del Golfo per un momento organizzativo. La carovana di Missio Tour si sposterà il Venerdi 12 ad Alcamo Marina dove, tra le altre attività, si terrà un suggestivo momento di adorazione Eucaristica serale in spiaggia, un momento di grande spiritualità già sperimentato lo scorso anno proprio alla Plaia di Castellammare del Golfo.

Sabato 13 il tour si sposterà nella località turistica più visitata della provincia: S.Vito Lo Capo, dove sono previsti altri momenti di animazione e di preghiera comunitaria che culminerà, domenica 14, nella celebrazione domenicale delle ore 19,20 presso il giardino del Santuario.

“Ringraziamo i comuni di Alcamo e San Vito Lo Capo per la collaborazione che hanno prestato all’iniziativa e le parrocchie di Castellammare del Golfo e di San Vito Lo Capo per la disponibilità all’accoglienza – conclude don Mario Bonura.

Per info: cell 3400735312.

 

Blitz antidroga a Trapani

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“Nassiriya” è il nome che i Carabinieri della Compagnia di Trapani hanno dato all’indagine culminata alle prime ore di questa mattina con una massiccia operazione che ha visto impegnati circa 70 militari, supportati anche da unità cinofile antidroga.

Indagine “Nassiriya” perché la fiorente attività di spaccio che è stata stroncata si svolgeva prevalentemente nella omonima via, situata nel difficile quartiere “Fontanelle Sud”, dove aveva il centro operativo la banda.

L’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Trapani Marcello Viola e dal Sostituto Procuratore Anna Trinchillo, ha portato all’esecuzione di una Ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Trapani, Massimo Corleo, nei confronti di nove persone, sette delle quali condotte in carcere e due sottoposte all’obbligo di firma giornaliero. Contestualmente sono state eseguite quattordici perquisizioni domiciliari, mentre altre cinque persone sono state raggiunte da informazione di garanzia. Per tutti il reato contestato è di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

L’indagine ha avuto origine nel dicembre 2011 con il sequestro di Kg. 1,500 di“hashish”, ripartito in panetti, ed è proseguita per circa un anno con intercettazioni telefoniche ed ambientali e servizi di video ripresa dell’attività di spaccio, oltre ai tradizionali servizi di osservazione, controlli e pedinamento.

In tale arco di tempo sono stati effettuati numerosi sequestri di sostanze stupefacenti che – come riportato nell’ordinanza del GIP – si riassumono in complessivi 2,5 kg hashish, 65 grammi di cocaina, 11 grammi di eroina, decine di “dosi” sequestrate ad assuntori abituali che le avevano già prelevate dagli spacciatori.

Il gruppo – che aveva già subito alcuni arresti nel corso delle attività investigative – si componeva di pusher e grossisti, il tutto organizzato e diretto da una donna: Francesca Incarbona, 33enne, la quale aveva assunto il ruolo di punto di riferimento e “capo” dei soggetti che si rifornivano degli stupefacenti, prevalentemente sulla piazza di Palermo, per poi rifornire il mercato trapanese ed ericino. Donna energica, risoluta e dai modi sbrigativi, era presso la sua abitazione all’interno di uno stabile al centro del quartiere Fontanelle Sud, che aveva costituito un vero e proprio fortino della droga, con tanto di vedette che segnalavano l’eventuale arrivo delle Forze dell’Ordine. La stessa abitazione già nel luglio dell’anno scorso era stata blindata sbarre di ferro a porte e finestre, che i Carabinieri hanno dovuto far rimuovere dai Vigili del Fuoco con le seghe elettriche per poter effettuare la perquisizione domiciliare.

 

I pedinamenti hanno talvolta portato i Carabinieri a seguire i pusher fino a Palermo, e ad arrestare in flagranza soggetti che – di ritorno dal Capoluogo con le modalità più ingegnose e sempre diverse (in treno, autostop, pullman, taxi) – sono stati fermati dai militari con la sostanza stupefacente acquistata.

Nella banda gravitatvano anche dei minorenni all’epoca dei fatti segnalati conseguentemente alla Procura dei Minorenni di Palermo.

In una occasione una giovane minorenne, di ritorno da Palermo a in compagnia della Incarbona, è stata riaffidata alla madre che aveva manifestato sdegno e rammarico per le “cattive frequentazioni” della figlia. Proprio la madre della giovane, adesso risulta indagata nell’ambito del procedimento penale, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, inserita nel gruppo di spacciatori vicini a Francesca Incarbona.

 

Gli arrestati in esecuzione della misura cautelare in carcere, nel dettaglio, sono:

Francesca Incarbona, nata ad Erice il 19.12.1979; residente a Trapani;

Giuseppe Acabo, nato a Erice il 27.08.1983 ed ivi residente;

Giuseppe Cherchi, nato ad Erice il 27/08/1983 ed ivi residente;

Vincenzo Papa, nato ad Erice il 15/08/1982, residente a Trapani;

Bernardo Tesè, nato a Trapani il 17/03/1969 ed ivi residente;

Massimiliano Gaspare Salafia, nato a Erice il 26.08.1977 e domiciliato a Trapani;

Pietrino Cherchi, nato a Erice il 12.08.1984 ed ivi residente.

Arrestati nel corso delle perquisizioni di stamane, in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio, perché trovati in possesso di 12 dosi di hashish per complessivi 8 grammi: Giuseppa Angelo, nata a Erice il 22.04.1973, residente a Trapani, già destinataria della misura cautelare dell’obbligo di firma e di presentazione giornaliera presso il Comando dei Carabinieri; e il figlio di quest’ultima, Rosario Orlando, nato a Erice il 05.11.1990, residente a Trapani, già indagato in stato di libertà nell’ambito della stessa indagine.

I soggetti sottoposti all’obbligo di firma e di presentazione giornaliera presso il Comando dei Carabinieri sono:

Giuseppa Angelo, nata a Erice il 22.04.1973, residente a Trapani;

Francesco Di Via, nato a Palermo il 14.12.1983, residente a Trapani.

 

(Nella foto: Francesca Incarbona)

Alcamo: cittadella dei giovani, lavori bloccati

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Cittadella dei giovani, per Alcamo un sogno che sembrava essere diventato realtà dopo tante promesse e presentazioni alla stampa in pompa magna. A marzo scorso la svolta con la notizia dell’aggiudicazione dell’appalto alla “C.E.L.I. COOP” di Santa Ninfa su un importo a base d’asta di 3 milioni e 800 mila euro. Dopo tante chiacchiere a tutti era parso che questa volta una grande opera pubblica fosse davvero diventata realtà concreta. Ed invece a distanza di 4 mesi dall’aggiudicazione dei lavori è calato il silenzio più totale. I cantieri non sono mai stati aperti e della cittadella dei giovani sono rimaste soltanto le chiacchiere. Il consigliere comunale Ignazio Caldarella adesso chiede conto e ragione all’amministrazione guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre attraverso un’interrogazione presentata all’ufficio protocollo del Comune. Secondo l’esponente del civico consesso la consegna dei lavori era stata fissata per lo scorso 27 maggio: “Da notizie in mio possesso – precisa Caldarella – questa consegna è stata spostata a data da destinarsi e ora c’è il rischio di perdere il finanziamento”. La Cittadella dei Giovani è stata progettata tramite il riuso degli immobili comunali di via Ugo Foscolo. Nello specifico i lavori sulla carta riguardano tre corpi di fabbrica attraverso la demolizione degli edifici esistenti e le opere esterne connesse. Le aree che accolgono il progetto sono l’ex mattatoio comunale e l’autoparco comunale, l’insieme del lotto si affaccia sulle antiche cave di travertino. L’opera è stata finanziata nell’ambito di una linea d’intervento del Po Fesr 2007/2013 promosso Regione Siciliana, dall’assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità. Essendo quindi fondi dell’unione Europa che la Regione deve spendere appare quindi più che fondato che eventuali ritardi potrebbero compromettere il finanziamento accordato: in pratica la mancata spesa potrebbe far intervenire l’Ue con una revoca dello stanziamento. L’assessore ai Lavori pubblici, Gianluca Abbinanti, smentisce quest’ultima ipotesi: “Ad oggi il rischio di perdere il finanziamento non c’è – replica – d in tal senso abbiamo avuto rassicurazioni precise dell’ufficio dell’Ue che sta seguendo passo passo l’iter”. Riguardo poi alla questione del bocco dei lavori lo stesso Abbinanti conferma che i tempi si allungheranno ulteriormente: “Alla ditta che si è aggiudicata i lavori – precisa – abbiamo contestato la cessione di un ramo d’azienda che, a nostro avviso, non si può fare nel contesto dell’appalto aggiudicato. C’è in atto una querelle che è sfociata in un contenzioso legale”. Intanto la città aspetta un progetto che aveva preso corpo addirittura dal 2010, con l’allora sindaco Giacomo Scala che presentava l’opera come un fiore all’occhiello non solo per la città ma addirittura nel panorama siciliano

C/mmare del Golfo: Tares, si paga in tre rate

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Primi provvedimenti dei Comuni del trapanese in vista dell’ingresso a regime della Tares, il nuovo tributo per la raccolta dei rifiuti. La giunta guidata dal neosindaco Nicola Coppola ha deliberato che l’imposta dovrà essere pagata in tre rate dai cittadini: una scadrà proprio alla fine di questo mese, le altre due invece saranno a settembre e l’altra a dicembre. Ovviamente questo provvedimento dovrà adesso essere ratificato dal consiglio comunale che dovrà approvare la delibera in via definitiva. E dovrà fare in fretta dal momento che soltanto domani pomeriggio vi sarà l’insediamento del civico consesso appena eletto, il quale dunque dovrà convocare a strettissimo giro di posta una nuova seduta per affrontare l’argomento. La linea del primo cittadino comunque non dovrebbe essere subire alcuna modifica dal momento che su questo stesso orientamento molti altri Comuni siciliani hanno deliberato ed appare oltretutto anche necessario dal momento che l’imposta dovrà essere rimodulata con previsioni davvero pesanti per i contribuenti. Come sottolineato dallo stesso sindaco nella delibera di giunta da quest’anno scatterà l’aggravio di 30 centesimi per metro quadrato, obolo che sarà per intero introitato dallo Stato. In considerazione di ciò l’amministrazione comunale castellammarese ha pensato bene di dilazionare l’imposta in tre mensilità, dietro parere positivo anche del Responsabile del Servizio Finanziario, “evitando in questo modo il concentrarsi di più scadenze fiscali e per meglio distribuire il carico tributario”. Ora il consiglio comunale, come impone la legge, sarà chiamato ad approvare le tariffe del tributo entro il termine fissato dalle norme statali per l’approvazione del bilancio di previsione, quindi al 30 settembre prossimo, in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, redatto dal soggetto che svolge il servizio stesso ed approvato dall’autorità competente. La Tares sarà un vero salasso per i contribuenti anzitutto perché i Comuni dovranno far pagare ai cittadini per intero la tassa, mettendo in conto quindi la totale copertura del servizio ed in Sicilia nessun ente locale lo ha fatto sino ad oggi. Quindi è previsto di per sé un aumento che ai andrà a sommare all’imposta di 30 centesimi dello stato. Per il pagamento delle prime due rate il Comune di Castellammare provvederà ad inviare ai contribuenti i modelli di precompilati già predisposti per il pagamento della Tarsu, mentre per l’ultima rata saranno scomputati i pagamenti precedenti ai fini della determinazione del saldo per l’anno in corso.

Escalation di intimidazioni: nuova guerra di mafia

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L’ultima intimidazione a Partinico ha il sapore dell’inizio di una resa dei conti all’interno delle famiglie mafiose. Questa la pista che gli inquirenti hanno tracciato e che stanno seguendo con maggiore attenzione a distanza di 4 giorni dall’inquietante incendio all’auto intestata a Leonardo Vitale, 27 anni, erede dei superboss Vito e Leonardo, attualmente in carcere al regime del 41 bis. Le forze dell’ordine e la procura di Palermo non hanno mai distolto gli occhi dal mandamento partinicese ma quest’ultimo gesto ha certamente fatto alzare ulteriormente l’attenzione nei confronti di un territorio estremamente delicato, dove gli arresti dei pezzi da novanta della storica famiglia dei Vitale stanno facendo alzare la cresta a clan emergenti. La catena di intimidazioni con il fuoco lascia però chiaramente capire che ancora si è in una situazione di “vacatio” alla guida criminale del territorio ed è proprio questo che preoccupa maggiormente gli inquirenti. L’incendio all’auto di Leonardo Vitale, anch’egli in carcere per mafia perché ritenuto il rampollo che avrebbe preso le redini del mandamento dopo l’arresto degli zii e del padre, è considerato dagli stessi magistrati che indagano su Partinico come una sorta di “linea di confine” oltre la quale si potrebbe anche tornare a sparare. Arrivare a dare alle fiamme l’auto di un boss, seppure in uso ad un pregiudicato, appare davvero difficile contestualizzarlo al di fuori delle dinamiche della criminalità organizzata. E’ chiaro quindi che qualcuno ha voluto lanciare un messaggio al boss che oggi qualcun altro vuole comandare e che la sua era è finita. L’ultima volta che qualcuno osò sfidare i Vitale, conosciuti in città con il dispregiativo di “Fardazza”, finì in un bagno di sangue la città. I rampolli degli Alduino provarono a scalzarli ma caddero morti ammazzati per le strade uno dietro l’altro. Poi, quando i fratelli Michele, Leonardo, Vito e persino Giusy Vitale finirono ad uno ad uno in carcere, ecco che spuntarono i rampolli che riconoscevano solo l´autorità di “´u zu Ninu”, Antonino Nania, che insieme con Antonino Giambrone accetta di fare da sponda alle velleità di allargamento oltre i confini dei palermitani di Salvatore Lo Piccolo alla ricerca di nuovi appalti e di nuovi affari. Dall´altra parte il potere costituito, rappresentato da due capimafia in quel momento detenuti, Nicolò Salto e Salvatore Corrao, longa manus del superlatitante Domenico Raccuglia, gli eredi naturali dei Vitale. Anche qui altri omicidi eccellenti, tra tutti quelli dei fratelli Riina e di Maurizio Lo Iacono su tutti, direttamente nominato dall’allora superlatitante Bernardo Provenzano. Ecco che, in questo scenario, potrebbe scoppiare un’altra guerra di mafia: e sarebbe la terza nell’ultimo trentennio.

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