C/mmare del Golfo: Zingaro preda dei piromani

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CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Temperature sempre più torride nel trapanese, alla Riserva dello Zingaro si alza sempre di più la preoccupazione per l’immenso polmone verde a rischio incendi e che puntualmente ogni anno si ripetono in forma più o meno violenta. Quest’anno però il rischio è sempre più forte anche per l’assenza di presidi di controllo. Infatti non sono stati ancora inviati sul posto i forestali stagionali, il che significa che quelli attualmente in servizio sono un numero esiguo per controllare un’area troppo vasta. Insomma, i piromani avrebbero vita fin troppo facile. Ecco perché i segretari provinciali di Uila Uil, Flai Cgil e Fai Cisl, Tommaso Macaddino, Giacoma Giacalone e Massimo Santoro, tornano a sollecitare il dirigente della Riserva naturale orientata dello Zingaro ad avviare a lavoro i forestali con contratto di 101 e 78 giornate. “La mancata assunzione dei forestali da impiegare nella riserva è ormai un problema cronico – affermano i sindacalisti –. Non capiamo come mai, nonostante le ripetute sollecitazioni e le riunioni tra rappresentanti sindacali e dirigenza dello Zingaro, ad oggi siamo ancora di fronte all´immobilismo e alla non soluzione del problema”. Le organizzazioni sindacali si limitano a registrare la mancanza di attenzione verso il problema occupazionale di questi lavoratori, oltre alla abbandono al suo destino della riserva: “Nel ribadire il dissenso nei confronti dell´atteggiamento della dirigenza dello Zingaro – aggiungono Cgil, Cisl e Uil – chiediamo l’immediato avviamento dei lavoratori senza ulteriori indugi, specificando che in alternativa saremo costretti ad assumere iniziative di lotta sindacale più concrete”. In realtà quello che c’è da preservare della riserva è davvero ben poco dal momento che un devastante incendio, nell’agosto del 2012, ha distrutto gran parte dell’area boschiva. Si tratta di 7 chilometri quadrati di Riserva che si affaccia a picco sul mare in provincia di Trapani, tra i paesi di San Vito Lo Capo e Castellammare. Da considerare che ancora oggi risulta aperto alla Procura di Trapani un fascicolo contro ignoti in cui si ipotizza il reato di incendio doloso boschivo ai danni dello Zingaro. Gli inquirenti ancora oggi stanno cercando di scoprire chi e perché ha aggredito una delle più suggestive aree protette della Sicilia e se c’é una regia unica per gli altri incendi, verosimilmente dolosi, sviluppatisi, nelle stesse ore lo scorso anno, ad Erice, Makari e Castelluzzo, sempre nel trapanese.