Tre fuori. Ylenia Settipani, Ottilia Mirrione e Massimo Fundarò che ieri pomeriggio, anticipando tutti, ha dato le domissioni.
Tre dentro. Massimo Melodia, Giuseppe Simone e Ferdinando Trapani.
Il rimpasto in giunta ad Alcamo c’è stato. Dentro tre professionisti, esterni ai partiti, come aveva anticipato Nino Papania, e ad uscire due donne.
Bonventre ha in pratica dato le risposte che l’opposizione, la cittadinanza e la stessa maggioranza richiedevano. Lo fa con un comunicato stampa elencando una serie di motivazioni e difficoltà che hanno caratterizzato questo primo anno di amministrazione. Molto difficile, dice esplicitamente Bonventre, non solo per le critiche ricevute dalle opposizioni e dalla cittadinanza ma anche per una serie di situazioni che si sono manifestate che in termini pratici riguardano le disponibilità economiche.
Bonventre cita e critica i minori trasferimenti della Regione, i parametri del Patto di Stabilità, la situazione dei contrattisti precari al Comune nella situazione più ampia e generale di crisi economica del Paese e della stessa Regione Sicilia. Ma anche le scadenze elettorali che si sono susseguite una dietro l’altra che hanno ovviamente cambiato gli scenari politici ad Alcamo e non solo.
Anche Massimo Fundarò ha spiegato le sue decisioni con un comunicato stampa senza rilasciare interviste. Fiero del suo lavoro come Assessore all’Ambiente e del riconoscimento, cita, del Governo sulla raccolta differenziata, Fundarò dice di aver svolto il suo lavoro con passione nell’esclusivo interesse della cittadinanza, citando la realizazione del nuovo cimitero, il rifugio sanitario per i cani, gli interventi di successo per le palme attaccate dal punteruolo rosso, le bici elettriche e il bus elettrico prossimo. Un unico rammarico, scrive e dice Fundarò, non aver rivalutato, probabilmente per motivi di tempo, il Parco Suburbano intitolato alla sua amica e di comunanza militante politica, e compianta, Caterina Stellino dei Verdi.
Tornando alla giunta, tutto demandato a una conferenza stampa al Comune dove i tre novi assessori si presenteranno. Giuseppe Simone è un medico, nome sconosciuto alla politica alcamese così come anche Ferdinando Trapani, docente di Urbanistica all’Università di Palermo e Massimo Melodia, imprenditore.
Piano Regolatore da rivisitare, rilancio economico delle imprese e della città, attenzione ai bisognosi e al sociale. In questo Bonventre promette un futuro bilancio di spesa e impegno più consono alla realtà e alle esigenze nonostante i problemi che elenca.
Che le cose non navigavano in acque tranquille lo dice Massimo Fundarò nel suo comunicato in cui parla di incertezza politica ma lo conferma Bonventre che riconosce che le critiche c’erano state, dai partiti, dal consiglio comunale, dai cittadini, con un rimpasto richiesto anche da Area Democratica e da una parte del PD e non ultima la questione dell’Ufficio Tecnico con la delega all’Urbanistica che non è più di Paglino e la direzione dell’Ufficio Tecnico che non è più dell’Ingegnere Parrino per l’urbanistica, suddividendo in due tronconi così l’Urbanistica e i Lavori Pubblici.
Ora si ricomincia e a prima vista, per quel che può valere, anche l’aspetto politico è mutato. Meno spostati a sinistra in giunta e lievemente più verso il centro destra l’assetto politico. Ma oggi queste valutazioni contano poco, conta di più l’operatività e il risultato.