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martedì, Maggio 6, 2025
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Alcamo: nuova giunta, è terremoto politico

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La composizione della nuova giunta ad Alcamo provoca un vero e proprio terremoto politico. Ad appena qualche ora dalla presentazione della squadra assessoriale, rinnovata per metà e con un quasi totale rimpasto di deleghe, la lista Patto per Alcamo ha ufficializzato la sua fuoriuscita dalla maggioranza a sostegno del sindaco Sebastiano Bonventre. I due consiglieri del movimento, Vito Savio D’Angelo e Dario Pirrone, hanno dato il loro addio dopo mesi tormentati di polemiche con il primo cittadino. “Non ha rispettato gli impegni assunti e per di più ha spostato anche il suo asse politico” scrivono Savio D’Angelo e Pirrone. Poco male dal momento che Bonventre, nominando tre nuovi assessori, ha incassato l’appoggio di altrettanti consiglieri: Francesco Dara dell’Udc, Leonardo Castrogiovanni del Gruppo Misto e Pasquale Raneri del Pdl. Le new entry in giunta sono Francesco Trapani, tecnico in quota Udc, a cui è andata la delega all’Urbanistica; Massimo Melodia, anche lui tecnico in quota Pdl, che andrà a ricoprire gli incarichi ai Lavori pubblici, Sviluppo Economico, Agricoltura, Turismo e Spettacolo: infine Giuseppe Francesco Simone, vicino ad Area Democratica, che va a reggere i rami della Polizia Urbana, Viabilità, Sanità, Servizi Demografici e Protezione Civile. Si vanno ad aggiungere ai tre assessori Gino Paglino, a cui resta la vicesindacatura e incassa i Servizi Manutentivi, Ambiente e Verde Pubblico, Cimiteri e Patrimonio, Gianluca Abbinanti con deleghe all’Economia, Servizi Sociali, Sport, Politiche Giovanili, Rapporti con il Consiglio Comunale, e Elisa Palmeri, unica donna a resistere al terremoto politico, che tiene per sé le deleghe agli Affari Legali, Personale, Pari Opportunità, Cultura e Politiche Comunitarie. Il sindaco chiarisce che il suo governo, dichiaratamente di centrosinistra, non sposta il proprio asse politico nonostante ci siano le evidenti presenze di uomini di fiducia dell’Udc e soprattutto del Pdl.

Non è escluso che ci siano ancora altri strascichi politici nei prossimi giorni. Una degli assessori silurati, Ylenia Settipani, lo lascia molto più che chiaramente. “Come richiesto da questa amministrazione – scrive – non ricoprirò più il ruolo di assessore presso questo Comune, sicuramente sono state fatte valutazioni che disconosco. È chiaro che ciò viene meno agli impegni presi con gli elettori e da questo momento cedo il ruolo di tecnico e non escludo di trasformarlo in ruolo politico”. Fari puntati in particolar modo su due assessori, Trapani e Melodia. Il primo va a prendersi una gatta da pelare come l’Urbanistica, apparato dove lo stesso sindaco ha ammesso che si sono degli inceppamenti della macchina burocratica, tanto da avere scorporato recentemente gli uffici in due settori rimuovendone il dirigente. Per il neoassessore c’è un’assoluta priorità.

Altri occhi puntati su Melodia che invece dovrà trovare soluzione per alleviare la crisi dell’imprenditoria e del commercio locale:

Nella foto Sebastiano Bonventre

C/mmare del Golfo: Zingaro preda dei piromani

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CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Temperature sempre più torride nel trapanese, alla Riserva dello Zingaro si alza sempre di più la preoccupazione per l’immenso polmone verde a rischio incendi e che puntualmente ogni anno si ripetono in forma più o meno violenta. Quest’anno però il rischio è sempre più forte anche per l’assenza di presidi di controllo. Infatti non sono stati ancora inviati sul posto i forestali stagionali, il che significa che quelli attualmente in servizio sono un numero esiguo per controllare un’area troppo vasta. Insomma, i piromani avrebbero vita fin troppo facile. Ecco perché i segretari provinciali di Uila Uil, Flai Cgil e Fai Cisl, Tommaso Macaddino, Giacoma Giacalone e Massimo Santoro, tornano a sollecitare il dirigente della Riserva naturale orientata dello Zingaro ad avviare a lavoro i forestali con contratto di 101 e 78 giornate. “La mancata assunzione dei forestali da impiegare nella riserva è ormai un problema cronico – affermano i sindacalisti –. Non capiamo come mai, nonostante le ripetute sollecitazioni e le riunioni tra rappresentanti sindacali e dirigenza dello Zingaro, ad oggi siamo ancora di fronte all´immobilismo e alla non soluzione del problema”. Le organizzazioni sindacali si limitano a registrare la mancanza di attenzione verso il problema occupazionale di questi lavoratori, oltre alla abbandono al suo destino della riserva: “Nel ribadire il dissenso nei confronti dell´atteggiamento della dirigenza dello Zingaro – aggiungono Cgil, Cisl e Uil – chiediamo l’immediato avviamento dei lavoratori senza ulteriori indugi, specificando che in alternativa saremo costretti ad assumere iniziative di lotta sindacale più concrete”. In realtà quello che c’è da preservare della riserva è davvero ben poco dal momento che un devastante incendio, nell’agosto del 2012, ha distrutto gran parte dell’area boschiva. Si tratta di 7 chilometri quadrati di Riserva che si affaccia a picco sul mare in provincia di Trapani, tra i paesi di San Vito Lo Capo e Castellammare. Da considerare che ancora oggi risulta aperto alla Procura di Trapani un fascicolo contro ignoti in cui si ipotizza il reato di incendio doloso boschivo ai danni dello Zingaro. Gli inquirenti ancora oggi stanno cercando di scoprire chi e perché ha aggredito una delle più suggestive aree protette della Sicilia e se c’é una regia unica per gli altri incendi, verosimilmente dolosi, sviluppatisi, nelle stesse ore lo scorso anno, ad Erice, Makari e Castelluzzo, sempre nel trapanese.

Massimo Fundarò si dimette, Bonventre cambia tre assessori

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Tre fuori. Ylenia Settipani, Ottilia Mirrione e Massimo Fundarò che ieri pomeriggio, anticipando tutti, ha dato le domissioni.

Tre dentro. Massimo Melodia, Giuseppe Simone e Ferdinando Trapani.

Il rimpasto in giunta ad Alcamo c’è stato. Dentro tre professionisti, esterni ai partiti, come aveva anticipato Nino Papania, e ad uscire due donne.

Bonventre ha in pratica dato le risposte che l’opposizione, la cittadinanza e la stessa maggioranza richiedevano. Lo fa con un comunicato stampa elencando una serie di motivazioni e difficoltà che hanno caratterizzato questo primo anno di amministrazione. Molto difficile, dice esplicitamente Bonventre, non solo per le critiche ricevute dalle opposizioni e dalla cittadinanza ma anche per una serie di situazioni che si sono manifestate che in termini pratici riguardano le disponibilità economiche.

Bonventre cita e critica i minori trasferimenti della Regione, i parametri del Patto di Stabilità, la situazione dei contrattisti precari al Comune nella situazione più ampia e generale di crisi economica del Paese e della stessa Regione Sicilia. Ma anche le scadenze elettorali che si sono susseguite una dietro l’altra che hanno ovviamente cambiato gli scenari politici ad Alcamo e non solo.

Anche Massimo Fundarò ha spiegato le sue decisioni con un comunicato stampa senza rilasciare interviste. Fiero del suo lavoro come Assessore all’Ambiente e del riconoscimento, cita, del Governo sulla raccolta differenziata, Fundarò dice di aver svolto il suo lavoro con passione nell’esclusivo interesse della cittadinanza, citando la realizazione del nuovo cimitero, il rifugio sanitario per i cani, gli interventi di successo per le palme attaccate dal punteruolo rosso, le bici elettriche e il bus elettrico prossimo. Un unico rammarico, scrive e dice Fundarò, non aver rivalutato, probabilmente per motivi di tempo, il Parco Suburbano intitolato alla sua amica e di comunanza militante politica, e compianta, Caterina Stellino dei Verdi.

Tornando alla giunta, tutto demandato a una conferenza stampa al Comune dove i tre novi assessori si presenteranno. Giuseppe Simone è un medico, nome sconosciuto alla politica alcamese così come anche Ferdinando Trapani, docente di Urbanistica all’Università di Palermo e Massimo Melodia, imprenditore.

Piano Regolatore da rivisitare, rilancio economico delle imprese e della città, attenzione ai bisognosi e al sociale. In questo Bonventre promette un futuro bilancio di spesa e impegno più consono alla realtà e alle esigenze nonostante i problemi che elenca.

Che le cose non navigavano in acque tranquille lo dice Massimo Fundarò nel suo comunicato in cui parla di incertezza politica ma lo conferma Bonventre che riconosce che le critiche c’erano state, dai partiti, dal consiglio comunale, dai cittadini, con un rimpasto richiesto anche da Area Democratica e da una parte del PD e non ultima la questione dell’Ufficio Tecnico  con la delega all’Urbanistica che non è più di Paglino e la direzione dell’Ufficio Tecnico che non è più dell’Ingegnere Parrino per l’urbanistica, suddividendo in due tronconi così l’Urbanistica e i Lavori Pubblici.

Ora si ricomincia e a prima vista, per quel che può valere, anche l’aspetto politico è mutato. Meno spostati a sinistra in giunta e lievemente più verso il centro destra l’assetto politico. Ma oggi queste valutazioni contano poco, conta di più l’operatività e il risultato.

 

Il Missio Tour fa tappa nella diocesi di Trapani

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Da Giovedì 11 a Domenica 14 Luglio il Missio Tour fa tappa  nella Diocesi di Trapani. L’evento, organizzato su iniziativa della Consulta Missionaria Giovanile Nazionale in collaborazione con l’Ufficio Missionario della Diocesi, toccherà le località di Alcamo Marina, Castellammare del Golfo e S. Vito Lo Capo. Il Missio tour si propone di incontrare i giovani proprio nei luoghi estivi maggiormente frequentati, attraverso attività di animazione in spiaggia, spettacoli musicali e di intrattenimento. L’animazione sarà curata da un’equipe formata da giovani, di età compresa tra 18 e 30 anni, provenienti da tutta Italia ( alcuni dei giovani animatori che si spenderanno in spiaggia ovviamente saranno ragazzi della Diocesi).

“E’ un modo per rendere  i giovani che abitualmente partecipano alle nostre attività protagonisti dello slancio missionario, un’opportunità di vivere in fraternità e in comunione con giovani di diverse realtà del paese e di cimentarsi con la dimensione dell’annuncio che ha portato da sempre i cristiani a lasciare le proprie sicurezze, a volte fisicamente la propria terra, per incontrare gli altri e donare l’annuncio del Vangelo – afferma il Direttore dell’Ufficio Missionario Diocesano don Mario Bonura –  Così i giovani diventano ‘missionari’ verso altri giovani, proponendo lo stile di vita che scaturisce dalla vita del Vangelo e l’annuncio dell’amore infinito di Dio a tutti. Un impegno che invita tutti ad uscire ‘fuori’ dalle nostre realtà che ci viene continuamente richiamato nei gesti, nella testimonianza e nelle parole da Papa Francesco che invita tutti a raggiungere le ‘periferie esistenziali’ dell’uomo di oggi, un impegno che non va in vacanza neppure d’estate quando le attività ordinarie della pastorale vengono sospese”.

L’ appuntamento è per Giovedi 11 luglio a Castellammare del Golfo per un momento organizzativo. La carovana di Missio Tour si sposterà il Venerdi 12 ad Alcamo Marina dove, tra le altre attività, si terrà un suggestivo momento di adorazione Eucaristica serale in spiaggia, un momento di grande spiritualità già sperimentato lo scorso anno proprio alla Plaia di Castellammare del Golfo.

Sabato 13 il tour si sposterà nella località turistica più visitata della provincia: S.Vito Lo Capo, dove sono previsti altri momenti di animazione e di preghiera comunitaria che culminerà, domenica 14, nella celebrazione domenicale delle ore 19,20 presso il giardino del Santuario.

“Ringraziamo i comuni di Alcamo e San Vito Lo Capo per la collaborazione che hanno prestato all’iniziativa e le parrocchie di Castellammare del Golfo e di San Vito Lo Capo per la disponibilità all’accoglienza – conclude don Mario Bonura.

Per info: cell 3400735312.

 

Blitz antidroga a Trapani

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“Nassiriya” è il nome che i Carabinieri della Compagnia di Trapani hanno dato all’indagine culminata alle prime ore di questa mattina con una massiccia operazione che ha visto impegnati circa 70 militari, supportati anche da unità cinofile antidroga.

Indagine “Nassiriya” perché la fiorente attività di spaccio che è stata stroncata si svolgeva prevalentemente nella omonima via, situata nel difficile quartiere “Fontanelle Sud”, dove aveva il centro operativo la banda.

L’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Trapani Marcello Viola e dal Sostituto Procuratore Anna Trinchillo, ha portato all’esecuzione di una Ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Trapani, Massimo Corleo, nei confronti di nove persone, sette delle quali condotte in carcere e due sottoposte all’obbligo di firma giornaliero. Contestualmente sono state eseguite quattordici perquisizioni domiciliari, mentre altre cinque persone sono state raggiunte da informazione di garanzia. Per tutti il reato contestato è di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

L’indagine ha avuto origine nel dicembre 2011 con il sequestro di Kg. 1,500 di“hashish”, ripartito in panetti, ed è proseguita per circa un anno con intercettazioni telefoniche ed ambientali e servizi di video ripresa dell’attività di spaccio, oltre ai tradizionali servizi di osservazione, controlli e pedinamento.

In tale arco di tempo sono stati effettuati numerosi sequestri di sostanze stupefacenti che – come riportato nell’ordinanza del GIP – si riassumono in complessivi 2,5 kg hashish, 65 grammi di cocaina, 11 grammi di eroina, decine di “dosi” sequestrate ad assuntori abituali che le avevano già prelevate dagli spacciatori.

Il gruppo – che aveva già subito alcuni arresti nel corso delle attività investigative – si componeva di pusher e grossisti, il tutto organizzato e diretto da una donna: Francesca Incarbona, 33enne, la quale aveva assunto il ruolo di punto di riferimento e “capo” dei soggetti che si rifornivano degli stupefacenti, prevalentemente sulla piazza di Palermo, per poi rifornire il mercato trapanese ed ericino. Donna energica, risoluta e dai modi sbrigativi, era presso la sua abitazione all’interno di uno stabile al centro del quartiere Fontanelle Sud, che aveva costituito un vero e proprio fortino della droga, con tanto di vedette che segnalavano l’eventuale arrivo delle Forze dell’Ordine. La stessa abitazione già nel luglio dell’anno scorso era stata blindata sbarre di ferro a porte e finestre, che i Carabinieri hanno dovuto far rimuovere dai Vigili del Fuoco con le seghe elettriche per poter effettuare la perquisizione domiciliare.

 

I pedinamenti hanno talvolta portato i Carabinieri a seguire i pusher fino a Palermo, e ad arrestare in flagranza soggetti che – di ritorno dal Capoluogo con le modalità più ingegnose e sempre diverse (in treno, autostop, pullman, taxi) – sono stati fermati dai militari con la sostanza stupefacente acquistata.

Nella banda gravitatvano anche dei minorenni all’epoca dei fatti segnalati conseguentemente alla Procura dei Minorenni di Palermo.

In una occasione una giovane minorenne, di ritorno da Palermo a in compagnia della Incarbona, è stata riaffidata alla madre che aveva manifestato sdegno e rammarico per le “cattive frequentazioni” della figlia. Proprio la madre della giovane, adesso risulta indagata nell’ambito del procedimento penale, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, inserita nel gruppo di spacciatori vicini a Francesca Incarbona.

 

Gli arrestati in esecuzione della misura cautelare in carcere, nel dettaglio, sono:

Francesca Incarbona, nata ad Erice il 19.12.1979; residente a Trapani;

Giuseppe Acabo, nato a Erice il 27.08.1983 ed ivi residente;

Giuseppe Cherchi, nato ad Erice il 27/08/1983 ed ivi residente;

Vincenzo Papa, nato ad Erice il 15/08/1982, residente a Trapani;

Bernardo Tesè, nato a Trapani il 17/03/1969 ed ivi residente;

Massimiliano Gaspare Salafia, nato a Erice il 26.08.1977 e domiciliato a Trapani;

Pietrino Cherchi, nato a Erice il 12.08.1984 ed ivi residente.

Arrestati nel corso delle perquisizioni di stamane, in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio, perché trovati in possesso di 12 dosi di hashish per complessivi 8 grammi: Giuseppa Angelo, nata a Erice il 22.04.1973, residente a Trapani, già destinataria della misura cautelare dell’obbligo di firma e di presentazione giornaliera presso il Comando dei Carabinieri; e il figlio di quest’ultima, Rosario Orlando, nato a Erice il 05.11.1990, residente a Trapani, già indagato in stato di libertà nell’ambito della stessa indagine.

I soggetti sottoposti all’obbligo di firma e di presentazione giornaliera presso il Comando dei Carabinieri sono:

Giuseppa Angelo, nata a Erice il 22.04.1973, residente a Trapani;

Francesco Di Via, nato a Palermo il 14.12.1983, residente a Trapani.

 

(Nella foto: Francesca Incarbona)

Alcamo: cittadella dei giovani, lavori bloccati

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Cittadella dei giovani, per Alcamo un sogno che sembrava essere diventato realtà dopo tante promesse e presentazioni alla stampa in pompa magna. A marzo scorso la svolta con la notizia dell’aggiudicazione dell’appalto alla “C.E.L.I. COOP” di Santa Ninfa su un importo a base d’asta di 3 milioni e 800 mila euro. Dopo tante chiacchiere a tutti era parso che questa volta una grande opera pubblica fosse davvero diventata realtà concreta. Ed invece a distanza di 4 mesi dall’aggiudicazione dei lavori è calato il silenzio più totale. I cantieri non sono mai stati aperti e della cittadella dei giovani sono rimaste soltanto le chiacchiere. Il consigliere comunale Ignazio Caldarella adesso chiede conto e ragione all’amministrazione guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre attraverso un’interrogazione presentata all’ufficio protocollo del Comune. Secondo l’esponente del civico consesso la consegna dei lavori era stata fissata per lo scorso 27 maggio: “Da notizie in mio possesso – precisa Caldarella – questa consegna è stata spostata a data da destinarsi e ora c’è il rischio di perdere il finanziamento”. La Cittadella dei Giovani è stata progettata tramite il riuso degli immobili comunali di via Ugo Foscolo. Nello specifico i lavori sulla carta riguardano tre corpi di fabbrica attraverso la demolizione degli edifici esistenti e le opere esterne connesse. Le aree che accolgono il progetto sono l’ex mattatoio comunale e l’autoparco comunale, l’insieme del lotto si affaccia sulle antiche cave di travertino. L’opera è stata finanziata nell’ambito di una linea d’intervento del Po Fesr 2007/2013 promosso Regione Siciliana, dall’assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità. Essendo quindi fondi dell’unione Europa che la Regione deve spendere appare quindi più che fondato che eventuali ritardi potrebbero compromettere il finanziamento accordato: in pratica la mancata spesa potrebbe far intervenire l’Ue con una revoca dello stanziamento. L’assessore ai Lavori pubblici, Gianluca Abbinanti, smentisce quest’ultima ipotesi: “Ad oggi il rischio di perdere il finanziamento non c’è – replica – d in tal senso abbiamo avuto rassicurazioni precise dell’ufficio dell’Ue che sta seguendo passo passo l’iter”. Riguardo poi alla questione del bocco dei lavori lo stesso Abbinanti conferma che i tempi si allungheranno ulteriormente: “Alla ditta che si è aggiudicata i lavori – precisa – abbiamo contestato la cessione di un ramo d’azienda che, a nostro avviso, non si può fare nel contesto dell’appalto aggiudicato. C’è in atto una querelle che è sfociata in un contenzioso legale”. Intanto la città aspetta un progetto che aveva preso corpo addirittura dal 2010, con l’allora sindaco Giacomo Scala che presentava l’opera come un fiore all’occhiello non solo per la città ma addirittura nel panorama siciliano

C/mmare del Golfo: Tares, si paga in tre rate

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Primi provvedimenti dei Comuni del trapanese in vista dell’ingresso a regime della Tares, il nuovo tributo per la raccolta dei rifiuti. La giunta guidata dal neosindaco Nicola Coppola ha deliberato che l’imposta dovrà essere pagata in tre rate dai cittadini: una scadrà proprio alla fine di questo mese, le altre due invece saranno a settembre e l’altra a dicembre. Ovviamente questo provvedimento dovrà adesso essere ratificato dal consiglio comunale che dovrà approvare la delibera in via definitiva. E dovrà fare in fretta dal momento che soltanto domani pomeriggio vi sarà l’insediamento del civico consesso appena eletto, il quale dunque dovrà convocare a strettissimo giro di posta una nuova seduta per affrontare l’argomento. La linea del primo cittadino comunque non dovrebbe essere subire alcuna modifica dal momento che su questo stesso orientamento molti altri Comuni siciliani hanno deliberato ed appare oltretutto anche necessario dal momento che l’imposta dovrà essere rimodulata con previsioni davvero pesanti per i contribuenti. Come sottolineato dallo stesso sindaco nella delibera di giunta da quest’anno scatterà l’aggravio di 30 centesimi per metro quadrato, obolo che sarà per intero introitato dallo Stato. In considerazione di ciò l’amministrazione comunale castellammarese ha pensato bene di dilazionare l’imposta in tre mensilità, dietro parere positivo anche del Responsabile del Servizio Finanziario, “evitando in questo modo il concentrarsi di più scadenze fiscali e per meglio distribuire il carico tributario”. Ora il consiglio comunale, come impone la legge, sarà chiamato ad approvare le tariffe del tributo entro il termine fissato dalle norme statali per l’approvazione del bilancio di previsione, quindi al 30 settembre prossimo, in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, redatto dal soggetto che svolge il servizio stesso ed approvato dall’autorità competente. La Tares sarà un vero salasso per i contribuenti anzitutto perché i Comuni dovranno far pagare ai cittadini per intero la tassa, mettendo in conto quindi la totale copertura del servizio ed in Sicilia nessun ente locale lo ha fatto sino ad oggi. Quindi è previsto di per sé un aumento che ai andrà a sommare all’imposta di 30 centesimi dello stato. Per il pagamento delle prime due rate il Comune di Castellammare provvederà ad inviare ai contribuenti i modelli di precompilati già predisposti per il pagamento della Tarsu, mentre per l’ultima rata saranno scomputati i pagamenti precedenti ai fini della determinazione del saldo per l’anno in corso.

Escalation di intimidazioni: nuova guerra di mafia

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L’ultima intimidazione a Partinico ha il sapore dell’inizio di una resa dei conti all’interno delle famiglie mafiose. Questa la pista che gli inquirenti hanno tracciato e che stanno seguendo con maggiore attenzione a distanza di 4 giorni dall’inquietante incendio all’auto intestata a Leonardo Vitale, 27 anni, erede dei superboss Vito e Leonardo, attualmente in carcere al regime del 41 bis. Le forze dell’ordine e la procura di Palermo non hanno mai distolto gli occhi dal mandamento partinicese ma quest’ultimo gesto ha certamente fatto alzare ulteriormente l’attenzione nei confronti di un territorio estremamente delicato, dove gli arresti dei pezzi da novanta della storica famiglia dei Vitale stanno facendo alzare la cresta a clan emergenti. La catena di intimidazioni con il fuoco lascia però chiaramente capire che ancora si è in una situazione di “vacatio” alla guida criminale del territorio ed è proprio questo che preoccupa maggiormente gli inquirenti. L’incendio all’auto di Leonardo Vitale, anch’egli in carcere per mafia perché ritenuto il rampollo che avrebbe preso le redini del mandamento dopo l’arresto degli zii e del padre, è considerato dagli stessi magistrati che indagano su Partinico come una sorta di “linea di confine” oltre la quale si potrebbe anche tornare a sparare. Arrivare a dare alle fiamme l’auto di un boss, seppure in uso ad un pregiudicato, appare davvero difficile contestualizzarlo al di fuori delle dinamiche della criminalità organizzata. E’ chiaro quindi che qualcuno ha voluto lanciare un messaggio al boss che oggi qualcun altro vuole comandare e che la sua era è finita. L’ultima volta che qualcuno osò sfidare i Vitale, conosciuti in città con il dispregiativo di “Fardazza”, finì in un bagno di sangue la città. I rampolli degli Alduino provarono a scalzarli ma caddero morti ammazzati per le strade uno dietro l’altro. Poi, quando i fratelli Michele, Leonardo, Vito e persino Giusy Vitale finirono ad uno ad uno in carcere, ecco che spuntarono i rampolli che riconoscevano solo l´autorità di “´u zu Ninu”, Antonino Nania, che insieme con Antonino Giambrone accetta di fare da sponda alle velleità di allargamento oltre i confini dei palermitani di Salvatore Lo Piccolo alla ricerca di nuovi appalti e di nuovi affari. Dall´altra parte il potere costituito, rappresentato da due capimafia in quel momento detenuti, Nicolò Salto e Salvatore Corrao, longa manus del superlatitante Domenico Raccuglia, gli eredi naturali dei Vitale. Anche qui altri omicidi eccellenti, tra tutti quelli dei fratelli Riina e di Maurizio Lo Iacono su tutti, direttamente nominato dall’allora superlatitante Bernardo Provenzano. Ecco che, in questo scenario, potrebbe scoppiare un’altra guerra di mafia: e sarebbe la terza nell’ultimo trentennio.

Rifiuti, “Insieme per San Vito” denuncia disagi

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“Sacchetti accatastati per strada, cattivi odori e una pessima pubblicità per il Comune”, queste le lagnanze del gruppo consiliare sanvitese, che in un nota, con tanto di fotografie a supporto, evidenzia:

“Indecoroso ed indegno la spettacolo a cui, nella giornata di ieri, vacanzieri e residenti hanno dovuto assistere: sacchetti della spazzatura accatastati davanti ad uno degli ingressi di accesso alla spiaggia di San Vito Lo Capo – e precisamente nei pressi dei due stabilimenti balneari, nel tratto ad est del litorale – che sono aumentati via via nell’arco della giornata. (Le fotografie sono state scattate la mattina alle 10.30 e la sera alle 19-30). Nessun cassonetto dell’immondizia era presente in quel tratto costiero. Una situazione di estremo disagio, oltre che di assoluta inciviltà, che ha indotto, a fine giornata, i bagnanti a liberarsi dei rifiuti abbandonandoli  per strada. E’ impensabile che in un punto nevralgico di accesso alla spiaggia, dove affluiscono migliaia di persone- che lasciano  l’auto nei parcheggi limitrofi- non sia stato collocato alcun contenitore dell’immondizia! Il risultato: una scena vergognosa e un odore nauseabondo offerti ai passanti.

Il Gruppo Consiliare Insieme per San Vito denuncia questa grave inadempienza dell’amministrazione comunale e chiede che episodi di questo tipo non si verifichino in futuro.  Un paese che si fregia di essere capitale del turismo come può permettere una vergogna del genere? Un Comune che si vanta di avere adottato  politiche ambientali che puntano all’eco-sostenibilità come può consentire che la domenica, giornata di grande affluenza turistica, non venga espletato o addirittura implementato il servizio di pulizia della strade e rimozione dei rifiuti? Se alle 10.30 del mattino, all’ingresso della spiaggia, c’erano già più di 10 sacchetti abbandonati,  vuol dire forse che sabato  sera non è stato espletato il servizio?

Non è la prima volta che questa amministrazione è inadempiente in tema di ambiente e decoro urbano. Disservizi si sono registrati anche negli anni precedenti e, con molto rammarico, si continuano a registrare. In particolare, nel versante est del paese dove scarseggia la pulizia e la cura del verde pubblico. Esempio lampante è la villa ex diurno dove sono state eseguite solo per metà area, lato ovest, la pulizia e diserbatura, mentre l’altra metà, lato est, è rimasta totalmente abbandonata e sporca, con la presenza di bottiglie e bicchieri di plastica, cartacce e rifiuti di ogni genere”. Fatta eccezione, inoltre, per la strade dove si svolge il “passeggio” , il resto del centro urbano è invaso da erbacce che spuntano dai marciapiedi e dalle aiuole.

Non è questa la politica di servizi da offrire a residenti e turisti! Il Gruppo consiliare Insieme Per San Vito invita l’amministrazione a fare più attenzione, specialmente nel periodo estivo, e a non trascurare i punti nevralgici dove maggiore è l’affluenza di persone, facendo collocare cassonetti dei rifiuti e incrementando il numero di quelli già presenti”.

 

Storica visita del Papa a Lampedusa

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E’ il primo viaggio apostolico dall’inizio del Pontificato di Papa Francesco Primo quello a Lampedusa. Il Papa è arrivato stamattina con un Falcon 900 dell’Aeronautica militare dall’aeroporto militare di Ciampino. All’arrivo nelle Pelagie, è stato accolto dall’Arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, e dal sindaco Giusi Nicolini.
Francesco Primo ha lanciato nelle acque al largo dell’isola di una corona di fiori su una motovedetta della Guardia Costiera in memoria di quanti hanno perso la vita in mare durante le disperate e tragiche traversate dall’Africa. E’ stato salutato dal suono delle sirene delle imbarcazioni dei pescatori poi ha incontrato i migranti oltre che la comunità di Lampedusa e Linosa quindi la messa al campo sportivo. Evento storico giudicato da tutti, non solo siciliani. lampedusa è una terra d’approdo dalle tante contraddizioni. Approdo di immigrati dal’Africa con traversate che a volte finiscono in tragedie di cui nemmeno siviene a consocenza ma anche luogo di turisti Vip con ville e residenze in aperto contrasto con il problema dell’immigrazione.

“Noi siamo fuggiti dal nostro Paese per due motivi, politico e economico, per arrivare in questo luogo tranquillo abbiamo superato vari ostacoli, siamo stati rapiti da vari trafficanti. Per arrivare qui in Italia abbiamo sofferto tantissimo”. Così ha detto al Papa un giovane immigrato al quale ha anche consegnato una lettera.
“Ho sentito che dovevo venire qui oggi a pregare – ha detto Papa Francesco nell’omelia -, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta. Non si ripeta per favore. Vorrei dire una parola di sincera gratitudine e di incoraggiamento a voi, abitanti di Lampedusa e Linosa, alle associazioni, ai volontari e alle forze di sicurezza, che avete mostrato e mostrate attenzione a persone nel loro viaggio verso qualcosa di migliore”, ha detto il Papa durante la messa.
Nella messa a Lampedusa, papa Francesco ha rivolto un pensiero “ai cari immigrati musulmani che, oggi, stasera, stanno iniziando il digiuno di Ramadan”.
Sono stati circa diecimila le persone che assistono alla messa di papa Francesco. Lo riferisce la sala stampa vaticana.

 

 

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