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martedì, Maggio 6, 2025
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Riapertura S.P. 47: ancora nessuna novità

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Veemente protesta da parte del sindaco di Alcamo, Sebastiano Bonventre, nei riguardi della Prefettura di Trapani.

Il primo cittadino dichiara: “mi spiace constatare il mancato rispetto dei patti da parte della Provincia per quanto riguarda la mancata riapertura della Strada Provinciale n.47 già programmata da diverse settimane. Chiedo formalmente al Prefetto una decisa presa di posizione, perché i cittadini di Alcamo non possono subire ulteriori disagi né essere ostaggio di assurde logiche economiche”.

 

 

Pescatori abusivi di ricci di mare

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Tre soggetti sono stati sorpresi ieri, dalla Guardia Costiera, a bordo di un natante all’interno dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi, mentre uno di essi, era intento a pesare ricci di mare con l’ausilio di un autorespiratore.

I tre sono fuggiti a velocità sostenuta verso la costa marsalese, dove l’inseguimento è proseguito sulla terraferma grazie ad una pattuglia del nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera .

Le ricerche sono terminate in località c.da Birgi Vecchi del comune di Marsala dove i pescatori abusivi avevano trovato rifugio in mezzo alle serre in una strada sterrata privata.

Un conto salato: la Polizia Stradale, nel frattempo chiamata ad intervenire, ha comminato loro quattro sanzioni per le diverse violazioni al Codice della Strada, mentre il personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Favignana ha proceduto al sequestro penale dell’attrezzatura subacquea utilizzata per la raccolta dei ricci e al deferimento all’Autorità Giudiziaria dei responsabili.

Trapani: litorali ancora sommersi dalle alghe

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TRAPANI – Da un mese sono partite le operazioni di pulizia delle spiagge del litorale di Trapani dalle alghe: eppure a distanza di oltre una trentina di giorni ancora le operazioni non sono per nulla completate, tutt’altro. Molti i tratti di spiaggia che ancora non sono stati ripuliti e quindi di fatto sono inutilizzabili. In primo luogo Marausa, una delle spiagge più suggestive di Trapani che sconfina sino a Marsala. I trapanesi hanno scagliato pesanti critiche nei confronti dell’amministrazione comunale per i ritardi che si stanno registrando quest’anno nella pulizia. Le motivazioni sarebbero almeno due: la prima, come riferiscono dal Comune, sarebbe legata alle eccezionali mareggiate che si sarebbero verificate nell’inverno scorso. Il che avrebbe comportato anche un accumulo di alghe al di fuori della norma che ha inevitabilmente rallentato il processo di raccolta e smaltimento di questi organismi. Il consigliere comunale Domenico Ferrante ha attacco l’amministrazione: “Basta recarsi sul posto – sottolinea – per verificare le condizioni del litorale. Non credo che possa essere considerata una questione politica o un attacco strumentale da parte dell’opposizione. Le alghe coprono tutto e non c’è un centimetro a disposizione dei bagnanti”. Poi c’è anche un secondo aspetto del problema che è invece legato alle scarse risorse economiche nelle casse del Comune: si procederà infatti non più a tappeto su tutto il litorale ma soltanto per zone, dando priorità a quei tratti di spiaggia più frequentati. In tal senso il sindaco ha già chiesto un intervento straordinario alla Trapani servizi, la società partecipata del Comune, incaricata dell’esecuzione dei lavori che ha risposto all’appello  mobilitando ulteriori mezzi e personale per soddisfare la richiesta. E ciò per venire incontro agli operatori commerciali e alla cittadinanza delle frazioni che potranno utilizzare quel litorale

Partinico: rifiuti, servizio a singhiozzo

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TRAPANI – Da un mese sono partite le operazioni di pulizia delle spiagge del litorale di Trapani dalle alghe: eppure a distanza di oltre una trentina di giorni ancora le operazioni non sono per nulla completate, tutt’altro. Molti i tratti di spiaggia che ancora non sono stati ripuliti e quindi di fatto sono inutilizzabili. In primo luogo Marausa, una delle spiagge più suggestive di Trapani che sconfina sino a Marsala. I trapanesi hanno scagliato pesanti critiche nei confronti dell’amministrazione comunale per i ritardi che si stanno registrando quest’anno nella pulizia. Le motivazioni sarebbero almeno due: la prima, come riferiscono dal Comune, sarebbe legata alle eccezionali mareggiate che si sarebbero verificate nell’inverno scorso. Il che avrebbe comportato anche un accumulo di alghe al di fuori della norma che ha inevitabilmente rallentato il processo di raccolta e smaltimento di questi organismi. Il consigliere comunale Domenico Ferrante ha attacco l’amministrazione: “Basta recarsi sul posto – sottolinea – per verificare le condizioni del litorale. Non credo che possa essere considerata una questione politica o un attacco strumentale da parte dell’opposizione. Le alghe coprono tutto e non c’è un centimetro a disposizione dei bagnanti”. Poi c’è anche un secondo aspetto del problema che è invece legato alle scarse risorse economiche nelle casse del Comune: si procederà infatti non più a tappeto su tutto il litorale ma soltanto per zone, dando priorità a quei tratti di spiaggia più frequentati. In tal senso il sindaco ha già chiesto un intervento straordinario alla Trapani servizi, la società partecipata del Comune, incaricata dell’esecuzione dei lavori che ha risposto all’appello  mobilitando ulteriori mezzi e personale per soddisfare la richiesta. E ciò per venire incontro agli operatori commerciali e alla cittadinanza delle frazioni che potranno utilizzare quel litorale

Mazara del Vallo: scontro Vescovo con famiglia boss

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MAZARA DEL VALLO – “Vescovo insensibile alla ricerca di un palcoscenico mediatico”,  “Serviva una conversione pubblica”. E’ botta e risposta tra la vedova del boss di Mazara del Vallo Mariano Agate e il vescovo della diocesi mazarese Domenico Mogavero. Il rifiuto dell’alto prelato a celebrare i funerali in chiesa al sanguinario capo cosca, morto il 3 aprile scorso a causa di un male incurabile nel carcere di Viterbo, dove era detenuto al 41 bis, hanno dato vita ad un acceso scontro polemico innescato dalla famiglia del boss. In una lettera la vedova Rosa Pace parla di trattamento singolare da parte della chiesa, sostenendo che il marito aveva chiesto un contatto con il Signore a mezzo di un sacerdote per ricevere l’estrema unzione. Una sorta di pentimento che però non è stato accettato dal vescovo: “Non posso non essere indotta a concludere che Monsignor Mogavero, incurante della manifestazione di fede da parte di mio marito ed incurante della sofferenza che avrebbe inferto a me ad ai miei figli senza un motivo che potesse giustificare il comportamento medesimo nel rispetto degli insegnamenti della Chiesa Cattolica, -scrive Rosa Pace – abbia voluto adempiere ad una particolare esigenza di lancio di un improprio messaggio mediatico e giustizialista, non potendo conseguentemente escludersi che Monsignor Mogavero attendesse un evento del genere, per poter aver a disposizione una tribuna politico-mediatica dalla quale fare propaganda giustizialista, facendo di me e la mia famiglia carne da macello”. La risposta dell’alto prelato è contenuta in un’altra lettera: “Negare le esequie ecclesiastiche ai condannati per delitti di mafia – scrive Mogavero – è il punto di arrivo di un percorso di maturazione religiosa e pastorale, considerata l’assoluta incompatibilità di tali delitti con i principi evangelici e il magistero della Chiesa. Nel caso in questione il rifiuto delle esequie al marito della signora non ha avuto alcuna forma di esposizione mediatica, come comprova il fatto che di esso non è stata data alcuna forma di pubblicità. La riparazione del danno – precisa il vescovo – non è un semplice atto di pentimento, ma un vero e proprio cammino di conversione che impone il rifiuto dei comportamenti peccaminosi in forma pubblica”. La vedova del boss però incalza. “E’ indubbio che Monsignor Mogavero . aggiunge – con tale comportamento non ha sentito la necessità di esercitare il ruolo di Pastore di Anime, e di seguire anche solo in parte i mirabili comportamenti manifestati da giusti Rappresentati della Chiesa, qual deve essere considerato, tra i diversi, Padre Puglisi, che ha veramente dedicato la propria vita alla fede ed ai fedeli. “Non si accosti il Beato Puglisi –, replica il vescovo – che ha dato la propria vita per sconfiggere la mafia e il disprezzo di essa per la vita, a un uomo condannato per omicidi e strage”.

Rapina con sequestro di una famiglia, presi i basisti

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Giuseppe Di Maggio, 56anni e Emanuele Li Mantri di 22 anni sono stati fermati dalla Squadra Mobile di Trapani per i gravi indizi di colpevolezza a loro carico per i reati di rapina aggravata e per diversi episodi di furti commessi a Trapani.

Il provvedimento di fermo è stato emesso dal Sostituto Procuratore della Repubblica Tarondo.

I due sarebbero stati i “basisti” della rapina del 15 marzo scorso nel rione San Giuliano, presso l’abitazione di un commerciante della zona, dove cinque palermitani (Giovanni Beone, Luigi Verdone, Giuseppe Marrone, Antonio, Patti e Giuseppe Amato), fingendo di appartenere alla Guardia di Finanza, indossando persino i giubbotti riconducibili alle fiamme gialle, erano riusciti ad introdursi con l’espediente di effettuare una perquisizione alla ricerca di droga ed armi.

Tutta la famiglia, tra cui tre minorenni, era stata sequestrata, privata dei cellulari e tenuta costantemente sotto controllo da uno dei malviventi con una pistola.

Il commerciante era anche stato condotto anche in un’altra sua abitazione, non lontana, per aprire la cassaforte, lì custodita.

I cinque erano stati arrestati in flagranza di reato dalle Squadre Mobili di Trapani e Palermo.

Ora è stato accertato che Proprio Di Maggio e Li Mantri, insieme ad un’altra persona indagata a piede libero, avevano fornito ai complici palermitani l’indispensabile supporto logistico, ma anche informazioni sulla vittima, sulle sue disponibilità economiche, ubicazione delle abitazioni ed abitudini di vita.

Durante le indagini è emerso che i due uomini sarebbero autori di diversi furti, tra i quali, uno ai danni di un’autofficina di Trapani, dove, dopo aver forzato la saracinesca, si erano impossessati di circa 20 mila euro, e un altro ai danni di un esercizio commerciale a Valderice, dove avevano portato via numerosi cavi di rame, arrecando un danno di circa 70 mila euro.

Ed ancora, tra il 29 ed il 30 marzo, nella notte della processione dei Misteri, Di Maggio, insieme ad un complice non ancora identificato, forzando l’inferriata di una finestra della Chiesa “Nostra Signora di Fatima”, era persino arrivato a rubare la corona posta sul capo della statua della Madonna, pensando erroneamente che fosse tutta d’oro, e non solo placcata con il prezioso metallo.

Senza contare altri episodi di furti ai danni di altri esercizi commerciali, per i quali sono in corso ulteriori approfondimenti da parte degli investigatori.

Nel corso di una perquisizione domiciliare presso la casa di Di Maggio sono stati rinvenuti e sequestrati alcuni orologi, ritenuti rubati.

Entrambi sono stati rinchiusi nella locale Casa Circondariale.

Birgi, l’aeroporto diventa Wi-Fi

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Ieri mattina, nei locali dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del nuovo sistema wi-fi attivato dalla camera di commercio di trapani all’interno dell’aerostazione. Il servizio permetterà ai passeggeri di collegarsi ad internet gratuitamente, navigando liberamente sul web e accedendo al portale www.trapaniclickandgo.it.

Si tratta del sito messo in rete lo scorso anno nell’ambito del progetto “wi-fi free zone” attivato nel centro storico di trapani. L’iniziativa è stata lanciata dall’ente camerale attraverso l’azienda speciale servizi alle imprese.

«Siamo soci di Airgest e con questo progetto – ha dichiarato il presidente della camera di commercio di trapani Giuseppe Pace – stiamo cercando di contribuire allo sviluppo ed al miglioramento dell’aeroporto di Birgi. Dopo il centro storico di trapani – continua Pace – abbiamo deciso di ampliare il servizio anche all’aerostazione, un punto importante e strategico, considerato il grande numero di turisti che ogni giorno vi transitano. Si tratta di un primo biglietto da visita del territorio e nel portale trapaniclickandgo offriamo diversi servizi, dando informazioni utili sulla nostra provincia. Stiamo comunque valutando la possibilità di attivare il servizio wi-fi anche in altre località turistiche».

La rete internet all’interno dell’aeroporto, attiva da quattro giorni, ha già registrato circa 3.300 accessi, con una media di oltre 600 utenti al giorno.

All’interno del sito è stata realizzata una sezione con gli orari degli arrivi e delle partenze dei voli da e per l’aeroporto di birgi. On line ci sono anche altre pagine ricche di informazioni  utili per i passeggeri. Una volta sul portale, dopo essersi registrati, così come previsto dalla normativa, è possibile navigare liberamente su internet, visitando altri siti o scaricando le e-mail, avendo a disposizione un tetto di 100 minuti di connessione.

Si tratta certamente di  un passo in avanti fatto nell’ottica di adeguare lo standard complessivo dell’aerostazione ai livelli di altri scali internazionali, per quel che riguarda l’efficienza dei servizi ai passeggeri, come ha sottolineato il presidente dell’Airgest Salvatore Castiglione, il quale, soffermandosi sull’impegno dei vertici dell’ente camerale per l’aeroporto di Birgi, ha quindi ricordato la firma, lo scorso 28 giugno, di un protocollo di intesa da parte dei sindaci dei comuni della provincia di trapani per sostenere lo scalo attraverso l’istituzione di una tassa di soggiorno. Al riguardo il presidente della Camera di commercio Pace ha convocato un tavolo tecnico per la prossima settimana, per definire gli aspetti finanziari dell’accordo.

Alcamo: nuova giunta, è terremoto politico

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La composizione della nuova giunta ad Alcamo provoca un vero e proprio terremoto politico. Ad appena qualche ora dalla presentazione della squadra assessoriale, rinnovata per metà e con un quasi totale rimpasto di deleghe, la lista Patto per Alcamo ha ufficializzato la sua fuoriuscita dalla maggioranza a sostegno del sindaco Sebastiano Bonventre. I due consiglieri del movimento, Vito Savio D’Angelo e Dario Pirrone, hanno dato il loro addio dopo mesi tormentati di polemiche con il primo cittadino. “Non ha rispettato gli impegni assunti e per di più ha spostato anche il suo asse politico” scrivono Savio D’Angelo e Pirrone. Poco male dal momento che Bonventre, nominando tre nuovi assessori, ha incassato l’appoggio di altrettanti consiglieri: Francesco Dara dell’Udc, Leonardo Castrogiovanni del Gruppo Misto e Pasquale Raneri del Pdl. Le new entry in giunta sono Francesco Trapani, tecnico in quota Udc, a cui è andata la delega all’Urbanistica; Massimo Melodia, anche lui tecnico in quota Pdl, che andrà a ricoprire gli incarichi ai Lavori pubblici, Sviluppo Economico, Agricoltura, Turismo e Spettacolo: infine Giuseppe Francesco Simone, vicino ad Area Democratica, che va a reggere i rami della Polizia Urbana, Viabilità, Sanità, Servizi Demografici e Protezione Civile. Si vanno ad aggiungere ai tre assessori Gino Paglino, a cui resta la vicesindacatura e incassa i Servizi Manutentivi, Ambiente e Verde Pubblico, Cimiteri e Patrimonio, Gianluca Abbinanti con deleghe all’Economia, Servizi Sociali, Sport, Politiche Giovanili, Rapporti con il Consiglio Comunale, e Elisa Palmeri, unica donna a resistere al terremoto politico, che tiene per sé le deleghe agli Affari Legali, Personale, Pari Opportunità, Cultura e Politiche Comunitarie. Il sindaco chiarisce che il suo governo, dichiaratamente di centrosinistra, non sposta il proprio asse politico nonostante ci siano le evidenti presenze di uomini di fiducia dell’Udc e soprattutto del Pdl.

Non è escluso che ci siano ancora altri strascichi politici nei prossimi giorni. Una degli assessori silurati, Ylenia Settipani, lo lascia molto più che chiaramente. “Come richiesto da questa amministrazione – scrive – non ricoprirò più il ruolo di assessore presso questo Comune, sicuramente sono state fatte valutazioni che disconosco. È chiaro che ciò viene meno agli impegni presi con gli elettori e da questo momento cedo il ruolo di tecnico e non escludo di trasformarlo in ruolo politico”. Fari puntati in particolar modo su due assessori, Trapani e Melodia. Il primo va a prendersi una gatta da pelare come l’Urbanistica, apparato dove lo stesso sindaco ha ammesso che si sono degli inceppamenti della macchina burocratica, tanto da avere scorporato recentemente gli uffici in due settori rimuovendone il dirigente. Per il neoassessore c’è un’assoluta priorità.

Altri occhi puntati su Melodia che invece dovrà trovare soluzione per alleviare la crisi dell’imprenditoria e del commercio locale:

Nella foto Sebastiano Bonventre

C/mmare del Golfo: Zingaro preda dei piromani

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CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Temperature sempre più torride nel trapanese, alla Riserva dello Zingaro si alza sempre di più la preoccupazione per l’immenso polmone verde a rischio incendi e che puntualmente ogni anno si ripetono in forma più o meno violenta. Quest’anno però il rischio è sempre più forte anche per l’assenza di presidi di controllo. Infatti non sono stati ancora inviati sul posto i forestali stagionali, il che significa che quelli attualmente in servizio sono un numero esiguo per controllare un’area troppo vasta. Insomma, i piromani avrebbero vita fin troppo facile. Ecco perché i segretari provinciali di Uila Uil, Flai Cgil e Fai Cisl, Tommaso Macaddino, Giacoma Giacalone e Massimo Santoro, tornano a sollecitare il dirigente della Riserva naturale orientata dello Zingaro ad avviare a lavoro i forestali con contratto di 101 e 78 giornate. “La mancata assunzione dei forestali da impiegare nella riserva è ormai un problema cronico – affermano i sindacalisti –. Non capiamo come mai, nonostante le ripetute sollecitazioni e le riunioni tra rappresentanti sindacali e dirigenza dello Zingaro, ad oggi siamo ancora di fronte all´immobilismo e alla non soluzione del problema”. Le organizzazioni sindacali si limitano a registrare la mancanza di attenzione verso il problema occupazionale di questi lavoratori, oltre alla abbandono al suo destino della riserva: “Nel ribadire il dissenso nei confronti dell´atteggiamento della dirigenza dello Zingaro – aggiungono Cgil, Cisl e Uil – chiediamo l’immediato avviamento dei lavoratori senza ulteriori indugi, specificando che in alternativa saremo costretti ad assumere iniziative di lotta sindacale più concrete”. In realtà quello che c’è da preservare della riserva è davvero ben poco dal momento che un devastante incendio, nell’agosto del 2012, ha distrutto gran parte dell’area boschiva. Si tratta di 7 chilometri quadrati di Riserva che si affaccia a picco sul mare in provincia di Trapani, tra i paesi di San Vito Lo Capo e Castellammare. Da considerare che ancora oggi risulta aperto alla Procura di Trapani un fascicolo contro ignoti in cui si ipotizza il reato di incendio doloso boschivo ai danni dello Zingaro. Gli inquirenti ancora oggi stanno cercando di scoprire chi e perché ha aggredito una delle più suggestive aree protette della Sicilia e se c’é una regia unica per gli altri incendi, verosimilmente dolosi, sviluppatisi, nelle stesse ore lo scorso anno, ad Erice, Makari e Castelluzzo, sempre nel trapanese.

Massimo Fundarò si dimette, Bonventre cambia tre assessori

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Tre fuori. Ylenia Settipani, Ottilia Mirrione e Massimo Fundarò che ieri pomeriggio, anticipando tutti, ha dato le domissioni.

Tre dentro. Massimo Melodia, Giuseppe Simone e Ferdinando Trapani.

Il rimpasto in giunta ad Alcamo c’è stato. Dentro tre professionisti, esterni ai partiti, come aveva anticipato Nino Papania, e ad uscire due donne.

Bonventre ha in pratica dato le risposte che l’opposizione, la cittadinanza e la stessa maggioranza richiedevano. Lo fa con un comunicato stampa elencando una serie di motivazioni e difficoltà che hanno caratterizzato questo primo anno di amministrazione. Molto difficile, dice esplicitamente Bonventre, non solo per le critiche ricevute dalle opposizioni e dalla cittadinanza ma anche per una serie di situazioni che si sono manifestate che in termini pratici riguardano le disponibilità economiche.

Bonventre cita e critica i minori trasferimenti della Regione, i parametri del Patto di Stabilità, la situazione dei contrattisti precari al Comune nella situazione più ampia e generale di crisi economica del Paese e della stessa Regione Sicilia. Ma anche le scadenze elettorali che si sono susseguite una dietro l’altra che hanno ovviamente cambiato gli scenari politici ad Alcamo e non solo.

Anche Massimo Fundarò ha spiegato le sue decisioni con un comunicato stampa senza rilasciare interviste. Fiero del suo lavoro come Assessore all’Ambiente e del riconoscimento, cita, del Governo sulla raccolta differenziata, Fundarò dice di aver svolto il suo lavoro con passione nell’esclusivo interesse della cittadinanza, citando la realizazione del nuovo cimitero, il rifugio sanitario per i cani, gli interventi di successo per le palme attaccate dal punteruolo rosso, le bici elettriche e il bus elettrico prossimo. Un unico rammarico, scrive e dice Fundarò, non aver rivalutato, probabilmente per motivi di tempo, il Parco Suburbano intitolato alla sua amica e di comunanza militante politica, e compianta, Caterina Stellino dei Verdi.

Tornando alla giunta, tutto demandato a una conferenza stampa al Comune dove i tre novi assessori si presenteranno. Giuseppe Simone è un medico, nome sconosciuto alla politica alcamese così come anche Ferdinando Trapani, docente di Urbanistica all’Università di Palermo e Massimo Melodia, imprenditore.

Piano Regolatore da rivisitare, rilancio economico delle imprese e della città, attenzione ai bisognosi e al sociale. In questo Bonventre promette un futuro bilancio di spesa e impegno più consono alla realtà e alle esigenze nonostante i problemi che elenca.

Che le cose non navigavano in acque tranquille lo dice Massimo Fundarò nel suo comunicato in cui parla di incertezza politica ma lo conferma Bonventre che riconosce che le critiche c’erano state, dai partiti, dal consiglio comunale, dai cittadini, con un rimpasto richiesto anche da Area Democratica e da una parte del PD e non ultima la questione dell’Ufficio Tecnico  con la delega all’Urbanistica che non è più di Paglino e la direzione dell’Ufficio Tecnico che non è più dell’Ingegnere Parrino per l’urbanistica, suddividendo in due tronconi così l’Urbanistica e i Lavori Pubblici.

Ora si ricomincia e a prima vista, per quel che può valere, anche l’aspetto politico è mutato. Meno spostati a sinistra in giunta e lievemente più verso il centro destra l’assetto politico. Ma oggi queste valutazioni contano poco, conta di più l’operatività e il risultato.

 

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