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martedì, Maggio 13, 2025
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Pallamano/A2-Domenica la sfida della Th Alcamo contro la capolista Ragusa

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Nuova durissima sfida per la Th Alcamo, domenica, alle ore 18.00, contro Ragusa, attuale capolista del campionato. La giovane formazione alcamese è alla ricerca di una vittoria interna: l’ultima risale alla seconda giornata di campionato. Cinque le sconfitte in casa per la squadra di Benedetto Randes: il Palaverga è diventato terra di conquista per le formazioni ospiti in questa stagione indecifrabile. Nell’ultimo incontro in terra iblea ha avuto la meglio la formazione di casa, ma c’è da dire che la Th Alcamo priva di Fagone e Scirè sfiorò il colpaccio dopo essere stata in vantaggio per tre quarti di partita. Per l’incontro di domenica recuperato Vincenzo Randes, rientrato in sede dopo una vacanza studio: le sorti del match contro il Mascalucia hanno parecchio risentito dell’assenza dell’azzurrino, mentre non è ancora nelle migliori condizioni Vincenzo Giorlando. Ragusa, intanto, che ha vinto ai rigori con il Cus Palermo, potrebbe dover rigiocare la partita dopo che la formazione palermitana ha presentato ricorso per un presunto errore tecnico nei tiri dai sette metri. I ragusani possono contare su alcuni giocatori che stanno facendo la differenza in campionato come il portiere argentino Anzaldo, il terzino D’Alberti, l’ala sinistra Raniolo e il centrale Girasa. Il match si prospetta interessante con la Th Alcamo chiamata a dare il meglio contro la capolista, la migliore difesa del campionato, ma che, pur essendo in testa alla classifica, ha già perso due partite e pareggiato in due occasioni. Arbitri del match la coppia Cannata-Reale.

Alcamo-Nuovo appalto rifiuti, vertice al Comune: sarà rivisto

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Il nuovo piano dei rifiuti ad Alcamo sarà rivisto e se necessario ritoccato. L’impegno è stato preso dall’amministrazione comunale questa mattina al culmine di un faccia a faccia avuto con i sindacati preoccupati per le possibili conseguenze alla drastica riduzione dei fondi destinati dal Comune per coprire i costi del servizio di raccolta dei rifiuti in città. Alla fine di quest’anno è prevista l’emanazione del bando di gara con un nuovo contratto rimodulato nei mesi scorsi dall’amministrazione comunale e che prevede un taglio, rispetto agli attuali costi, di 1,4 milioni di euro l’anno. “Siamo soddisfatti – afferma Giuseppe Favara, segretario della Cgil di Alcamo – perché l’amministrazione comunale ci ha ascoltati ammettendo che nel piano predisposto dal Comune ci sarebbero delle incongruenze. Il governo cittadino ha preso l’impegno di rivedere il piano e di incontrare nuovamente i sindacati prima di Pasqua per verificare insieme gli aggiustamenti apportati”. A detta di Cgil, Cisl e Uil che hanno incontrato al municipio il sindaco Domenico Surdi e l’assessore all’Ambiente Roberto Russo, il rischio concreto è che delle 110 unità in servizio ad Alcamo addetti alla raccolta della spazzatura almeno una quarantina rischierebbero il posto di lavoro con il nuovo piano. “Non solo – precisa ancora Favara -: ci sarebbero gravi ripercussioni nella qualità del servizio rispetto anche a come verrebbe concepito il nuovo bando”. Nel dettaglio l’amministrazione comunale non ha mai presentato il nuovo piano. Sulla base di quanto annunciato genericamente dal primo cittadino il nuovo appalto presenterebbe tante “differenze rispetto al servizio attuale” riguardanti sia la raccolta differenziata ‘porta a porta’ per le utenze domestiche, sia per le utenze commerciali. Un cambiamento complessivo che, per l’appunto, porterebbe un risparmio notevole per le casse del Comune. Abbiamo provato a contattare il sindaco Surdi, il suo vice Roberto Scurto e l’assessore Russo ma non è stato possibile raggiungerli telefonicamente.

Alcamo-Centro congressi “Marconi” e teatro presto a pagamento

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Presto il centro congressi “Marconi”, con annessa la sala “Rubino” al piano terra, e il teatro “Cielo d’Alcamo” (nella foto) saranno a pagamento. In attesa che il sindaco Domenico Surdi con propria determina approvi il tariffario, ieri sera il consiglio comunale ha intanto approvato i regolamenti per la gestione delle due strutture che prevedono per l’appunto l’introduzione di un ticket. Una necessità secondo l’amministrazione comunale e la maggioranza che la sostiene in consiglio, sulla base anche di un input dato dagli uffici del Comune che anche in passato non è mai stato recepito dalla politica.

Nei due regolamenti sono contemplate essenzialmente una serie di caratteristiche per determinare la concessione della fruizione degli immobili. Una tariffa sarà stabilita per le prove, ed una specificatamente per gli spettacoli. Tariffe agevolate poi per associazioni culturali, sindacati e partiti politici, per attività benefiche, e associazioni formate prevalentemente da giovani. Previsti anche pacchetti per fruire di intere giornate. Infine ad ogni istituto scolastico concesso un giorno gratuito per l’organizzazione di spettacolo ed un altro giorno gratuito per le prove generali. L’amministrazione comunale ha voluto subito sgombrare il campo da dubbi sottolineano che con questa manovra non si vuole fare cassa.

Alla fine sono passati soltanto alcuni emendamenti tecnici, altri invece sono stati bocciati anche perché la maggior parte ritenuti dagli uffici inammissibili. Dall’opposizione diverse criticità sono state rilevate, non solo per ragioni legate alla tariffe ma anche su alcune modalità come ad esempio il preavviso di 30 giorni per l’organizzazione di un evento, e per questo i consiglieri si sono astenuti.

 

Alcamo-Piano triennale, semaforo verde: progettazione di una grande bretella

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Un altro milione e 600 mila euro di investimenti in opere pubbliche ad Alcamo. Sulla scorta di quanto già fatto lo scorso anno anche adesso il consiglio comunale riesce a dare vita ad una manovra tutto sommato abbastanza corposa: una vera novità rispetto ai trend delle passate amministrazioni quando i piani triennali erano davvero asfittici e presentavano semplici interventi di manutenzione. Lo stanziamento sicuramente più importante approvato ieri sera dal civico consesso sono i 132 mila euro previsti per la progettazione preliminare (nella foto)  di una strada a nord della città che da contrada Gammara, all’altezza del centro commerciale Expert, recupera una vecchia trazzera e finisce per collegarsi con la strada statale 113 per snellire il traffico in ingresso da corso generale de Medici. Una vera e propria bretella che riuscirebbe a garantire un enorme snellimento del traffico veicolare in entrata e in uscita dalla città.

Tra le opere finanziate le più importanti figurano i 20 mila euro per le caditoie di viale Europa che convoglierebbero le acque piovane provenienti da Monte Bonifato per dirottarle verso contrada Vallone Monaco; altri 30 mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche nei marciapiedi delle strade principali della città, tutt’oggi impraticabili per i disabili; a questi si aggiungono anche manutenzioni a diverse strade, rete idrica e fognaria. Inserito anche il finanziamento di un concorso di idee per la riqualificazione di corso VI Aprile che preveda come tratto distintivo arredi e abbellimenti che si riallaccino alla figura del poeta Ciullo d’Alcamo.

Alla fine il piano triennale ha incassato la maggioranza dei voti trovando anche il sostegno di parte dell’opposizione, anche se non tutta. L’Udc non ha votato la manovra lamentando che al Comune esistono molti progetti che da anni giacciono nei cassetti dimenticati di uguale importanza.

Preliminarmente approvato anche il piano delle alienazioni che prevede la dismissione e vendita di diversi beni inutilizzati dal Comune: nel 2017 in vendita l’ex canaletta di via Alfano e un fabbricato in viale Europa, nel 2018 un immobile di viale Europa e nel 2019 il “villino Patti”. In questo caso l’ok è arrivato solo dalla maggioranza e il provvedimento è stato approvato.

 

Alcamo-Sucameli chiede le dimissioni del capogruppo M5S Barone

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Laura Barone

In qualità di cittadino e di rappresentante politico della mia città chiedo le dimissioni del capogruppo Movimento 5 Stelle: Laura Barone e le sue scuse all’interno del gruppo consiliare e alla cittadinanza”. Lo scrive in una nota il consigliere comunale di Alcamo Giacomo Sucameli, riferendosi ad un intervento del capogruppo pentastellato, durante la seduta del consiglio del 27 marzo scorso, che ha fatto divampare le polemiche. “Se noi questa sera abbiamo mantenuto la calma e siamo rimasti per lo più in silenzio è perché vogliamo darvi spazio di parola, cosa che potremmo anche tranquillamente evitare. Vi veniamo incontro – ha affermato Barone rivolgendosi all’opposizione – perchè il gruppo, in più occasioni, ha detto che maggioranza e minoranza devono collaborare. Noi adesso ci sentiamo legittimati, ogni volta che c’è un ordine del giorno, a fare ciò che vogliamo”.

Credo che la politica sia altro, la politica è l’interesse per la città, per i suoi cittadini e non schermaglia continua e nemmeno una partita 14 contro 10!Dovrebbe essere una collaborazione, a volte certo anche scontro tra maggioranza e opposizione, tutto ciò in democrazia” – continua il capogruppo Pd in consiglio-. Ecco questo è il termine che i cinque stelle non conoscono: potere al popolo e non potere alla maggioranza (siamo di più e ci sentiamo più forti). Quindi ricordo al capogruppo che la parola la possiamo prendere quando e come desideriamo in quanto cittadini; la ringrazio per il suo buon cuore ma prima come cittadino e poi come consigliere ho il dovere e il diritto di parlare per la mia città e anzi da adesso ancora di più per controllare l’incommentabile lavoro che questa amministrazione sta facendo.

Credo che il potere che sentite di avere fra le mani abbia distorto le idee e le percezioni; chiedo dunque a chi si sente così in alto e potente da dare e togliere la parola, di tornare con i piedi per terra e di fare ciò per cui è stato eletto: consigliere di un comune e strumento dei cittadini; non proprietari dell’aula consiliare e ricordate: quantità non è sinonimo di qualità!”

Nella ultima seduta del consiglio, quella di ieri sera, il consigliere Giovanni Calandrino, capogruppo di PDR-Sicilia Futura ha invitato il consigliere Barone a porgere le sue scuse, ma non ha ricevuto alcuna risposta in merito.

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Alcamo-Consulta H, incontro con le associazioni slitta al 19 aprile

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L’incontro con le associazioni no profit del territorio per la costituenda Consulta H previsto per ieri pomeriggio ad Alcamo, è slittato al 19 aprile alle ore 15,30, presso l’Auditorium dell’ex Collegio dei Gesuiti. Lo rende noto l’assessore alle Politiche Sociali Nadia Saverino la quale ricorda che la Consulta è volta ad attivare tutte quelle forme concrete di partecipazione, consultazione ed informazione sulle attività e sui programmi riguardanti l’handicap.

Mazara del Vallo-Fondi per costruire la chiesa: indagato il vescovo Mogavero, parlano i legali

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«Chiederemo un interrogatorio del Vescovo per chiarire quanto oggi viene contestato dalla Procura di Marsala». Lo ribadiscono gli avvocati Stefano Pellegrino e Nino Caleca che difendono il vescovo Domenico Mogavero, al quale la Procura ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini durate quasi due anni. L’avviso è stato notificato ad altre sei persone. Due le accuse mosse nei confronti del prelato: la prima per truffa e l’altra per appropriazione indebita. «La prima vicenda – spiegano i legali – ha avuto inizio con la richiesta e l’ottenimento dei finanziamenti alla Regione Siciliana e alla Cei da parte del Vescovo Calogero La Piana». Così spiegano i due avvocati: «I fatti risalgono al 2005, allorquando la Regione Siciliana concesse il contributo di 1.363.415 euro e, nel febbraio 2007, la Diocesi ottenne il finanziamento di 1.474.000 euro da parte della Conferenza Episcopale Italiana per la realizzazione del complesso parrocchiale San Lorenzo a Mazara del Vallo. In particolare, secondo l’accusa, il Vescovo La Piana prima e, successivamente, nel corso della realizzazione dell’opera il Vescovo Mogavero, non avrebbero comunicato alla Cei il contemporaneo finanziamento della Regione. Ancora, secondo l’accusa, tutto ciò avrebbe determinato la sospensione, o comunque la riduzione, dell’importo finanziato. Però – dicono sempre i due avvocati – la Cei non è stata mai tratta in inganno perché, anche se fosse stata portata a conoscenza del contestualmente contributo regionale, avrebbe ugualmente concesso l’ulteriore finanziamento. Peraltro, la stessa Procura da atto, per averlo accertato, che nessuna somma è stata oggetto di appropriazione da parte del Vescovo Mogavero o degli altri indagati, dato che tutte le somme erogate, sia quelle regionali che della Cei, sono state impiegate regolarmente nella realizzazione dell’opera». «Il reato di appropriazione indebita, invece, viene contestato perché il Vescovo si sarebbe appropriato di 185 mila 600 euro, vicenda per la quale già in una prima fase sono stati prodotti documenti e relazioni a difesa – spiegano i due legali – in particolare, in relazione alla vicenda meno chiara relativa a un bonifico di 100 mila euro, del quale il Vescovo contabilmente sarebbe stato il beneficiario, è stato provato, accertato e documentato tramite il codice Iban che il suddetto bonifico risulta addebitato sul conto diocesano acceso presso la Banca Prossima e accreditato regolarmente a Ernesto La Magna (artista che ha realizzato le opere sacre nella nuova chiesa madre di Pantelleria, ndr) sul conto corrente dallo stesso aperto presso la Banca Monte Paschi di Siena – e non su quello del Vescovo come dice l’accusa – quale acconto per le spettanze dovute per le opere realizzate per la chiesa di Pantelleria. Si è trattato di un mero errore di redazione della scrittura contabile effettuata da altri». Secondo gli avvocati Pellegrino e Caleca: «È risultato provato, accertato e documentato da una relazione dettagliatissima che mai il Vescovo si sia appropriato o abbia sottratto, a qualsiasi titolo, alcuna somma di denaro o di altre utilità».

Alcamo marina, toponomastica caotica: una zona resta anche sguarnita

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Nel più totale caos la toponomastica di Alcamo marina. L’amministrazione comunale, in carica dal giugno scorso, ha scoperto che in buona sostanza un vecchio progetto, che venne portato avanti e concretizzato dall’allora giunta guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre, ha praticamente lasciato quasi invariati i problemi a chi vuole raggiungere una determinata zona della costa alcamese, dove le residenze fisse tutto l’anno sono cresciute sempre di più nell’ultimo periodo. Il motivo è abbastanza semplice: in pratica è stata prevista la denominazione delle varie arterie ma non una nuova numerazione. I numeri civici creano disorientamento, in alcuni casi davvero è impossibile anche potersi orientare. A conferma della situazione caotica anche il fatto che all’anagrafe non si è nemmeno proceduto ad aggiornare le residenze, tanto è vero che ancora le indicazioni sono per contrade e non per vie. Non solo: una parte di Alcamo marina non è stata ancora ridenominata, infatti ad oggi ci si ferma all’altezza della stele che ricorda la strage della casermetta. Tutto si arenò durante il successivo periodo in cui si insediò il commissario straordinario Giovanni Arnone con gli uffici Demografici che avanzarono alla I commissione consiliare la proposta di esternalizzare il servizio di completamento della toponomastica. Perchè? Il motivo è sempre quello e cioè la presunta mancanza di personale addetto alla installazioni di pali e targhe. Seguirono un marea di polemiche e allora non se ne fece più nulla. Ora l’attuale amministrazione sta riprendendo proprio quel vecchio progetto lasciato in asso.

 

Il gruppo consiliare dell’Udc nelle scorse settimane a tal proposito ha presentato un’interrogazione per far presente la problematica che sta creando davvero tante difficoltà a chi risiede stabilmente ad Alcamo marina. Dando uno sguardo al sito internet associazionealcamomarina.it, che raccoglie tutta la toponomastica della zona costiera, si evince che in totale sono 149 le strade lungo la vasta zona periferica alcamese. Di queste 25 ancora hanno la vecchia denominazione con numeri e lettere. I consiglieri dello scudocrociato chiedono quindi un immediato intervento per coprire anche la zona sguarnita dalle nuove denominazioni delle strade, quella ad ovest fino alla stazione di Castellammare del Golfo.

Alcamo Marina-Revocate ordinanze di chiusura per 5 case

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Revocate, nei giorni scorsi, le cinque ordinanze emesse dopo le forti piogge dello scorso 22 gennaio che avevano provocato ulteriori smottamenti sulla collina a monte della strada statale 187 di Alcamo Marina, dove nel 2009 si verificò una grande frana. Le ordinanze imponevano il divieto momentaneo dell’abitabilità a case di villeggiatura che si trovano nei pressi della Collina del disonore. Dopo accurate indagini e sopralluogo revocato il provvedimento e quindi i proprietari possono tornare ad utilizzare le loro case di villeggiatura. perché non ci sarebbe alcun pericolo. Intanto tra perizie, udienza e rinvii va avanti la causa intentata dai proprietari di villini a valle della collina, realizzati con regolare concessione edilizia le cui case vennero invase da acqua e fango e che in pratica anche oggi, da quel mese di febbraio del 2009 non potrebbero utilizzare. Fino ad oggi hanno scucito per spese legali e perizie quasi 30 mila euro a testa e ancora non vedono una soluzione ai loro problemi, provocati non per proprie responsabilità. Si va avanti tra perizie, fascicoli, testimonianze, deposizioni ma per la sentenza del giudice civile del tribunale di Trapani non si sa per quanto tempo ancora dovranno attendere. Nei giorni scorsi si sarebbe dovuta celebrare un’udienza ma il giudice ha rinviato tutto alla fine di maggio perché attende il deposito dei fascicoli e perizie da parte di tecnici. Il Comune, per questa vicenda risalente al febbraio 2009, è stato denunciato dalle parti lese per i mancati controlli sul territorio, che hanno favorito l’abusivismo edilizio. Lo stesso Piano regolatore, quando è stato approvato prevedeva, il risanamento di Alcamo Marina, mai avviato. E mentre le parti lese continuano a chiedere una giustizia che non arriva resta da sciogliere un importantissimo interrogativo: “Chi deve mettere in sicurezza il costone? E chi deve pagare per i danni, inflitti al territorio e alle persone?

Alcamo-Sopralluoghi per i lavori alla chiesa del Collegio

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Quattro tecnici del Demanio dello Stato sotto la direzione di un ingegnere dello stesso ufficio hanno eseguito una serie di controlli e carotaggi in tutta la chiesa del Collegio di Alcamo, per mettere a punto gli interventi di manutenzione allo scopo di potere riaprire il tempio che sorge in piazza Ciullo. Hanno effettuato una serie di buchi in alcune pareti e un sopralluogo lungo la grande cupola, opera realizzata negli anni sessanta, che ha caricato di un peso enorme buona parte dell’antica chiesa i cui lavori per la realizzazione iniziarono nel 1684. In particolare l’attenzione è stata puntata nella parte prospiciente la via Mazzini, da dove si sono staccati calcinacci, qualche mese fa a causa del forte vento. Calcinacci caduti nella stessa strada, fra l’altro molto trafficata dai cittadini che si recano in piazza Ciullo e durante la notte frequentata dal popolo della movida. I tecnici hanno assicurato il rettore della chiesa padre Vito Filippi che lavoreranno di buona lena anche se oggi non si possono fare previsioni sulla data e sulla consistenza e sui costi degli interventi di manutenzione. I fedeli sperano di potere tornare a frequentare la chiesa del collegio per le funzioni religiose. Il distacco e la relativa caduta di calcinacci è avvenuto alla fine dello scorso mese di novembre. Particolarmente impegnato per la riapertura del Collegio continua ad essere il rettore della chiesa padre Vito Filippi, che invita anche le autorità locali a prestare la massima attenzione affinchè il Demanio dello Stato metta a punto i lavori nel più breve tempo possibile per evitare di finire stritolati dalla lentezza della burocrazia. Allo stato attuale le cerimonie religiose vengono officiate da padre Vito Filippi nell’attigua chiesetta di Gesù, Maria Giuseppe, conosciuta coma la Sacra famiglia. Padre Filippi dice messa ogni pomeriggio alle 18 alla Sacra famiglia.

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