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domenica, Giugno 8, 2025
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Alcamo, prevenzione incendi: stipulata convenzione per la sorveglianza aerea

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E’ stata firmata la convenzione fra il Comune di Alcamo e l’associazione Fly Team per il servizio di sorveglianza area per la prevenzione degli incendi nel territorio di Alcamo. “Questa ulteriore sorveglianza che la Protezione Civile Comunale fin da oggi potrà attivare in relazione alle condizioni meteo – afferma l’assessore alla Protezione civile Fabio Butera – supporta il Piano dei monitoraggi già attivo e svolto dagli uffici e dalle associazioni convenzionate con il Comune. Sarà possibile avere foto e video dall’alto ed ottenere informazioni in tempo reale sia in caso di incendio che di sorveglianza preventiva”. Ad Alcamo in particolare grande attenzione viene rivolta alla vasta area del Monte Bonifato, nel recente passato più volte distrutta da azioni di piromani senza scrupoli che ne hanno devastato buona parte del polmone verde. I volontari effettueranno queste ricognizioni e avranno il compito di segnalare qualsiasi eventuale sospetto in modo da far scattare eventualmente la macchina dei soccorsi in tempi rapidissimi ed evitare disastri ambientali. Ovviamente la Fly Team sarà affiancata da tutti quegli strumenti necessari di tipo “ordinario”: quindi controlli di polizia municipale e forze dell’ordine, mentre dal suo canto il governo cittadino ha già emanato le ordinanze antincendio che prevedono multe salate per i privati che non garantiscono la pulizia e messa in sicurezza dei propri terreni. L’attività dei volontari consisterà in una “ricognizione e sorveglianza aerea, anche con l’acquisizione di documentazione video che garantisca una visione generale dei veicoli che si muovono nelle zone sensibili e, quindi, potere avere anche validi spunti investigativi da fornire all’attenzione dell’autorità giudiziaria nei casi di incidenti di natura dolosa”. Sulla zona di Monte Bonifato negli ultimi anni sono stati diversi gli incendi devastanti. L’ultimo nel 2016 quando a bruciare sono stati all’incirca 5 ettari di terreno di macchia mediterranea e si carbonizzarono una cinquantina di conifere. Ancora più devastanti furono sicuramente gli incendi del 2012 e 2014. In entrambi i casi la zona che andò a fuoco fu in parte la riserva naturale. Agli uffici della Direzione 7 è stato affidato il compito di stipulare gli accordi con le associazioni.

Alcamo La morte dell’operaio romeno, gara di solidarietà

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Partirà domani, per il paese d’origine, con un carro funebre la salma di Francisc Paulet, l’operaio romeno di 36 anni, morto la scorsa settimana in un incidente sul lavoro in contrada Costalarga, frazione di Fraginesi, di Castellammare del Golfo. La moglie con altri famigliari raggiungeranno in aereo la Romania per poi proseguire per altri seicento chilometri per raggiungere il paesino di origine di Francisc Paulet, che risiedeva ad Alcamo da 14 anni. Viveva con moglie e due figli, uno di un mese e mezzo, e una bambina di sei anni nella via Porta Palermo. Un altro funerale sarà celebrato nel paese romeno che ha dato i natali allo sfortunato operaio. Francis e i suoi due fratelli sono descritti come grandi lavoratori e attaccati alla famiglia. Intanto sono leggermente migliorate le condizioni di Daniel, 27 anni, fratello di Francisc coinvolto nell’incidente sul lavoro. E’ ricoverato al Civico di Palermo. La prognosi resta riservata ma il giovane operaio ora respira da solo e muove gli arti inferiori. L’intervento del console romeno in Sicilia, Iacob Iuan, la sede è a Catania, ha contribuito a velocizzare tutte le complesse pratiche burocratiche per il trasporto della salma di questa ennesima tragedia sul lavoro, che ha commosso gli alcamesi. Francisc Pualet  e la moglie Cristina Litcanu, erano molto conosciuti e stimati. Frequentavano la parrocchia di san Francesco d’Assisi, e padre Pasquale Lima, durante la celebrazione dei funerali, ha ricordato Francisc e la sua famiglia con un particolare commovente. Lo scorso 23 giugno aveva battezzato il figlioletto di un mese e mezzo. Aveva anche una bambina di sei anni, che resterà momentaneamente con la mamma ad Alcamo, perché  frequenta la scuola elementare. Tutta la comunità romena di Alcamo e Castellammare e tanti cittadini si sono mobilitati per aiutare questa sfortunata famiglia. In prima persona è scesa in campo Elena Ciobanu, responsabile provinciale dell’associazione Decebal&Traian, e presidente dell’Associazione alcamese, che ieri a Catania è andata ad incontrare il console. La stessa Elena Ciobanu incontrerà domani mattina amministratori comunali  alcamesi dichiaratisi disponibili a mettere in atto iniziative  per cercare di dare un aiuto alla famiglia. Sul fronte delle indagini da parte dei carabinieri allo stato attuale esiste una dettagliata informativa inviata al magistrato della Procura di Trapani che coordina le indagini. Da un momento all’altro dovrebbero scattare provvedimenti con le ipotesi di reato nei confronti di quattro persone tutte alcamesi poiché anche il proprietario della villa è un alcamese che vive da diversi anni a Castellammare. Tutte sono state segnalate alla Procura.

Alcamo-Notificate ingiunzioni, il Comune ad abusivi: “O pagate o scattano ipoteche”

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Prima una lettera di messa in mora con la quale, un anno fa,  il Comune di Alcamo “intimava il rilascio dell’immobile abusivamente detenuto e il pagamento dell’indennità di occupazione sine titulo”. Una lettera, in tutto una settantina quelle inviate  dello stesso tenore ad abusivi, rimasta senza risposta. Ora la notifica di ingiunzione di pagamento che ha il significato di un vero e proprio ultimatum che sta gettando nell’angoscia un centinaio di famiglie alcamesi. Si tratta di proprietari di case abusive che non hanno mai presentato istanza di sanatoria o perché al momento dell’uscita della legge non avevano la disponibilità economica o per distrazione o dimenticanza. Le ingiunzioni, molte sono ancora in fase di notifica, sono partite dalla Direzione ufficio sanatoria edilizia e abusivismo edilizio controllo del territorio, Direzione 6 Ufficio gestione patrimonio e beni confiscati, firmata dai dirigenti Sebastiano Luppino e Venerando Russo. Le notifiche agli stessi destinatari che non hanno rilasciato l’immobile nè versato la somma richiesta e inoltre l’abitazione risulta ancora occupata sine titolo. Cifre da capogiro come per esempio l’ingiunzione n. 63 con la quale viene chiesta la somma di 62 mila  e 251 euro “quale debito nei confronti del Comune di Alcamo”. Le somme variano a seconda dei metri quadrati dell’immobile abusivo: tutte comunque con tanti zero. Le somme debbono essere versate entro 30 giorni dalla notifica dell’ingiunzione fiscale “con l’avvertimento che l’ingiunto entro il predetto termine può proporre opposizione davanti all’autorità giudiziaria e nel caso ciò non avvenisse l’ingiunzione rappresenta titolo esecutivo e precetto. Il Comune quindi procederà all’esecuzione forzata e all’adozione di misure cautelari quali il fermo amministrativo dei beni mobili registrati. L’ipoteca sugli immobili di loro proprietà, il pignoramento di crediti e cose. Come i conti correnti bancari, stipendi e fitti. Il pagamento può essere effettuato mediante versamento sul conto corrente intestato al Comune di Alcamo e con bonifico bancario sulla Tesoreria comunale”. Gli interessati possono richiedere chiarimenti a Sebastiano Luppino o a Venerando Russo. Più volte la Procura della Corte dei conti e le procure della repubbliche della Sicilia hanno sollecitato e diffidato i Comuni a prendere provvedimenti e far rispettare leggi e regolamenti in materia di abusi edilizia. “Invito queste persone a presentare subito opposizione – dice l’ex consigliere comunale Ignazio Caldarella – promotore del Comitato “Articolo 25” degli abusivi assieme a Giuseppe Orlando, presidente della Confartigianato di Alcamo. Il Comitato è assistito dagli avvocati Alessandro Finazzo e Saro Lauria i quali sottolineano” che impugneranno immediatamente le ingiunzioni davanti ai giudici del tribunale di Trapani perché sono illegittime. La somma richiesta non è assolutamente congrua e secondo le nostre valutazioni va abbattuta del 60-70 per cento. I nostri assistiti sono disposti a pagare le somme ritenute giuste ed eque”.

Alcamo, prevenzione incendi: Comune cerca mezzi aerei e video per stanare i potenziali piromani

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Mezzi aerei e video per contrastare il fenomeno degli incendi boschivi. Anche ad Alcamo il Comune si mette in moto, come fatto in molti altri centri della provincia trapanese, per dare vita ad un piano di contrasto ai piromani che negli anni passati proprio in questo territorio hanno lasciato il loro pesantissimo segno. La giunta guidata dal sindaco Domenico Surdi ha stanziato una somma ed approvato la bozza di convenzione con le associazioni di volontariato di protezione civile per lo svolgimento di attività di ricognizione e sorveglianza aerea. Un servizio che mira alla prevenzione degli incendi boschivi  e delle aree sensibili del territorio comunale. Per l’esattezza sono stati stanziati 4 mila euro dal bilancio, 2 mila per questa estate e la stessa cifra per la prossima stagione calda. La convenzione è composta da 9 articoli e si fonda essenzialmente sulla collaborazione di associazioni di volontariato nel campo della protezione civile che effettuino servizi di ronda nelle aree boschive più a rischio. Ad Alcamo in particolare grande attenzione viene rivolta alla vasta area del Monte Bonifato, nel recente passato più volte distrutta da azioni di piromani senza scrupoli che ne hanno devastato buona parte del polmone verde. I fondi stanziati serviranno come rimborso spese per questa attività di “ronda” che verrà per l’appunto fatta in via preventiva. I volontari effettueranno queste ricognizioni e avranno il compito di segnalare qualsiasi eventuale sospetto in modo da far scattare eventualmente la macchina dei soccorsi in tempi rapidissimi ed evitare disastri ambientali. “Si ritiene opportuno, attraverso il controllo costante del territorio comunale, – scrivono nell’atto deliberativo sindaco e giunta – effettuare monitoraggi per il rilievo di eventuali criticità emergenti, che consentano all’ente di intervenire ai fini della tutela del territorio e della incolumità pubblica”. Ovviamente i volontari saranno affiancati da tutti quegli strumenti necessari di tipo “ordinario”: quindi controlli di polizia municipale e forze dell’ordine, mentre dal suo canto il governo cittadino ha già emanato le ordinanze antincendio che prevedono multe salate per i privati che non garantiscono la pulizia e messa in sicurezza dei propri terreni. Per il governo alcamese è necessario chiedere la collaborazione dei volontari: “Non si può non registrare – evidenziano – i limiti oggettivi ed operativi delle necessarie azioni di prevenzione oltre che di postumo intervento. Per questo si ritiene necessario mettere in campo ulteriori azioni e iniziative in materia di prevenzione e sorveglianza del patrimonio boschivo rispetto al criminale fenomeno incendiario”. L’attività dei volontari consisterà in una “ricognizione e sorveglianza aerea, anche con l’acquisizione di documentazione video che garantisca una visione generale dei veicoli che si muovono nelle zone sensibili e, quindi, potere avere anche validi spunti investigativi da fornire all’attenzione dell’autorità giudiziaria nei casi di incidenti di natura dolosa”. Sulla zona di Monte Bonifato negli ultimi anni sono stati diversi gli incendi devastanti. L’ultimo nel 2016 quando a bruciare sono stati all’incirca 5 ettari di terreno di macchia mediterranea e si carbonizzarono una cinquantina di conifere. Ancora più devastanti furono sicuramente gli incendi del 2012 e 2014. In entrambi i casi la zona che andò a fuoco fu in parte la riserva naturale. Agli uffici della Direzione 7 è stato affidato il compito di stipulare gli accordi con le associazioni.

Alcamo, emergenza povertà: quasi in duemila aiutati dalle parrocchie

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Una tragedia evitata, figlia della disperazione che fotografa lo stato di necessità, che sfiora l’indigenza, di molti cittadini alcamesi ed extracomunitari. Disperata per lo sfratto una madre di famiglia, 51 anni, ha minacciato di buttarsi dalla terrazza dell’abitazione di via Santa Oliva. Avrebbe fatto un volo di 12 metri se non fossero intervenuti il capitano dei carabinieri Giulio Pisani che l’ha distolta dal compiere l’insano gesto e il sindaco Domenico Surdi che ha assicurato un aiuto da parte del Comune, che conosce da tempo le difficoltà della signora. Una tragedia evitata che ha fatto da detonatore ad una situazione di disagio, legata soprattutto alla mancanza di lavoro con tante famiglie che vivono di stenti e in qualche caso senza servizi perché non pagando le bollette è stata “tagliata” la luce elettrica. L’arte di arrangiarsi per molti alcamesi è diventata la via obbligata per qualche lavoretto quasi sempre in nero. Soffrono i pensionati con reddito minimo, molti dei quali hanno rinunciato ad acquistare famaci essenziali, come raccontano diversi medici di famiglia. La nuova via crucis per centinaia di persone è rappresentata dal salire i gradini che portano ai Centri di ascolto, gestiti dalle parrocchie. Nella sagrestia della chiesa del Soccorso  della via don Rizzo opera il Centro d’ascolto della chiesa Madre. Il martedì dalle 10 alle 11,30 e il venerdì dalle 17,30 alle 19 gruppi di volontari, a turno ricevono persone che vivono il dramma dello stato di assoluta necessità perché privi di qualsiasi sostentamento. Le richieste riguardano soprattutto, stessa cosa negli altri Centri di ascolto, il pagamento delle bollette di luce, acqua, rifiuti. Il Comune nel bilancio di previsione 2018 ha stanziato 40 mila euro per l’assistenza. Pochi rispetto alle centinaia di domande di sostentamento. Nella parrocchia di Santa Maria funziona il Polo caritativo “Beato Arcangelo, gestito dai frati minori. Ogni giorno assistono una quarantina di famiglie per un totale di 200 persone prevalentemente alcamesi ai quali vengono donati generi alimentari e cibo per i bambini, offerte dal Banco alimentare. Latte, carne, corredini, omogeneizzati richiesti alle parrocchie da cittadini di fede diverse: cattolici, ortodossi e musulmani. Alimenti arrivano anche grazie all’Agea, agenzia alimentare prodotti agricoli. Molto attiva la Caritas che fornisce ogni giorno 40 pasti caldi per la cena. Secondo stime le parrocchie aiutano quasi 2 mila persone. Il quartiere dove si registra il maggiore tasso di richieste al Comune per contributi proviene dal quartiere “Maria Ausiliatrice” villaggio regionale. E in alcune parrocchie durante la distribuzione non mancano tensioni e momenti di protesta perché non possono essere saudite le richieste di tutti. Di solito la distribuzione di generi alimentari avviene a turno nelle varie parrocchie. Cercano di venire incontro agli indigenti anche gli operatori del Comune, dove le risorse finanziarie sono spesso carenti e quindi difficilmente si possono esaudire le richieste di tutti. E’ allarme povertà ad Alcamo  perchè i boatos di aiuti alle parrocchie e al Comune arrivano anche da persone, oggi ex benestanti, che nessuno ad Alcamo si immaginava che si potessero trovare in drammatiche ristrettezze economiche.

Alcamo, donna sfrattata minaccia suicidio: convinta a desistere da capitano dei carabinieri e sindaco

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Un “patto” con il capitano dei carabinieri e un confronto con il sindaco. In questo modo oggi pomeriggio si è riuscita ad evitare la tragedia nel centro storico di Alcamo dove una donna ha minacciato di gettarsi da una decina di metri di altezza. E’ accaduto in via Sant’Oliva dove la signora  di 51 anni, in preda alla disperazione per una situazione economica difficile e con uno sfratto appena notificato dal tribunale, è salita sul cornicione di una palazzina a tre piani esternando intenzioni suicide. Immediatamente è scattato l’allarme: ad intervenire i carabinieri della Compagnia cittadina, guidati dal capitano Giulio Pisani, i vigili del fuoco ed i sanitari del 118 che hanno lavorato in sinergia per evitare che la donna potesse fare sciocchezze e lanciarsi nel vuoto. In particolare il capitano Pisani ha coordinato tutte le operazioni cinturando l’area, per evitare che si potessero creare capannelli di curiosi, e disponendo un massiccio dispiegamento di forze potendo contare sui suoi uomini della Radiomobile e della stazione. E’ quindi cominciata la trattativa con il capitano che ha personalmente interloquito con la 51enne dalla strada, dal momento che si era chiusa a chiave sul terrazzo e dunque non era possibile accedervi. La donna ha quindi spiegato i motivi che l’avrebbero spinta a pensare di fare l’insano gesto: “Non ho un lavoro, ho un figlio di 16 anni a carico e ho avuto uno sfratto, domani mi tolgono la casa e non so come fare”. Dal dialogo è venuto fuori che la donna avrebbe voluto incontrare il sindaco: a quel punto Pisani ha intavolato un accordo, strappando l’impegno alla donna che sarebbe scesa e avrebbe desistito dal suo gesto se fosse avvenuto questo incontro. E’ stato così chiamato il primo cittadino, Domenico Surdi, e come promesso la 51enne è scesa confortata anche dalle sue parole e da quelle del capitano. “La donna è già conosciuta dai nostri servizi sociali – afferma Surdi – e gode di un assegno Rei, il reddito di inclusione sociale. Stiamo studiando con gli uffici come poterla ulteriormente aiutare e soprattutto come risolvere il problema della perdita della casa”. Dopo essere stata rassicurata la 51enne è stata trasportata in ospedale per effettuare degli accertamenti.

Castellammare del Golfo-Si brucia natica nel marciapiede, Comune citato in giudizio

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Il Comune citato in giudizio in una causa civile per l’ustione ad una natica di una minorenne causata da una lampada segnapasso. La piccola, residente ad Alcamo, scivolò sopra una di esse e si bruciò il fondoschiena, al punto da finire in ospedale dove gli fu diagnosticata l’ustione. I genitori hanno deciso di denunciare il Comune e di chiedere quindi un risarcimento danni in sede civile. A sua volta il municipio resisterà in giudizio, opponendosi quindi alla richiesta. E’ stata fissata al prossimo 10 settembre l’apertura del processo al giudice di pace di Alcamo. Il caso alquanto singolare è accaduto nel luglio dello scorso anno, quando la bimba, in compagnia dei genitori, giunta nei pressi di corso Bernardo Mattarella, a due passi dalla sede centrale del municipio, scivola sul marciapiede cadendo proprio sopra una lampada segnapasso. La piccola cominciò a lamentarsi di sentire del dolore e per questo finì in ospedale. Qui i medici riscontrarono effettivamente le lesioni, diagnosticando in particolare un’ustione di primo grado sulla natica sinistra. Quindi si parla di ustioni che hanno interessato solo il primo strato di pelle, fortunatamente di tipo superficiale. Le lampade segnapasso sono quelle incastonate sull’asfalto che proiettano fasci di luce dal basso verso l’alto: hanno la doppia funzionalità di illuminare ma nel contempo anche di garantire una certa bellezza artistica e fanno parte dell’arredo urbano realizzato dal Comune all’epoca in cui si sono effettuati i lavori di restyling di corso Garibaldi. Una volta notificato l’atto di citazione al Comune si sono messi in moto gli uffici del I Settore diretti dal responsabile Simone Magaddino che ha proceduto alla predisposizione di tutti gli atti per opporre resistenza alla richiesta di risarcimento danni. Gli stessi uffici ritengono che “sussistono argomentazioni difensive da far valere in giudizio e quindi viene ravvisata l’opportunità di costituirsi nella causa”. La giunta ha quindi autorizzato il primo cittadino a resistere in giudizio. Per il Comune la causa sarà comunque a costo zero. Infatti il municipio ha stipulato una coperta da polizza assicurativa per responsabilità civile e rischi danni a persone. La stessa agenzia assicurativa ha indicato come patrocinatore l’avvocato Santo Spagnolo dello studio legale di Catania.7

Alcamo-Castellammare Mobilitazione per la famiglia del romeno morto sul lavoro

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Le comunità romene di Alcamo e Castellammare si stringono attorno ai famigliari e in  particolare alla giovane vedova di Francisc Paulet, l’operaio di 36 anni morto dopo esser stato colpito dal braccio di una pompa per il cemento, mentre lavorava per la realizzazione di un immobile di contrada Costalarga, frazione di Fraginesi di Castellammare del Golfo. Elena Ciobanu, responsabile provinciale dell’associazione Decebal&Traian, e presidente dell’Associazione alcamese ha lanciato un appello per la raccolta di fondi necessari, circa 10 mila euro, per il trasporto della bara in una cittadina della Moldavia da dove proveniva Francisc. E la stessa Elena Ciobanu domani sarà a Catania per incontrare il console allo scopo di aiutare la famiglia dell’operaio morto a superare velocemente tutte le pratiche burocratiche per il trasporto della salma in Romani. Francis Paulet abitava con la moglie Cristrina Litcanu e i due figli nella via Porta Palermo di Alcamo, in questi giorni meta di veri pellegrinaggi. Erano molto conosciuti nella parrocchia di San Francesco d’Assisi, nota agli alcamesi come chiesa dell’Immacolata, e Cristina Litcanu partecipava a tutte le funzioni religiose. La tragedia che ha colpito questa famiglia viene vissuta con dolore dalla numerosa comunità parrocchiale e stamane grande commozione durante i funerali celebrati in tale chiesa. Dalla grande gioia all’immenso dolore. Grande gioia per la famiglia  Paulet lo scorso 23 giugno per il battesimo di Riccardo, figlio della coppia,  che ha anche una bambina di sei anni, che invano da giorni cerca il suo papà non rassegnandosi alla perdita.  Ora occorre trovare un sostentamento per la famiglia Paulet ancora in grande ansia poiché il fratello Daniel, 31 anni,  è in prognosi riservata all’ospedale Civico di Palermo essendo rimasto ferito nel grave incidente. Un terzo fratello, il più giovane per una fortunata coincidenza quel giorno non è andato a lavorare in quel cantiere. “Facciamo appello al cuore dei nostri connazionali – dice Elena Ciobanu a non far mancare il sostegno alla famiglia. Abbiamo istituito due punti di raccolta fondi: uno a Castellammare presso la macelleria di Franco Failla in corso Garibaldi 169. Uno nel negozio romeno mini market di piazza della Repubblica di Alcamo. Chiaramente tutti sono liberi di aiutare la famiglia  Paulet-Litcanu”. Un  incidente analogo si verificò ad Alcamo nel 2006 quando un  operaio morì schiacciato all’interno di una fabbrica, Si staccò un braccio della gru mentre era in fase di collaudo è colpì un operaio all’interno dello spiazzale di un’impresa di contrada San Gaetano.

Alcamo Settimana ricca di eventi: religione, gusto e kart

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Settimana densa di eventi quella che si è aperta stamane ad Alcamo.  Ricco di eventi il programma  della solennità di Sant’Anna, che inizia oggi alle 19,15 col santo rosario cantato in siciliano. Alle 20 celebrazione eucaristica, presso la parrocchia e alle 21,30 scinnuta della statua di Sant’Anna con canti e preghiere. Tutti i giorni nella parrocchia Cappuccini-Sant’ Anna eventi religiosi e ricreativi del programma messo a punto dal dinamico parroco don Salvatore Grignano. Fine settimana all’insegna della promozione del vino e dei prodotti locali per la manifestazione “Armonie di Bacco” un viaggio attraverso il gusto che si svolgerà presso il castello dei conti di Modica nelle giornate di venerdì e sabato prossimi. Verranno collocati stand in piazza Castello per la degustazione di prodotti tipici. L’iniziativa è inserita nel programma Alcamo d’estate 2018. Sabato e domenica prossimi invece, piazza della Repubblica di Alcamo, ospiterà la Sesta prova del trofeo nazionale Aci-Kart, circuiti cittadini. Il premio città di Alcamo è giunto alla quindicesima edizione. In questi giorni il Comune di Alcamo sta provvedendo a sistemare il manto stradale in modo che i  go kart possano gareggiare con la massima sicurezza. Il percorso sarà lungo circa 600 metri. Ma la gara ha perso tantissima spettacolarità poiché, per motivi di sicurezza e viabilità, è stato abolito il percorso attorno alla rotonda che ospita la statua di san Francesco. Sabato pomeriggio le verifiche. Domenica mattina verifiche e prove cronometrate e dalle 15 in poi le finali. Il periodo estivo, il gran caldo, la giornata festiva e con le persone nei luoghi di villeggiatura hanno contribuito alla scarsa presenza di spettatori lungo il percorso, che in genere si ammassano dietro la stazione dei bus per evitare i raggi del sole che picchiano forte. Sarebbe forse opportuno individuare date più adatte per il Gran Prix di go kart e impegnarsi soprattutto per limitare al massimo disagi ai residenti nelle zone di piazza Repubblica, che restano ingabbiati per due giorni.

Alcamo, avvocato condannato per calunnia: 2 anni e pena non sospesa

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Due anni per calunnia. Diventa definitiva la condanna per l’avvocato alcamese Josè Libero Bonomo, 50 anni, finito sotto processo in seguito alla causa intentata da un suo cliente che si accorse che un ricorso a sua difesa non fu mai presentato nonostante pagò regolarmente la parcella. Alla fine però dei tre capi di imputazione iniziali (vi erano anche infedele patrocinio e truffa ma questi andarono in prescrizione già in fase di appello, ndc) ha retto solo la calunnia. Vittima di questo raggiro Giacomo Asaro di Castellammare del Golfo il quale si rese conto che mai sarebbe stato presentato dal suo legale, per l’appunto Bonomo, un ricorso di Cassazione per una causa civile. La sentenza di condanna è stata emessa dalla Suprema Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso ritenendolo “inammissibile”, lasciando quindi immutata la condanna di appello. Al legale non è stato concesso il beneficio della pena sospesa anche se potrà eventualmente godere di tutti i benefici previsti dalla legge in caso faccia richiesta di scontare la condanna con pene alternative alla detenzione: “Questo perchè – sostiene l’avvocato Corrado Sinatra del foro di Palermo che in questa causa ha difeso Asaro – il giudice ha riconosciuto la gravità dei fatti dal momento che tra Bonomo e il mio assistito vi era un rapporto fiduciario”. Una vicenda che è sfociata anche in risvolti clamorosi. Infatti Bonomo presentò nei confronti del suo oramai ex cliente addirittura una denuncia per tentata estorsione sostenendo che le accuse a lui rivolte erano state intentate con l’obiettivo di estorcergli denaro. Denuncia che però non ebbe mai seguito e che fu archiviata dal gip, evidentemente perchè non furono riscontrati elementi probatori. Nel frattempo però Asaro fece una controdenuncia per calunnia contro quello che era il suo avvocato di fiducia che è confluita in un unico troncone processuale conclusosi oggi. Le accuse di truffa e infedele patrocinio sono cadute per effetto della prescrizione del reato: i fatti collegati a quella famosa sentenza non impugnata da Bonomo risalgono a molti anni fa e dunque il tempo ha giocato in favore della difesa. Il legale alcamese venne condannato in primo e secondo grado, anche se per l’appunto in appello essendo andate in prescrizione due accuse la pena venne ridotta dagli iniziali 3 anni e mezzo a due anni. Nonostante il pronunciamento della Cassazione, le cui motivazioni saranno depositate prossimamente, Bonomo non si dà per vinto: “Presenteremo ricorso alla corte di giustizia Europea”. Difatti agli atti acquisiti in questo processo figura una mail che sarebbe stata inviata dall’avvocato ad Asaro in cui verrebbe certificata la presentazione del ricorso che in realtà non avvenne mai. A detta di Bonomo quella mail non partì mai dalle sue mani tanto da aver presentato una denuncia alla polizia postale contro ignoti per “pirateria informatica”. “Questa mia denuncia è ancora in corso e appare paradossale che prima ancora che si chiuda tale aspetto si sia espressa la Cassazione” attacca il legale alcamese.

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