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sabato, Giugno 7, 2025
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Castellammare del Golfo, accusato di estorsione: martedì davanti al gip

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E’ accusato di estorsione e turbata libertà degli incanti. Per questi reati il castellammarese Pietro Pace martedì prossimo comparirà davanti al gip del tribunale di Trapani per l’udienza preliminare a conclusione della quale il giudice dovrà decidere l’eventuale rinvio a giudizio. E nella precedente udienza Giuseppe Pace, padre di Pietro, è stato rinviato a giudizio con processo in programma il prossimo 27 settembre per gli stessi reati, Per Pietro pace la difesa, rappresentata dall’avvocato Maurizio Lo Presti, ha preso tempo per meglio approfondire tutti gli aspetti della vicenda. Entrambi finirono in carcere, nel settembre dello scorso anno, dopo le indagini dei carabinieri di Alcamo e Castellammare. Le persone offese, che si sono costituite parti civili sono  Lucia D’Angelo e del figlio Leonardo Candela. Giuseppe e Pietro Pace finirono in manette per estorsione perpetrata nell’ambito di un’asta giudiziaria per l’acquisto di una villa di contrada Fraginesi di Castellammare del Golfo. La vicenda risale al maggio del 2017 quando una donna castellammarese Lucia D’Angelo partecipò ad un’asta giudiziaria per aggiudicarsi l’immobile. Da quel momento lei e il figlio, un capitano di marina imbarcato su navi da crociera, non avrebbero avuto più un momento di tranquillità. Sarebbero  stati avvicinati più volte dall’ex proprietario Giuseppe Pace 67enne e dal figlio   con il chiaro intento di intimorirli a tal punto da farli desistere dall’acquisto. La villa di contrada Fraginesi della famiglia Pace fu messa all’asta dopo una procedura esecutiva avviata da una banca per i debiti non onorati a causa di difficoltà economiche  insorte nella conduzione della sua azienda. E nelle more della vicenda ad aggiudicarsi la villa all’asta è stato un imprenditore di Bergamo.

Alcamo-Mobilitati fedeli, reliquia per la festa di Sant’Anna

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Sono il punto di riferimento per migliaia di persone che abitano nel quartiere dove sorge la chiesa parrocchiale. Sacerdoti e fedeli impegnati nella salvaguardia delle tradizioni e nell’aiuto, in regime di volontariato, a persone bisognose. Questo è lo spirito delle feste parrocchiali, caratterizzate dal programma religioso e da quello ricreativo con la predisposizione anche di stand dove viene messa in mostra la capacità di artigiani e di donne vere maestre nell’arte del ricamo. E ad Alcamo la parrocchia Sant’Anna Cappuccini si appresta a celebrare la solennità di Sant’Anna con eventi in programma dal 16 al 27 luglio prossimi. Ma “la solennità di Sant’Anna 2018 – dice il parroco don Salvatore Grignano – sarà caratterizzata da un’esperienza straordinaria. In parrocchia martedì prossimo alle 18,30 cerimonia per l’accoglienza della reliquia di Santa Gianna Beretta Molla”. Era nata il 4 ottobre del 1922 a Magenta. Laurea in medicina, specialista in pediatria, madre di quattro figli, quando scoprì una grave malattia invece di operarsi preferì portare in porto una gravidanza e dopo un breve periodo dalla nascita di un figlio, Gianna morì. Venne proclamata santa da Giovanni Paolo II il 16 maggio del 2004. Mercoledì 25 luglio alle 21,15, serata testimonianza “Santa Giovanna Beretta Molla”,  alla Cittadella dei Giovani con intervento in videoconferenza di Francesca Pace, fondatrice  del Centro apostolato “Amici di Santa Gianna in Sicilia”. E fedeli arriveranno ad Alcamo da tutta la Sicilia. Previsto il saluto del vescovo Pietro Maria Fragnelli, del Movimento per la vita di Alcamo e l’Azione cattolica diocesana. La serata si concluderà con il musical “Volare la vita” a cura dei ragazzi e giovani dell’Azione cattolica parrocchiale.  Da lunedì prossimo alle 19.15 santo rosario in siciliano. Da martedì prossimo al 25 luglio la novena e giornate dedicate ai “Figli in cielo”, ammalati, mamme in attesa, vedove e nonni. Il 26 luglio celebrazione della solennità di Sant’Anna e alle 18 la processione e venerdì 27 conclusione della festa con “l’acchianata” della statua di Sant’Anna. Il programma ricreativo prevede per domenica 22 luglio alle 21,15 la commedia brillante “Matrimonio combinato…sempre rovinato”. Il 23 serata musicale con il gruppo i Diamanti ed esibizione di ragazzi di scuole di ballo. Il 24 serata varietà a cura dell’associazione ArteMusica con la partecipazione straordinaria dell’imitatore Alessandro Gandolfo. Il 26 la processione con giro dei tamburi nel quartiere e giochi d’artificio nel giardino della parrocchia.  Ad Alcamo nella parrocchie c’è grande vivacità e una sana concorrenza a per preparare feste di quartiere. Queste si svolgono in vari periodi dell’anno nelle parrocchie di Santa Maria in onore di Sant’Antonio di Padova, Gesù Cristo Redentore, Sacro Cuore, parrocchia San Francesco di Paola, san Francesco d’Assisi in onore dell’Immacolata, San Giuseppe, il Patrocinio, a Santa Oliva  mentre per tutto il mese di maggio il pellegrinaggio, molti scalzi per sciogliere un voto, al santuario di Maria Santissima dei Miracoli patrona di Alcamo. Resiste la tradizione di realizzare altari di San Giuseppe e altari in onore della Madonna nel mese di maggio dove gli abitanti si riuniscono ogni sera per recitare il rosario. Ora tocca  alla Solennità di Sant’Anna.

Alcamo, business centri migranti e bancarotta fraudolenta: Gip conferma misure cautelari

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Norino Fratello

Confermate le misure cautelari per tutti e tre i soggetti coinvolti in primo piano nell’ambito dell’operazione “Brother” che ha permesso di scoprire un presunto business dei centri migranti e la bancarotta fraudolenta pilotata per il fallimento di un centro sportivo in contrada Sasi ad Alcamo.

Resta quindi in carcere Norino Fratello (nella foto), 64 anni, accusato di essere il dominus di questo sistema, e rimangono tali anche gli arresti domiciliari per i suoi ipotetici fiancheggiatori, Gaetano Calvaruso, commerciante di 60 anni, e Davide Amodeo, imprenditore di 29 anni, tutti alcamesi. Il giudice per le indagini preliminari, Emanuele Cersosimo, dopo aver ascoltato nei giorni scorsi tutti e tre per i rituali interrogatori di garanzia non ha ritenuto che il quadro di accuse e probatorio sia mutato. Tutti e tre hanno risposto alle domande del Gip respingendo ogni accusa che è stata formulata nei loro confronti (a vario titolo sono di intestazione fittizia di beni e bancarotta fraudolenta).

Fratello non solo ha negato di essere il dominus di alcunchè, ma ha anche fatto delle dichiarazioni spontanee che sono al vaglio degli inquirenti per riscontrarne la veridicità. Calvaruso e Amodeo allo stesso modo sostengono di non essersi intestati nulla fittiziamente e di non aver quindi coperto Fratello nei suoi presunti loschi affari. Due i filoni d’indagine che sono confluiti in questa operazione e che vede come unico denominatore Fratello, ex deputato regionale e già condannato in via definitiva nel 2006 per associazione mafiosa.

Uno riguardava per l’appunto il business dei migranti la cui indagine è partita nel 2014 quando venne arrestato l’ex direttore della Caritas don Sergio Librizzi per i reati di violenza sessuale aggravata e concussione, per avere approfittato della propria qualifica di membro della commissione territoriale per la protezione internazionale, al fine di ottenere dai richiedenti asilo, minacciando  di negare loro il permesso di soggiorno in Italia, prestazioni sessuali contro la loro volontà. Ad essere raccolte delle intercettazioni tra lo stesso Fratello e Librizzi.

Nello sviluppo dell’inchiesta è emerso come Fratello gestisse direttamente, quale vero e proprio dominus, numerose cooperative sorte per prestare assistenza agli immigrati, intestate però a “prestanome” di sua fiducia, con il chiaro intento di occultare la sua reale presenza per eludere il fisco. Così furono intestate fittiziamente quote e cariche sociali con enormi guadagni. L’altro filone invece ha riguardato  il famoso centro sportivo “Moving” realizzato con cospicui fondi pubblici e poi fallito. Calvaruso risultava amministratore unico della Welness sport center che gestiva il centro sportivo appena nato, e il secondo amministratore unico invece della società Sport-E srls.

La Procura, a seguito della certosina indagine dei carabinieri, avrebbe accertato che la Welness sport sarebbe stata dichiarata fallita nel 2015 con una forte esposizione debitoria e avrebbe documentato l’alienazione di beni e servizi alla Sport-E. Dietro però ad entrambe le società, affermano gli inquirenti, ci sarebbe stato il vero proprietario, vale a dire Norino Fratello, che in questo modo avrebbe fatto i passaggi dei beni a sè stesso per “eludere la normativa fallimentare”.

Alcamo e Castellammare, commissariati di polizia ridotti all’osso: la denuncia della Cgil

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Pochi poliziotti ed il latitante di mafia numero uno al mondo originario di questo territorio dove, chissà, è possibile che si nasconda. E’ lo specchio della provincia di Trapani dove le forze dell’ordine continuano a soffrire di una forte carenza d’organico. Pochi agenti penitenziari e pochi poliziotti alla questura e nei commissariati, un leitmotiv che si ripete ciclicamente.

A rilanciare il problema è la Silp Cgil che con numeri alla mano evidenzia come addirittura negli ultimi 3 anni siano venuti meno all’incirca un centinaio di poliziotti nel trapanese mai rimpiazzati. Organici sottodimensionati vengono segnalati ad Alcamo dove vi sono 44 unità in servizio e a Castellammare del Golfo con 32 uomini.

Alcamo Cena di beneficenza con l’ex attrice Claudia Koll

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Ci sarà l’ex attrice Claudia Koll alla cena di beneficenza in programma sabato prossimo presso la Fattoria Augustali, che si trova sulla statale 113 Alcamo-Partinico. La cena di beneficenza è stata promossa da don Giuseppe Raimondi e dagli ex Allievi don Bosco, che hanno come punto di riferimento i salesiani di Alcamo. Lo scopo è quello di raccogliere fondi da destinare ai bisognosi. La partecipazione alla cena  di sabato sera è di 25 euro e ci sarà anche un servizio di animazione per i bambini. Claudia Koll attrice molto nota: ha recitato con la regia di Tinto Brass, con Kevin Costner e tanti altri attori famosi. Nel 1995 ha presentato il Festival di Sanremo chiamata da Pippo Baudo e assieme ad Anna Falchi. Numerosi i film così come le partecipazioni come attrice protagonista di fiction televisive come “Linda e il brigadiere”. Nel 2000 la svolta della sua vita quando attraversa la Porta Sacra per il Giubileo. Da quel momento inizia a dedicarsi al volontariato, all’apostolato, alla preghiera e all’aiuto verso chi soffre.  Nel 2005 ha fondato l’associazione onlus “Le Opere del Padre”. Dal 2012 è suora laica. Claudia Koll da 2000 si dedica ad iniziative caritatevoli per aiutare chi soffre.

Già domani l’ex attrice, adesso suora laica, sarà ad Alcamo dove, all’oratorio salesiano, incontrerà le centinaia di ragazzi che stanno frequentando il GREST. Presente anche don Giuseppe Raimondo, ai suoi ultimi impegni alcamesi. A settembre sarà infatti sostituito da don Luigi Perrelli. La presenza di Claudia Koll si concluderà invece sabato sera e, durante la cena di beneficenza, porterà la sua testimonianza di fede e amore verso il prossimo.

Castellammare del Golfo, aperto processo per la “Casa degli orrori”: tribunale nomina perito per le intercettazioni

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Al via il processo per tre dei quattro imputati della casa degli orrori di Castellammare del Golfo. Ieri la prima udienza, dopo il rinvio a giudizio, nel corso della quale è stato deciso dal tribunale di affidare l’incarico ad un perito per analizzare ed approfondire i vari dialoghi delle intercettazioni ambientali realizzate dai carabinieri della Compagnia di Alcamo. Approfondimenti ritenuti necessari dal momento che proprie le intercettazioni sono il fulcro da cui si è sviluppata l’indagine scaturite dalle violenze della comunità alloggio “Rosanna” di Castellammare del Golfo dove sono state documentate le terribili vessazioni a cui erano costretti i 14 anziani ricoverati. In questa fase i tre già rinviato a giudizio sono Anna Maria Bosco, 47 anni, Matteo Cerni di 67 anni, entrambi di Castellammare del Golfo, e Antonietta Marianna Rizzo, 32 anni, di Alcamo. Una quarta persona, Rosanna Galatioto, 48 anni, anch’essa castellammarese, che gestiva la casa di cura, è in attesa di valutazione: ha infatti richiesto attraverso il suo legale il rito abbreviato e la perizia psichiatrica, sostenendo che la sua assistita non stesse bene già all’epoca in cui furono documentate le violenze. A questo punto cruciale sarà il lavoro del perito che dovrà analizzare alcuni aspetti delle intercettazioni: dialoghi che potrebbero inchiodare o meno gli imputati. L’operazione scattò nel novembre scorso e venne coordinata dalla Procura di Trapani, portata avanti dai carabinieri della Compagnia di Alcamo, guidati dal capitano Giulio Pisani, e dal comandante della stazione di Castellammare del Golfo Luigi Gargaro. Galatioto, Bosco, Cerni e Rizzo sono stati inchiodati dalle telecamere e dalle cimici piazzate dai militari dell’Arma all’interno della comunità-alloggio che sorge in via Segesta. Indagini portate avanti con metodi tradizionali dal momento che dall’interno della stessa struttura non è mai trapelato nulla per il clima di terrore che si era instaurato. Infatti i quattro avrebbero fatto ricorso spesso alle minacce per evitare che gli anziani potessero dire qualcosa ai parenti. Anzi, quando questi si ribellavano venivano per l’appunto sottoposti ad angherie anche peggiori. Tra gli episodi più terribili che sono stati raccontati dal Gip quello che un’anziana veniva schiaffeggiata e derisa perché con problemi di incontinenza e sporcava continuamente il pannolone; oppure ad un altro degente veniva fatto pulire con il corpo la saliva che accidentalmente perdeva dalla bocca e finiva sul pavimento. Tanto che lo stesso gip paragonava la casa di cura a un “lager”. Gli inquirenti hanno evidenziato “l’intrinseca pericolosità degli indagati che hanno agito in modo spregiudicato, violentissimo e senza soluzione ci continuità, nonostante le persone anziane fossero state affidate alle loro cure dai prossimi congiunti”.

 

Alcamo, prove sul by-pass di Cannizzaro: niente acqua per 48 ore

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Da questa mattina niente acqua alle fontanelle del Bottino, interrotto anche il turno serale di erogazione ieri. Un disagio che dovrebbe trascinarsi per le prossime 48 ore e che è legato ai lavori in corso alla sorgente di Cannizzaro per il ripristino dell’erogazione. Sono a buon punto i lavori per il by-pass, condotta in fase di realizzazione che permetterà l’immissione dell’acqua da Cannizzaro nelle condotte dell’altra sorgente da cui si approvvigiona la città, il Dammusi. Lavori che si sono resi necessari a garanzia della regolare erogazione dal momento che questo tratto di condutture è considerato più sicuro rispetto che a quella del resto della città che invece è obsoleta. “Da ieri  sono cominciate le prime prove di immissione dell’acqua da Cannizzaro nel by-pass – afferma l’assessore al Servizio idrico Vito Lombardo – e questo ovviamente ha comportato per ragioni tecniche la chiusura dell’acqua dalla sorgente di Dammusi. Entro oggi si conta di poter completare queste prove e quindi domani mattina pensiamo già di poter ripristinare l’erogazione dalle fontanelle del Bottino. Per quanto riguarda i turni ci saranno degli inevitabili slittamenti”. Questa mattina il IV turno di distribuzione è stato regolare ma questa sera non si potrà effettuare l’erogazione serale e domani salterà il V turno programmato: “Una volta completati questi interventi di prova – precisa Lombardo – si dovranno nuovamente mettere in pressione le reti e saranno necessarie 8-10 ore. Per cui crediamo più realistico che il V turno sarà distribuito venerdì prossimo e in questa stessa giornata riprenderanno anche le erogazioni dei turni serali. La distribuzione rimane ogni 5 giorni ma subirà questo slittamento”. Da Cannizzaro si conta che almeno potranno essere ricavati 25 litri al secondo. Nel momento in cui arriverà anche quest’acqua per la prima volta Alcamo potrà incredibilmente contare su un’inaspettata abbondanza. Oggi infatti la città conta su circa 110 litri al secondo, di cui 55 attinti dalla sorgente di Montescuro. Acqua, quest’ultima, che viene acquistata a caro prezzo, ben 69 centesimi al metro cubo oltre iva. Al momento con l’attuale dotazione ad Alcamo si riesce ad erogare l’acqua ogni 5 gironi stabilmente. La sorgente di Cannizzaro venne fermata tre anni fa perchè inefficiente ed antieconomica, con un impianto obsoleto. Il Comune, allora guidato dal sindaco Sebastiano Bonventre, decise così di dismettere tutto per dare vita ad una progettazione di efficientamento dell’impianto ma nel contempo, per sopperire alla mancanza di questa risorsa, attivò l’approvvigionamento attraverso Montescuro Ovest gestito direttamente da Siciliacque.

Alcamo, business migranti e fallimenti pilotati: Calvaruso e Amodeo davanti al gip respingono le accuse

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Hanno respinto tutte le accuse contestate dalla Procura, un pò come ha fatto il presunto dominus del sistema Norino Fratello. Anche Gaetano Calvaruso, 60 anni, e Davide Amodeo, 29 anni, entrambi alcamesi, hanno negato di avere avuto interessi occulti garantendo la figura dell’ex parlamentare regionale, a cui secondo l’accusa facevano da prestanome. Tutti e tre sono stati arrestati nell’ambito dell’operazione “Brother” dei carabinieri, e con loro altri 7 indagati a piede libero, da cui sono emersi interessi per il proliferare di centri di accoglienza per migranti e per una presunta bancarotta fraudolenta pilotata per il fallimento di un centro sportivo in contrada Sasi. Calvaruso e Amodeo sono rimasti coinvolti in quest’ultimo affare che riguarda in particolare il famoso centro sportivo “Moving”: il primo in quanto amministratore unico della Welness sport center che gestiva il centro sportivo appena nato, e il secondo amministratore unico invece della società Sport-E srls. La Procura, a seguito della certosina indagine dei carabinieri, avrebbe accertato che la Welness sport sarebbe stata dichiarata fallita nel 2015 con una forte esposizione debitoria e avrebbe documentato l’alienazione di beni e servizi alla Sport-E. Dietro però ad entrambe le società, affermano gli inquirenti, ci sarebbe stato il vero proprietario, vale a dire Norino Fratello, che in questo modo avrebbe fatto i passaggi dei beni a sè stesso per “eludere la normativa fallimentare”. “Il mio assistito – afferma Saro Lauria, avvocato difensore di Gaetano Calvaruso – ha dimostrato con documenti alla mano di non essere stato un intestatario fittizio della società ma vero e proprio amministratore. Crediamo di aver fornito ampia certificazione di ciò. Inoltre sono convinto che vi sia di fondo un malinteso: infatti il contratto di vendita tra la Welness e la Sport-E non si materializzò mai, motivo per cui il presunto reato che viene contestato non si può essere concretizzato”. “Il nostro assistito a seguito dell’interrogatorio di garanzia ha precisato la sua posizione ed ha rappresentato la sua assoluta estraneità sui fatti ed addebiti a lui ascritti – aggiunge Fabio Gervasi, legale insieme a Manlio Gervasi di Amodeo -, ed è quindi stata chiesta la revoca della custodia cautelare. Siamo convinti che abbia chiarito la sua posizione e che siano venute meno le esigenze cautelari”.

In settimana il Gip che sta seguendo la complessa indagine, Emanuele Cersosimo, dovrebbe sciogliere le riserve e quindi pronunciarsi sull’eventuale liberazione dei due indagati oppure confermare la misura dei domiciliari. Fratello venerdì scorso aveva allo stesso modo respinto ogni accusa, facendo nel contempo delle dichiarazioni spontanee che sono al vaglio degli inquirenti per accertarne la fondatezza. L’altro filone d’indagine riguarda i centri per migranti ed è scaturito nel 2014 quando venne arrestato l’ex direttore della Caritas don Sergio Librizzi per i reati di violenza sessuale aggravata e concussione, per avere approfittato della propria qualifica di membro della commissione territoriale per la protezione internazionale, al fine di ottenere dai richiedenti asilo, minacciando  di negare loro il permesso di soggiorno in Italia, prestazioni sessuali contro la loro volontà. Ad essere raccolte delle intercettazioni tra lo stesso Fratello e Librizzi. Nello sviluppo dell’inchiesta è emerso come Fratello gestisse direttamente, quale vero e proprio dominus, numerose cooperative sorte per prestare assistenza agli immigrati, intestate però a “prestanome” di sua fiducia, con il chiaro intento di occultare la sua reale presenza per eludere il fisco. Così furono intestate fittiziamente quote e cariche sociali con enormi guadagni.

Castellammare del Golfo, emergenze incendi e idrica: primi passi dal Comune

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Acqua e fuoco, due argomenti totalmente opposti che però al Comune di Castellammare del Golfo in questo momento stanno tenendo contemporaneamente banco. In un caso la restituzione delle reti idriche con la liquidazione dell’Eas alle porte, nell’altro il rafforzamento del piano antincendio per evitare che l’estate diventi un calvario per i polmoni verdi della città negli anni presi di mira dai piromani.

Per quanto concerne il primo aspetto il sindaco Nicola Rizzo, d’intesa con il presidente del consiglio Mario Di Filippi, ha concordato la convocazione di un’assise straordinaria mettendo all’ordine del giorno la deliberazione di un indirizzo per la restituzione delle reti dall’attuale gestore che è l’ente acquedotti siciliani da tempo immemorabile in liquidazione e non in grado economicamente e con il proprio personale di gestire nulla.

“Quello che chiediamo – sottolinea Rizzo – è un indirizzo del consiglio comunale che sia chiaro ed univoco sulle scelte da intraprendere in merito all’emergenza idrica che riguarda tutta la Sicilia per la decisione della Regione di consegnare le reti e le infrastrutture dall’Eas ai Comuni. Un fatto che è previsto a brevissima scadenza e sul quale vogliamo prepararci in maniera adeguata”. Da anni, proprio perchè l’Eas è stato svuotato di fondi e personale, il Comune si sostituisce nelle varie riparazioni tanto che è nato un contenzioso con la società regionale con tanto di sentenza ai tribunali favorevoli ai Comuni che sono debitori di svariati milioni di euro.

L’emergenza sta nel fatto che i tempi della restituzione dettati dalla Regione non sono compatibili con l’operatività dei Comuni che oggi non sono in grado di gestire in house il servizio. Ad oggi vi sono problemi di scarso approvvigionamento in alcune zone e questo è dovuto alle condotte colabrodo e a una dotazione idrica che è insufficiente nel periodo estivo per una città turistica come Castellammare che in questo periodo triplica le sue presenze: “Invitiamo i cittadini – aggiunge il sindaco – a segnalare agli uffici comunali eventuali problemi sui quali interverremo quanto più celermente possibile”.

Sul fronte invece del contrasto all’emergenza incendia Castellammare si registra un’intesa sancita tra Comune e Forestale con l’obiettivo di tutelare monte Inici e tutte le aree più a rischio. A conclusione di una conferenza di servizio è stata stabilita una collaborazione: “Noi mettiamo a disposizione l’autobotte comunale ed un pick-up – sostiene il primo cittadino – e l’azienda Forestale ci ha dato massima disponibilità, ed ha subito avviato attività di ricognizione per la pulizia straordinaria di alcune zone del territorio.

Abbiamo già sottoscritto la convenzione per attivare, con altri sindaci, servizi di prevenzione incendi che riguardano la ricognizione a bassissima quota di un aereo, drone con telecontrollo e mezzi da terra per le ispezioni in particolari zone, così da intercettare eventuali piromani. Il nostro obiettivo è quello di evitare il ripetersi dei devastanti roghi dell’anno scorso”.

Nel quadro di questa intesa è stato stabilito che la forestale ripulirà i siti della “Fossa delle nivere” e dell’agglomerato denominato “Case Agliata” in zona Fontanelle per utilizzarli a scopi turistici e di educazione ambientale.

Alcamo estate 2018 Due giornate per ricordare la Festa dell’uva

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Tanto impegno. Tanti sacrifici. Tante difficoltà da superare. Ma tanta volontà di andare avanti superando tutti gli ostacoli. Sono già al lavoro i componenti del gruppo dell’Associazione dei cavalieri del Castello dei conti di Modica, per preparare la quinta edizione di “C’era una volta la festa dell’uva”. L’evento è inserito nel programma di Alcamo estate 2018 e si svolgerà nelle giornate  di sabato e domenica: 11 e 12 agosto. Tale manifestazione affonda le sue radici nel tempo con iniziative poi cadute nel dimenticatoio in nome di un modernismo che non conserva la memoria, che va salvaguardata  e trasmessa ai giovani,. Negli anni ‘30 si svolsero ad Alcamo per circa sei anni sagre dell’uva. All’inizio degli anni ’50 una festa del vino nello spiazzale di quella che fu l’arena Garden, oggi sede del Collegio dei gesuiti dove si svolgono tante attività, promossa dalla lungimiranza dell’imprenditore Riccardo Sandias il primo ad avere imbottigliato il vino nella sua azienda della via  Cernaia. Partecipò a diverse fiere, tra le quali una a Milano. La lungimiranza dell’ingegnere Sandias non venne seguita e solo da pochi anni sono nate, nell’Alcamese, decine di etichette.  Con quella che prende il via l’undici e dodici agosto prossimi si celebra la quinta edizione della Festa dell’uva, promossa dall’Associazione dei cavalieri dei conti di Modica, che da diversi anni salvaguarda e porta a conoscenza le tradizioni alcamesi, città in cui l’uva è il principale volano dell’economia. Al lavoro in particolare il presidente Vincenzo La Colla, Giuseppe Renda, Giuseppe Lombardo, Matteo Calvaruso e Gino Calvaruso. E la Festa rappresenta anche un momento di promozione del vino prodotto col duro lavoro degli agricoltori. Una manifestazione da far conoscere ai giovani perché nel programma c’è la mostra di attrezzature agricole del ‘900 per la vendemmia, strincituri, varda, statia, aratri, botti e tanto altro. E naturalmente la pigiatura dell’uva con il mulo e con i piedi che si svolgerà  domenica 12 agosto alle ore 21 in piazza Ciullo, accompagnata dal gruppo folk Trapani mia .  Una due giorni che inizia sabato 11 agosto con la sfilata dei carretti siciliani per il trasporto dell’uva tra le vie principali.

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