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lunedì, Giugno 9, 2025
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Alcamo Cantine aperte dal 20 agosto, al via la vendemmia

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L’apertura è stata fissata  per il prossimo venti agosto. Si ripete un rito secolare: quello della vendemmia, con l’uva portata nelle cantine. Mentre un tempo la maggior parte delle abitazioni degli agricoltori erano dotate di magazzini con botte in legno o silos in acciaio. Per le strade si sentiva l’odore del mosto. Nella vendemmia si tuffavano decine di studenti per racimolare qualche centinaio delle vecchie lire. Oggi tutto è cambiato. L’uva prodotta dagli alcamesi viene portata nelle cantine. Tre quelle che fanno riferimento ad Alcamo: la San Francesco di Paola, la Sant’Antonio e la Fiumefreddo. Già sono iniziate le operazioni di vendemmia per le uve che producono Pinot e Chardonnay. L’operazione si concluderà fra pochi giorni. E dopo una breve sosta il via la vendemmia nelle cantine dove sono in corso lavori di manutenzione. L’ammasso nelle tre cantine sfiora i 500 mila quintali. “Quest’anno a causa delle condizioni metereologiche – dice Giuseppe De Luca, presidente della San Francesco di Paola- sarà registrato un calo del 10 per cento. E nelle zone dove si è registrata la peronospera il calo mediamente  andrà dal 10 al 20 per cento”. Alcamo si appresta a vivere il periodo di lavoro più intenso dell’anno. La viticoltura è l’asse portante dell’economia locale con un giro d’affari che sfiora i 50 milioni di euro. Alla San Francesco di Paola si imbottigliano tre mila bottiglie ad uso dei soci  in una prospettiva di immettere produzioni sul mercato. La cantina che commercializza più bottiglie o vino sfuso, che i privati possono acquistare direttamente  è la Sant’Antonio. Imbottigliamento anche alla Fiumefreddo. E negli anni sono sorte decine di etichette per il vino imbottigliato. “L’anticipo ai viticoltori con una base venti zuccherina  – dice Giuseppe De Luca – orientativamente sarà uguale a quello dello scorso anno. Circa 40 centesimi”. Un tempo i vigneti brulicavano di persone intente a raccogliere l’uva e di animali: cavalli, muli ed asini per trasportare quanto raccolto da avviare alla pigiatura. Oggi invece oltre il 50 per cento della raccolta di uva viene effettuata con le vendemmiatrici meccaniche. E negli anni i vigneti sono stati adeguati per il passaggio di questo mezzo meccanico. Un vendemmiatore viene pagato 50 euro netti e sono messi in regola per evitare la scure delle multe da parte degli ispettori del lavoro, che effettuano  controlli. Quasi nulla la richiesta, da qualche anno, di manodopera di extracomunitari, che verso la fine del mese sbarcheranno ad Alcamo e decine andranno a bivaccano nelle ville delle piazze Pittore Renda e Repubblica. Il Comune di Alcamo ha predisposto un campo di accoglienza per 70 extracomunitari dal tre al 30 settembre prossimi. Sono assicurati una serie di servizi, per gli extracomunitari in regola col permesso di soggiorno, che sperano in un lavoro come vendemmiatori. Ad Alcamo per i piccoli appezzamenti in genere si scambiano il lavoro nuclei familiari. Nei grandi appezzamenti si utilizza la vendemmiatrice meccanica.

Alcamo Riti religiosi per la Festa della Madonna dell’Alto

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Il pellegrinaggio in programma il prossimo 26 agosto aprirà la festa della Madonna dell’Alto, che si celebra nella chiesetta in cima al monte Bonifato di Alcamo. Cerimonie promosse dalla parrocchia Sacro Cuore con un ricco calendario di appuntamenti che hanno il loro momento principale nelle celebrazioni eucaristiche e nella processione. “Ogni anno, la vigilia dell’8 settembre – scrive lo storico Roberto Calia – nel primo pomeriggio numerosi fedeli, sacerdoti, a piedi o con i muli salivano sul monte Bonifato, a rendere omaggio alla Madonna dell’Alto, venerata nel piccolo santuario annesso al castello. La mattina presto, verso le ore 4,  mentre arrivavano da Alcamo altri fedeli, iniziavano le messe. Poi si svolgeva la processione. Il quadro e dal 1936 il simulacro della Madonna veniva portato a spalla dagli uomini della Congregazione omonima, per il cocuzzolo del monte, tra la recita del rosario e canti mariani”. Oggi si raggiunge in auto la cima del monte e tanti fedeli anche a piedi scalzi salgono sino alla vetta per sciogliere un voto. Molti gli eventi religiosi e ricreativi promossi dalla parrocchia Sacro Cuore: si inizia giorno 26 col pellegrinaggio. Previsto anche un servizio bus.  La festa in onore di Maria Santissima dell’Alto è descritta anche da una bella poesia di Liborio Dia. Ad Alcamo e nelle campagne circostanti le tradizionali “vampe”, mentre fino a qualche anno fa i ragazzi ammassavano rami secchi, cartone e paglia ai crocicchi delle strade e i più audaci saltavano attraverso i fuochi. La sera del sette settembre tanti amici e famiglie si radunano nei luoghi di villeggiatura per grandi libagioni. Giorno 8 settembre dedicato alla Madonna dell’Alto. Giorno 9 segna come la scadenza di una cambiale il ritorno in città dai luoghi di villeggiatura della maggior parte degli alcamesi.

Alcamo-Per qualche goccia di acqua in più

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Per qualche goccia di acqua in più. Non è il titolo dell’ultimo film del compianto Sergio Leone dove Clint Eastewood e Gian Maria Volontè si affrontano in un duello all’ultimo sangue. Per qualche goccia di acqua in più è la triste realtà dell’erogazione idrica ad Alcamo. Poco meno di due ore ogni cinque giorni ma i turni sono spesso ballerini. Lavori alle condutture di Dammussi, già completati ma da oggi per due giorni dalla rete di Siciliacque niente prezioso liquido per lavori alla rete. Da ripristinare l’afflusso al  Bottino, dove decine di autobotti si riforniscono per fornire i privati e quindi riducendo la disponibilità per la fornitura alle abitazioni. Il comitato “Senz’acqua”, una meteora nell’arido panorama delle iniziative, sostiene “che gli alcamesi ormai sono rassegnati”. Il dramma si perpetua da sempre e l’argomento figura puntualmente nelle dichiarazioni, rimaste ancora tali, degli ultimi 50 anni dei sindaci che si sono succeduti o che sono in carica al Palazzo di città. Motorini che girano a vuoto è una musica che gli alcamesi ben conoscono. Alcamesi condizionati nelle faccende domestiche per una erogazione non sempre puntuale anche dopo 5 giorni di attesa. La gente soffre in silenzio. Nessuna voce si leva per cercare soluzioni. Da due anni la fornitura è andata in tilt, aggravata dalla chiusura dei pozzi privati, che andavano regolamentati. Invece con un colpo di spugna sigilli ai pozzi privati senza prima avere studiato un piano alternativo. La soluzione? Acquistare più acqua da Siciliacque al costo di 0,69 centesimi al secondo più Iva. Sulle bollette degli alcamesi saranno spalmante le ulteriori spese sostenute dal Comune di Alcamo. Dall’opposizione consiliare silenzio assoluto. Così dai vari partiti per esempio Pd e movimenti per esempio Diventerà bellissima. Silenzio assoluto delle Associazioni consumatori alcamesi e organizzazioni di categoria come i sindacati diventati oggi uffici di disbrigo pratiche.  Ai quali aggiungiamo anche l’Udc dell’assessore Mimmo Turano. Per esempio questi signori potrebbero chiedere un incontro al prefetto e sollecitare lo stato di calamità. Ciò forse potrebbe far superare tanti ostacoli e far arrivare finalmente l’acqua delle sorgenti di Cannizzaro accelerando gli eterni lavori. Francamente dall’appalto alla nomina del direttore dei lavori da parte del Comune trascorse quasi un anno. Un tempo biblico nel contesto di un’emergenza che va affrontata con la massima celerità. Per qualche goccia di acqua in più e se può consolare in  un comunicato di oggi del Comune di Alcamo è scritto “che sono stati ultimati i lavori di riparazione alla condotta di Dammusi. Riaperte le fontanelle del Bottino. Questa sera sarà erogata l’acqua nella zona di Sant’Anna, sopra via Kennedy”. Queste le buone notizie. La cattiva: che da stamane alle ore 6 Siciliacque ha interrotto la fornitura per lavori di riparazione nella zona di Fulgatore e Ummari.   Punto e accapo.

Alcamo, terzo addio in giunta: lascia anche Scurto. A sentire Agatha Christie….

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Anche Roberto Scurto (nella foto) lascia la giunta guidata dal sindaco Domenico Surdi. L’annuncio ieri sera in consiglio comunale ma l’indiscrezione da tempo era filtrata. Anche per Scurto le motivazioni sono di carattere personale. Si tratta del terzo assessore in due anni che si dimette e sempre per la stessa motivazione. Se dovessimo affidarci alle parole della nota scrittrice Agatha Christie allora si potrebbe arrivare già alla conclusione che qualcosa potrebbe non girare per il verso giusto all’interno del Movimento 5 Stelle alcamese. “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova” diceva la drammaturga britannica che si dedicava soprattutto ai gialli. Prima di Scurto aveva lasciato Roberto Russo lo scorso 1 giugno, e ancora prima nel giugno del 2017 l’addio alla giunta era stato data da Nadia Saverino. Nell’ultimo anno quindi tre dimissionario, probabilmente troppi per non pensare che gli equilibri interni al Movimento 5 Stelle non c’entrino nulla in queste scelte. Il sindaco Domenico Surdi, con la sua solita pacatezza, cerca di buttare acqua sul fuoco tentando di sgombrare il campo da ogni dubbio: “Ogni scelta nel nostro gruppo è concertata e discussa fino in fondo apertamente – sottolinea -, dietro alle dimissioni di Scurto non c’è alcuna chiave di lettura che possa andare al di fuori delle reali motivazioni che lui stesso ha esternato. Purtroppo spesso l’attività di libero professionista finisce per essere assorbita dagli impegni istituzionali gravosi di un assessore, ancora di più oggi perché potendo disporre di soli 5 componenti ogni singolo assessore ha un’enorme mole di deleghe e di lavoro quindi”. Qualche malelingua però aveva già insinuato che nell’ultimo rimpasto di deleghe l’aver sottratto la vicesindacatura a Scurto avesse lasciato in qualche modo una cicatrice, difficile dire però quanto profonda. Da tempo poi si sostiene tra le righe una divisione dei grillini alcamesi tra due correnti, una che fa capo alla deputata regionale Valentina Palmeri e l’altra invece all’europarlamentare Ignazio Corrao. Che qualcosa possa non più quadrare in questi equilibri interni? Ufficialmente tutto tace, anzi il primo cittadino smentisce: “Ogni cosa è sempre discussa e affrontata con serenità, non c’è alcuna divisione” puntualizza. Anche dalle parole di Scurto non trapela nulla fuori dalle righe: “Ho avuto il piacere e l’onore – sostiene – di poter mettere a disposizione della mia città le competenze economico-aziendali acquisite negli anni, sia in Italia sia all’estero, grazie al mio lavoro e alla mia formazione. Sono inoltre grato al sindaco Domenico Surdi per aver riposto in me la sua fiducia e per avermi assegnato deleghe delicatissime in materia di programmazione economico-finanziaria in un comune ‘difficile’ come quello alcamese”. Intanto c’è già un mezzo identikit di quello che sarà il nuovo assessore: pare che la delega al bilancio possa essere affidata a Fabio Butera, già assessore al Personale e Polizia municipale. Per ora pare che il sindaco stia valutando fra due papabili successori di Scurto facendo poi seguire un’altra mini-rotazione di deleghe: “Conto entro l’inizio della prossima settimana di procedere alla nomina del sostituto – conclude Surdi – anche perché entro agosto abbiamo l’ambizioso obiettivo di varare il Dup 2019, il documento unico di programmazione”.

Alcamo-Due monasteri in festa per la solennità di S. Chiara

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Due monasteri che forse rappresentano un’eccezione nel panorama delle crisi di vocazioni poiché ad Alcamo a Santa Chiara e al Sacro Cuore in tante bussano ai portoni per dedicare la loro vita alla preghiera rinunciando a tutto quello che può offrire il mondo esterno. E ancora l’eccezione è che ad Alcamo vivono e prosperano due monasteri di clausura. Quello di Santa Chiara nel corso VI Aprile a centro metri entrando da Porta Palermo, ospita una trentina di suore di clausura. Diciannove in quello del Sacro Cuore nella parte opposte della città quasi in fondo al corso dei Mille.  In entrambi i monasteri sono iniziate le cerimonie per la solennità di Santa Chiara. Celebrazioni eucaristiche a Santa Chiara, presiedute da fra Antonino Bono. Giorno 8 e 10 agosto celebrazione dei Vespri alle 18 e giorno 11 Solennità di Santa Chiara con celebrazione eucaristica di fra Alberto Marangolo, ministro provinciale. Al monastero del Sacro Cuore celebrazioni eucaristiche sino a sabato 11 agosto, presiedute da fra Salvatore Zagone, don  Gianluca Romano, fra Tonino Bono, don Emanuel  Mancuso e il sei agosto alle 18 santa messa celebrata dal vescovo della diocesi di Trapani, Pietro Maria Fragnelli. Ad Alcamo il sette agosto al sacro Cuore arriverà monsignor Calogero Peri, vescovo di Caltagirone che alle 7,30 presiederà la celebrazioni eucaristica. Anche qui le solennità si concluderanno giorno 11 festa di santa Chiara d’Assisi. Ma le solennità del 2018 sono forse le ultime al monastero  del Sacro Cuore, istituito 104 anni. Infatti dallo scorso mese di aprile è scattato l’allarme poiché è stato deciso il trasferimento delle 19 suore presso l’eremo Casa del Sorriso di Erice. La notizia continua a suscitare rammarico e proteste da parte dei fedeli alcamesi e lanciano appelli alle autorità ecclesiastiche di scongiurare la chiusura definitiva del monastero.  Diciannove suore, fra cui 4 alcamesi e molte giovani. La struttura, a causa di sempre più seri problemi di agibilità, necessita di consistenti lavori di manutenzione. Ma sembra che già sia stato deciso il loro definitivo trasferimento e la chiusura del monastero di corso dei Mille. L’abbadessa Maria Daniela Rolleri più volte ha chiesto i fondi per ristrutturare i locali alla sede di Assisi.  Rimane in funzione, invece, il monastero di Santa Chiara che venne istituito quasi 500 anni fa, esattamente nel 1545, dalle sorelle (Antonina, Angela e Alberta Mompilieri), assieme ad altre devote, a fianco della chiesa dei Santi Cosma e Damiano, nel cosiddetto corso stretto dove ancora si trova.

Alcamo, Comune verso digitalizzazione: quasi completata la nuova informatizzazione

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Sta entrando a regime la nuova piattaforma digitale che dallo scorso anno gestisce la macchina burocratica del municipio. Proprio in questi giorni si stanno ultimando anche gli ultimi adempimenti relativi all’informatizzazione di tutto ciò che concerne i dati relativi ai conti economici dell’ente. Si stanno inserendo le ultime informazioni necessarie per rendere operativa al 100 per cento la piattaforma. Per Alcamo un passaggio “epocale” sul piano della digitalizzazione ma anche un momento di transizione: “Questo è il motivo per cui non si è ancora approvato il Rendiconto del 2017 – afferma il sindaco Domenico Surdi -. Stiamo allineando tutti i dati contabili che permettono il passaggio totale alla digitalizzazione per il nostro Comune. Ovviamente si sta perdendo del tempo per effettuare questo passaggio dalla vecchia alla nuova piattaforma ma si farà in tempo per l’approvazione del documento contabile entro i 30 giorni stabiliti dalla Regione”. Dunque a breve sarà a regime questa nuova piattaforma che già ha apportato le sue prime novità. Anzitutto, a completamento degli inserimenti di tutti i dati, ci sarà la possibilità di avere più informazioni condivise, snellimento della burocrazia e potenzialmente maggiori possibilità di beccare gli evasori delle tasse e di velocizzare le pratiche inerenti l’edilizia privata. Ogni ufficio avrà un database di informazioni molto più ampio rispetto alla gestione attuale e questo permetterà di velocizzare i tempi di dialogo tra i vari settori, rendendo quindi più in tempo reale ogni tipo di informazione. Il nuovo software è stato individuato in economia attraverso il mezzo del riuso, quindi utilizzando software già in gestione in altre pubbliche amministrazioni. Chiaramente l’efficienza e lo sfruttamento di questo software dipenderà molto dagli indirizzi che darà l’amministrazione. Ad esempio si potranno con più facilità individuare i morosi e gli evasori di tasse e tributi proprio per il maggior flusso di informazioni a disposizione di ogni ufficio, effettuando una sorta di incrocio tra diverse banche dati. Buone notizie anche sul fronte dell’edilizia privata in quanto l’espletamento di ogni singola pratica potrà essere accorciata, secondo le previsioni del governo cittadino, di un buon 30 per cento di tempo. Da qualche mese ad esempio è stato detto anche addio alla carta. La giunta delibera non usando più la carta ma dei computer connessi in rete fra loro con tanto di firma digitale. In questo modo l’ente locale alcamese entra nella dimensione della dematerializzazione degli atti relativi a tutta la vita del Comune. I benefici effetti si vedranno nel corso dei mesi a venire in termini di tempo risparmiato, di rapidità di esecuzione e, in genere con il miglioramento dei risultati raggiunti dal Comune. In questo modo soprattutto si velocizzano determinati servizi e le comunicazioni avvengono sostanzialmente in tempo reale, senza doversi più affidare alle “missioni” da un ufficio all’altra dei dipendenti per recapitare l’atto cartaceo. Anche il caricamento dei dati sull’albo pretorio on line avviene in maniera spedita, senza dover magari ricorre agli scanner per acquisire l’atto in forma digitale.

Partinico, dissesto finanziario del Comune dietro l’angolo. Il sindaco: “Tempo scaduto” (INTERVISTA)

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Il Comune di Partinico oramai viaggia inesorabile verso il dissesto finanziario. Lo ha più che lasciato intendere fra le righe questa mattina in conferenza stampa il sindaco Maurizio De Luca che ha voluto fare quella che lui stesso ha definito “un’operazione verità nei confronti dei cittadini”.

De Luca ha messo in evidenza l’impossibilità di poter avere il tempo necessario per poter elaborare un piano di riequilibrio con numeri certi perchè ancora non si conoscono, a cominciare dai debiti che oggi ha il Comune nei confronti dell’Ato rifiuti Palermo 1.

Non è stato inoltre ancora presentato il piano di riequilibrio da parte degli uffici comunali e oramai la scadenza entro la quale depositare tutto e inviare l’incartamento alla Corte dei conti è vicina, dal momento che si dovrebbe fare tutto entro la prima decade di questo mese di agosto.

GUARDA L’INTERVISTA AL SINDACO MAURIZIO DE LUCA

GUARDA L’INTERVISTA AL SINDACO

Petrosino-Comune vince in tribunale contro cooperativa legata a Norino Fratello

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Il Comune di Petrosino non dovrà corrispondere nulla alla società cooperativa Sole, coinvolta nell’ambito dell’inchiesta sul presunto business dei migranti con la regia dietro le quinte, in qualità di reale titolare “occulto”, l’alcamese Norino Fratello. La sezione civile del tribunale di Marsala ha dato ragione al Comune petrosileno su cui pendeva un decreto ingiuntivo da 180 mila euro presentato dalla stessa cooperativa Sole per aver ospitato minori immigrati. Il giudice Francesco Paolo Pizzo ha accolto l’opposizione che è stata presentata dal municipio, revocando quindi il decreto ingiuntivo, e condannando oltretutto i legali rappresentanti della stessa cooperativa a pagare le spese di giudizio. Oggi il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, non solo esprime soddisfazione per la sentenza ma rende noti anche alcuni particolari riguardo alla nascita di questa cooperativa: “Qualche anno fa vennero a trovarmi dei rappresentanti della Cooperativa Sole – racconta – per informarmi che avevano preso in affitto dei locali a Petrosino per ospitare minori immigrati e che poi avrebbero chiesto al Comune di pagare la bellezza di oltre 70 euro al giorno per ognuno dei loro ospiti. Così, con prepotenza: senza limiti e senza alcun controllo da parte nostra. Risposi immediatamente che loro potevano decidere di fare quello che volevano ma il Comune non avrebbe mai pagato un centesimo”. Cominciò con vere e proprie scintille il rapporto tra le due parti, tanto che la cooperativa ha presentato il conto e dopo essersi vista rispondere picche dall’amministrazione comunale per la liquidazione delle fatture ha avviato questa vertenza giudiziaria: “Questa storia serva a tutti per capire che sui servizi sociali non si scherza – aggiunge il primo cittadino di Petrosino – e non permetteremo mai di speculare su immigrati, bambini, disabili e chiunque abbia bisogno di aiuto. Dobbiamo stare con gli occhi aperti, controllare, leggere sempre tutti i documenti e seguire che le procedure siano rispettate minuziosamente”. Fratello venne arrestato con altre due persone, a cui si aggiungono anche 6 indagati a piede libero tutti alcamesi, nell’ambito dell’operazione “Brother” scattata all’alba del 5 luglio scorso. Dall’inchiesta, secondo quanto appurato dai carabinieri e dalla Procura, è emerso come Fratello gestisse direttamente, quale vero e proprio dominus, numerose cooperative sorte per prestare assistenza agli immigrati, intestate però a “prestanome” di sua fiducia, con il chiaro intento di occultare la sua reale presenza per eludere il fisco. Così furono intestate fittiziamente quote e cariche sociali con enormi guadagni. L’indagine si è inoltre basata sulle preziose dichiarazioni di soggetti vicini a Fratello i quali hanno permesso agli inquirenti di ricostruire il complesso quadro delle attività.

Alcamo-Emergenza idrica, il comitato “Senz’acqua”: “Ormai c’è rassegnazione”

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Una lettera aperta alla città di Alcamo. E’ stata sottoscritta dal comitato “Senz’acqua”, formato in prevalenza da donne alcamesi che è stato fondato nello scorso mese di gennaio e firmata da Marina Militello. Ci siamo chiesti in un nostro servizio sulla cronica emergenza idrica che fine avesse fatto il comitato “Senz’acqua” che ha inviato una lettera alla nostra redazione che volentieri leggiamo. “ Ciò che il Comitato ha riscontrato nell’atteggiamento della città di Alcamo è la rassegnazione. Di chi non appena l’erogazione idrica manifesta qualche improvvisa e non meglio giustificata regolarità, può contare su qualche periodo di serenità. Il mal funzionamento della macchina amministrativa in tema di gestione della risorsa idrica – scrive Marina Militello per il Comitato – (ma verrebbe voglia di invocare anche la pessima gestione del problema rifiuti) poggia le sue basi proprio in questo atteggiamento di rassegnazione misto ad attendismo; una sorta di rinvio a tempi migliori e più maturi per fare un bilancio dell’attività amministrativa in carica. La vera crisi, a nostro parere, non è quella idrica. Ma quella dei valori che governano una città ripiegata su se stessa. Il comitato “Senz’acqua” esiste ancora e nel rispetto dei tempi dei cittadini alcamesi, attende. Che la città sia pronta a lottare, ad analizzare le vere cause della crisi idrica, senza atteggiamenti partigiani e squadrismi che non fanno bene all’interesse comune. Alcamo deve svegliarsi ancora. Le azioni devono tornare ad essere governate dalla ragione. Più che da impulsi prima di cambiamento e poi di difesa strenua della squadra prescelta. Abbiamo diritto ad una ottima gestione della macchina amministrativa. Sapendo che questo non è facile e che in fondo, noi, lo abbiamo sempre sostenuto. Contro anche una campagna elettorale che sembra non volere ancora finire”. F.to Marina Militello comitato “Senz’acqua” di Alcamo. La lettera ben fotografa la situazione quando parla di rassegnazione, che sempre ha dominato Alcamo con i suoi problemi dove ci si lamenta nei bar ma non si prendono iniziative collettive. Allo stato attuale l’acqua viene distribuita per due ore circa ogni cinque giorni. Disagi notevoli mentre sembra toccare con mano l’arrivo di nuova acqua da varie sorgenti. N Cina per fare il ponte più lungo del mondo ci hanno impiegato meno di 4 anni. Ad Alcamo da diversi anni si attende l’acqua delle sorgenti di Cannizzaro per il cui uso un certo consigliere comunale di nome Ignazio Caldarella occupò la sala consiliare per quasi tre mesi e in altri periodi. Oggi ci chiede all’opposizione consiliare se c’è di battere un colpo.

Alcamo-Iniziativa Anget, serata di beneficenza per ragazzi dell’Ipab

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Una serata di beneficenza dedicata a ragazzi ospiti dell’Ipab San Pietro di Alcamo. L’ ha organizzata la sezione di Alcamo, dell’A.N.G.E.T. associazione e genieri e trasmettitori d’Italia, che opera in città da sei anni. L’A.N.G.E.T è stata fondata nel 1954 ed è una Associazione d’Arma e di volontariato per la Protezione Civile e per interventi umanitari anche fuori dai confini nazionali. Ha personalità giuridica, è apartitica, senza fini di lucro, aperta a tutti coloro che hanno prestato o prestano servizio in reparti ed organi delle Armi del Genio e delle Trasmissioni e a tutti coloro che ritengono di identificarsi nei suoi valori ideali e intendono concorrere al conseguimento delle sue finalità. Alla cerimonia  è stato presente il delegato regionale Antonio Giordano, per l’iniziativa promossa  dalla presidente Caterina Bambina. Alla stessa  Caterina Bambina a Vincenza Bambina, Livia Mazzola, Antonella Artale e Anna Alcamo sono stati consegnati attestati di benemerenza per l’attività svolta.  La serata di beneficenza per i ragazzi dell’Ipab san Pietro si è conclusa con la promessa di portare avanti iniziative di carattere sociale a favore di persone disagiate.

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