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sabato, Maggio 10, 2025
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Lo sport: Alcamo sempre più giù, Libertas sugli scudi

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L’onore del gran hotel Alba Alcamo è salvo grazie ad un punto in classifica. Ultimo posto, ma capovolgendo la classifica l0Alba Alcamo sarebbe al primo posto. Un’annata iniziata male e destinata a finire peggio con una brutta retrocessione in Promozione poiché il rendimento è pari a zero. Cinque gol subiti ieri a Canicattì vanno ad incrementare un altro record: quello del portiere bianconero più impegnato a raccogliere palloni dalla sua rete che vedere i propri compagni andare in gol. L’Alba Alcamo, nella sua storia mai ha avuto un simile rendimento. Retrocessioni ce ne sono state, ma si è lottato. Intanto la dirigenza cerca di tamponare una crisi irreversibile con un via vai di calciatori quasi quotidiano che certamente non giovano alla causa. Infatti i giocatori per scendere in campo debbono essere ben allenati. E poi all’allenatore occorre dare tempo per mettere a punto gli schemi di gioco. Cosa che non avviene nell’Alba Alcamo ormai al tramonto e con un futuro incerto poiché il rischio è quello di scomparire. Pochi dirigenti non possono fronteggiare le spese di un campionato d’Eccellenza. Gli spettatori hanno da diversi anni abbandonato lo stadio Catella. Tempo magri per il calcio alcamese. Intanto c’è da registrare nel campionato di basket la bella vittoria della Libertas sul campo del Giarre, per un finale al cardiopalma. Libertas batte Giarre 78 a 77.

Presentati i due volumi “La Storia di Alcamo” di Carlo Cataldo

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Tutto quello che c’è da sapere sulla storia di Alcamo e del suo territorio. Un racconto contenuto nei due volumi dello storico alcamese Carlo Cataldo. Dalle lontane origini ai nostri giorni. “Storia di Alcamo” si intitola l’opera dello storico alcamese Carlo Cataldo, 86, ex insegnante del liceo classico che ha scritto oltre 70 libri. L’opera è stata presentata sabato pomeriggio nell’affollata sala del collegio dei gesuiti durante l’incontro diretto con competenza dall’assessore Lorella Di Giovanni, che ha descritto la figura e le opere di Carlo Cataldo. Nel primo volume il racconto che va dall’età del paleolitico al 1847. Nel secondo dal 1848 al 2018. “Il lettore ha tra le mani – scrive nella prefazione il sindaco Domenico Surdi- un grande patrimonio di informazioni, descrizioni, narrazioni e documenti che attraverso i secoli, passando in rassegna ogni aspetto della vita della città, a partire dall’orografia, dall’idrografia, dalla toponomastica del territorio alle quali è rivolta una cura notevole e inedita, ai personaggi illustri cui la Città ha dato i natali, per arrivare agli eventi significativi della realtà più recente. Alcamo è grata ad uno dei suoi più versatili intellettuali, per queste pagine che ne celebrano la storia e ne innalzano lo spirito”. Cinque i nuclei costitutivi di quest’opera: territorio, archeologia, storia eventografica, personaggi bibliografia. E sull’archeologia si è soffermato l’archeologo Antonino Filippi. Migliaia le notizie contenute nell’opera, alcune raccontate per la prima volta e tutte riscontrate prima di darle alle stampe. Un ringraziamento è stato rivolto al sindaco e all’assessore Di Giovanni, ma in particolare ad Elena Ciacio, capo di gabinetto al Comune per la professionalità dimostrata nell’organizzare un evento culturale importante quale è stata la presentazione dell’opera di Carlo Cataldo. Opera dedicata alla moglie Erina Baldassano che ha letto alcuni passi dei due volumi.

Alcamo, Mostra animata all’ITET, cannoli in 3D e anche i più piccoli bravissimi con le tecnologie avanzate

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Di Laura Lombardo — Anche animazioni non indifferenti dei più piccoli alla mostra di tecnologie nei media all’ITET Caruso di Alcamo. Tra i fiori all’occhiello, a cura dei ragazzi dell’istituto superiore, la realtà aumentata che permette ai ristoratori di mostrare cosa sia un dolce tipico direttamente dal menu al 3D. 

Ringraziamenti particolari anche: all’intero Team Innovazione Didattica e Comunicazione dell’istituto Navarra di Alcamo. In particolare al responsabile del progetto, dirigente scolastico Vincenza Vallone; al Prof. Luciano Messina; alla Prof.ssa Claudia Pirrello; all’animatore digitale Mariangela Catania; a Miriam Avila, Daniela Avila e Daniela Grande.

 

Scuola, PON per l’inglese funziona! Alunni più fluenti e inno UE meno “banale”

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Di Laura Lombardo -Scuola, si è concluso in bellezza il progetto PON per il potenziamento della lingua inglese promosso dalla scuola Navarra di Alcamo, in collaborazione con Linguapiù. Gli alunni, partendo quasi da zero, hanno acquisito una notevole fluidità linguistica in soli 3 mesi di full immersion con esperto madrelingua.

“Come quando in sogno ci troviamo a casa nostra, e sappiamo che è casa nostra, anche se non gli rassomiglia neppure un pò, così è il sogno europeo…solo che questa volta la casa che stiamo sognando è l’Europa”.

Con questa introduzione — per chi l’avesse compresa, dato che l’intera performance è stata in inglese — è stata presentata al pubblico di genitori e insegnanti la rappresentazione teatrale  The European Dream (Il sogno europeo) con gli alunni dell’Istituto Navarra di Alcamo.

In inglese, perché il progetto, finanziato con fondi europei e promosso dalla dirigente scolastica Vincenza Vallone, era volto a potenziare la lingua universale tramite l’esperienza del teatro, sottoponendo gli studenti, negli ultimi 3 mesi, ad una full-immersion di 3 ore pomeridiane settimanali con l’esperto madrelingua Jeff Ewener — scrittore e sceneggiatore di professione, nelle vesti di regista e stage director.

Lampante il progresso degli alunni nella fluidità linguistica – a guardarli solo due mesi fa durante le prove in teatro, i ragazzi non conoscevano il significato di molte parole nel copione, avevano difficoltà ad intonare le frasi non potendo parlare abbastanza velocemente, e la pronuncia faceva acqua da tutte le parti. Dopo solo poche settimane, la sera della performance, il loro inglese era notevole  pure all’orecchio più sofisticato, come accertato dai test di Linguapiù di Alcamo, principale interlocutore della scuola per questo PON.

Lo spettacolo è stato una parodia satirica dei delegati dell’Unione Europea in una giornata tipo in Parlamento. Gruppi di delegati di ogni nazione – ciascuno in coincidenza con le bandiere alzate in scena – litigano su tutto, persino su cosa ordinare da mangiare, dato che ognuno predilige le proprie eccellenze nazionali.  Fino a quando nel chiasso e disordine generali, con i tedeschi che si impongono come leader naturali e indiscussi e i francesi che sono opposti a tutto (a prescindere da tutto), gli inglesi accusano l’intera assemblea di aver rubato un cellulare, il che ovviamente fa scoppiare l’indignazione dei delegati, con gli italiani in testa, particolarmente risentiti e feriti mortalmente nell’orgoglio. Sarebbe stato questo, secondo la revisione umoristica del regista, l’episodio che ha portato alla Brexit. Uno dei picchi più divertenti dello sceneggiato si ebbe quando l’assemblea votò per l’espulsione degli inglesi calunniatori e questi ultimi permalosamente risposero: “Voi non potete espellerci”, precisando, quando gli altri chiesero il motivo, “perché siamo noi a volercene andare”.

La commedia termina con un lieto fine: la riappacificazione di tutti e l’intonazione dell’inno europeo – sempre sulle note dell’inno alla gioia di Beethoven ma con una lirica che il regista Ewener ha voluto riscrivere di suo pugno, dato che a suo giudizio, il testo originale in inglese era di una banalità atroce.

 

Alcamo, i cani di contrada Sasi, la storia continua

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L’uomo che visse con i cani, torna nuovamente alla ribalta anche se era apparentemente uscito di scena. A pagare le conseguenze sono dal 2006 gli alcamesi. Il Comune di Alcamo da 13 anni sborsa circa 13 mila euro al mese per mantenere i cani, 300, che su provvedimento della Procura della Repubblica di Trapani, vennero trasferiti in una struttura in provincia di Crotone. Il papello ha superato i due milioni di euro. Soldi venuti meno alle casse comunali che potevano essere impiegati per vari servizi. Una cambiale che scade ogni mese: ma dal 2006 sono ancora 300 i cani per i quali il Comune paga il mantenimento? La vicenda del canile abusivo di contrada Sasi va avanti da quasi 30 anni. E da 30 anni Giacomo Milazzo, ex macellaio, ha deciso di dedicare la sua vita al mantenimento dei cani. Ma è vero amore? Giri per supermercati. Macellerie per poi potere cucinare il cibo per l’animale più amico dell’uomo. Una vita dedicata a Fido. Esposti di proprietari dei terreni limitrofi al maxi rifugio. Denunce sortirono poco effetto anche perché gli amministratori comunali che da Massimo Ferrara in poi si sono succeduti sino al 2006 alla guida del palazzo di città non sapevano come risolvere il problema e dove potere sistemare i cani di Milazzo. Di quella sorta di canile erano tanti ad approfittare poiché spesso l’ex macellaio trovava cuccioli davanti al cancello. Quando iniziò ad esplodere il caso Giacomo Milazzo citò per danni il Comune. In pratica considerato che mediamente ogni giorno per mantenere un cane il costo si aggirava a 2 euro e 50, chiese un risarcimento milionario perché per dieci anni si era sostituito al Comune. Sia in primo grado che in secondo i giudici sentenziarono che nessuno lo aveva obbligato a mantenere i cani e che i costi gravavano solo su di lui. Nel frattempo il caso dei cani di contrada Sasi finì in Procura che intimò all’allora sindaco Giacomo Scala a trovare una soluzione. Scala chiese aiuto all’allora governatore regionale Raffaele Lombardo, che assicurò fondi che non sono mai arrivati. Nel frattempo i cani vennero portati, anno 2006, a Rocca di Neto per la cui custodia il Comune di Alcamo da ben 13 anni paga il mantenimento. Quella della realizzazione del canile è un problema non risolto. Nel 2008 i Comuni di Alcamo, Calatafimi e Castellammare avevano trovato un accordo per realizzare un canile consortile in contrada Lagani di Calatafimi su un terreno di 4 ettari confiscati alla mafia. Non se ne fece niente poiché Castellammare si tirò fuori. Oggi ad Alcamo funziona un rifugio sanitario in contrada Tre Noci, ma del canile non si vede l’ombra. E a Sasi sono stati trovati una trentina di cani in buono stato di salute ma in condizioni igieniche da verificare.

Corte di Cassazione, “Brusca non potrà andare ai domiciliari”

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Ha commesso i crimini più atroci. Ha sciolto un bambino Giuseppe Di Matteo nell’acido dopo un sequestro durato quasi due anni. Ha premuto il grilletto per la strage di Capaci. Si è addossato decine di omicidi. Lui è Giovanni Brusca di San Giuseppe Jato soprannominato un verru. Il porco. Aveva chiesto gli arresti domiciliari e in alcuni ambienti investigativi era stato espresso parere favorevole perché ha collaborato con la giustizia. Ma ora è intervenuta la sentenza della Cassazione e Brusca non può andare ai domiciliari: la sua “caratura criminale” e la “gravità dei reati commessi” non permettono la concessione di questo beneficio, per il quale è necessario che ci sia un “compiuto ravvedimento” e il “pentimento civile”, elementi che vanno approfonditi e verificati nel tempo. Lo spiega la Prima sezione penale della Cassazione nelle motivazioni della sentenza con cui ha respinto la richiesta di domiciliari al collaboratore di giustizia ed ex boss di Cosa nostra, che sconta a Rebibbia 30 anni di carcere, con fine pena nel 2022. Brusca chiedeva di poter accedere agli arresti domiciliari, istanza già respinta dal tribunale di sorveglianza di Roma. Ma proprio la “caratura criminale che ha dimostrato nella sua vita di possedere” portano a considerare “non ancora acquisita la prova certa e definitiva del suo ravvedimento, ma solo di un ravvedimento non compiuto, anche considerata l’incertezza del completamento del suo percorso di pentimento”. Secondo i giudici non esistono prove di un effettivo compiuto ravvedimento. Fra tre anni comunque nonostante i crimini commessi uscirà del carcere. In America ciò non sarebbe mai potuto accadere. Intanto le cronache di questi giorni raccontano che 5 pentiti tornati in libertà a Messina avevano ricostituito un clan mafioso. Nella sentenza della Cassazione si ricorda che la “storia criminale di Brusca è senza dubbio unica e senza precedenti”, con “più di cento omicidi commessi, con le modalità più cruente, in alcuni casi senza selezionare le vittime, ma colpendo indifferentemente bambini solo per realizzare vendette trasversali, capi mafia, servitori dello Stato, privati cittadini caduti nell’ambito dell’attività stragista”, e come, “tra tanti ‘uomini d’onore’, nessuno avesse realizzato un pari percorso sanguinario, manifestando inusitata violenza e assoluto spregio per il valore della vita umana”. Ma nonostante tutti questi orrendi crimini tonerà libero fra tre anni.

Alcamo, Luce della Pace, iniziativa di gruppi scout

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l primo incontro è fissato per le ore 23,55 di oggi per l’Accoglienza della Luce della Pace di Betlemme in presso Chiesa Madre. A seguire momento di preghiera e riflessione a cura degli scout della Zona dei Fenici. Intenso il calendario in programma domani. Alle 6:30 Consegna della Luce della Pace di Betlemme alle sorelle del Monastero di Santa Chiara. Recita delle Lodi.
Alle 7 Consegna della Luce della Pace di Betlemme alle sorelle del Monastero Dell’Angelo Custode. Recita delle Lodi. Ore 7:30 Celebrazione Santa Messa presso Chiesa Madre. Dopo la celebrazione Eucaristica consegna della Luce alle Parrocchie Santi Paolo e Bartolomeo e Anime Sante, alle sorelle del Monastero Sacro Cuore e alle Autorità cittadine. In tutto il periodo natalizio l’invito è quello di accogliere la fiammella e diffonderla nelle famiglie e tra quanta più gente possibile, senza distinzione di razza o credo religioso. Perché la Pace è patrimonio di tutti. La Luce della pace porta con sé valori di fratellanza ed amicizia tra le genti. Accoglierla è un gesto semplice d’amore e condivisione. L’iniziativa a cura dei gruppi Scout Alcamo 1–Alcamo 2 –Alcamo 4.

Alcamo, commedia “un appartamento per due”, ottima la prima

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La palma di migliore in campo, ma in questo caso è più esatto dire in palcoscenico, volendo stilare le pagelle di tipo calcistico, va sicuramente alla giovane e brillante attrice Irene Filippi, protagonista della commedia “Un appartamento per due” che ieri sera al teatro Cielo d’Alcamo ha inaugurato la 37esima stagione della rassegna della prosa e dello spettacolo, promossa dalla Cooperativa piccolo teatro. Otto in pagella per Irene Filippi, che assieme a Giuseppe Lipari, sette e mezzo in pagella, sono stati gli attori protagonisti della piacevole rappresentazione. Sette e mezzo all’allenatore ovvero al regista Franco Regina. Sufficienza meritata per tutti gli altri. Un risicato sei in pagella invece per la coreografia molto scarna. La commedia sarà ripetuta questa sera alle 21,30 e domani domenica alle 18. Dalla recita di Irene e di Giuseppe la conferma della professionalità raggiunta da diversi attori del Piccolo teatro, che già hanno ottenuto diversi riconoscimenti. Oltre 40 anni di esperienze maturate fanno oggi della realtà dl Piccolo teatro una delle icone culturali di Alcamo. E da gennaio prenderà il via anche un laboratorio teatrale rivolto ai giovani, che sarà diretto da Chiara Calandrino, giovane attrice con tante esperienze nei teatri italiani e di recente anche in Olanda per una recita “I muri” rappresentata anche a Trieste e all’Università di Palermo. Prossimo appuntamento il 12 gennaio con la undicesima rassegna del teatro amatoriale.

Eleganza, tecnologia all’avanguardia, numeri d’altri tempi e spettacolari. Il circo M. Orfei debutta a Palermo

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Ieri la serata ad inviti per autorità e giornalisti,  oggi alle 17.30 e alle 21 i due spettacoli del debutto vero e proprio. Un circo così non lo si vedeva a Palermo da quasi un decennio. Struttura grande e confortevole, tecnologie avanzate, interni eleganti con velluti e moquette, orchestra dal vivo, costumi meravigliosi e location unica, piazzale Giotto, in piena zona residenziale.

Il circo M. Orfei ha portato in Sicilia anche tanta qualità nelle attrazioni, numeri che non si vedevano nelle nostre zone fin dai tempi d’oro. I trapezisti volanti da record con i Martini (Yuri addirittura di 10 anni) e spericolati brasiliani; la troupe di acrobati alla bascula; trasformisti; verticalisti e contorsionisti; robot transformer e gigantesco macchinario King Kong. Lo spettacolo “New Generation” ha finora raccolto oltre milione di spettatori e intende incrementare notevolmente la cifra rimanendo a piazzale Giotto, per le feste di Natale e fino al 26 gennaio.

Lo spettacolo ha come star i fratelli Martini (Michael già nel Guinness World Record) e il piccolo Yuri, entrambi componenti della troupe di trapezisti capace di effettuare tripli e doppi salti mortali, doppi scambi e altri spericolati passaggi. Poi anche i numeri con animali: su tutti il simpatico e dinamico elefante Dumbo di Desirè Caroli ma anche l’elegantissimo e ben curato set cinematografico di Karacawa con serpenti, coccodrilli e ragni. Veloce e ben fatto anche il numero di gabbia con cinque bellissime tigri che trasudano benessere da tutti i pori.

Durante la permanenza a Palermo il circo M. Orfei proporrà due spettacoli al giorni nei  feriali 17.30 e 2, tre nei festivi 10.30-16.30-19.30, il 24 dicembre unico spettacolo 17.30. per San Silvestro, il 31 dicembre, si terrà nell’elegantissimo chapiteau uno spettacolo particolare con veglionissimo, cena e dj.

 

Atti leciti per far riaprire l’accesso ai Faraglioni. Assolti ex-sindaco ed ex-dirigente

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Nel 2015 erano stati denunciati per avere ridato con un atto tra virgolette di forza, la possibilità a cittadini e turisti di ritornare a potere fare il bagno, liberamente e senza il pagamento del biglietto di ingresso, ai Faraglioni di Scopello. Adesso, dopo oltre 4 anni, l’ex sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Coppola, e l’ex ingegnere capo del Comune, Simone Cusumano, sono stati prosciolti dal G.I.P. del Tribunale di Trapani, Emanuele Cersosimo, con l’archiviazione delle accuse ritenute, quindi, infondate. Coppola e Cusumano erano indagati, per abuso d’ufficio, danneggiamento al patrimonio storico e archeologico e violenza privata, dopo  una serie di esposti e denunce presentati da alcuni amministratori  della Tonnara di Scopello.

Il sindaco dell’epoca aveva ricevuto mandato dal consiglio comunale, il 13 febbraio del 2014, ad attivare tutte le procedure per rendere nuovamente libero l’accesso al mare antistante la Tonnara ed i Faraglioni di Scopello. La chiusura dell’accesso aveva suscitato le proteste e le manifestazioni di associazioni ambientaliste e culturali. Dopo aver ricostruito la storia del libero accesso al mare antistante i Faraglioni di Scopello, con due Ordinanze Dirigenziali del luglio 2015, emesse dall’Ing. Simone Cusumano e sottoscritte per condivisione dallo stesso Sindaco Coppola, era stato ordinato agli amministratori della Tonnara di ripristinare l’accesso pedonale libero e gratuito, così come risultava essere stato fin da tempi immemorabili. Il provvedimento venne eseguito dallo stesso ingegnere capo del Comune di Castellammare del Golfo  coadiuvato dalle forze dell’Ordine. Venne così consentito un accesso gratuito ma regolamentato, con presenza contemporanea all’interno dell’area demaniale di un massimo di 200 persone.

In seguito, le ordinanze erano state impugnate innanzi al TAR Sicilia dagli amministratori della Tonnara con richiesta di sospensiva che venne accolta, anche se, ad oggi, il giudizio amministrativo è ancora pendente  al  CGA. Nonostante ciò l’ex Sindaco Coppola e l’Ing. Cusumano vennero denunciati e quindi sottoposti a procedimento penale. Le accuse a loro carico, tuttavia, sono state ritenute insussistenti dalla Procura della Repubblica di Trapani, ed il sostituto procuratore, Giulia Mucaria, aveva richiesto l’archiviazione per evidente irrilevanza penale dei fatti contestati. Gli avvocato Ernesto leone e Antonino Gucciardo, difensori rispettivamente  di Simone Cusumano e di Nicola Coppola, anche alla luce delle indagini svolte hanno dimostrato che gli atti amministrativi adottati erano stati pienamente leciti “Esprimiamo piena soddisfazione per l’esito della vicenda. Siamo riusciti a dimostrare la piena liceità del nostro operato. Stiamo valutando, assieme ai nostri difensori, – hanno dichiarato l’ex sindaco e l’ex dirigente comunale – se possano esservi gli estremi di reato per procedere per calunnia nei  confronti degli amministratori della  Tonnara”.

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