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sabato, Maggio 10, 2025
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31 nuovi posti di lavoro al Comune di Alcamo. Bandi di concorso sulla Gazzetta del 27 dicembre

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Trentuno nuovi posti di lavoro al Comune di Alcamo a tempo indeterminato e full-time. I bandi sono stati già predisposti e le relative delibere sono già pubblicate nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito istituzionale dell’ente locale. Il 27 dicembre i bandi saranno inseriti nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana e dal quella data scatteranno i termini per la presentazione delle domande. In palio anche 5 posti di dirigenti (a breve andrà in pensione anche l’ingegnere Anna Parrino) e tra questi due, quelli tecnici, verranno assegnati tramite mobilità di personale già in servizio in altri enti. A concorso anche due posti di dirigente amministrativo e uno di comandante della polizia municipale.

Il Comune di Alcamo assumerà, tramite concorso aperto a tutti e recependo una recente normativa che non obbliga più gli enti locali a tentare prima la strada della mobilità, 15 laureati, quindi categoria D: si tratta di sei tecnici, 5 amministrativi, due contabili, un avvocato e uno specialista in comunicazione istituzionale. La boccata di ossigeno per la disoccupazione sarà completata da altre figure messe a concorso: tre geometri e un istruttore tecnico elettronico  per la categoria C; 2 muratori, 2 giardinieri, 2 idraulici e un falegname. Per queste ultime assunzioni di categoria B, sempre a tempo indeterminato, verrà data precedenza  ai lavoratori ASU già in servizio al Comune di Alcamo e che abbiano i requisiti professionali richiesti dal bando.

Sempre sulla Gazzetta Ufficiale è anche corso di pubblicazione il bando di selezione per titoli e prova di idoneità per la stabilizzazione di 169 precari di categoria “A” e “B” a tempo parziale ed indeterminato. Saranno stabilizzati, in ruoli e con orario settimanale diverso,  commessi, autisti, operai, operatori servizi ausiliari, messi notificatori, ausiliari del traffico, esecutori amministrativi, tecnici-manutentori e operatori servizi socio-assistenziali.

 

Scuola, Antonio Fundarò. Riconoscimento ad insegnante alcamese

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C’è un anche un insegnante alcamese, Antonio Fundarò, 51 anni, che lavora all’Istituto “Renato Guttuso” di Carini, tra i venti finalisti dell’atlante “Italian Teacher Award” al quale hanno partecipato migliaia di docenti di tutte le scuole italiane. I progetti sono stati valutati da una giuria, presieduta dal giornalista
Gianni Giovannetti. L’Italian Teacher Award è promosso dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e da United Network, l’Agenzia per l’Istruzione delle Nazioni Unite. «Si tratta di progetti che raccontano una normalità straordinaria, di un impegno che i nostri insegnanti – spiega Riccardo Messina, presidente di United Network, organizzazione no profit ufficialmente associata al DGC delle Nazioni Unite, membro dello United Nations Global Compact – portano avanti ogni giorno facendo emergere i talenti dei nostri ragazzi». L’unico siciliano, il professore Antonio Fundarò, giornalista pubblicisti con tante pubblicazioni. Nella motivazione della giuria, per l’individuazione di Antonio Fundarò, si legge «attraverso la realizzazione di mediometraggi, cortometraggi, libri, spot, gli alunni sono stati coinvolti in un percorso di accostamento partecipato alla legalità, all’integrazione, al rispetto delle differenze. La ripudio di ogni tipo di violenze.

Ars, nuovo Ddl della deputata Palmeri per corsi sulla corretta disostruzione pediatrica

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Più di 50 bambini muoiono ogni anno in Italia per soffocamento da ingestione. La deputata all’ARS Valentina Palmeri ha portato in aula un apposito ddl per prevenire questi eventi. Da un decennio la Croce Rossa effettua corsi sulla corretta disostruzione pediatrica.

Alcamo, nessun lager a Sasi. Animali ben nutriti e in ottima salute: l’ASP smentisce Rizzi

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Nessun maltrattamento di animali, nessuna malnutrizione, nessuna precaria situazione di salute. Il sopralluogo di polizia municipale e carabinieri, ma soprattutto l’intervento del veterinario dell’ASP, Vincenzo Vilardi, hanno in parte sconfessato, certamente negli aspetti più gravi, quanto illustrato ieri dal presidente del NOITA Enrico Rizzi e della Lega per il Cane Nino Giorgio. Nessun lager, quindi, ad Alcamo in contrada Sasi nella proprietà dell’ottantasettenne Giacomo Milazzo, al quale nel 2006 vennero sequestrati circa 200 cani perché tenuti in un canile del tutto abusivo.

I controlli, durati ieri alcune ore, hanno comunque appurato condizioni igienico-sanitarie pessime ma l’anziano alcamese, ex macellaio, non sarà denunciato penalmente in quanto non si possono minimamente intravvedere i reati di maltrattamento e malnutrizione di animali. Il veterinario dell’ASP ha comunque disposto il prelievo di tutti i cani a cominciare dalle otto femmine, per sottoporli a sterilizzazione presso il rifugio sanitario di contrada Tre Noci. Poi saranno reimmessi sul territorio ed eventualmente adottati. Molti di questi potrebbero ritornare nella loro zona d contrada Sasi. Milazzo invece potrebbe subire sanzioni amministrative qualora per il sito si configurassero le caratteristiche di stalla e quindi soggetta a diverse autorizzazione.

I bovini e gli agnelli presenti sono comunque regolarmente registrati. Su quest’aspetto il veterinario dell’ASP invierà una dettagliata relazione ai carabinieri e alla magistratura. “L’ambiente è del tutto abbandonato e degradato, in condizioni igieniche praticamente vicinissime allo zero – ha detto Vincenzo Vilardi – ma tutti gli animali, sia i cani che i bovini e gli aneli, sono in perfette condizioni di salute e di nutrizione. Anzi sono anche aldilà della media degli animali”.

Giacomo Milazzo ha anche saputo dare spiegazioni alle forze dell’ordine sulle altre segnalazioni di Rizzi e Giorgio. La carcassa chiusa in un sacchetto di plastica era quella di un cane, investito da un’autovettura, che a breve sarebbe stata seppellita mentre i resti carbonizzati non erano cadaveri di animali bruciati bensì parte dei pasti cotti sul fuoco e andati bruciati. L’uomo, nonostante i suoi 87 anni, fa infatti costantemente fa il giro di macellerie e supermercati per fare rifornimento degli scarti di macellazione per nutrire i suoi cani.

Borgetto, si è spento ieri Don Angelo Mangione.

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Aveva 99 anni Don Angelo Mangione, passionista della comunità di Borgetto, ed esorcista molto conosciuto e stimato dai tanti fedeli che ricercavano in lui un conforto, deceduto ieri pomeriggio e tornato alla casa del Padre. Nonostante le sue precarie condizioni di salute, che lo avevano costretto, negli ultimi tempi e diverse volte, alla cure sanitarie in ospedale, aveva continuato a benedire tutti coloro che si erano recati da lui, presso il monastero di Borgetto. Una vita all’insegna della fede, ma anche la passione per le letture del Vangelo, spesso fatte attraverso emittenti televisive, come la nostra, collaborando e realizzando innumerevoli trasmissione. Ma non solo tv e radio, Padre Angelo realizzava spesso video sul web, per cercare di trasmettere la parola di Cristo attraverso mezzi moderni, affinché potesse arrivare a tutti. Una grande perdita per tutta la comunità cristiana di Borgetto ma non solo. I funerali verranno celebrati domani alle ore 10 presso la chiesa del Santissimo Crocifisso, a Borgetto. La nostra emittente si unisce al dolore della comunità e familiari, per la triste scomparsa di Padre Angelo Mangione.

Trapani, anche il tempio greco di Segesta nel calendario dell’Aeronautica Militare

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Anche il tempio di Segesta, sorvolato dai potenti Eurofighter F2000 del 37° Stormo di Trapani, tra il calendario dell’Aeronautica militare che ha reso omaggio alla Sicilia all’interno del proprio calendario 2020, con alcuni scatti che sottolineano il fascino per la Forza Armata e per le bellezze dell’isola, uno dei luoghi in cui la natura, i paesaggi unici ed i beni culturali, si fondono in maniera armonica da millenni. La bellezza greca del tempio di Segesta, semplice ma suggestivo, visibile già sia dalla strada statale ma anche dall’autostrada, colpisce per la sua grande e immensa imponenza. La Sicilia, per la sua posizione al centro del mediterraneo, è sempre stata un avamposto naturale molto ambito la cui rilevanza sopravvive alla geopolitica che continua a cambiare. Un importante ruolo strategico che si rispecchia anche nella decisa presenza dell’Aeronautica Militare sull’isola anche in passato. L’Aeroporto di Trapani, che abbraccia le altre tre provincie siciliane (Palermo, Trapani, Agrigento), ospita il 37° Stormo (difesa aerea assicurata con i caccia Eurofighter F2000) e l’82° Centro Combat SAR (dedito al soccorso aereo con elicotteri HH-139). l Calendario 2020 dell’Aeronautica Militare è un viaggio attraverso le bellezze naturali, i monumenti e le città del Paese, fotografate dalla Troupe Azzurra della Forza Armata da una prospettiva privilegiata, insieme ai velivoli militari che ogni giorno sono in volo per garantire la sicurezza dei cieli italiani ed assicurare svariati servizi alla collettività, dai trasporti sanitari di urgenza, alla ricerca e soccorso, all’intervento in caso di calamità, al pattugliamento marittimo, alla difesa aerea. Parte del ricavato dalle vendite del calendario andrà a supportare il progetto benefico “Un dono dal cielo”, in sostegno di ospedali pediatrici (Gaslini di Genova, Santobono Pausilipon di Napoli, Bambino Gesù di Roma). Allo stesso progetto è abbinata raccolta fondi volontaria tra il personale della Forza Armata tesa a devolvere il corrispettivo di una o più ore di lavoro.

Alcamo, stalla lager. Carcasse bruciate

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Circa trenta cani, 5 bovini e 6 agnelli in una stalla-lager in contrada Sasi ad Alcamo. Condizioni igieniche impossibili, animali feriti, carcasse bruciate. Stesso sito che nel 2006 subì il sequestro di oltre 200 cani. Questa mattina blitz del NOITA

Nicastri, pena inasprita di un mese. Accolto stavolta il patteggiamento

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Le accuse sono state ritenute di “massima gravità” e la pena patteggiata da Vito Nicastri, due anni e 9 mesi, venne rigettata il 18 novembre scorso dal Gup di Palermo nonostante la Procura avesse dato parere favorevole. Adesso la pena, inasprita soltanto da un altro mese, è stata accettata dal tribunale di Palermo dinanzi al quale l’imprenditore alcamese, il Signore del Vento, e il figlio Manlio Nicastri sono stati condannati per corruzione e intestazione fittizia di ben nell’ambito dell’inchiesta sul giro di mazzette all’assessorato regionale all’Energia. Ad opporre ricorso alla precedente sentenza del GUP con cui era stato rigettato il patteggiamento, erano stati gli avvocati Mary Mollica e Sebastiano Dara che hanno ottenuto, per il loro assistito, l’attenuante della collaborazione con la giustizia.

Il tribunale ha accolto anche la proposta di patteggiamento per Manlio Nicastri che risponde degli stessi reati del padre e che ha patteggiato una condanna a due anni. Davanti ai giudici pendevano anche le posizioni di Paolo Arata, ritenuto socio occulto di Nicastri ed ex deputato di Forza Italia, adesso consulente della Lega, del figlio Francesco, del dirigente regionale Alberto Tinnirello accusato di corruzione e dell’imprenditore milanese Antonello Barbieri indagato per autoriciclaggio e intestazione fittizia. Un secondo funzionario regionale Giacomo Causarano, pure lui imputato di corruzione, ha scelto invece  il rito abbreviato. Essendosi pronunciato sul patteggiamento dei due Nicastri, il collegio si è astenuto e il procedimento che coinvolge gli altri imputati sarà incardinato davanti a una nuova sezione del tribunale di Palermo.

Vito Nicastri, condannato nei mesi scorsi a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e ritenuto tra i finanziatori della latitanza del capomafia Matteo Messina Denaro, ha fatto una fortuna con le energie alternative. E’ tornato in cella ad aprile insieme, tra gli altri, ad Arata. Da giugno ha cominciato a parlare con i pm svelando i nomi dei protagonisti dell’ennesimo caso di corruzione nella burocrazia regionale siciliana. Una tranche dell’inchiesta della Dda di Palermo è stata trasmessa a Roma e riguarda una presunta mazzetta che l’ex consulente della Lega avrebbe pagato all’ex sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri.

Bambini, 50 all’anno muoiono per soffocamento, nuovo DDL all’ARS

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Ogni anno muoiono in Italia circa 50 bambini per incidenti, come il soffocamento dovuto ad un boccone ingerito male. E’ sulla base di questo dato che la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Valentina Palmeri, ha presentato all’ARS un ddl che prevede una serie di iniziative con l’obiettivo di prevenire il soffocamento dei bambini da 0 a 5 anni, attraverso un’opportuna formazione sulla disostruzione   pediatrica   rivolta   al personale di asili e scuole dell’infanzia, così come agli operatori di comunità, case famiglia e centri di accoglienza per minori.

Il decreto è stato approvato all’unanimità dalla commissione Salute all’assemblea regionale siciliana. Si attende adesso che il testo approdi in aula per l’approvazione definitiva.

“Credo sia una proposta utile, per una maggiore sicurezza per bambini   in   età   pediatrica   e, quindi, per una maggiore serenità dei genitori –ha dichiarato la Palmeri — Esistono tecniche di disostruzione da mettere in atto subito, ma non tutti, genitori compresi, le conoscono. Questo è il motivo – conclude la deputata regionale — per il quale è necessaria una veloce approvazione e quindi un altrettanto veloce formazione in modo che tutto diventi operativo in breve tempo”.

La formazione, secondo il testo proponente, dovrà essere omogenea e di elevata qualità su tutto   il territorio   regionale, i formatori saranno accreditati e al termine dei corsi sarà rilasciato un ‘attestato di esecutore, mentre i corsi si svolgeranno con una parte teorica, una pratica e una verifica finale e nel rispetto delle linee di indirizzo del ministero della Salute e secondo le linee guida internazionali. Finora, chi opera in ambienti a rischio non è tenuto ad avere una formazione ed abilitazione   alle   manovre di disostruzione pediatrica, come la manovra di Heimlich e di rianimazione, mentre   sapere   cosa   fare   in casi di emergenza è   di   vitale   importanza, perché in caso di soffocamento il bambino può perdere conoscenza in   meno   di   30   secondi.

Ci sarebbe da aggiungere che, a dire la verità, è da almeno un decennio che la Croce Rossa (ad Alcamo, come in altri distaccamenti) si adopera con corsi di formazione a tutto spiano proprio per far conoscere queste manovre e farle praticare ai più profani o ai non-esperti.

 

 

 

Alcamo, aggredisce i militari con un martello, i carabinieri gli regalano una pizza

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Tra i capi d’accusa per l’alcamese Gaspare Faraci ci sarebbe anche quella di aver aggredito i carabinieri con un martello. Il 48 enne, un soggetto noto per i suoi numerosi precedenti di Polizia,  è stato arrestato ieri dai militari dell’arma della Sezione Radiomobile della Compagnia di Alcamo, per i reati di resistenza e oltraggio a Pubblico ufficiale e distruzione di atti.

I fatti sono accaduti all’interno dell’abitazione del pregiudicato, dove i carabinieri si erano recati dovendo  notificare  all’interessato un “verbale di identificazione, elezione di domicilio, nomina del difensore ed informazione di garanzia”,  emesso   dalla   Procura   della   Repubblica   di   Trapani,   per   altro procedimento penale nei suoi confronti. Ma dopo aver capito il motivo della visita, Faraci è andato su tutte le furie, stracciando in mille pezzi il documento e oltraggiando i Carabinieri fino ad aggredirli con un martello. La prontezza degli uomini dell’arma nell’immobilizzare l’uomo in questa repentina sequenza di accadimenti ha evitato che accadesse il peggio. Faraci è stato reso inoffensivo al termine di una breve colluttazione. L’arrestato è stato dunque trattenuto   presso   le   camere   di   sicurezza   del   Comando Compagnia di Alcamo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa di rito direttissimo.

Ma i fatti non finiscono qui. E’ proprio mentre si trovava all’interno della stazione dei carabinieri a compilare gli atti di rito, che Faraci è scoppiato in lacrime, mostrandosi particolarmente dispiaciuto per l’atteggiamento sbagliato tenuto poco prima nei confronti degli ufficiali intervenuti, e chiedendo loro mille volte scusa. Un gesto e un pentimento che i militari hanno apprezzato particolarmente e ritenuto sincero, dato che da lì a poco, alla richiesta dell’uomo di poter avere una pizza al prosciutto per cena, i carabinieri lo hanno accontentato. Il Comandante della stazione alcamese si è sentito di concedere gentilmente questo beneficio dato il presente periodo di Natale.

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