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sabato, Maggio 10, 2025
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Rogo in una villa di Mazara del Vallo. Due morti per asfissia, padre e figlio disabile

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Tragedia domestica a Mazara del Vallo. Vincenzo Monaco, 72 anni, e il figlio Livio cinquantaduenne, il primo cardiopatico e il secondo invalido, sono morti a causa di un incendio scoppiato a tarda sera in una villa in via Napoli, in contrada Bocca. Nel vasto rogo è rimasta intossicata anche Elvira Lasco, 65 anni, moglie e madre delle due vittime. La donna è stata ricoverata all’ospedale “Abele Ajello”, in osservazione, ma non è in pericolo di vita.

Le fiamme, secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco e dei carabinieri sarebbero divampate nel soggiorno della villa a causa del cortocircuito di un elettrodomestico. Sul posto sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco del comando di Trapani e una del distaccamento di Mazara del Vallo che, dopo avere domato il rogo, hanno trovati i due corpi senza vita e morti per asfissia. Le operazioni di spegnimento, cominciate poco dopo le 22.30, sono durate per tutta la notte. Sul tragico incendio sono  in corso indagini dei carabinieri. I corpi di Monaco e figlio si trovano all’obitorio del cimitero comunale a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Una delle due vittime, il padre Vincenzo era molto conosciuto a Mazara del Vallo per il suo impegno pluriennale sul fronte delle politiche sociali e della difesa dei diritti dei più deboli. Non a caso aveva fondato una associazione che porta il nome del figlio Livio e che si occupa di assistenza sociale non residenziale. Il settantaduenne aveva anche ricoperto vari ruoli politici in formazioni delle destra provinciale e siciliana.

“Falsi invalidi”, sgominata una banda di truffatori

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Ogni mese avrebbero percepito la pensione di invalidità come paralitici, o quasi, ma andavano in giro tranquillamente in auto, e la sera anche a ballare. A qualcuno era stata invece certificata la cecità. L’ennesima truffa è stata scoperta dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo che, fra l’altro, hanno filmato una donna mentre leggeva la posta appena ritirata dalla cassetta delle lettere. L’ultima inchiesta  coordinata dalla procura di Palermo avrebbe smascherato dodici falsi invalidi fra la città e la provincia. Avrebbe svelato soprattutto la rete di complicità messa in campo da due insospettabili: Antonino Randazzo, 56 anni, pensionato di Terrasini, finito in manette e il suo più stretto collaboratore: Filippo Accardo, 49 anni, responsabile di un Caf a Camporeale, che è agli arresti domiciliari. Ma gli indagati denunciati a piede libero sono molti di più, 33. Nella lista degli investigatori del “Gruppo Tutela mercato beni e servizi” ci sono medici generici e specialisti, componenti delle commissioni dell’Asp, impiegati dell’Inps e responsabili di Caf. Ognuno con un ruolo ben preciso. C’era il procacciatore di pazienti e l’addetto ai certificati. Determinanti per le indagini le intercettazioni che hanno fatto emergere come operava l’organizzazione. La gang utilizzava spesso un escamotage: attestava che l’invalido non poteva spostarsi da casa, perché costretto a letto, in questo modo veniva evitata la visita della commissione collegiale. Comprare una falsa pensione d’invalidità costava le prime dodici mensilità. Adesso, è scattato anche un sequestro per i due arrestati: ammonta a 100 mila euro. E le indagini proseguono, anche grazie alla collaborazione dell’Inps, gli investigatori sono sulle tracce di altre truffe. 

Terremoto nel Belice, manifestazioni per il 52° anniversario

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Una serie di manifestazioni per ricordare il terremoto che nella notte tra il 14 e 15 gennaio di 52 anni fa arrecò morte e distruzione nella valle del Belice. Quattrocento morti e la disgregazione di un tessuto social che ancora oggi paga le conseguenze sotto forma di mancato completamento della ricostruzione. Ma un allarme viene lanciato oggi da uomini di cultura, ovvero il rischio del degrado di importanti per d’arte, che vennero realizzate a grazie all’intuizione di quel geniale uomo politico che è stato Ludovico Corrao, per tanti anni sindaco di Gibellina. Degrado per esempio come la porta d’ingresso in ferro, ideata dallo scultore Pietro Consagra, del cimitero di Gibellina dove riposa l’artista mazarese, Per ricordare il sisma i comuni del comprensorio hanno messo a punto il calendario di manifestazioni che si svolgeranno a Montevago con una fiaccolata in memoria delle vittime del sisma. A Menfi dalle 10,30 di domani sarà visitabile l’installazione storica “Le prime tende, i primi alloggi” sui primi soccorsi arrivati in aiuto delle popolazioni in via Vittorio Emanuele III. Sempre alla stessa ora a palazzo Pignatelli si inaugura la mostra fotografica “I giorni del terremoto” visitabile fino al 20 gennaio. Infine alle 17,00 al Palazzo comunale sarà proiettato il vide documentario di U. Lucia e G. Mistretta “Menfi 1968 – dalle macerie al futuro”. Domani a Salaparuta alle 10,30 nella Chiesa di Santa Caterina si terrà una celebrazione eucaristica alla quale seguirà la proiezione di un filmato sul sisma del ’68. A Roccamena alle 10,30 presso l’Auditorium della Scuola media statale “Fermi” per la giornata intitolata “Raccontare la storia – trasferire la memoria” sarà proiettato il documentario “Belice 1968/Terre in moto 2008” per la regia di Salvo Cuccia e Antonio Bellia. Domani a Gibellina alle 15 è prevista una celebrazione eucaristica al cimitero comunale in ricordo delle vittime del terremoto mentre alle 17 al Baglio Di Stefano, sede della Fondazione Orestiadi, si terrà la presentazione dei quaderni “Gibellina tra memoria e futuro”, dei racconti di Carlo La Monica e delle poesie di Salvatore Capo “Lu mastru e la putìa” e infine “50 anni dal terremoto del Belice – vicende e visioni”, lettura di testi composti da Francesca Corrao, Mario Cucinella ed Enzo Fiammetta a cura della Fondazione Orestiadi. Domani A Santa Margherita Belice alle 17 al Palazzo Filangeri- Cutò sarà inaugurata la mostra fotografica “Il profumo dei fichi selvatici dai ruderi delle case” di Rosario Sanguedolce. A Santa Ninfa alle 18 si terrà una celebrazione eucaristica in Chiesa madre e alle 19 è in programma una seduta speciale del Consiglio comunale dedicata alla commemorazione del tragico evento. Il 17 gennaio a Partanna alle 10,30 presso l’Auditorium “Giacomo Leggio” sarà proiettato il documentario “Belice 1968/Terre in moto 2008” e alle 18 si celebrerà una messa in suffragio delle vittime del sisma nella Chiesa Madre.

Alcamo, Liceo Allmayer concorso per giovani compositori

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Un concorso per valorizzare la creatività di giovani compositori su base euro mediterranea. L’iniziativa è del liceo Vito Fazio Allmayer, diretto da Vito Emilio Piccichè, che ormai da diversi anni è tra le istituzioni scolastiche all’avanguardia in Italia grazie alla varietà dell’offerta formative. Tra queste spicca il liceo musicale, in funzione da sie anni, ed oggi composto tra coro e orchestrali da 150 giovani, alcuni dei quali sono stati già selezionati per eventi nazionali. Il concorso euro mediterraneo si rivolge agli stati del Nord Africa e in particolare agli studenti dei licei musicali, conservatori delle scuole superiori che non abbiano compiuto i 19 anni di età. Le domande vanno indirizzate al liceo Allmayer vanno presentate entro il prossimo 15 febbraio. Il concorso è patrocinato dall’assessorato regionale all’Istruzione. Da diversi anni l’Allmayer registra boom di iscritti, che oggi superano le 900 unità, ma resta sempre in primo piano la necessità di dotare l’Allmayer di un proprio istituto in modo da potere più serenamente programmare il futuro di una scuola in crescita, al quale si rivolgono studenti di diversi comuni del Trapanese e Palermitano. Il concorso è suddiviso in tre sezioni: composizione da camera e orchestrale. Composizione jazz. Composizione di musica elettronica. Non saranno ammesse elaborazioni, arrangiamenti o trascrizioni di altre composizioni.

Alcamo, Non solo strada sbarrata da un mese, ma anche sbarrata male

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Di Laura Lombardo –Va bene che a distanza di un mese la strada antistante l’ingresso della palestra comunale Pala Tre Santi ad Alcamo sia ancora sbarrata (va bene per modo di dire) — ma non si capisce perché sulle transenne che sbarrano il passaggio al traffico veicolare non siano stati apposti fino ad oggi opportuni segnali luminosi e pannelli rifrangenti, che segnalino l’accesso vietato alle auto specie durante le ore serali e notturne. Se la transennatura dell’area di lavori in corso è visibile durante il giorno, appena fa buio – il che dato il periodo significa, in ora di punta, già dalle 17 — il nastro arancione non risulta più visibile, se non quando i veicoli raggiungono una distanza di pochi cm dallo sbarramento. A quel punto, solo i fari della macchina riescono ad avvertire l’automobilista che è arrivato il momento di fermarsi, e se i riflessi della persona sono complici e pronti al momento giusto, si potrà evitare l’impatto. Le persone che vivono in zona o che passano nell’area di frequente forse non faranno fatica a tenere a mente la presenza della transenna anche quando di notte è poco visibile, ma per i più distratti e per chi si trova a passare di lì per la prima volta in fascia notturna il rischio che si vada a schiantare contro la barriera delimitante è ben più alto. Pur non essendoci il pericolo di cadere da una scarpata, un eventuale scontro contro la transennatura potrebbe comunque causare danni se non al conducente, di certo alla carrozzeria. La transenna presenta lo stesso rischio anche per chi proviene dalla parte opposta. Neppure i pali dell’illuminazione sembrano fornire luce sufficiente per evidenziare l’intero perimetro di area sbarrata.

Dal mese di dicembre, dalla scorsa ricorrenza di santa Lucia, quando il forte vento di burrasca rese l’albero a ridosso della strada pericolante, rendendo necessaria la circoscrizione dell’intera area, non è solo l’albero a rendere pericoloso il transito degli automobilisti ma anche la transennatura, posta, paradossalmente, a protezione degli stessi. L’ironia continua se si considera che proprio di fronte a questo punto critico per la viabilità dei cittadini si trova una delle sedi comunali, quella del palazzo di vetro.

 

 

ASP, distretto Alcamo, sistema di prenotazione difettoso?

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Di Laura LombardoDa Alcamo ad Erice per sentirsi dire che non c’era nessuna visita prenotata a suo nome.

All’ufficio prenotazione del distretto sanitario alcamese dell’Asp, in Viale Europa, è stata prenotata una visita specialistica a nome di un residente alcamese, da effettuarsi alla cittadella della salute di Erice Casa Santa. La visita sarebbe dovuta avvenire stamattina, 13 gennaio. Ma all’arrivo in ospedale, il paziente scopre di aver fatto il viaggio a vuoto e di aver preso un permesso di lavoro a vuoto, poichè il medico non si sarebbe neppure presentato in sede. Il portale elettronico, consultato dal personale ambulatoriale, riportava chiaramente che lo specialista in quella mattinata avrebbe dovuto svolgere visite a domicilio e non in ospedale, e all’attivo infatti non c’era alcun paziente prenotato nella sede della cittadella.

Insomma nel sistema telematico consultato ad Erice Casa Sanata non risultava alcuna prenotazione, anche se gli impiegati dell’ufficio ASP di Viale Europa ad Alcamo hanno, a detta loro, fissato la visita, sempre telematicamente, consultando l’agenda del medico. Come mai ciò che risulta all’ufficio di Alcamo non è quanto risulta anche nella sede centrale? Si tratta di un sistema finemente integrato o di uno non molto funzionale? La dottoressa Tiziana Sardo, addetta alla gestione degli ambulatori all’ASP di Trapani, presente alla cittadella della salute quando il fatto è accaduto, ha potuto notare che il foglio presentato dal paziente alcamese, rilasciato dal distretto alcamese, che avrebbe dovuto costituire prova della prenotazione della visita, non presentava il formato corretto. Si trattava, a detta della Sardo, di un’accettazione diretta e non di una vera e propria prenotazione. Due formati interamente diversi a quanto pare. Non si capisce dunque perché gli uffici alcamesi abbiano proceduto a rilasciare un documento diverso rispetto a quello che era stato effettivamente richiesto dall’utente. Si tratta di un errore umano, o della mancata formazione del personale operante che non conosce la differenza tra i due formati o forse di un mancato coordinamento interno tra uffici ASP? Un rebus irrisolvibile al momento, e un disservizio, particolarmente irritante, che non molti utenti della provincia vorrebbero trovarsi ad esperire.

 

Alcamo, sclerosi multipla. Festeggia sei anni l’associazione

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Tutti insieme appassionatamente per festeggiare i sei anni di attività dell’associazione sclerosi multipla “Sacro Cuore”. Tutti insieme: Istituzioni, rappresentate da Tommaso Ricciardi, prefetto di Trapani, dal sindaco e dal suo vice di Castellammare, dai presidenti dei club service di Alcamo: Rotary, Lions, Kiwanis e Accademia della cucina, da Aroldo Rizzo, direttore sanitario ospedali riuniti Villa Sofia e Cervello di Palermo, fra Antonio Bono, padre spirituale dell’associazione, presieduta da Luca Scalisi. Non hanno voluto mancare all’appuntamento Maura Ianni, psicologa che insegna all’università Tor Vergata di Roma, già presidente dell’associazione Genius Loci, con sede in Abruzzo, gemellata con la Sacro Cuore, che si occupa di assistenza agli ammalati di sclerosi multipla. La dottoressa Ianni cura anche una rubrica di psicologia sul “Resto del Carlino”. Presente Maurizio Catinari, anche lui di Roma, odontoiatra con importanti scoperte nelle cure dentarie. La serata si è aperta con il concerto dal titolo “Il soffio”, con orchestra diretta da Biagio De Luca. Quaranta musicisti più un coro formato da dieci giovani hanno tenuto un applauditissimo concerto. Il gruppo fa parte del liceo musicale “Allmayer” di Alcamo. Durante la serata Luca Scalisi ha illustrato i futuri programmi dell’associazione che si compone oggi di una sessantina di soci. Dieci sono stati ammessi nella cerimonia di sabato scorso. Un programma per il 2020 vasto e articolato che vedrà protagonisti soprattutto i 40 assistiti dell’associazione, che saranno in prima fila nelle varie attività ludiche-ricreative e che saranno seguiti durante il percorso delle cure. Tra i prossimi impegni un viaggio a Lourdes.

Complicazioni, forse infezione, post-operatorie. Famigilia castellammarese denuncia medici

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Muore dopo un’operazione per la rimozione di un tumore e i familiari di una cinquantasettenne di Castellammare del Golfo, presentano un esposto in Procura. I parenti della vittima sostengono che il decesso sarebbe stato causato da un’infezione contratta nel periodo post-operatorio e nel reparto di terapia intensiva. Per fare luce sul presunto caso di malasanità  la Procura della Repubblica di Trapani ha emesso due avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti medici in servizio all’ospedale Sant’Antonio Abate.

L’iscrizione de due sanitari nel registro dgeli indagati è comunque un atto dovuto in quanto è stato presentato l’esposto denuncia dalla famiglia castellammarese. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Giulia Mucaria. La paziente deceduta aveva 57 anni ed è morta mentre si trovava ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale trapanese dopo un’operazione per la rimozione di un cancro. La castellammarese è deceduta durante il decorso post operatorio durante il quale sarebbero sopravvenute delle complicazioni, secondo i familiari a causa di un’infezione, forse una setticemia.

La cinquantasettenne di Castellammare del Golfo è morta durante le festività natalizie dopo che le sue condizioni di salute si erano aggravate e dopo essere stata trasferita nel reparto di rianimazione. Sono due i medici indagati su cui futuro si deciderà dopo che i consulenti nominati dai magistrati forniranno l’esito dell’autopsia già effettuata. All’ospedale Sant’Antoinio Abate di Trapani intanto è stata sequestrata la cartella clinica della donna castellammarese

Trapani, al via la raccolta offerte per i “Misteri”. Volontari dotati di badge per evitare raggiri

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Finite le festività natalizie, la macchina organizzativa dell’ Unione Maestranze di Trapani si è già messa in moto per la processione dei Misteri che si terrà nel capoluogo il venerdì santo della prossima Quaresima. Per evitare raggiri e sciacallaggi, le Maestranze hanno varato anche un badge di riconoscimento per coloro che vanno in giro a raccogliere le offerte necessarie alla realizzazione della pluri-secolare manifestazione religiosa. L’iniziativa è stata già adottata dal Gruppo dell’Addolorata che mette insieme diverse categorie: tutti sono stati dotati del badge di identificazione.

In vista della settimana santa l’Unione Maestranze ha iniziato a raccogliere i fondi e per evitare che ci siano in giro finti collaboratori ha deciso che gli incaricati dei vari ceti debbano essere tutti autorizzati e riconoscibili. “Solo chi avrà questo badge è autorizzato a poter girare tra i commercianti e le abitazioni dei cittadini trapanesi. L’iniziativa – ha detto il Capo Console, Emanuele Salvatore Barbara – serve proprio ad evitare truffe e raggiri”. L’Unione delle Maestranze invita quindi tutti i trapanesi a diffidare dai falsi consoli e a elargire il contributo solo a persone qualificate.

Intanto la macchina organizzativa gira già a pieno regime. “Abbiamo già incontrato le autorità civili e religiose – ha dichiarato il presidente delle Maestranze Giuseppe Lantillo – per programmare la Settimana Santa 2020. L’auspicio  è sempre quello di dare alla città e ai turisti una processione dignitosa nel rispetto del sentimento devozionale che molta gente ancora nutre per i Misteri e di rinsaldare – ha spiegato Lantillo – alcuni rapporti incrinatisi con le ultime turbolente vicissitudini. L’obiettivo che ci poniamo è essenzialmente quello di salvaguardare ciò che rimane di vero e autentico in questa pluri-secolare tradizione”.

Alcamo, parcometri, gara appaltata.

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Il Comune ha affidato la gara per la consegna e l’installazione di 40 apparecchi nelle vie principali della città, nei punti dove si trovano le strisce blu. La spesa ammonta ad oltre 200 mila euro, anche per l’acquisto del software e per la formazione dei dipendenti che dovranno gestire il servizio telematicamente.

L’iter burocratico per l’indizione della gara d’appalto era stata annunciata qualche mese fa, ma adesso l’affidamento dell’incarico è stato completato. Ad aggiudicarselo è stata la ditta Viatron srl per l’importo complessivo di 219.112 euro.

All’inizio erano stati predisposti 250 mila euro per un totale di 38 apparecchi. A seguito della verifica delle offerte di mercato, il costo complessivo si riduce, anche se il numero delle unità aumenta, con due apparecchi in più.

I parcheggi a pagamento sono ormai una delle principali strategie con cui il comune di Alcamo intende recuperare una parte consistente del gettito fiscale evaso, ossia dei ben 4 milioni e mezzo che ogni anno l’amministrazione conta di ricevere in tasse e tributi senza mai riuscirci.

A gestire il servizio saranno gli ausiliari del traffico ex-precari del comune di Alcamo, che dalla recente stabilizzazione hanno seguito corsi di training e formazione ad hoc. Il recentemente approvato piano del fabbisogno del personale ha infatti sancito la gestione interna del servizio di ausilio del traffico, piuttosto che l’esternalizzazione dello stesso, al fine di consentire l’assunzione full-time di un numero maggiore di dipendenti, 50 unità in più con l’esattezza.

I 40 parcometri saranno installati in corso VI Aprile, nei viali Italia ed Europa, nelle piazze della Repubblica e Bagolino, e nelle vie Maria Riposo e Rocco Chinnici. Nell’appalto rientra, la manutenzione straordinaria per i prossimi due anni. E’ stato altresì stabilito che la consegna dei lavori — con l’installazione dei parcometri, attivazione del software gestionale e formazione del personale – dovrà avvenire entro i 45 giorni dalla data di sottoscrizione del contratto.

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