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sabato, Maggio 10, 2025
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Reddito di Cittadinanza e lavori di pubblica utilità. Enti pubblici ancora al palo

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Quasi 3 mila a Marsala, 2750 a Trapani, 2236 a Mazara del Vallo, 1.534 a Castelvetrano, un migliaio ad Alcamo e 612 a Campobello di Mazara. Sono questi i numeri dei percettori del reddito di cittadinanza in provincia di Trapani dove è a Castelvetrano il rapporto più alto fra beneficiari e abitanti, uno ogni 20.  Ultima in classifica, come  numero di percettori, è il piccolo centro di Vita con 34 cittadini ammessi al beneficio. Il provvedimento fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle è andato avanti in diverse fasi. L’ultima si sarebbe dovuta concretizzare due giorni fa quando il piccolo esercito composto da coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza avrebbe dovuto cominciare ad essere impiegato nei comuni di residenza per lavori di pubblica utilità. “Un atto importante nel percorso di costruzione di un moderno sistema di welfare state che rinsalda il patto tra Stato e cittadino” – aveva detto il ministro Catalfo.

Ma in Italia le scadenze sono fate per non essere rispettate specialmente quando non sono perentorie e non prevedono sanzioni, Così alla data del 15 gennaio nessuno in Sicilia ha avviato i progetti per le attività che i beneficiari del sussidio “anti povertà” dovranno svolgere. Martedì a Palermo, ei locali dell’assessorato regionale alla Famiglia, si terrà un incontro con i comuni isolani per meglio comprendere e definire gli ultimi dettagli operativi. Si dovrebbe trattare dell’ultimo passaggio per procedere all’avvio dei lavori utili da assegnare ai percettori del reddito di cittadinanza. Al comune di Alcamo si sono individuate le aree in ambito sociale nelle quali avviare i beneficiari e si stanno mettendo a posto alcuni passaggi per garantire la loro copertura in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. I percettori del reddito di cittadinanza dovrebbero quindi avviare le loro attività di pubblica utilità, per conto del Comune di Alcamo, entro il 15 febbraio, un mese dopo quella scadenza che in Sicilia nessuno ha praticamente rispettato.

Giunta Surdi, programmazione ferma. Niente DUP, il documento è con 170 giorni di ritardo

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Il Documento Unico di Programmazione, il DUP, strumento che è alla base della programmazione di tutti comuni, sarebbe dovuto essere stato approvato entro il 31 luglio scorso. Si tratta dell’importante e insostituibile pianificazione che riguarda un intero triennio. Ad Alcamo, però, il DUP è ancora in alto mare nonostante i 170 giorni di ritardo. Prima un ritardo di alcuni settori nella presentazione di documenti e informazioni, poi alcune modifiche effettuate nel settore lavori pubblici e quindi l’affievolirsi della spinta agli uffici comunali da parte della politica.

Adesso la macchina sarebbe ripartita ma il documento dovrebbe essere pronto non prima di metà febbraio, insomma con ben 7 mesi di ritardo sui termini previsti dalle leggi. E dire che il DUP rappresenta il principale strumento per la guida strategica e operativa dei Comuni e rappresenta il presupposto necessario e propedeutico per tutti gli altri strumenti di programmazione. Insomma, senza di esso, la giunta Surdi non può programmare praticamente nulla, soprattutto progetti ad ampia gittata. Il documento unico di programmazione è composto da una sezione strategica e una operativa. La prima ha orizzonti temporali pari al mandato amministrativo del sindaco Surdi, quindi fino a giugno 2021, mentre l’altra coincide con il periodo del bilancio di previsione.

Il clamoroso ritardo nella sua predisposizione da parte dell’amministrazione pentastellata alcamese comporterà intoppi anche nel varo del bilancio di previsione. Le leggi, infatti, indicano il DUP quale presupposto indispensabile per la corretta approvazione dello strumento finanziario poiché le previsioni di competenza e di cassa del bilancio vengono deliberate sulla base degli indirizzi strategici e operativi del documento unico.

“Ciclabile”, lavori per renderla regolare. Opere evitabili se si fossero approfonditi gli studi

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Allestita in piena estate e ancora non dotata della certificazione  di regolare esecuzione, attualmente si può utilizzare soltanto in un senso secondo un’ordinanza emessa da alcuni mesi ma che nessuno rispetta. Si tratta della pista ciclabile, realizzata ad Alcamo dalla giunta Surdi, che ha scatenato un vespaio infinito di polemiche e che ha anche spaccato la compattezza del gruppo consiliare di maggioranza, quello del Movimento 5 Stelle.

Da alcuni giorni sono partiti adesso i lavori finali, quelli che finalmente dovrebbero dotare la ciclabile della necessaria e completa omologazione. E’ stato già eliminato lo spartitraffico del viale Italia, nei pressi della rotonda. Verrà però ricostruito ma spostato verso la scuola Nino Navarra per consentire ai mezzi pesanti di potere svoltare provenendo dal viale Europa. In quel punto, infatti, si stanno realizzando dei tratti di cordolo in cemento, a protezione dei ciclisti, che andranno a restringere la carreggiata. Sempre qui e anche nell’altro punto più critico e rischioso per l’incolumità dei ciclisti, vale a dire fra la villa di piazza pittore Renda e il corso 6 aprile, verranno installati dei particolari semafori a forma di pannelli. Due impianti che, in totale, costano ben 10.000 euro. La posa della segnaletica ma anche le opere murarie vengono effettuate dalla ditta alcamese Amato che si occupa di lavori stradali.

Oltre ai gruppi consiliari di opposizione e ad alcune associazioni, sono stati parecchio critici anche i consiglieri comunali pentastellati Asta, Barone, Grillo e Puma che avevano pure sottoscritto un documento per molti versi contrario all’operato della giunta nel realizzare le varie tappe che hanno portato alla ciclabile. Tanti gli interrogativi che rimangono ancora aperti sui luoghi, sui metodo e sui criteri adottati per costruire la pista dedicata alle biciclette.

Che senso ha, e con quali costi aggiuntivi, è stata realizzata la ciclabile senza tenere conto degli spazi necessari ad esempio alla circolazione di tir, autoarticolati e pullman? Non era il caso di spostare prima, ad esempio, lo spartitraffico del viale Italia e poi allestire la pista? Come mai un’opera pubblica priva di certificazione di regolare  esecuzione viene regolamentata da un’ordinanza che ne disciplina l’uso? I cordoli in cemento, seppure per piccoli tratti, non  possono creare seri pericoli agli stessi ciclisti e agli automezzi molto più di quelli in plastica dura? La segnaletica verticale finalmente progettata basterà ad evitare incidenti e danni alle persone? Interrogativi che non avrebbero avuto motivo di esistere qualora si fosse cominciato dalle fondamenta, piuttosto che dal tetto. Insomma sono mancati del tutto i necessari studi di fattibilità e i raffronti con il redigendo piano urbano del traffico.

Artigianato, cioccolataio alcamese famoso nel mondo

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Un maestro cioccolataio alcamese ha attirato anche l’attenzione della tv francese. Isidoro Stellino lavora artigianalmente seguendo in prima persona la filiera dal seme di cacao alla barretta di cioccolato

Alcamo, una mostra sulle idro-emergenze

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Idroemergenze, questo l’argomento di una mostra in corso all’ex Collegio dei Gesuiti, promossa dall’associazione Landscape. L’evento arriva a conclusione di uno studio del territorio, in particolare del Fiume Caldo

Alcamo, Piccolo teatro. Domani commedia con Ernesto Maria Ponte

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Interminabilmente, è il titolo della commedia di Ernesto Maria Ponte e Salvo Rinaudo, in programma domani sera venerdì alle 21.15 al teatro Cielo d’Alcamo. La commedia fa parte del cartellone varato dal Piccolo teatro nell’ambito della stagione numero 37 della prosa e dello spettacolo. La commedia narra la storia di tre sorelle, interpretate da Clelia Cucco, Rossella Ponte e Tiziana Martilotti, divise nella vita e da un padre che ha scelto di abbandonarle in tenera età. Tre caratteri diversi ma con tante cose in comune. Un genitore può rimediare ai propri errori o è costretto a pagarli per tutta la vita? La commedia, scritta dallo stesso Ponte e da Salvo Rinaudo cerca di rispondere a questa domanda fra gag, situazioni comiche, batture e riflessioni. Nel cast figura anche Roberto Spicuzza. Dopo la commedia di domani sera il prossimo appuntamento sarà il nove febbraio con la rassegna del teatro amatoriale. Sul palcoscenico del teatro Cielo L’associazione culturale teatro Insieme di San Cataldo che presenterà la commedia Miseria e Nobiltà di Eduardo Scarpetta. Una stagione ricca di belle rappresentazioni quella messa a punto da Franco Regina, in questo periodo particolarmente impegnato nella regia con gli attori della commedia Palace Hotel, che il Picciolo teatro presenterà il prossimo 7 febbraio, a Ribera. Iniziato anche il corso di recitazione riservato ai giovani e diretto da Chiara Calandrino.

Fenomenali e strepitosi cugini, il futuro del circo italiano è a Palermo. Gabirel 10 anni e Yuri 11

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A sinistra Gabriel Dell'Acqua a destra Yuri Martini
Una fetta del futuro del circo italiano, forse la più bella fra gli artisti, è a Palermo fino al termine del mese. Due “fenomeni”, giovanissimi, possono davvero diventare delle stelle internazionali degli show circensi. Curiosità nelle curiosità, sono anche cugini e il più piccolo si è anche esibito come Special Guest, sempre nel capoluogo siciliano, nel circo del padre del più grande, si fa per dire perché sempre di bambini-prodigio si tratta. Il più piccolo dei due cugini è Gabriel Dell’Acqua, 10 anni il prossimo 24 gennaio, figlio di Danilo (responsabile assieme al padre Marcello del Circo Acquatico “Meraviglioso Divertimento”) e di Anita Canestrelli. Il più grande, anzi il meno piccolo, è invece Yuri Martini, figlio di Darix e di Sabrina Dell’Acqua, sorella di Danilo.
I due fenomeni hanno in comune un’esagerata passione per ciò che fanno, un’elevatissima volontà di imparare, la lucida convinzione di potere un giorno competere ad altissimi livelli. Cugini, incredibili fenomeni, tante similitudini ma anche diversità sostanziali. Gabriel è già super-specializzato nel verticalismo, disciplina nella quale riesce a presentare, con plasticità e sicurezza, figure difficili e tipicamente da adulti. Se ci fosse questa disciplina alle Olimpiadi, il giovanissimo Dell’Acqua vincerebbe certamente la medaglia d’oro. Yuri, volendo rimanere nelle metafore del mondo dello sport, racchiude invece nelle sue capacità una vera e propria vastissima polisportiva. Insomma vincerebbe l’oro nel decathlon. Sotto le sapienti ed esperte mani del suo maestro Renè Rodogell, messicano, riesce ad offrire una pluri-disciplinarietà a tratti disarmante.
Ma andiamo per ordine. Gabriel Dell’Acqua è nato a Cosenza, il circo in quel periodo si trovava in Calabria, ed all’età di 5 anni ha cominciato a sudare nella difficile disciplina del verticalismo. Non meno di due ore di allenamenti al giorno seguito dalla madre Anita, artista specializzata nell’hula-hoop, che è riuscita a trasmettere al figlio la passione per il lavoro e la capacità di trasformare i sacrifici in divertimento. Da poco più di un anno Gabriel ha cominciato ad esibirsi nel circo di famiglia: le sue evoluzioni, fin da subito, hanno fatto rimanere gli spettatori a bocca aperta e il suo sorriso, sempre stampato sul tenero viso durante il numero, ammorbidisce anche le persone più dure. Fra i corridoi e dietro le quinte degli ambienti circensi, già si sussurra che il verticalista possa a breve partecipare sia al Festival del Circo d’Italia a Latina che al Festival Mondiale “New Generation” di Monte Carlo. La prestigiosa kermesse monegasca è già nota in famiglia con Devis e Ronny Dell’Acqua che nel 2011 ottennero il “Clown di Bronzo” tra i senior in una splendida performance di “mano a mano”. Tanto abituato alle esibizioni, il piccolo Gabriel è di poche parole, un po’ come il padre, ma di tanti fatti. Con la flebile voce che esce fuori da un corpicino già scolpito, dice con candore e determinazione che vorrebbe almeno eguagliare le capacità e la carriera di Devin De Bianchi, il numero uno in Italia nel verticalismo e corteggiato da circhi e varietà di tutto il mondo.
Se uno è un Dell’Acqua-Canestrelli, l’altro è un Martini-Dell’Acqua e si esibisce in questi giorni al circo M. Orfei, sempre a Palermo e in piena zona residenziale, piazzale Giotto. Yuri è nato a Caltagirone nel 2008, proprio in occasione dell’ultima tourneè in Sicilia del circo di famiglia, prima di quella attuale. E qui, nella terra che gli ha dato i natali, vorrebbe iscrivere il suo nome nel World Guinness Records per un difficile esercizio alla bascula e aggiungere quindi un altro Martini nel prestigioso elenco dopo l’exploit del fratello Michael al trapezio. A soli undici anni Yuri si allena con ottimi risultati ed è già andato in pista in un’infinita serie di discipline circensi: salti a terra, tappeto elastico, pertiche, verticalismo, bascula e trapezio volante. Il suo maestro, messicano come calore umano ma di una precisione nel lavoro quasi tedesca, preferisce percorrere la strada della pluri-disciplinarietà sia per dare al ragazzo una formazione e una crescita complete che per fornire allo stesso allievo un ampio ventaglio di scelta, quando sarà grande. Poi nei circhi, si sa, sono molto richiesti gli artisti che riescono a portare in pista più numeri. Yuri, come conferma Renè Rodogell, sarebbe già in grado di fare al trapezio il doppio salto mortale ma le sue articolazioni e i suoi muscoli sono ancora troppo teneri ed una presa poco morbida da parte del porteur potrebbe arrecare problemi al fisico del giovanissimo fenomeno.
Anche Yuri, come il cugino, ha le idee chiare sul su futuro: avvicinare quanto più possibile Miguel Vazquez, il “mito dei miti”, che nel 1982, a soli 18 anni, venne afferrato dal fratello Juan al termine di un incredibile quadruplo salto mortale. Intanto il più giovane rampollo dei Martini proverà a raggiungere il fratello Michael, uno dei pochi italiani ad essere in grado di effettuare il triplo salto mortale, performance che riesce a fare, con estrema naturalezza, durante l’attuale permanenza a Palermo. Buon sangue, quindi non mente, visto che papà Darix e mamma Sabrina erano abituati a volare sotto lo chapiteau da trapezio a trapezio. Ma superare il fratello, poco importa a Yuri che invece vuole percorrere, con determinazione ma anche con umiltà, la strada del successo per diventare una star. E le prerogative, come per il cugino Gabriel, ci sono davvero tutte.

Alcamo, una mostra per ricordare il sisma nella Valle del Belice

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Una mostra ad Alcamo per ricordare il sisma nella valle del Belice. Quaranta foto di Tiziana Catania esposte nella Chiesa di San Pietro, in via Barone San Giuseppe, con la consulenza di Marilena Garofalo. Un viaggio nella memoria senza la quale non c’è futuro

Alcamo, randagi niente cure. Convenzione scaduta

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Niente cure specialistiche per i cani randagi. Il Comune di Alcamo non rinnova la convenzione scaduta da tempo. Nei casi più gravi gli animali destinati a morire. Riescono però a sopravvivere le due cagnette avvelenate in zona Valle Nuccio

“Colpi bassi” fra consiglieri comunali 5 Stelle. Annalisa Ferrara si dimette

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Il gruppo consiliare ad Alcamo del movimento 5 stelle perde altri pezzi. Dopo le dimissioni nel mese scorso, perché vincitori di un concorso alla Guardia di Finanza, dei due consiglieri Noemi Scibilia e Francesco Viola, sono adesso arrivate le dimissioni di Annalisa Ferrara. Al suo posto dovrebbe entrare in consiglio Caterina Misuraca, se rifiuta quest’ultima Elena De Luca.

La decisione della Ferrara, decisamente forte e coraggiosa, è stata dettata dalla sua mancata elezione alla guida della seconda commissione consiliare, quella ce si occupa di bilancio e programmazione economica. Un franco tiratore del suo stesso partito, probabilmente uno dei 4 che negli ultimi tempi hanno costituito una certa fronda ad alcune decisioni della giunta Surdi, ha consegnato l’ambita presidenza ad Anna Allegro dell’UC, quindi all’opposizione.

Le mie dimissioni – ha scritto Annalisa Ferrara – scaturiscono dall’inspiegabile mancato sostegno di un componente del gruppo politico Movimento Cinque Stelle alla mia candidatura per l’elezione alla Presidenza della Seconda commissione. La mia disponibilità nel ricoprire tale ruolo costituiva la naturale prosecuzione di un lavoro di indirizzo e collaborazione già intrapreso dai due precedenti presidenti del mio gruppo politico. Alla luce di quanto accaduto, è venuta meno la fiducia necessaria per continuare a svolgere il lavoro con serenità e per tale motivo ritengo che non ci siano più le condizioni per proseguire questo percorso. Ho sempre operato nella massima trasparenza e dimostrato lealtà al progetto politico per il quale sono stata eletta in Consiglio Comunale – ha detto la consigliera comunale alcamese dimissionaria. Ringrazio i colleghi consiglieri che mi hanno sostenuta e ai quali porgo un caloroso saluto”.

Annalisa Ferrara, per fugare dubbi sulla sua fedeltà alla politica pentastellata, ha concluso la sua schietta lettera di dimissioni affermando, senza alcun indugio, che continuerà a seguire l’attività del Movimento Cinque Stelle e del meetup di Alcamo.

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