A distanza di 20 giorni il consiglio comunale di Castellammare del Golfo trova la sua fisionomia definitiva. Il magistrato della corte d’Appello ha infatti proceduto al riconteggio dei voti sezione per sezione, e non sono mancati i colpi di scena: l’Mpa perde un consigliere comunale a vantaggio invece della lista civica “Castellammare sì”. Nella sostanza però non cambia nulla a livello di equilibri all’interno del consiglio comunale: infatti nel suo insieme l’assetto resta lo stesso: nel senso che i due seggi si interscambiano all’interno della stessa opposizione dal momento che sia l’Mpa e che “Castellammare sì” facevano parte della coalizione a sostegno del candidato sindaco Piero Russo, il terzo tra gli aspiranti primi cittadini più votato dopo Coppola e Maria Tesè. L’Mpa resta con un solo consigliere perché perde il secondo più votato in lista, Stella Fiordilino, mentre dal riconteggio è venuto fuori che Castellammare sì ha superato lo sbarramento avendo quindi diritto ad un seggio: a subentrare in consiglio quindi Giacomo Saro. Il riconteggio è stato disposto dal magistrato della Corte d’Appello in seguito a quanto accaduto alle ultime elezioni che hanno visto due uomini castellammaresi denunciati dalla polizia del locale commissariato per irregolarità nel voto. I due, infatti, si sarebbero portati il cellulare nella cabina elettorale per fotografare il loro voto. Nonostante sia severamente vietato fotografare o riprendere la scheda, al fine di evitare il voto di scambio, i due cittadini hanno pensato bene di portarsi il cellulare in cabina. E sono stati colti in flagranza mentre fotografavano le schede appena votate. In entrambi i casi sarebbero stati i presidenti di seggio ad accorgersi del fatto. Da qui la decisione, considerata la delicatezza della situazione, di rimettere mano alle urne sigillate per verificare la regolarità dei conteggi dei voti in tutte le sezioni. Un’operazione che ha portato anche a questa novità, dal momento che inizialmente, dai conteggi degli uffici elettorali, era emerso che Castellammare sì non aveva superato lo sbarramento non potendo quindi contare su alcun organo eletto in consiglio. Il magistrato invece ha appurato che questo sbarramento è stato superato. Ora sarà da verificare se questa decisione avrà degli strascichi a livello giudiziario: possibile, come spesso accade in questi casi, che chi ha perso il seggio possa avanzare ricorso al Tar.
Ladro recidivo arrestato ad Alcamo
Appena lo scorso mese di aprile il trentenne tunisino Mohamed Bouglita, era stato colto in flagranza di reato dai Carabinieri di Alcamo, quando, dopo aver forzato la saracinesca del garage di un abitazione situata in via Roma, aveva fatto razzia di quanto contenuto di valore al suo interno. In quella circostanza era arrestato ed in seguito al rito direttissimo presso il Tribunale di Trapani, sottoposto alla misura dell’obbligo di firma. Durante la scorsa notte, a distanza di pochi mesi, è stato ancora una volta arrestato dai Carabinieri di Alcamo, sempre per furto in abitazione. Stavolta il topo d’appartamento è stato sorpreso a rovistare all’interno di un abitazione di proprietà di un’anziana alcamese in via Madonna del Riposo, nella quale si era introdotto arrampicandosi fino al secondo piano dell’abitazione , mediante l’effrazione di una finestra. Il ragazzo è stato fermato dopo un inseguimento avvenuto sui terrazzi delle case, attraverso i quali ha tentato la fuga. Per lui di nuovo il giudizio direttissimo dinnanzi al Tribunale di Trapani che ha convalidato l’arresto e sottoposto Bouglita alla custodia cautelare in carcere.
Cinque arresti per rissa
Una rissa scoppiata per motivi in pratica inesistenti, dovuta essenzialmente all’ira scatenata dai fumi dell’alcol che avevano abbondantemente assunto all’interno di un circolo ricreativo di contrada Pastorella, a Marsala, dove si stava svolgendo una serata danzante. Sono così stati arrestati cinque rumeni di età compresa tra 20 e 31 anni.
I primi a finire nella mani dei carabinieri Alin Cretu e Constantin Purice – rispettivamente di 30 e 31anni – che nel goffo tentativo di scappare a bordo di un auto, non appena scorti i militari in arrivo, sono andati a sbattere contro il palo dell’impianto del semaforo e due pali dell’illuminazione pubblica. Sono rimasti miracolosamente illesi; uno dei due presentava un tasso di alcol nel sangue molto superiore al consentito.
Gli altri carabinieri, invece, si sono fermati sul posto per raccogliere eventuali fonti di prova ed identificare i protagonisti dello scontro, due dei quali erano rimasti a terra per le ferite riportate; sono stati così trasportati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Marsala.
Al 25enne Mihai Borbely è stato diagnosticato un trauma al volto con ferita lacero – contusa al labbro e rottura del setto nasale, guaribile in 15 giorni, mentre, Gheorghe Ciprian Nedelcu, di 29 anni ha riportato un forte trauma cranico, guaribile in 10 giorni.
I carabinieri, giunti al Pronto Soccorso, grazie alle informazioni raccolte, hanno poi identificato il quinto soggetto coinvolto nella rissa: si tratta di Silviu Alexandru Blaj, poco più che 20enne, che presentava una ferita all’arcata sopraccigliare guaribile in 10 giorni. Per tutti sono scattate le manette e, di concerto con l’ Autorità Giudiziaria, sono stati posti ai domiciliari.
(Nella foto, da sin. in alto: Alin Cretu e Costantin Purice. In basso da sin.: Gheorge Ciprian Nedelcu, Mihai Borbely, Silviu Alexandru Blaj)
Torna”Alcart: legalità e cultura” dal 22 al 25 agosto
La manifestazione estiva “Alcart: legalità e cultura” giunge alla IV edizione e si rinnova. In attesa di conoscere il calendario degli eventi, sempre ricco di mostre, presentazioni, dibattiti e concerti, offre a tutti coloro che vorranno la possibilità di frequentare dei laboratori artistici tenuti da professionisti del settore. Si tratta di 10 incontri che avranno inizio il prossimo lunedì 8 luglio e culmineranno proprio con la manifestazione che si terrà dal 22 al 25 agosto.
Cinque laboratori ed uno junior per garantire, con una quota associativa irrisoria, di raggiungere un livello base nelle seguenti discipline: chitarra e musica d’insieme, cucina, teatro, giornalismo, pittura e pittura junior. Per maggiori informazioni è possibile contattare i numeri 320-0386733 333-1683588. Nei prossimi giorni – dicono da Alcart- saranno resi pubblici orari e luoghi dove si terranno i Laboratori.
Malati oncologici terminali, in arrivo l’assistenza domiciliare
E’ stato stipulato l’accordo fra l’Asp e la Samot onlus di Palermo, che dà inizio al programma regionale di cure palliative domiciliari che la società palermitana opera dal 1987, avendo già assistito gratuitamente oltre 25 mila persone affette da patologie cronico-degenerative per ridurre le loro sofferenze ed assicurare la migliore qualità di vita possibile. L’organizzazione regionale non lucrativa ha una nuova sede anche nel territorio provinciale di Trapani,per poter realizzare interventi volti alla riduzione della sofferenza del malato terminale, al soddisfacimento di tutti i suoi bisogni assistenziali, dando la possibilità di ricevere cure da parte di personale qualificato, mantenendo i contatti con il contesto familiare ed evitando ogni forma di isolamento, tipica delle degenze ospedaliere. La stipula della convenzione con l’Asp di Trapani ha consentito alla Samot di Palermo di estendere il proprio impegno in Sicilia al fianco dei malati oncologici gravi, offrendo calore umano e scienza medica per rispondere al diritto di ricevere “cure palliative domiciliari”. Prerogativa dell’attivazione dell’assistenza, come si legge nel sito www.samotonlus.it, è la richiesta di valutazione multidimensionale a domicilio redatta e firmata dal medico curante. Una volta in possesso del modulo sarà possibile fissare un appuntamento per un colloquio presso gli uffici dell’Associazione.Fra gli obiettivi dell’ente: la pianificazione e l’attuazione di un servizio funzionale di assistenza domiciliare; la progettazione e il coordinamento degli interventi assistenziali lungo il processo di cura del paziente, per il recupero della sua centralità; e l’integrazione delle competenze dei vari operatori professionali nella consapevolezza che la gestione integrata e condivisa del percorso di aiuto del paziente contribuisce a rendere dignitoso l’ultimo periodo della vita e di conseguenza fornisce un valido sostegno all’intero sistema familiare, le cui dinamiche sono inevitabilmente alterate dalla crisi cagionata dalla malattia.
Trapani: allerta incendi, sos protezione civile
L’estate ha tardato ad arrivare anche in provincia di Trapani ma da oggi sembra che ufficialmente la stagione caldissima sia entrata prepotentemente. E’ il messaggio della Protezione civile regionale a fare capire che il clima mite oramai ha abbandonato il trapanese. E’ stato infatti lanciato l’allarme proprio per la giornata di oggi di elevato rischio di incendi, con pericolosità media, che ovviamente significa anche rischio per la salute dell’uomo. E’ il bollettino del dipartimento regionale di Protezione Civile che mette in uno stato di preallerta il territorio trapanese. E’ stato quindi dato mandato a protezione civile, Comuni, vigili del fuoco, forze dell’ordine e prefettura di Trapani ad attivare i proprio Piani di emergenza. In particolare si sollecitano i sindaci della provincia trapanese ad attivare le procedure del proprio Piano, sia per il rischio d’incendi sia per il rischio di ondate di calore. Il livello medio sta a significare che sono previste temperature elevate e condizioni metereologiche a rischio che possono avere effetti negativi sulla salute della popolazione a rischio. Tra questi rientrano le persone anziane, i neonati e i bambini, ed ancora le persone con malattie croniche, con disturbi psichici, con ridotta mobilità e non autosufficienti, coloro i quali assumono regolarmente farmaci o che fanno uso di alcol e droghe, anche giovani che fanno esercizio fisico o svolgono un lavoro intenso all’aria aperta ed infine le persone con condizioni socio-economiche disagiate. Secondo al protezione civile alcune condizioni abitative (come ad esempio scarsa ventilazione o assenza di aria condizionata) possono causare disagio ed effetti dannosi sulla salute delle persone più a rischio. Questo è vero particolarmente nelle grandi città dove, per una serie di caratteristiche (superfici asfaltate, cemento degli edifici, scarsità di copertura vegetale), la temperatura, sia in estate che in inverno, è più alta rispetto alle zone rurali vicine. Gli effetti del caldo possono inoltre essere più gravi per la presenza di elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici. A preoccupare sono anche le aree boschive di cui la provincia di Trapani è molto ricca e che proprio per questo è considerata una delle province siciliane più a rischio di gravi incendi. Tra tutti spicca la vastissima zona della riserva dello Zingaro, o ancora Monte Bonifato o il Monte Erice. Si tratta di tre zone boschive che già di recente sono state distrutte dalle fiamme e sono state fortemente ridimensionate a livello di patrimonio del verde. Di conseguenza c’è una certa preoccupazione anche per le abitazioni vicine, più di una volta lambite dalle fiamme ed evacuate nelle scorse estati.
Alcamo: consiglieri comunali “dorati”
In un mese 380 gettoni di presenza, pari a circa 23 mila euro di esborsi da parte del Comune di Alcamo. L’organo consiliare dell’ente si conferma molto attivo sul fronte delle riunioni, tra consigli comunali e riunioni fiume delle commissioni convocate. Tutto confermato nello specchietto pubblicato dal 2° Settore Affari generali e Risorse umane del Comune che ha emanato dal determina per la liquidazione delle indennità del mese di maggio ai 29 consiglieri comunali, ad esclusione ovviamente del presidente del consiglio che gode di uno stipendio vero e proprio e non di gettoni di presenza come i colleghi d’aula. Si viaggia quindi alla media di una seduta, tra commissioni e consigli, ogni tre giorni. Questo significa che siamo in presenza di un organo molto solerte, di quelli che lavorano incessantemente almeno sulla carta. Le malelingue dicono che ad Alcamo vi è un abuso delle convocazioni delle commissioni consiliari, ed effettivamente sono state convocate sedute anche con un solo punto all’ordine del giorno. Un po’ troppo poco per giustificare una presenza che al Comune costa, per ciascun consigliere, ben 60 euro lorde. Secondo quanto si evince dalle presenze rilevate dal settore Affari generali, molti consiglieri hanno presenziato a tutte le riunioni convocate: le 16 presenze sono state “timbrate” da Leonardo Castrogiovanni, Gaspare Coppola, i due Stefanio Milito (quello classe ’59 e quello classe ’62) ed infine Francesco Sciacca. Per loro un compenso niente male di 948 euro, come da tetto massimo dettato dal relativo decreto legislativo. Diversi altri hanno quasi raggiunto il tetto massimo con 15 presenze: Giuseppe Campisi, Vito Savio D’Angelo, Antonio Fundarò, Alessandro Longo e Benedetto Vesco. Il meno presente? Rosario Dario Pirrone con la miseria di appena 3 presenze e 182 euro di indennità ma si tratta davvero di un’eccezione perché tutti gli altri consiglieri hanno raggiunto la doppia cifra, cioè almeno le 10 presenze. Oggi questi gettoni di presenza appesantiscono il bilancio comunale per effetto di una decisione che risale al 2002. In sostanza nel dicembre di quell’anno il consiglio comunale deliberò di aumentarsi il gettone da 53 a ben 80 euro, con una impennata quindi del 75 per cento. Decisione questa che continua quindi a incidere pesantemente: infatti, nonostante nel corso degli anni questi emolumenti sono stati via via diminuiti, si è arrivati ad un singolo gettone che oggi è pari a 60,75 euro, comunque superiore sempre a quello fissato nel 2002.
Tentato furto e spaccio, due arresti
Insieme a dei complici, si era introdotto in una casa adiacente all’ufficio postale in contrada Ranna a Marsala, abitata stagionalmente. I carabinieri, aiutati da un collega in borghese fuori servizio, lo hanno bloccato, mentre i suoi complici sono fuggiti a bordo di autovetture pronte allo scopo. Per tentato furto in abitazione in concorso i militari hanno arrestato Luigi Santo Platania, catanese di 50 anni con precedenti, che è stato ristretto presso le camere di sicurezza di Villa Araba in attesa del rito direttissimo.
I militari della Stazione di Pantelleria, nel corso dei controlli presso l’ aeroporto e il porto, hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, il pantesco Giuseppe Daniele Billardello, pregiudicato di 32enne: è stato sorpreso presso il molo Wojtyla, in seguito alla perquisizione personale – eseguita perché si era mostrato nervoso ai controlli di polizia – in possesso di una bottiglia in plastica, da mezzo litro contenente metadone e 440 euro in contanti, verosimilmente proventi dell’attività di spaccio; tutto è stato sottoposto a sequestro.
Anche Billardello è stato trattenuto presso le camere di sicurezza del presidio dell’Arma sull’isola, per essere tradotto il giorno successivo a Marsala per il rito direttissimo.
Le udienze, celebrate sabato presso l’ufficio del G.I.P del Tribunale di Marsala, hanno confermato la legittimità degli arresti, disponendo solo per Platania li arresti domiciliari presso la sua abitazione a Catania.
Partinico: diga Jato, soldi per la rete irrigua
Subito quasi due milioni di euro che saranno spesi per la manutenzione straordinaria della rete idrica, aumento dei canoni idrici stoppato e pagamenti per le prenotazioni dell’acqua posticipati a settembre. Sono gli interventi decisi dall’assessorato all’Agricoltura per fronteggiare l’emergenza nel comprensorio del partinicese dove praticamente sino ad oggi non ha usufruito quasi nessuno del servizio di erogazione dell’acqua nelle campagne. Per ciò che concerne la manutenzione straordinaria i fondi stanziati dalla Regione esclusivamente per mettere mano alle parti terminali delle condotte della diga Jato nel partinicese, tecnicamente indicate come “comizi”. Per l’esattezza, come annuncia l’assessorato regionale all’Agricoltura, un milione e mezzo arrivano attraverso il Psr, il piano di sviluppo rurale finanziato con fondi europei, ed altri 250 mila euro invece sono fondi regionali. “Gli appalti sono stati già aggiudicati – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Dario Cartabellotta – e quindi gli interventi partiranno sin da subito. Si tratta di lavori che saranno specificatamente realizzati sui comizi che risultano particolarmente danneggiati. Ci rendiamo conto che sono sicuramente la panacea di tutti i mali ma quantomeno proveremo a tamponare il più possibile le perdite che si registrano lungo tutta l’area agricola servita dalla diga Jato”. Lavori che si sono resi necessari anche a causa della raffica di furti che si sono verificati qualche mese addietro nelle campagne del partinicese: ad essere stati rubati dagli impianti che conducono l’acqua della diga alle campagne vari idranti, saracinesche, sfiati, recinzioni, pedane calpestabili, conduttori elettrici ed apparecchiature idrauliche. Si parla di danni per decine di migliaia di euro e che tra l’altro hanno compromesso il servizio di erogazione. Infatti specie per le aree dove sono stati portati via parte degli impianti l’acqua non è stata sino ad oggi erogata dal Consorzio di bonifica, l’ente che per l’appunto gestisce l’erogazione idrica della diga Jato per l’agricoltura. In questo senso si inserisce il ragionamento dell’assessore Cartabellotta di sospendere il provvedimento che non permetteva agli agricoltori di mettersi in regola con le prenotazioni dell’acqua se morosi negli anni passati: “Molti non hanno ricevuto l’acqua e per questo non hanno pagato – sostiene l’assessore – per cui credo che sia giusto per il momento congelare questa decisione così come l’aumento del 25 per cento delle quote dell’acqua, che è stato depennato al momento. Inoltre preannuncio sin da ora che l’utente potrà prenotare e pagherà poi a settembre. Ci saranno nel frattempo dei controlli per verificare se l’acqua sarà effettivamente erogata e solo dopo l’agricoltore pagherà se avrà effettivamente usufruito del servizio”.
Badanti derubavano gli anziani
Un fenomeno in continua ascesa, in Italia, quello del ricorso alle badanti, ormai diventate preziose e pressoché insostituibili in molte famiglie, per assistere gli anziani quando non sono più autosufficienti. E fortunatamente, nella maggior parte dei casi l’incarico viene svolto da queste nuove figure professionali con impegno e dedizione, ma non mancano i casi eclatanti in cui queste assistenti approfittano meschinamente delle persone indifese di cui dovrebbero prendersi cura. Questa volta a farne le spese quattro ultraottuagenari che con estrema fiducia avevano accolto in casa le badanti – una italiana e una di origine romena – per farsi accudire. Le premurose attenzioni delle badanti nei confronti dei vecchietti celavano ben altri scopi: l’obiettivo era quello di impossessarsi dei gioielli in oro che questi custodivano all’interno delle loro abitazioni. I furti, ripetuti nel tempo per non destare particolari sospetti, erano facili e senza rischi. Le badanti, infatti, godendo della assoluta fiducia dei parenti delle persone anziane che erano state loro affidate, avevano piena libertà di accesso e movimento nelle case. Gli ammanchi sarebbero persino rimasti impuniti se le badanti non avessero intensificato via via i furti incominciando così a destare i primi sospetti da parte dei parenti delle loro ignare vittime. Non potevano certamente passare a lungo inosservate le continue sparizioni di anelli, collane, bracciali, orecchini, orologi, penne in oro, spille, frutto di anni di risparmi, ma soprattutto dal grande valore affettivo. Scattata così la denuncia ai Carabinieri di Trapani, è iniziata l’indagine culminata in due distinte perquisizioni presso le abitazioni delle badanti trapanesi, G.G. di 46 anni, e di S.M romena 41enne. Nel corso dell’operazione sono stati recuperati oggetti in oro del valore di circa 25mila euro. Dopo l’iniziale reticenza, le donne hanno confessato: una di loro ha dichiarato ai militari di aver agito perché era ormai schiava del gioco d’azzardo: i soldi le servivano per le continue “puntate” alla sala bingo che non riusciva a fare a meno di frequentare. Grande è stata la gioia delle vittime che si sono viste restituire i loro preziosi, un insostituibile patrimonio di ricordi e affetti che probabilmente disperavano di poter recuperare.