Alcamo: consiglieri comunali “dorati”

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In un mese 380 gettoni di presenza, pari a circa 23 mila euro di esborsi da parte del Comune di Alcamo. L’organo consiliare dell’ente si conferma molto attivo sul fronte delle riunioni, tra consigli comunali e riunioni fiume delle commissioni convocate. Tutto confermato nello specchietto pubblicato dal 2° Settore Affari generali e Risorse umane del Comune che ha emanato dal determina per la liquidazione delle indennità del mese di maggio ai 29 consiglieri comunali, ad esclusione ovviamente del presidente del consiglio che gode di uno stipendio vero e proprio e non di gettoni di presenza come i colleghi d’aula. Si viaggia quindi alla media di una seduta, tra commissioni e consigli, ogni tre giorni. Questo significa che siamo in presenza di un organo molto solerte, di quelli che lavorano incessantemente almeno sulla carta. Le malelingue dicono che ad Alcamo vi è un abuso delle convocazioni delle commissioni consiliari, ed effettivamente sono state convocate sedute anche con un solo punto all’ordine del giorno. Un po’ troppo poco per giustificare una presenza che al Comune costa, per ciascun consigliere, ben 60 euro lorde. Secondo quanto si evince dalle presenze rilevate dal settore Affari generali, molti consiglieri hanno presenziato a tutte le riunioni convocate: le 16 presenze sono state “timbrate” da Leonardo Castrogiovanni, Gaspare Coppola, i due Stefanio Milito (quello classe ’59 e quello classe ’62) ed infine Francesco Sciacca. Per loro un compenso niente male di 948 euro, come da tetto massimo dettato dal relativo decreto legislativo. Diversi altri hanno quasi raggiunto il tetto massimo con 15 presenze: Giuseppe Campisi, Vito Savio D’Angelo, Antonio Fundarò, Alessandro Longo e Benedetto Vesco. Il meno presente? Rosario Dario Pirrone con la miseria di appena 3 presenze e 182 euro di indennità ma si tratta davvero di un’eccezione perché tutti gli altri consiglieri hanno raggiunto la doppia cifra, cioè almeno le 10 presenze. Oggi questi gettoni di presenza appesantiscono il bilancio comunale per effetto di una decisione che risale al 2002. In sostanza nel dicembre di quell’anno il consiglio comunale deliberò di aumentarsi il gettone da 53 a ben 80 euro, con una impennata quindi del 75 per cento. Decisione questa che continua quindi a incidere pesantemente: infatti, nonostante nel corso degli anni questi emolumenti sono stati via via diminuiti, si è arrivati ad un singolo gettone che oggi è pari a 60,75 euro, comunque superiore sempre a quello fissato nel 2002.