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mercoledì, Maggio 7, 2025
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Più mezzi antincendio per il Monte Bonifato

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Nuovi uomini e mezzi sono entrati in azione nella zona anche in risposta alle sollecitazioni del Movimento Cinque Stelle. Il deputato Valentina Palmeri nei giorni scorsi aveva presentato una interpellanza all’Ars e scritto all’ispettorato ripartimentale delle Foreste di Trapani per sollecitare interventi urgenti con cui chiedeva di “attivarsi per tutelare il patrimonio naturalistico e storico della riserva naturale orientata Bosco d’Alcamo”, considerando che lo scorso 29 settembre, il monte è stato oggetto di un devastante attacco incendiario ad opera di ignoti che non solo hanno distrutto migliaia di alberi, ma hanno messo a repentaglio la vita dei proprietari delle abitazioni limitrofe all’area boschiva e creato enormi danni economici.

L’area boschiva in precedenza era stata teatro di numerosi e ripetuti principi di incendio che solo l’immediato intervento di mezzi aerei aveva impedito si trasformassero in ulteriori devastazioni.

Il potenziamento prevede l’attivazione di due servizi di guardiania fissa con quattro persone in totale nelle località Tre Noci a sud di Monte Bonifato e in localita Fastughera e il presidio dell’area da parte di una squadra, deonominata “jolly“, composta da cinque persone a bordo di un mezzo antincendio, le cui competenze sono estese all’intero distretto con particolare attenzione alla montagna alcamese.

La zona è inoltre presidiata da un’autobotte che staziona nella zona Ponte Bagni.

“Sono soddisfatta – afferma Valentina Palmeri – per il celere risultato ottenuto, soprattutto per il mezzo antincendio, prima esistente e poi stranamente rimosso. Lo stato di degrado in cui versa il Bosco d’Alcamo, comunque, non è più tollerabile“.

 

Marsala: falsi braccianti, scoperta truffa

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Tre sindacalisti sono stati arrestati dai finanzieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Marsala. Due sono residenti a Petrosino, uno a Marsala. Giacomo Passalacqua, Giacomo Abrignani, Piernicola Abrignani. Sono i responsabili di Acli e Cia di Marsala, con uffici in contrada Strasatti. Il titolare dell’azienda “cartiera” è Vincenzo Chirco, imprenditore defunto. L’accusa è di falso e truffa. Sono accusati di aver fatto da registi ad un giro, scoperto dalle indagini curate dal sostituto Scalabrini, che mirava a far percepire indennità di disoccupazione dall’Inps senza titolo ad alcuni lavoratori marsalesi. In particolare le indagini si sono concentrate su una ditta, che esisteva solo sulla carta che avrebbe garantito falsi posti di lavoro, ai quali seguivano false indennità di disoccupazione ad una ventina di persone, tutte indagate per falso e usurpazione.

Partinico: Consorzio bonifica, stop aumenti

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Stop all’aumento delle quote e pagamenti posticipati a settembre. Possono tirare un sospiro di sollievo gli agricoltori del partinicese a cui la Regione ha deciso di andare incontro per fronteggiare i problemi di partenza della stagione irrigua, iniziata oramai da un paio di mesi ma che non è per nulla decollata. Anzitutto è stato congelato l’aumento del 25 per cento del costo dell’acqua, deciso nel febbraio scorso dal governo regionale, che aveva portato da 12 a 15 centesimi l’acquisto per ogni singolo metro cubo. Contestualmente è stato anche sospeso il provvedimento che non permetteva agli agricoltori di mettersi in regola con le prenotazioni dell’acqua se morosi negli anni passati: “Molti non hanno ricevuto l’acqua e per questo non hanno pagato – sostiene l’assessore – per cui credo che sia giusto per il momento congelare questa decisione così come l’aumento del 25 per cento delle quote dell’acqua, che è stato depennato al momento”. A conti fatti gli agricoltori quindi si vedono eliminati gli aumenti che oscillavano dai 30 ai 100 euro per ogni ettaro coltivato, determinati ovviamente a seconda dei metri cubi consumati, dall’ampiezza dei terreni da coltivare e dal tipo di coltura. E c’è un’ulteriore novità in tal senso: gli agricoltori potranno prenotare sin da subito l’acqua necessaria per innaffiare le proprie colture e pagheranno soltanto a settembre: “Ci saranno nel frattempo dei controlli – sostiene Cartabellotta – per verificare se l’acqua sarà effettivamente erogata e solo dopo l’agricoltore pagherà se avrà effettivamente usufruito del servizio. Con nostro personale faremo dei sopralluoghi in tutti e 7 mila ettari di territorio irrigato per capire dove l’acqua è erogata, dal momento che molti appezzamenti di terreno non sono serviti a causa delle perdite nelle condotte. Chi non riceverà il servizio è giusto che non paghi”. Secondo i calcoli del Consorzio di bonifica Palermo 2, l’ente che gestisce l’erogazione idrica della diga Jato per le campagne del partinicese, le rotture alle condotte determinerebbero almeno un buon 40 per cento di terreni coltivati non raggiunti dal servizio.

Nella foto Dario Cartabellotta

Alcamo: Sp 47, accordo per la riapertura

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Ora è ufficiale la riapertura imminente della strada provinciale 47, che collega il centro urbano alcamese con Alcamo Marina e Castellammare del Golfo. La giunta guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre ha approvato la delibera di approvazione dello schema di accordo per il completamento dei lavori di pavimentazione stradale e collocamento della segnaletica stradale verticale ed orizzontale. Il Comune anticipa la somma necessaria per i lavori, per un totale di 45 mila euro, a titolo di anticipazione di spese in conto terzi. Quindi successivamente la Provincia restituirà questa somma, essendo titolare dell’arteria. Per l’esattezza gli interventi sono programmati nel tratto che si estende dal chilometro 4+900 al chilometro 5+200, interessato dai lavori perché ritenuto poco sicuro al transito veicolare e pedonale. A questa intesa si è arrivati a seguito di un vertice in prefettura a Trapani, richiesto dal Comune di Alcamo che ha fatto presente la necessità di riaprire il transito veicolare della Sp 47 perché ritenuta strada essenziale nel periodo estivo, percorsa nei mesi di luglio e agosto da migliaia di auto. Lo schema di accordo si è reso necessario a seguito del contenzioso tra la Provincia ed il Comune sorto dopo il perdurare dell’interruzione della strada. Oramai da più di un mese i lavori erano stati quasi del tutto completati ma la ditta aveva deciso di sospendere tutto perché non avrebbe ricevuto l’ultima tranche dei fondi dalla Provincia che a sua volta è rimasta a secco di liquidità per evitare il rischio dello sforamento del Patto di stabilità. Quindi, di fatto, l’arteria è quasi completa ma “congelata”: manca per l’appunto qualche piccolo ritocco e soprattutto il collaudo per sancire la riapertura in sicurezza. Il primo cittadino aveva deciso con un’ordinanza di riaprire la strada completando i lavori a spese del Comune con rivalsa successivamente sul bilancio della Provincia ma erano stati frapposti dallo stesso governo di Palazzo D’Alì degli impedimenti di carattere tecnico-burocratico che sono stati risolti con il vertice in prefettura.

Torna “Busiate Buseto”

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Dal 25 al 28 luglio si alzerà il sipario su “Busiate Buseto”, tradizionale appuntamento enogastronomico e culturale, con la “XVIII Mostra Mercato” e la “VI Sagra della Busiata”, a Buseto Palizzolo. Una magnifica location agreste, immersa tra uliveti, vigneti, frutteti e campi di grano, farà da cornice all’evento dedicato alla “busiata” un noto formato di pasta fresca locale. Massaie e ristoratori si cimenteranno nell’antica pratica di preparazione delle “busiate”. Secondo l’usanza tradizionale si impasterà la pasta manualmente, e poi, con il “buso” – stelo proveniente dal grano – verrà arrotolata ad arte per dare ad ogni singolo filo la classica forma della “busiata”. Uno strumento “povero”, ma indispensabile per preparare questa prelibata pasta che si sposa con una varietà innumerevole di salse tipiche della gastronomia trapanese. Tanti gli appuntamenti nell’appuntamento: un convegno all’interno del “Centro di accoglienza ed informazione enoturistica”; ovviamente non potranno mancare le degustazioni di busiate in tutte le sue possibili versioni: al pesto alla trapanese, con ragù di carni locali, con funghi autoctoni raccolti nel vicino Bosco di Scorace, tutto innaffiato da vini siciliani; e poi ancora spettacoli dal vivo e momenti di folklore. La Mostra Mercato sull’artigianato, in cui saranno presenti numerosi espositori, darà vita ad una riscoperta dei mestieri e delle arti di una volta, con artigiani, scultori, inventori, creatori, collezionisti. L’evento si svolgerà in piazza “G. Falcone” perfetta agorà per le occasioni di festa come “Busiate Buseto”, fatta di sapori, valorizzazione e promozione del territorio e della cultura agricola, delle tradizioni locali, artigianato, momenti di approfondimento e spettacoli. L’evento è organizzato dal Comune di Buseto Palizzolo in collaborazione con la Regione Siciliana Assessorato Risorse Alimentari e Agricole – Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo – Provincia Regionale di Trapani – Associazione Pro Loco Buseto Palizzolo.

Gli alloggi popolari in vendita

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La Regione ha avviato le procedure per la vendita del patrimonio di edilizia popolare presente in Sicilia. Per il momento dunque non si seguiranno i piani di vendita a suo tempo formati e che escludevano alcuni alloggi dalla cessione in proprietà agli aventi diritto. Oggi l’intero patrimonio di case popolari può essere venduto. Moltissimi gli inquilini interessati. In provincia di Trapani cedibili a riscatto sono circa 5 mila alloggi popolari. Operativamente i compiti di vendita sono stati affidati agli Istituti Autonomi Case Popolari, quali enti gestori. Anche in provincia di Trapani, quindi, lo Iacp ha dato il via ai relativi iter. Altra novità è la previsione contenuta nella legge regionale numero 9 approvata dall’Ars lo scorso 15 maggio che le vendite debbono definirsi entro l’arco dei 180 giorni dall’entrata in vigore della norma; insomma, sono previste procedure molto snelle senza lungaggini e perdite di tempo. Inoltre, i riscatti degli alloggi possono essere definiti con pagamento rateale del prezzo di vendita. Gli assegnatari di alloggi popolari possono già da adesso presentare allo Iacp domanda per l’acquisto della casa. La possibilità di acquisto dell’abitazione è anche estesa agli occupanti di alloggi a qualsiasi titolo alla data del 31 dicembre 2001. Pertanto anche gli occupanti abusivi. In questi giorni lo Iacp di Trapani ha avviato una ricognizione circa i soggetti che sono occupanti, assegnatari o meno, di alloggi popolari proprio per preparare gli uffici alla ricezione delle domande. “Si tratta – dice il commissario ad acta dell’ente Rosanna Conti – di una rilevante novità che riconosce uno dei maggiori diritti rivendicati dai nuclei familiari e dai ceti meno abbienti e cioè quello ad avere diritto alla casa”. “L’ente da anni lavora e opera per garantire, pur nella limitatezza degli stanziamenti che si è consolidata negli ultimi anni, il diritto di tanti ad avere un tetto sotto cui stare in regime di locazione, adesso – prosegue Rosanna Conti – con questa opportunità legislativa che si è determinata viene data possibilità ad avere accesso al mercato per l’acquisto della casa assegnata o comunque occupata”.

Gli interessati possono rivolgersi, tutti i giorni della settimana escluso il sabato, allo Iacp, ufficio relazioni con il pubblico, che si trova al piano terra della sede dell’Istituto in piazzale Falcone e Borsellino a Trapani, quartiere Portici, ed è aperto al pubblico il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 e nei pomeriggi di martedì e giovedì dalle 16 alle 17,30. A disposizione degli inquilini anche il servizio Inquilinato, nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 e il martedì pomeriggio dalle 16 alle 17,30.

Coltiva canapa indiana sul balcone, denunciato

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I Carabinieri della Compagnia di Partinico, hanno denunciato V. T., un partinicese di 37 anni, per coltivazione di sostanze stupefacenti.

I militari, grazie ad una perquisizione presso l’abitazione dell’uomo, hanno rinvenuto, due piante verdi di cannabis indica, alte circa 80 cm, ed alcune foglie secche della stessa pianta, all’interno di due secchi in plastica posti sul balcone della camera da letto.

Il 37enne è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e le piante di canapa indiana poste sotto sequestro per le analisi di laboratorio.

Partinico: stradella Esa, allarme diossina?

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La stradella Esa a Partinico torna ad essere al centro delle cronache dei raid incendiari. Tristemente conosciuta in città perché perennemente inondata dai rifiuti, tanto da essere considerata una vera e propria bomba ecologica, ieri sera è scoppiato un rogo che ha praticamente aggredito l’immensa distesa di immondizia, tanto da creare dense nubi nere che hanno avvolto buona parte dell’area circostante che si trova all’estrema periferia, vicino al mercato ortofrutticolo, ben visibili da ogni punto del territorio partinicese. Le fiamme sono esplose intorno alle 20,30 e ci sono volute oltre due ore ai vigili del fuoco del locale distaccamento, intervenuti sul posto dietro segnalazione di alcuni residenti e automobilisti in transito, per domare le fiamme. Da valutare quali sono state le conseguenze di questo incendio: infatti, come appurato dai pompieri, ad andare in fumo non solo semplici sacchetti di immondizia ma anche rifiuti pericolosissimi per la salute dell’uomo come copertoni esausti di auto ed eternit, classificati come rifiuti speciali. Certi rifiuti pericolosi, se dati alle fiamme, possono sprigionare la diossina, particelle pericolosissime che si spargono nell’aria e che se in alta concentrazione possono anche provocare effetti cancerogeni per l’organismo umano e animale: sono comunque molecole tossiche, persistenti, non facilmente biodegradabili, particolarmente accumulabili nella catena alimentare e con lunghissima emivita negli organismi coinvolti. Purtroppo la stradella Esa è da sempre una enorme discarica a cielo aperto e tra l’altro si trova in una zona che, seppur periferica, si è nell’ultimo ventennio espansa dal punto di vista abitativo. Per cui molti nuclei familiari sono esposti a queste radiazioni inquinanti nelle immediate vicinanze. Da considerare che più volte il Comune, pur non essendo proprietario dell’arteria, ha fatto ripulire e bonificare l’area, addirittura facendola anche recintare. Ma dopo poco tempo il problema dell’abbandono indiscriminato di rifiuti si è riproposto, tanto da far sollevare le proteste dei cittadini e delle associazioni ambientaliste. Ora è da tempo che quest’area, anche per via delle difficoltà finanziarie dell’Ato rifiuti Palermo 1, non viene più ripulita tanto da essere diventata un’enorme discarica a cielo aperto. Neanche un anno fa Rifondazione comunista chiese proprio al Comune, all’Asp e alla Regione che si intervenisse per programmare una nuova bonifica che però non è mai avvenuta.

Arriva l’estate, i Carabinieri di Castelvetrano intensificano i controlli

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Particolare attenzione è rivolta alla vigilanza sulla “movida”, soprattutto nel weekend, per prevenire gli incidenti dovuti all’uso di sostanze stupefacenti o all’utilizzo smodato di bevande alcoliche. Necessario, dunque, il ricorso al cosiddetto “alcol test”, che consente di verificare la presenza e la quantità – in grammi per litro – di alcool nel sangue, che non deve superare il limite di 0,5 g/l.

Nel corso dei recenti controlli, effettuati a Castelvetrano e a Marinella di Selinunte, è scattata una denuncia nei confronti di un uomo incensurato di Partanna, colto in piena notte in evidente stato di ebbrezza alla guida della propria auto. Il tasso alcolemico era talmente elevato che i militari hanno dovuto procedere alla confisca dell’auto, oltre che al ritiro della patente di guida finalizzato alla sospensione. Anche un giovane castelvetranese neopatentato si è visto ritirare la propria patente di guida poiché colto al volante della propria auto dopo aver fatto uso eccessivo di bevande alcoliche. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile e della stazione carabinieri di Marinella hanno disposto il fermo amministrativo del veicolo, oltre a comminare al giovane incensurato una sanzione amministrativa di circa 500 euro e a decurtargli 20 punti dalla patente.

Durante lo scorso fine settimana sono stati complessivamente controllati circa 170 veicoli e quasi 200 persone. Tra queste, i militari della Stazione di Partanna hanno denunciato un partannese incensurato per porto illegale di armi. Lo stesso è stato infatti sorpreso a bordo della propria autovettura in possesso di un grosso coltello a serramanico, di cui è vietato in modo assoluto il porto. L’arma è stata sequestrata e l’uomo è stato pertanto denunciato in stato di libertà.

I controlli alla circolazione stradale, insieme ai consueti servizi di vigilanza del territorio, continueranno ad essere rafforzati per tutto il periodo estivo e saranno svolti su tutto il territorio di competenza della Compagnia Carabinieri di Castelvetrano, che comprende, oltre al comune di Castelvetrano ed alle sue frazioni, anche i comuni di Partanna, Santa Ninfa, Gibellina, Salaparuta e Poggioreale. L’intento è quello di garantire la sicurezza stradale, visto l’aumento del traffico dovuto all’afflusso ed al deflusso di turisti e cittadini locali, e l’adeguata vigilanza sul sereno svolgimento della vita serale e notturna, con particolare attenzione agli esercizi pubblici che somministrano bevande alcoliche.

 

 

 

Droga, patto tra mandamenti nel trapanese

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Il fiuto investigativo della procura di Trapani ha trovato conferme nell’operazione antimafia all’alba di oggi a Palermo che ha sgominato il clan mafioso del padrino emergente di Cosa nostra, Alessandro D’Ambrogio. Le cosche di Palermo e Trapani da tempo collaborano e di spartiscono gli affari, quasi a creare un cartello della criminalità organizzata della Sicilia Occidentale. L’inchiesta di oggi, che ha portato in carcere 30 tra boss e affiliati, ha sgomberato il campo da ogni dubbio: la cosca trapanese e quella palermitana avevano stretto un’intesa per gestire il traffico di droga. Per l’esattezza la famiglia palermitana di Porta Nuova aveva trovato l’appoggio logistico dei mandamenti di Marsala e Mazara Del Vallo. Gli investigatori parlano di “patto di ferro” che D’Ambrogio aveva siglato con Salvatore Asaro nel mazarese e Umberto Sisia nel marsalese, due uomini di spicco dei rispettivi clan nel trapanese. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Caterina Malagoli. Il capitolo droga, che vede coinvolto per l’appunto il trapanese, è affidato all’aggiunto Teresa Principato. Dal mandamento di Porta Nuova, di cui era il signore incontrastato, D’Ambrogio era riuscito a conquistarsi rispetto e considerazione spingendosi da un lato fino in corso dei Mille e a Brancaccio e dell’altro a Pagliarelli e Uditore. La gente arrivava in processione nella sua agenzia di pompe funebri nel popolare quartiere di Ballarò. Per vendere lo sfincione alla festa rionale, per piazzare il banchetto con le sigarette di contrabbando, per recuperare il bottino di un furto. Per ogni cosa serviva il benestare di D’Ambrogio che ha costruito il consenso sociale sfruttando la miseria, culturale ed economica, nella zone popolari del centro di Palermo. Il mandamento di Porta Nuova, storicamente uno dei più potenti della città di Palermo, comprende le famiglie mafiose di Palermo Centro, Borgo Vecchio e della stessa Porta Nuova. Ingloba anche i tre mercati della città: Capo, Vucciria e Ballarò. E lambisce parte della Zisa. Dopo l’arresto di Tommaso Di Giovanni, il macellaio di via Silvio Pellico, e di Nicola Milano, lo scettro è passato a D’Ambrogio che in carcere vi ha già trascorso un decennio. Dal 2011 era di nuovo in libertà. E tutti sapevano che sarebbe diventato il capo. Al suo fianco D’Ambrogio avrebbe chiamato Antonino Ciresi, l’anziano boss finito nei guai per l’estorsione ai danni dello chef Natale Giunta, a cui avrebbe affidato il compito di dirigere la famiglia di Borgo Vecchio e di raccogliere il pizzo. Conciliante con i suoi affiliati, ma deciso con le vittime del racket. Al titolare di un disco pub di Isola delle femmine, convocato in una magazzino nella zona di corso Olivuzza, D’Ambrogio strinse le mani al collo e disse: “Stai attento a come ti muovi altrimenti ti butto sugli scogli a te e ai tuoi figli”. Il pizzo in quell’occasione è stato di 70 mila euro.

Nella foto Salvatore Asaro

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