Badanti derubavano gli anziani

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Un fenomeno in continua ascesa, in Italia, quello del ricorso alle badanti, ormai diventate preziose e pressoché insostituibili in molte famiglie, per assistere gli anziani quando non sono più autosufficienti. E fortunatamente, nella maggior parte dei casi l’incarico viene svolto da queste nuove figure professionali con impegno e dedizione, ma non mancano i casi eclatanti in cui queste assistenti approfittano meschinamente delle persone indifese di cui dovrebbero prendersi cura. Questa volta a farne le spese quattro ultraottuagenari che con estrema fiducia avevano accolto in casa le badanti – una italiana e una di origine romena – per farsi accudire. Le premurose attenzioni delle badanti nei confronti dei vecchietti celavano ben altri scopi: l’obiettivo era quello di impossessarsi dei gioielli in oro che questi custodivano all’interno delle loro abitazioni. I furti, ripetuti nel tempo per non destare particolari sospetti, erano facili e senza rischi. Le badanti, infatti, godendo della assoluta fiducia dei parenti delle persone anziane che erano state loro affidate, avevano piena libertà di accesso e movimento nelle case. Gli ammanchi sarebbero persino rimasti impuniti se le badanti non avessero intensificato via via i furti incominciando così a destare i primi sospetti da parte dei parenti delle loro ignare vittime. Non potevano certamente passare a lungo inosservate le continue sparizioni di anelli, collane, bracciali, orecchini, orologi, penne in oro, spille, frutto di anni di risparmi, ma soprattutto dal grande valore affettivo. Scattata così la denuncia ai Carabinieri di Trapani, è iniziata l’indagine culminata in due distinte perquisizioni presso le abitazioni delle badanti trapanesi, G.G. di 46 anni, e di S.M romena 41enne. Nel corso dell’operazione sono stati recuperati oggetti in oro del valore di circa 25mila euro. Dopo l’iniziale reticenza, le donne hanno confessato: una di loro ha dichiarato ai militari di aver agito perché era ormai schiava del gioco d’azzardo: i soldi le servivano per le continue “puntate” alla sala bingo che non riusciva a fare a meno di frequentare. Grande è stata la gioia delle vittime che si sono viste restituire i loro preziosi, un insostituibile patrimonio di ricordi e affetti che probabilmente disperavano di poter recuperare.