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lunedì, Giugno 9, 2025
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Alcamo: Itc, gli studenti del “futuro”

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Lottare contro la crisi si può. A darne dimostrazioni diversi giovani imprenditori alcamesi, affermati nel mondo del lavoro che sono diventati un esempio per chi si sta diplomando. Un esempio portato concretamente sul campo dall’istituto tecnico “Girolamo Caruso” di Alcamo che ieri ha chiuso con una grande manifestazione, inserita all’interno dell’open day, nel corso della quale i giovani diplomati dello stesso istituto hanno raccontato la loro esperienza di successo nel mondo del lavoro, passando quindi simbolicamente il testimone a chi si è appena diplomato nell’anno scolastico trascorso. Ad implementare questa iniziativa la presenza degli ordini professionali:

L’Ordine dei Commercialisti di Trapani, a tal proposito, sta portando avanti un’importante iniziativa che sia in grado di ampliare e potenziare la conoscenza dei neodiplomati.

L’istituto alcamese, proprio sul fronte dell’implementazione delle competenze, ha coinvolto gli studenti più meritevoli in un progetto di marketing, in collaborazione con la società di consulenza Abc srl, attraverso la somministrazione di 1.300 questionari per conto della nota parrucchieria “Coppola”. Una sinergia nata con l’intento di avvicinare i giovani all’artigianato, visto come sbocco lavorativo:

Alla fine di questa fase formativa in tre hanno vinto una borsa di studio: prima classificata Choma Lamberti, che ha vinto un premio di mille euro, secondo e terzo posto per Luigi Amato e Sergio Amato a cui sono andati 150 euro a testa. L’istituto tecnico inoltre si è tuffato in un atrio progetto, in collaborazione con associazioni, Banca don Rizzo e Sovrintendenza ai Beni culturali, in cui i ragazzi saranno impegnati nella conoscenza del patrimonio storico-culturale nel corso del quale si dovranno studiare forme di sbocchi lavorativi specifici per il territorio alcamese. Il tecnico resta comunque sempre una meta ambita per chi vuole trovare sbocchi lavorativi:

Alla fine per gli studenti anche il simbolico lancio del tocco, sulle orme delle grandi tradizioni americane

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Morte Bongiorno: fu asfissia o infarto?

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La Corte d’Assise di Trapani ha disposto ieri una perizia per accertare se Giuseppe Bongiorno, l’anziano morto il 19 febbraio di due anni fa a Castellammare del Golfo, fu vittima di un infarto. Del delitto è chiamato a rispondere il 23enne Florian Valentin Bucur, accusato di avere agito con un connazionale, minorenne all’epoca dei fatti, giudicato separatamente. Bucur, nato in Romania, ma domiciliato ad Alcamo, fu raggiunto nel Paese d’origine, dove si era rifugiato dopo l’omicidio, da un mandato di arresto europeo emesso dal gip del Tribunale di Trapani. Dalle indagini emerse che il pensionato coltivava varie frequentazioni con cittadini rumeni, domiciliati tra Alcamo e Castellammare, con i quali verosimilmente consumava rapporti sessuali dietro corresponsione di somme di denaro o beni di valore, come telefonini e orologi. Secondo la ricostruzione fatta in un primo momento dagli investigatori si ipotizzava che Bongiorno fosse stato strangolato durante un rapporto sessuale proprio con Bucur, il quale, con l’aiuto del minorenne avrebbe legato l’anziano alle mani e ai piedi e con un filo elettrico al collo. Secondo i medici legali però l’anziano sarebbe deceduto, per infarto, prima che il processo di asfissia arrivasse a compimento. I giudici hanno quindi deciso di chiarire la causa della morte incaricando due periti, i professori Paolo Procaccianti ed Emiliano Maresi, dell’Istituto di medicina legale di Palermo, di effettuare dei nuovi esami. La prossima udienza è prevista per il 28 febbraio.

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Decreto ZFU: agevolazioni anche a Trapani, Erice e C/vetrano

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Esenzioni fiscali e contributive a sostegno delle micro e piccole imprese localizzate nelle Zone Franche Urbane (ZFU) della Regione Siciliana. Le risorse disponibili sono pari a circa 182 milioni di euro. Una boccata di ossigeno per gli imprenditori siciliani, alle prese con una crisi sempre più schiacciante. Le istanze di accesso alle agevolazioni potranno essere presentate dalle ore 12:00 del 5 marzo 2014 e fino alle ore 12:00 del 23 maggio 2014, esclusivamente tramite una procedura telematica accessibile sul sito http://www.sviluppoeconomico.gov.it/: occorre procedere alla registrazione e seguire la procedura guidata di compilazione dell’istanza. Le agevolazioni saranno concesse secondo i criteri, i limiti e le modalità previsti dal decreto interministeriale del 10 aprile 2013 e nella misura massima, in ogni caso, di 200.000 euro per ciascun beneficiario. Non è stato comunque adottato un sistema a sportello e quindi l’ordine temporale di presentazione delle istanze non determina alcun vantaggio né penalizzazione nell’iter di trattamento delle stesse. Ai fini dell’attribuzione delle agevolazioni, le istanze presentate nel primo giorno utile saranno dunque trattate alla stessa stregua di quelle presentate fino all’ultimo giorno.

“Esprimo grande soddisfazione per l’adozione del provvedimento che assume un valore importantissimo per le micro e piccole imprese in un momento in cui la elevata pressione fiscale e la crisi di liquidità costituiscono una seria emergenza” ha commentato l’assessore regionale alle Attività produttive Linda Vancheri. L’intervento, riguarda, in particolare le imprese di micro e piccola dimensione localizzate nelle Zone franche urbane di Aci Catena, Acireale, Bagheria, Barcellona Pozzo di Gotto, Castelvetrano, Catania, Enna, Erice, Gela, Giarre, Lampedusa e Linosa, Messina, Palermo (Porto), Palermo (Brancaccio), Sciacca, Termini Imerese, Trapani e Vittoria. “Il decreto del ministero dello Sviluppo economico, con il quale è stato adottato il bando per attuare interventi a favore delle micro e piccole imprese nelle Zone franche urbane siciliane- ha dichiarato la senatrice Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo economico -, premia l’impegno e l’attenzione di una classe politica che lavora per il rilancio dell’economia della Sicilia. Si tratta di un provvedimento strategico che darà un contributo decisivo per sostenere lo sviluppo del nostro tessuto industriale. E’ una sfida che, quindi, giunge al suo compimento, ingaggiata nel 2012, e che offrirà al mondo delle imprese opportunità concrete per investire sul territorio”.

Al riguardo Girolamo Fazio, ex sindaco di Trapani, oggi capogruppo consiliare di “Uniti per il Futuro”, dichiara: “È la naturale conclusione di un percorso, irto di ostacoli e travagliato, avviato a suo tempo dalla amministrazione comunale che ho avuto l’onore e l’onere di presiedere da Sindaco».

“Auspico – continua Fazio che questo strumento, oggi nelle mani dell’amministrazione Damiano, che dovrà seguirne la fase operativa, possa essere strumento di sviluppo per le imprese trapanesi che vorranno investire e di sostegno alla economia del capoluogo”.

“La ZFU è uno strumento, importantissimo – continua il capogruppo di Uniti per il Futuro –, che però ha bisogno, come ogni altra iniziativa di essere sostenuta con efficienza amministrativa e lungimiranza politica. Per parte nostra, per il ruolo che ci compete, e per coerenza con le scelte amministrative del passato che ci hanno visto protagonisti insieme ad altre città, anche metropolitane e con infrastrutture economiche di gran lunga superiori alle nostre, appoggeremo ogni iniziativa che andrà in direzione del sostegno allo sviluppo economico di Trapani attraverso gli strumenti della ZFU, ma non rinunceremo alle nostre prerogative di stimolo e controllo se dovessimo ravvisare da parte della odierna amministrazione comunale rallentamenti o passi esitanti nella direzione segnata dal provvedimento del Ministero”.

“Grande soddisfazione esprimiamo non solo per l’inserimento di Trapani tra le ZFU ma anche del vicino comune di Erice– conclude Fazio –, ulteriore dimostrazione di come all’unico tessuto urbano è sovrapponibile un unico tessuto economico ed analoghe direttrici di sviluppo”.

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Un film a Levanzo: la produzione cerca collaboratori

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L’isola di Levanzo, la più piccola dell’arcipelago delle Egadi, con suggestive e appartate spiaggette di sassi e sabbia, e un itinerario archeologico-subacqueo assolutamente allettante, sarà la location del lungometraggio “7 Days”. Levanzo è stata, infatti, prescelta, per un film da girare nei mesi di maggio e giugno, da una produzione italo-svizzera. L’iniziativa verrà illustrata mercoledì 5 febbraio alle 16.30 presso il centro sociale dell’isola, dal regista Rolando Colla, dal sindaco, Giuseppe Pagoto e dai rappresentanti della produzione, alla cittadinanza e a tutte le persone interessate a un’eventuale collaborazione, anche come figuranti.

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Trapani: Birgi, Ryanair rimane

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Ryanair continuerà a volare da e per Trapani. L’Airgest, che gestisce l’aeroporto di Birgi, ha siglato a Roma il nuovo contratto triennale con la compagnia irlandese. Il costo dell’operazione si aggira sui 7 milioni di euro l’anno. Contestualmente, la Camera di commercio trapanese, garante dell’accordo di co-marketing tra i Comuni della provincia, ha firmato con la società Ams l’intesa per i servizi di marketing e promozione del territorio, con un impegno finanziario di 1,9 milioni di euro, che dovrebbe essere formalizzato tra 8 giorni dopo alcuni mesi di trattative serrate condotte dalla Prefettura. La firma conferma l’interesse di Ryanair sulla Sicilia tanto che cerca 1.460 giovani da impiegare presso l’Isola. Una pioggia di assunzioni legata all’apertura di undici nuove rotte. L’intesa sull’azione di co-marketing ha aperto le porte a quella più complessiva tra l’Airgest e la Ryanair. “L’aeroporto di Birgi – afferma il deputato regionale trapanese Mimmo Turano – ha una nuova occasione di rilancio e di crescita che dovrà essere sfruttata al meglio. La firma dell’intesa per l’azione di co-marketing e la rinnovata collaborazione con Ryanair sono strumenti fondamentali per costruire una nuova fase di sviluppo per il nostro territorio”. Il parlamentare regionale rivendica il lavoro che è stato fatto in questi anni e che l’ha visto in prima linea da presidente della Provincia: “Arriva al termine, con le firme sui contratti, un lavoro che ha avuto la Provincia – precisa Turano – come sostegno e garanzia per la difesa dello scalo. Il ruolo della parte pubblica è stato determinante e di qualità. L’azione di co-marketing deve dare ai Comuni l’opportunità di essere protagonisti del potenziamento di Birgi”. Ora però alla Ryanair ed all’Airgest tocca la responsabilità di concordare una programmazione delle attività aeroportuali che abbia un disegno strategico ben definito. L’accordo per il rilancio dell’aeroporto di Birgi soddisfa anche il sindaco di Marsala Giulia Adamo che pone però alcuni paletti: “L’aeroporto è di tutti – precisa -. Non è proprietà di qualcuno e, pertanto, non può chiudersi alle legittime richieste dei Comuni che vogliono creare opportunità di sviluppo e promozione turistica. Marsala, ad esempio, aspetta ancora un parere regionale per mettere a regime il servizio taxi con l’aerostazione. In più, si dibatte ancora sulla questione del cambio della denominazione, non considerando che è Trapani-Marsala il vero brand da adottare subito nell’interesse del territorio”. “Nei prossimi giorni – precisa invece il presidente della camera di Commercio di Trapani, Pino Pace – verrà convocata la prima Assemblea dei Comuni sottoscrittori per la definizione e per la gestione dell’attività di co-marketing”. La permanenza di Ryanair era stata messa in dubbio dalla liquidazione della Provincia, che aveva il 49 per cento delle quote azionarie dell’Airgest, la società di gestione dello scalo trapanese. A sostituirsi finanziariamente sono stati la Regione  e i Comuni che insieme hanno stanziato all’incirca 4 milioni di euro.

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C/mmare del Golfo: Evasori Ici, giro di vite. Stangate anche ad Alcamo

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Parte la controffensiva del Comune di Castellammare del golfo contro gli evasori fiscali. Con il supporto di Equitalia, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Coppola, sta provvedendo al recupero delle somme dell’oramai defunta Ici, l’imposta comunale sugli immobili oggi sostituita dall’Imu, per un ammonta di quasi 400 mila euro. Si tratta di ruoli che saranno riscossi per gli anni 2005, 2006 e 2007. Un’accelerazione decisa per evitare che questi crediti vantati dal Comune possano andare in prescrizione e soprattutto per dare seguito alle prescrizioni imposte dalla Corte dei conti nella recente relazione sullo stato di salute delle finanze dell’ente che ha rilevato come per l’appunto ci sia al Comune castellammarese un recupero dei crediti molto lento e poco incisivo. I cittadini a cui sono arrivate le cartelle esattoriali avranno al possibilità di avere una, se così si può definire, mini sanatoria. Nel senso che se pagheranno entro 60 giorni dall’avvenuta notifica della cartella esattoriale da parte di Equitalia dovranno corrispondere soltanto un 3,65 per cento di interessi quale aggio da pagare alla società di riscossione, viceversa superato queste termine la percentuale si innalzerà parecchio. Ci sarà una vera e propria riscossione coattiva, quindi con eventuali ganasce fiscali e pignoramenti consequenziali in caso di reiterato mancato pagamento. Da questo complessivo accertamento il Comune dovrà corrispondere invece ad Equitalia, se gli incassi dovessero essere al 100 per cento, all’incirca 10 mila euro. Sulla stessa lunghezza d’onda si è mosso anche il vicino Comune di Alcamo, nei mesi scorsi. Sarebbero stati ben 540 i contribuenti accertati che dal 2006 al 2011 non hanno pagato l’Ici. La scoperta degli evasori è stata fatta dal Servizio Entrate Tributarie-Ufficio Ici nel corso dell’anno 2012. In pratica un’apposita squadra ha provveduto alle attività di controllo e accertamento relative all’Ici per le annualità di imposta dal 2006 al 2011 con l’emissione per l’appunto di 540 avvisi. Dopo la messa in mora in 150 non hanno provveduto a pagare quanto accertato. Il Comune adesso ha deciso di far scattare il piano B: in pratica se con le buone non si riesce nell’obiettivo si deve procedere con le cattive. E così, sfruttando una ben precisa norma nazionale, sono scattate le modalità di riscossione coattive mediante ruolo, con la maggiorazione degli interessi a partire dalla scadenza dell’avviso alla data di riscossione. Gli accertamenti di evasione ad Alcamo sono via via cresciuti di anno in anno: si va dagli appena 71 euro del 2007 ai 394 mila del 2011, ultimo anno di accertamento. Non tutti e 516 mila euro entreranno nelle casse del Comune. Infatti l’attività degli Agenti della riscossione sarà remunerata con un aggio pari al 9 per cento delle somme iscritte a ruolo e dei relativi interessi di mora, che è a carico del debitore nella misura del 4,65 per cento delle somme iscritte a ruolo, in caso di pagamento, entro il 60° giorno. In parole povere la mora raddoppierà per gli evasori nel caso in cui non pagheranno quanto dovuto entro due mesi dall’invio dell’avviso.

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Partinico, fuoco ad una falegnameria

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Preoccupante escalation di attentati incendiari a Partinico, l’ultimo proprio questa notte ai danni di una falegnameria di viale de Platani, nei pressi della distilleria Bertolino. Ad andare distrutti un macchinario e parte di suppellettili dei locali: solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco del locale, in collaborazione con una squadra proveniente da Palermo e di volontari di Carini, ha evitato danni ben peggiori. La falegnameria presa di mira è dell’imprenditore Simone Cucinella, che da il nome anche all’attività. L’allarme è scattato poco prima della 4 del mattino grazie ad una chiamata proveniente dalla distilleria Bertolino: immediato l’arrivo dei pompieri che hanno spento le fiamme, insieme anche agli stessi operai dell’industria, evitando che potessero propagarsi anche al vicino deposito di legname. Un disastro quindi evitato per un soffio. Sul posto i vigili del fuoco non hanno trovato elementi utili che possano con certezza condurre alla pista del dolo. Le indagini dei carabinieri della locale Compagnia, però, sarebbero indirizzate verso l’ipotesi dell’incendio doloso anche perché non sembrano esserci al contrario situazioni che abbaino potuto innescare accidentalmente il rogo. I carabinieri nella mattinata di oggi hanno effettuato altri rilievi alla ricerca di indizi utili all’indagine e in più hanno sentito il titolare della falegnameria, le cui dichiarazioni sono state al momento secretate essendo le indagini in corso. Appare però evidente che a Partinico da qualche mese a questa parte si sta nuovamente alzando l’asticella della tensione, dopo un periodo di calma apparente almeno sul piano degli attentati con il fuoco. Appena tre giorni fa ad andare a fuoco è stato il laboratorio dolciario delle “Goloserie di Bono”, e ancora 48 ore prima un altro incendio era scoppiato nei locali attigui ad un altro bar di proprietà sempre dei Bono, in Corso dei Mille a due passi da Piazza Duomo. E ancora altri incendi hanno riguardato auto e abitazioni soltanto in questo primo scorcio del 2014. Lo scorso anno invece si sono contati una trentina di incendi dolosi accertati ad auto e immobili, decine di furti, scippi e rapine, alcune anche violente, ed ancora raid vandalici, una vera e propria escalation di episodi di microcriminalità. Sensazione più che palpabile anche per i cittadini e raccolta dal consiglio comunale che ha chiesto a gran voce la convocazione in città del comitato per l’ordine e la sicurezza della prefettura di Palermo. Ad avanzare ufficialmente l’istanza sono stati nei gironi scorsi i consiglieri Mauro Lo Baido e Totò Rappa i quali hanno sollecitato espressamente il sindaco Salvo Lo Biundo a richiedere la convocazione dell’organismo. Un sicuro deterrente per la criminalità potrebbe essere la videosorveglianza, progetto messo a punto proprio da Lo Baido negli anni passati, quando ricopriva l’incarico di consulente del sindaco, e dato in appalto in questi giorni dal Comune. In tutto sono previste le installazioni di 34 telecamere che permetteranno il monitoraggio a ciclo continuo di 20 o più siti sensibili in città. “Necessita però – aggiungono i due consiglieri – un’azione immediata e incisiva per garantire una maggiore sicurezza ai nostri cittadini”. Ecco perché Lo Baido e Rappa hanno chiesto al primo cittadino di sollecitare l’immediata convocazione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica al prefetto di Palermo.

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Lavoro, CISL: “Situazione esplosiva”

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La situazione del mercato del lavoro in Sicilia è “esplosiva”. La denuncia è della Cisl, che segnala il dramma sociale che sta vivendo l’isola e sottolinea “la grave inesistenza di un fondo regionale per il cofinanziamento degli ammortizzatori in deroga”. Al 31 dicembre, informa il sindacato, tra disoccupati e lavoratori in cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e in deroga), l’Inps ha erogato sostegni al reddito a ben 157.371 persone di cui 120.127 licenziate durante l’anno. Rispetto a tre mesi prima, l’incremento è stato di 21.960 unità sul primo fronte, di 12.582 sull’altro. In pratica, al 30 settembre il totale tra disoccupati e lavoratori in Cig, era di 135.411 persone. 9995 nella sola provincia di Trapani, diventati al 31 dicembre 13.250, ben 3255 unità in più. Risultano avere perso il lavoro, nell’arco dell’anno nell’intera regione, 107.545 persone. Così, l’economia arranca e a soffrire, secondo Giorgio Tessitore della segreteria regionale Cisl, sono soprattutto “le famiglie, in gran parte monoreddito, e migliaia di piccole e medie imprese costrette dalla crisi a chiudere o a licenziare”. La Cisl riprende le cifre del monitoraggio di ItaliaLavoro che rielabora dati Inps. E torna sui temi della legge regionale di Stabilità: “Non sappiamo ancora esattamente – afferma il sindacato – quante parti della Finanziaria regionale saranno impugnate dal Commissario dello Stato, essendo tante le norme a rischio perché illegittimamente inserite. Ma il fondo per il cofinanziamento degli ammortizzatori in deroga a favore delle persone maggiormente in difficoltà, che la Cisl ha richiesto pressantemente, avrebbe qualificato la legge, carente sia sul versante del risanamento economico che delle misure per lo sviluppo produttivo. È stato un errore non averlo previsto”. Riguardo al mercato del lavoro, il sindacato segnala che al 31 dicembre, nella regione, i lavoratori in disoccupazione ordinaria erano 40.259, 62.126 quelli in Aspi (l’ex disoccupazione ordinaria, dopo la riforma Fornero) e 17.742 quelli in mini Aspi. L’Assicurazione sociale per l’impiego (Aspi), al 30 settembre riguardava 48.993 persone, la mini Aspi 8.506. Dunque, l’ultimo trimestre 2013 ha visto lievitare, in Sicilia, sia i trattamenti per Aspi (+13.133 unità) che quelli per mini Aspi (+9.236). Inoltre, sottolinea la Cisl che al 31 dicembre hanno avuto la mobilità con indennità, 7.858 persone (8.184 al 30 settembre). Hanno ottenuto ammortizzatori in deroga, a fine 2013, 21.044 lavoratori (12.965 in Cig in deroga, 8.079 in mobilità in deroga). Al 30 settembre gli ammortizzatori in deroga riguardavano invece 11.530 persone. Così, il trattamento ha riportato il segno più per 9.514 unità. Rende ancora noto la Cisl che l’anno che s’è appena chiuso ha visto 5.612 dipendenti in Cig straordinaria, 2.548 in Cig ordinaria. E 182 in mobilità lunga. Insomma, “la situazione in Sicilia è sempre più pesante”, sostiene la Cisl. E se nel 2013 l’Inps ha erogato le indennità, “questo è stato possibile grazie ai 108 milioni del Piano di azione coesione approvato nel 2012 per iniziativa del ministro Barca, che ha accolto sollecitazioni e proposte Cisl e delle altre forze sociali”. E c’è di più, rimarca il sindacato. Per oltre ventimila persone la situazione diventerà ancora più drammatica nel 2014 “perché lo Stato ha ridotto drasticamente i finanziamenti alle Regioni per ammortizzatori in deroga e il governo siciliano, unico tra le regioni maggiormente colpite dalla crisi, malgrado le pressanti richieste Cisl, non ha ritenuto di inserire nella legge finanziaria il cofinanziamento per sostenere il reddito di chi, non avendo diritto ad altri ammortizzatori sociali, è destinato a restare senza alcun sostentamento economico”.

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Finanziaria, il Commissario la boccia e impugna quasi tutta

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Ogni anno è sempre la stessa storia solo chequest’anno di più. Il Commissario del Governo, Carmelo Aronica ha bocciato e impugnato ben il 70% degli articoli, 50, della Finanziaria della regione approvata tra proteste e litigi e polemiche lo scoro 15 gennaio.

Questa volta il Commissario c’è andato davvero pesante ma anche la reazione di Crocetta è stata pesante perchè ha parlato di crudeltà sociale operata dal Commissario. A Crocetta il Commissario ha bocciato quasi tutto, anche il bonus di 400 euro ai meno abbienti e alle coppie di fatto. ora crocetta andrà in ricorso alla Corte Cosotituzionale e alla Corte Europea. Bocciati quasi tutti gli articoli per mancanza di copertura finanziaria, i 15 miliardi di crediti a cui si era affidato Crocetta non sarebbero esigibili facilmnete, dice il Commissario. Niente da fare dunque per enti, associazioni e strutture di diversa natura che non potranno ne programmare la stagione, come i teatri e gli enti culturali, ne pagare gli impiegati. Bocciata anche la diminuizione delle royalties alle compagnie petrolifere dal 20 al 13 %.

Ogni anno è sempre così ma mai come questa volta il Commissario aveva in pratica bocciato e impugnato quasi tutta la finanziaria. Da vedere che tipo di iniziative ora prenderà la Presidenza della Regione.

 

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Isole ecologiche, a Marsala si ad Alcamo no

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Città a due velocità nei servizi della raccolta differenziata dei rifiuti e no. A Marsala si istituiscono sei isole ecologiche mentre ad Alcamo le isole ecologiche sono ferme da 2 anni. Ed è la stessa società, l’Aimeri, che gestisce le isole ecologiche ad Alcamo e Marsala.

Ad Alcamo si è arrivati alla diffida da parte del Sindaco Sebastiano Bonventre nei confronti dell’Aimeri che a sua volta da tempo risponde che il problema è un software da sistemare. Le isole ecologiche dovevno consentire ai cittadini di risparmiare conferendo essi stessi con una tesserina speciale distribuita dal Comune i rifiuti. Ma di isole ecologiche ad Alcamo funzionanti nemmeno una da due anni. A Marsala soddisfazione da parte del Sindaco Giulia Adamo. Le isole ecologiche sono state distribuite in varie parti della città

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