Partinico, fuoco ad una falegnameria

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Preoccupante escalation di attentati incendiari a Partinico, l’ultimo proprio questa notte ai danni di una falegnameria di viale de Platani, nei pressi della distilleria Bertolino. Ad andare distrutti un macchinario e parte di suppellettili dei locali: solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco del locale, in collaborazione con una squadra proveniente da Palermo e di volontari di Carini, ha evitato danni ben peggiori. La falegnameria presa di mira è dell’imprenditore Simone Cucinella, che da il nome anche all’attività. L’allarme è scattato poco prima della 4 del mattino grazie ad una chiamata proveniente dalla distilleria Bertolino: immediato l’arrivo dei pompieri che hanno spento le fiamme, insieme anche agli stessi operai dell’industria, evitando che potessero propagarsi anche al vicino deposito di legname. Un disastro quindi evitato per un soffio. Sul posto i vigili del fuoco non hanno trovato elementi utili che possano con certezza condurre alla pista del dolo. Le indagini dei carabinieri della locale Compagnia, però, sarebbero indirizzate verso l’ipotesi dell’incendio doloso anche perché non sembrano esserci al contrario situazioni che abbaino potuto innescare accidentalmente il rogo. I carabinieri nella mattinata di oggi hanno effettuato altri rilievi alla ricerca di indizi utili all’indagine e in più hanno sentito il titolare della falegnameria, le cui dichiarazioni sono state al momento secretate essendo le indagini in corso. Appare però evidente che a Partinico da qualche mese a questa parte si sta nuovamente alzando l’asticella della tensione, dopo un periodo di calma apparente almeno sul piano degli attentati con il fuoco. Appena tre giorni fa ad andare a fuoco è stato il laboratorio dolciario delle “Goloserie di Bono”, e ancora 48 ore prima un altro incendio era scoppiato nei locali attigui ad un altro bar di proprietà sempre dei Bono, in Corso dei Mille a due passi da Piazza Duomo. E ancora altri incendi hanno riguardato auto e abitazioni soltanto in questo primo scorcio del 2014. Lo scorso anno invece si sono contati una trentina di incendi dolosi accertati ad auto e immobili, decine di furti, scippi e rapine, alcune anche violente, ed ancora raid vandalici, una vera e propria escalation di episodi di microcriminalità. Sensazione più che palpabile anche per i cittadini e raccolta dal consiglio comunale che ha chiesto a gran voce la convocazione in città del comitato per l’ordine e la sicurezza della prefettura di Palermo. Ad avanzare ufficialmente l’istanza sono stati nei gironi scorsi i consiglieri Mauro Lo Baido e Totò Rappa i quali hanno sollecitato espressamente il sindaco Salvo Lo Biundo a richiedere la convocazione dell’organismo. Un sicuro deterrente per la criminalità potrebbe essere la videosorveglianza, progetto messo a punto proprio da Lo Baido negli anni passati, quando ricopriva l’incarico di consulente del sindaco, e dato in appalto in questi giorni dal Comune. In tutto sono previste le installazioni di 34 telecamere che permetteranno il monitoraggio a ciclo continuo di 20 o più siti sensibili in città. “Necessita però – aggiungono i due consiglieri – un’azione immediata e incisiva per garantire una maggiore sicurezza ai nostri cittadini”. Ecco perché Lo Baido e Rappa hanno chiesto al primo cittadino di sollecitare l’immediata convocazione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica al prefetto di Palermo.

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