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lunedì, Giugno 9, 2025
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Balestrate: Tares, la rivolta dei cittadini

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Il paese mostra i suoi muscoli al Comune. I cittadini non ci stanno di fronte alla stangata di rincari delle bollette Tares, la nuova tassa sui rifiuti, notificate in questi giorni. In tanti sono scesi in piazza Rettore Evola per esternare il proprio disappunto ed hanno firmato una petizione promossa da un comitato cittadino spontaneo: in tutto sono state raccolte 675 firme che saranno consegnate domani mattina all’ufficio protocollo del Comune. A dare vita a questo evento diversi cittadini che si dicono fuori da ogni logica partitica o associazionistica.  Secondo il comitato sarebbero state recapitate delle cartelle errate, con aumenti ingiustificati ben oltre quelli contemplati dall’entrata in vigore della Tares.

Il comitato cittadino balestratese in sostanza chiede un incontro urgente con il sindaco e l’amministrazione comunale con l’obiettivo proprio di interloquire e arginare questa emissione di cartelle pazze attraverso un riconteggio. Ci sono segnalazione di aumenti dell’imposta addirittura tre volte superiori rispetto allo scorso anno, mentre secondo quanto stabilito dal Comune il massimo aumento dovrebbe essere attorno al 121 per cento. “Mi prodigherò per incontrare il comitato – precisa il sindaco Totò Milazzo – per chiarire ogni aspetto. Escludo aumenti del 300 per cento, in questi casi c’è sicuramente un errore. A me comunque non risulta che ci siano stati errori dovuti all’ufficio o comunque di rilievo. Basta andare all’ufficio e far rilevare l’errore e sarà effettuato un ricalcolo. Comunque nel sito internet del Comune – chiarisce il primo cittadino – c’è un contatore molto semplice da usare per fare un calcolo della tassa”. A dare sostegno alla manifestazione il comitato cittadino di Alcamo, che ha in questi giorni protestato anche per l’emissione di bollette pazze da parte del Comune. Anche qui i cittadini rilevano errori nelle emissioni delle cartelle: hanno avuto modo di incontrare l’amministrazione ma il faccia a faccia non è stato esauriente:

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Alcamo, Bottino a secco

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Niente acqua dal Bottino di Alcamo dalla tarda mattinata di oggi. L’erogazione, come comunicato dal Comune, è stata interrotta a causa del collasso della condotta che approvvigiona il serbatoio della città, che eroga acqua potabile, dalla sorgente di contrada Dammusi. Immediato l’intervento dei tecnici del Comune e di una ditta specializzata esterna  che sta provvedendo da diverse ore alla riparazione. La rottura alla condotta è stata verosimilmente frutto dell’ennesima frana nei pressi di contrada Dammusi, con tonnellate di terra che si sono staccate dal costone riversandosi su un tratto di rete che ha ceduto a causa del peso. Immediato il sopralluogo dell’assessore ai Servizi manutentivi, Gino Paglino, che rassicura i cittadini “Si tratta di una piccola rottura che probabilmente sarà riparata in giornata – precisa -. Il nostro intervento e quello della ditta esterna è stato immediato e ci siamo resi conto che si tratta di una piccola rottura. Possibile che già in serata torni a sgorgare l’acqua dai rubinetti del Bottino”. Al di là di questo episodio di poco conto, comincia a serpeggiare le preoccupazioni per queste abbondanti piogge che rischiano di mettere costantemente ko la rete idrica. Le previsioni metereologiche , infatti, parlano di frequenti e incessanti precipitazioni nei giorni a venire, condizioni che per l’appunto potrebbero provocare altri smottamenti di terra che causano cedimenti della condotta. Dammusi garantisce all’incirca una quarantina di litri di acqua al secondo mentre la sorgente di Cannizzaro è la più preziosa per Alcamo: da qui arrivano all’incirca 50 litri di acqua al secondo, più della metà del fabbisogno giornaliero dell’intero territorio. Altri 10 litri invece sono garantiti dal dissalatore di Trapani. Da anni ci si interroga sulla necessità di provvedere ad una totale sostituzione della rete idrica ridotta oggi ad un vero e proprio colabrodo. Ma la cosa non è affatto facile: secondo una stima dei tecnici del Comune per la sostituzione servirebbero qualcosa come 2 milioni di euro, soldi di cui l’ente municipale, che da anni subisce continui tagli ai trasferimenti di Stato e Regione e recentemente ha anche sforato il patto di stabilità, non dispone in cassa. La condizione infrastrutturale della rete idrica è molto critica per la cittadina. Non a caso nel periodo invernale spesso si verificano interruzioni dell’erogazione idrica in relazione proprio alla rottura delle condotte. Lo scorso anno si verificò una delle crisi idriche peggiori probabilmente dell’ultimo decennio: in alcuni quartieri l’acqua mancò addirittura per 16 giorni. Molti cittadini esasperati sono stati invece costretti a continui acquisiti di acqua attraverso le autobotti di privati, inferociti contro il Comune per le diverse interruzioni di erogazione idrica che si sono verificate nel tempo. I maligni dicono che dietro a queste emergenze esiste un ben preciso disegno per fomentare il business dei privati ma l’amministrazione comunale ha sempre smentito categoricamente.

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Trapani: polizia, cambi al vertice

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Il questore di Trapani Carmine Esposito ha proceduto ad una riorganizzazione degli uffici con una serie di nuove nomine. La rotazione s’è resa necessaria a seguito di alcuni trasferimenti e l’arrivo di nuovi dirigenti. Importante avvicendamento al commissariato di Alcamo: Antonio Squilaci, dirigente della DIGOS, ha assunto la direzione del commissariato cittadino. Subentra al vice questore aggiunto Antonella Vivona chiamata a guidare a sua volta la DIGOS. Fausto Pillitteri, già dirigente del commissariato di Partinico, ha assunto la guida degli uffici di Marsala mentre Domenico Meola, proveniente dalla Scuola Superiore di Polizia, svolgerà le mansioni di funzionario addetto. I commissari capo Laura Tuccio ed Oriana Tubia rivestiranno, rispettivamente, gli incarichi di funzionario addetto all’Ufficio di Gabinetto e di funzionario addetto alla Divisione Polizia Anticrimine. Il commissario capo Valentina Crispi, funzionario addetto all’Ufficio di Gabinetto, passa alla squadra mobile. Per quanto concerne invece la questura di Trapani Francesco Palermo Patera è il nuovo dirigente della Divisione Amministrativa, Sociale e dell’Immigrazione. Manfredi Lo Presti, ex dirigente del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Palermo, ha invece assunto, da oggi, la guida della Divisione di Polizia Anticrimine. Manovre che rientrano nel piano di un complessivo riassetto che avviene in un periodo molto delicato per le forze dell’ordine e per le istituzioni in genere: si registra un diffuso aumento di episodi di microcriminalità per non parlare del clima sempre più teso che da tempo si respira al Palazzo di giustizia di Trapani. Un magistrato e la sua scorta hanno trovato la pulsantiera dell’ascensore riservato ai pubblici ministeri divelta e penzolante, solo per citare l’ultimo episodio. In precedenza si sono verificati altri fatti che hanno riguardato la sfera privata dei magistrati più esposti: il procuratore capo Marcello Viola, l’aggiunto Ambrogio Cartosio e il pm Andrea Tarondo. Atti intimidatori avvenuti al di fuori del Tribunale e che non sono stati resi noti per ragioni investigative e di sicurezza. A fine estate al Palazzo di giustizia era stata rinvenuta una microspia inattiva in un’area riservata ai magistrati. Circostanza preceduta della manomissione dell’auto blindata di Tarondo all’interno del parcheggio del Tribunale, dall’inseguimento in autostrada dell’auto blu del procuratore capo MarcelloViola e da missive intimidatorie. Tutti episodi che ovviamente alimentano preoccupazione e che aumentano il carico di lavoro delle forze di polizia, alle prese dal canto loro con sempre più pesanti problemi legati alla carenza di uomini e mezzi. Non è infatti una novità la presenza ad Alcamo, così come a Castellammare del Golfo, di una sola pattuglia a disposizione per un territorio così vasto. Considerato che Alcamo ha una seconda cittadella, che è Alcamo marina che dista 7 chilometri dal centro urbano, e che Castellammare ha una vastissima area di villeggiatura ampia diversi chilometri nelle sue diramazioni, ci si rende conto dell’esiguità dei mezzi a disposizione.

 

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C/mmare del Golfo: smaltimento reflui, bacchettata dall’Ue

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Castellammare del Golfo citata in tre dei quattro rilievi dell’Unione Europa in tema di smaltimento dei reflui. Un paese “fuorilegge” sotto questo aspetto che da sempre viaggia su questa enorme contraddizione per un paese di fascia turistica. Eppure è proprio così: Castellammare è stata indicata come “inadempiente sul trattamento delle acque reflue urbane” secondo l’accusa formulata dalla Commissione europea, mossa dall’esecutivo dell’Unione Europea davanti alla Corte di Giustizia europea nell’ambito di una specifica causa. La Commissione, secondo quanto hanno spiegato i servizi della Corte europea di Lussemburgo in una nota, con il suo ricorso lamenta che diversi territori italiani, tra cui per l’appunto il paese castellammarese, non hanno dato correttamente attuazione alla ben precisa direttiva del 1991 sul trattamento delle acque reflue urbane. Bruxelles ha quindi chiesto alla Corte di dichiarare che l’Italia è inadempiente rispetto agli obblighi derivanti dalla direttiva. In particolare a Castellammare del Golfo sono stati mossi tre dei quattro rilievi avanzati. Il primo è quello della “omissione delle disposizioni necessarie per garantire che negli agglomerati aventi un numero di abitanti equivalenti superiore a 10 mila unità, le acque reflue urbane confluiscano in reti fognarie e siano sottoposte, prima dello scarico, ad un trattamento secondario o ad un trattamento equivalente”. L’altra omissione è agli “agglomerati scaricanti in acque recipienti considerate aree sensibili in cui le acque reflue urbane che confluiscono in reti fognarie non sono sottoposte ad un trattamento più spinto secondario o equivalente”. La terza e ultima è la mancata progettazione, costruzione, gestione e  manutenzione degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane per ottemperare ai requisiti fissati da una direttiva della Comunità economica europea per garantire prestazioni sufficienti nelle normali condizioni climatiche locali e affinché gli impianti tengano conto delle variazioni stagionali di carico”. Una durissima bacchettata quindi per il paese marinaro che comunque in tal senso si sta già da tempo muovendo. In questi giorni sta procedendo in modo abbastanza veloce l’iter per la progettazione esecutiva  del nuovo depuratore e per la realizzazione del sistema fognario di Scopello. Il Comune nei giorni scorsi ha trasmesso la documentazione inerente ai due progetti al Ministero dell’Ambiente e all’assessorato regionale all’Energia. Nello specifico i due progetti riguardano la costruzione del nuovo depuratore, che sorgerà interrato alla radice del molo foraneo in località Punta dell’Acqua, e la realizzazione delle fognature di Scopello e zone costiere, compresa la condotta di adduzione al depuratore stesso. Un finanziamento, già accordato dal Cipe, di oltre 18 milioni di euro che dovrebbe far del tutto far superare le infrazioni evidenziate dall’Unione Europea. L’impianto progettato avrà la capacità di depurare le acque ad un livello tale che, con una semplice disinfezione, consentirà il riutilizzo della stessa per acqua di lavaggio sia nell’ambito delle attività portuali che nell’ambito della pulizia delle strade cittadine. Sarà utile per un bacino di 30 mila abitanti.

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Alcamo, controlli alla movida: due denunce

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Ancora un intenso fine settimana di controlli straordinari per i carabinieri della Compagnia di Alcamo. In particolare nella notte tra sabato e domenica, impiegando numerose pattuglie di rinforzo provenienti anche dalle stazioni limitrofe, sono state presidiate piazze, strade, luoghi di aggregazione dei giovani, al fine di prevenire furti, atti vandalici e disturbo alla quiete pubblica, fenomeni che nei giorni scorsi hanno creato qualche disagio soprattutto agli abitanti del centro storico, dove si concentra la maggior parte dei locali pubblici frequentati da giovani e giovanissimi, anche dei Comuni vicini. I carabinieri della Compagnia di Alcamo, sono stati impegnati altresì a garantire la sicurezza stradale con parecchi posti di blocco, soprattutto durante le ore notturne, durante i quali i militari hanno controllato più di 100 veicoli in transito e identificato oltre 180 persone. Numerosi i test eseguiti sui conducenti per rilevare il tasso alcolemico. Due giovani alcamesi sono stati denunciati all’autorità giudiziaria: B.G. un diciassettenne per guida senza patente e I.P. 25 anni per guida in stato di ebrezza alcolica, inoltre sono scattate altre contravvenzioni per cinque giovani per guida in stato di ebrezza e mancanza di copertura assicurativa. Questo tipo di operazioni, assicurano i carabinieri, continueranno sistematicamente per prevenire le cosiddette “Stragi del sabato sera”, scoraggiando la guida di chi alza il gomito e assicurando, dall’altra parte un occhio vigile sulla movida alcamese, e gli atteggiamenti talvolta a dir poco “indisciplinati” dei giovani, causa di disturbo nei confronti di chi invece rivendica il proprio diritto al riposo.

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Alcamo, domani “Vento di legalità”

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Martedì 28 gennaio, a partire dalle ore 9.00, il Teatro Cielo d’Alcamo (in piazza Castello), di Alcamo, ospiterà la 2° edizione di “Vento di legalità – liberi dal pizzo” ideato, voluto e curato da Caterina Viola e realizzato in collaborazione con Osservatorio ndrangheta di Reggio Calabria, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato di Cinisi, Presidio dei Castelli Romani di “Libera”, Coordinamento Provinciale di Latina di “Libera”, Coordinamento Regionale Siciliano di “Libera”, Coordinamento Provinciale di Trapani di “Libera”, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, Confraternita di Misericordia di Ariccia e di Alcamo. Il Comune di Alcamo che ospita l’evento, coinvolto nella fase iniziale, ha subito manifestato il suo interesse ed il suo gradimento, facendo leva sul suo decennale impegno sul fronte della legalità.

“Vento di legalità”, come ha ribadito la curatrice dell’evento, Caterina Viola, “ha l’obiettivo di contribuire al miglioramento della conoscenza sulle mafie, sulla loro identità, sul loro sistema simbolico e sulle attività antimafia

della società civile e delle Istituzioni”.

“L’Agenzia delle Entrate – tiene a ribadire l’organizzatrice – è coinvolta da anni sul fronte della legalità attraverso le esperienze di Fisco- scuola con i giovani studenti. Per queste ragioni si è ritenuto opportuno coinvolgerla in questo Incontro, in modo che possa dare un segnale di partecipazione autorevole ed efficace”.

Il programma della giornata prevede, con inizio alle ore 9,00, il saluto delle autorità ai ragazzi, l’intervento dei relatori, a cui seguirà, il dibattito fra relatori e alunni. Tra i saluti di apertura quello del sindaco di Alcamo Sebastiano Bonventre e quello di Roberto Angelo De Simone, presidente del Tribunale di Trapani; e tra i relatori, Ottavio Sferlazza, procuratore aggiunto della Procura di Reggio Marco Di Capua, vice-direttore vicario dell’Agenzia delle Entrate, Enzo Ciconte, docente universitario dell’Università dell’Aquila; Claudio La Camera, direttore Osservatorio ndrangheta di Reggio Calabria. Tra i partecipanti: Filippo Cogliandro, chef imprenditore e ambasciatore antiracket per la ristorazione italiana nel mondo.

Alle ore 14,00 riprenderà il dialogo con i ragazzi, cui seguirà, la premiazione degli elaborati con la consegna del libro bianco: una pregevole ed unica, nel suo genere, raccolta di tutti gli elaborati della I e della II edizione di “Vento di legalità”. La curatrice assicura che il volume sarà aggiornato con gli eventi che, nel tempo, saranno progettati e realizzati.

Numerose le scuole che hanno partecipato, preventivamente, nella fase concorsuale del prestigioso evento curato da Caterina Viola: per Alcamo l’Istituto superiore “Giuseppe Ferro”, l’Istituto superiore “Fazio Allmayer”, il Tecnico Commerciale e per Geometri “G. Caruso”, l’Istituto Comprensivo “Navarra”, l’Istituto Comprensivo “Bagolino”, l’Istituto Comprensivo “Montessori”, l’Istituto Comprensivo “Rocca”; per Calatafimi Segesta, l’Istituto Comprensivo “Vivona”; per Campobello di Mazara, l’Istituto Superiore “R. D’Altavilla – V. Accardi”; per Carini, l’Istituto Comprensivo Laura Lanza; per Castellammare del Golfo, l’Istituto Comprensivo “Pascoli” e “Pirandello”, l’Istituto Comprensivo “Pitré” e “Manzoni”, l’Istituto Superiore “Piersanti Mattarella” e “D. Dolci” ; per Buseto/Erice, l’Istituto Comprensivo “G. Mazzini”; per Castelvetrano, il Liceo Classico “G. Pantaleo”, il Liceo Linguistico “P. Pino Puglisi”, l’Istituto Superiore di Scienze Umane “G. Gentile”, l’Istituto Superiore “M. Cipolla”; per Corleone, l’lstituto d’lstruzione Superiore Statale “Don G. Colletto”; per Menfi, l’Istituto Superiore “T. Fazello”, sezione “E. Fermi”; per Partinico, l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “Mario Orso Corbino”; per Sciacca, l’Istituto Superiore “T. Fazello”, sezione “Fazello”; per Trapani, l’Istituto Superiore “S. Calvino” e “G. B. Amico” .

Partecipazione straordinaria sarà quella degli studenti del Liceo Scientifico “Vailati” di Ginsano (Roma), tra i vincitori della precedente edizione. I ragazzi saranno ospitati dal Comune di Castellammare del Golfo.

“Sotto questo aspetto, continua Caterina Viola, i giovani sono gli interlocutori privilegiati di questo valore e i punti di riferimento per impostare un sistema formativo che lotti contro l’arroganza dei centri di potere che usano apparati coercitivi collusi con le mafie”, e puntualizza “la loro formazione, in base alla comunicazione diretta delle esperienze di chi è impegnato sul fronte della legalità, è tra i più efficaci strumenti educativi. ‘Vento di legalità’ ha previsto, infatti, l’incontro con i giovani studenti e con alcuni imprenditori che hanno denunziato il pizzo. Gli studenti, provenienti dalle scuole medie inferiori e superiori del territorio in cui si è radicato e si svolge l’incontro, sono stati invitati a redigere delle brevi ricerche su un tema prestabilito tra i tre indicati da un apposito bando: estorsione e usura; corruzione nella pubblica amministrazione; evasione. L’incontro del 28 è una sintesi culturale per un percorso condiviso di crescita culturale e di radicamento della legalità”.

La manifestazione sarà trasmessa in diretta streaming collegandosi al sito www.comune.alcamo.tp.it.

 

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Strage di Alcamo Marina, 38 anni dopo

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Commemorata stamattina nonostante il tempo inclemente il 38esimo della Strage di Alcamo Marina dove  nella notte del 27 gennaio del 1976 furono assassinati, all’interno del Posto Fisso dei Carabinieri, l’Appuntato Salvatore Falcetta e il Carabiniere Carmine Apuzzo. Dopo la messa alla Chiesa Stella Maris la posa delle corone da parte dell’Arma e del Comune alla presenza delle forze militari, delle autorità politiche e religiose  e del presidio di libera di Alcamo che da quando è stata istituita ha sempre presenziato alla cerimonia intitolando la propria sede proprio ai due Carabinieri.

Carabinieri in alta uniforme, la presenza dei Bersaglieri che hanno suonato il silenzio militare, Guardia di Finanza, uomini della Polizia di Stato, dell’esercito, della Polizia Municipale, dell’Aeronautica in forza e in congedo, con i familiari e gente comune hanno ascoltato il discorso del Sindaco Sebastiano Bonventre, pronunciato accanto al Colonnello Fernando Nazzaro davanti il monumento che ricorda l’eccidio.

Una vicenda che dopo esser stata drammatica nell’assassinio dei due carabinieri, diventò tragica e drammatica anche dopo nelle vicende processuali e d’inchiesta. Gli inquisiti arrestati dopo la strage sono passati da diverse sentenze di colpevolezza e di assoluzione fino alla revisione del processo che ha scagionato gli inquisiti. Ombre e luci su una vicenda che a distanza di 38 anni ancora è rimasta impressa nella memoria dei cittadini di Alcamo nonostante siano completamente cambiati i tempi, le atmosfere e anche la sensibilità nei confronti delle stragi dove uomini dello Stato sono caduti in difesa delle Istituzioni.

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Alcamo: Poste corso VI Aprile, falso allarme

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Falso allarme alla posta centrale di Alcamo, in corso VI Aprile. Il direttore delle Poste ha allertato polizia e carabinieri questa mattina in quanto, al momento dell’apertura dell’ufficio, dall’esterno aveva notato alcuni calcinacci a terra. Insospettito dalla possibilità che qualcuno fosse penetrato all’interno dell’istituto attraverso fori sulle mura ha deciso di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Una volta sul posto, però, carabinieri e polizia si sono invece resi conto che aveva ceduto una pedana all’ingresso delle Poste e che aveva provocato il piccolo crollo di calcinacci

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Alcamo, stangate agli automobilisti

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Massima attenzione per chi sta dietro ad un volante: il pericolo costante, come recita un vecchio proverbio, non è però la donna, almeno ad Alcamo. Il pericolo arriva dal comando di polizia municipale da dove partirà una task force per il rispetto del codice della strada. Lo si evince dal bilancio 2013, recentemente approvato, che prevede alla voce delle sanzioni amministrative un introito record di ben 600 mila euro, cifra abbastanza elevata per un territorio di 45 mila abitanti come quello alcamese. Tanto per intenderci, considerando anche i festivi, la media di incassi giornaliera per i vigili urbani in fatto di multe da elevare dovrà essere pari a mille e 650 euro all’incirca. Mica male ma non una cifra impossibile se si considera il malcostume di automobilisti e centauri ad Alcamo. Basta farsi un giro nel centro storico, tra Corso VI Aprile e strade limitrofe, oppure nei principali viali Europa e Italia per rendersi conto che probabilmente un introito del genere potrebbe essere incassato e neanche senza troppa fatica. Incassi che il Comune ha già deciso di distribuire attraverso un’apposita delibera di giunta. La fetta più grossa, 110 mila euro, andranno a interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente e potenziamento segnaletica orizzontale, verticale, luminosa e semaforica per il miglioramento della circolazione e acquisto beni per interventi per la sicurezza stradale segnaletica orizzontale, verticale, luminosa e semaforica per la tutela degli utenti deboli bambini,anziani disabili, pedoni e per la mobilità ciclistica, oltre che per la manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali. Altri 85 mila euro invece sono destinati al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale. Non manca nemmeno l’attività di sensibilizzazione tra le finalità previste dal Comune per l’utilizzo dei proventi dei verbali per violazione al codice della strada: 14 mila euro per progetti diretti all’esecuzione di corsi di educazione stradale da parte del personale della polizia municipale presso gli istituti scolastici fuori dal normale orario di servizio, altri 10 mila euro quale Fondo di solidarietà e previdenza per i caschi bianchi. Ci sono poi 81 mila euro per il finanziamento di progetti di potenziamento di controllo finalizzati alla sicurezza urbana, nonché a progetti di potenziamento dei servizi notturni di prevenzione con incremento, per il personale di ruolo e a tempo determinato–part time, dell’orario di lavoro ordinario a seconda delle esigenze stagionali. C’è anche spazio per il contrasto al randagismo con uno stanziamento di 10 mila euro. Un’ultima voce è quella riguardante i 20 mila euro che sono destinati invece per trasferimenti della quota del 50 per cento delle sanzioni incassate.

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Partinico: in fiamme auto in via Zito

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Ancora un altro incendio a Partinico. Ad andare a fuoco una Fiat Punto di proprietà di una donna di origina marocchina in via Zito, traversa di via Madonna del Ponte. Sul posto sono intervenuti, intorno alle 7 di questa mattina, i vigili del fuoco per spegnere il rogo. L’auto è andata completamente distrutta. Indaga la polizia: non è stato accertato se si sia trattato di un raid doloso

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