Morte Bongiorno: fu asfissia o infarto?

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La Corte d’Assise di Trapani ha disposto ieri una perizia per accertare se Giuseppe Bongiorno, l’anziano morto il 19 febbraio di due anni fa a Castellammare del Golfo, fu vittima di un infarto. Del delitto è chiamato a rispondere il 23enne Florian Valentin Bucur, accusato di avere agito con un connazionale, minorenne all’epoca dei fatti, giudicato separatamente. Bucur, nato in Romania, ma domiciliato ad Alcamo, fu raggiunto nel Paese d’origine, dove si era rifugiato dopo l’omicidio, da un mandato di arresto europeo emesso dal gip del Tribunale di Trapani. Dalle indagini emerse che il pensionato coltivava varie frequentazioni con cittadini rumeni, domiciliati tra Alcamo e Castellammare, con i quali verosimilmente consumava rapporti sessuali dietro corresponsione di somme di denaro o beni di valore, come telefonini e orologi. Secondo la ricostruzione fatta in un primo momento dagli investigatori si ipotizzava che Bongiorno fosse stato strangolato durante un rapporto sessuale proprio con Bucur, il quale, con l’aiuto del minorenne avrebbe legato l’anziano alle mani e ai piedi e con un filo elettrico al collo. Secondo i medici legali però l’anziano sarebbe deceduto, per infarto, prima che il processo di asfissia arrivasse a compimento. I giudici hanno quindi deciso di chiarire la causa della morte incaricando due periti, i professori Paolo Procaccianti ed Emiliano Maresi, dell’Istituto di medicina legale di Palermo, di effettuare dei nuovi esami. La prossima udienza è prevista per il 28 febbraio.

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