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giovedì, Maggio 15, 2025
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Castellammare del Golfo, depuratore verso la gara: ok al progetto di messa in sicurezza del sito

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Sì della Soprintendenza, Genio civile, Asp, ispettorato delle Foreste, assessorati Agricoltura e Territorio e Ambiente al progetto esecutivo per gli interventi di completamento delle opere di mitigazione del rischio di caduta massi del nuovo depuratore a Castellammare del Golfo: pareri favorevoli che sono arrivati a margine della conferenza di servizio convocata negli uffici dell’urbanistica del Comune dal responsabile del procedimento, l’ingegnere Angelo Mistretta. Un passaggio tecnico che è la spinta verso l’agognato bando di gara: “Adesso si procederà con i lavori di realizzazione della barriera necessaria per la protezione del nuovo depuratore – spiega il sindaco Nicola Rizzo-. Come ho più volte fatto presente i lavori per la riduzione del rischio idrogeologico non sono stati eseguiti in maniera tale da coprire l’intera area a rischio geomorfologico dove sarà realizzato il depuratore. Per completare le opere ed accelerare l’iter per il depuratore abbiamo quindi anticipato, con approvazione unanime del consiglio comunale, 30 mila euro all’ente finanziatore e predisposto il progetto esecutivo velocemente così da non perdere altro prezioso tempo”. Ad oggi, di fatto, proprio per questo rischio idrogeologico non si era potuti fare passi in avanti verso l’indizione dell’appalto. Il depuratore è stato finanziato con delibera Cipe del 2012 con 18,5 milioni di euro a cui si aggiungono altri 5 milioni per il sistema fognario di Scopello. Da considerare che Castellammare è uno dei paesi in infrazione comunitaria per la mancata depurazione delle acque reflue e per cui l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea a una sanzione pecuniaria. Un impianto era stato realizzato a Castellammare in contrada Cerri ed è fermo dagli anni ’90, un altro nella frazione di Balata di Baida addirittura non è mai entrato in funzione. Ad entrambi nel 2016 oltretutto sono stati apposti i sigilli dalla guardia costiera di Trapani e dai carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico. “Riteniamo che l’accelerazione che stiamo imprimendo anche a questa atavica incompiuta della nostra città qual è il depuratore, – aggiunge il primo cittadino – possa portare a risultati concreti poiché monitoriamo il percorso fin dall’insediamento con un continuo confronto con gli enti interessati, incontrando l’assessore regionale ai Rifiuti Alberto Pierobon e lo staff del commissario unico nazionale per la depurazione Enrico Rolle per chiedere un’accelerazione. Grazie ad impegno, concretezza e confronto, l’iter prosegue e siamo fiduciosi che la nostra città possa finalmente avere un impianto idoneo per depurare le sue acque reflue”.

Alcamo, si sbriciola chiesa Badia Nuova e si scoprono lesioni al campanile

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Calcinacci che vengono giù dal prospetto principale della chiesa del Santissimo Salvatore ad Alcamo, meglio conosciuta come Badìa grande. Quando i vigili del fuoco salgono con l’autoscala sulla sommità dell’immobile l’amara sorpresa: il campanile all’angolo è profondamente lesionato e rischia quindi di cadere giù. Ecco perchè è stato deciso di chiudere al traffico veicolare e pedonale il tratto di strada prospiciente, quindi le vie Stefano De Blasi Chiarelli e Rossotti. Decisione presa in accordo tra i vigili del fuoco e l’ufficio tecnico del Comune, confermando quindi il pericolo che incombe. Le lesioni sono state quindi scoperte per una semplice casualità. Ad avere lanciato l’allarme è stato l’arciprete della città, Leonardo Giordano, nel pomeriggio di ieri quando si era accorto che dal prospetto principale della chiesa venivano giù parti piccole di intonaco. I pompieri con l’autoscala sono intervenuti in pochi minuti ed hanno cominciato a lavorare, scrostando quindi l’intonaco pericolante con l’idea di mettere tutto in sicurezza. Ma proprio mentre stavano effettuando l’intervento, i pompieri si sono resi conto che in quella chiesa c’era sicuramente un pericolo ben più incombente: la lesione del campanile all’angolo in alto dell’immobile. Ad essere state accertate diverse crepe che sarebbero state causate per “schiacciamento”, vale a dire dal peso stesso della struttura. Un funzionario tecnico del comando provinciale dei vigili del fuoco di Trapani ha effettuato a sua volta una verifica confermando quanto certificato dai pompieri del distaccamento alcamese e con l’ufficio Tecnico del Comune è stato quindi deciso di interdire la passaggio pedonale e veicolare le due strade che costeggiano la chiesa. Con un’apposita relazione inviata dallo stesso comando provinciale dei vigili del fuoco è stata avvertita la curia vescovile di Trapani del pericolo e di effettuare immediati interventi di messa in sicurezza. La Badia Nuova da tempo immemorabile risente della “vecchiaia” della struttura e della mancanza di interventi edilizi. Infatti da anni buona parte del prospetto esterno si sbriciola ed ha costretto il Comune già diversi anni fa ad interdire una consistente superficie del perimetro stradale su cui ricade la chiesa. All’epoca furono fatti i primi lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza proprio sul prospetto. Nel marzo del 2013 l’ultimo grave episodio con distacco di intonaci dal prospetto che hanno investito e danneggiato un’automobile posteggiata proprio ai piedi della chiesa. Fortunatamente non si è registrato alcun ferito dal momento che il crollo è avvenuto nel cuore della notte e nessuno in quel momento transitava in quel tratto di strada. Parliamo di un immobile di grandissimo pregio non solo per Alcamo ma anche per l’intero panorama siciliano.

Alcamo-Carnevale, sfilate, streed food e concerti

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Maccheroni e stufato di maiale il piatto tradizionale ad Alcamo per il Giovedì grasso, che si celebra domani. Queste le pietanze della tradizione che precedono le feste del Carnevale, seguite dal periodo della Quaresima. Le origini del Carnevale siciliano risalgono al 1600 quando, a Palermo, venne allestito il primo carro allegorico che, ai tempi, raffigurava il dio Nettuno attorniato da sirene danzanti. Col tempo, il Carnevale divenne sempre più una festa diffusa in tutta l’Isola. Tornando al menu, in Sicilia i veri protagonisti di questo allegro periodo dell’anno sono i dolci e, tra la varietà dei costumi, dei carri, delle tradizioni e delle danze, ciò che accomuna l’intera Isola sono le croccanti chiacchiere. Sempre legata al Carnevale siciliano è la pignolata. Un’altra bontà semplice ed insostituibile nella tradizione siciliana deriva dalla cultura contadina che, con semplici e pochi ingredienti, riuscivano a dare vita a grandi capolavori culinari. Stiamo parlando dei ravioli con ricotta e cannoli. In città il Carnevale sta diventando una tradizione, grazie all’Associazione carnevale alcamese, presieduta da Alex Portuesi, che lavora con impegno tutto l’anno per preparare i carri, ne sfileranno cinque, a partire da venerdì. Sfileranno per le vie di Alcamo anche domenica e martedì. Un grande lavoro da parte dell’Associazione carnevale alcamese. Un grande impegno e speriamo che le sfilate vengano accompagnate dal bel tempo. Ad Alcamo dopo il secondo conflitto mondiale un grande palco veniva installato in piazza Ciullo per potere ballare. C’erano negozi che affittavano i costumi e musica al pianterreno di tante abitazioni per ballare tutta la notte. I mascherati, come venivano chiamati coloro che indossavano costumi, bussavano alle porte da dove proveniva la musica. Sceglievano con un inchino una dama e dopo avere ballato proseguivano nel loro itinerario. Col tempo anche questa tradizione venne meno e per tantissimi anni non si è quasi celebrato il carnevale ad Alcamo. Sfilate dei bambini delle scuole in maschera durante l’amministrazione di Massimo Ferrara. Ora da alcuni anni sfilate con grandi carri allegorici. Il punto di arrivo per concerti e street food per l’edizione 2019 sarà piazza della Repubblica, con divieti di vario genere. Ora è chiaro che le manifestazioni portano qualche disagio, ma si debbono fare cercando di limitarli. Non sarebbe stato forse più logico avere come punto di riferimento ancora piazza Ciullo? Sarebbe stato molto più comodo per coloro che intendono partecipare alle iniziative. Le persone avrebbero potuto parcheggiare in piazza della Repubblica e potere così agevolmente arrivare a piedi in piazza Ciullo. Speriamo che la scelta di piazza della Repubblica non porti scompiglio non solo al traffico veicolare, agli abitanti della zona e a coloro i quali intendono partecipare agli eventi del carnevale alcamese.

Alcamo, addio alla scuola materna nel quartiere Sant’Anna: “Non serve più”

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Non ci sarà più alcuna scuola materna che sorgerà nel vastissimo quartiere periferico di “Sant’Anna”. La giunta guidata dal sindaco Domenico Surdi oramai ci ha messo definitivamente una pietra sopra anche se da tempo l’impressione era che dalle parti del palazzo di città quest’obiettivo fosse stato accantonato. Con un’apposita delibera è stato dichiarato il venir meno “dell’interesse pubblico”. Nel frattempo c’è da dire che il municipio si era indebitato, accendendo un mutuo con la cassa depositi e prestiti di quasi un milione di euro. Soldi che diventeranno “economie” e che quindi saranno spesi in un altro modo. Della scuola materna di contrada Sant’Anna si cominciò a parlare dei primi anno ’90 e poi il tutto si concretizzò nel 1998 quando l’allora giunta di centrosinistra del sindaco Massimo Ferrara approvò il progetto di massima per i lavori di realizzazione di scuola materna in contrada Sant’Anna per l’importo di 929.622,42 euro. L’opera però rimase soltanto un libro dei sogni almeno sino al 2005 quando il sindaco Giacomo Scala riprese tutto in mano facendo approvare in giunta il progetto esecutivo che però nel frattempo subì delle modifiche e il costo dell’opera lievitò sino a quasi 1,4 milioni di euro. Il mutuo che venne accesso attraverso la cassa depositi e prestiti fu per poco più di 900 mila euro, per cui si doveva trovare un altro mezzo milione. Altro problema che finì per bloccare tutto e per quasi far accantonare il proposito di realizzare la scuola materna. All’epoca in cui si pensò di dare vita al progetto la zona di Sant’Anna era in fortissima espansione urbanistica: ci fu un vero e proprio boom edilizio che oggi si è concretizzato con le migliaia di residenti che abitano nel quartiere periferico. “L’opera non sarà più realizzata – scrive nella sua relazione la dirigente della Direzione 4 Lavori pubblici del Comune, Anna Parrino – perché è venuto meno l’interesse pubblico in quanto si è ridotta negli ultimi anni la popolazione scolastica dell’infanzia e inoltre nelle stessa zona si è realizzata una scuola elementare dove sono allocate delle sezioni di scuola dell’infanzia. Non verrà dunque richiesto altro mutuo per la stessa opera”. E’ stato quindi dichiarato che l’importo del mutuo accesso pari a 811 mila euro è da considerarsi economia.

Alcamo, grosso ramo rischia di crollare in strada: intervento dei vigili del fuoco

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Vigili del fuoco in azione questa mattina ad Alcamo in via senatore Francesco Parrino, strada del quartiere di contrada Tre Santi, dove un ramo di grandi proporzioni di un albero secolare rischiava di crollare sulla sede stradale. A lanciare l’allarme alcuni residenti del quartiere popolare che si affaccia sull’arteria, preoccupati per questo ramo che oramai si era staccato dal fusto e quindi sarebbe potuto precipitare in strada da un momento all’altro. I pompieri, muniti di autoscala e di motosega, hanno accuratamente tagliato il ramo e fatto cadere in strada in assoluta sicurezza impedendo il transito delle auto nei pressi dell’area dove si stavano effettuando le operazioni.

Karting Giovane pilota alcamese trionfa in gara regionale

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Il giovane pilota alcamese Stefano D’Angelo conquista il primo posto anche nelle gare di go kart che si sono svolte domenica scorsa sul circuito di Eraclea Minoa. Stefano D’Angelo, 12 anni studente di scuola media, è stato il protagonista assoluto nella sua categoria, la 125 junior. Pole position e primo posto nelle due batterie. Diciotto giri a batteria su un circuito di 900 metri. Stefano aveva vinto anche la prima gara del campionato regionale, che si è disputata 15 giorni fa a Melilli, in provincia di Siracusa.

Il giovane pilota alcamese sta dunque marciando a gonfie vele verso la riconferma del titolo, se mantiene questa media, in una categoria superiore a quella dello scorso anno, che lo vide laurearsi campione regionale e fare parte della rappresentativa siciliana alle finali nazionali di Viterbo. Un secondo e terzo posto nelle due batterie per l’alcamese Aurora Mistretta che corre nella categoria 60 mini. Entrambi i ragazzi sono figli dei meccanici con officina in via Porta Palermo ed è importante il contributo e l’assistenza dei genitori. D’Angelo e Mistretta, che fanno parte della scuderia Battaglia Racing Team, saranno al via il prossimo 17 marzo alle terza prova regionale in programma ad Ispica.

Alcamo Primarie del PD, si vota al Marconi per scegliere il segretario nazionale

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Dalle ore 9 alle 20 di domenica prossima urne aperte al centro congressi Marconi di Alcamo dove si voterà per le primarie indette dal Partito democratico. Tre i candidati in lizza per la segreteria nazionale Maurizio Martina, Nicola Zingaretti e Roberto Giacchetti. Domenica gli elettori del Partito democratico sono chiamati a scegliere il prossimo segretario del partito. Possono votare tutti coloro che si identificano con i valori e gli obiettivi del Pd. Prima di arrivare a questa fase, si era tenuto il voto nei circoli, riservato ai soli iscritti al partito.

Il voto nei circoli degli iscritti al Pd aveva fatto emergere 3 vincitori: Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Sono loro che domenica prossima si sfideranno per le primarie del Partito democratico. La prima fase del Congresso ha dunque escluso ufficialmente gli altri candidati: Francesco Boccia, Dario Corallo e Maria Saladino. Il 3 febbraio erano stati pubblicati i risultati del voto nei circoli: Nicola Zingaretti è risultato il candidato dem più votato, con 88.918 voti, pari al 47,38 per cento. Secondo Maurizio Martina, segretario uscente, con 67.749 voti pari al 36,10 per cento dei voti e terzo Roberto Giachetti, con 20.887 voti pari all’11,13 per cento degli iscritti. Domenica ad Alcamo voteranno anche gli elettori di Castellammare e Calatafimi Segesta, che dovranno presentarsi muniti del documento di riconoscimento e della tessera elettorale.

Il Pd alcamese a breve convocherà inoltre il congresso comunale per eleggere gli organismi direttivi. Allo stato attuale ad Alcamo dall’ottobre del 2016 ricopre la carica di segretario Giulia Calvaruso e quella di presidente Gaetano Vallone. Al congresso comunale sembra certa la mancata riconferma di Giulia Calvaruso così come quella di Gaetano Vallone. Il direttivo è composto da venti persone e allo stato attuale al Partito democratico alcamese sono iscritti 200 persone. Il Pd locale non si sottrae alla crisi che i dem stanno attraversando in tutta Italia anche se timidi segnali di riscossa sono arrivati dalle elezioni regionali in Sardegna.

Castellammare del Golfo-Furti in abitazioni, scoperta una mini-banda dai carabinieri

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Una mini banda dedita ai furti nelle abitazioni di villeggiatura e di campagna tra Alcamo, Castellammare del Golfo, San Vito Lo Capo le cui mire si erano addirittura espanse sino all’agrigentino. A sgominarla i carabinieri della Compagnia di Alcamo che dopo aver raccolto una serie di indizi hanno iniziato a pedinare i sospettati sino a che li hanno beccati con le mani nel sacco. A finire in manette due persone, Florin Angels Chetran, 45 anni originario della Romania, e Mohamad Sauber Touati, tunisino di 42 anni, entrambi pregiudicati e regolarmente residenti a Castellammare del Golfo. Secondo quanto accertato dai carabinieri, che da tempo avevano messo gli occhi addosso ad entrambi perchè sospettati di commettere furti nelle abitazioni alle periferie delle città, i due avevano appena compiuto un ingente furto in abitazioni rurali nella zona di Menfi, in provincia di Agrigento. L’accusa mossa nei loro confronti è di furto in abitazione aggravato e continuato in concorso; il solo Touati è stato anche denunciato per ricettazione. Dopo aver raccolto sospetti su entrambi, i carabinieri hanno deciso due notti fa di pedinare i due compari che partiti da Castellammare si erano recati sino a Menfi a bordo di un’auto. Una volta di ritorno per strada i militari all’alba li hanno fermati e all’interno dei veicolo è stata ritrovata ingente refurtiva per un valore stimato attorno a 15 mila euro. I carabinieri hanno trovato monili, orologi e gioielli in oro, canne da pesca di elevato valore economico, trapani ed attrezzi da lavoro ma anche bombole del gas, abbigliamento vario, motori da autoclave, stoviglie, cosmetici e persino dei peluche asportati a qualche bambino. Dopo la perquisizione del veicolo, cha ha dato piena conferma dei sospetti dei militari, si è proceduto al controllo delle abitazioni dei due. All’interno della casa di Touati è stato trovato altro materiale di dubbia provenienza: tutto è stato quindi sequestrato e si trova custodito negli uffici del comando stazione di Castellammare del Golfo. Dopo il fotosegnalamento, i carabinieri della Compagnia di Alcamo guidati dal capitano Giulio Pisani d’intesa con la Procura della Repubblica di Trapani, hanno ammanettato i due. Gli inquirenti adesso stanno svolgendo ulteriori accertamenti finalizzati a capire se i due si siano resi autori di altri furti di analogo tenore soprattutto nelle zone di Alcamo, Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo. In queste zone infatti sono stati diverse le segnalazioni di furto. I carabinieri invitano le vittime di recenti furti a recarsi, con la denuncia, alla stazione castellammarese per visionare la refurtiva rinvenuta e chiederne la restituzione. I militari hanno recentemente intensificato i controlli proprio per contrastare il fenomeno dei furti in abitazione: nei giorni scorsi sono stati arrestati due palermitani a Castellammare del Golfo.

Alcamo, abbandono rifiuti: controlli a tappeto, nel 2018 oltre 200 verbali

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Nel 2018 in 200 sono finiti sotto la lente d’ingrandimento della videosorveglianza ad Alcamo. Beccati in ogni angolo della città, nelle ore più impensabili, a gettare spazzatura per strada. Il pesantissimo bilancio è frutto di un’attività di controllo serrata del comando di Polizia municipale che ha avuto come input l’amministrazione comunale che da tempo è impegnata  in una lotta contro gli sporcaccioni. Lotta che è imperniata soprattutto sulla necessità di migliorare quella media di raccolta differenziata che non riesce a superare il 60-62 per cento mensile. Quantitativo su cui pesano ovviamente gli abbandoni che vanno ad incidere sulla differenziata, la cui quota si abbassa di conseguenza per i tanti abbandoni di sacchetti con rifiuti promiscui che diventano indifferenziata. L’ultimo giro di vite dei caschi bianchi con le loro telecamere mobili è stato in questi giorni nella zona del sottopasso che immette verso la statale 113 che collega Alcamo a Partinico. Qui sono stati beccati decine di automobilisti affiancare con l’auto sul ciglio della strada e abbandonare sacchetti e altro materiale vario, come frigoriferi, mobilia ed elettrodomestici vari in disuso. “Grazie alle nostre telecamere, solo pochi giorni fa, – afferma il sindaco Domenico Surdi – sono stati beccati e multati diversi incivili mentre abbandonavano rifiuti. Nel 2018 sono state fatte complessivamente circa 200 sanzioni: nessun angolo della città può diventare una discarica, anche se ancora non per tutti è chiaro. Continueremo a controllare e se necessario a multare: non può vincere l’inciviltà”. Ad entrare in azione in particolare la speciale squadra del nucleo di polizia ambientale dei caschi bianchi che ha intensificato l’attività di contrasto al fenomeno riguardante le irregolarità nel conferimento dei rifiuti. Sono state condotte svariate verifiche in alcuni siti della periferia e anche centro storico, con annessa ispezione dei sacchetti lasciati agli angoli delle vie in collaborazione con gli operatori della ditta Energetikambiente che svolge il servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura in città. Per l’esattezza sono tre le telecamere dislocate sul territorio che sono state attivate per fronteggiare il fenomeno e restano attive 24 ore su 24. Questi specifici controlli sono frutto anche di un recente vertice in prefettura a Trapani con un input dato proprio dal prefetto Darco Pellos ai 24 Comuni della provincia. Proprio la prefettura ha fatto da cabina di regia con un coordinamento impartito che aveva come unico denominatore un generale controllo del territorio. Da considerare che il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti è particolarmente pesante sulla città. Solo nel primo mese di attivazione delle tre telecamere mobili sono state sanzionate una ventina di persone. Per la “furbata” di avere abbandonato il sacchetto sul ciglio della strada oppure in microdiscariche hanno avuto appioppate multe anche sino a 700 euro, o nei casi più gravi anche una denuncia penale oltre che la sanzione amministrativa.

Alcamo, ordinanza del Tar: i precari dovranno superare il concorso per la stabilizzazione

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Per il momento il Comune di Alcamo ha avuto ragione su tutta la linea: i precari dovranno sottoporsi ad un concorso se vorranno essere stabilizzati. Nell’attesa di fissare una udienza di merito, il Tar ha emanato un’ordinanza cautelare nella quale legittima l’operato degli uffici e del governo cittadino rispetto alla linea intrapresa di sottoporre tutti i lavoratori precari alla prova di un concorso. Al tribunale si erano rivolti 19 contrattisti i quali sostenevano di non doversi sottoporre a nessun concorso ma di avere diritto alla stabilizzazione diretta facendo leva sulla legge Madia. “La valutazione effettuata dal Comune – scrivono il presidente della II sezione del Tar, Cosimo Di Paola, il consigliere Nicola Maisano e il primo referendario Francesco Mulieri – circa la mancanza, in capo ai ricorrenti, delle condizioni per poter accedere alla stabilizzazione dei loro rapporti di lavoro risultano condivisibili, essendo sul punto decisiva la circostanza che gli stessi non hanno superato una procedura concorsuale, nel senso richiesto dalla norma”. I precari avevano portato avanti la tesi che in base alla legge Madia avrebbero avuto diritto alla stabilizzazione senza concorso perchè nel 2001 furono sottoposti già ad una valutazione che prevedeva la presentazione di titolo di studio, anzianità di presenza nei progetti delle cooperative sociali e carico di famiglia. Al contrario il Comune si è opposto evidenziando che la norma sulla stabilizzazione a cui fanno riferimento in realtà prevede che chi è stato assunto ‘ab origine’, quindi al momento del primo contratto da precario attraverso una procedura concorsuale, possa essere stabilizzato “a semplice domanda” senza dovere sostenere una nuova selezione che ne accerti le competenze e la professionalità. E secondo la tesi del municipio la selezione superata quasi 20 anni fa non aveva assolutamente alcun carattere concorsuale. Per il tribunale amministrativo “comunque rientra nella valutazione discrezionale dell’ente interessato la decisione di fare o meno ricorso alle procedure di stabilizzazione, quand’anche esistessero soggetti legittimati a parteciparvi”. Motivazione che quindi ha portato i giudici che si sono riuniti in camera di consiglio a respingere la domanda cautelare proposta nel ricorso, compensando le spese di giudizio. “Sono molto soddisfatto – afferma il sindaco Domenico Surdi – perchè questo pronunciamento legittima il percorso da noi intrapreso. Significa che abbiamo lavorato in modo corretto. Noi diciamo senza dubbio sì alla stabilizzazione dei precari ma senza scorciatoie. Bisogna fare il concorso”. “Il Tar ha confermato la legittimità di un provvedimento – aggiunge il segretario generale del Comune, Vito Bonanno – che ho adottato nell’interesse esclusivo dell’ente, perché non può passare mai il principio che si diventa dipendente pubblico per chiamata senza concorso. L’ordinanza riafferma un principio che di questi tempi pare che anche il legislatore abbia dimenticato”. Oggetto del contendere è stato il regolamento sulle modalità di svolgimento delle prove selettive e i bandi per la stabilizzazione dei primi 43 precari, e tra questi 30 categorie ‘C’ appartenenti al corpo della Polizia municipale e 13 categorie ‘D’ tecnici e amministrativi.

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