Diciottomila euro per una bimba che ha riportato lesioni a causa di una caduta all’interno del parco giochi di piazza Falcone-Borsellino ad Alcamo. La cifra del risarcimento è stata riconosciuta dal tribunale civile di Trapani ed a pagare dovrà essere il Comune. La sua colpa sarebbe stata quella di non aver garantito la necessaria sicurezza e vigilanza affinchè si evitasse quell’epilogo che costò alla bimba varie frattura. Una caduta rovinosa causata da una molla metallica sporgente rimasta infilzata sul terreno. E dunque anche poco visibile, residuo di un vecchio gioco mai del tutto rimosso. La condanna per risarcimento danni è stata riconosciuta per effetto anche di una delibera di consiglio comunale che ha approvato il debito fuori bilancio. Si tratta dell’ennesima condanna per il Comune di Alcamo che ancora una volta si ritrova a dover fare i conti con situazioni del genere, molto più spesso paga danni a terzi per le condizioni del manto stradale pessime. L’assise, oltre a questo debito, ha dovuto affrontare proprio un altro caso del genere: altri 4 mila euro ad un minore caduto dal ciclomotore che stava guidando sul viale Europa e rimasto vittima di una sconnessione dell’asfalto a causa delle radici degli alberi.
Artigianato-Crollo in Sicilia, chiudono migliaia di botteghe
Se molti seguissero l’esempio di Alessandro Di Battista, (M5S), imparerebbero una di quelle professioni, che garantisce posti di lavoro e non la precarietà e i tanti interrogativi che genera il reddito di cittadinanza, agitato come una bandiera dal Movimento 5 Stelle. Il buon Alessandro Di Battista, del quale si sono perse le tracce dopo i catastrofici risultati delle elezioni in tre regioni, ha fatto sapere che si è iscritto ad un corso di falegnameria. Meritevole iniziativa ed esempio da seguire in un momento in cui in Sicilia si registra un maxi crollo di botteghe artigianali. C’erano una volta in Sicilia i sarti, gli ebanisti, i falegnami, i marmisti, i meccanici, panettieri, vetrai, calzolai, i rilegatori di libri, gli elettricisti, barbieri, parrucchieri e così via. Grazie alle scuole Arti e Mestiere si creavano figure artigianali e come si dice ad Alcamo si andava poi “a lu mastru” dove bravi maestri insegnavano un mestiere. Moltissimi giovani per fortuna hanno da qualche anno intrapreso l’attività di imprenditori agricoli con tantissime soddisfazioni. L’elenco degli antichi mestieri potrebbe continuare forse per parlarne anche con una certa nostalgia. Un tempo c’era la cultura del lavoro tra i giovani. Oggi tra tanti giovani quella di bighellonare tra locali e ingurgitare cascate di alcol e spesso anche droghe, e purtroppo le cronache sono quotidianamente piene di gravi fatti di cronaca. O stare tutto il giorno appiccicati ai video giochi o ai cellulari, nuova droga come sottolineato anche dal Papa. Secondo il report del Cgia di Mestre in Sicilia, negli ultimi dieci anni, sono scomparse 13 mila attività. La stessa Cgia lancia un nuovo allarme sulla sopravvivenza di quasi tutte le piccole imprese artigiane d’Italia fotografando una caduta verticale senza soluzione di continuità anche per la latitanza della politica oggi impegnata a litigare tra alleati, Lega e Cinque Stelle, mentre l’Italia va a picco. Fino a qualche anno fa in tutte le democrazie la capacità di un governo si misurava con il buon andamento dell’economia. Se questa segnava il rosso allora tutti a casa. Oggi i cosiddetti leader politici sono impegnati tutto il giorno a twittare, a scrivere sui social insomma a fare sterile polemica e campagna elettorale, che ad interessarsi dei reali bisogni della gente. E in questo tragico contesto l’artigianato, soprattutto in Sicilia, affonda. Le attività in leggero aumento in Sicilia sono legate principalmente all’universo del web, della comunicazione, dei servizi e pulizia e giardinaggio e servizi turistici. Ma è dal rilancio in grande stile degli antichi mestieri e dell’artigianato che, non solo in Sicilia, si potrebbero creare decine di migliaia di posti di lavoro.
Alcamo e Castellammare del Golfo, raccolta umido ancora ferma: “Verso emergenza sanitaria”
Prosegue l’emergenza smaltimento del rifiuto umido in tutta la provincia di Trapani. Situazione critica ad Alcamo e Castellammare del Golfo dove oramai nelle viuzze del centro storico, così come nelle aree più periferiche del territorio, si sono venute a formare vere e proprie mini discariche a cielo aperto. In attesa che la Raco, la ditta che gestisce la piattaforma di trattamento dell’umido nel catanese dove scarica l’intera provincia trapanese, dia nuovamente l’ok ad accogliere questa frazione del rifiuto, resta di fatto bloccata la raccolta. Nel frattempo ad Alcamo ci sono zone in cui addirittura da 12 giorni l’umido non viene ritirato con la raccolta porta a porta. Unica vera novità è quella dell’intercessione della prefettura di Trapani: nel corso di un incontro informale con qualche sindaco, il prefetto Tommaso Ricciardi ha garantito il proprio impegno istituzionale per fare da tramite con il governo regionale e cercare di trovare una soluzione. “Purtroppo – è il commento amareggiato del sindaco di Alcamo, Domenico Surdi – dal governo regionale non rispondono neanche più. Addirittura sono state formulate ben due richieste dall’Srr Trapani Nord, la società di gestione della raccolta rifiuti di cui facciamo parte come territorio, per la convocazione di un tavolo tecnico ma anche qui ogni istanza è caduta nel vuoto”. La situazione è critica soprattutto perché si tratta del secondo blocco della raccolta dell’umido nel territorio così prolungato a distanza di pochi giorni. I più volenterosi stanno accumulando nei propri garage sacchetti e sacchetti di rifiuto umido, con conseguenze oltretutto poco piacevoli sotto l’aspetto olfattivo. “Purtroppo restiamo fermi ancora in attesa di notizie dalla ditta per far ripartire la raccolta” aggiunge il sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo. La cosa certa è che adesso è molto più che un rischio l’emergenza igienico-sanitaria: “Oramai – ammette lo stesso primo cittadino alcamese – le stradine del centro storico sono ricolme di spazzatura. Se andiamo avanti così per qualche altro giorno davvero entriamo in una condizione di emergenza. Purtroppo strumenti i sindaci non ne hanno per poter far qualcosa in materia di rifiuti”. L’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, in un comunicato rassicura che il governo regionale sta affrontando l’emergenza che si è creata in provincia di Trapani. Si sta in particolare lavorando per permettere il riutilizzo della piattaforma della Sicilfert di Marsala, chiusa da qualche mese in seguito ad un’indagine della procura. “Siamo stati informati che proprio ieri – afferma Pierobon – è stato avviato l’incidente probatorio. Restiamo sempre aperti e disponibili al dialogo coi sindaci, certi che solo collaborando si possa riportare il settore dei rifiuti alla normalità dopo decenni di gestione in emergenza”. I disagi nel trapanese sono coincisi proprio con il sequestro e la successiva chiusura dell’impianto Sicilfert che era in grado di lavorare 55 mila tonnellate all’anno di umido, superiore al fabbisogno annuo dei Comuni compresi nell’intera provincia.
Alcamo, incentivi a dipendenti comunali per recupero tributi: ok del consiglio
Il consiglio comunale di Alcamo ieri ha approvato il nuovo regolamento che disciplina l’erogazione di incentivi per il personale addetto all’ufficio tributi. In parole povere la grande novità è rappresentata dal fatto che da quest’anno questo incentivo sarà garantito non solo per il recupero dell’evasione dell’Imu o della vecchia Ici, l’imposta sugli immobili; allo stesso modo il surplus sarà dato anche per il recupero della Tasi, che è il tributo dovuto per il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati e di aree edificabili, ad eccezione, in ogni caso, dei terreni agricoli e dell’abitazione principale; soldi in più anche per chi effettuerà il recupero della Tari, la tassa sui rifiuti. Incentivi che saranno riconosciuti sulle effettive somme recuperate e incassate dal municipio.
Alcamo-Riti religioni e tradizioni della Santa Pasqua
Celebrazioni eucaristiche, momenti di preghiera caratterizzano la Settimana Santa, apertasi con la Domenica delle Palme e che si concluderà, col la Pasqua di Resurrezione. “La Settimana Santa che precede la Pasqua – scrive lo storio Roberto Calia nel suo secondo volume su “Alcamo, usanze e costumanze” era nei primi tre giorni caratterizzata dalla processione di ascritti a confraternite maschili. Il mercoledì santo le chiese venivano ben pulite e predisposto l’altare dove doveva essere collocato il sepolcro. Il giovedì santo, tra i vari riti, al primo posto la lavanda dei piedi dei 12 apostoli impersonati da altrettanti poveri. La sera la visita ai sepolcri, oltre che per adorare il santissimo Sacramento, anche per ammirare l’ apparato. Il venerdì santo dalla chiesa di Sant’Oliva esce la processione del Cristo Morto e l’Addolorata con la veste viola riccamente ricamata ed il mantello nero gemmato d’oro. Il sabato santo era giorno di tripudio e già sin dal primo mattino si notava ad Alcamo una vera aria di festa”. Ora la messa di Resurrezione alle ore 23. La domenica di Pasqua celebrazioni di Sante Messe. Uova bollite colorate nel guscio, agnelli, pasta reale (marturana), cassate ed uova di Pasqua nel menù delle famiglie la maggior parte delle quali oggi preferisce andare a consumare un lauto pasto nei ristoranti. E il giorno di pasquetta si riaprono case di campagna e di villeggiatura per grigliate carne, carne di agnello ma preferito il castrato, salsiccia, carciofi, pasta a forno ma anche quella più semplice da preparare ovvero condita con aglio, olio, peperoncino e pecorino il tutto accompagnato da abbondanti libagioni per la vera e propria prima gita fuori porta. Attenzione a non mettersi alla guida se si è bevuto qualche bicchiere di troppo. Intanto per la Pasqua sicura predisposto il piano di controlli da parte di tutte le forze dell’ordine.
Alcamo. Accademia italiana della cucina
Olio e olive, imprenditori ed esperti a confronto
L’origine e la storia della coltivazione dell’ulivo, pianta tipica del Mediterraneo, si colloca nella notte dei tempi. Si sarebbe iniziato a coltivare questa pianta ben 6 mila anni fa. La Bibbia è una delle fonti più antiche di riferimento per l’esistenza dell’ulivo: nella Genesi (8, IO-II) si narra che, approdato sul Monte Ararat dopo il diluvio universale, Noè fece uscire dall’arca una colomba che “… tornò a lui e aveva nel becco un ramoscello di ulivo…” Molto più tardi (V sec. a.C.) così scriveva lo storico greco Tucidide: ” I popoli del Mediterraneo cominciarono ad uscire dalla barbarie quando incominciarono a coltivare la vite e l’ulivo”. In Egitto, nella tomba di Ramsete III (1184-1153 a.C.) e in quella di Tutankamon (1325 a.C.) alberi di ulivo. Ebrei e Filistei coltivarono ulivi e la storia potrebbe continuare. L’olivicoltura è uno de settori trainanti dell’economia e la Sicilia per tradizione è la terra dell’olio che viene chiamato “L’oro verde”. E per approfondire e dibattere sull’attualità di tale millenaria coltivazione, la Delegazione di Alcamo-Castellammare dell’Accademia italiana della cucina ha organizzato una conferenza sul tema “Dall’olio di oliva all’olio”, storia, cultura e innovazione, che si terrà al Castello dei conti di Modica sabato 4 maggio a partire dalle ore 17. Dopo il saluto del delegato Liborio Cruciata e quello di Rosa Cartella, coordinatrice territoriale per la Sicilia occidentale dell’Accademia, seguiranno gli interventi di Domenico Nuzzo, nutrizionista e ricercatore C.N.R., che parlerà del valore nutrizionale dell’olio extravergine di oliva e suo ruolo nella dieta mediterranea. Dario Cartabbellota, dirigente regionale, si soffermerà sul ruolo della Regione siciliana nelle politiche dell’olivicoltura a seguire due giovani e intraprendenti imprenditori agricoli l’alcamese Maria Possente, titolare dell’omonimo oleificio, che parlerà dei “Processi di lavorazione”. Antonino Accardo, assieme ad altri due fratelli: Pietro e Federico, hanno avviato un’azienda olivicola a Camporeale e parleranno delle loro produzioni e commercializzazione. Hanno scelto, come tanti altri giovani, di intraprendere l’attività di imprenditori agricoli, che offre spazi e lavoro. L’ingegnere alcamese Piero Lo Monaco, olivicoltore. si soffermerà su “Territorio e produzione”. Moderatore: Giuseppe Maniscalchi, giornalista “Giornale di Sicilia”.
Alcamo Quattro denunciati per offese su Facebook a presidente circolo “Lega per Salvini”
Diffamazione su facebook. Per tale reato, previsto dall’articolo 593 del codice penale, la settimana scorsa, la polizia di Alcamo ha denunciato quattro persone. Si tratta una ragazza palermitana di 23 anni residente a Trapani, di una donna alcamese di 29 anni, e di due uomini: uno di Alcamo di 31 anni e di un castellammarese di 25 anni. A presentare la denuncia era stato quattro mesi fa il commercialista Graziano Viola, presidente del circolo di Alcamo “La Lega per Salvini”. Dopo la formazione del direttivo, composto da cinque persone”, Graziano Viola avena creato un’apposita pagina facebook della Lega per documentare iniziative, programmi politici e per i tesseramenti. Subito dopo la pubblicazione si scatenò una campagna sui social con frasi volgari e offensive nei confronti del professionista alcamese. Graziano Viola presentò alla polizia la querela nei confronti di undici persone e sembra che le indagini non si siano ancora concluse poiché gli investigatori stanno accertando la posizione degli sette autori delle frasi offensive, purtroppo sempre più frequenti sui social. Oggi comunque c’è tolleranza zero da parte di coloro che vengono presi di mira dai “grafomani” tanto che un paio di anni fa, sempre ad Alcamo l’ex senatore Nino Papania e l’x sindaco Giacomo Scala denunciarono un centinaio di persone per le offese su facebook e i processi sono in corso. Intanto saranno processati per diffamazione aggravata otto alcamesi con prima udienza fissata, per il prossimo 27 maggio, davanti al giudice monocratico del tribunale di Trapani, dopo che il gip aveva respinto la richiesta di archiviazione, formulata un anno fa dal pubblico ministero. L’indagine partì dopo la denuncia di due ex consiglieri comunali Lorena Di Bona e Giuseppe Stabile, che assieme ad altri 11 avevano votato, nel settembre del 2015, un leggero ritocco delle aliquote Imu e Tasi, su proposta dell’allora commissario comunale Giovanni Arnone. Pesanti giudizi vennero scritti in un post della pagina del Movimento 5 Stelle di Alcamo, che aveva pubblicato le foto, stile “wanted” dei manifesti dei film western americani, criticando con frasi pesanti i 13 consiglieri comunali. Un lieve rialzo che provocò polemiche ma che consentì di approvare il bilancio e quindi di non paralizzare il Comune. Grazie all’approvazione del bilancio si poterono utilizzare fondi e impiegare avanzi per un milione e mezzo di euro per ripristinare le sorgenti di Cannizzaro. Contro i tredici si scatenarono su facebook durissimi commenti.: ….”pezzi di m….”, “teste di c…””bastardi” e così via. Dello stesso tenore le frasi indirizzate e Graziano Viola. Per quanto riguarda il processo intentato da Lorena Di Bona e Giuseppe Stabile, il giudice nello stabilire la data dell’inizio della pima udienza, (il prossimo 27 maggio) ha anche ammesso come parte civile l’ex consigliere comunale Antonio Fundarò, assistito dall’avvocato Pietro Riggi. Fundarò non presentò denuncia ma segnalò la Tribunale che anche la sua foto compariva tra le 13 pubblicate sulla pagina del Movimento 5 Stelle. I giudici lo hanno ammesso alla costituzione di parte civile e Fundarò chiede complessivamente 20 mila euro di risarcimento.
Premio “Cielo d’Alcamo”, designati i vincitori
Due figure di altissimo profilo culturale l’attore Luigi Lo Cascio ed il poeta Fabio Pusterla sono i vincitori del Premio Letterario, di narrativa e poesia, “Cielo d’Alcamo-Rosa Fresca aulentissima”, indetto nel novembre dello scorso anno dal Comune. Il premio si articola in due sezioni. Quello riguardante la poesia è stato assegnato a Fabio Pusterla, poeta, traduttore, critico letterario, che insegna nel liceo Cantone di Lugano e all’università delle Svizzera italiana. Fabio Pusterla ha vinto prestigiosi premi: Premio Montale, Premio Schiller, Premio Dessi, Premio Prezzolini, Premio svizzero di letteratura e tanti altri riconoscimenti. Luigi Lo Cascio, artista e attore palermitano conosciuto per essere stato protagonista di film come “I cento passi”, “La meglio gioventù”, “Il capitale umano”. Ha vinto il premio per la sezione narrativa, per il libro ”Ogni ricordo un fiore” (Edito dalla Feltrinelli): ovvero una grandinata di incipit, storie che cominciano e si interrompono. 230 racconti e a legarli tra loro un viaggio in treno di Lo Cascio, in Intercity, tra Palermo e Roma. Il regolamento del Comune prevede, infatti, l’assegnazione del premio al miglior incipit di un’opera letteraria ed il riferimento va a “Rosa fresca aulentissima” ed al famoso inizio del Contrasto, componimento scritto intorno alla metà del XIII secolo e attribuito a Cielo d’Alcamo dall’umanista Angelo Colocci. Con questo premio la Città di Alcamo intende sottolineare l’importanza che il Contrasto e la scuola poetica siciliana, alla quale Cielo appartiene, ebbero nella formazione della lingua italiana. Di grande prestigio la giuria dei premi: lo scrittore e giornalista Rai: Davide Camarrone, il professor Salvatore Ferlita, assistant di letteratura italiana contemporanea dell’Università Enna Kore e lo scrittore Fabio Stassi che vive a Viterbo ed ha scritto le sue opere in treno quando va ogni mattina a Roma per lavorare nella Biblioteca di studi orientali della Sapienza. Viene spesso a Castellammare e con lo scrittore Enzo Di Pasquale hanno pubblicato un libro di successo, edito da Ernesro di Lorenzo, ” I ricordi hanno le gambe lunghe” epistolario narrativo. L’iniziativa rientra fra gli obiettivi del piano “Alcamo una Città più culturale e vivibile” ed è finalizzata a favorire la conoscenza di autori contemporanei, stimolare momenti d’incontro e riflessione culturale per arricchire la vita sociale della comunità. I due premi saranno consegnati durante la cerimonia fissata per il prossimo 14 giugno.
Alcamo, sepolture cimitero si sbloccano dopo la bufera: 20 assegnazioni
Si sbloccano le sepolture a tre posti al cimitero del Santissimo Crocifisso di Alcamo. Rispolverato dal Comune e integrato il vecchio avviso pubblico che era stato congelato, con tanto di bufera e provvedimenti disciplinari, cosa che ha finalmente assegnato i 20 posti resi disponibili nell’area cimiteriale nuova. E’ stata già formulata la graduatoria su un totale di 49 istanze presentate. L’originario avviso era stato pubblicato il 5 dicembre scorso ma venne bloccato immediatamente perchè uffici e amministratori di resero conto che il testo era carente e, nelle pieghe, emersero anche situazioni poco chiare. Tanto che il funzionario che all’epoca sottoscrisse la pubblicazione dell’avviso venne sospeso per 6 giorni senza retribuzione. Arriva quindi a conclusione questo tortuoso iter che fece molto discutere all’epoca, ingenerando caos e confusione sino a costringere il Comune a dover interrompere ogni procedura pubblica. Oltre all’avviso in sè, apparso senza criteri ben stabiliti, si scoprì che il giorno in cui apparve la comunicazione l’ufficio Protocollo, come d’incanto, aveva già avviato le sue attività addirittura tre quarti d’ora prima della sua apertura al pubblico. Vicenda venuta fuori da alcune segnalazioni di cittadini imbufaliti al responsabile anticorruzione, Vito Bonanno, che immediatamente avviò una vera e propria indagine. Un’attività complessa e che ha portato alla fine alla sospensione del funzionario che sottoscrisse quell’avviso.
Partinico e Carini, due arresti nell’ambito delle truffe per i falsi incidenti
Un pregiudicato di Partinico ed un incensurato di Carini figurano tra i 42 arrestati da polizia e guardia di finanza nell’ambito delle operazioni “Contra fides” e “Tantalo bis” di polizia e guardia di finanza. Ad essere assestato un altro colpo a un’organizzazione che avrebbe truffato le assicurazioni con falsi incidenti, provocando gravissimi danni fisici alle vittime compiacenti e facendo un morto. Il partinicese arrestato è Benedetto Mattina, 40 anni, con precedenti per rapina e in materia di armi e stupefacenti; il carinese invece è Domenico Schillaci detto Emanuele, 33 anni. Si tratta di un’altra tappa dell’inchiesta che già lo scorso anno aveva portato a 11 fermi e a una cinquantina di indagati. A fronte degli spiccioli alle vittime, le organizzazioni, che si sono avvalse delle prestazioni di compiacenti professionisti, intascavano elevati rimborsi. La persona rimasta uccisa è un tunisino, Hadry Yakoub, trovato morto in strada a Palermo. Per questa vicenda erano state già fermate lo scorso agosto tre persone. La morte, in un primo momento decretata come conseguenza di un incidente stradale, in realtà era stata determinata da fratture multiple per simulare il sinistro.