Se molti seguissero l’esempio di Alessandro Di Battista, (M5S), imparerebbero una di quelle professioni, che garantisce posti di lavoro e non la precarietà e i tanti interrogativi che genera il reddito di cittadinanza, agitato come una bandiera dal Movimento 5 Stelle. Il buon Alessandro Di Battista, del quale si sono perse le tracce dopo i catastrofici risultati delle elezioni in tre regioni, ha fatto sapere che si è iscritto ad un corso di falegnameria. Meritevole iniziativa ed esempio da seguire in un momento in cui in Sicilia si registra un maxi crollo di botteghe artigianali. C’erano una volta in Sicilia i sarti, gli ebanisti, i falegnami, i marmisti, i meccanici, panettieri, vetrai, calzolai, i rilegatori di libri, gli elettricisti, barbieri, parrucchieri e così via. Grazie alle scuole Arti e Mestiere si creavano figure artigianali e come si dice ad Alcamo si andava poi “a lu mastru” dove bravi maestri insegnavano un mestiere. Moltissimi giovani per fortuna hanno da qualche anno intrapreso l’attività di imprenditori agricoli con tantissime soddisfazioni. L’elenco degli antichi mestieri potrebbe continuare forse per parlarne anche con una certa nostalgia. Un tempo c’era la cultura del lavoro tra i giovani. Oggi tra tanti giovani quella di bighellonare tra locali e ingurgitare cascate di alcol e spesso anche droghe, e purtroppo le cronache sono quotidianamente piene di gravi fatti di cronaca. O stare tutto il giorno appiccicati ai video giochi o ai cellulari, nuova droga come sottolineato anche dal Papa. Secondo il report del Cgia di Mestre in Sicilia, negli ultimi dieci anni, sono scomparse 13 mila attività. La stessa Cgia lancia un nuovo allarme sulla sopravvivenza di quasi tutte le piccole imprese artigiane d’Italia fotografando una caduta verticale senza soluzione di continuità anche per la latitanza della politica oggi impegnata a litigare tra alleati, Lega e Cinque Stelle, mentre l’Italia va a picco. Fino a qualche anno fa in tutte le democrazie la capacità di un governo si misurava con il buon andamento dell’economia. Se questa segnava il rosso allora tutti a casa. Oggi i cosiddetti leader politici sono impegnati tutto il giorno a twittare, a scrivere sui social insomma a fare sterile polemica e campagna elettorale, che ad interessarsi dei reali bisogni della gente. E in questo tragico contesto l’artigianato, soprattutto in Sicilia, affonda. Le attività in leggero aumento in Sicilia sono legate principalmente all’universo del web, della comunicazione, dei servizi e pulizia e giardinaggio e servizi turistici. Ma è dal rilancio in grande stile degli antichi mestieri e dell’artigianato che, non solo in Sicilia, si potrebbero creare decine di migliaia di posti di lavoro.