Alcamo e Castellammare del Golfo, raccolta umido ancora ferma: “Verso emergenza sanitaria”

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Prosegue l’emergenza smaltimento del rifiuto umido in tutta la provincia di Trapani. Situazione critica ad Alcamo e Castellammare del Golfo dove oramai nelle viuzze del centro storico, così come nelle aree più periferiche del territorio, si sono venute a formare vere e proprie mini discariche a cielo aperto. In attesa che la Raco, la ditta che gestisce la piattaforma di trattamento dell’umido nel catanese dove scarica l’intera provincia trapanese, dia nuovamente l’ok ad accogliere questa frazione del rifiuto, resta di fatto bloccata la raccolta. Nel frattempo ad Alcamo ci sono zone in cui addirittura da 12 giorni l’umido non viene ritirato con la raccolta porta a porta. Unica vera novità è quella dell’intercessione della prefettura di Trapani: nel corso di un incontro informale con qualche sindaco, il prefetto Tommaso Ricciardi ha garantito il proprio impegno istituzionale per fare da tramite con il governo regionale e cercare di trovare una soluzione. “Purtroppo – è il commento amareggiato del sindaco di Alcamo, Domenico Surdi – dal governo regionale non rispondono neanche più. Addirittura sono state formulate ben due richieste dall’Srr Trapani Nord, la società di gestione della raccolta rifiuti di cui facciamo parte come territorio, per la convocazione di un tavolo tecnico ma anche qui ogni istanza è caduta nel vuoto”. La situazione è critica soprattutto perché si tratta del secondo blocco della raccolta dell’umido nel territorio così prolungato a distanza di pochi giorni. I più volenterosi stanno accumulando nei propri garage sacchetti e sacchetti di rifiuto umido, con conseguenze oltretutto poco piacevoli sotto l’aspetto olfattivo. “Purtroppo restiamo fermi ancora in attesa di notizie dalla ditta per far ripartire la raccolta” aggiunge il sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo. La cosa certa è che adesso è molto più che un rischio l’emergenza igienico-sanitaria: “Oramai – ammette lo stesso primo cittadino alcamese – le stradine del centro storico sono ricolme di spazzatura. Se andiamo avanti così per qualche altro giorno davvero entriamo in una condizione di emergenza. Purtroppo strumenti i sindaci non ne hanno per poter far qualcosa in materia di rifiuti”. L’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, in un comunicato rassicura che il governo regionale sta affrontando l’emergenza che si è creata in provincia di Trapani. Si sta in particolare lavorando per permettere il riutilizzo della piattaforma della Sicilfert di Marsala, chiusa da qualche mese in seguito ad un’indagine della procura. “Siamo stati informati che proprio ieri – afferma Pierobon – è stato avviato l’incidente probatorio. Restiamo sempre aperti e disponibili al dialogo coi sindaci, certi che solo collaborando si possa riportare il settore dei rifiuti alla normalità dopo decenni di gestione in emergenza”. I disagi nel trapanese sono coincisi proprio con il sequestro e la successiva chiusura dell’impianto Sicilfert che era in grado di lavorare 55 mila tonnellate all’anno di umido, superiore al fabbisogno annuo dei Comuni compresi nell’intera provincia.