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sabato, Maggio 10, 2025
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Assemblea regionale. Lidi, prorogate le concessioni demaniali

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L’assemblea regionale ha approvato, dopo un’accesa discussione, il decreto che ha prorogato le concessioni demaniali autorizzate entro il 31 dicembre dello scorso anno. Con tale legge le concessioni demaniali scadranno nel dicembre del 2033. Ora i proprietari dei lidi dovranno presentare alla Regione la documentazione per ottenere la proroga. Dovranno farlo entro il 30 aprile del prossimo anno. La legge di proroga delle concessioni sui lidi e le spiagge è passata con il voto favorevole di 32 deputati contro 15 contrari e un astenuto. Il gruppo del Movimento cinque stelle si è opposto alla norma. La legge recepisce una norma della finanziaria nazionale 2018 che ha previsto la deroga alla direttiva Bolkestein. Senza questa proroga la Regione avrebbe dovuto avviare i bandi di gare per attribuire la gestione delle spiagge. “Il governo Musumeci -spiega l’assessore all’Ambiente e al Territorio Toto Cordaro – ha voluto questa legge perché la scadenza delle concessioni nel 2020 finiva per uccidere un comparto strategico della nostra economia. Questo comparto conta 100mila lavoratori ed era bloccato dal fatto che senza una prospettiva non aveva più accesso al mercato del credito. Con questa legge – ha aggiunto Cordaro – Abbiamo recepito la norma votata dal governo giallo-verde. In Sicilia ci sono 2910 concessioni del demanio marittimo, nel 2019 ne abbiamo concesse 65”. L’assessorato, sentita la commissione Ambiente, fisserà alcuni criteri a cui i concessionari dovranno rispondere. Sarà richiesta la documentazione amministrativa per verificare se l’impresa rispetta i requisiti dimostrati al momento della concessione. I cinque stelle avevano chiesto un rinvio per verificare se le concessioni fino ad oggi rilasciate siano conformi ed in passato anche Legambiente era stata critica sulle proroghe. Per chi ha votato a favore delle proroghe significa preservare lidi e stabilimenti balneari e garantire uno sviluppo economico e turistico dei litorali siciliani.

Impennata del prezzo del pane a Castellammare, incremento del 36,50%. Venerdì incontro fra panificatori e giunta Rizzo

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Bread

Arriva anche a Castellammare del Golfo l’aumento del pane, un incremento del prezzo consistente che lo adegua alle nuove tariffe recentemente varate per i comuni di Trapani ed Erice. Dall’inizio della settimana nella cittadina del Golfo un chilo di pane costa tre euro, vale a dire 80 centesimi in più. Si tratta, in termini percentuali, di un aumento del 36,50%. L’impennata di uno dei beni alimentari indispensabili e storicamente sempre presenti sulle tavole dei siciliani, appare alquanto esagerata seppur alla luce di un prezzo che era fermo da oltre un decennio e che ha dovuto fare i conti con la crescita dei costi delle materie prime: farina, lievito, materiale necessario per l’accensione dei forni, elettricità.

In pratica i panificatori di Castellammare del Golfo hanno emulato quanto fatto dai loro colleghi del capoluogo trapanese non tenendo conto, però, che si tratta di due realtà diverse e con economie diverse. Fra l’altro la cittadina castellammarese è confinante con Alcamo e molto vicina a Balestrate, comuni dove il prezzo del pane è molto più basso, Nei panifici alcamesi attualmente un chilo di pane costa due euro, 20 centesimi in più in territorio balestratese. Anche in questi due comuni le associazioni di panificatori stanno predisponendo un rialzo che, ad Alcamo, dovrebbe aggirarsi fra 40 e 60 centesimi al chilogrammo. Ecco che gli affari dei panifici castellammaresi, con questo esagerato ritocco dei prezzi, rischierebbero il tracollo: molti clienti si organizzerebbero per comprare il pane nei comuni vicini, a cominciare proprio da Alcamo.

Venerdì mattina, intanto, l’assessore al ramo Vincenzo Abate ha convocato i panificatori a palazzo Crociferi, sede del municipio. La volontà dell’amministrazione Rizzo è quella di trovare una via di mezzo accontentando sia le esigente dei commercianti che quelle dei cittadini. Insomma ok all’aumento del pane ma non in questi termini. Nonostante l’aumento delle materie prime, una tale decisione non sarebbe consona ai tanti problemi economici che di questi tempi attanagliano tutte le famiglie.

Libertas, Ferrara ritorna sulla “sua” panchina. Chiusa la parentesi Torriero

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Roberto Torriero, dopo tre mesi e mezzo di lavoro, 4 vittorie in campionato e ben 7 sconfitte, non sarà più l’allenatore della Libertas. Anche i suoi assistenti Zichichi e Giuliano interrompono il rapporto con la società cestistica alcamese. La nuova settimana di allenamenti si apre quindi con il ritorno di Vincenzo Ferrara, alcamese doc, che per diversi anni ha guidato la squadra ottenendo importanti risultati e anche la promozione in serie C. Il tecnico ritorna al suo posto, quello che aveva fino a giugno scorso. A fargli da assistant-coach sarà il fratello Daniele. Entrambi sono figli del ds Mario Ferrara, una famiglia votata interamente al basket.

“Ringrazio di cuore Roberto, persona che stimo immensamente anche al di fuori del parquet, – ha detto il presidente Tanino Paglino – per il lavoro portato avanti con abnegazione e professionalità. A lui e al resto dello staff tecnico auguro nuove esperienze e grandi risultati, sia nella vita che nella pallacanestro”.

Un inizio di stagione in cui ci si aspettava di più dalla squadra, aspettative condivise dagli addetti ai lavori di tutta la Sicilia che avevano indicato la Libertas fra le squadre in grado di posizionarsi almeno fra terzo e quinto posto. Previsioni che hanno riguardato ovviamente anche tutte le altre squadre e che, in queste prime 11 giornate di campionato, sono state praticamente rispettate. L’unica rivelatasi errata è stata proprio quella relativa al quintetto alcamese che invece si trova in decima posizione. Certo è che la gestione Torriero ha dovuto fare i conti con una serie infinita di infortuni e intoppi di altro genere ma alcuni frangenti di partite e alcuni risultati non erano certamente preventivabili.

Rientra quindi coach Ferrara, che in questo avvio di stagione ha ottenuto eccellenti risultati con le giovanili MG Car Rental, che ritrova una squadra ben diversa rispetto a quella da lui stesso guidata fino a pochi mesi fa. “Intravedo tantissima qualità in questo gruppo in cui ripongo subito grande fiducia – ha detto Ferrara prima di cominciare il suo primo allenamento -. Pretendo però più amore per questa maglia che io adoro immensamente e maggiori sacrifici da parte di tutti. Il materiale umano per risalire – ha aggiunto il rientrante coach – c’è tutto specialmente adesso che stanno rientrando alcuni lungo-degenti”.

Alcamo, Enza Bono Parrino e la sua storia politica

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E’ stata la prima donna nella storia della Sicilia a ricoprire la carica di ministro. Lei è l’alcamese Enza Bono Parrino, ex dirigente scolastica, che rivestì tale carica dall’aprile 1988 al mese di luglio del 1989 durante il governo di Ciriaco De Mita. Aprile 1988: dopo due giorni dalla nomina a ministro tornò ad Alcamo atterrando a Punta Raisi. Un chilometrico corteo di auto seguì quella in cui era Enza Bono Parrino accolta in piazza Ciullo da una folla immensa e poi nell’aula consiliare per il saluto del sindaco. Ora Enza Parrino ha deciso di raccontare in un libro la sua esperienza politica che sarà presentato sabato prossimo alle 17,30 al centro congressi Marconi. Parrino il cognome di Ciccio, marito di Enza Bono. Cicco Parrino, insegnante già vice sindaco e consigliere comunale del Psdi, amato per le sue grandi doti di umiltà e umanità. Cicco Parrino, ricoprì, tra l’altro, la carica di sottosegretario ai Beni culturali e Ambientali e quella di presidente della commissione Difesa del Senato, una delle cariche più alte dello Stato. Morì prematuramente a seguito di una grave malattia. Sollecitata da amici e alcamesi Enza Bono Parrino, scese in campo e divenne senatrice nella decima e undicesima legislatura. Ricoprì la carica di presidente del Psdi, capogruppo al Senato e fece parte di diverse commissioni. Lungo il curriculum politico di Enza Bono Parrino, che tentò alcuni anni fa la corsa come deputato regionale, ma non venne eletta. Al compianto Cicco Parrino e poi ad Enza Bono si deve, fra l’altro, l’interessamento e la realizzazione dello svincolo autostradale di Alcamo Ovest e per citare qualche altro intervento i finanziamenti per il restauro dei castelli di Alcamo, Castellammare e Calatafimi Segesta. Così come il tempestivo recupero della chiesa di Sant’Oliva, che venne gravemente danneggiata da un incendio che partì dal tetto, dove erano in corso lavori. Ora Enza Bono Parrino ha deciso di raccontare in un libro il suo lungo cammino nella politica.

Alcamo, chiesa Madre. Si festeggia Santa Lucia

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Celebrazioni di sante messe caratterizzano il programma nella chiesa Madre di Alcamo per la festa di Santa Lucia che si venera tutto l’anno e in particolare il 13 dicembre. “La statua lignea di Santa Lucia – scrive lo storico Roberto Calia nel secondo volume di “Alcamo, usanze e costumanze”, custodita tutto l’anno nella sua cappella, viene esposta al culto dei fedeli sull’altare maggiore. Nella cappella omonima della chiesa Madre, al posto della statua viene collocato uno splendido reliquario. La sera del 12 dicembre, alla chiusura della chiesa- scrive ancora Calia – si faceva seguire un lungo scampanio dei sacri bronzi, che preannunciava la festa del giorno dopo ovvero di domani 13 dicembre. Un tempo alle 4 del mattino veniva bruciata una botte davanti la chiesa, la cui cenere veniva utilizzata per l’imposizione sul capo dei fedeli il mercoledì delle ceneri. Oggi l’apertura delle chiesa avviene alle sei del mattino quando iniziano le sante messe”. Molte persone non mangiano per tutto il giorno né pasta né pane, ma solo cuccia, ossia frumento bollito e poi condito con vino cotto o miele di fichi, e riso al ragù o con broccoli, fave bollite, panelle e arancine oggi variamente condite. La tradizione di mangiare cuccia è legato ad un miracolo avvento a Siracusa, città natia di Santa Lucia, che il 13 dicembre del 1512 fece emergere dal mare una grandissima quantità di frumento, trasportato da due galeoni affondati, che consentirono al popolo di potersi sfamare dopo una lunghissima carestia che l’aveva privato del cibo. Tantissimi alcamesi già di buon mattino si recano nella chiesa Madre per rendere omaggio alla santa protettrice degli occhi. La chiesa rimane aperta tutto il giorno e la sera si svolgono i vespri solenni e molti alcamesi attendono la mezzanotte per cucinare un piatto di pasta.

Alcamo, Banca don Rizzo organizza il concerto di Natale alla chiesa Madre

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Musiche sacre e natalizie interpretate dal Coro delle voci bianche del Conservatorio di musica “Alessandro Scarlatti” di Palermo, diretto dal maestro Antonio Sottile. Saranno proposte sabato 14 dicembre alle ore 19 ad Alcamo, alla Chiesa madre della cittadina, la Basilica S.M. Assunta in occasione del Concerto di Natale promosso da Banca Don Rizzo in collaborazione con l’associazione Amici della Musica di Alcamo. L’Ave Maria di Mascagni, Stille Nacht di Gruber e Jingle Bells di Pierpont sono alcuni dei brani che risuoneranno nelle navate della Basilica trecentesca ricreando una suggestiva atmosfera natalizia. Il coro sarà accompagnato al piano da Nino Fiorino e dalle voci di Gloria Grisanti (soprano) e Fabiola Galati con il coordinamento di Giusy Mancino e Maria Luisa Nuccio. L’ingresso è libero. Con questa iniziativa la Banca Don Rizzo, vuole porgere gli auguri per il Natale a clienti, soci e all’intera cittadinanza. Il Coro di Voci Bianche del Conservatorio di Musica “Alessandro Scarlatti” di Palermo si è costituito nel 1991 per iniziativa del maestro Antonio Sottile. Ha preso parte a centinaia di concerti e manifestazioni artistiche in Italia e in Europa esibendosi per importanti e prestigiose istituzioni musicali come il Teatro Strehler di Milano, il Festival internazionale Eccher di Trento, l’Auditorium dell’Onu a Roma e alla alla presenza dei Capi dello Stato Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e Sergio Mattarella.

Biglietti aerei, per il caro voli niente ritorno per Natale

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Molti giovani, ma anche coppie che vivono nel nord Italia, hanno rinunciato di far riorno in Sicilia per trascorrere in famiglia il Natale. I prezzi dei biglietti aerei hanno raggiunto altissimi costi. Mille euro andata e ritorno da Torino, tanto per fare un esempio. Penalizzati migliaia di studenti mentre si moltiplicano le iniziative per cercare di raggiungere a buon prezzo la Sicilia, tagliata fuori dai collegamenti ferroviari moderni e veloci. Insomma l’Italia si ferma a Napoli e la Sicilia resta sempre più emarginata con migliaia di giovani che ogni anno lasciano l’isola per cercare lavoro lontano dalla propria terra. Ora arrivano sponsor per il pullman autogestito degli studenti “emigrati” che vogliono tornare in Sicilia per le feste. Alcune aziende hanno deciso di sostenere l’iniziativa lanciata da Stefano Maiolica per superare il problema del caro voli durante le vacanze natalizie. Fud Bottega Sicula ha acquistato quindici biglietti da regalare, oltre a gadget da distribuire a tutti e 87 i passeggeri.
“Se un terrone chiama, Fud risponde – commenta ironico Andrea Graziano, fondatore del marchio – ci sembra inaccettabile che tanti ragazzi debbano rinunciare a trascorrere a casa il Natale per colpa del caro biglietti. Cerchiamo di essere vicini come possiamo a tutti i siciliani che hanno nostalgia di casa”. In tutto sono otte le società che hanno acquistato biglietti “sospesi”. Sono quasi tutte aziende milanesi. “AttraversaTam” è stato lanciato da Maiolica, un fuorisede salernitano stanco di dovere spendere centinaia di euro per tornare a casa. Il pullman partirà il 20 dicembre da Milano per arrivare fino in Sicilia, facendo diverse tappe intermedie in tutto il Sud Italia. Studenti che si mobilitano in una Sicilia terra di conquista per voti anche da parte di coloro che per decenni hanno sputato sul sud e che invece di interessarsi delle noccioline potrebbero scendere decisamente in campo in difesa di quella che resta una sorta di terra di nessuno, che è stata culla di tantissime civiltà. E la politica parolaia dibatte sul caro voli aerei senza riuscire a trovare un accordo e quindi una soluzione.

Campo rinuncia alla doppia carica. Cappero e Mirabella subentrano a Scibilia e Viola

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L’assessore allo sport e alla mobilità del comune di Alcamo, Giuseppe Campo, mantiene l’impegno di non accumulare cariche e, a differenza di quanto fatto per parecchio tempo dai suoi colleghi di partito Vittorio Ferro e Vito Lombardo, rinuncia al seggio di consigliere comunale e mantiene invece soltanto la carica all’interno della giunta Surdi. Un gesto sicuramente apprezzabile da parte di Campo che ha così rinunciato alla certezza di un mandato che sarebbe durato fino al termine della consiliatura, vale a dire fino a maggio 2021, quando invece la sua attuale carica assessoriale potrebbe essere revocato dal sindaco Surdi in qualsiasi momento.

L’assessore Giuseppe Campo era stato interpellato dal segretario generale del Comune per succedere alla consigliera Noemi Scibilia, dimessasi dalla carica per motivi di lavoro. Dovrà trasferirsi alla scuola militare di Predazzo dopo aver vinto un concorso nella Guardia di Finanza. Campo ha risposto che “rinuncia alla carica di consigliere comunale per continuare a svolgere il suo ruolo in Giunta con le deleghe alla mobilità sostenibile, salute e sport”. Al posto della giovanissima Scibilia subentra quindi in consiglio comunale, per gli ultimi 18 mersi di mandato, Agata Cappero, dirigente di una cooperativa che si occupa di assistenza scolastica, che alle amministrative del 2016, sempre nella lista del movimento 5 Stelle, raccolse 410 preferenze.

La composizione del gruppo consiliare pentastellato registra un altro cambiamento e sempre causato dalle dimissioni di un altro giovanissimo membro, Francesco Viola. Anche lui ha vinto il concorso in Guiardia di Finanza e dovrà prendere servizio a l’Aquila, in Abruzzo. In questo caso la surroga era stata automatica e nessun altro aveva dovuto pronunciare la sua rinuncia. Al posto di Viola subentra infatti il primo dei non eletti, Pietro Mirabella, dipendente dell’Enel, che alle ultimi elezioni comunali aveva raggiunto quota 420 voti. I due consiglieri comunali dimissionari. Scibilia e Viola, sono stati i più giovani in assoluto eletti nel massimo consesso civico alcamese.

“Laceno d’Oro”, l’alcamese Palmeri protagonista del “corto” che ha vinto una sezione del prestigioso festival

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La 44esima edizione del festival internazionale del cinema  “Laceno d’oro”, svoltosi in Campania ad Avellino, ha visto tra i premiati anche l’alcamese Carlo Palmeri, 26 anni, formatosi a Roma alla scuola di Jenny Tamburi. Il giovane attore è infatti uno dei protagonisti del cortometraggio “Tutte le strade” che ha partecipato alla sezione “Spazio Campania”, vincendo meritatamente il primo posto. La pellicola, girata in sole 72 ore no stop dal regista irpino Samuel Di Marzo, appena ventiduenne, vede anche la partecipazione straordinaria di Alessandro Haber, attore di grande fama che da anni frequenta ile zone avellinesi e ne apprezza luoghi e cultura.

Il cortometraggio narra la storia di un giovane romano costretto  a fare il cameriere per mantenersi e invece ottiene di fare il corriere della droga per un malvivente che usa il suo ristorante come copertura. E’ proprio qui che entra in gioco Carlo Palmeri, nel ruolo di uno dei due protagonisti, Francesco Dobrovigo. Il ventiseienne alcamese interpreta uno studente universitario fuori corso, mantenuto dalla sua famiglia in una casa lussuosa, pieno di vita e di spirito goliardico. I due protagonisti del film si conoscono e trascorrono un’intera notte tra le strade di Roma, affrontando varie vicende, alcune inaspettate o non calcolate. E scoprono che le vere grandi occasioni della vita maturano sempre dentro se stessi, non arrivano dall’esterno come un miracolo. Il vero miracolo è capire quanto vale la propria vita.

“Tutte le strade” vince quindi lo spazio Campania del Laceno d’Oro nonostante le mille difficoltà nell’allestire un set, no stop, per ben 72 ore. Carlo Palmeri, dopo il prestigioso premio conquistato, ha voluto ringraziare soprattutto la sua famiglia che lo ha sempre sostenuto nonostante la non banale distanza da Alcamo a Roma: “Senza di loro – dice – non sarei mai riuscito ad intraprendere questo percorso”. L’attore, che ha mosso i primi passi sotto le ali di Nato Stabile, uno dei fondatori della cooperativa Piccolo Teatro, nel 2016 andò alla ribalta del piccolo schermo interpretando scene importanti della serie numero 8 di “Squadra Antimafia”.

Balestratese diciottenne agli “Assoluti” di nuoto. Gareggerà nei 50 s.l. con un pluri-campione europeo

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Ha imparato a nuotare nel mare della sua cittadina, Balestrate, ed ora prenderà parte ai Campionati Assoluti di Nuoto al fianco del pluricampione europeo e vice-campione  mondiale, Luca Dotto. Vittorio Valenti, diciottenne balestratese, dal 12 al 14 dicembre sarà impegnato a Riccione negli “Assoluti” invernali in vasca lunga, validi come prima prova di qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020. In gara, i tutta la kermesse, quasi 500 atleti in rappresentanza di 139 società. “Siamo orgogliosi che un pezzo di Balestrate con Vittorio Valenti – ha detto il sindaco Vito Rizzo -sarà rappresentata ai campionati italiani assoluti di nuoto di Riccione”.

Vittorio, che ha preso già parte ai campionati giovanili al Foro Italico di Roma, gareggia per la polisportiva Mimmo Ferrito di Palermo e in Romagna sarà in competizione nei 50 stile libero, specialità in cui è anche campione regionale. Il balestratese Valenti è attualmente campione regionale, oltre che nei 50 sl, anche nelle staffette 4×100 sl 4X100 Misti nonché vice-campione regionale nei 100 stile libero. Chissà che l’acqua salata del mare di Balestrate, dove da piccolissimo ha mosso le sue prime bracciate, possa spingere Vittorio verso traguardi prestigiosissimi, magari anche quelli a cinque cerchi.

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