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lunedì, Giugno 9, 2025
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Eccellenza “A”: questo pomeriggio Marsala-San Sebastiano

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Si giocherà questo pomeriggio, alle ore 15:00, al “Nino Lombardo Angotta” di Marsala il recupero della quindicesima giornata del girone “A” del torneo di Eccellenza. A sfidarsi i lilyberani di Matteo Gerardi e il fanalino di coda San Sebastiano. I padroni di casa, alla disperata ricerca di punti per entrare nella griglia play off e sognare ancora la vittoria del torneo, dovranno fare a meno dello squalificato Peppe Bonino e degli infortunati Genesio e Porto. Per la prima volta è stato convocato in prima squadra il classe ’97Salvatore Lanzetta. Con una eventuale vittoria, il Marsala si porterebbe a quota 33 punti, cioè a meno sette dalla capolista, scavalcando in classifica Riviera Marmi e Parmonval. Gli azzurri sono reduci dalla sconfitta ai calci di rigore nella finale di Coppa contro la San Pio X e dal pareggio interno nel derby del vino contro l’Alcamo di Chico. Gli avversari, fermi a nove punti, provengono da una sonora batosta, fra le mura amiche, contro il Rocca di Caprileone.

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Alcamo: caos politico, guerra al Comune

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Regna la confusione politica ad Alcamo. Lo specchio di questa situazione è stato certamente il consiglio comunale dove ieri si sono succeduti una serie di colpi di scena. Prima l’annunciata dimissione dell’assessore all’Economia Gianluca Abbinanti a seguito dei duri attacchi politici trasversali, arrivati anche dalla maggioranza a sostegno dell’amministrazione, poi il forte documento presentato da quattro esponenti del civico consesso, due dei quali riferimento proprio della stessa maggioranza, in cui si parla di “dimissioni” per lo “stato comatoso in cui versa il Comune di Alcamo”. I quattro consiglieri, Alessandro Calvaruso, Anna Allegra, Lorena Di Bona e Marianna Vario, hanno voluto in questo modo esternare il loro disappunto rispetto al gesto dell’amministrazione comunale di presentare in mattinata stessa il piano triennale delle opere pubbliche nelle mani del civico consesso. Consiglieri che si sono sentiti umiliati e scavalcati dal governo cittadino, quasi fossero un numero per votare gli atti, senza dar loro la possibilità di confrontarsi sull’atto programmatico. Nel contempo hanno scoperto che per finanziare l’attuale piano triennale il Comune ha stornato fondi che risalivano a opere pubbliche dell’anno precedente, sacrificando fra tutti la realizzazione del basolato di alcune strade limitrofe a piazza Ciullo.

ui è partita la decisione dei quattro consiglieri di presentare il documento in cui si dicono disponibili a rimettere il mandato se dovessero accodarsi altri 12 consiglieri, conquistando quindi la maggioranza degli esponenti necessaria a far decadere l’organo consiliare ed anche la giunta municipale. C’è chi sostiene però che questo gesto è assolutamente populista perché difficilmente si potrà raggiungere questo quorum.

Abbinanti, a seguito della pioggia di critiche ritenute “gratuite e infondate” rivolte al governo cittadino aveva annunciato le sue dimissioni: “E’ inaccettabile che la maggioranza si presenti sempre sfilacciata in consiglio – ha precisato l’assessore – e che si mistifichi ogni cosa, solo perché  in questo modo si è convinti di fare audience tra la gente”. Un intervento politico servito a far rinsaldare la stessa maggioranza che alla fine ha varato il piano triennale, che consiste in opere di manutenzione a strade e illuminazione per un totale di 600 mila euro. “Ho desistito dal mio intento – precisa Abbinanti – solo perché diversi consiglieri mi hanno invitato a far rientrare questa decisione che sarebbe stata politicamente traumatica. La mia permanenza è a tempo – ha comunque precisato l’assessore -. Se entro 5 giorni non si procede all’azzeramento della giunta ed alla ricostituzione della squadra di governo comunque io mi dimetterò”. Il sindaco Sebastiano Bonventre ha garantito che entro l’inizio della prossima settimana procederà alla nomina del nuovo esecutivo.

Nella foto Alessandro Calvaruso

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Balestrate: via Mazzini, appaltati i lavori

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BALESTRATE. Conto alla rovescia per l’apertura del grande cantiere in via Mazzini, dove ci sarà un intervento radicale nell’assetto viario per un totale di quasi mezzo milione di euro di finanziamento ottenuto dalla Regione. Il Comune ha affidato l’appalto all’impresa Loveral srl di Patti, nel messinese, che ha offerto un ribasso d’asta di quasi il 32 per cento. Vi sarà una messa in sicurezza di via Mazzini, arteria fondamentale per il traffico veicolare del paese in passato teatro di numerosi incidenti mortali causati dall’alta velocità. Il via libera al finanziamento è arrivato attraverso l’assessorato regionale delle Infrastrutture, della mobilità e dei trasporti che ha accordato il finanziamento. Il progetto, che rientra nell’ambito del piano di “traffic calming”, ha subito una serie di accelerazioni e stop a causa di tutta una serie di impedimenti di carattere burocratico e politico. In particolare saranno attuati il primo ed il secondo programma del piano nazionale della sicurezza. Il primo riguarda la redazione del piano urbano del traffico. Lo studio si articolerà in tre fasi: classificazione della rete stradale, raccolta ed elaborazione dei dati sociali e di traffico e costruzione e calibrazione del modello allo stato di fatto. Il secondo riguarda invece la redazione del rapporto di “Safety Audit” per l’analisi di sicurezza delle strade. Un progetto che doveva essere accompagnato dalla riqualificazione anche delle vie Paolino Gesugrande e San Giovanni Bosco, dal potenziamento del centro di monitoraggio della sicurezza stradale e da una campagna di informazione e sensibilizzazione della sicurezza stradale rivolta agli istituti scolastici. Ma questo stralcio di progetto è stato bocciato nel 2011 dal consiglio comunale che ha deciso di non stanziare i fondi necessari per la compartecipazione del Comune. L’allora sindaco Tonino Palazzolo aveva portato al vaglio del civico consesso una proposta di deliberazione per stornare 140 mila euro dalla devoluzione di un mutuo acceso diverso tempo fa. Senza questa quota ovviamente saltò l’intero impianto progettuale che aveva avuto il via libera dalla Regione e che si era piazzato fra i primi in Sicilia. La somma di 140 mila euro a carico del Comune avrebbe dovuto gravare su un residuo di mutuo già acceso, tramite devoluzione.

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Alcamo: fuoco ad un portone, è doloso

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Una bottiglia in plastica con del liquido infiammabile posta proprio sotto l’obiettivo, l’accensione della miccia ed il gioco è fatto. Notte di fuoco in centro storico ad Alcamo dove è stato appiccato un rogo al portone di un’abitazione in via Porta Palermo di proprietà di un alcamese incensurato, impiegato presso un’azienda locale. Ad intervenire sul posto vigili del fuoco e commissariato di polizia. I pompieri del distaccamento di Alcamo hanno spento le residue fiamme e già questa mattina i proprietari hanno cancellato ogni traccia, ripristinando la funzionalità del portone d’ingresso. Gli agenti, sotto la guida del nuovo dirigente Antonio Squillaci, hanno avviato le indagini. In giornata sarà ascoltato il proprietario dell’immobile danneggiato per cercare anzitutto di chiarire il possibile movente che al momento non appare per nulla chiaro. Tutte le piste sono al momento al vaglio degli inquirenti ma pare che quella più battuta porti alla vita privata o lavorativa dell’uomo. Ecco perché la polizia sta setacciando palmo a palmo la sfera privata della vittima con l’obiettivo di ricostruire ogni singolo episodio, alla ricerca anche dei più insignificanti elementi che possano dare un senso al gesto intimidatorio. L’incendio è esploso intorno all’una di questa notte. Gli incendiari hanno studiato il piano nei minimi dettagli ed evitando anche possibili complicazioni. I criminali hanno infatti creato a terra una scia di benzina, quasi a creare una sorta di miccia: quindi, a distanza di una decina di metri dal portone hanno innescato le fiamme che hanno raggiunto in pochi secondi il portone d’ingresso dell’abitazione di via Porta Palermo, subito aggredito dal fuoco. E’ stato quindi subito lanciato l’allarme ai vigili del fuoco del alla polizia: il tempestivo intervento dei pompieri ha evitato che le fiamme potessero ulteriormente svilupparsi ed aggredire anche il prospetto e la vicina saracinesca del garage adibito alla stessa abitazione. Gli incendiari hanno lasciato tracce di sé: infatti sul posto hanno lasciato la bottiglia semivuota utilizzata per cospargere la strada e il portone di benzina. La polizia ha posto sotto sequestro l’oggetto che sarà quindi analizzato in laboratorio con l’obiettivo magari di riuscire a ricostruire le eventuali impronte digitali lasciate dagli incendiari. Da analizzare anche questo aspetto della vicenda: la bottiglia è stata lasciata dagli autori del raid con la chiara intenzione di lasciare un messaggio di sfida ai proprietari dell’immobile preso di mira, oppure è stata una dimenticanza? O ancora magari è passato in quel momento qualcuno da via Porta Palermo mettendo in fuga gli incendiari? Quindi potrebbero anche esserci dei testimoni, anche se al momento al commissariato non risultano persone che hanno assistito alla scena. Tutte ipotesi queste che sono al vaglio della polizia. Questo è il secondo attentato con il fuoco in questo primo scorcio del 2014 che si verifica ad Alcamo, dopo quello avvenuto ai danni di un’auto appena qualche giorno fa. Il 2013 invece si è chiuso con una catena di attentati in città ai danni di commercianti, imprenditori, semplici cittadini e persino ad agenti di polizia. Episodi che hanno fatto alzare l’asticella della tensione in un territorio da sempre considerato caldo dalla magistratura per la presenza di uno zoccolo duro della mafia tra Alcamo e Castellammare del Golfo. Da sottolineare, però, che quasi tutti gli ultimi attentati incendiari sono ritenuti slegati da dinamiche mafiose.

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Alcamo, progetto MUSA: presto la seconda fase

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Oggi a Bari il convegno di chiusura della prima fase del Progetto MUSA che ha interessato diversi Comuni delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza, tra i quali il Comune di Alcamo, tra le Amministrazioni pilota coinvolte nell’attività di indagine e sperimentazione. Un convegno a cui partecipano numerosi tecnici di settore e di diverse Amministrazioni impegnate nelle politiche di mobilità urbana sostenibile; per il Comune di Alcamo, presente il Mobility Manager d’area arch. Francesco Amodeo con la relazione sulle attività promosse ad Alcamo e sulla valutazione dei benefici ambientali secondo il modello “GIMS” sviluppato dal Ministero dell’Ambiente. Si tratta di un progetto a costo zero per l’amministrazione poiché interamente finanziato dal Dipartimento della Funzione Pubblica. Tra gli obiettivi individuare e sperimentare modelli e strumenti innovativi per la pianificazione di interventi territoriali sostenibili. Un felice esempio è rappresentato dal “pedibus”, testato con successo in diverse scuole alcamesi. La conclusioni dei lavori è stata affidata al Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Gianpiero D’Alia. Il sindaco Sebastiano Bonventre ha annunciato che “la Direzione di Progetto ha scelto il Comune di Alcamo quale sede dei workshop tematici previsti per i tecnici e per Funzionari della P.A. dei Comuni siciliani che, in primavera, partecipando alla seconda fase del Progetto MUSA, avranno modo di visitare ed apprezzare la nostra città”.

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Partinico fuori dalle ZFU, insorgono M5S e “Cambiamo Partinico”

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Durissima la reazione del gruppo parlamentare all’Ars del Movimento 5 stelle alla notizia che Partinico è fuori dalle Zone franche urbane. Nel decreto del ministero dello Sviluppo economico non c’è il nome del Comune tra le nuove aree che assicurano agevolazioni fiscali alle imprese che vi si insediano. Tutto questo a dispetto delle ripetute rassicurazioni del presidente della regione Crocetta e dell’assessore regionale alle Attività produttive Vancheri, che a più riprese avevano assicurato che Partinico sarebbe stato inserito tra le Zfu. Il movimento 5 stelle sull’argomento aveva già presentato un’interrogazione, in occasione della prima esclusione, quando furono numerosi gli errori commessi dal comune di Partinico in sede di presentazione dell’istanza. Ora arriva la doccia fredda, che fa fare la voce grossa al Movimento e al gruppo consiliare “Cambiamo Partinico”. “La prima cosa da fare – afferma la deputata Cinquestelle Claudia La Rocca, che aveva firmato l’interrogazione – è sicuramente quella di contattare l’assessorato per capire cosa sia effettivamente successo, temiamo che in questa storia non ci sia altro che il tentativo mal riuscito dell’assessore di coprire un errore commesso dal Comune di Partinico in sede di presentazione della domanda e, come già espresso mesi fa, continuiamo a chiederci se l’accaduto sia frutto di malafede o incompetenza”. Ci vanno giù pesante i consiglieri di “Cambiamo Partinico”: “Le Zfu – accusano – sono state un’arma potentissima della campagna elettorale del sindaco Lo Biundo, che sembrava non avere speranze di riconferma. Con le Zone franche i cittadini e gli imprenditori sono stati letteralmente presi in giro, ma la storia non finisce qua – avvertono i consiglieri -.  Assieme al gruppo parlamentare del M5S porteremo avanti un’azione congiunta per venire a capo della questione. Un sussulto di dignità – concludono – dovrebbe portare i protagonisti di questa triste storia, il sindaco Lo Biundo e l’assessore Vancheri, nonché il loro riferimento politico Rosario Crocetta, a rassegnare immediatamente le dimissioni”.

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Ad Alcamo “Vento di Legalità” a convegno

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Mattinata all’insegna della legalità questa mattina al Teatro Euro di Alcamo. Vento di legalità è il convegno che si è svolto arrivato alla seconda edizione.

Presenti il Presidente del tribunale di Trapani, Roberto Angelo De Simone che ha aperto i lavori, poi la relazioni di Ottavio Sferlazza, Procuratore Aggiunto della procura di reggio Calabria, Marco Di Capua, Vice diorettore Vicario dell’Agenzia delle Entrate, Enzo Ciconte, docente all’Università di L’Aquila e Claudio La Camera, Direttore dell’Osservatorio ‘ndrangheta di reggio Calabria. Quindi Caterina Viola curatrice di “Vento di legalità”.

Presenti oltre cinquecento studenti delle scuole di tutta la provincia di Trapani e Palermo. Diverse anche le partecipazioni dai rappresentanti di Libera e Misericordie all’antiracket per la ristorazione italiana nel mondo, all’Agenzia delle entrate.

Vento di legalità, si legge nel comunicato stampa, ha l’obiettivo di contribuire al miglioramento della conoscenza sulle mafie, sulla loro identità, sul loro sistema simbolico e sulle attività antimafia della società civile e delle Istituzioni. Importante il coinvolgimento degli alunni delle scuole medie e inferiori e superiori.

Linea conduttrice l’insegnamento di falcone e Borsellino, le mafia, dicevano, non posso essere combattute solo con l’impegno della magistratura e delle Forze dell’ordine ma vanno contrastate anche sul piano educativo e culturale facendo terreno bruciato intorno a loro attraverso un’attività di sensibilizzazione e formazione delle coscienze.

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Partinico: liceo, studente si getta dalla finestra

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Si è gettato dalla finestra del primo piano del liceo “Santi Savarino” di Partinico. E’ accaduto intorno a mezzogiorno di questa mattina: uno studenti di 16 anni, per cause ancora in via di accertamento, ha aperto una finestra al primo piano dell’edificio e si è lasciato cadere. Immediatamente è stato lanciato all’allarme: sul posto un’ambulanza del 118 che ha trasportato il ragazzo al pronto soccorso dell’ospedale Civico. Le sue condizioni sono ancora al vaglio dei sanitari ma pare che sia stato dichiarato fuori pericolo. Ad indagare i carabinieri della locale Compagnia. Sembra che il gesto del giovane sia stato spinto dal mancato superamento di un esame di un debito formativo.

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Balestrate: Tares, la rivolta dei cittadini

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Il paese mostra i suoi muscoli al Comune. I cittadini non ci stanno di fronte alla stangata di rincari delle bollette Tares, la nuova tassa sui rifiuti, notificate in questi giorni. In tanti sono scesi in piazza Rettore Evola per esternare il proprio disappunto ed hanno firmato una petizione promossa da un comitato cittadino spontaneo: in tutto sono state raccolte 675 firme che saranno consegnate domani mattina all’ufficio protocollo del Comune. A dare vita a questo evento diversi cittadini che si dicono fuori da ogni logica partitica o associazionistica.  Secondo il comitato sarebbero state recapitate delle cartelle errate, con aumenti ingiustificati ben oltre quelli contemplati dall’entrata in vigore della Tares.

Il comitato cittadino balestratese in sostanza chiede un incontro urgente con il sindaco e l’amministrazione comunale con l’obiettivo proprio di interloquire e arginare questa emissione di cartelle pazze attraverso un riconteggio. Ci sono segnalazione di aumenti dell’imposta addirittura tre volte superiori rispetto allo scorso anno, mentre secondo quanto stabilito dal Comune il massimo aumento dovrebbe essere attorno al 121 per cento. “Mi prodigherò per incontrare il comitato – precisa il sindaco Totò Milazzo – per chiarire ogni aspetto. Escludo aumenti del 300 per cento, in questi casi c’è sicuramente un errore. A me comunque non risulta che ci siano stati errori dovuti all’ufficio o comunque di rilievo. Basta andare all’ufficio e far rilevare l’errore e sarà effettuato un ricalcolo. Comunque nel sito internet del Comune – chiarisce il primo cittadino – c’è un contatore molto semplice da usare per fare un calcolo della tassa”. A dare sostegno alla manifestazione il comitato cittadino di Alcamo, che ha in questi giorni protestato anche per l’emissione di bollette pazze da parte del Comune. Anche qui i cittadini rilevano errori nelle emissioni delle cartelle: hanno avuto modo di incontrare l’amministrazione ma il faccia a faccia non è stato esauriente:

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Alcamo, Bottino a secco

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Niente acqua dal Bottino di Alcamo dalla tarda mattinata di oggi. L’erogazione, come comunicato dal Comune, è stata interrotta a causa del collasso della condotta che approvvigiona il serbatoio della città, che eroga acqua potabile, dalla sorgente di contrada Dammusi. Immediato l’intervento dei tecnici del Comune e di una ditta specializzata esterna  che sta provvedendo da diverse ore alla riparazione. La rottura alla condotta è stata verosimilmente frutto dell’ennesima frana nei pressi di contrada Dammusi, con tonnellate di terra che si sono staccate dal costone riversandosi su un tratto di rete che ha ceduto a causa del peso. Immediato il sopralluogo dell’assessore ai Servizi manutentivi, Gino Paglino, che rassicura i cittadini “Si tratta di una piccola rottura che probabilmente sarà riparata in giornata – precisa -. Il nostro intervento e quello della ditta esterna è stato immediato e ci siamo resi conto che si tratta di una piccola rottura. Possibile che già in serata torni a sgorgare l’acqua dai rubinetti del Bottino”. Al di là di questo episodio di poco conto, comincia a serpeggiare le preoccupazioni per queste abbondanti piogge che rischiano di mettere costantemente ko la rete idrica. Le previsioni metereologiche , infatti, parlano di frequenti e incessanti precipitazioni nei giorni a venire, condizioni che per l’appunto potrebbero provocare altri smottamenti di terra che causano cedimenti della condotta. Dammusi garantisce all’incirca una quarantina di litri di acqua al secondo mentre la sorgente di Cannizzaro è la più preziosa per Alcamo: da qui arrivano all’incirca 50 litri di acqua al secondo, più della metà del fabbisogno giornaliero dell’intero territorio. Altri 10 litri invece sono garantiti dal dissalatore di Trapani. Da anni ci si interroga sulla necessità di provvedere ad una totale sostituzione della rete idrica ridotta oggi ad un vero e proprio colabrodo. Ma la cosa non è affatto facile: secondo una stima dei tecnici del Comune per la sostituzione servirebbero qualcosa come 2 milioni di euro, soldi di cui l’ente municipale, che da anni subisce continui tagli ai trasferimenti di Stato e Regione e recentemente ha anche sforato il patto di stabilità, non dispone in cassa. La condizione infrastrutturale della rete idrica è molto critica per la cittadina. Non a caso nel periodo invernale spesso si verificano interruzioni dell’erogazione idrica in relazione proprio alla rottura delle condotte. Lo scorso anno si verificò una delle crisi idriche peggiori probabilmente dell’ultimo decennio: in alcuni quartieri l’acqua mancò addirittura per 16 giorni. Molti cittadini esasperati sono stati invece costretti a continui acquisiti di acqua attraverso le autobotti di privati, inferociti contro il Comune per le diverse interruzioni di erogazione idrica che si sono verificate nel tempo. I maligni dicono che dietro a queste emergenze esiste un ben preciso disegno per fomentare il business dei privati ma l’amministrazione comunale ha sempre smentito categoricamente.

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