Balestrate: via Mazzini, appaltati i lavori

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BALESTRATE. Conto alla rovescia per l’apertura del grande cantiere in via Mazzini, dove ci sarà un intervento radicale nell’assetto viario per un totale di quasi mezzo milione di euro di finanziamento ottenuto dalla Regione. Il Comune ha affidato l’appalto all’impresa Loveral srl di Patti, nel messinese, che ha offerto un ribasso d’asta di quasi il 32 per cento. Vi sarà una messa in sicurezza di via Mazzini, arteria fondamentale per il traffico veicolare del paese in passato teatro di numerosi incidenti mortali causati dall’alta velocità. Il via libera al finanziamento è arrivato attraverso l’assessorato regionale delle Infrastrutture, della mobilità e dei trasporti che ha accordato il finanziamento. Il progetto, che rientra nell’ambito del piano di “traffic calming”, ha subito una serie di accelerazioni e stop a causa di tutta una serie di impedimenti di carattere burocratico e politico. In particolare saranno attuati il primo ed il secondo programma del piano nazionale della sicurezza. Il primo riguarda la redazione del piano urbano del traffico. Lo studio si articolerà in tre fasi: classificazione della rete stradale, raccolta ed elaborazione dei dati sociali e di traffico e costruzione e calibrazione del modello allo stato di fatto. Il secondo riguarda invece la redazione del rapporto di “Safety Audit” per l’analisi di sicurezza delle strade. Un progetto che doveva essere accompagnato dalla riqualificazione anche delle vie Paolino Gesugrande e San Giovanni Bosco, dal potenziamento del centro di monitoraggio della sicurezza stradale e da una campagna di informazione e sensibilizzazione della sicurezza stradale rivolta agli istituti scolastici. Ma questo stralcio di progetto è stato bocciato nel 2011 dal consiglio comunale che ha deciso di non stanziare i fondi necessari per la compartecipazione del Comune. L’allora sindaco Tonino Palazzolo aveva portato al vaglio del civico consesso una proposta di deliberazione per stornare 140 mila euro dalla devoluzione di un mutuo acceso diverso tempo fa. Senza questa quota ovviamente saltò l’intero impianto progettuale che aveva avuto il via libera dalla Regione e che si era piazzato fra i primi in Sicilia. La somma di 140 mila euro a carico del Comune avrebbe dovuto gravare su un residuo di mutuo già acceso, tramite devoluzione.

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