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martedì, Maggio 20, 2025
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Alcamo: Terza task force per rimuovere amianto

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E’ partito il terzo giro di vite per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi in città. Il Comune di Alcamo ha completato in questi giorni le procedure per l’affidamento ad una ditta esterna dell’appalto per la rimozione dell’amianto o di altri oggetti contenenti amianto abbandonati nelle vie periferiche del territorio, con gravissime possibili conseguenze sull’ambiente. Ad essere stati stanziati altri 40 mila euro che, sommati ai fondi utilizzati per le due precedenti operazioni di smaltimento, fanno salire a 100 mila euro lo sforzo economico dell’ente per contrastare il deturpamento del territorio. Un’iniziativa necessaria se si considera le devastanti potenzialità dell’amianto: infatti le polveri contenenti fibre d’amianto, se respirate, possono causare gravi patologie, l’asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura e il carcinoma polmonare. Una fibra di amianto è mille e 300 volte più sottile di un capello umano. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell’aria non sia pericolosa: un’esposizione prolungata nel tempo o ad elevate quantità aumenta esponenzialmente le probabilità di contrarle. Le precedenti task force ad Alcamo sono state portate avanti ad ottobre dello scorso anno e a gennaio di quest’anno. Tutte somme impegnate extra-budget rispetto al capitolo inerente la raccolta rifiuti, per bonificare proprio le discariche abusive. Se non tutte almeno alcune tra quelle più pericolose. In passato prioritariamente si è intervenuto nella discarica segnalata in via Giovanni Verga, in prossimità dell’accesso alla palestra comunale, dove sono stati abbandonati pericolosissimi recipienti in eternit. Con la somma a disposizione si sono poi andati a bonificare altri siti sensibili. Tra le situazioni più pericolose segnalate dal Comune c’è stata la via Pietro Lombardo, dove sono stati abbandonati non solo rifiuti pericolosi ma anche ingombranti, come materassi, scaldabagni ed altro ancora. La presa di posizione del Comune scaturisce a seguito delle diverse segnalazioni relative all’abbandono di rifiuti contenenti amianto sul territorio comunale: “L’abbandono di questi rifiuti – sostiene il funzionario delegato del Settore Ambiente, Elena Ciacio – desta non poche preoccupazioni nella cittadinanza, perché in alcuni casi si tratta di rifiuti vicini a scuole, uffici o abitazioni”. Secondo il Settore è opportuno intervenire tempestivamente per la rimozione dell’eternit e di tutti gli altri rifiuti della stessa tipologia abbandonati sul territorio comunale. Interventi del genere sono stati gestiti nel recente passato tramite l’Ato Trapani “Terra dei Fenici” spa in liquidazione come servizio aggiuntivo a quelli base offerti dal soggetto gestore della raccolta dei rifiuti. Il Comune ha preferito agire in autonomia per accelerare i tempi di intervento.

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Alcamo, trovata altra tartaruga morta

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E’ salito tristemente a sette il numero delle tartarughe trovate morte nel Golfo di Castellammare. L’ultimo ritrovamento ieri nelle spiagge di Alcamo marina: ancora una Caretta Caretta di dimensione enormi. I bagnanti che stavano affollando come ogni giorno in questo periodo l’arenile l’hanno ritrovata spiaggiata e hanno segnalato l’episodio a chi di competenza. Il bilancio comincia a diventare davvero troppo pesante: troppe 7 tartarughe senza vita nell’arco di appena un mese e tutte nello stesso tratto di costa a cavallo tra il trapanese ed il palermitano. Appare sempre più chiaro che siamo di fronte ad una situazione che non ha precedenti e che comincia seriamente a preoccupare gli ambientalisti. C’è da sottolineare che in quest’ultimo caso non sono state rinvenuti segni evidenti all’esterno, per cui la morte del rettile resta al momento un mistero. I bagnini che presidiavano il tratto di spiaggia in cui è stata trovata la tartaruga hanno girato subito la segnalazione alla Capitaneria di Porto più vicina che ha recuperato l’animale e lo ha trasportato all’istituto Zooprofilattico di Palermo dove sarà effettuata un’autopsia per capire i motivi del decesso. Certo è che tutti questi ritrovamenti fanno scattare molto più che un campanello d’allarme. Anzitutto si fa sempre più prepotente l’ipotesi che nel Golfo Castellammarese possano essere essenzialmente due le ipotesi collegabili a questi ritrovamenti: la pesca di frodo e l’inquinamento. Nel primo aspetto c’è da segnalare che ben 4 delle 7 tartarughe ritrovate sino ad oggi presentavano chiari segni di lacerazioni dovute proprio a grossi ami che si utilizzano per la pesca con il palamito, sistema che consiste nella creazione di una lunghissima lenza, lunga anche un chilometro, su cui sono appostati numerosi ami di grandi dimensioni. L’altro aspetto è altrettanto pericoloso: possibile che le tartarughe abbiano ingerito rifiuti lasciati in mare e siano morte soffocate. Appena qualche giorno fa, a pochi chilometri da Alcamo marina, un’altra tartaruga fu ritrovata senza vita, questa volta a Balestrate a due passi da un lido. In questo specifico caso erano evidenti i segni di danneggiamento sul carapace del rettile: si pensa che l’animale sia morto perché accidentalmente colpito dall’elica di qualche mezzo a motore. Ad oggi sono quattro le tartarughe trovate morte ad Alcamo, due a Castellammare del Golfo e una a Balestrate. Si presume che ad Alcamo ci possano essere nei pressi della costa delle sacche di ripopolamento di questa specie che rischiano però di rimanere vittima per l’appunto dell’inquinamento dovuto ad abbandono di rifiuti e della pesca di frodo. Tra l’alto proprio la Caretta caretta è una specie di tartaruga marina che è in estinzione. Secondo gli esperti sono minacciate dall’inquinamento marino, dalla riduzione degli habitat di nidificazione, dalle collissioni con le imbarcazioni, e dagli incidenti causati dalle reti a strascico e dagli altri sistemi di pesca.

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Rilievo, i sacerdoti scendono in campo per il Madagascar

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Si terrà martedì 15 luglio, alle ore 20,30 presso l’oratorio “San Giovanni XXIII” di Rilievo la partita di calcio organizzata dall’Ufficio Missionario della Diocesi di Trapani. In campo scenderanno la squadra formata da sacerdoti e quella dei volontari del gruppo missionario. L’obiettivo è la raccolta fondi per la realizzazione di strutture sportive nella missione della diocesi in Madagascar. Il costo del biglietto è di 5 euro, mentre è omaggio per i bambini al di sotto dei dieci anni. Nella squadra diocesana dei preti: don Giancarlo D’angelo (attaccante), don Boniface Nkurunziza (attaccante), don Fabio Pizzitola (attaccante), don Liborio Palmeri (centravanti), padre Francesco Sciarelli (centravanti), don Giovanni Mucaria (centravanti), don Gianni Lipari (difensore), don Antonino Vilardi (difensore), don Nicola Patti (difensore, diocesi di Mazara Del Vallo), don Francesco Vivona (portiere).
Per la prevendita, tel.: 3290601991; 3385747716; 3392437710.

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Gibellina, catturano 25 cardellini: denunciati due palermitani

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I carabinieri della Stazione di Gibellina hanno denunciato due persone per la cattura di uccelli del tipo protetto destinati alla vendita, fenomeno – pare- in costante crescita.
I militari hanno fermato sulla SS. 188, all’altezza dello svincolo dell’autostrada A/29 Salemi-Gibellina, un auto con due persone a bordo, che nascondevano nel portabagagli 5 gabbie con 25 cardellini, e materiale vario utilizzato per la loro cattura. Trattandosi di volatili protetti, i due, G.S. e B.F. entrambi palermitani, di 47 e 46 anni, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria in stato di libertà.
Gli attrezzi sono stati sequestrati, mentre i volatili sono stati affidati in custodia al Centro Regionale Recupero Fauna Selvatica di Corleone, c.da Ficuzza, per potere riacquistare la libertà.
L’attività compiuta dai militari dell’arma si inquadra nell’ambito dei servizi predisposti per l’osservazione e controllo dei luoghi frequentati assiduamente dai cacciatoti di frodo, nell’ottica di porre un freno all’uccellagione, una pratica di caccia illegale e considerata una vera e propria forma di bracconaggio, attuata con l’impiego di dispositivi fissi e finalizzata alla cattura indiscriminata e di massa della selvaggina volatile.

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C/mare del Golfo, codice della strada: potenziati i controlli

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“Abbiamo potenziato i controlli della polizia municipale sul rispetto del codice della strada con particolare attenzione all’inquinamento acustico. Sono già stati sequestrati alcuni motorini ed i controlli proseguono. In questo periodo di notevole afflusso turistico, lo scopo è quello di cercare di ovviare al problema del traffico e della sosta irregolare, nonché agli assordanti rumori prodotti da diversi motocicli, spesso modificati e dunque irregolari, che disturbano la quiete pubblica”.
Lo afferma il vicesindaco ed assessore al Traffico Gaspare Canzoneri, che torna anche ad invitare cittadini e turisti ad utilizzare il servizio di bus navetta gratuito attivo il venerdì, sabato e domenica.
“Abbiamo apposto la segnaletica che indica la possibilità di lasciare i mezzi nel parcheggio del campo sportivo –spiega il vicesindaco Gaspare Canzoneri. Nei fine settimana è presente un notevolissimo flusso di auto nel centro storico, ed allo scopo si snellire il traffico nelle ore serali, invitiamo ad utilizzare il comodo servizio gratuito del bus navetta, il venerdì, sabato e domenica, attivo tutto il mese di luglio dalle 21 alle 3 del mattino. Si possono lasciare le auto nella zona del campo sportivo, indicata dalla segnaletica, e raggiungere in pochi minuti il centro storico. L’ampliamento delle zone a traffico limitato e l’istituzione dei nuovi sensi unici, ha proprio lo scopo di consentire il veloce ed agevole percorso del bus navetta. Invitiamo i cittadini –conclude il vicesindaco-, abituati ad altri percorsi, e che lamentano eventuali disagi, a comprendere che l’istituzione del bus navetta ed il nuovo indirizzo della viabilità, mirano ad incentivare un utilizzo razionale dei mezzi, ottenendo una migliore regolamentazione del traffico nel centro storico, in questo periodo estivo.
Il bus navetta parte dall’ampio spiazzale tra il campo sportivo ed il cimitero comunale, dove è possibile lasciare i mezzi. Quindi il percorso di via Euclide, viale Leonardo Da Vinci e la prima fermata all’autostazione di piazza della Repubblica. Il bus prosegue per via Segesta fino a corso Garibaldi ed i “Quattro canti”, dove è possibile riprendere il mezzo per il ritorno.

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C/mmare del Golfo: Comune, varato il codice etico

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CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Niente regali di valore, niente fughe di notizie e niente conflitti di interesse. Da oggi dipendenti e contrattisti del Comune dovranno sottostare non solo a regole etiche astratte ma a un vero e proprio regolamento interno. Entra in vigore infatti il “codice di comportamento” del Comune, approvato dalla giunta guidata dal sindaco Nicola Coppola, dove in particolare risalta l’articolo che contempla i “regali e compensi”. Il regolamento impone che un lavoratore dell’ente municipale “non accetta, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni di cortesia”. Ad essere introdotte anche tutta una serie di imposizioni sul piano del contrasto ai conflitti di interesse. In particolare nel testo si vieta espressamente al dipendente di accettare incarichi di collaborazione da soggetti privati che abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico significativo in decisioni o attività inerenti all’ufficio di appartenenza. Altro capitolo è quello riguardante invece alle corrette prassi d’ufficio. Il dipendente è infatti chiamato a esercitare i propri compiti “orientando l’azione amministrativa alla massima economicità, efficienza ed efficacia”. In pratica viene imposto che il lavoratore, ai fini dello svolgimento delle attività amministrative, “deve seguire una logica di contenimento dei costi, che non pregiudichi la qualità dei risultati”. Un regolamento, questo, che fa seguito al varo del piano Anticorruzione sempre da parte del Comune che prevede misure rigide di contrasto ad infiltrazioni della criminalità nei settori più a rischio della macchina burocratica, come i Lavori pubblici e la Polizia municipale. Previste efficaci contromisure per evitare “inquinamenti”. Sotto questo aspetto il dipendente ha l’obbligo di rispettare le prescrizioni contenute nel Piano di Prevenzione della Corruzione e di prestare la sua collaborazione al Segretario Comunale nella qualità di Responsabile della Prevenzione della Corruzione anche attraverso la partecipazione a incontri. Non solo: in caso subisca un tentativo di corruzione avrà l’obbligo di segnalare tramite e-mail istituzionale sempre al Responsabile della Prevenzione della Corruzione eventuali situazioni di illecito di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro. Le segnalazioni devono riguardare comportamenti, rischi, reati ed irregolarità ai danni dell’interesse pubblico e non possono riguardare lamentele di carattere personale. Le segnalazioni anonime potranno essere prese in considerazione solo se sufficientemente circostanziate e dettagliate.

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Balestrate, commerciante minaccia di darsi fuoco

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BALESTRATE. La mancata apertura del porticciolo turistico in paese diventa motivo anche di grande tensione a livello sociale. Ieri mattina un commerciante ha minacciato di darsi fuoco all’interno del suo locale per evitare un pignoramento. Le sue difficoltà economiche sono sorte proprio in relazione alla prolungata chiusura dell’area portuale: nell’ottica propria dell’apertura di questa infrastruttura aveva deciso di investire tutto ciò che aveva per aprire un negozio di nautica. Ovviamente gli affari sono andati al tracollo e di diportisti neanche l’ombra dal momento che per l’appunto il porto non è mai entrato in funzione. Fortunatamente la situazione non è degenerata grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine che sono riuscite a far desistere dal disperato gesto l’esercente. Secondo la ricostruzione dei fatti ieri in mattinata si è recato l’ufficiale giudiziario presso questo negozio di vendita di prodotti di nautica per procedere al pignoramento come ordinato dall’autorità competente in seguito ad alcuni debiti arretrati che nel tempo si sono accumulati nei confronti del titolare dell’attività. Alla vista dell’ufficiale l’esercente si è barricato dentro e con un bidoncino pieno di benzina ha minacciato di darsi fuoco. Da qui è scattato subito l’allarme ai centralini delle forze dell’ordine che si sono recate sul posto per verificare la situazione. Sono stati momenti di grande panico perché il negoziante ad un certo punto ha cominciato a cospargere il negozio di liquido infiammabile brandendo un accendino tra le mani. A questo punto è cominciata la mediazione di polizia e carabinieri che hanno parlato con il commerciante convincendolo a desistere dal gesto. Non c’è stata, da parte dello stesso esercente, alcuna resistenza. Dopo un quarto d’ora ha deciso di aprire il negozio e di far entrare l’ufficiale giudiziario per procedere al pignoramento. “Su questo porto ho scommesso tutto – afferma il commerciante -: tratto esclusivamente articoli nautici e proprio per questo avevo chiesto al giudice del tribunale di Palermo che sta seguendo il mio caso una sospensiva sino all’apertura dell’infrastruttura. Mi rendo conto che si tratta di una richiesta inadeguata visto che si tratta di merce non pagata, ma la mia è stata una proposta più che altro provocatoria”. Il porto è pronto dal 2009 ma non è stato ancora consegnato dalla Regione alla società aggiudicataria per una serie di pastoie burocratiche, ultima delle quali la serie di ricorsi presentati per presunte irregolarità nell’affidamento del bando.

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Calatafimi: Ss 113, sopralluogo della Provincia

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CALATAFIMI – La statale 113 che congiunge Alcamo a Calatafimi tutto può essere considerato probabilmente, tranne che una strada. Da anni versa in condizioni pietose e forse oggi, per la prima volta, qualcosa comincia a muoversi. La oramai ex Provincia regionale di Trapani ha effettuato con i suoi tecnici un sopralluogo in zona, in seguito alla pioggia di segnalazioni e attraverso anche la concreta mobilitazione di politica e cittadini con una petizione, per verificare la situazione di pericolosità dell’arteria e di tutto il sistema di viabilità che comprende anche una serie di piccole diramazioni che si collegano a zone di campagna. L’obiettivo è quello di capire che tipo si spesa si dovrebbe affrontare e dove prioritariamente intervenire per salvaguardare l’incolumità di chi transita in questa strada. Intanto la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Valentina Palermi, facendo riferimento al sopralluogo dei tecnici della Provincia parla di primi concreti risultati dopo una lunga attesa d’interventi urgenti per i quali la stessa parlamentare ha più volte sollecitato i responsabili del Settore territorio ed infrastrutture della ex Provincia di Trapani: “Finalmente La Provincia ha mandato degli impiegati per un sopralluogo – afferma – allo scopo di constatare il livello di gravità e d’intervento necessario delle strade. A breve informeremo dell’esito di questa iniziativa”. Esiste in questo importante tratto di strada un disagio notevole non solo per i Calatafimesi ma anche per chi proviene da Alcamo o dai Comuni del palermitano limitrofi al trapanese: da anni gli automobilisti devono convivere con un pericoloso stato delle strade provinciali, in alcuni casi sono stati del tutto chiusi al transito anche interi tratti di strada. La condizione fatiscente dell’arteria peggiora di anno in anno: le cattive condizioni dello strato bituminoso dell’asfalto portano ad un deterioramento del tappetino superficiale specie ad ogni pioggia, con conseguente creazione di enormi buchi nella carreggiata. In alcuni casi è evidente come siano stati fatti degli interventi tampone, si presume direttamente da privati, con riempimento delle buche attraverso mezzi di fortuna con l’utilizzo di terriccio o altro materiale simile. Le centinaia di cittadini che ogni giorno attraversano questa strada hanno quindi deciso di mobilitarsi al fianco proprio del Movimento 5 stelle: “E’ stata organizzata una petizione simbolica – precisa la Palmeri – che abbiamo personalmente consegnato al Commissario della Provincia, Antonio Ingroia lo scorso 18 aprile in occasione di un incontro da me organizzato allo scopo di affrontare tutta una serie di questioni del trapanese di competenza della IV Commissione Ambiente e Territorio”.

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Alcamo: Tarsu, batosta sul Comune

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Batosta per il Comune di Alcamo che soccombe di fronte a tutta una serie di ricorsi di contribuenti che si sono opposti al pagamento della vecchia Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani, emessa negli anni scorsi. Sono stati presentati da semplici cittadini ma anche da imprenditori una serie di ricorsi alla commissione provinciale territoriale di Trapani che hanno visto sempre vincere il ricorrente, cioè il privato. Il Cpt ha dato torto in tutti i casi al Comune sempre per le stesse motivazioni: anzitutto perché vi sarebbe stata da parte del municipio la mancata iscrizione in bilancio come autorizzazione di spesa dell’ammontare delle esenzioni per i locali comunali. In pratica la commissione ha sostenuto che nel calcolo delle tariffe si sarebbero dovuti inserire anche le bollette a carico del Comune che invece non si è autotassata, facendo venire meno quindi il presupposto di equità contributiva. In poche parole, per il Cpt e secondo quanto contestato dai ricorrenti, la tassa sui rifiuti è stata ripartita tra tutti i contribuenti in modo errato, cioè senza conteggiare anche la quota spettante al Comune che avrebbe fatto abbassare la media del tributo per ogni singola utenza. La giunta municipale guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre ha già fatto appello deliberando di resistere in giudizio: “La mancata tassazione dei locali comunali – sostiene l’ente municipale alcamese – non ha causato alcun danno ai contribuenti in quanto pur nel caso ad essi più favorevole, e cioè quello del mancato innalzamento delle tariffe, nessun beneficio ad essi ne poteva pervenire. Pertanto il vizio rinvenuto nella procedura di determinazione delle tariffe per non avere tenuto conto dell’autorizzazione di spesa nella predisposizione dei bilanci annuali, rapportato all’esiguo ammontare rispetto alla quota che è rimasta a carico del bilancio comunale per la parte non coperta dal gettito tariffario, non è tale da giustificare la pesantezza della sentenza che ha invalidato le tariffe vista anche la conseguenza che tale invalidazione potrebbe avere sulle finanze dell’ente”. Altra contestazione accolta dal Cpt è stata quella della tassazione delle aree scoperte, non dovuta secondo la commissione provinciale: “Tale tassazione – rilancia la giunta nel ricorso – è prevista da una delibera di consiglio comunale del dicembre 2010 essendo, nel caso delle imprese ricorrenti, superfici operative in quanto sono funzionali all’attività di vendita”. L’amministrazione ha posto l’accento sul fatto che le aree esterne adibite ad attività commerciali vengono utilizzate per l’attività di promozione mediante esposizione e vendita e quindi sono da considerare aree operative a tutti gli effetti alla stessa stregua delle aree di manovra dei mezzi che effettuano lo scarico delle materie prime in quelle aziende in cui si effettuano lavorazioni per l’ottenimento di un prodotto finito attraverso il ciclo di lavorazione che si realizza al suo interno. Soltanto nell’ultima settimana la giunta ha perso ben 4 ricorsi, due presentati da semplici cittadini ed altri due da aziende per la vendita di automobili e riguardano la tassa sui rifiuti dagli anni 2005 al 2008.

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Villagrazia di Carini: incidente sulla s.s. 113

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Incidente a Villagrazia di Carini sulla strada statale 113 tra il Km 284 e 285. Un furgone ed un autoarticolato si sono scontrati frontalmente causando ferite ai conducenti. La strada è momentaneamente chiusa ed il traffico deviato su strade secondarie.

(foto BlogSicilia)

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