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lunedì, Giugno 9, 2025
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Alcamo. Festa della Madonna. Corteo storico, predisposto il programma

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Fatto il programma di quelli che saranno tra gli eventi di primissimo piano durante i festeggiamenti in onore di Maria Santissima dei Miracoli, Patrona di Alcamo in programma dal 19 al 21 giugno prossimi. Parliamo degli eventi messi a punto dall’Associazione dei cavalieri dei conti di Modica, presieduta da Vincenzo La Colla che ha lavorato a stretto contatto con l’assessore Lorella Di Giovanni, che cura tutte le manifestazioni di un programma, molto variegato ma che punta soprattutto alla salvaguardia di antiche tradizioni da far conoscere oggi soprattutto ai giovani. Un corteo in costumi medievali composto da cento persone. Trenta cavalieri in groppa a trenta splendidi cavalli andalusi e frisoni. Giorno 19 giugno si terrà la mostra del carretto siciliano nell’atrio del Collegio dei gesuiti, con tanti oggetti che fanno parte della cultura e della civiltà contadina, che lo scorso anno ha avuto oltre 20 mila visitatori. Giorno 17 giugno il piazzale che si trova accanto al quartiere di San Vituzzo, primo insediamento urbano della città di Alcamo, ospiterà dalle ore 17 il mercato medievale animato da tante persone in costumi d’epoca. Ma l’evento clou è il corteo storico fissato per il 20 giugno con partenza dal castello dei conti di Modica, dopo la conclusione della cerimonia della “calata” delle autorità al santuario che assistono alla messa celebrata dal vescovo. Il via del corteo che attraverserà le principali strade cittadine, dalle 21 per una notte all’insegna della riscoperta delle tradizioni. Il Comune si avvarrà della disponibilità e professionalità di tante associazioni alcamesi. Rappresentazioni teatrali, street food, riti religiosi, proiezioni di film, balletti, raduno di Fiat 500, tornei sportivi e tanto altro dovrebbero caratterizzare il festino, che ricordiamo è principalmente religioso. Concerti, passeggiate e visite al mercatino in piazza della Repubblica dove vengono collocati stand con prodotti che ormai si trovano tutto l’anno nelle varie feste paesane. Tre-quattro i commercianti locali che partecipano a tale mercato che dura tre giorni. In piazza della Repubblica sono in corso lavori anche all’interno della villa e il Comune deve fare la massima attenzione perché viali e aiuole si trasformano, ogni anno durante il festino, in veri e propri bivacchi. I viali all’interno della villa in parcheggi per furgoni dove anche si cucina all’aperto. Sarebbe un vero peccato che tale polmone verde subisse danni ancora prima della sua inaugurazione. Perché non provare a spostare tale mercato in piazza Bagolino, dove il traffico scorre agevolmente nella corsia lato ovest con possibilità di lasciare le auto nel parcheggio sotterraneo, mentre in piazza della Repubblica si crea il caos per il traffico anche per gli autobus?

Alcamo-Salvare il Castello di Calatubo: si può donare il 5×1000

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Anche quest’anno gli alcamesi potranno contribuire con un piccolo gesto a salvare il Castello di Calatubo. Il Comune ha infatti appena confermato l’autorizzazione all’utilizzo del 5×1000 per destinarlo all’antico maniero che giorno dopo giorno rischia di sbriciolarsi. Dunque tutti gli introiti che saranno incassati da questa donazione, che è obbligatoria da parte dei contribuenti all’atto di presentare la dichiarazione dei redditi, saranno destinati a questo splendido Castello che grazie ai volontari dell’omonima associazione si sta provando a restaurare pezzo dopo pezzo, o quantomeno a mantenere ciò che è rimasto sino ad oggi in piedi. “Il fine ultimo – afferma il presidente dell’associazione ‘Salviamo il Castello di Calatubo’, Stefano Catalano – è quello di contribuire alla tutela del nostro patrimonio storico-ambientale. A tal fine, si sensibilizzano i Caf, i consulenti, i commercialisti che operano nel territorio della città affinché svolgano un’adeguata azione di informazione al riguardo”. Basterà semplicemente inserire il codice fiscale del Comune alcamese che è 80002630814 per destinare il proprio 5×1000. L’anno precedente l’introito è stato di circa 5 mila euro. Alcamo ha bisogno di questi fondi per far rinascere un Castello di straordinaria bellezza che però oggi è ridotto ad un rudere a causa dell’abbandono, del degrado e dell’incuria del tempo. Il bene, la cui esistenza è datata attorno all’anno mille, è stato una fortezza militare e successivamente masseria e infine un ovile. L’azione distruttiva degli animali, il terremoto del 1968 e l’assenza d’interventi condusse al crollo dei solai e infine delle murature. Recentemente sempre i volontari dell’associazione si sono sbracciati per garantire l’accessibilità al sito che era ostruita dalla fitta vegetazione che aveva invaso anche i sentieri ipoteticamente pedonali. In questi ultimi mesi è avvenuto il cedimento delle colonne dei magazzini dove un tempo si produceva il rinomato vino reale, pluripremiato in tutta Europa. Ora c’è la fondata possibilità che possa venir giù da un momento all’altro la torretta settecentesca. Ci sono evidenti segni di collassamento della struttura. Ma sono altre le aree a rischio: ad esempio la cupola che si trova nella parte araba del Castello, e poi “Il mastio” (incorporato nel palazzo fortificato). Quest’ultima parte è la più pericolante: mancano alcune pietre alla base e tra l’altro questa struttura ha già subito diversi crolli dal momento che un tempo era alta 15 metri. Tutte parti di un sito di straordinaria bellezza che davvero presto potrebbe diventare poco più che un rudere. In modo informale il Comune di Alcamo ha espresso l’intenzione di installare dei puntuali nelle aree più a rischio del Castello di Calatubo ma chiaramente sarebbe solo un intervento tampone. Servono dei veri e propri lavori di consolidamento per evitare che questo sito storico-culturale possa sgretolarsi e con esso secoli di storia. C’è anche il “Piano nobile” che rischia: il corridoio antistante le cucine è evidentemente curvato, ha profonde crepe anche la cosiddetta area del “salone delle feste”. Così come il sottoscala e l’accesso al passaggio segreto che in tutta evidenza necessita di un puntellamento. Senza dimenticare gli evidenti segni di rischio cedimento nell’arco di accesso al palazzo fortificato antistante il mastio.

Alcamo, si ribalta con l’auto in corso dei Mille: donna ferita ma fuori pericolo

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Se l’è cavata con un colpo di frusta e qualche graffio una donna di 63 anni che questa mattina è rimasta coinvolta in un incidente stradale autonomo in una delle principali strade di Alcamo, in corso dei Mille. Pare che la 63enne, nel fare manovra, abbia impattato con un’altra auto che era posteggiata finendo per far ribaltare su un fianco il veicolo che stava guidando. Sono stati attimi di paura anche perchè l’impatto dell’auto con l’asfalto è stato fragoroso. Fortunatamente la stessa automobilista è uscita con le sue gambe dall’abitacolo. Trasportata all’ospedale della città è stata medicata e dichiarata fuori pericolo. Ad intervenire sul posto la polizia municipale, che ha effettuato i rilievi, e una squadra dei vigili del fuoco del locale distaccamento che ha provveduto a riportare l’auto nella corretta posizione.

Alcamo, nuovo piano Aro: più soldi ma operai rifiuti ancora a rischio? (VIDEO)

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Quasi un milione di euro in più rispetto al bando andato deserto un anno fa che prevedeva un importo annuo di 5,8 milioni di euro. Prende corpo il nuovo Piano rifiuti del Comune di Alcamo approvato ieri sera in consiglio comunale dalla sola maggioranza del Movimento 5 Stelle che però continua a non convincere. Ad essere varato il progetto “Aro”, il nuovo sistema di raccolta che prenderà il posto degli attuali Ato oramai in liquidazione.

Un Comune di Alcamo arrivato enormemente in ritardo sotto questo aspetto, uno degli ultimi in Sicilia, dopo un primo piano partorito lo scorso anno perché concepito in modo non appetibile per le imprese del settore dello smaltimento dei rifiuti: tanto che il bando di gara andò deserto perché i fondi erano troppo pochi rispetto al capitolato imposto. Tutto rivisto, con un bel mucchio di fondi in più, ma questo non basta per far rientrare i mugugni.

Secondo il nuovo piano la ditta che andrà ad aggiudicarsi l’appalto dovrà garantire, oltre alla raccolta e smaltimento della spazzatura, anche servizi aggiuntivi come: la pulizia della spiaggia già a partire dall’1 aprile, così come nei periodi festivi; implemento della raccolta e smaltimento degli sfalci di potatura; pulizia delle caditoie; ed ancora manutenzioni delle aree a verde pubbliche e del Ccr. Il nodo fondamentale resta sempre quello, cioè la garanzia della qualità del servizio e quella degli attuali livelli occupazionali. Questo resta sempre il grande punto interrogativo e ne è convinta l’intera opposizione che torna a ribadire, conti alla mano, che non si potranno garantire tutti e 110 gli attuali operai in servizio in città.

L’amministrazione comunale, supportata dalla dirigente della Direzione Ambiente Anna Parrino, ha ribadito che con l’attuale Piano studiato la forza lavoro sarebbe garantita così come la qualità dei servizi.

GUARDA GLI INTERVENTI IN CONSIGLIO

 

Alcamo-Pedemontana, ok alle linee guida: concessioni verso lo sblocco

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Vanno verso lo sblocco la maggior parte delle concessioni edilizie sulla fascia pedemontana di Alcamo. Con la presa d’atto di ieri sera del consiglio comunale, 14 favorevoli e una sola astensione, si formalizzano in buona sostanza gli orientamenti a cui dovranno attenersi adesso gli uffici per esaminare le pratiche. Sono in tutto una cinquantina quelle rimaste congelate, negli ultimi 5 anni, in questa zona di territorio alcamese che abbraccia diverse tipologie di categorie contemplate nel piano regolatore generale. Con le linee guida si adottano una serie di prescrizioni e sostanzialmente non dovrebbero trovare ostacolo tutte le concessioni richieste ad eccezione delle zone ad espansione ‘C2’ e ‘C3’. Per queste due aree si dovrà analizzare caso per caso e verificare se esiste nell’isolato la volumetria necessaria per poter concedere l’autorizzazione all’edificazione. Il documento delle linee guida è stato arricchito da ulteriori specifiche introdotte dal dirigente dell’Urbanistica Venerando Russo che a pochi mesi dal suo insediamento si è trovato ad affrontare subito questa patata bollente. Da considerare che su questa faccenda rischia grosso il Comune di Alcamo con paventate richieste di danni per decine di migliaia di euro. A minacciarle sono stati nel tempo alcuni titolari di terreni proprio in questa fascia pedemontana, territorio alle falde di Monte Bonifato. Hanno scritto al municipio sostenendo di essere danneggiati dall’attuale fase di stallo della vicenda delle concessioni edilizie ferme a seguito di un ricorso al Tar e all’avvio di un processo per alcuni tecnici privati. Al Settore urbanistica sono giunte delle missive in cui si chiede che il Comune si esprima sulla richiesta di concessione edilizia, quindi dia il suo assenso oppure il diniego a costruire. Al momento la situazione è alquanto imbarazzante: in pratica questi terreni sono stati acquistati come edificabili, tanto che il Comune ha rilasciato regolari concessioni edilizie. Poi però vi fu un’indagine in cui sarebbe emerso che questa fetta di territorio non era edificabile, e gli stessi funzionari del Comune che prima avevano rilasciato le concessioni hanno successivamente dato il loro diniego. In tal senso pende una sentenza del Tar che ha definito errate le interpretazioni date dagli uffici Tecnici del Comune che per oltre un decennio proprio sulla fascia pedemontana hanno dato le concessioni edilizie.

Alcamo-Parrocchia Santa Maria, al via la “tredicina” dedicata a Sant’Antonio

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Una sfarzosa illuminazione collocata davanti la parrocchia di Santa Maria di Gesù, frati minori di Alcamo dove domani prende il via la festa dedicata a Sant’Antonio di Padova. Luminarie poste  in tutta la via Madonna del Riposo, Ellera, Madonna della Catena e così via per rendere meglio l’aria di festa. Festa caratterizzata da eventi religiosi, dal programma ricreativo e per gli incontri tematici sulla santità della famiglia. Giornate dedicate agli artigiani e agricoltori, panificatori, ammalati e bambini caratterizzano la “tredicina” di Sant’Antonio di Padova, solennizzata nella chiesa di santa Maria di Gesù. Scrive lo storico alcamese Roberto Calia: “che durante questa solennità, il simulacro del Santo dalla cappella dove viene venerato tutto l’anno, viene posta sull’altare maggiore, addobbato a festa con fiori, candelabri e tovaglia di seta bianca, finemente ricamata in oro. Partecipano alla “tredicina” tantissimi fedeli. Celebrazioni delle Lodi, dell’Eucarestia. Del Santo Rosario e “tredicina” cantata. La “tredicina” sarà predicata da fra Salvatore Callari. La festa si concluderà mercoledì 13 giugno con la processione. L’alcamese Pietro Mulè in onore di questo Santo scrisse una lunga poesia intitolata “Li parti di sant’Antonio di Padova” che si conclude con le seguenti frasi: “Priganno Sant’Antonio cu firvuri, Iddu ni duna grazii ntutti l’uri”.

Alcamo una città che si svuota e invecchia, diminuiscono le nascite

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Alcamo non è un paese per giovani. Negli ultimi 15 anni la città si è pesantemente invecchiata: complice non solo i progressi della medicina, che hanno ovviamente allungato l’età media, ma anche e soprattutto il sempre più basso indice di natalità. Le famiglie, in pratica, fanno sempre meno figli mentre la popolazione anziana, ultrasessantacinquenne aumenta. Uno spaccato sociale preoccupante che viene fuori analizzando i principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente ad Alcamo, sulla base dei dati dell’ufficio Anagrafe. Salta fuori che nel 2002 l’indice di vecchiaia, quindi il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni, era fermo a 109,5 mentre nel 2017 è salito addirittura a 163,5. In buona sostanza questo significa che 15 anni fa c’erano poco più di un anziano per ogni quattordicenne, oggi addirittura è salito a oltre un anziano e mezzo. L’indice di natalità ogni mille abitanti nel 2002 era fermo a 10,1, nell’ultimo rilievo statistico è sceso al di sotto degli 8 nuovi nati ogni mille abitanti. In soldoni questo significa che 15 anni fa nascevano in un anno 454 bambini, oggi invece ne nascono ben 100 in meno. A confermare poi che in realtà l’aumento della popolazione anziana è legata al mino numero di nascite e non tanto all’allungamento della vita,. Il fatto che l’indice di mortalità è rimasto sostanzialmente lo stesso: nel 2002 10,1 decessi ogni mille abitanti (circa 450), oggi questo indice è sostanzialmente identico (9,9). Che Alcamo sia una città che abbia poi molto bisogno di un sistema dei welfare efficiente  lo certifica anche il dato sull’indice di dipendenza strutturale che rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva, quindi da 0 a 14 anni e gli ultrasessantacinquenni, su quella attiva che va di conseguenza dai 15 ai 64 anni. Ebbene, il dato propende verso i primi: ad Alcamo quindi nel 2017 ci sono 55 individui a carico ogni 100 che lavorano. Una città che si va anche svuotando di abitanti: si è passati dal picco di 45.915 abitanti del 2009 a quello al 31 dicembre del 2017 che si è fermato a 45.371. Si va erodendo quindi anche la base di chi abita il territorio, con un preoccupante svuotamento, frutto anche probabilmente dell’effetto migratorio per ragioni legate al lavoro che manca. Si è fortemente alzata anche l’età media degli alcamesi: nel 2002 era fissata a 40 anni tondi, oggi addirittura arriva a 43,7. Dato che quindi conferma il generale invecchiamento della popolazione e la conseguente diminuzione delle nascite.

Castellammare del Golfo-Si barrica in casa e si uccide, caso chiuso: nessuna autopsia

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Caso chiuso e già archiviato. La Procura ha restituito la salma ai familiari: non ci sarà alcun esame autoptico sul corpo di Girolamo Salerno, 74 anni, il pensionato che nella notte si è tolto la vita con un colpo di fucile. Il quadro investigativo raccolto dai carabinieri della Compagnia di Alcamo, guidati da Giulio Pisani, è più che chiaro: non ci sono dubbi sulla dinamica, è stato l’anziano a togliersi la vita. Ecco perché il magistrato ha deciso di archiviare il caso dopo gli ultimi rilievi effettuati questa mattina dai militari dell’Arma all’interno dell’abitazione in cui Salerno si è tolto la vita in contrada Marmora, stradina che si affaccia sulla statale 187 poco dopo Fraginesi in un’area fortemente urbanizzata e piena di villette l’una accanto all’altra. Inizialmente si era pensato che con il 74enne ci fosse qualcun altro, poi però una volta dentro gli inquirenti hanno appurato che in realtà era solo e dunque non c’è alcun giallo sull’episodio. Per tutta la notte sono stati momenti davvero ad altissima tensione con Salerno barricato in casa ed i carabinieri fuori, supportati dai vigili del fuoco di Alcamo e Trapani che hanno dato logisticamente una mano per illuminare a giorno la zona. Coordinati dallo stesso capitano Pisani, i militari equipaggiati con giubbotti antiproiettile hanno cinturato l’abitazione  e tutta la zona circostante. Si è tentato di dialogare con Salerno dall’esterno della casa ma lui non ha mai risposto. Si sono poi susseguiti in rapida sequenza 6 colpi di fucile, poi il silenzio. Solo alle 3 di notte i carabinieri hanno deciso di fare irruzione scoprendo che il 74enne era senza vita riverso sul pavimento della camera da letto dilaniato in testa da un colpo di fucile. L’ipotesi è che l’anziano abbia provato più volte ad uccidersi senza riuscirci, e per questo si sono sentiti 6 colpi. L’ultimo evidentemente è andato a segno. Ricostruzione più che probabile dal momento che imbracciare un fucile per puntarlo contro non è affatto semplice, così come non è semplice premere il grilletto che si trova a una certa distanza. A lanciare l’allarme ieri intorno alle 21 era stata la compagna di Salerno, residente nella vicina frazione di Balata di Baida, la quale ha raccontato di avere avuto con lui un alterco per futili motivi. Quando si è recato in casa dell’anziano ha raccontato di averlo visto immobile sul letto e con diverse macchie di sangue sul pavimento. Pensava quindi che il compagno fosse morto ed invece non era così, tanto che poi si è consumato il tragico epilogo. Il 74enne pare che avesse da tempo dei problemi di tipo depressivo.

 

Automobilismo Si conclude ad Alcamo il Giro di Sicilia

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L’arrivo della carovana dei partecipanti alla 28esima edizione del Giro di Sicilia per auto storiche nella piazza Pittore di Alcamo è prevista per le ore 11 di domenica 10 giugno. La carovana attraverserà il corso VI Aprile per arrivare in piazza Ciullo dove si conclude l’ultima delle quattro tappe. Una giuria conferirà il premio Concorso eleganza dinamica ad alcune delle auto e poi via sino a Mondello. La manifestazione è organizzata dal Veteran car club Panormus  e per la parte alcamese dalla Scuderia del Castello, che partecipa con otto piloti.  Duecento auto provenienti da tutto il mondo, la più anziana è una Bugatti del 1926. Francia, Giappone, Inghilterra, Olanda Svizzera e naturalmente l’Italia formano i vari equipaggi che partiranno giovedì sera sette giugno da piazza Verdi davanti al teatro Massimo di Palermo. Il fascino è sempre lo stesso anche se i tempi sono cambiati, ma il fascino resta sempre immutato. Vedere sfrecciare  auto storiche lungo le tortuose strade siciliane richiama sempre la folla degli appassionati. E ad Alcamo c’è una folta colonia di gentlman driver che ha il suo punto di riferimento nella scuderia del Castello.  Un giro di Sicilia  che iniziò nel 1930 e che si concluse alla bella media di oltre 60 chilometri orari. L’ultima edizione di velocità pura si corse nel 1957.  Per tantissimi alcamesi era un momento di grande festa il passaggio delle auto dove al volante si sfidavano piloti come Varzi, Nuvolari, Biondetti, Taruffi, Trintignant  e Gendebien. Le medie salirono paurosamente. Nell’edizione del 1957 fu sfiorata la media di 120 chilometri allora lungo il percorso di mille e 50 chilometri. Da piazza Bagolino, in attesa del passaggio delle auto, si scorgevano tanti falò. Legna da ardere per poi arrostire carne e salsicce con grandi bevute e quindi il cuore che iniziava a battere forte quando da lontano si udiva il rombo dei motori. Quei fari tracciavano tante traettorie  e nella notte quegli audaci e coraggiosi piloti, compreso il meccanico seduto accanto, sembrava che scendessero da un altro pianeta. E poi gli applausi nel Corso VI Aprile.  Oggi le auto si cimentano nelle prove di regolarità molto difficili perché bisogna spaccare il secondo in quattro.

Alcamo Carabinieri in pensione, conferiti attestati di fedeltà

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Sette attestati di fedeltà conferiti ad altrettanti carabinieri in pensione. La cerimonia si è svolta presso la sede dell’Associazione carabinieri in congedo, sezione di Alcamo, che si trova nella via Girolamo Caruso. Gli attestai sono stati consegnati ai marescialli maggiore Raffaele Amoroso, Giovanni Soggiu, Francesco Martellucci, al maresciallo capo Luigi Frezza al brigadiere Stefano Ventura, al vice Vincenzo Pirro e al simpatizzante dell’Arma Giuseppe Neglia.  Gli attestati per celebrare  la loro iscrizione da venti anni all’Associazione, che ad Alcamo è presieduta dal brigadiere in pensione Salvatore Lipari. In rappresentanza dei carabinieri della compagnia di Alcamo il luogotenente Salvatore Lo Faro e il maresciallo Emanuele Formisano. L’Associazione è stata inaugurata ad Alcamo nel 1968 e sono 50 i soci effettivi, più otto familiari e 19 simpatizzanti. L’Associazione con i suoi componenti da anni collabora per la riuscita di manifestazioni militari, civili e religiose e nell’ambito di iniziative sociali.

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