Automobilismo Si conclude ad Alcamo il Giro di Sicilia

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L’arrivo della carovana dei partecipanti alla 28esima edizione del Giro di Sicilia per auto storiche nella piazza Pittore di Alcamo è prevista per le ore 11 di domenica 10 giugno. La carovana attraverserà il corso VI Aprile per arrivare in piazza Ciullo dove si conclude l’ultima delle quattro tappe. Una giuria conferirà il premio Concorso eleganza dinamica ad alcune delle auto e poi via sino a Mondello. La manifestazione è organizzata dal Veteran car club Panormus  e per la parte alcamese dalla Scuderia del Castello, che partecipa con otto piloti.  Duecento auto provenienti da tutto il mondo, la più anziana è una Bugatti del 1926. Francia, Giappone, Inghilterra, Olanda Svizzera e naturalmente l’Italia formano i vari equipaggi che partiranno giovedì sera sette giugno da piazza Verdi davanti al teatro Massimo di Palermo. Il fascino è sempre lo stesso anche se i tempi sono cambiati, ma il fascino resta sempre immutato. Vedere sfrecciare  auto storiche lungo le tortuose strade siciliane richiama sempre la folla degli appassionati. E ad Alcamo c’è una folta colonia di gentlman driver che ha il suo punto di riferimento nella scuderia del Castello.  Un giro di Sicilia  che iniziò nel 1930 e che si concluse alla bella media di oltre 60 chilometri orari. L’ultima edizione di velocità pura si corse nel 1957.  Per tantissimi alcamesi era un momento di grande festa il passaggio delle auto dove al volante si sfidavano piloti come Varzi, Nuvolari, Biondetti, Taruffi, Trintignant  e Gendebien. Le medie salirono paurosamente. Nell’edizione del 1957 fu sfiorata la media di 120 chilometri allora lungo il percorso di mille e 50 chilometri. Da piazza Bagolino, in attesa del passaggio delle auto, si scorgevano tanti falò. Legna da ardere per poi arrostire carne e salsicce con grandi bevute e quindi il cuore che iniziava a battere forte quando da lontano si udiva il rombo dei motori. Quei fari tracciavano tante traettorie  e nella notte quegli audaci e coraggiosi piloti, compreso il meccanico seduto accanto, sembrava che scendessero da un altro pianeta. E poi gli applausi nel Corso VI Aprile.  Oggi le auto si cimentano nelle prove di regolarità molto difficili perché bisogna spaccare il secondo in quattro.