Due eventi che confermano la passione motoristica degli alcamesi. Due eventi nel giro di sette giorni, che iniziano domani mattina con il raduno Ferrari e auto d’epoca, promosso dall’associazione Aquila club, presieduta da Nicola Cassarà. Questo il programma : raduno domani domenica alle ore 9 di domenica in piazza Ciullo. Alle 10,30 prove di abilità e cronometro in corso VI Aprile con giro turistico cittadino. Alle 12 sfilata delle auto ad Alcamo Marina e Castellammare. Alle 13 sosta nella piazza di Scopello dove si svolgerà anche la premiazione. Al raduno partecipa il Club Ferrari “Gilles Villeneuve” di Palermo, fondato nel 1985. Notturno alcamese per coniugare sport e turismo si chiama “Night Marathon”. Si tratta di un raduno di auto storiche in programma ad Alcamo sabato 15 settembre a partire dalle ore 15. La manifestazione è stata organizzata dalla Scuderia del Castello, che racchiude ad Alcamo tantissimi appassionati, in collaborazione con la Panormus, che organizza il Giro di Sicilia di auto storiche. Ad Alcamo sabato 15 settembre saranno una cinquantina i partecipanti di cui una quindicina quelli iscritti alla Scuderia del Castello. Già sono al lavoro diversi soci tra cui La Monica e Lo Bue, tra i più attivi per mettere a punto l’evento. Il raduno avverrà in piazza Ciullo dalle ore 15 alle 17,30 del 15 settembre per le iscrizioni e verifiche. Alle 18 la partenza della prima auto che salirà dalla via Mazzini per poi proseguire dalle vie Commendatore Navarra, Florio e Porta Palermo sino in contrada Sasi dove verranno effettuate le prove speciali. Poi la carovana raggiungerà Calatafimi Segesta per far ritorno ad Alcamo. E di nuovo prove speciali in contrada Sasi. Quindi la premiazione. E la città di Alcamo, il nove giungo del 2019, per la seconda volta consecutiva, in piazza Ciullo accoglierà i partecipanti della 29esima edizione del Giro di Sicilia per auto storiche, che si concluderà ad Alcamo.
Alcamo La grande fuga degli impiegati dal Comune
La grande fuga si concluderà il prossimo 31 dicembre. E saranno ben 25 tra funzionari, dipendenti e operai del Comune di Alcamo che nell’anno in corso andranno in pensione. Negli ultimi nove anni sono stati ben 144 gli impiegati, a tempo indeterminato, che hanno lasciato il Comune. Ma negli ultimi tempi c’è stata una vera e propria accelerazione anche da parte di chi poteva rimanere ancora qualche anno e potere incassare un pensione con qualche cento euro in più. Oggi sono in servizio al Comune 180 dipendenti a tempo indeterminato e negli anni si è anche leggermente assottigliata la truppa dei precari che ha fatto registrare alla città di Alcamo un vero record nazionale.
Alcamo è stata definita “la città dei precari” per l’alto numero presente al Comune rispetto agli abitanti. Qualche anno fa i dipendenti erano 280. I precari 696 per un totale di 976 unità che affollavano uffici e anche corridoi per trovare lo spazio dove trascorrere le ore d’ufficio. Oggi al Comune di Alcamo sono in servizio 180 dipendenti a tempo indeterminato, 393 contrattisti e 171 Asu, per un totale di 644 unità. Nel bilancio la spesa maggiore rimane sempre quella del pagamento dei dipendenti. Negli anni non è stato possibile bandire concorsi bloccati dalla varie leggi finanziarie e solo da nove mesi l’amministrazione comunale ha avviato le procedure per coprire qualche vuoto in organico. Di recente è stato bandito il concorso per assumere un dirigente contabile. Il primo dicembre del 2017 sono entrati in servizio Venerando Russo di Giarre dirigente dell’Urbanistica e l’avvocato Valeria Apollonio di Belmonte Menzagno. Ha vinto il concorso di comandate della polizia municipale Giuseppe Fazio, che per circa 20 anni ha presieduto lo stesso settore con l’incarico di vice.
Negli uffici comunali i dipendenti vivono uno stato di disagio legato pare ai difficili rapporti con l’amministrazione. La giunta in carica (delibera 277 del 27-9 2017) ha approvato il codice di comportamento integrativo. Il codice di comportamento nei Comuni italiani è stabilito dal decreto del presidente della Repubblica del 16 aprile 2013 n.62, che ha recepito l’articolo 54 del decreto legislativo del 30 marzo 2001. Negli uffici comunali tra i dipendenti si respira aria di disagio. I rapporti con i nuovi signori del Palazzo non sarebbero idilliaci eppure nei vari settori ci sono tante professionalità e competenze di impiegati che si impegnano per fare il loro dovere quotidiano. E’ chiaro che vanno debellati atteggiamenti e situazioni che ledono l’efficienza dell’Ente pubblico. Di recente la giunta ha sospeso per due giorni un’impiegata amministrativa del settore sport che si è allontanata dal lavoro senza timbrare il cartellino.
Sulla vicenda è intervenuto Il segretario generale della Uil Fpl Trapani Giorgio Macaddino con una lettera inviata sl sindaco Domenico Surdi. “Si ritiene opportuno puntualizzare – afferma Macaddino – in merito alla notizia diffusa dal sindaco di Alcamo, che non bisogna generalizzare il comportamento di pochi nei riguardi di una platea di lavoratori che giornalmente presta il proprio servizio con serietà, competenza, abnegazione. “Bisogna sottolineare – sostiene Magaddino – accanto alle notizie negative riguardanti rari casi, quella stragrande maggioranza di dipendenti comunali che presta il loro servizio in maniera impeccabile. Ci sono lavoratori che hanno carichi di lavoro doppi rispetto alle ore che fanno. e si oppone al “clima da “caccia alle streghe” che si è venuto a creare con l’Amministrazione”. Il segretario della Uil Fpl si sofferma poi, nella sua lettera al sindaco Surdi, sul piano di stabilizzazione che il Comune di Alcamo sta iniziando a vagliare” chiedendo “di evitare macelleria sociale”.
Castellammare del Golfo, da oggi a domenica il “Culture fest” per promuovere l’integrazione
Quarta edizione del “Castellammare culture fest” per promuovere l’integrazione culturale e sostenere i diritti umani. In questa edizione del festival, organizzato dall’associazione Trinart con il patrocinio del Comune, ed in programma dal 7 al 9 settembre, sono previsti workshop, talk, presentazioni di libri, proiezioni di cortometraggi e concerti. Tante le attività tra lo Sprar di Balata di Baida ed il centro cittadino, dalla villa comunale a piazza Castello, con ospiti come l’artista messicano German Mancilla Landinc che inaugurerà una mostra in aula consiliare. Lo scopo del festival è quello di un “pacifico e prolifico incontro tra culture diverse diffondendo l’arte in ogni sua espressione”. Tra le attività anche un corso di costruzione di un forno in terra cruda con il bio architetto Tommaso Bazzechi. In villa Margherita, il 7 settembre, cucina cinese, africana e siciliana (uno degli stand sarà curato degli ospiti dello Sprar di Balata di Baida) e a seguire la presentazione del libro “Appuntamento alla Goulette ” di Franco Blandi a cura della casa editrice Navarra. Quindi “Arte Migrante” spazio di incontro e condivisione di poesia, canti e musica. Dalle ore 22,30 al Piccolit pub, Angelo Dadelli e i Picciotti. Intanto gli autori di “Spago” sono già a lavoro per girare un cortometraggio su Castellammare. Sabato 8 settembre dalle ore 19, alla villa Margherita, presentazione del libro “Vite sospese” di Vincenzo Figlioli (Navarra Editore) quindi letture per bambini e adulti. A seguire si parlerà della figura del “ tutore volontario per minori stranieri non accompagnati” con operatori dell’ufficio del Garante per l’infanzia della Regione, operatori Unicef e tutori volontari. Quindi proiezioni e talk con gli autori di “Spago”, cortometraggi su viaggio, talento e felicità. Dalle 22,30, al Picolit pub, concerto Pompa Mediterranea e live panting con Acnaz. Domenica 9 settembre dalle ore 19, in piazza castello, talk e presentazione del libro “Il sole splende tutto l’anno a Zarzis” di Marta Bellingreri a cura di Navarra editore. Alle 21, sempre in piazza castello, proiezioni e talk con gli autori di “Spago”. Alle ore 22,30, al Picolit pub, concerto Mandrucci e Vella. Il programma completo su www.trinart.it (www.trinart.it/programma-castellammare-culture-fest/)
Alcamo-Salario accessorio in ritardo per vigili urbani e dipendenti comunali
La Uil Fpl di Trapani, tramite lo studio legale Truglio, questa mattina ha inoltrato diffida al comune di Alcamo per la mancata erogazione del primo semestre delle indennità relative al salario accessorio che riguardano il corpo dei vigili urbani e i lavoratori municipali. “Saremo costanti, incalzanti e vigili oltre che obiettivi nel valutare, e apprezzarne caso mai gli opportuni rimedi qualora vengano adottati – afferma il segretario generale della Uil Fpl Trapani Giorgio Macaddino -. Auspichiamo immediate soluzioni organizzative per la direzione dell’ufficio personale e plaudiamo alla scelta del sindaco Surdi di aver affidato l’ufficio in questa fase delicata al segretario generale Bonanno che garantisce equilibrio, fermezza ma anche il necessario cambio di passo nell’approccio complessivo alle politiche del personale”. Macaddino rivolgendosi sempre al segretario Bonanno chiede anche “di liquidare il salario accessorio per il personale impegnato presso il giudice di pace, e non solo l’orario aggiuntivo”.
Alcamo-Rapina Credito Siciliano, arrestati i due complici a distanza di 5 mesi
I carabinieri fanno completamente luce sulla rapina avvenuta lo scorso 14 aprile in una banca di viale Italia ad Alcamo. Sino ad oggi era stata arrestata una sola persona, Giuseppe Stemma, palermitano di 23 anni, ma sin da subito gli inquirenti avevano capito che dietro di lui c’erano sicuramente dei complici. A conclusione di una certosina indagine, fatta anche da una serie di riscontri tecnici, i militari dell’Arma della Compagnia di Alcamo, guidati dal capitano Giulio Pisani, sono riusciti a ricostruire tutto quanto arrestando altre due persone e denunciandone una terza. A finire dietro le sbarre altri due palermitani, Giuseppe Caccamo e Salvatore Caracappa, mentre ad essere deferito all’autorità giudiziaria è stato Rosario Stemma, padre di Giuseppe. Singolare quanto ha fatto quest’ultimo: qualche giorno dopo la rapina all’istituto di credito alcamese si presentò dai carabinieri presentando una falsa denuncia di furto della sua auto. Invece quell’automobile, utilizzata proprio per la rapina e identificata dagli stessi investigatori, era stata data al figlio consapevolmente proprio con lo scopo di rapinare la banca. Lo stesso mezzo, fra l’altro, si trovava già sotto sequestro amministrativo per altre cause. Caccamo e Caracappa invece sono stati arrestati perché accusati di aver preso parte alla rapina e di aver quindi spalleggiato Giuseppe Stemma, salvo poi dileguarsi quando hanno sentito le sirene dai carabinieri e lasciando quindi il complice al proprio destino. Le indagini però sono andate avanti proprio in questa direzione ed al culmine di una serie di riscontri investigativi si è risaliti ai due “compari”. Giuseppe Stemma venne arrestato qualche ora dopo la rapina di quel 14 aprile al Credito Siciliano. Nonostante la giovane età ha un passato giudiziario anche abbastanza pesante: a lui sono contestati reati contro il patrimonio e contro la persona. Adesso per quest’ultimo episodio l’accusa formulata nei suoi confronti è di rapina. Sulle sue tracce si erano subito messi i militari dell’Arma tanto da aver sventato il colpo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti il malvivente avrebbe studiato tutto nei minimi dettagli. E’ entrato in azione intorno alle 13,30, aspettando quindi che la banca fosse praticamente vuota di clienti e con appena un dipendente all’interno e il direttore. Un orario non casuale in quanto il rapinatore ha calcolato evidentemente anche l’apertura della cassaforte che all’interno dell’istituto di credito è temporizzata, quindi vuol dire che si può accedere solo a certi orari. Quando è entrato all’interno della banca aveva indosso dei grandi occhiali scuri e un cappuccio in testa. Pare fosse disarmato ma ha comunque minacciato di morte il cassiere e il direttore fingendo evidentemente di avere un’arma in tasca: “Non muovetevi o vi ammazzo” gli avrebbe intimato. Poi i due sono stati costretti a stendersi sul pavimento e rinchiusi in uno stanzino, a quel punto è scattata l’apertura della cassaforte. Ma il sogno di poter arraffare tutto è durato una frazione di secondo perchè qualcuno evidentemente si era accorto di quanto stava accadendo dentro la banca ed era riuscito a lanciare l’allarme ai carabinieri che in pochi istanti si sono catapultati sul posto. Alla fine, nella fretta, il rapinatore è riuscito a portare via appena due sacchetti contenenti 600 euro, quindi si è dato alla fuga. Ma i carabinieri sono riusciti poco dopo a bloccarlo e ad assicurarlo alla giustizia.
Alcamo, mega impianto biogas: Comune nega ancora autorizzazioni
Il Comune dichiara “guerra” all’impianto di rifiuti che dovrebbe sorgere in contrada Vallone-Monaco, a due passi dall’ex discarica comunale da anni oramai dismessa. Dopo aver dato il diniego sulla Via, la valutazione di impatto ambientale, i tecnici dell’ufficio Ambiente hanno dato parere negativo anche all’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale. Ad essere emerse, a parere degli addetti ai lavori del municipio, una serie di carenze documentali e progettuali che determinano lo stop alla costruzione di un impianto per la produzione di biometano alimentato dal biogas ottenuto dalla digestione anaerobica della biomassa. Stiamo parlando di una struttura, che realizzerebbe la ditta Asja e su cui c’è un’istruttoria avviata dall’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità, che dovrebbe produrre energia utilizzando il metano prodotto dalla frazione umida dei rifiuti. Può trattare fino a quasi 150 mila tonnellate pari ad un fabbisogno superiore all’intera provincia di Trapani. Tante le carenze documentali che sono stati rilevate dal Comune e tra queste: non è riportato alcuno scenario di rischio per la mitigazione o prevenzione in caso di incendi o altri incidenti; contrariamente a quanto asserito negli elaborati progettuali la zona dove dovrebbe sorgere l’impianto non è dotata di fognatura pubblica; non è indicato l’impatto paesaggistico dell’impianto; la planimetria delle strade di accesso all’impianto non mostra alcuna misura per gestire ingressi e uscite dei camion. Secondo quanto si evince dagli elaborati progettuali, entrando nello specifico, l’impianto di produzione di biometano tratterebbe 120 mila tonnellate all’anno di biomassa corrispondenti a circa 385 tonnellate al giorno, cui sono da aggiungere altre 25.500 tonnellate all’anno di materiale ligneo cellulosico. Questo vuol dire che in contrada Vallone-Monaco si registrerà un notevole afflusso veicolare per scaricare i rifiuti: “A questo proposito – evidenzia il Comune nel suo parere negativo – l’impatto sulla qualità dell’aria dovuto al movimento dei camion non viene affrontato ed in particolare, precisato che già esiste un grosso flusso veicolare, l’inquinamento da gas di scarico prodotto dal traffico veicolare indotto dal nuovo impianto si somma in maniera nociva a quello già presente e che già desta preoccupazione”. Il Comune quindi, nel negare l’autorizzazione per ciò che concerne il proprio parere, non le manda a dire alla Regione: “Le riportate carenze documentali – scrivono il sindaco Surdi e la dirigente della Direzione IV Servizi ambientali, Anna Parrino – avrebbero dovuto indurre questo ufficio regionale a non avviare il procedimento in un caso così delicato di impatti derivanti dalla fase di combustione, con le innumerevoli ripercussioni sotto il profilo ambientale e sociale, ritenendo che l’ubicazione del sito non sia compatibile con l’attività che verrà posta in essere”.
Castellammare del Golfo, sicurezza scuole: sopralluogo dei tecnici del Comune
Ricognizione di tutte le scuole materne, elementari e medie della città per la verifica della sicurezza degli immobili. Ci sarà un vero e proprio monitoraggio da parte dei tecnici del Comune di Castellammare del Golfo su input del governo cittadino guidato dal sindaco Nicola Rizzo. I sopralluoghi saranno effettuati in vista dell’apertura delle scuole previste per la prossima settimana come da calendario.
“A scopo precauzionale ho chiesto ai tecnici comunali di effettuare dei sopralluoghi nei nostri edifici scolastici prima dell’inizio delle lezioni – afferma il sindaco –. La sicurezza delle nostre scuole è prioritaria così da garantire la tranquillità degli alunni, del personale e delle famiglie. Manterremo alta l’attenzione per i nostri tanti edifici effettuando puntuali verifiche e manutenzione da parte del nostro personale tecnico del settore Lavori pubblici, così da assicurare regolarità alle attività didattiche. I nostri tecnici sono già al lavoro. Successivamente saranno effettuate le indagini diagnostiche per la valutazione del rischio sismico di tutti gli edifici scolastici, già finanziate dalla Regione”.
Alla riapertura delle scuole, il sindaco Nicola Rizzo ha inviato il suo saluto e quello dell’amministrazione comunale ai dirigenti scolastici ed al personale della scuola già in servizio.
“Ai dirigenti ed al personale scolastico ho augurato buon lavoro, facendo presente che – prosegue il primo cittadino – abbiamo già richiesto verifiche e sopralluoghi rigorosi ai tecnici in modo da seguire gli standard di sicurezza, assicurando così a tutti di poter svolgere il proprio ruolo in tranquillità e sicurezza. L’amministrazione comunale è vicina e a disposizione della scuola, consapevole del ruolo fondamentale che svolge per la nostra comunità. Sono certo che le riconosciute capacità professionali dei dirigenti, di tutto il personale docente e dei collaboratori – conclude – garantiranno un percorso umano e professionale punto di riferimento e crescita per gli alunni che frequentano le scuole della nostra città”.
Controlli preventivi che appena qualche giorno fa erano stati richiesti dal Comune all’Anas anche per ponti e viadotti lungo il territorio che ricadono in autostrade e strade statali. In particolare dito puntato sul viadotto allo svincolo autostradale e quello sulla statale 117 denominato “Acqualavite”. Rizzo ha scritto alla sede centrale dell’Anas ed alle sedi di pertinenza locale per chiedere un monitoraggio delle condizioni di sicurezza di viadotti e ponti nel territorio castellammarese. Controlli che sono stati sollecitati sulla scorta di tante segnalazioni fatte dai cittadini riguardo a questo tipo di infrastrutture.
Alcamo-Associazione “Ecò”, ricorso contro la realizzazione di impianto per biogas
Stop al rilascio dell’autorizzazione per la realizzazione di un impianto per produrre energia utilizzando il metano prodotto dalla frazione umida dei rifiuti, che secondo l’associazione ambientalista Eco “è a tutti gli effetti un inceneritore”. Firmate dal presidente Massimo Fundarò (nella foto), ex deputato dei Verdi, sono state presentate ieri alla Regione una serie di osservazioni per bloccare il progetto dell’impianto, che dovrebbe sorgere in contrada Citrolo. E intano martedì scorso l’Ufficio ambiente del Comune di Alcamo ha dato parere negativo sulla valutazione dell’impatto ambientale. Tante e articolate le motivazioni fra cui il pericolo derivante dalla combustione dei fanghi di depurazione, così come previsto nel progetto. La mancanza di scenari nel progetto in caso di calamità e la presenza a due passi dell’area dell’ex discarica ancora da bonificare. Tutto in regola per la ditta che lo scorso 4 agosto ha avviato le procedure finalizzate al rilascio dell’autorizzazione per l’esercizio dell’installazione dell’impianto anaerobico della biomassa. Secondo Massimo Fundarò “l’impianto pur presentandosi come industria per la produzione di biomentano avanzato è a tutti gli effetti un inceneritore di rifiuti. Il progetto non riporta nessuna quantificazione delle emissioni in atmosfera. Lo studio d’impatto ambientale risulta estremamente carente”. Nelle osservazioni presentate alla Regione si sottolinea “che la copresenza nella stessa area di contrada Citrolo di impianti industriali ad elevato impatto ambientale obblighi le autorità ad una valutazione – scrive Massimo Fundarò –che consideri gli effetti aggiuntivi e moltiplicatori del carico ambientale. L’impianto progettato dalla ditta Asja è confinante con la discarica pubblica consortile ormai satura e non si è a conoscenza del reale stato della stessa”. Alcamo pattumiera della Sicilia? E’ questo che preoccupa non solo Massimo Fundarò ma anche i deputati alcamesi del M5S, Valentina Palmeri, vice presidente della commissione Ambiente dell’Ars e Antonino Lombardo, deputato nazionale, che hanno sollevato una serie di contestazioni. La proposta progettuale avanzata da privati per l’onorevole Lombardo è assurda”. Per Valentina Palmeri “la documentazione è carente e si tratta di un inceneritore a tutti gli effetti”.
Alcamo-No ai falò in spiaggia il 7 e l’8 settembre, il divieto del Comune
Niente falò nelle spiagge di Alcamo marina. Lo ha vietato il sindaco Domenico Surdi con una propria ordinanza sulla scorta di un provvedimento già sperimentato negli anni scorsi nonostante la tradizione alcamese del falò nel giorno dei festeggiamenti della Madonna dell’Alto. “La volontà dell’amministrazione – si legge in una nota dl Comune – è quella di rafforzare la cultura del rispetto dell’ambiente in generale ed in particolare salvaguardare l’arenile di Alcamo Marina, luogo di pregio naturalistico e sviluppo turistico del territorio comunale”. Proprio in quest’ottica è stato introdotto il divieto di falò domani, 7 settembre, e sabato 8 lungo l’arenile di Alcamo Marina. I frequentatori della spiaggia non potranno accendere fuochi a combustibile o ad energia elettrica nelle cabine o al di fuori. Vietati anche l’emissione di suoni a mezzo di altoparlanti o di amplificatori di qualsiasi genere e rumori molesti che quindi possano arrecare fastidio. E’ obbligatorio mantenere il volume e l’intensità sonora delle emissioni entro i limiti consentiti dalle norme in vigore. Nell’ordinanza del primo cittadino viene anche fatto divieto di abbandono dei rifiuti su suolo pubblico: “Un gesto di inciviltà – evidenzia il primo cittadino – che non può e non deve trovare alcuna giustificazione, pertanto i fruitori della spiaggia sono obbligati a spostarsi su richiesta da parte degli operatori addetti alla pulizia dell’arenile, rimuovendo se necessario, tutto ciò che è depositato sull’arenile per consentire il passaggio dei mezzi meccanici”. Dovranno essere rimossi i rifiuti prodotti, ovvero quelli abbandonati nella zona immediatamente limitrofa al proprio stazionamento, conferendoli negli appositi contenitori. La Madonna dell’Alto tradizionalmente viene salutata ad Alcamo con la realizzazione di falò che però da qualche anno viene vietata per l’appunto con ordinanza del primo cittadino.
Alcamo-Fede e tradizione per la festa della Madonna dell’Alto
Fino ad una quarantina di anni fa i ragazzi si mobilitavano per raccogliere cartone, rami secchi e altro per la “vampa” del sette settembre dedicata alla Madonna dell’Alto. Piazze e incroci della città di Alcamo si illuminavano e i più ardimentosi facevano un salto per scavalcare le fiamme. Oggi la tradizione viene rispettata ma le vampe, non molte, vengono fatte accanto alle case di campagna. Tantissimi ragazzi nemmeno conoscono la tradizione delle “vampe” che dovrebbero essere raccontate dai genitori o nonni per conservare la memoria senza la quale un popolo non ha futuro. Un futuro oggi sempre più abbruttito dai social dove in tanti trascorrono intere giornate. Le tradizioni come quella che cade dopodomani: Festa della Madonna dell’Alto, vanno sempre rispettate e rinverdite e per fortuna storici come Roberto Calia, Carlo Cataldo e il compianto monsignor Vincenzo Regina hanno scritto decine di libri dove si rispecchiano storia, cultura, religiosità della città di Alcamo. E nel suo libro “usanze e costumanze” Roberto Calia dedicata quasi 5 pagine alla Festa della Madonna dell’Alto. La festa è anche descritta dal poeta dialettale Liborio Dia. Fino a domani il Santuario rimarrà aperto tutto il giorno per l’intera settimana. Fino a domani le giornate mariane con alle 10 celebrazione eucaristica e alle 17 recita del rosario. Celebrazioni eucaristiche alle 7 e alle 8,30 giorno 8 settembre Festa della natività di Maria Santissima dell’Alto. Alle 10 consacrazione dei bambini e delle mamme in attesa. Alle 11 celebrazione eucaristica presieduta dal vicario zonale don Franco Finazzo. Alle 12 la processione, alle 16 recita di poesie dialettali e premiazione a seguire il rosario e la celebrazione eucaristica. I festeggiamenti sono stati organizzati da don Enzo Santoro e don Mariano Viola e dalla Congregazione Maria Santissima dell’Alto. Alla Madonna dell’Alto è dedicata una preghiera del vescovo Pietro Maria Fragnelli. Nella locandina del programma è scritto fra l’altro che “Con il magnificat di Maria, insieme a Papa Francesco, impegniamoci tutti –diversamente poveri- verso chi grida nel bisogno”. I riti, iniziati con il pellegrinaggio del 26 agosto, dove lo sguardo spazia a 360 gradi, ovvero in cima al Monte Bonifato.