Fino ad una quarantina di anni fa i ragazzi si mobilitavano per raccogliere cartone, rami secchi e altro per la “vampa” del sette settembre dedicata alla Madonna dell’Alto. Piazze e incroci della città di Alcamo si illuminavano e i più ardimentosi facevano un salto per scavalcare le fiamme. Oggi la tradizione viene rispettata ma le vampe, non molte, vengono fatte accanto alle case di campagna. Tantissimi ragazzi nemmeno conoscono la tradizione delle “vampe” che dovrebbero essere raccontate dai genitori o nonni per conservare la memoria senza la quale un popolo non ha futuro. Un futuro oggi sempre più abbruttito dai social dove in tanti trascorrono intere giornate. Le tradizioni come quella che cade dopodomani: Festa della Madonna dell’Alto, vanno sempre rispettate e rinverdite e per fortuna storici come Roberto Calia, Carlo Cataldo e il compianto monsignor Vincenzo Regina hanno scritto decine di libri dove si rispecchiano storia, cultura, religiosità della città di Alcamo. E nel suo libro “usanze e costumanze” Roberto Calia dedicata quasi 5 pagine alla Festa della Madonna dell’Alto. La festa è anche descritta dal poeta dialettale Liborio Dia. Fino a domani il Santuario rimarrà aperto tutto il giorno per l’intera settimana. Fino a domani le giornate mariane con alle 10 celebrazione eucaristica e alle 17 recita del rosario. Celebrazioni eucaristiche alle 7 e alle 8,30 giorno 8 settembre Festa della natività di Maria Santissima dell’Alto. Alle 10 consacrazione dei bambini e delle mamme in attesa. Alle 11 celebrazione eucaristica presieduta dal vicario zonale don Franco Finazzo. Alle 12 la processione, alle 16 recita di poesie dialettali e premiazione a seguire il rosario e la celebrazione eucaristica. I festeggiamenti sono stati organizzati da don Enzo Santoro e don Mariano Viola e dalla Congregazione Maria Santissima dell’Alto. Alla Madonna dell’Alto è dedicata una preghiera del vescovo Pietro Maria Fragnelli. Nella locandina del programma è scritto fra l’altro che “Con il magnificat di Maria, insieme a Papa Francesco, impegniamoci tutti –diversamente poveri- verso chi grida nel bisogno”. I riti, iniziati con il pellegrinaggio del 26 agosto, dove lo sguardo spazia a 360 gradi, ovvero in cima al Monte Bonifato.