Stop al rilascio dell’autorizzazione per la realizzazione di un impianto per produrre energia utilizzando il metano prodotto dalla frazione umida dei rifiuti, che secondo l’associazione ambientalista Eco “è a tutti gli effetti un inceneritore”. Firmate dal presidente Massimo Fundarò (nella foto), ex deputato dei Verdi, sono state presentate ieri alla Regione una serie di osservazioni per bloccare il progetto dell’impianto, che dovrebbe sorgere in contrada Citrolo. E intano martedì scorso l’Ufficio ambiente del Comune di Alcamo ha dato parere negativo sulla valutazione dell’impatto ambientale. Tante e articolate le motivazioni fra cui il pericolo derivante dalla combustione dei fanghi di depurazione, così come previsto nel progetto. La mancanza di scenari nel progetto in caso di calamità e la presenza a due passi dell’area dell’ex discarica ancora da bonificare. Tutto in regola per la ditta che lo scorso 4 agosto ha avviato le procedure finalizzate al rilascio dell’autorizzazione per l’esercizio dell’installazione dell’impianto anaerobico della biomassa. Secondo Massimo Fundarò “l’impianto pur presentandosi come industria per la produzione di biomentano avanzato è a tutti gli effetti un inceneritore di rifiuti. Il progetto non riporta nessuna quantificazione delle emissioni in atmosfera. Lo studio d’impatto ambientale risulta estremamente carente”. Nelle osservazioni presentate alla Regione si sottolinea “che la copresenza nella stessa area di contrada Citrolo di impianti industriali ad elevato impatto ambientale obblighi le autorità ad una valutazione – scrive Massimo Fundarò –che consideri gli effetti aggiuntivi e moltiplicatori del carico ambientale. L’impianto progettato dalla ditta Asja è confinante con la discarica pubblica consortile ormai satura e non si è a conoscenza del reale stato della stessa”. Alcamo pattumiera della Sicilia? E’ questo che preoccupa non solo Massimo Fundarò ma anche i deputati alcamesi del M5S, Valentina Palmeri, vice presidente della commissione Ambiente dell’Ars e Antonino Lombardo, deputato nazionale, che hanno sollevato una serie di contestazioni. La proposta progettuale avanzata da privati per l’onorevole Lombardo è assurda”. Per Valentina Palmeri “la documentazione è carente e si tratta di un inceneritore a tutti gli effetti”.