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giovedì, Maggio 15, 2025
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Alcamo, grosso ramo rischia di crollare in strada: intervento dei vigili del fuoco

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Vigili del fuoco in azione questa mattina ad Alcamo in via senatore Francesco Parrino, strada del quartiere di contrada Tre Santi, dove un ramo di grandi proporzioni di un albero secolare rischiava di crollare sulla sede stradale. A lanciare l’allarme alcuni residenti del quartiere popolare che si affaccia sull’arteria, preoccupati per questo ramo che oramai si era staccato dal fusto e quindi sarebbe potuto precipitare in strada da un momento all’altro. I pompieri, muniti di autoscala e di motosega, hanno accuratamente tagliato il ramo e fatto cadere in strada in assoluta sicurezza impedendo il transito delle auto nei pressi dell’area dove si stavano effettuando le operazioni.

Karting Giovane pilota alcamese trionfa in gara regionale

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Il giovane pilota alcamese Stefano D’Angelo conquista il primo posto anche nelle gare di go kart che si sono svolte domenica scorsa sul circuito di Eraclea Minoa. Stefano D’Angelo, 12 anni studente di scuola media, è stato il protagonista assoluto nella sua categoria, la 125 junior. Pole position e primo posto nelle due batterie. Diciotto giri a batteria su un circuito di 900 metri. Stefano aveva vinto anche la prima gara del campionato regionale, che si è disputata 15 giorni fa a Melilli, in provincia di Siracusa.

Il giovane pilota alcamese sta dunque marciando a gonfie vele verso la riconferma del titolo, se mantiene questa media, in una categoria superiore a quella dello scorso anno, che lo vide laurearsi campione regionale e fare parte della rappresentativa siciliana alle finali nazionali di Viterbo. Un secondo e terzo posto nelle due batterie per l’alcamese Aurora Mistretta che corre nella categoria 60 mini. Entrambi i ragazzi sono figli dei meccanici con officina in via Porta Palermo ed è importante il contributo e l’assistenza dei genitori. D’Angelo e Mistretta, che fanno parte della scuderia Battaglia Racing Team, saranno al via il prossimo 17 marzo alle terza prova regionale in programma ad Ispica.

Alcamo Primarie del PD, si vota al Marconi per scegliere il segretario nazionale

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Dalle ore 9 alle 20 di domenica prossima urne aperte al centro congressi Marconi di Alcamo dove si voterà per le primarie indette dal Partito democratico. Tre i candidati in lizza per la segreteria nazionale Maurizio Martina, Nicola Zingaretti e Roberto Giacchetti. Domenica gli elettori del Partito democratico sono chiamati a scegliere il prossimo segretario del partito. Possono votare tutti coloro che si identificano con i valori e gli obiettivi del Pd. Prima di arrivare a questa fase, si era tenuto il voto nei circoli, riservato ai soli iscritti al partito.

Il voto nei circoli degli iscritti al Pd aveva fatto emergere 3 vincitori: Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Sono loro che domenica prossima si sfideranno per le primarie del Partito democratico. La prima fase del Congresso ha dunque escluso ufficialmente gli altri candidati: Francesco Boccia, Dario Corallo e Maria Saladino. Il 3 febbraio erano stati pubblicati i risultati del voto nei circoli: Nicola Zingaretti è risultato il candidato dem più votato, con 88.918 voti, pari al 47,38 per cento. Secondo Maurizio Martina, segretario uscente, con 67.749 voti pari al 36,10 per cento dei voti e terzo Roberto Giachetti, con 20.887 voti pari all’11,13 per cento degli iscritti. Domenica ad Alcamo voteranno anche gli elettori di Castellammare e Calatafimi Segesta, che dovranno presentarsi muniti del documento di riconoscimento e della tessera elettorale.

Il Pd alcamese a breve convocherà inoltre il congresso comunale per eleggere gli organismi direttivi. Allo stato attuale ad Alcamo dall’ottobre del 2016 ricopre la carica di segretario Giulia Calvaruso e quella di presidente Gaetano Vallone. Al congresso comunale sembra certa la mancata riconferma di Giulia Calvaruso così come quella di Gaetano Vallone. Il direttivo è composto da venti persone e allo stato attuale al Partito democratico alcamese sono iscritti 200 persone. Il Pd locale non si sottrae alla crisi che i dem stanno attraversando in tutta Italia anche se timidi segnali di riscossa sono arrivati dalle elezioni regionali in Sardegna.

Castellammare del Golfo-Furti in abitazioni, scoperta una mini-banda dai carabinieri

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Una mini banda dedita ai furti nelle abitazioni di villeggiatura e di campagna tra Alcamo, Castellammare del Golfo, San Vito Lo Capo le cui mire si erano addirittura espanse sino all’agrigentino. A sgominarla i carabinieri della Compagnia di Alcamo che dopo aver raccolto una serie di indizi hanno iniziato a pedinare i sospettati sino a che li hanno beccati con le mani nel sacco. A finire in manette due persone, Florin Angels Chetran, 45 anni originario della Romania, e Mohamad Sauber Touati, tunisino di 42 anni, entrambi pregiudicati e regolarmente residenti a Castellammare del Golfo. Secondo quanto accertato dai carabinieri, che da tempo avevano messo gli occhi addosso ad entrambi perchè sospettati di commettere furti nelle abitazioni alle periferie delle città, i due avevano appena compiuto un ingente furto in abitazioni rurali nella zona di Menfi, in provincia di Agrigento. L’accusa mossa nei loro confronti è di furto in abitazione aggravato e continuato in concorso; il solo Touati è stato anche denunciato per ricettazione. Dopo aver raccolto sospetti su entrambi, i carabinieri hanno deciso due notti fa di pedinare i due compari che partiti da Castellammare si erano recati sino a Menfi a bordo di un’auto. Una volta di ritorno per strada i militari all’alba li hanno fermati e all’interno dei veicolo è stata ritrovata ingente refurtiva per un valore stimato attorno a 15 mila euro. I carabinieri hanno trovato monili, orologi e gioielli in oro, canne da pesca di elevato valore economico, trapani ed attrezzi da lavoro ma anche bombole del gas, abbigliamento vario, motori da autoclave, stoviglie, cosmetici e persino dei peluche asportati a qualche bambino. Dopo la perquisizione del veicolo, cha ha dato piena conferma dei sospetti dei militari, si è proceduto al controllo delle abitazioni dei due. All’interno della casa di Touati è stato trovato altro materiale di dubbia provenienza: tutto è stato quindi sequestrato e si trova custodito negli uffici del comando stazione di Castellammare del Golfo. Dopo il fotosegnalamento, i carabinieri della Compagnia di Alcamo guidati dal capitano Giulio Pisani d’intesa con la Procura della Repubblica di Trapani, hanno ammanettato i due. Gli inquirenti adesso stanno svolgendo ulteriori accertamenti finalizzati a capire se i due si siano resi autori di altri furti di analogo tenore soprattutto nelle zone di Alcamo, Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo. In queste zone infatti sono stati diverse le segnalazioni di furto. I carabinieri invitano le vittime di recenti furti a recarsi, con la denuncia, alla stazione castellammarese per visionare la refurtiva rinvenuta e chiederne la restituzione. I militari hanno recentemente intensificato i controlli proprio per contrastare il fenomeno dei furti in abitazione: nei giorni scorsi sono stati arrestati due palermitani a Castellammare del Golfo.

Alcamo, abbandono rifiuti: controlli a tappeto, nel 2018 oltre 200 verbali

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Nel 2018 in 200 sono finiti sotto la lente d’ingrandimento della videosorveglianza ad Alcamo. Beccati in ogni angolo della città, nelle ore più impensabili, a gettare spazzatura per strada. Il pesantissimo bilancio è frutto di un’attività di controllo serrata del comando di Polizia municipale che ha avuto come input l’amministrazione comunale che da tempo è impegnata  in una lotta contro gli sporcaccioni. Lotta che è imperniata soprattutto sulla necessità di migliorare quella media di raccolta differenziata che non riesce a superare il 60-62 per cento mensile. Quantitativo su cui pesano ovviamente gli abbandoni che vanno ad incidere sulla differenziata, la cui quota si abbassa di conseguenza per i tanti abbandoni di sacchetti con rifiuti promiscui che diventano indifferenziata. L’ultimo giro di vite dei caschi bianchi con le loro telecamere mobili è stato in questi giorni nella zona del sottopasso che immette verso la statale 113 che collega Alcamo a Partinico. Qui sono stati beccati decine di automobilisti affiancare con l’auto sul ciglio della strada e abbandonare sacchetti e altro materiale vario, come frigoriferi, mobilia ed elettrodomestici vari in disuso. “Grazie alle nostre telecamere, solo pochi giorni fa, – afferma il sindaco Domenico Surdi – sono stati beccati e multati diversi incivili mentre abbandonavano rifiuti. Nel 2018 sono state fatte complessivamente circa 200 sanzioni: nessun angolo della città può diventare una discarica, anche se ancora non per tutti è chiaro. Continueremo a controllare e se necessario a multare: non può vincere l’inciviltà”. Ad entrare in azione in particolare la speciale squadra del nucleo di polizia ambientale dei caschi bianchi che ha intensificato l’attività di contrasto al fenomeno riguardante le irregolarità nel conferimento dei rifiuti. Sono state condotte svariate verifiche in alcuni siti della periferia e anche centro storico, con annessa ispezione dei sacchetti lasciati agli angoli delle vie in collaborazione con gli operatori della ditta Energetikambiente che svolge il servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura in città. Per l’esattezza sono tre le telecamere dislocate sul territorio che sono state attivate per fronteggiare il fenomeno e restano attive 24 ore su 24. Questi specifici controlli sono frutto anche di un recente vertice in prefettura a Trapani con un input dato proprio dal prefetto Darco Pellos ai 24 Comuni della provincia. Proprio la prefettura ha fatto da cabina di regia con un coordinamento impartito che aveva come unico denominatore un generale controllo del territorio. Da considerare che il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti è particolarmente pesante sulla città. Solo nel primo mese di attivazione delle tre telecamere mobili sono state sanzionate una ventina di persone. Per la “furbata” di avere abbandonato il sacchetto sul ciglio della strada oppure in microdiscariche hanno avuto appioppate multe anche sino a 700 euro, o nei casi più gravi anche una denuncia penale oltre che la sanzione amministrativa.

Alcamo, ordinanza del Tar: i precari dovranno superare il concorso per la stabilizzazione

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Per il momento il Comune di Alcamo ha avuto ragione su tutta la linea: i precari dovranno sottoporsi ad un concorso se vorranno essere stabilizzati. Nell’attesa di fissare una udienza di merito, il Tar ha emanato un’ordinanza cautelare nella quale legittima l’operato degli uffici e del governo cittadino rispetto alla linea intrapresa di sottoporre tutti i lavoratori precari alla prova di un concorso. Al tribunale si erano rivolti 19 contrattisti i quali sostenevano di non doversi sottoporre a nessun concorso ma di avere diritto alla stabilizzazione diretta facendo leva sulla legge Madia. “La valutazione effettuata dal Comune – scrivono il presidente della II sezione del Tar, Cosimo Di Paola, il consigliere Nicola Maisano e il primo referendario Francesco Mulieri – circa la mancanza, in capo ai ricorrenti, delle condizioni per poter accedere alla stabilizzazione dei loro rapporti di lavoro risultano condivisibili, essendo sul punto decisiva la circostanza che gli stessi non hanno superato una procedura concorsuale, nel senso richiesto dalla norma”. I precari avevano portato avanti la tesi che in base alla legge Madia avrebbero avuto diritto alla stabilizzazione senza concorso perchè nel 2001 furono sottoposti già ad una valutazione che prevedeva la presentazione di titolo di studio, anzianità di presenza nei progetti delle cooperative sociali e carico di famiglia. Al contrario il Comune si è opposto evidenziando che la norma sulla stabilizzazione a cui fanno riferimento in realtà prevede che chi è stato assunto ‘ab origine’, quindi al momento del primo contratto da precario attraverso una procedura concorsuale, possa essere stabilizzato “a semplice domanda” senza dovere sostenere una nuova selezione che ne accerti le competenze e la professionalità. E secondo la tesi del municipio la selezione superata quasi 20 anni fa non aveva assolutamente alcun carattere concorsuale. Per il tribunale amministrativo “comunque rientra nella valutazione discrezionale dell’ente interessato la decisione di fare o meno ricorso alle procedure di stabilizzazione, quand’anche esistessero soggetti legittimati a parteciparvi”. Motivazione che quindi ha portato i giudici che si sono riuniti in camera di consiglio a respingere la domanda cautelare proposta nel ricorso, compensando le spese di giudizio. “Sono molto soddisfatto – afferma il sindaco Domenico Surdi – perchè questo pronunciamento legittima il percorso da noi intrapreso. Significa che abbiamo lavorato in modo corretto. Noi diciamo senza dubbio sì alla stabilizzazione dei precari ma senza scorciatoie. Bisogna fare il concorso”. “Il Tar ha confermato la legittimità di un provvedimento – aggiunge il segretario generale del Comune, Vito Bonanno – che ho adottato nell’interesse esclusivo dell’ente, perché non può passare mai il principio che si diventa dipendente pubblico per chiamata senza concorso. L’ordinanza riafferma un principio che di questi tempi pare che anche il legislatore abbia dimenticato”. Oggetto del contendere è stato il regolamento sulle modalità di svolgimento delle prove selettive e i bandi per la stabilizzazione dei primi 43 precari, e tra questi 30 categorie ‘C’ appartenenti al corpo della Polizia municipale e 13 categorie ‘D’ tecnici e amministrativi.

Castellammare del Golfo-Lega navale, “Conoscere il mare”, corso per studenti di 4 istituti

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Le seconde classi delle scuole medie “Mirabella” di Alcamo, “Pascoli” e “Pitrè” di Castellammare del Golfo e “Manzoni” di Buseto Palizzolo partecipano agli incontri, promossi dalla Lega navale di Castellammare che ha varato il progetto “Conoscere il mare”. Le lezioni, tre al mese per ogni scuola sino a giugno, sono tenute dai biologi marini Giuseppe Renda e Giusy Arena, trapanesi, che collaborano con l’Istituto di biologia marina del Libero consorzio universitario di Trapani. “Lo scopo –dice Giuseppe Stabile, presidente della sezione della Lega navale di Castellammare- è quello di sensibilizzare i giovani alla tutela del mare, che inizia con la salvaguardia dell’ambiente. Con la conoscenza del problema inquinamento vogliamo mettere in atto piani di prevenzione e grazie ai ragazzi, future generazioni, vogliamo far crescere la cultura della difesa della Natura. E ci siamo accorti, già con i primi incontri, che gli studenti sentono molto questi problemi”. I corsi si concluderanno contemporaneamente alla fine dell’anno scolastico con una giornata dedicata ad attività pratiche. Gli studenti, con i soci della Lega navale, saranno protagonisti di una giornata per la raccolta della plastica, diventata una piaga a livello globale. Ma le attività non si esauriscono con il coinvolgimento degli studenti perché dice Giuseppe Stabile: “ assieme alle Associazioni ambientaliste e a quelle che si occupano di assistenza a favore dei bambini portatori di handicap, utilizzeremo per le varie attività l’imbarcazione di 12 metri, confiscata a scafisti, che ci è stata donata dalla procura della repubblica di Siracusa”. Lo scorso anno la stessa Lega navale, assieme al Kiwanis club di Alcamo, impegnò una trentina di ragazzi Down, in un corso di vela e di lezioni sulla tutela del mare. Siglato anche un accordo di collaborazione con il Cnr di Castellammare per monitorare la poseidonia lungo le coste del Golfo. Conclusi i rilievi sarà avviato lo studio sullo stato di salute di questa pianta marina. Intanto la Lega navale ha avviato anche i preparativi per la Terza edizione della Coppa “Donna Florio”, riservata alle vele latine, ovvero ex barche da pesca “armate” con grandi vele, che si svolgerà fine giugno.. Durante l’estate la Lega navale ospita 180 imbarcazioni e anche quelle in transito, anche straniere” purché siano soci della Lega navale italiana o di quelle funzionanti all’estero.

Castellammare del Golfo, corruzione e infiltrazioni: amministratori a lezione di legalità

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Corsi di formazione “anticorruzione” rivolti agli assessori, ai consiglieri, agli impiegati comunali per spiegare come comportarsi professionalmente nell’ambito dell’amministrazione pubblica e non solo. Dall’entrata in vigore della “spazzacorrotti” l’amministrazione comunale di Castellammare del Golfo ha deciso di avviare una serie di incontri per spiegare concretamente cosa prevede la nuova legge che modifica il codice penale integrando i reati alla cui condanna consegue la pena accessoria dell`interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Gli incontri saranno curati dall’assessore alla Legalità della giunta guidata dal sindaco Nicola Rizzo,  l’avvocato Giacomo Frazzitta, presidente della camera penale di Marsala. “Le parole vanno tradotte in fatti – afferma il sindaco Nicola Rizzo (nella foto) -. Abbiamo un nuovo piano anticorruzione comunale ed è in vigore la legge ‘spazza corrotti’ ma è necessario che in maniera pratica e concreta si spieghi come è corretto comportarsi in riferimento al ruolo ed alla funzione che si svolge perché alcuni comportamenti potrebbero essere ritenuti leciti e non esserlo. Per questo, con l’avvocato Giacomo Frazzitta, che mi onoro di avere in giunta, abbiamo deciso di dare vita a degli incontri rivolti prima agli stessi assessori, quindi agli impiegati ed a tutti i consiglieri comunali,  perché i comportamenti etici siano alla base dell’azione pubblica, facendo presente quali sono le conseguenze di comportamenti non rispondenti alla propria posizione istituzionale o personale”.

Secondo la legge entrata in vigore il 31 gennaio, per l’incensurato condannato con pena superiore a 2 anni, si apriranno le porte del carcere, poiché i reati contro la pubblica amministrazione sono tra quelli che non potranno beneficiare di misure alternative, come l’affidamento in prova o la detenzione domiciliare. La legge modifica il codice penale, integrando il catalogo dei reati alla cui condanna consegue la pena accessoria dell`interdizione perpetua dai pubblici uffici.

“La legalità parolaia non è nell’interesse di questa amministrazione – aggiunge Rizzo -. Ritengo che un’amministrazione pubblica debba dare l’esempio alle tante persone perbene che hanno comportamenti etici ed isolano e marginalizzano chi non rispetta le regole. Per dare segnali concreti e forti stiamo lavorando in questa direzione con attività culturali ed incontri sulla legalità e la rivalutazione della figura di un nostro concittadino che per il suo rigore morale deve essere da esempio, cioè Piersanti Mattarella che vogliamo ricordare come merita attraverso una progettualità in itinere”.

Alcamo, tre 3 giorni di sciopero degli Asu: a rischio servizi comunali e nelle scuole

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Anche ad Alcamo si fermeranno per tre giorni i lavoratori Asu. Dal 26 al 28 febbraio incroceranno le braccia e si preannunciano pesantissimi disagi per la città. Infatti qui questo bacino di precari ha un’ampia platea di ben 170 unità dislocate in quasi tutti gli uffici. In particolare rischieranno la paralisi alcuni servizi come quello di “Trasporto H”, scuolabus e assistenza domiciliare agli anziani, nelle strutture culturali e nei servizi di manutenzione e verde pubblico. E non solo: infatti molti di questi lavoratori si trovano all’interno di cooperative che svolgono servizi sempre per conto del Comune, come ad esempio assistenza igienico-personale agli alunni disabili nelle scuole e attività interne agli asili nido comunali. Tutti servizi che rischiano seriamente di andare in tilt per i tre giorni di fermo di questi lavoratori. La protesta è stata indetta dalle sigle sindacali di Ale Ugl, Confintesa, Sinalp, Cub e Alba nell’ambito di uno sciopero a carattere regionale. I motivi sono elencati in una nota di rivendicazione firmata da tutte le organizzazioni di categoria che già avevano fatto sentire la loro voce chiedendo in particolare lo scorso 26 gennaio di attivare le procedure per la stabilizzazione del bacino Asu. In Sicilia invece i Comuni si stanno muovendo con la stabilizzazione soltanto per i precari che non appartengono alla categoria degli Asu perché per l’appunto a detta delle varie amministrazioni locali e regionale non rientrerebbero in questa procedura. I problemi sono anche tanti altri come ad esempio i sistemi di pagamento degli assegni d’utilizzazione insicuri e non puntuali da parte dell’assessorato regionale al Lavoro e la mancata applicazione delle norme vigenti da parte sempre del governo regionale. 2er queste ragioni – scrivono i sindacati – si proclama la prima azione di sciopero generale dei lavoratori utilizzati in Asu nelle giornate del 26, 27 e 28 febbraio prossimi, da inizio a fine orario di ciascun turno”. Ad Alcamo il gran numero di lavoratori Asu crea sicuramente un problema nel problema perché sono per l’appunto distribuiti in tutte le direzioni e impegnati sia nelle attività amministrative sia in tutti i servizi rivolti ai cittadini. I sindacati hanno sempre rivendicato il fatto che sulla carta questi lavoratori sono “solo” da supporto, in quanto non dipendenti, mentre in realtà sarebbero utilizzati per coprire i vuoti in organico e svolgono le stesse mansioni dei dipendenti. Recentemente c’era stato uno scontro tra alcune sigle sindacali ed il Comune sull’utilizzazione degli Asu in maniera difforme ed addirittura oltre l’orario massimo di 80 ore mensili contemplato per questo tipo di lavoratori. C’era stato attorno a questo argomento alta tensione anche tra gli stessi sindacati che al contrario avevano sostenuto la non legittime interpretazione della norma. Con una dettagliata relazione presentata al consiglio comunale, in seguito anche all’interrogazione presentata sull’argomento dai consiglieri Giacomo Sucameli e Giovanni Calandrino, l’assessore al Personale, Fabio Butera, aveva gettato acqua sul fuoco: “Il Comune rispetta pienamente i vincoli normativi in materia – evidenzia -. Il parametro delle 80 ore mensili non è previsto da alcuna norma”.

Alcamo, il Castello dei Conti di Modica in un network turistico

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Alcamo e il suo Castello dei Conti di Modica tra le protagoniste dell’associazione che si è appena costituita in Sicilia e che mette insieme Comuni che hanno le stesse caratteristiche, vale a dire un castello. In tutto 11 i Comuni che ne fanno parte: insieme ad Alcamo nel trapanese solo Salemi, nel palermitano invece figura Carini. Lunedì mattina si terrà nel municipio salemitano il primo incontro operativo per avviare la programmazione. L’idea è quella di realizzare un vero e proprio network tra Comuni con l’obiettivo di promuovere e valorizzare sul piano culturale i castelli. In itinere la possibilità di realizzare diverse iniziative tra cui mostre, rappresentazioni teatrali, eventi e concerti. Con la creazione di questa associazione si mira soprattutto ad intercettare i fondi europei in modo da poter realizzare attività di vero e proprio marketing, con l”obiettivo quindi di pubblicizzare questa rete di castelli e dunque attirare il turismo. Ad Alcamo il Castello dei Conti di Modica fu riqualificato con una spesa di circa 6 miliardi di lire nel 1990, con un progetto dell’architetto Paolo Marconi su committenza della Regione. Ogni angolo di questa struttura trasuda di storia: si tratta di un maniero trecentesco dove si ergono quattro torri merlate, due a pianta quadrata e due a pianta circolare, ciascuna delle quali aveva delle funzioni specifiche. Nella torre quadrata più alta, detta per tale motivo “torre Maestra”, collocata a sud-est, venivano torturati i prigionieri, mentre nella torre quadrata più bassa, collocata a nord-ovest, era riservata alle sentinelle; c’è poi la torre circolare collocata a nord-est che invece era utilizzata per ospitare gli ospiti di riguardo e infine la torre circolare a sud-ovest dove svetta lo stemma della città di Alcamo scolpito in marmo. Sui lati del castello si aprono inoltre bifore e trifore di derivazione gotico-catalana. I locali del piano terra comprendevano una cappella, le stanze del cappellano e dei servi e una cella di isolamento, mentre al primo piano si trovavano un salone per ricevimenti con annessa anticamera, lo studio del conte, le camere da letto con relativo corridoio e un’altra cella di isolamento. In passato questo castello era cinto da mura che avevano lo scopo di ostacolare l’eventuale assedio da parte di macchine da guerra. Il maniero è anche sede dell’Enoteca regionale con annesso Museo del vino e delle tradizioni locali: un’opera mastodontica che però, anche a causa di questi presunti dissesti strutturali, non è mai decollata. Anzi, per meglio dire, completamente abbandonata.

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